PADOVA, 5-9 NOVEMBRE 2013

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Ricardo Campo
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ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA XLVIII Riunione Scientifica PREISTORIA E PROTOSTORIA DEL VENETO DEDICATA A GIULIA FOGOLARI E PIERO LEONARDI PADOVA, 5-9 NOVEMBRE 2013 Sedi della Riunione

1 ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA XLVIII Riunione Scientifica PREISTORIA E PROTOSTORIA DEL VENETO DEDICATA A GIULIA FOGOLARI E PIERO LEONARDI PADOVA, 5-9 NOVEMBRE 2013 Sedi della Riunione Aula Magna dell Università degli Studi di Padova - Palazzo del Bo, via VIII Febbraio, 2 Centro Civico di Cultura e Arte S. Gaetano, via Altinate 71 Sala del Guariento dell Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti, Reggia dei Carraresi via Accademia, 7 Comitato Scientifico Alessandra Aspes, Elodia Bianchin Citton, Alberto Broglio, Loredana Capuis, Daniela Cocchi Genick, Filippo Maria Carinci, Giovanni Leonardi, Franco Marzatico, Marco Peresani, Luciano Salzani, Vincenzo Tiné 1/5

2 La XLVIII Riunione Scientifica è organizzata da In collaborazione con Con il contributo di

Il prossimo 5 novembre si apre a Padova, nell Aula Magna del Bo, il XLVIII Congresso Nazionale dell Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, dedicato alla nostra regione.

3 Il prossimo 5 novembre si apre a Padova, nell Aula Magna del Bo, il XLVIII Congresso Nazionale dell Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, dedicato alla nostra regione. Grazie alla sinergia tra la Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto, le Università di Padova, Venezia e Verona e il Museo di Scienze Naturali di Verona è stato possibile quest anno ottenere l assegnazione al Veneto di questa importante rassegna, dopo oltre quarant anni dall ultima tenutasi nella regione (Verona 1978). Sono numerose le novità della ricerca pre-protostorica in Veneto in questi ultimi anni e questa sarà la più importante occasione per la loro comunicazione pubblica (il convegno è aperto a tutti). Il Congresso, che si chiuderà sabato 9 ottobre con le escursioni congressuali, prevede oltre cinquanta comunicazioni alternate a momenti di discussione e l esposizione di più di novanta poster e presenterà aspetti e aggiornamenti sull'archeologia veneta a partire dal Paleolitico fino alla prima età del Ferro. Interverranno i principali studiosi del settore, afferenti a Università, Soprintendenze e Musei di tutta Italia. Si presentano brevemente alcuni dei siti più significativi nel panorama veneto in riferimento ai periodi cronologici oggetto del convegno. PALEOLITICO GROTTA DI FUMANE (Monti Lessini, VR) La grotta di Fumane è oggetto di indagini da parte dell'università degli studi di Ferrara. Riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale come uno tra i giacimenti più importanti d Europa, conserva in una straordinaria successione stratigrafica di circa 20 livelli antropizzati contenenti manufatti litici, ossa, conchiglie, resti di focolare e di abitato e decorazioni in ocra rossa, tracce di due fasi di occupazioni: la più antica, riferibile agli ultimi Neanderthaliani, è databile tra e anni fa; la seconda, più recente, attribuibile ai primi Homo Sapiens, tra e anni fa. I resti riferibili ad Homo sapiens conservano tracce della decorazione della volta in ocra rossa, tra le quali costituisce un manufatto di particolare rilievo una pietra dipinta con una figura antropomorfa, il cosiddetto "Sciamano", adottato dal convegno come logo. Recentemente, da uno studio condotto su resti ossei di varie specie di uccelli (avvoltoi, aquila, falco cuculo, gracchio alpino, ecc.) provenienti da uno strato della grotta risalente a 44mila anni fa, è emersa una scoperta di straordinario interesse per la studio dell Uomo di Neandertal e, in generale, per l evoluzione umana. I risultati dimostrano come questi nostri cugini scomparsi dall Europa poche migliaia di anni dopo, si 2/5

rafforza precedenti ipotesi di un uso a fini simbolici e/o ornamentali di coloranti minerali da parte di Homo neanderthalensis per dipingersi il corpo.

4 servissero delle ali o delle penne più spettacolari a fini ornamentali. Oltre a retrodatare di decine di migliaia di anni questa pratica nella storia evolutiva umana (sinora considerata appannaggio esclusivamente dell'homo sapiens anatomicamente moderno), l evidenza rafforza precedenti ipotesi di un uso a fini simbolici e/o ornamentali di coloranti minerali da parte di Homo neanderthalensis per dipingersi il corpo. NEOLITICO VICENZA DAL MOLIN La costruzione della nuova base dell Esercito degli Stati Uniti nell area del vecchio aeroporto del Dal Molin a Vicenza ha rappresentato un importante occasione di archeologia preventiva, consentendo di indagare testimonianze del locale insediamento umano in età comprese tra la Preistoria e il Rinascimento. Gli scavi estensivi, su un'area di quasi 2000 mq, si sono protratti tra il 2010 e il 2011 sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto, in collaborazione con il Department of The United States Army Garrison, che ha garantito il considerevole sostegno finanziario necessario in ogni fase delle campagne di ricerca. In particolare, nell area del cd. Building 18 sono stati individuati i resti di un villaggio neolitico di eccezionale estensione. Il villaggio sorse tra il Neolitico antico e il Neolitico medio, durante lo sviluppo della Cultura di Fiorano e dei Vasi a bocca quadrata (attorno al 5000 a.c.); si tratta del più antico insediamento umano fino ad ora noto nell'area urbana di Vicenza e del più grande sito preistorico scavato finora in Italia a nord del Po. Sono stati individuati i resti di numerose capanne di forma rettangolare, orientate N-O/S-E, alcune absidate, riconoscibili dagli allineamenti di buche di palo e canalette. Presso le capanne sono state identificate molte altre strutture: palizzate, focolari, buche-silos per la conservazione di derrate alimentari e fosse per l'estrazione dell'argilla. Tra i materiali recuperati nell'ambito dello scavo, moltissimi sono i frammenti di vasellame ceramico, forse anche prodotto in loco, e gli strumenti litici. ENEOLITICO COMPLESSO MEGALITICO DI SOVIZZO (VI) Sicuramente primario è per questa fase il sito archeologico di Sovizzo (VI), testimonianza di eccezionale importanza, unica nel suo genere in tutto il territorio veneto. Si tratta di un complesso di tipo megalitico a carattere cultuale e funerario, risalente al III millennio a.c.: un corridoio sacro della lunghezza di oltre 22 m, precede tre tumuli di pietre di diversa 3/5

grandezza elevati a copertura di altrettante sepolture ad inumazione; una piattaforma triangolare con altri tumuli e altre sepolture chiude il complesso a oriente.

nel popolamento dell area nord-padana tra il Bronzo recente e finale. Il sito, sviluppatosi circa a partire dalla seconda metà del XIV sec. a.c., fu in grado di sopravvivere alla crisi che, all inizio del XII sec.

5 grandezza elevati a copertura di altrettante sepolture ad inumazione; una piattaforma triangolare con altri tumuli e altre sepolture chiude il complesso a oriente. ETÀ DEL BRONZO FONDO PAVIANI (VR) L insediamento arginato di Fondo Paviani, oggetto di indagini archeologiche da parte dell'università degli studi di Padova, è un contesto di importanza fondamentale nel popolamento dell area nord-padana tra il Bronzo recente e finale. Il sito, sviluppatosi circa a partire dalla seconda metà del XIV sec. a.c., fu in grado di sopravvivere alla crisi che, all inizio del XII sec. a.c., determinò il crollo del mondo terramaricolo, continuando la sua vita fino all XI sec. a.c., nel Bronzo finale iniziale. Le ricerche hanno dimostrato che il sito era perno del sistema di relazioni che collegava la pianura nord-padana con le Alpi orientali, l area danubiano-carpatica, l Italia peninsulare e l Egeo. Ad oggi, Fondo Paviani risulta il contesto dell Italia settentrionale da cui proviene il maggior numero di reperti di tipo egeomiceneo (oltre sessanta), assumendo il ruolo di principale terminal dei traffici micenei nell alto Adriatico, alla ricerca soprattutto dell'ambra baltica. FRATTESINA DI FRATTA POLESINE (RO) Nella fase finale dell età del Bronzo e agli inizi dell età del Ferro (XII-IX sec. a.c.), l'eccezionale complesso archeologico di Frattesina fu cerniera del sistema e della rete di rapporti internazionali che collegavano centro Europa, Italia e Mediterraneo. Al riguardo verranno presentati i risultati delle campagne di scavo condotte negli anni passati nell area dell abitato, con la documentazione delle strutture e dei materiali relativi e l'elaborazione di piante e sezioni relative alla morfologia e alle strutture dell abitato. Inoltre si darà riscontro di una serie di analisi specialistiche relative alla provenienza e alle tecniche di lavorazione del vetro e della faience, dell ambra, dell avorio, del corno di cervo e dei metalli, attività artigianali che costituiscono uno degli aspetti di maggior eccezionalità del sito. Le analisi riguardano in particolare le diverse categorie di materiali che fanno parte del primo ripostiglio di Frattesina (il cosiddetto tesoretto) e la presentazione di un nuovo ripostiglio di bronzi proveniente dall abitato. 4/5

ETA DEL FERRO PADOVA, NECROPOLI DI PALAZZO EMO CAPODILISTA La conoscenza archeologica degli aspetti funerari della prima Padova si è arricchita grazie al recente rinvenimento della necropoli

6 ETA DEL FERRO PADOVA, NECROPOLI DI PALAZZO EMO CAPODILISTA La conoscenza archeologica degli aspetti funerari della prima Padova si è arricchita grazie al recente rinvenimento della necropoli meridionale di Palazzo Emo Capodilista-Tabacchi in via Umberto I, indagata tra il 2002 e il 2003, che modifica significativamente l assetto topografico della città. L area di scavo, pari a 300 mq, intensivamente occupata, ha restituito ben 692 sepolture, di cui si presenta campione significativo delle fasi più antiche, risalenti al IX secolo a.c., per restituire i primi dati relativi alle origini della città, il periodo complessivamente meno noto di Padova. 5/5

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