I BAMBINI DELL ARCOBALENO

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1 I BAMBINI DELL ARCOBALENO di Brigitte Capou Finalmente aveva smesso di piovere. Quella mattina, un raggio di sole era pure riuscito a scivolare tra le persiane e a entrare nella camera da letto, sfiorando gli occhi dei due bambini che ancora dormivano come per dire Su pigroni, svegliatevi!. Proprio da qui inizia la nostra storia. Filippo apre gli occhi. Come tutte le mattine, rivolge il primo sguardo al letto accanto al suo. Rachid dorme ancora. Filippo sente il suo respiro veloce. Sono diversi mesi ormai che Rachid e Filippo condividono la stessa camera d ospedale perché si sono ammalati e i loro genitori hanno dovuto affidarli alle cure dei medici e delle infermiere. Durante la giornata, si raccontano tante storie sulle loro famiglie, sui loro giochi, sui compagni di scuola e le maestre. Ma più di ogni cosa amano parlare delle loro vacanze nei mesi d estate, quando ciascuno di loro va nel paese dei propri nonni. Filippo si accorge che Rachid si sta svegliando e lo saluta: Hai dormito bene? Rachid gli sorride e risponde Sì, molto bene. Ho sognato che stavo con mio nonno in Marocco. Eravamo in campagna, stavamo passando davanti a un albero pieno di capre Filippo lo interrompe: Cosa? Vuoi farmi credere che in Marocco le capre crescono sugli alberi? Rachid ride: Ma nooooo! Solo che non trovano molto da mangiare, la terra è arida, allora si arrampicano sugli alberi per mangiare le foglie Vorrei proprio vederle! esclama Filippo, anch io d estate vado dai nonni. La sera, quando torniamo dal mare, andiamo sempre a raccogliere i fichi e le mandorle. Ci sono anche i fichi d India, sono così buoni, però, anche se sto attento, mi pungo sempre le mani Lo sai, dice Rachid, anche dai miei nonni ci sono i fichi d India! Noi, per togliere le spine, strofiniamo la mano sui jeans e spariscono. Ti giuro, sembra strano ma funziona Filippo dubitoso: Dai? proverò a fare così la prossima volta ma te l ho detto che mio nonno e mio papa si alzano prestissimo e vanno in barca tutte le mattine e qualche volta, con il pesce che hanno pescato, mia nonna e mia mamma fanno il couscous Rachid che si era un po assopito, si risveglia d un colpo: Il couscous? anche mia nonna lo fa, ma solo nelle grandi occasioni, quando festeggiamo un compleanno e il giorno prima della nostra partenza per l Italia. Noi, lo mangiamo con il pollo o con le merguez! 1

2 Filippo chiede: Cosa sono le merguez? Rachid: Sono delle piccole salsicce piccanti, ci mettono dei peperoncini A Filippo viene in mente l angolo della cucina dove sono appesi i fili pieni di peperoncini secchi, nella casa dei nonni sulla collina, e racconta al suo amico: Tutt intorno, ci sono le piccole valli con i campi di meloni, gli olivi e i vigneti. Sulla collina di fronte spiccano i tetti del villaggio e se ti giri dall altra parte, si vede la linea blu del mare. C è sempre un po di vento e l aria profuma di basilico. Ma, dice Rachid, hai mai sentito il profumo del tè alla menta? Al tramonto si alza sempre una leggera brezza e ci mettiamo tutti seduti sotto il grande albero, in mezzo al cortile di terra battuta. Intorno al cortile ci sono le stanze dove dormiamo e una stanzetta con il forno dove si cuoce il pane. Mia zia portano un grande vassoio con la teiera argentata e dei bicchierini decorati. Mio nonno, con un piccolo martello sbriciola un pane di zucchero, mette i pezzi nell acqua bollente della teiera insieme al tè e alla menta. Dopo un bel po di tempo, mio nonno prende la teiera, alza in alto il braccio e versa il tè nei bicchierini, così c è una bella schiuma bianca! Il tè è caldo ma allo stesso tempo rinfresca! Quant è buono! Sembra proprio bello là giù dice Filippo, come mai siete venuti a vivere qui, in questa grande città piena di macchine e di rumore? E vero, mi piace tanto il paese dei nonni ma sai, in Marocco è così difficile trovare un lavoro che mio padre è dovuto venire a cercarlo qui, e per fortuna l ha trovato in una fabbrica. Con i soldi che guadagna viviamo bene, e riesce anche ad aiutare i nonni che sono anziani e hanno pochi soldi. Passano i giorni. Rachid e Filippo vanno avanti a raccontare le loro storie. Anche se le conoscono ormai a memoria, non possono farne a meno, non si stancano mai di sentirle come quando si ascoltano tante volte le stesse fiabe. Una mattina, Filippo si sveglia e, come tutte le mattine, guarda il letto vicino al suo. E vuoto! Rachid se n è andato durante la notte e Filippo non si è accorto di niente! Fuori dalla finestra cade una pioggia fine. Come ben sapete, al sole non piace bagnarsi, così aspetta che finisca di piovere poi fa dei timidi tentativi per uscire da dietro le nuvole. Tutt ad un tratto si decide e nello stesso momento, proprio davanti alla finestra della camera, sbucando da dietro ai tetti delle case di fronte, appare un immenso arcobaleno! Filippo apre e chiude gli occhi più volte, sto sognando pensa. Sull arcobaleno gigantesco, ci sono tanti bambini che giocano e si arrampicano sugli archi colorati, una volta in cima si 2

3 lasciano scivolare dall altra parte in una lunghissima discesa. Altri bambini sono seduti a cavalluccio e si dondolano Sono vestiti con delle morbide tutine che prendono i colori dell arcobaleno. Se siedono a cavalluccio sull arancione, diventano arancioni come i clementini invernali! Se si arrampicano sull azzurro, diventano azzurri come l acqua del mare! Se scivolano sul verde, diventano verdi come i teneri prati di primavera! C è chi salta dal viola al rosso all arancione al giallo, proprio per giocare a cambiare velocemente colore! Sembrano tante caramelline saltellanti! E come ridono! Filippo vede i loro occhi che brillano e i loro denti bianchi. E poi, sapete cosa vede Filippo? Incredibile! C è anche Rachid in mezzo a tanti bambini! Guardatelo quel pigrone! Se ne sta seduto sul turchese a dondolarsi! Adesso che il sole ha ripreso il suo posto e fa brillare i tetti rossi ancora bagnati, i colori dell arcobaleno sbiadiscono lentamente, come per magia, e si sciolgono nell azzurro del cielo. Da quella volta, Filippo sogna tutte le notti l arcobaleno e i bambini con le tutine colorate. Una notte, mentre stava facendo questo suo solito sogno, Filippo sente uno strano rumore nella camera, apre gli occhi e li vede. Intorno al suo letto ci sono tanti bambini! Dei bambini con le tutine di tutti i colori che gli sorridono e gli fanno segno di seguirli: Vieni con noi, alzati. Filippo non se lo fa dire due volte, si alza e li segue. Non si sente affatto stanco, si sente forte, anzi si sente fortissimo e vi dirò, meno male, perché insieme a loro dovrà camminare per tutta la notte. Passano dalle città dove tutti dormono, attraversano le immense montagne immobili, i boschi dove si sentono soltanto gli uccelli notturni, i mari dove si vedono le luci dei pescherecci e le onde che brillano sotto la luna. Vanno lontano, sempre più lontano. Finalmente, dopo tutta quella camminata arrivano a destinazione. E sapete dove? Nel paese dell arcobaleno! Da quella volta, un bel po di tempo è passato. Indovinate un po che cosa stanno facendo i nostri due amici in questo preciso momento. Filippo sta seduto sul punto più alto dell arco dal colore viola. Accanto a lui, seduto sull arco dal colore blu, c è Rachid. Guardateli, si prendono per mano, si danno una spinta e insieme scivolano in una lunghissima discesa. Il loro cuore è leggero. E come ridono! Si vedono i loro occhi che brillano e i loro denti bianchi. 3

4 sono partito dall'altra parte del libro per incontrarti Scheda di partecipazione Autore Nome: Brigitte Cognome: Capou Indirizzo: via Temperanza Milano Tel.: Nazionalità: francese Breve auto-biografia dell'autore: In Francia Studi superiori: Ecole Normale e Accademia d Arte In Italia - Certificazione di italiano come lingua straniera - CILS livello quattro C2 Università per stranieri di Siena 4

5 - Laurea in Mediazione linguistica e culturale - Università statale di Milano (23/11/2004) Insegnante madrelingua e traduttrice, mediatrice nel campo socio sanitario per i pazienti di lingua francese, esperienza di lavoro in laboratori esperienziali per i bambini stranieri. Eventuali opere già pubblicate: Attestato di Merito per il mio testo Profumi di Umanità al concorso di scrittura IMMICREANDO 2008 dell Arcidiocesi di Milano e Fondazione ISMU Tre miei testi devono essere pubblicati sulla rivista on line KUMA N. 16 diretta dal Professore Armando Gnisci dell Università La Sapienza - Roma 5

6 Opera Titolo I Bambini dell Arcobaleno Fascia di età 7-10 Tipo: racconto Breve descrizione Due bambini si trovano a dividere la stessa camera da letto in un ospedale, Filippo e Rachid. Si raccontano delle storie sul paese dei nonni rispettivi Sicilia e Marocco e si accorgono di avere non pochi punti in comune L arcobaleno del titolo rappresenta il lato onirico di questo racconto e intende suggerire che la facoltà di lasciare libera l immaginazione per consentire alla magia di penetrare nella propria vita aiuta a superare le difficoltà. 6