titolo Siciliacapitolo (qui su due righe) (qui su tre)

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1 titolo Siciliacapitolo (qui su due righe) (qui su tre) I protagonisti di questo capitolo sono le splendide acque della Sicilia e i tesori sommersi che ospita. Già Trinacria per i greci, per la sua conformazione geografica, la Sicilia rappresenta un vero e proprio crocevia del Mediterraneo mescolando sapori, costumi e tradizioni che nel corso dei millenni si sono susseguiti in questo magico territorio. Punta Lagnusa, San Vito Lo Capo Grotta dell Acqua Dolce (20-0 m), San Vito Lo Capo Grotta Grande della Ficarella (14-0 m), San Vito Lo Capo Relitto Kent (48-55 m), Castellammare del Golfo Relitto Ardente (132 m), San Vito Lo Capo Punta Bassana (20-38 m), Marettimo Grotta La Cattedrale (20 m), Marettimo Secca di Atlantide (45-60 m), Favignana Faraglioni Cala Levante (38-50 m), Pantelleria Archi Naturali di Punta Beppe Tuccio (14-60 m), Linosa Secca della Colombara (3-50 m), Ustica Scoglio del Medico (25-40 m), Ustica Relitto della Valfiorita (45-70 m), Mortelle (ME) Le nostre escursioni prendono il via da San Vito Lo Capo a nord dell isola. Qui la cultura nostrana si unisce alle mille culture che in questo luogo hanno fatto scalo nel corso dei millenni. Basta trovarsi a San Vito Lo Capo nella seconda settimana di settembre, durante il CousCousFest, per respirare odori e sapori di altri tempi e costumi; una vera attrattiva a livello europeo. A fare da scenografia a questo crocevia di cultura è il Monte Cofano, che sovrasta la costa regalando scorci e contrasti di rara bellezza. A condurci nelle meraviglie sicule è Roberto De Caro, vero conoscitore dei fondali di San Vito Lo Capo, che ha deciso di trasferirsi in Sicilia dopo aver trascorso una vacanza in questi luoghi incantati. Assecondando la sua passione per il mare che coltiva fin da bambino, De Caro è il titolare insieme alla moglie Virginia di Nautisub, un diving il cui slogan Underwater For Passion mostra esattamente lo spirito con il quale vivono il mare tutti i giorni. Tra le immersioni che De Caro reputa maggiormente significative troviamo la parete di Punta Lagnusa, situata a Macari in provincia di Trapani, dove senza raggiungere profondità impegnative è possibile ammirare praterie di gorgonie, di fantastiche dimensioni, tutte di un colore rosso intenso che si mostrano rigogliose e con polipi completamente aperti. Per svelarci le meraviglie di questo luogo lasciamo la parola a De Caro:

2 106 Il meglio dell Italia sott acqua Figura 1 Le gorgonie di Punta Lagnusa, San Vito Lo Capo. Foto Daniele Corsini Una parete che riserva non poche sorprese. Volgendo lo sguardo verso il basso, si possono ammirare gorgonie bicolore, rosse e gialle dall aspetto fluorescente, aragoste che stagliano le loro antenne, astici che fanno capolino, ma che in ogni caso non esitano a farci comprendere che siamo a casa loro. Ma le sorprese non sono finite, a circa 48 metri troviamo il Corallium rubrum, il nostro amato corallo rosso di buone dimensioni. Lo spettacolo è tale che si è portati a chiedersi come sia possibile che non sia ancora stato distrutto. La risposta giunge velocissima, infatti compaiono gli oggetti che in altri tempi avevano provveduto alla distruzione di questi tesori, ossia delle enormi croci di legno che i pescatori di corallo utilizzavano per tirare su qualsiasi cosa dal fondale. Oggi queste crociere costituiscono un parte integrante del paesaggio e nulla hanno potuto contro la natura che è riuscita a renderle parte di essa donando loro nuova vita e creando ulteriore habitat per gli abitanti del mare. Ma le meraviglie non sono terminate, ci spostiamo più a est, nel territorio di San Vito Lo Capo, dove passeggiando sulla terra ferma iniziamo ad apprezzarne le testimonianze storiche, nonché le falesie che circondano tutto il paesaggio. Il nostro sguardo viene catturato dalle torri di avvistamento saracene, tutte perfettamente allineate e costruite per vedersi l una con l altra per chilometri, per poi giungere alla tonnara del Secco. Abbandonata da anni la tonnara è stata utilizzata come set cinematografico per il film Cefalonia, e numerose puntate del Commissario Montalbano, il tutto condito da un mare dai colori intensi e di un blu che riesce a entrarti nell animo. La limpidezza

3 Sicilia 107 dell acqua la fa da padrona, i raggi del sole riescono a penetrare questo blu in un modo eccezionale, riflettendosi sui fondali di sabbia bianchissima, dando luogo a giochi di luce davvero singolari, ma che sempre lasciano immutati i colori di queste pareti. La posidonia in questo sito è riuscita a preservare resti di anfore di epoca romana e tardo romana disseminati ovunque, che mostrano il valore storico di questi luoghi come punto d incontro e scambio merci di popolazioni lontane e di periodi storici differenti. I reperti bellici presenti quali cannoni e munizioni, un rostro in piombo e le numerose ancore dell era tardo romana, permettono, nel vero senso della parola un tuffo nel passato. Figura 2 Le gorgonie di Punta Lagnusa, San Vito Lo Capo. Foto Daniele Corsini La presenza sul territorio fra San Vito Lo Capo e Scopello della rinomata Riserva Naturale dello Zingaro giustifica da sola il viaggio in queste terre. A questo si aggiunge un immersione tra enormi falesie a strapiombo sul mare, numerose grotte e caverne di era paleolitica che offrono un habitat naturale ricco di parapandalus e gamberi meccanici, che proprio qui compiono il loro ciclo vitale in una armonia di colori. Il sito in questione che abbiamo avuto la fortuna di visitare con De Caro è la Grotta dell Acqua Dolce, una vera chicca di questi luoghi. L ingresso è posto a una batimetrica di circa 20 metri, e da subito stalattiti e stalagmiti formano vere e proprie colonne, che ci accompagnano fino a un punto in cui troviamo un aloclino, dove la densità e la salinità dell acqua mutano all improvviso. Da questo punto in poi non siamo più in acqua salmastra, bensì in acqua dolce e a ricordarcelo è anche la temperatura dell acqua, decisamente pungente. La batimetrica dopo circa 100 metri di percorrenza è a quota zero. Qui è possibile uscire fuori dall acqua in una stanza, dove possiamo respirare tranquillamente senza erogatore, e illuminare con la torcia i colori e le architetture della natura. Rimaniamo in questi luoghi per visitare un altra grotta molto suggestiva, la Grotta Grande della Ficarella, sempre inserita nella cornice della Riserva Naturale dello Zingaro, all estremità occidentale della costa tirrenica siciliana. Le meraviglie di questo luogo sono oggetto del racconto della geologa marina Elena Romano, vera appassionata di immersioni nei relitti e in grotta, nonché project manager del progetto Baseline, un iniziativa non profit promossa dalla Gue (Global Underwater Explorers) per la conservazione e il monitoraggio di siti marini e di acqua dolce di particolare interesse: È una delle grotte subacquee che si affacciano lungo la costa siciliana, si apre a circa 14 metri di profondità con un ampia caverna, che si estende verso l interno per una ventina di metri circa, fino ad arrivare a una grande cavità parzialmente sommersa e alimentata da

4 108 Il meglio dell Italia sott acqua Figura 3 Uno scorcio della Riserva Naturale dello Zingaro, San Vito Lo Capo. Foto Archivio Argonautikon una risorgiva superficiale di acqua dolce. In questa grotta è molto suggestivo il passaggio nei diversi ambienti, a partire da quello marino, dove le pareti si presentano più scure e ricche di organismi bentonici colonizzatori, attraversando la zona dove l incontro tra le acque dolci e cristalline con quelle marine e salate forma una zona di miscelazione dove si può osservare il suggestivo aloclino. Questo fenomeno di stratificazione dell acqua con diverso grado di salinità segna il passaggio nell acqua dolce dove le rocce circostanti si presentano lisce e pulite; sul fondo, invece, sono visibili sassi sparsi come a formare il movimentato pavimento della parte più interna della grotta dove è possibile, grazie alla bassa profondità dell acqua, emergere e ammirare le formazioni rocciose che sovrastano la cavità. Da qui praticamente seguendo il corso dell acqua dolce inizia la discesa verso l uscita della grotta, e tenendo la parete a sinistra passeremo vicini a diverse formazioni rocciose, proprio in prossimità della zona dove è presente l aloclino, che rendono questa parte della grotta particolarmente bella e interessante da vedere. A questo punto sarà nuovamente ben visibile la luce esterna, proveniente dall ampia apertura d ingresso, e inizieremo lentamente la discesa verso l acqua salata, che ci porterà poi di nuovo in mare aperto. L itinerario è veramente suggestivo ed è adatto a tutti i subacquei accompagnati però da un subacqueo più esperto, dotati di una buona luce primaria e almeno una luce di back up. È facile da seguire grazie a una sagola guida posizionata lungo il perimetro della grotta che inizia sulla sinistra molto vicino all entrata. Per gli appassionati di biologia ci sono numerose specie di invertebrati e pesci da ammirare nella parte marina della grotta.

5 Sicilia 109 Figura 4 La Grotta della Ficarella, Riserva Naturale dello Zingaro. Foto Claudio Provenzani Figura 5 La Grotta della Ficarella, Riserva Naturale dello Zingaro. Foto Claudio Provenzani