Vanessa PICCOLI AMORE MIO. da Sia fatta la tua volontà. Roma, lunedì 4 febbraio

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1 Vanessa PICCOLI AMORE MIO da Sia fatta la tua volontà Roma, lunedì 4 febbraio ieri e stato il mio tredicesimo compleanno. Non è stata una giornata particolarmente emozionante, anche i regali erano piuttosto scontati: i soliti vestiti, videogiochi, un paio di pattini nuovi. In compenso, però, fra gli altri pacchetti ce n'era uno piccolo, da parte di mia zia Betta, che lì per lì temevo fosse uno di quei noiosissimi libri su fiori e piante che di solito regala sempre lei e invece, caro diario, eri tu! Non riesco a credere che mia zia abbia avuto un'idea così buona. Non ho mai avuto un diario prima di te e non sono sicura di sapere come si comporta una buona scrittrice di diari. Ma ti prometto che d'ora in poi ogni sera (o almeno, ogni due o tre giorni) ti scriverò e ti racconterò tutto quello che succede di interessante nella mia vita. Saremo grandi amici, caro diario, vedrai! Buonanotte e a presto!! Roma, martedì 5 febbraio oggi sono andata all Ikea. Mi piace andare all Ikea perché lì e tutto ordinato. Mi piace camminare per i corridoi e guardare i mobili, gli elettrodomestici e anche le loro scatole. È bello perché ogni oggetto ha la sua scatola personale, con scritto il modello e la foto, non ci si può sbagliare. Purtroppo sono dovuta andare con mia madre e mio fratello Davide. Mio fratello è veramente l essere umano più stupido che esista al mondo, non riesco a capire com e possibile che abbiamo lo stesso sangue! Oggi ha cercato in tutti i modi di rovinare la mia gita all Ikea, solo perché sapeva che a me piace molto. Ha sbuffato tutto il tempo, ha fatto scherzi stupidi, si lamentava e poi ha fatto mille volte su e giù per i corridoi, tagliando da dove non si può passare. Lo ha fatto per farmi dispetto: io ODIO quelli che vanno nel verso sbagliato! I corridoi sono fatti apposta, perché la gente deve andare nell altro verso? Però non gli ho dato la soddisfazione di fargli vedere

2 che ero arrabbiata, ho fatto finta che non esistesse. Non e stato difficile: per me lui davvero e come se non esistesse, se non mi vedessi la sua brutta faccia davanti tutti i giorni nemmeno lo riconoscerei. Adesso è tardi, caro diario. Devo preparare lo zaino per domani mattina. Buonanotte. Roma, giovedì 7 febbraio oggi ho litigato con Martina. Mentre ero andata in bagno ha preso le mie cose dal mio astuccio senza chiedermi il permesso e poi mi ha lasciato tutto in disordine. Così ho aspettato che andasse anche lei in bagno e poi le ho fatto a pezzetti una foto di Zac Efron che aveva nel diario: l ho tagliata con le forbici, in tanti quadratini uguali, poi li ho messi uno sopra l altro al centro del suo banco. Lei si e messa a piangere e l ha detto alla professoressa che mi ha fatto una nota. Stasera l ho fatta firmare alla mamma, mentre riscaldava il pollo allo spiedo. Mi ha chiesto: «Ma non credi di avere un po esagerato?» poi però ha squillato il telefono e dopo non mi ha più detto niente. Roma, venerdì 8 febbraio oggi ho deciso cosa voglio fare da grande. Mi è venuta come un illuminazione, mentre guardavo Nip/Tuc. Voglio diventare un chirurgo estetico! In scienze ho preso tutti Ottimo e Distinto e quindi secondo me ho buone possibilità. In più e un lavoro nobile: aiuterò le persone brutte a diventare belle, metterò a posto i loro nasi storti, le orecchie a sventola, tutti i loro difetti! Potrei riuscire a far diventare carino persino mio fratello, anche se lui è un caso disperato, dovrò studiare molto prima di riuscirci. Ancora non ho parlato a nessuno di questo mio progetto (a parte a te, naturalmente!), perché non capirebbero e non voglio che mi prendano in giro. Un giorno, quando sarò grande e vivrò lontano da loro, li chiamerò e gli dirò: «Mi sono laureata. Sono diventata un chirurgo estetico». E loro resteranno a bocca aperta e mi inizieranno a chiedere se posso fargli delle operazioni per farli diventare più belli. Ma non so se gliele farò. Forse avrò dei clienti più importanti.

3 Roma, domenica 10 febbraio ti scrivo da camera mia, sono sopra il letto e ho la musica a volume altissimo. Mamma e papà di là stanno litigando, sono alcuni giorni che non fanno altro che litigare. Non ho capito bene quale sia il motivo, forse il papà si è finalmente arrabbiato per come la mamma tiene la casa. È sempre in disordine, c è un dito di polvere su tutte le mensole, e poi lei compra sempre cene pronte oppure Quattro salti in padella Findus. Non è una brava moglie. Ho sempre pensato che papà non la lasciava perché almeno è bella, ma oggi l ho guardata bene ed inizia ad avere parecchie rughe. Aveva anche un po di ricrescita. Dovrebbe curarsi di più, anziché stare tutto il giorno in giro, altrimenti il papà prima o poi la lascerà per una più giovane. Succede sempre così! Anche il papà di Martina ha lasciato la moglie per una che ha dieci anni di meno. Se fossi già chirurgo estetico potrei aiutare la mamma a sembrare più giovane, ma per quando io mi sarò laureata lei sarà già sicuramente spacciata. Di là urlano ancora, li sento anche con la musica alta. A me non interessa che litighino, però non capisco che bisogno hanno di urlare così. Non potrebbero litigare sottovoce? Io trovo che le parole dette sottovoce possano fare anche più male di quelle urlate. Quando insulto Davide io lo faccio sempre sottovoce, anche perché così mamma e papà non possono sentire. Sembra che ora abbiano smesso. Ne approfitto per andare a dormire. Buonanotte, diario! Roma, lunedì 11 febbraio fra pochi giorni sarà San Valentino. A me non interessa San Valentino, penso che sia una festa molto stupida, però ho detto a Mattia che deve portarmi un regalo, con un bigliettino, perché non posso fare brutta figura con le mie amiche. Loro probabilmente riceveranno dei bigliettini e quindi io non potevo correre il rischio di rimanere senza. A Mattia ho promesso che se il regalo mi piace, uscirò insieme a lui il prossimo sabato. Naturalmente non e vero, io non uscirei mai con uno sfigato come Mattia, ma in fondo se lui è felice di vivere nelle sue illusioni, perché dovrei guastargliele? Mamma e papà hanno smesso di litigare, ora si parlano appena. Davide dice che è cominciato tutto perché al papà hanno offerto di lavorare a Milano e ci sta pensando, mentre la mamma non ha intenzione di andarsene da Roma. Davide mi è sembrato preoccupato, lui senza i suoi amici non è

4 capace neanche di allacciarsi una scarpa, di sicuro non vuole andarsene da Roma! A me sinceramente l idea di fare un trasloco non dispiace: potremmo buttare un po di quella robaccia che la mamma continua a conservare, tutte le cose inutili che riempiono gli armadi. E poi magari papà mi porterebbe da Ikea e mi lascerebbe scegliere i mobili per la mia nuova camera. Mi piacerebbe uno di quei letti a soppalco, di legno. Potrei starmene lassù a scriverti, senza il rischio che qualcuno entrando ti veda. E poi potrei sistemare tutti i miei vestiti in quelle scatole che si mettono dentro l armadio. Sarà tutto perfetto, non vedo l ora! Roma, martedì 13 febbraio la settimana prossima aprirà il nuovo centro commerciale a Porta di Roma. Stamattina Beatrice ha portato a scuola un volantino con l elenco di tutti i negozi che ci saranno. Ci sono davvero tutti: Zara, HM, Accessorize, Bershka, Oysho, tutti quanti! E poi la Fnac, il Mediaworld, un Auchan enorme, l Ikea, e tantissimi posti per mangiare e un cinema con 12 sale. Beatrice e Martina ci andranno il giorno dell apertura con la sorella grande di Bea, che ha la macchina. Hanno detto anche a me se voglio andare e io naturalmente ci andrò. Non posso mica perdermi un evento così! Devo ancora chiederlo al papà, ma sono sicura che dirà di sì. In questo momento sembra che si senta in colpa e dice di si praticamente a tutto. Sarebbe stupido non sfruttarlo! Sto già pensando a come vestirmi per andare al centro commerciale. Venerdì dovrò passare dal nonno, per farmi dare qualche soldo. Andare da lui non mi piace, perché puzza di vecchio e mentre parla mi prende sempre per un braccio, tirandomi, come se avesse paura che io scappi via. Però mi servono assolutamente dei soldi, non voglio che Martina faccia più shopping di me! Sono stanca, caro diario, ti scriverò domani. Roma, mercoledì 14 febbraio buon San Valentino! Sei il primo a cui lo dico, sai? Stamattina Mattia si è presentato con il suo regalo, come previsto. Non è niente di eccezionale, ma si vede che si è impegnato, poverino. E un braccialetto con la mia iniziale e un brillantino, tutto ben impacchettato, con il bigliettino. Martina non mi ha rivolto la parola per tutta la mattina, si vedeva che le rodeva. A lei nessuno ha portato

5 regali e poi, secondo me, anche se non lo ammette, Mattia un po le piace. Beatrice ha ricevuto un peluche, molto carino, ma il mio braccialetto è comunque migliore. Per il resto, sono stata interrogata in scienze e ho preso Ottimo! Se non fosse per quella befana della Guidi quest anno avrei tutti voti buoni. Non riesco a capire perché ce l abbia tanto con me! Un giorno di questi devo organizzarle qualche scherzetto Ma ora sono troppo impegnata con il nuovo centro commerciale. Mancano solo tre giorni alla gita e ancora non abbiamo fatto un piano di shopping! Ora chatterò un po con Marty e Bea per prendere delle decisioni. A presto, caro diario! Roma, domenica 19 febbraio perdonami se negli ultimi giorni ti ho un po' trascurato. Adesso è tardi, dovrei andare a dormire, ma ho così tante cose da raccontarti non posso proprio aspettare fino a domani! E poi comunque non ho sonno, sono troppo emozionata. Ma devo andare con ordine. Giovedì scorso il papà è venuto in camera mia, tutto serio. Mi ha fatto un paio di domande di quelle che fa di solito per temporeggiare, tipo come vanno le cose a scuola, con le mie amiche e via dicendo. Io gli ho risposto quello che voleva sentirsi dire, aspettando ansiosa che arrivasse al succo ossia, come speravo (povera illusa!), che ci dovevamo trasferire tutti a Milano. Puoi immaginarti la mia reazione quando è finalmente riuscito a dirmi che a Milano ci andrà solo lui. «E una cosa temporanea questo lavoro è solo per sei mesi ma è un'ottima opportunità e bla bla bla». Ho sentito salire dentro di me una rabbia, caro diario, ma una rabbia incontrollabile: avrei voluto picchiarlo, insultarlo, gridare. Ma non volevo dargli tutta questa soddisfazione: questa famiglia non è alla mia altezza, non hanno diritto a conoscere i miei sentimenti. Così gli ho cortesemente detto che avevo da fare, come una signora, con garbo, proprio come farebbe Bree Vandekamp. Lui mi è sembrato perplesso, ma non ha osato contraddirmi. Quando è uscito mi sono messa a mettere a posto la mia camera: ho tolto tutti i giocattoli e i peluche di quando ero bambina e li ho sistemati in una scatola, che poi ho impilato sopra l'armadio. C'è voluto un bel po', ma quando ho finito mi sono sentita meglio ed ho potuto dormire. Il giorno dopo l'ho passato a programmare la gita al centro commerciale con Marty e Bea nei minimi dettagli. Ovviamente i miei genitori non potevano dirmi di no. Anzi, da alcuni giorni mi guardano in un modo strano, mi sembra che siano intimoriti da me, da quello che potrei fare. E la cosa mi piace molto. Mi fa sentire potente. Comunque, tornando a noi: sabato dopo la scuola la sorella di Bea ci e venuta a prendere e finalmente siamo andate a Porta di Roma. Abbiamo pranzato

6 in una specie di ristorante orientale con degli spaghetti wok e poi la sorella di Bea ci ha dato appuntamento lì e ci ha lasciato andare per conto nostro. Abbiamo iniziato a girare per i negozi, ma Marty e Bea erano insopportabili. Nonostante tutta la preparazione, litigavano sui negozi in cui andare, volevano vedere e comprare tutto, discutevano e commentavano a voce troppo alta, come due galline. In più per i miei gusti c'era troppa gente: centinaia di persone sguaiate si muovevano nei corridoi spingendosi a vicenda, senza ordine, senza grazia. Così mentre Marty e Bea erano nei camerini di Bershka a provarsi dei jeans, ho deciso di dileguarmi. Non sapevo bene per andare dove, avevo solo voglia di starmene un po' da sola. Così sono scesa con le scale mobili e ho attraversato il piazzale, seguendo le indicazioni gialle. Finché non mi sono trovata davanti all'ingresso di Ikea: è stata come un'illuminazione e mentre varcavo la soglia ho sentito una sensazione improvvisa di pace. Ho iniziato a percorrere i corridoi secondo le frecce ed e stato allora, nel reparto lampade, che ho visto lui Ma di lui ti parlerò domani, caro diario, perché adesso sono stanca e non saprei trovare le parole e perché, ancora per stanotte, voglio tenermi il suo ricordo tutto per me. Ma domani te lo svelerò, te lo prometto. Roma, lunedì 20 febbraio camminavo attraverso il reparto lampadari, carezzando con la punta delle dita gli scaffali, quando l'ho visto: stava sistemando le scatole con le lampadine in ordine una sopra l'altra, quando una signora è andata a chiedergli dov'erano le lampade a neon. Lui si è girato, le ha risposto qualcosa che non ho potuto sentire (perché parla sottovoce!) e ha indicato un punto alle mie spalle. In quel momento mi ha guardata. Ha un sorriso bellissimo, come tutto il resto. Se potessi vederlo, diario! E alto, magro, con i capelli dorati che gli ricadono un poco sopra due meravigliosi occhi celesti. Ed ha delle mani bellissime: sono rimasta lì non so quanto tempo a guardarlo. Facevo finta di scrutare tutti i tipi di abat-jour, ma in realtà fissavo lui mentre sistemava le lampadine. Le metteva ognuna al suo posto con gesti delicati, ma fermi, senza esitazioni. Le sue mani mi sembravano quelle di uno scultore mentre modella la sua opera d'arte. Finita l'opera, è andato verso il reparto cucina e, passandomi accanto, ha fissato per un attimo i suoi occhi nei miei e mi ha sorriso. Ah, quante cose ho capito in quel momento, caro diario: prima di allora non sapevo che cosa significasse la parola amore! Ma adesso che lo so, sono sicura che la mia vita non sarà più la stessa.

7 A Marty e Bea non ho raccontato niente, ovviamente, loro non avrebbero capito. Per il resto del giorno non ho ascoltato una parola di quello che mi dicevano e non ho nemmeno più comprato niente. Che importanza può avere ormai lo shopping in confronto al vero amore? Roma, mercoledì 22 febbraio è proprio vero che quando una si innamora tutta la sua visione del mondo cambia! Per esempio, se prima quando pensavo al futuro pensavo al mio futuro, cioè, alla mia casa, alla mia carriera da chirurgo plastico, cose così, adesso ho iniziato a pensare al nostro futuro: la nostra casa, la nostra vita, chissà magari anche i nostri figli. Ho già immaginato la nostra camera da letto, con uno di quei letti a baldacchino, le tende rosa antico ed un grande armadio di legno di quercia. Certo, per immaginare bene la nostra vita insieme mi mancano ancora degli elementi. Ad esempio non sono sicura di che lavoro lui voglia fare da grande, io me lo immagino come un famosissimo scultore o un architetto, che con il tocco delle sue mani riesce a trasformare i palazzi e le città, portando la bellezza dove prima regnavano il caos e lo squallore. Ma può anche darsi che lui abbia altri piani e io appoggerò ogni sua scelta e gli sarò sempre vicina, perché questo è quello che fa una buona moglie. Non come mia madre, che sono giorni che ogni volta che mio padre entra nella stanza dove c'è lei, distoglie lo sguardo e fa finta di essere impegnatissima a fare qualcos'altro, o addirittura se ne va. Ma non voglio parlarti di loro, loro non hanno importanza, sono il passato e io voglio pensare al mio futuro, a lui, a noi, al mio amore Leonardo Lo so, probabilmente questo non è il suo vero nome, ma che importa? Per ora ho deciso di chiamarlo così, finché non saprò il nome vero. Leonardo Oh, caro diario, quanto lo amo! Roma, giovedì 23 febbraio 2008 oggi la Guidi mi ha rimproverato perché non ho fatto i compiti. Mi ha chiesto perché e io le ho risposto che semplicemente non avevo voglia. Lei allora ha fatto quella faccia che fa sempre lei che sembra che abbia appena ingoiato del limone ed ha iniziato a dirmi che non posso andare avanti così, che la sua pazienza ha un limite, che avrebbe parlato con i miei genitori e tutto questo a voce alta, davanti a tutta la classe. La situazione ha iniziato a innervosirmi e allora le ho detto con molta

8 calma che non me ne fregava niente né di lei, né tanto meno dei miei genitori e che per me erano tutti una massa di falliti. Alcuni miei compagni si sono messi a ridere, la Guidi mi ha guardato fissa e finalmente è stata zitta e si è rimessa a fare lezione. Mattia però ha continuato a guardarmi per tutta la mattina con un'espressione strana, direi quasi triste. Chissà cosa gli è preso, forse ha capito che amo un altro ed ora è disperato. Mi dispiace per lui, poverino, deve essere brutto non essere corrisposti, ma d'altronde non è un problema mio. Ora ti saluto, caro diario, a domani! Stesso giorno, ore 23 mamma e papà si sono di nuovo messi a urlare. La cosa non mi toccherebbe più di tanto se non li avessi sentiti fare il mio nome. Ho paura che quella stronza della Guidi li abbia chiamati per raccontargli di stamattina. E siccome a loro piace fare melodrammi, adesso urlano e si rinfacciano le cose e la mamma mi pare che addirittura stia piangendo. Domani dovrò farmi venire un'idea da buona figlia, per far calmare un po' le acque. Ma ora ho sonno, ci penserò domani. Buonanotte, diario! Roma, domenica 26 febbraio ieri sera io e Bea abbiamo dormito a casa di Martina. La madre ci ha preparato qualche panino e un po' di frittelle da mangiare davanti alla tv mentre guardavamo Hannah Montana The Movie. All'inizio si e piazzata lì con noi e tentava di fare tutta l'amica commentando il film, ma poi per fortuna Marty le ha chiesto di andarsene. Dopo il film, ci siamo fatte le unghie mentre leggevamo TopGirl e facevamo i test. Di solito questa roba non mi piace tanto, ma adesso che sono innamorata è tutto diverso. Ho fatto il test «È lui il tuo vero amore?» e mi è venuto di sì al 100%! Bea e Marty mi hanno chiesto a chi avevo pensato e io gli ho detto a uno del mare, che non conoscono, tanto loro credono a tutto. Poi abbiamo letto un articolo con tutti dei consigli su come conquistare il ragazzo che ti piace e ce n'era uno che è proprio perfetto per me! Praticamente funziona così: tu gli scrivi un bigliettino dandogli appuntamento per uscire insieme in un posto romantico e poi nascondi il bigliettino in un posto dove lui sicuramente lo troverà. Così risparmi la parte imbarazzante di

9 dovergli dire a voce che ti piace e quando poi vi vedete non c'è bisogno di dirsi niente. Non ti sembra un'idea geniale? Solo che con Leonardo non posso rischiare di sbagliare, devo prima provarlo su qualcun altro. Magari questa settimana lo farò con Mattia, tanto per vedere se funziona. Buonanotte, diario! Roma, lunedì 27 febbraio ho poco tempo perché devo andare a scuola, ma devo raccontarti assolutamente il sogno che ho fatto stanotte. Uscivo di casa per andare in piscina e davanti al mio portone c'era Leonardo che mi aspettava con in braccio un cagnolino. Mi veniva incontro e mi diceva: «Tieni, questo l'ho preso per te, si chiama Nuvola». Allora io prendevo il cagnolino in braccio, lui mi abbracciava e iniziavamo a camminare così, tutti e tre insieme. Puoi immaginarti il trauma quando mia madre è entrata in camera per svegliarmi! Devo scappare, diario, a più tardi! Stesso giorno, h.22 ho avuto un'idea geniale. Me l'ha fatta venire oggi quell'imbecille di mio fratello, senza volerlo, ovviamente. Figuriamoci se lui sarebbe in grado di suggerirmi un'idea così Insomma, oggi l'ho sentito che parlava con papà di quando lui starà a Milano e gli chiedeva se poteva andarlo a trovare qualche volta. Papà, chiaramente, era tutto commosso e gli ha detto pure che avrebbe preparato una stanza per noi e che potevano mettere una di quelle miniporte da calcio, come abbiamo qui, per giocarci insieme quando Davide va su. È stato allora che ho avuto il colpo di genio: ho messo su la mia espressione più mielosa e sono andata da mio padre. «Papà», gli ho detto, «vorrei tanto scegliere qualcosa che tu possa portarti nella casa di Milano per ricordarti sempre di me. Mi accompagneresti a comprarla questo weekend?» Oh, diario, sono sicura che se tu potessi parlare mi faresti i complimenti! Così sono riuscita a rabbonirmi mio padre (anche se mi e toccato sopportare uno di quegli abbracci lacrimosi e melodrammatici che mi danno i brividi) ed allo stesso tempo a garantirmi una nuova gita all'ikea per questo sabato. Rivedrò il mio Leonardo Non vedo l'ora!

10 Roma, mercoledì 1 marzo ma perché ci è toccato di vivere in mezzo a delle persone così miserabili? Perché non potevo nascere in una famiglia di persone eleganti, discrete, più simili a me? Oggi quell'idiota di mio fratello si è messo a raccontare alla professoressa di inglese quello che sta succedendo a casa mia, di papà che va a Milano, dei litigi, della mamma che piange, tutto quanto le ha raccontato, senza un minimo di pudore! E quella invece di farsi i fatti suoi indovina che ha fatto? E andata dalla Guidi ed ha spifferato tutto anche a lei! Così dopo la lezione mi ha obbligato a camminare con lei nel cortile e mi ha riempito di fesserie sui momenti difficili e sulla necessita di sfogarsi. Ero indignata! Avrei voluto dirle che si facesse i fatti suoi e mi lasciasse in pace, ma non potevo rischiare che chiamasse un'altra volta i miei genitori. Così sono stata lì ad annuire ed alla fine si è persino permessa di accarezzarmi la testa, come se fossi un cane! Mio fratello me la pagherà cara per questo. Tu mi sei testimone! Roma, giovedì 2 marzo credo che Martina non sarà più una nostra amica. Ti avevo già detto dei miei sospetti che avesse una cotta per quello sfigato di Mattia? Beh, pare proprio che sia così. Ti spiego Stamattina stavo pensando a quando rivedrò Leonardo, sabato, e mi sono ricordata di quel consiglio sul bigliettino. Allora ho preso una pagina del mio quaderno, ci ho scritto sopra: «Mi piacerebbe stare un po' da sola con te. Vieni in biblioteca durante la ricreazione. A.» e l'ho infilato nell'astuccio di Mattia mentre lui non vedeva. Poi a ricreazione sono andata come al solito in cortile con Bea e Marty e mi ero quasi dimenticata di Mattia, ma quando è suonata la campanella lui ci è passato davanti con una faccia tutta arrabbiata e mi ha gridato che ero una stronza. A quel punto ovviamente Marty e Bea hanno voluto una spiegazione e mi è toccato raccontargli del bigliettino, ma non mi aspettavo certo che Marty avesse una reazione così: di punto in bianco è scoppiata a piangere, mi ha detto che sono solo un'insensibile, che non ho sentimenti e che presto mi ritroverò da sola perché nessuno vorrà più stare con me. Ho tentato di farla ragionare ma non c'e stato verso. E incredibile una ragazzina innamorata come possa perdere il senso della realtà!

11 Quella scema di Bea sta dalla sua parte. Così adesso non mi parlano più né Mattia, né Marty, né Bea. Ma non mi importa, in fondo l'esperimento del bigliettino è riuscito e, la cosa più importante, fra soli due giorni rivedrò il mio Leonardo! Non ho bisogno di nessun altro per essere felice Roma, venerdì 3 marzo ho passato tutto il pomeriggio davanti all'armadio, ma finalmente ho deciso: mi metterò il mio vestitino verde, con gli stivali neri e la cintura nera. Per il mio amore voglio essere perfetta Ancora non so a che ora andremo domani all'ikea, a cena lo devo chiedere a papà. Quanto sono emozionata, caro diario! Stesso giorno, h. 21 questo e troppo! Non riesco neanche a scrivere, mi tremano le mani. Io sapevo che questa era una famiglia di cialtroni, ma così è davvero troppo Mio padre mi ha detto che non ha tempo di portarmi all'ikea domani. Lì per lì pensavo che scherzasse, non ci volevo credere, poi purtroppo ho capito che faceva sul serio. Mia madre deve aver visto la mia faccia perché ha provato a intervenire dicendo che magari potevo andare con Davide a fare un giro qui al Mercatone Uno, che avrei trovato qualcosa lì Mi sono sentita ribollire il sangue, ho stritolato la forchetta con talmente tanta forza che si è piegato il manico. Non ho più detto una parola e sono venuta qui a scriverti. Non credo che si rendano conto di quello che hanno fatto. Io domani da qui me ne vado. Vado dal mio Leonardo e in questa casa non ci torno più. Non ci torno più, caro diario, te lo giuro, non ci torno più. Roma, sabato 4 marzo l'ho fatto! Anzi, l'abbiamo fatto, visto che ti ho portato con me! Ho detto a mamma e papà

12 che andavo a casa di Bea, tanto mi sembra improbabile che lei possa chiamare a casa mia, e che rimango a dormire lì, e invece sono venuta a Porta di Roma in autobus. Ho avuto un po' paura di sbagliare autobus, ma per fortuna una signora mi ha aiutata e ora sono qui! Mi sento al settimo cielo, e la prima volta in vita mia che sono davvero libera! Adesso sono solo le cinque ed il centro commerciale e pieno di gente, voglio aspettare un paio d'ore prima di lasciare il bigliettino al mio Leonardo. L'ho già scritto, sai? Gli ho scritto: «Amore mio, vediamoci nel reparto giardino dopo che il centro commerciale sarà chiuso. Ti aspetterò. Alice». Certo, probabilmente rimarrà un po' stupito, ma per le spiegazioni ci sarà tempo poi. Oh, diario, quanto sono emozionata! Stesso giorno, ore non riesco a credere neanche io a quello che sto facendo. Sono dentro l'ikea, ci sono riuscita! Prima ho nascosto il bigliettino fra le scatole che Leonardo stava sistemando. Lui mi è sembrato ancora più bello di come me lo ricordavo e quando ci siamo incrociati nel corridoio mi ha di nuovo sorriso! Probabilmente anche lui sente quello che sento io, deve essere una di quelle forze del destino Insomma, gli ho lasciato il bigliettino e poi sono andata a nascondermi: quando nessuno guardava, mi sono infilata in un armadio ed ho aspettato in silenzio finché non se ne sono andati tutti. Sono sicura che Leonardo stia per arrivare. Ho controllato ed il bigliettino non c'e più quindi deve averlo trovato. Non mi resta che aspettarlo. Ore Non capisco, a quest'ora dovrebbe già essere qua. Probabilmente ha voluto essere prudente ed aspettare per non farsi scoprire, sicuramente il suo capo non sarebbe contento se sapesse che lui si vede con la sua ragazza qui dentro. Ma inizia ad essere tardi ed a stare qui da sola ho un po' paura. Ore 23.30

13 ma cosa è successo? Perché Leonardo non viene? Avrà preso qualcun altro il bigliettino al posto suo? Avrà pensato che era uno scherzo? Ma allora vuol dire che il destino non ci vuole veramente uniti, che lui non è innamorato di me Forse pensa che sono troppo piccola o magari non gli piaccio Mi sento così triste, diario, ed ho fame. Ora cercherò qualcosa da mangiare. Ore 24 lui non mi ama. Non mi ama, non mi ama, non mi ama. Non sa nemmeno come mi chiamo, non si sarà neanche accorto che esisto. Ed io sto qui, come una patetica ragazzina a piangere mangiando patatine svedesi. Non mi sono mai sentita così stupida in vita mia. Ho creduto in lui, ho creduto nell'amore e invece era tutto una fesseria! Altro che casa perfetta, vita perfetta! Il destino mi ha tradito, mi ha preso in giro! Mi viene una voglia di urlare Perché deve andare sempre tutto storto? Perchéeeeeeeeeeeeeeeeeeeee? Ore 1.00 io sto per impazzire, te lo giuro. Mi sento come un animale che mi rode le viscere, sto male, diario, sto male anche fisicamente. Ho il cuore che mi batte fortissimo e sudo e mi viene voglia di sbattere la testa contro il muro. Non so se resisterò a questa nottata, diario, non lo so. Non riesco a respirare. Io io Mi mancano le parole. Perché la mia vita fa così schifo? Perché il destino ce l'ha tanto con me? Io li odio tutti, diario: quell'idiota di mio fratello che da quando è nato non fa altro che cercare di rovinarmi la vita, e quella stronza della Guidi con il suo falso buonismo! E poi, Martina e Beatrice, non sono mai state veramente mie amiche, lo so! Per non parlare dei miei genitori, diario, loro sono i peggiori di tutti, loro ci provano gusto a farmi star male perché vogliono che la mia vita sia triste come la loro. E poi Leonardo, odio anche lui, perché mi ha illuso e odio me stessa perché sono solo una stupida presuntuosa e adesso sono qui e non so cosa fare. E odio questo posto, questo fottuto posto, perché anche questo mi ha ingannata: qui dentro è tutto in ordine e perfetto e ti fa pensare che anche la vita possa essere così e invece non è vero, diario, non è vero! Nel mondo non c'è proprio niente di perfetto, è tutto difficile e complicato e io non ce la faccio,

14 diario, davvero, mi sembra che la testa mi stia per esplodere. Non riesco a respirare, diario, mi sento che la rabbia mi sta soffocando. Non riesco a respirare, non riesco a respirare.. Ore 3.00 Oh diario, che cosa ho fatto? Non so che cosa mi è preso, è stato più forte di me Sono andata nel reparto lampade ed ho scaraventato per terra la pila di scatole che aveva sistemato Leonardo. Poi ho preso una lampada che stava lì davanti e l'ho scagliata contro il muro con tutta la mia forza. A quel punto non sono più riuscita a fermarmi: ho buttato per terra tutto, ho preso a calci gli scatoloni, ho fracassato tantissime lampade e lampadine. Poi non contenta ho continuato anche negli altri reparti, correndo su e giù per i corridoi come un'indemoniata. Il pavimento è tutto pieno di vetri rotti e c'è un casino infernale da tutte le parti. Credo proprio che non la passero liscia stavolta. Domattina mi beccheranno e chiameranno i miei genitori e loro diventeranno matti e mi metteranno in punizione per i prossimi dieci anni. Ma sai una cosa strana, caro diario? Mi sento meglio. Mi sento davvero molto meglio.

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