Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Venerdì 07 aprile 2017

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1 157 D.G. Welfare D.d.g. 3 aprile n Aggiornamento fasce eta target dei programmi di screening oncologici per la prevenzione del tumore della mammella e del colon retto IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE GENERALE WELFARE Visti: la legge 23 dicembre 2000, n. 388 «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001)» che all art. 85. «Riduzione dei ticket e disposizioni in materia di spesa farmaceutica» abolisce ogni forma di partecipazione degli assistiti al costo delle prestazioni specialistiche e di diagnostica strumentale per prestazioni finalizzate alla diagnosi precoce dei tumori dell apparato genitale femminile, del carcinoma e delle precancerosi del colon retto ed in particolare prevede: una mammografia, ogni due anni, per le donne in eta compresa tra 45 e 69 anni e una colonscopia, ogni cinque anni, a favore della popolazione di eta superiore a 45 anni il d.p.c.m. del 12 gennaio 2017 «Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502» il Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura approvato con d.c.r. n. 78 del 9 luglio 2013 che tra i risultati attesi individua il «Miglioramento della qualità dei programmi di screening oncologici di provata efficacia» Richiamati: il d.d.g. n del 21 dicembre 2001 «Approvazione delle linee guida per lo screening del carcinoma della mammella» in cui è definito che la popolazione target è composta dalle donne residenti di età compresa nella fascia anni il d.d.g. n del 30 dicembre 2002 «Linee guida per lo screening del carcinoma del colon-retto» in cui è definito che la popolazione target è composta da uomini e donne residenti di età compresa nella fascia anni Dato atto che : il Piano Nazionale della Prevenzione approvato con l Intesa Stato-Regioni del 5 novembre 2014 nel macro obiettivo 1 «Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili», individua gli screening oncologici per colon retto e mammella come una attività efficace e per la quale sono previsti indicatori ed obiettivi specifici la d.g.r. n del 9 gennaio 2017, «Approvazione del documento Piano Regionale di Prevenzione , ai sensi dell intesa stato-regioni del 13 Novembre 2014» individua tra gli obiettivi specifici regionali riferiti agli screening oncologici (Programma 5) il miglioramento qualitativo e la reingegnerizzazione dei percorsi di screening mammografico e colonrettale da realizzarsi anche attraverso l aggiornamento delle relative linee guida. Evidenziato che: con nota Protocollo G del 25 maggio 2016 con oggetto «Gli screening oncologici in Lombardia: report 2015 su dati di attività 2014» è stato diffuso il report di screening oncologici in regione Lombardia nel quale si evidenzia che i programmi relativi a colon retto e mammella sono solidamente a regime sul territorio e garantiscono una efficace capacità di «chiamata» per la fascia di età anni; i dati dei sistemi informativi regionali mostrano che il 67% di donne tra anni e il 22% di donne tra anni accede ad una prestazione mammografia annuale; stime da registri tumori regionali mostrano che l incidenza annuale di tumori alla mammella nella fascia di età anni e è pari al 19% del totale dei tumori della mammella, e analogamente l incidenza annuale di tumori al colon retto nella fascia di età è pari al 14% del totale dei tumori del colon retto; il position paper dell Organizzazione Mondiale della Sanità dicembre 2014 e ulteriori recenti indirizzi dello IARC evidenziamo come gli screening organizzati abbiano forti evidenze di efficacia per la popolazione anni e caratteristiche di efficacia, seppur più limitate, anche per la popolazione (ma con intervallo di mammografia annuale); già nella raccomandazione del 2 dicembre 2003 «Screening dei tumori» (2003/878/CE) il Consiglio dell Unione Europea, indicava 74 anni come età limite per l attivazione del percorso di screening colon rettale Dato atto che, in coerenza con tali evidenze, con d.c.r. n. 1153/2016, il Consiglio Regionale invitava la Giunta ad un ampliamento dell offerta attiva delle mammografie di screening alle donne di età e e dei test per la ricerca del sangue occulto nelle feci ai soggetti di età Verificato inoltre che l ampliamento delle fasce di età per gli screening della mammella (45-49 e 70-74) e del colon retto (70-74) rappresentano un aumento del 50% delle attuali «chiamate» nell ambito dell attività dei programmi di screening del colon retto e della mammella; Tenuto conto che con d.g.r. n DEL 30 marzo 2009 «Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio-sanitario per l esercizio III Provvedimento» - si specifica che tutte le attività di screening facciano parte esplicita del contratto stipulato dalle ASL con gli erogatori. Tenuto conto che dal punto di vista dell organizzazione dei programmi di screening oncologici in Regione Lombardia la l.r. 11 agosto n. 23 «Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)» ha confermato il modello lombardo di offerta degli screening oncologici affidando alle Agenzie di Tutela della Salute la responsabilità della governance ed alle strutture pubbliche o private accreditate e a contratto, l erogazione delle prestazioni di screening la d.g.r. n. X/5113 del 29 aprile 2016 «Linee guida regionali per l adozione dei piani di organizzazione aziendale strategici delle agenzie di tutela della salute (ATS), delle aziende socio sanitarie territoriali (ASST), degli IRCCS di diritto pubblico della Regione Lombardia e di AREU» indica il servizio di Medicina di Comunità, in capo al Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria delle ATS, come responsabili della governance dei programmi di screening oncologico; Dato atto che la d.g.r. n del 5 dicembre 2016 «Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l esercizio 2017» prevede: al punto «Finanziamento della gestione sanitaria e socio-sanitaria» che il finanziamento della attività di prevenzione - Macroarea delle attività istituzionali delle ATS e ASST: per un importo fino a 990 ml/euro da destinare alle attività dei Dipartimenti Veterinari, Prevenzione, Pac, e altre attività territoriali comprese le risorse trasferite alle ASST a seguito della l.r. 23/2015 e fino a 44,7 ml/euro per l avvio dell offerta del nuovo piano nazionale vaccini e l allargamento della classi d età in cui sono offerti screening oncologici per il tumore della mammella e del colon retto» al punto area screening «( ) in coerenza con quanto previsto nel Piano Regionale della Prevenzione (d.g.r.x/3654/2015 aggiornato con d.g.r. X/4702/2015), tenuto conto degli indirizzo del Consiglio Regionale con Deliberazione 27 luglio 2016 n. X/1153, ( ) si prevede un ampliamento dell offerta attiva alle donne di età e delle mammografie di screening e ai soggetti di età per la ricerca del sangue occulto nelle feci; è ipotizzabile un costo fino ad un massimo di euro» Dato atto che con d.d.g. n del 7 febbraio 2017»Assegnazione, a favore delle ATS, ASST, Fondazioni IRCCS, INRCA di Casatenovo, AREU E Agenzia dei Controlli delle risorse destinate al finanziamento di parte corrente del F.S.R. per l esercizio 2017» si è provveduto ad assegnare alle ATS le risorse per l ampliamento dell offerta attiva degli screening oncologici attraverso la contrattazione con gli erogatori. Ritenuto pertanto di: aggiornare le linee guida per lo screening del carcinoma della mammella e del colon retto, di cui ai sopra richiamati decreti n /2001 e n /2002, con riferimento alle fasce di età target, ampliandole come di seguito specificato : per lo screening mammografico, donne, da anni a anni;

2 158 Bollettino Ufficiale per lo screening del colon retto, uomini e donne, da anni a anni; fornire indicazioni alle ATS, secondo i contenuti di cui all allegato 1 «Indicazioni per l ampliamento delle fasce di età target dei percorsi di screening per la prevenzione dei tumori di colon retto e mammella» che costituisce parte integrante del presente provvedimento Vista la l.r. 20/2008, nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura ed in particolare la d.g.r. n. X/5112 del 29 aprile 2016 «IV Provvedimento organizzativo» che nomina il Direttore Generale della DG Welfare DECRETA 1. di ampliare su tutto il territorio regionale le fasce di età target per lo screening mammografico da anni a anni e per lo screening del colon retto da anni a anni; 2. di approvare l allegato 1 contenente le «Indicazioni per l ampliamento delle fasce di età target dei percorsi di screening per la prevenzione dei tumori di colon retto e mammella» che costituisce parte integrante del presente provvedimento 3. di stabilire la pubblicazione del presente atto sul BURL e sul portale istituzionale di Regione Lombardia IL direttore generale Giovanni Daverio

3 159 ALLEGATO 1 INDICAZIONI PER L AMPLIAMENTO DELLE FASCE ETÀ TARGET DEI PERCORSI DI SCREENING ONCOLOGICO PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DI COLON RETTO E MAMMELLA PREMESSA Stato dell arte degli screening oncologici per la prevenzione dei tumori di colon retto e mammella in Lombardia Il numero di tumori alla mammella incidenti ogni anno in regione Lombardia è pari a n , la distribuzione per età dei tumori evidenzia che circa il 38% si rileva nella popolazione tra anni, nella fascia di età anni e è pari al 19%, il restante 43% si rileva nelle altre età (con maggiore incidenza oltre i 75 anni). 1 Il numero di tumori al colon retto incidenti ogni anno in regione Lombardia è pari a n , la distribuzione per età dei tumori evidenzia che circa il 27% si rileva nella popolazione tra anni, nella fascia di età è pari al 14%, il restante 59% si rileva nelle altre età (con maggiore incidenza oltre i 75 anni). 2 Gli screening oncologici in regione Lombardia sono a regime dagli anni 2000, e hanno reso solidi i principali indicatori di processo e copertura della popolazione. Il tasso di estensione (ovvero la capacità di invitare la popolazione target) è stabilmente tra il 90%-95% nell ultimo decennio per entrambi gli screening. Il tasso di adesione è invece stabile al 68% per lo screening mammografico e al 48%- 50% per lo screening colonrettale. 3 In merito al numero di cancri individuati dai programmi di screening annualmente, lo screening mammografico individua circa il 45-50% dei cancri per la fascia d età target anni (nel 2014 sono stati individuati n cancri), mentre lo screening colonrettale circa il 22% (nel 2014 n. 568 cancri ed inoltre n adenomi ad alto rischio di trasformazione neoplastica e n adenomi a basso rischio di trasformazione neoplastica). La sensibilità stimata con il metodo dell incidenza proporzionale dei programmi di screening lombardo è del 66% per lo screening mammografico e del 81% per lo screening colonrettale. Evidenze scientifiche disponibili Nel Position Paper dell Organizzazione Mondiale della Sanità 4 - OMS, del dicembre 2014 e nei più recenti indirizzi dello IARC si evidenzia come gli screening organizzati abbiano forti evidenze di efficacia per la popolazione anni 5. In merito alla prevenzione per le donne anni il Position Paper dell OMS prevede la possibilità di attivare programmi di screening anche per la popolazione in setting ad alte risorse disponibili (che nell ottica dei documenti OMS comprende la Lombardia) e con forte livello di controllo e monitoraggio. Analogamente i recenti indirizzi IARC definiscono presenti ma limitate le evidenze di riduzione della mortalità nelle donne anni invitate in un programma di screening. In merito allo screening del colon retto si evidenzia che già nella Raccomandazione del Consiglio dell Unione Europea del 2 dicembre 2003 Screening dei tumori (2003/878/CE) si indicava il limite dei 74 anni per l attivazione del percorso di screening colon rettale. INDICAZIONI OPERATIVE Verificato che l ampliamento delle fasce di età per gli screening della mammella (45-49 e 70-74) e del colon retto (70-74) rappresentano un aumento del 50% delle chiamate nell ambito dell attività dei programmi di screening del colon retto e della mammella; si ritiene opportuno attivare l ampliamento delle fasce d età di screening in maniera graduale, di seguito le indicazioni per tipologia di screening. Screening Mammografico A) l età di riferimento per i programmi di screening mammografico di regione Lombardia è anni; B) alle donne anni l offerta di screening deve prevedere un intervallo di chiamata annuale; C) l ampliamento della età target potrà avvenire in maniera progressiva definendo che l offerta dovrà essere ampliata in via preferenziale per l età anni ed in seguito per l età anni; D) le ATS dovranno attivarsi rispettando i seguenti requisiti minimi a. entro dicembre 2017 l ampliamento della chiamata attiva alle donne con età anni; b. entro dicembre 2018 l ampliamento della chiamata attiva alle donne con età anni; c. entro dicembre 2018 attivata la possibilità alle donne anni di essere inserite su richiesta nei percorsi di screening; d. entro dicembre 2019 l ampliamento della chiamata attiva alle donne con età anni; Screening Colonrettale A) l età di riferimento per i programmi di screening colonrettale di regione Lombardia è anni; B) le ATS dovranno attivarsi rispettando i seguenti requisiti minimi a. entro dicembre 2017 l ampliamento della chiamata attiva alla popolazione con età anni; b. entro dicembre 2018 l ampliamento della chiamata attiva alle popolazione con età anni. 1 Banca Dati 2 Banca Dati 3 Regione Lombardia Report Gli screening oncologici in Lombardia: report 2015 su dati di attività pdf?mod=ajperes&cacheid=a2dbbbb5-9e9b-4e1a-b54b-6899b0787a76 4 WHO. WHO position paper on mammography screening Lauby-Secretan B, Scoccianti C, et al. Breast-Cancer Screening Viewpoint of the IARC Working Group. N Engl J Med 372;24 nejm. org June 11, 2015

4 160 Bollettino Ufficiale Indicazioni per la definizione del budget In merito alla copertura economica dell ampliamento delle fasce di età di screening si riporta quanto previsto dai seguenti atti di indirizzo 1) DGR del 5 dicembre 2016 n 5954 Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l esercizio 2017, descrive le risorse economiche dedicate l allargamento della classi d età in cui sono offerti screening oncologici Macroarea delle attività istituzionali delle ATS e ASST: per un importo fino a 990 ml/euro da destinare alle attività dei Dipartimenti Veterinari, Prevenzione, Pac, e altre attività territoriali comprese le risorse trasferite alle ASST a seguito della L.r.23/2015 e fino a 44,7 ml/euro per l avvio dell offerta del nuovo piano nazionale vaccini e l allargamento della classi d età in cui sono offerti screening oncologici per il tumore della mammella e del colon retto e più in particolare al punto area screening in coerenza con quanto previsto nel Piano Regionale della Prevenzione (D.G.R. X/3654/2015 aggiornato con DGR X/4702/2015), tenuto conto degli indirizzo del Consiglio Regionale con Deliberazione 27 luglio 2016 n. X/1153, successivamente alla emanazione da parte della DG Welfare dell aggiornamento delle linee guida per lo screening mammografico e screening colon rettale, si prevede un ampliamento dell offerta attiva alle donne di età e delle mammografie di screening e ai soggetti di età per la ricerca del sangue occulto nelle feci; è ipotizzabile un costo fino ad un massimo di euro 2) Decreto del 7 febbraio 2017 n Assegnazione, a favore delle ATS, ASST, Fondazioni IRCCS, INRCA DI Casatenovo, AREU E Agenzia dei Controlli delle risorse destinate al finanziamento di parte corrente del F.S.R. per l esercizio Nell ambito delle indicazioni per le ATS (SCHEDA 1 - SEZIONE C: COSTI DI SISTEMA AREA SANITARIA) si definisce che per le prestazioni di specialistica ambulatoriale l valori di cui alla scheda allegata, in attesa dei contratti definitivi, sono stati determinati sulla base dei contratti 2017 incrementati del valore previsto per nuove attività di programma di screening oncologici

5 161 D.G. Agricoltura D.d.s. 31 marzo n Abrogazione del decreto n. 5762/2010 e s.m.i. e approvazione delle modalità di presentazione e gestione delle domande di pagamento del reg. CEE 2078/1992 (misura F), della misura F del piano di sviluppo rurale , della misura 214 (azioni G ed F) anno 2017 e successivi IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA POLITICHE AGROAMBIENTALI E USO E TUTELA DEL SUOLO AGRICOLO Richiamati il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 Dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008; il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento e del Consiglio del 17 Dicembre 2013 recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio in particolare il Capo 3 «Pagamento per le pratiche agricole benefiche per il clima e l ambiente» (c.d. Greening); il regolamento delegato (UE) N. 639/2014 della Commissione dell 11 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che modifica l allegato X di tale regolamento; il regolamento delegato (UE) n. 640/2014 della Commissione dell 11 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il sistema integrato di gestione e di controllo e le condizioni per il rifiuto o la revoca di pagamenti nonché le sanzioni amministrative applicabili ai pagamenti diretti, al sostegno allo sviluppo rurale e alla condizionalità; il regolamento di esecuzione (UE) n. 809/2014, dell 17 luglio 2014, recante modalità di applicazione del Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda il sistema integrato di gestione e di controllo, le misure di sviluppo rurale e la condizionalità; Visto altresì il decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali n. 2490/2017, avente ad oggetto «Disciplina del regime di condizionalità ai sensi del regolamento (UE) n. 1306/2013 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti e dei programmi di sviluppo rurale» Vista la d.g.r. n del 28 gennaio 2016 che approva la Riorganizzazione degli uffici territoriali regionali ai sensi della l.r. 19/2015, art. 9, comma 4 e della l.r.32/2015, art. 3, comma 6 come specificato nell allegato A del medesimo provvedimento; Richiamati il reg. CEE n. 2078/1992 del Consiglio che istituisce un regime comunitario di aiuti per l adozione di metodi di produzione agricola compatibili con le esigenze di protezione dell ambiente e con la cura dello spazio naturale; Visti i programmi della Regione Lombardia attuativi del suddetto regolamento: Programma pluriennale , approvato dalla Commissione delle Comunità Europee con decisione del 20 maggio 1994, modificata con decisione del 15 febbraio 1995; Programma pluriennale , approvato dalla Commissione delle Comunità Europee con decisione del 10 marzo 1999; Viste le norme attuative, in applicazione dei suddetti programmi pluriennali, approvate con: Comunicato n. 162 del 25 settembre 1997 Programma Agroambientale attuativo del regolamento CEE n. 2078/92; Circolare n. 56 del 22 settembre 1997 Circolare applicativa del Programma Agroambientale Regionale attuativo del Reg. (CEE) 2078/92 per l annata agraria ; d.g.r. n dell 11 settembre 1998 relativa al Programma Agroambientale Regionale; d.g.r. n del 5 agosto 1999 «Modifiche ed integrazioni del Programma Agroambientale Regionale approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n dell 11 settembre 1998» con cui si approvano le disposizioni attuative del Reg. (CEE) n. 2078/92 e loro successive modifiche ed integrazioni. Vista la deliberazione della Giunta regionale n. VII/724 del 28 luglio 2000 con la quale è stato adottato il testo definitivo del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia, così come modificato dalle deliberazioni della Giunta regionale n. VII/4277 del 20 aprile 2001, n. VII/7306 dell 11 dicembre 2001 e n. VII/9634 del 28 giugno 2002; Richiamata la Decisione Comunitaria n. C(2000) 2669 formalmente adottata il 15 settembre 2000 recante approvazione del documento di programmazione sullo sviluppo rurale nella Regione Lombardia per il periodo di programmazione , così come modificata dalla Decisione Comunitaria n. C(2000) 3889 del 19 dicembre 2000 e n. C(2002) 3496 del 11 ottobre 2002; Preso atto che nell ambito del Piano di Sviluppo Rurale , relativa all art. 22 del Reg. CE 1257/1999, è stata attivata la misura F (2.6) «Pagamenti agroambientali» per la quale sono state emanate le disposizioni attuative approvate con: d.g.r. n. VII/4450 del 4 maggio 2001 d.g.r. n. VII/10070 del 6 agosto 2002 d.g.r. n. VII/15131 del 21 novembre 2003 d.g.r. n. VII/20874 del 16 febbraio 2005 e loro successive modifiche ed integrazioni. Viste la Decisione della Commissione C(2007) 4663 del 16 ottobre 2007 che approva il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Lombardia per il periodo di programmazione , modificato ed integrato sulla base delle osservazioni della Commissione stessa; la Decisione della Commissione C(2009) del 17 dicembre 2009 che approva la revisione del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia per il periodo di programmazione e modifica la decisione della Commissione C(2007) 4663 del 16 ottobre 2007; la Decisione della Commissione C(2011) 3621 del 24 maggio 2011, che approva la revisione del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia per il periodo di programmazione e modifica la decisione della Commissione C(2007) del 17 dicembre 2009; Preso atto che nell ambito del Programma di Sviluppo Rurale è stata attivata la Misura 214 «Pagamenti agroambientali», per la quale sono state approvate annualmente le relative disposizioni attuative con i seguenti decreti: n del 25 marzo 2008 n del 19 marzo 2009 n del 28 aprile 2010 n del 31 marzo 2011 n del 14 marzo 2012 n del 16 aprile 2013 n del 15 maggio 2015 n del 19 aprile 2016 e loro successive modifiche ed integrazioni. Visto il d.d.g. n. 5762/2010 «Disposizioni per la presentazione delle domande di pagamento per impegni agroambientali pluriennali in attuazione dell ex Re. CEE n. 2078/92 e della Misura F del Piano di Sviluppo Rurale Campagna 2010 e seguenti.» e s.m.i.; Considerato che è necessario per l anno 2017 e annualità successive predisporre un atto che ricomprenda le modalità di presentazione e la gestione delle domande di pagamento riferite a: Reg. CEE 2078/1992 misura F «Ritiro dei seminativi dalla produzione per almeno vent anni nella prospettiva di un loro utilizzo per scopi di carattere ambientale, in particolare per la creazione di riserve di biotopi o parchi naturali o per salvaguardare i sistemi idrologici»; Misura F, Azione 4, Intervento 4 g «Ritiro di seminativi per scopi naturalistici»;

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