Piacenza, 28 febbraio 2014

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1 Piacenza, 28 febbraio 2014 Progetto dell Associazione Ambiente e Lavoro Educazione alla Scuola Sostenibile Realizzazione di un sistema di gestione integrato Ambiente e Sicurezza, potenzialmente certificabile, per l ITIS Marconi OSSERVATORIO PROVINCIALE Arpa ER Sezione di Piacenza Margherita Cantini 1

2 OSSERVATORIO PROVINCIALE L Osservatorio Provinciale Rifiuti (OPR), istituito nel 2001 dalla Provincia e gestito da ARPA, Sez. di Piacenza, opera come supporto tecnico-scientifico dell Amministrazione Provinciale, raccogliendo, elaborando e diffondendo dati e informazioni sulla produzione e sulla gestione dei rifiuti, anche attraverso il sito internet dedicato: 2

3 Programma CENNI sulla GESTIONE dei - Le principali definizioni -Classificazione - Il quadro normativo: legislazione rifiuti I URBANI in PROVINCIA di PIACENZA -Produzione - Raccolta differenziata - Destino: Recupero e smaltimento ESEMPI LEGATI ALLE ATTIVITA DELLA SCUOLA - Tipologia e destino dei rifiuti prodotti 3

4 1) CENNI SULLA GESTIONE DEI DEFINIZIONI / CLASSIFICAZIONE dei rifiuti RIFIUTO: Qualsiasi sostanza od oggetto (giunto al termine del suo uso), di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l obbligo di disfarsi. In base alla loro origine, i rifiuti sono classificati in: URBANI SPECIALI E secondo le caratteristiche di pericolosità (dovute alla natura o alle attività che producono i rifiuti) si distinguono a loro volta in: PERICOLOSI, se contengono sostanze pericolose NON PERICOLOSI 4

5 DEFINIZIONI / CLASSIFICAZIONE dei rifiuti URBANI (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i) a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g); c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), ed e). 5

6 DEFINIZIONI / CLASSIFICAZIONE dei rifiuti SPECIALI (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i) Sono i rifiuti provenienti dalle attività produttive in genere SPECIALI ASSIMILATI AGLI URBANI Sono rifiuti prodotti da attività produttive che vengono assimilati agli urbani in base a criteri qualitativi e quantitativi, e le cui fasi di raccolta, trasporto e avvio a recupero/smaltimento sono pertanto gestite dalla pubblica amministrazione sulla base del "Regolamento Comunale di gestione dei rifiuti" sono classificati come URBANI SPECIALI ASSIMILABILI Sono i rifiuti provenienti dalle attività produttive che hanno caratteristiche merceologiche simili ai rifiuti urbani, ma che non sono assimilati agli stessi 6

7 CODIFICA E CLASSIFICAZIONE dei rifiuti CODICI CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) ESEMPIO: Codice CER (soluzioni acquose di lavaggio) Classe Sottoclasse Tipologia DEFINISCE IL SETTORE PRODUTTIVO O LA FAMIGLIA DI (es. rifiuti di lavorazione e di trattamento superficiale di metalli e plastica) DEFINISCE IL PROCESSO PRODUTTIVO (es. rifiuti di processi di sgrassatura ad acqua e vapore) DEFINISCE LA NATURA DEL RIFIUTO (es. soluzioni acquose di lavaggio) 7

8 CODICI CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) - Classi CLASSE CER rifiuti dalla lavorazione delle pelli e dell'industria tessile rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone rifiuti dei processi chimici industriali rifiuti dei processi chimici organici rifiuti dalla produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici, e smalti), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa rifiuti dell'industria fotografica rifiuti da processi termici rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli combustibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) solventi, refrigeranti, propellenti di scarto (tranne 07 e 08) rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco DESCRIZIONE rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera e cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca trattamento e preparazione di alimenti rifiuti dalla lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente dai siti contaminati) rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti da trattamento terapeutico) rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilati prodotti da attività commerciali e industriali, nonché dalle istituzioni) inclusi rifiuti della raccolta differenziata 8

9 DEFINIZIONI RACCOLTA DIFFERENZIATA (RD) dei RU domestici e dei Rifiuti Assimilati E' la raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti stessi, al fine di facilitarne il trattamento specifico PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA La percentuale di RD si ottiene, secondo le indicazioni regionali, dal rapporto fra la somma dei pesi delle frazioni oggetto della raccolta differenziata (che successivamente possono essere destinate sia a recupero che a smaltimento) e il quantitativo totale di rifiuti prodotti 9

10 DEFINIZIONI RECUPERO E' costituito da qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione, all interno di un impianto o dell economia in generale SMALTIMENTO E costituito da qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando l operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia.avviene in genere in discarica o in impianti di incenerimento 10

11 QUADRO NORMATIVO La disciplina comunitaria in materia di gestione dei rifiuti si basa sulla direttiva quadro 2008/98/CE; frà le altre norme comunitarie occorre citare la decisione 2000/532/CE che contiene la codifica e classificazione dei rifiuti. DIRETTIVA QUADRO 2008/98/CE: La direttiva pone particolare accento al concetto di riduzione della produzione (stabilendo precisi obiettivi), alla necessità di ridurre gli impatti ambientali connessi alla produzione e gestione dei rifiuti, rafforzando in tal modo il valore economico di questi ultimi e introduce il concetto di ciclo di vita dei rifiuti. 11

12 QUADRO NORMATIVO A livello nazionale la normativa europea è stata recepita dalla parte IV del D.Lgs. 152/2006 (cd. "Codice ambientale") e s.m.i. CRITERI DI PRIORITA NELLA GESTIONE DEI : La gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente GERARCHIA: - Prevenzione (e riduzione della produzione) - Riciclaggio - Recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia - Smaltimento La gerarchia stabilisce, in generale, un ordine di priorità di ciò che costituisce la migliore opzione ambientale. 12

13 2) URBANI in PROVINCIA di PIACENZA - ANNO Produzione - Raccolta differenziata - Destino a Recupero - Destino a Smaltimento 13

14 Comuni Consorzi-Unioni Il sistema informativo sui rifiuti urbani Il software O.R.So. (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale) Compilatori SINANet SINAnet ISPRA ISPRA Impianti Altri utenti qualificati ORR, OPR, REGIONI E un applicativo web-based per la raccolta e amministrazione dei dati di produzione e gestione dei RU forniti dai Comuni e da Iren Emilia SpA (soggetto gestore del servizio), già utilizzato da Lombardia e Veneto e a partire dal 2009 anche da Emilia- Romagna 14

15 15 PRODUZIONE e RD URBANI , , , , , , , , , , , , , % t Raccolta differenziata Produzione annua pro capite kg/abitante Produzione Totale Rifiuti Urbani e Assimilati t Anno

16 PRODUZIONE e RD URBANI kg/ab RU indifferenziato + Ingombranti/Assimilati Raccolta differenziata 16

17 PRODUZIONE e RD URBANI tonnellate anno Produzione totale Raccolta differenziata RU indifferenziato (rifiuti cimiteriali e da spazzamento inclusi) 17

18 PRODUZIONE URBANI 2012 Dopo un lungo periodo di incremento della produzione totale dal 2000 al 2009, negli ultimi anni si osserva invece una diminuzione della stessa, in particolare nell anno 2012, del 4% (-2% per il quantitativo pro capite). L inversione nel trend di produzione è senza dubbio dovuta alla contrazione dei consumi delle famiglie ed alla minor quantità di rifiuti generati dalle attività produttive. Anche A LIVELLO REGIONALE nel 2012 si è verificata una diminuzione della produzione totale, pari al 3,6%; la produzione è in calo in tutte le province della regione. La quantità annua pro capite provinciale piacentina (630 kg/abitante) risulta comunque inferiore al valore regionale (647 kg/abitante). 18

19 RACCOLTA DIFFERENZIATA 19

20 RACCOLTA DIFFERENZIATA 2012 La raccolta differenziata in provincia di Piacenza ha raggiunto, nel 2012, la percentuale del 56,7%. Tale percentuale si ottiene, secondo le indicazioni regionali, dal rapporto fra la somma dei pesi delle frazioni raccolte in modo differenziato (destinate a recupero e, in piccola parte, a smaltimento) ed il quantitativo totale di rifiuti prodotti. La percentuale di RD è superiore alla media regionale (53,9%) ed inferiore soltanto a quella di 3 province della Regione (Parma, Reggio Emilia e Rimini). 20

21 RACCOLTA DIFFERENZIATA 2012 Province RER Parma Reggio Emilia Rimini Piacenza Modena Ravenna Forlì Cesena Ferrara Bologna Emilia-Romagna Raccolta Differenziata 2012 (%) 60,8 60,5 58,7 56,7 56,6 56,0 50,0 48,8 43,9 53,9 21

22 RACCOLTA DIFFERENZIATA ITALIA 2011 (Fonte: ISPRA, Rapporto Rifiuti 2011, Edizione 2013) 22

23 URBANI: Raccolta differenziata tonnellate percentuale Quantità rifiuti differenziati % RD 23

24 URBANI: Raccolta Differenziata 2012 Organico 2008: 8,4% Organico 2009: 11,5% Batterie 0,05% Organico 13,8% Pneumatici 0,3% Rifiuti inerti 3,5% RAEE 1,5% Altri Rifiuti 0,8% Carta e cartone 29,9% Vetro 11,7% Organico 2010: 12,5% Organico 2011: 13,0% Rifiuti vegetali 22,1% Legno 8,1% Alluminio 0,5% Metallo 1,8% Plastica 6,0% Totale rifiuti raccolti in modo differenziato: t percentuali delle diverse tipologie di materiale raccolte in modo differenziato nel Le frazioni maggiori, in termini di peso, sono costituite da: carta (29,9%), rifiuti vegetali (22,1%), organico (13,8%), vetro (11,7%). 24

25 URBANI: RD Modalità di raccolta La RACCOLTA DIFFERENZIATA (RD) dei rifiuti viene effettuata, di norma, attraverso tre sistemi: raccolta porta a porta (ovvero domiciliare) di determinate frazioni, in particolare organico e carta, attraverso sacchi o contenitori appositi; tale sistema di raccolta negli ultimi anni si è notevolmente diffuso in diverse aree della città ed in numerosi comuni della provincia; campane e cassonetti stradali predisposti per il conferimento di carta (solo in alcune zone), vetro, lattine, plastica, vegetali; centri di raccolta: apposite aree in genere recintate e gestite da personale di servizio, dove i cittadini possono conferire i rifiuti, in particolare i rifiuti ingombranti (mobili, elettrodomestici, ecc.) e altre tipologie di rifiuti recuperabili (es.: ferro, legno). Da maggio 2010 non è più attiva, invece, la raccolta multimateriale con sacco viola delle frazioni secche (carta, plastica, metalli, legno, ), in quanto tale raccolta è stata progressivamente sostituita da raccolte monomateriale che permettono una maggior resa a livello di recupero finale dei rifiuti stessi. 25

26 URBANI: RD Centri di raccolta 2012 Sul territorio provinciale sono presenti più di 40 centri di raccolta distribuiti nei diversi comuni. Comune di Piacenza: 3 centri di raccolta da maggio 2011: - Via Pastore - Via XXIV Maggio - Strada Val Nure 26

27 COMUNE DI PIACENZA: centri di raccolta Centro di raccolta di VIA XXIV MAGGIO Centro di raccolta di VIA PASTORE Centro di raccolta in STRADA VAL NURE GIORNI e ORARI DI APERTURA Dal Lunedì al Sabato ore 8.00/ /19.30 Domenica ore 9.00/12.00 GIORNI e ORARI DI APERTURA Dal Lunedì al Sabato ore 8.00/ /19.30 Domenica ore 9.00/12.00 GIORNI e ORARI DI APERTURA Dal Lunedì al Sabato ore 8.00/ /19.30 Principali RACCOLTI ingombranti, elettrodomestici, verde, legno, ferro, pile, batterie, oli, pneumatici, carta, vetro, ecc. 27

28 COMUNE DI PIACENZA: rifiuti ingombranti SERVIZIO A DOMICILIO E possibile prendere appuntamento con operatori di Iren (ex Enìa) per il ritiro a domicilio telefonando al numero verde Il servizio è gratuito a condizione che il rifiuto venga collocato a livello stradale, che abbia un volume massimo di 2 metri cubi e che possa essere movimentato da un solo operatore Il tempo di attesa per la prestazione del servizio varia da un minimo di un giorno ad un massimo di 6 giorni 28

29 URBANI: % RD Comuni 2012 I risultati ottenuti con la raccolta differenziata sono diversi nei 48 comuni della provincia. Per 17 comuni la percentuale è inferiore al 30%, infatti nelle aree di montagna la raccolta differenziata è ancora limitata. Per 5 comuni la percentuale oscilla tra il 30% e il 50%, per 4 fra il 50% ed il 60% (frà cui Piacenza: 55%), per 18 fra il 60% ed il 70%, mentre 4 comuni hanno superato il 70% di raccolta differenziata nel 2012: Gazzola, Besenzone, San Giorgio e Podenzano. 29

30 URBANI: % Raccolta Differenziata Comuni più virtuosi ( ) Comuni RD % 2012 RD % 2011 GAZZOLA 77,4 70,0 BESENZONE 76,7 63,5 SAN GIORGIO PIACENTINO 72,3 68,9 PODENZANO 70,7 73,2 MONTICELLI D'ONGINA 70,0 68,8 SARMATO 69,6 68,7 PONTENURE 69,3 70,4 CAORSO ALSENO CORTEMAGGIORE 68,2 67,7 67,6 68,8 64,0 64,0 RD 2009: 33,1% RD 2010: 65,5% ROTTOFRENO 66,3 68,6 VIGOLZONE CADEO 66,2 65,9 64,4 64,4 + 32,4 p.p. in 1 anno GRAGNANO TREBBIENSE 65,8 68,3 GOSSOLENGO 65,5 65,6 30

31 RACCOLTA PORTA A PORTA

32 Raccolta ORGANICO Regione Veneto 2012 Raccolta differenziata - Frazione umida (2012) Vicenza Verona Venezia Treviso Rovigo Padova PC 2012: 49 kg/ab. Belluno Piacenza 26 COMUNI kg/ab.anno 32

33 RECUPERO RU Rifiuti da imballaggio (CARTA, PLASTICA, VETRO, LEGNO, LATTINE) destinati agli impianti degli specifici consorzi nazionali per il recupero e il riciclaggio (CONAI): COMIECO: Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo Imballaggi a base Cellulosica COREPLA: Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica CoReVe: Consorzio Recupero Vetro RILEGNOConsorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli Imballaggi di Legno CNA: Consorzio Nazionale Acciaio ACCUMULATORI AL PIOMBO e OLI MINERALI raccolti da altri consorzi appositamente istituiti: COBAT: Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esausto e i Rifiuti Piombosi COOU: Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati ALTRE FRAZIONI vengono conferite a impianti specifici (ad es., organico e rifiuti vegetali ad impianti di compostaggio). 33

34 RECUPERO RU Il materiale proveniente dalla raccolta differenziata può andare direttamente al recupero oppure necessitare preliminarmente di operazioni di selezione e trattamento. Da tali operazioni deriva una certa quantità di scarto, anche per la presenza di impurezze o di materiali incongrui: la percentuale di effettivo recupero del materiale varia quindi a seconda della specifica frazione (più bassa per la plastica, elevatissima nel caso di carta e legno) ed è chiaro che quanto migliore è, dal punto di vista qualitativo, la raccolta differenziata, tanto minori saranno le impurezze e la percentuale di scarto ai fini del recupero. 34

35 RECUPERO RU INDAGINE SUL RECUPERO DEI (Regione Emilia- Romagna e Conai) - Anno 2009 Tipologia rifiuto % RECUPERO Provincia di Piacenza Regione Emilia- Romagna CARTA 99% 99% IMBALLAGGI IN PLASTICA 58% 76% ACCIAIO E ALLUMINIO 98% 97% VETRO 90% 91% LEGNO 100% 98% UMIDO 94% 95% VERDE 99% 98% Studio per ricostruire e garantire il percorso che compiono i rifiuti dalla raccolta differenziata fino agli impianti di riciclo e recupero. Il materiale informativo predisposto dalla Regione Emilia-Romagna è disponibile al link: temi/linee-dazione-e-progetti/chi-li-ha-visti 35

36 RECUPERO RU INDAGINE SUL RECUPERO DEI (Regione Emilia- Romagna e Conai) E il progetto per conoscere l efficacia della Raccolta Differenziata; Ricostruisce il percorso dei rifiuti, dalla raccolta all avvio al recupero e ne diffonde i risultati; Soggetti pubblici e privati, Regione, Province, Comuni, ARPA e CONAI hanno lavorato insieme per quantificare l effettivo avvio a recupero. 36

37 RECUPERO RU PERCORSO DEI DIFFERENZIATI: Nel percorso compiuto dai rifiuti dalla raccolta differenziata fino al recupero sono coinvolti diversi soggetti. 37

38 RECUPERO RU INDAGINE SUL RECUPERO DEI (Regione Emilia- Romagna e Conai) Sono stati analizzati i flussi gestionali di: carta, plastica, vetro, metalli e alluminio, legno, organico e verde I valori sono stati determinati quantificando e sommando gli scarti che si originano nel passaggio dei rifiuti attraverso successivi impianti di selezione e recupero Lo studio mette in evidenza che la quasi totalità del rifiuto raccolto in modo differenziato viene effettivamente avviato a recupero e reimmesso nel ciclo produttivo. 38

39 I PRINCIPALI IMPIANTI DI RECUPERO 39

40 I PRINCIPALI IMPIANTI DI RECUPERO 40

41 GESTIONE - Smaltimento 2012 DESTINO A SMALTIMENTO Urbani + Speciali Assimilabili (TOT 119 milatonnellate, di cui 79 milaru) fuori provincia 1% Tecnoborgo 99% 41

42 Termovalorizzatore di TECNOBORGO (1) TOTALE SANITARI Rifiuti FANGHI BIOLOGICI URBANI E ASSIMILABILI Quantità 2012 (t/a) Quantità autorizzata (t/a) fino a fino a Energia elettrica prodotta (2012): MWh 42

43 Termovalorizzatore di TECNOBORGO (2) CONTROLLO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA: AUTOCONTROLLIdelle emissioni in atmosfera, effettuati attraverso un sistema di rilevamento in continuo e campionamenti puntuali, a frequenze prestabilite e differenziate in base ai diversi inquinanti. ARPA - esamina dati autocontrolli emissioni in atmosfera -provvede con frequenza annuale al controllo delleemissioni provenienti dall impianto -effettua supervisione delle verifiche del gestore sugli strumenti di rilevamento in continuo -effettua monitoraggio della qualità dell ariaall esterno dell impianto: stazione Ceno (dati disponibili sul sito laboratorio mobile attualmente collocato nella frazione di Gerbido. 43

44 3) ESEMPI LEGATI ALL ATTIVITA DELLA SCUOLA TIPOLOGIA DEI PRODOTTI URBANI SPECIALI 44

45 URBANI (RU) - Tipologia RACCOLTA DIFFERENZIATA di RU effettuata nella scuola: CARTA VETRO PLASTICA ASSIMILATI Inoltre si ricorda che solo nella zona Bar è presente 1 contenitore per la raccolta differenziata delle LATTINE (è obbligatorio consumare le bevande in lattina in tale zona) Nella scuola vengono raccolti separatamente anche i seguenti rifiuti: PILE TONER ESAURITI DI STAMPANTI 45

46 SPECIALI - Tipologia (1) I rifiuti speciali prodotti nella scuola sono classificati come segue: ACIDI DI DECAPPAGGIO -CER (rifiuto pericoloso) EMULSIONI E SOLUZIONI PER MACCHINARI -CER (rifiuto pericoloso) SCARTI DI OLIO MINERALE -CER (rifiuto pericoloso) ALTRI SOLVENTI E MISCELE DI SOLVENTI -CER (rifiuto pericoloso) ASSORBENTI, MATERIALI FILTRANTI (SEGATURA) -CER (rifiuto pericoloso) 46

47 SPECIALI - Tipologia (2) (segue da pagina precedente) IMBALLAGGI IN LEGNO -CER (rifiuto non pericoloso) BATTERIE AL PIOMBO -CER (rifiuto pericoloso) RAME, BRONZO, OTTONE -CER (rifiuto non pericoloso) SANITARI -CER (rifiuto pericoloso) VETRO -CER (rifiuto non pericoloso) TUBI FLUORESCENTI -CER (rifiuto pericoloso) 47

48 SPECIALI - Tipologia (3) (segue da pagina precedente) APPARECCHIATURE ELETTRICHE FUORI USO (MONITOR) -CER (rifiuto pericoloso) APPARECCHIATURE ELETTRICHE FUORI USO (COMPUTER) -CER (rifiuto non pericoloso) METALLI -CER (rifiuto non pericoloso) BIODEGRADABILI -CER (rifiuto non pericoloso) FANGHI DELLE FOSSE SETTICHE -CER (rifiuto non pericoloso) 48

49 URBANI - Destino La gestione dei rifiuti urbani prodotti dalla scuola (raccolta differenziata) avviene a cura di Iren (Gestore servizio pubblico Rifiuti Urbani in Provincia di Piacenza), che provvede al ritiro dei rifiuti differenziati (carta, vetro, plastica, lattine, pile e toner esauriti di stampanti). Iren successivamente provvede ad inviare tali rifiuti agli impianti di destinazione finale: - carta, vetro, plastica, lattine e toner esauriti di stampanti vengono destinati a recupero - le pile vengono destinate a smaltimento in impianti appositi. 49

50 SPECIALI Destino Per i rifiuti speciali prodotti nella scuola è prevista una specifica procedura che, sulla base della vigente normativa, specifica le modalità della loro raccolta ed il loro corretto smaltimento da parte del soggetto autorizzato Iren Ambiente SpA. - FORMULARI DI IDENTIFICAZIONE DEI (D.M. 01/04/1998 n. 145) - REGISTRO DI CARICO E SCARICO DEI (D.M. 01/04/1998 n. 148) 50

51 SPECIALI Formulari di identificazione dei rifiuti 51

52 SPECIALI Registro di carico e scarico dei rifiuti 52

53 COSA PUO FARE OGNI SINGOLO CITTADINO 53

54 COME RIDURRE LA PRODUZIONE DEI 1. Inizia dagli IMBALLAGGI: - Spesso gli imballaggi sono doppi, tripli, quadrupli, anche quando non è necessario (es. confezioni di merendine, biscotti, dolci) facendo attenzione si possono trovare gli stessi prodotti in pacchi di uno o al massimo due imballaggi! - Scegli il formato famiglia grande - Prova il vuoto a rendere (es. per acqua) - Usa le ricariche (es. detersivi) ed i dispenser distributori automatici (es. latte zona Farnesiana PC, a Gariga di Podenzano, a Pianello, Nibbiano, ecc.) - Frutta, verdura, carne e formaggi meglio al banco 54

55 COME RIDURRE LA PRODUZIONE DEI 2. EVITA L USA E GETTA: - Piatti, posate e bicchieri di plastica - Tovaglioli e tovaglie di carta - Sacchetti per la spesa di plastica (meglio quelle di stoffa) 3. SCEGLI PRODOTTI DUREVOLI, RIPARABILI, INTERCAMBIABILI - es. spazzolino, spazzole per tergicristalli 4. COMPOSTAGGIO DOMESTICO Permette di ridurre il quantitativo di rifiuti da conferire al servizio pubblico 55

56 PROGETTO di PROMOZIONE del COMPOSTAGGIO DOMESTICO 56

57 PROGETTO di PROMOZIONE del COMPOSTAGGIO DOMESTICO 57

58 PROGETTO di PROMOZIONE del COMPOSTAGGIO DOMESTICO Il compostaggio domestico deve essere effettuato in un contenitore apposito, che può essere: Compostiera chiusa Compostiera aperta Compostiera autocostruita segue 58

59 PROGETTO di PROMOZIONE del COMPOSTAGGIO DOMESTICO Con il compostaggio domestico si ha un doppio vantaggio: -ridurre la quantità di rifiuti da smaltire, recuperando risorse che altrimenti andrebbero sprecate - ridurre il peso della vostra bolletta dei rifiuti 10% della tassa rifiuti Tutti gli utilizzatori di compostiere possono richiedere lo SCONTO sulla bolletta dei rifiuti pari al 20% della quota variabile della tariffa segue 59

60 PROGETTO di PROMOZIONE del COMPOSTAGGIO DOMESTICO Per ottenere lo sconto sulla tariffa rifiuti è sufficiente compilare il modulo che è possibile trovare: - presso la sede del Comune - agli sportelli Iren (ex Enìa) - sui siti internet e Si deve inviare il modulo compilato ad Iren, nel caso di Comuni in Tariffa (es. Piacenza), oppure agli uffici del Comune di competenza, nel caso di Comuni in Tassa. La richiesta deve essere effettuata entro il 20 dicembre, nel caso di Comuni in Tariffa, ed entro il 20 novembre, nel caso di Comuni in Tassa; lo sconto verrà accreditato sulla bolletta dell anno successivo (per i Comuni in Tariffa, per gli anni successivi alla prima richiesta l adesione si intende tacitamente rinnovata). 60

61 ALCUNI CONSIGLI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA 61

62 TUTTI I SEGRETI SU COME DIFFERENZIARE GLI IMBALLAGGI IN PLASTICA 62

63 TUTTI I SEGRETI SU COME DIFFERENZIARE GLI IMBALLAGGI IN PLASTICA NOVITA DAL 1 MAGGIO 2012: Piatti e bicchieri monouso in plastica ora fanno parte dei rifiuti che è possibile inserire nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Alcune precisazioni: - la novità riguarda solo piatti e bicchieri monouso : rimangono esclusi e devono quindi essere gettati nei contenitori per i rifiuti indifferenziati piatti e bicchieri in plastica dura riutilizzabili, come pure le posate in plastica e i bastoncini per mescolare le bevande. - i piatti e i bicchieri non devono essere sporchi di cibo per non inquinare il resto della raccolta e devono quindi essere svuotati e puliti dai residui di alimenti prima di essere gettati nella raccolta differenziata. 63

64 RD CARTA Oltre agli imballaggi in carta e cartoncino, con la raccolta differenziata si raccolgono tutti i tipi di carta inclusa quella per usi grafici, la carta da disegno o per fotocopie e quella per la produzione dei giornali, in particolare: - sacchetti di carta - imballaggi in cartone ondulato - scatole per alimenti, detersivi e scarpe - astucci e fascette in cartoncino - giornali e riviste, libri, quaderni e opuscoli. La carta sporca di alimenti o di terra non va conferita nei contenitori della raccolta differenziata, perché contamina la carta riciclabile. Va comunque gettata con i rifiuti indifferenziati. 64

65 RD CARTA 65

66 RD ALLUMINIO (campane per lattine) 66

67 RD ORGANICI CONSIGLI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI ORGANICI (Fonte: L ecoguida di VISPO!, Provincia di PIACENZA) QUALI Avanzi di cucina, residui di pulizia delle verdure, bucce e pelli di frutta, fondi di caffè, bustine di tè e tisane, ecc.. NON VANNO nella raccolta differenziata dell organico: liquidi, metalli, vetro, porcellana, terracotta, plastica, tessuti, carta, prodotti chimici, medicinali, garze e cerotti, ecc.. I rifiuti organici sono destinati agli impianti di compostaggio, dove sono trasformati in compost, un fertilizzante per l agricoltura, l orto e il giardino. 67

68 RD VETRO CONSIGLI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL VETRO (Fonte: L ecoguida di VISPO!, Provincia di PIACENZA) QUALI Bottiglie, vasetti, barattoli e in generale tutti i contenitori di vetro con vuoto a perdere. NON VANNO nella raccolta differenziata del vetro: specchi, oggetti in ceramica, porcellana, lampadine e neon (contengono vapori di mercurio!), damigiane, contenitori di prodotti tossici. I contenitori di vetro vanno sciacquati e vanno tolti i tappi; i tappi di plastica si possono mettere nella campana della plastica. Sul sito sono disponibili informazioni utili sul riciclo e sul recupero degli imballaggi in vetro. 68

69 RACCOLTA DIFFERENZIATA OSSERVATORIO PROVINCIALE 69

70 CONSIGLI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA 70

71 INCENTIVI AI CITTADINI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA... Sperimentazione della tariffazionepuntuale in comune di San Giorgio Nel comune di San Giorgio, al sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti è stato abbinato il controllo volumetrico degli svuotamenti del rifiuto indifferenziato attraverso sensori di prossimità montati sui bidoni; la tariffa puntuale, come effettiva applicazione agli utenti (responsabilizzati e incentivati tramite il pagamento rapportato alla reale produzione di rifiuti), è stata attivata da gennaio 2010 (meccanismo premiante: più raccolta differenziata, meno rifiuti indifferenziati ). Risultati: nel primo semestre del 2010, con l effettiva attivazione della tariffazione puntuale, si è avuta una rilevante riduzione del numero di svuotamenti dei bidoni dei rifiuti indifferenziati rispetto al semestre precedente 71 (-25%).

72 -ARPA GRAZIE dell ATTENZIONE! 72

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