Il programma escursionistico del 2012 ha inizio lungo i sentieri del "Cammino di S.Carlo"
Il "Cammino" è un itinerario a ricordo di S.Carlo Borromeo, che in dodici tappe porta da Arona, sul Lago Maggiore, alla "Via Francigena" (la quale viene raggiunta nei pressi di Viverone). La prima tappa collega il Lago Maggiore a quello d' Orta, passando per le terre del basso Vergante. La nostra escursione ne ricalca il tracciato, ma rinunciando al tratto iniziale (partenza da Invorio, anziché da Arona)di modo che i tempi di percorrenza possano consentire il godimento di una visita a Orta S.Giulio.
MAPPA E ITINERARIO Tempo di percorrenza (ricognizione del 12/4) : circa 6 h (pause incluse) Dislivello a salire (complessivo) : circa 400m Promemoria : Da Invorio sino al Monte Mesma non è possibile rifornirsi di acqua potabile. Necessario quindi aver borraccia piena, alla partenza.
Il pullman ci lascia alla periferia di Invorio Inferiore (410m), nei pressi della Chiesa della Conciliazione e dell' omonima Via, sulla quale ci si incammina lasciando alle spalle l' abitato. A circa 1 km dalla Chiesa [ 1 ] via della Conciliazione si fa sterrata, per poi entrare nel bosco e diventarvi stradello [ 2 ].
Si incontra la prima palina indicatrice (tabella a fondo giallo) a marcare la direzione verso il Monte Barro. I segnavia (non troppo frequenti)di questo primo tratto sono del solito codice "rosso/bianco/rosso", recanti talvolta una V (per "Vergante", anche sulle tabelle delle paline...). Lo stradello si inoltra tra gli alberi, con qualche modesto saliscendi e passando a lato dei ruderi di quel che potrebbe esser stato un mulino, per poi giungere ad una biforcazione.
Si prende a salire (circa 160m di dislivello, al Monte Barro)con alcune svolte e ignorando tutte le diramazioni (in genere sulla sinistra, verso la Valle del torrente Agogna). La sterrata in seguito si spiana, mantenendo sia la quota sul crinale che la direzione verso nord.
Si prosegue sino ad incontrare un bivio [ 3 ] con palina. L' itinerario prosegue prendendo a destra (freccia per Gignese), ma non prima della breve digressione a sinistra, fino al Monte Barro (581m) e alla sua Chiesetta: luogo grazioso e fiorito che merita davvero una breve sosta.
NOTA : al Monte Barro son disponibili dei servizi igienici, ma l' acqua non è potabile.
Lasciando il Monte Barro si torna brevemente indietro fino al bivio, e si riprende, in direzione Gignese. Dalla biforcazione in poi, lo sterrato diventa largo sentiero (facilmente vecchia mulattiera dei tempi andati, a collegare il villaggio del Barro ad Ameno...) che corre sul versante E del Motto Alto (634m) e mantiene la direzione N, ignorando (poco dopo) una pista che dirama sulla destra.
La mulattiera continua nel bosco (un vecchio castagneto) ed a un certo punto si incontra, sulla sinistra, un' edicola sacra.
Ancora un paio di minuti e si arriva ad un altro bivio [ 4 ]. Si lascia la mulattiera, per imboccare il largo sentiero sulla sinistra, il quale scende verso il fondo della valle (del torrente Agogna). Si sfiora un' altra edicola, là dove confluisce il sentiero che scende da Pecorino (frazione di Ameno), per poi sboccare in una
stradina asfaltata...
Si risale la valle, lungo la stradina per alcuni minuti, fino a raggiungere un ponte sull' Agogna [ 5 ].
Nei pressi del ponte (fatte salve modifiche...) è prevista la sosta pranzo. Riprendendo il cammino si attraversa il ponte e si abbandona immediatamente l' asfalto, imboccando la pista a sinistra, che discende verso valle (così facendo ci si immette nel Sentiero Novara tappa 16).
Il Sentiero Novara progressivamente si avvicina all' Agogna, per poi in sostanza affiancarne il corso : vanno ignorati alcuni incroci che andrebbero a divergerne.
Dopo alcune decine di minuti si incontra la valletta laterale del Membra, un affluente dell' Agogna. Qui si trovano i ruderi di una fucina settecentesca e, ancora in piedi, il ponticello-canale che portava l' acqua alla fucina stessa, a fornir forza motrice [ 6 ].
Il Membra può esser attraversato grazie al vecchio ponte (oppure guadato, una ventina di metri a monte dei ruderi...).
Oltrepassato il Membra si ignora la traccia che risale la valletta dello stesso, per ancora proseguire a fianco dell' Agogna. In una decina di minuti si raggiunge il tabellone che segna il confine della Riserva Naturale del Monte Mesma : si abbandona la pista principale, per imboccare un sentierino sulla destra, appena oltre il tabellone. (N.B. - Al momento della ricognizione il tabellone risultava divelto e giacente a terra: attenzione a non farselo sfuggire! ) In pochi minuti si avvista la provinciale proveniente da Bolzano Novarese: il sentiero tocca l' asfalto proprio là dove [ 7 ] inizia l' acciottolato del percorso devozionale (Via Crucis)che risale il Monte Mesma (576m).
Seguendo il percorso si arriva al complesso monumentale (chiesa e convento) che si trova alla sommità del monte [ 8 ].
[ NOTA - Acqua potabile e servizi, nei pressi del parcheggio. ] Panoramica vista, dal sagrato, su Lago d' Orta e Monte Rosa.
Dal monte si prende a scendere tornando sui proprii passi, ma al secondo tornante del percorso devozionale si abbandona questo, per imboccare a destra quello "gemello", che si sviluppa sul versante settentrionale del Mesma. In breve ci si ritrova sulla provinciale (Via Carlo Porta), all' ingresso di Legro. Per Orta S.Giulio occorre ancora circa un' ora di cammino, quasi tutta (tranne brevi attraversamenti) su piste per pedoni, ma comunque in gran parte su asfalto. Per chi non dovesse voler proseguire la marcia, si pensa a far qui punto di raccolta, da parte del pullman (che poi si dirigerà al parcheggio di Orta). Un minimo tratto sulla via C. Porta conduce a un pilone votivo e al bivio con la strada che sale a Lortallo.
Si raggiunge e attraversa il nucleo di case (settecentesche). Alla fine di Lortallo si prende, a sinistra, un viottolo che in breve discesa porta alla strada collegante Gozzano e Miasino. Qualche decina di metri ancora a sinistra, sulla strada, e un cartello indica l' inizio della Strada pedonale della Prisciola.
Non resta altro che il seguire la via pedonale:
si scende man mano verso il lago e Legro. Ad un certo punto si inizia a notare la linea ferroviaria, parallela al procedere pedonale. Linea ferroviaria che si sottopassa [ 9 ], poco oltre l' edificio delle scuole.
Superata la linea ferroviaria, in breve si raggiunge la rotonda stradale all' ingresso di Orta (inconfondibile l' ex-villa Crespi, che vi si affaccia...). Poco dopo la rotonda, a destra (tra la strada e il lago) inizia il vasto parcheggio per i bus (in corrispondenza, pure, di salita al Sacro Monte di Orta): servizi igienici e... gelateria poco distante: chi fosse già soddisfatto può ben riposarsi, in vista lago [ 10 ].
A tutti gli altri... Vivo consiglio di visitare Orta S.Giulio, con le sue viuzze che ricordano quelle di paesino ligure. Il centro storico, dal parcheggio, può esser raggiunto camminando per entrambi i lati della piccola penisola (più lungo, l' "approccio settentrionale" -vedi mappa qui sopra- ma nei pressi del parcheggio, in ogni caso, son presenti dei tabelloni esplicativi)o passando per il Sacro Monte.
Le varie vie, tutte, convergono poi sulla Piazza Motta e l' imbarcadero per l' antistante Isola di S. Giulio... BUONA GITA!