PARETI ESTERNE. Parete tipo Isocappotto + POLIURETANO 12 + INTERCAPEDINE + LANA ROCCIA 6 DETTAGLI TECNOLOGICI DESCRIZIONE DELLA STRATIGRAFIA

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1 PARETI ESTERNE Codice: PE.i.C.pu12+lr6.VA.cgd Parete tipo Isocappotto + POLIURETANO 12 + INTERCAPEDINE + LANA ROCCIA 6 DETTAGLI TECNOLOGICI LEGENDA: IR = interno riscaldato E = esterno E E IR Pianta scala 1: A IR VOCE DI CAPITOLATO CONTROPARETE ESTERNA: Fornitura e posa in opera di: sistema di facciata tipo Isocappotto costituito da: pannello sandwich metallico a doppia lamiera, autoportante, coibentato in poliuretano con giunto ad incastro a vista; primer ottenuto dalla miscelazione di resine sintetiche, bitumi speciali e filler al quarzo intonaco premiscelato a base di calce, cemento, inerti selezionati e additivi; primer fissativo in fine dispersione acquosa di un copolimero stiroloacrilico da applicare, a pennello, rullo o spruzzo; rivestimento decorativo pronto all uso a base di resine sintetiche in emulsione acquosa, ossidi colorati, inerti di quarzo e additivi CONTROPARETE INTERNA: Fornitura e posa in opera di: lastra in cartongesso interna, isolamento in lana di roccia, sp. 6 cm, tipo Termolan Roccia D75, inserito in orditura metallica con profili in acciaio zincato da 7,5 cm, doppia lastra in cartongesso esterna con interposta barriera al vapore. Nr Tipologia di strato Finitura, intonaco e primer tipo ISOPAN Pannello sandwich tipo ISOFRIGO Aria Lastra in cartongesso DESCRIZIONE DELLA STRATIGRAFIA Orditura metallica da 75 mm con isolamento in lana di roccia tipo Termolan Roccia D75 da mm Lastra in cartongesso Barriera al vapore Lastra in cartongesso Sezione scala 1: Sp. [cm] 1,00 12,00,00 1, 7, 1, 0, 1, A Guarnizionw in EPDM su pilastro e su pro lo metallico per evitare ponti termici diretti A B C D E F PRESTAZIONI Costo [ /mq] (esclusa muratura) xxx Spessore totale Sp. [cm] (inclusa muratura) 54, Trasmittanza totale U [W/mqK] (esclusa muratura) 0,13 Potere fonoisolante Rw [db] (esclusa muratura) Resistenza al fuoco [EI] (muratura) Certi cato 2901/3431FR del /06/12; ISTITUTO GIORDANO Note

2 Il sistema Isocappotto Il sistema tecnologico ISOCAPPOTTO per pareti è una esclusiva Isopan S.p.A. Grazie a questa soluzione Isopan è in grado di fornire ai propri clienti un sistema caratterizzato dalla velocità di posa e dal potere isolante tipico dei pannelli sandwich, uniti alle elevate proprietà prestazionali ed estetiche delle tradizionali pareti a cappotto. DESCRIZIONE Il sistema ISOCAPPOTTO può essere definito come una sorta di finto cappotto, in quanto differisce dal sistema classico per pareti tradizionali per la presenza di un pannello sandwich a doppio rivestimento metallico ricoperto da materiali diversi. In tal modo è possibile nascondere la presenza del pannello sandwich, imitando la resa estetica delle classiche pareti intonacate. ISOCAPPOTTO è un sistema applicabile a qualsiasi tipologia di intervento, dalla realizzazione di nuove costruzioni dei settori produttivo o industriale (palazzine uffici, stabilimenti, magazzini), oltre a fabbricati residenziali, quali villette o condomini. Il sistema, inoltre, rappresenta una valida soluzione nel caso di ristrutturazioni o risanamenti di edifici esistenti. Pannello parete PRIMER ISOPAN INTONACO ISOPAN AGGRAPPANTE ISOPAN FINITURA ISOPAN 4

3 Realizzazione FISSAGGIO Il fissaggio dei pannelli sandwich alla sottostruttura avviene tramite apposite viti, dalla lunghezza variabile in base allo spessore del pannello scelto, dotate di particolare piattello fermapannelli m 1.00 m Struttura portante Rivestimento Isocappotto Vite con piattello Pannello parete Profilo metallico per aggancio a struttura ATTENZIONE: per il corretto utilizzo dei componenti menzionati durante la descrizione delle fasi di posa, fare riferimento alle seguenti pagine di questo documento, oppure contattare l ufficio tecnico Isopan. La predisposizione dei fissaggi può variare a seconda delle caratteristiche progettuali. Il dimensionamento mostrato nello schema ha scopo esemplificativo e non è da intendersi come metodo universale 5

4 Realizzazione FASE 1 Stendere una mano di PRIMER in maniera uniforme su tutta la prete da intonacare. Successivamente, prima che il prodotto applicato si rapprenda, posizionare le strisce di rete di rinforzo in corrispondeza dei giunti tra i pannelli parete. FASE 2 Una volta ultimata la stesura della rete di rinforzo, procedere con l applicazione di un ulteriore strato di PRIMER al di sopra delle retine appena applicate. Questo consente un immediato fissaggio delle reti di rinforzo, ed evita il loro spostamento durante le operazioni successive. FASE 3 Una volta ultimata la posa del primer, applicare uno strato uniforme e regolare di INTONACO ISOPAN. Il prodotto deve essere posato in più mani una dopo l altra, fino al raggiungimento dello spessore di intonaco ideale. FASE 4 Prima dell indurimento dell INTONACO, è necessario stendere il prodotto in maniera tale da ottenere una superficie regolare ed uniforme. FASE 5 Una volta ultimata la stesura, a intonaco asciutto realizzare il manto di finitura utilizzando la FINITURA. La finitura sarà stesa mediante frattazzo in plastica liscia. Prima della posa della FINITURA è consigliabile l impiego del prodotto ISOPAN AGGRAPPANTE per migliorare l aderenza sulla superficie. Per maggiori informazioni sulle fasi di posa sui consiglia di contattare Isopan. 6

5 Scelta del supporto PANNELLO PARETE POLIURETANO PANNELLO PARETE LANA MINERALE UTILIZZO Pannello metallico a doppia lamiera coibentato in poliuretano. Il giunto è ad incastro, a vista. La posizione ed il numero dei fissaggi deve essere tale da garantire la resistenza alle sollecitazioni e alle deformazioni indotte dalle dilatazioni termiche. Interasse dei pannelli: 00 mm UTILIZZO Pannello a doppia lamiera coibentato in fibra di lana minerale realizzato a mezzo di uno strato coibente esclusivo costituito da listelli sfalsati in senso longitudinale le cui fibre si dispongono a 90 rispetto al piano dei due supporti. In caso di incendio offre un azione di contenimento alla propagazione del fuoco grazie allo spessore di lana di minerale. Interasse dei pannelli: 00 mm PESO DEI PANNELLI SPESSORE SPESSORE NOMINALE PANNELLO mm LAMIERE mm ,4 / 0,4 kg/m 2 7,5 7,7 7,9 8,3 8,7 9,5,3 11,1 0,5 / 0,5 kg/m 2 9,2 9,4 9,6,0,4 11,2 12,0 12,8 PESO DEI PANNELLI SPESSORE SPESSORE NOMINALE PANNELLO mm LAMIERE mm ,5 / 0,5 kg/m 2 13,2 14,2 16,2 18,2,2 23,2,2 28,2 0,6 / 0,6 kg/m 2 14,9,9 17,9 19,9 21,9 24,9 26,.9 28,8 0,6 / 0,6 kg/m 2,9 11,6 11,3 11,7 12,1 12,9 13,7 14,5 7

6 Componenti: Primer Primer ottenuto dalla miscelazione di resine sintetiche, bitumi speciali e filler al quarzo. La pasta ottenuta, una volta essiccata, è caratterizzata da ottima elasticità, adesione al supporto ed impermeabilità. UTILIZZO La superficie dei pannelli parete da rivestire con il sistema ISOCAPPOTTO devono essere accuratamente pultite prima dell applicazione di questo prodotto, in modo da eliminare parti incoerenti, polvere e oli. Il prodotto è pronto all uso e solo da mescolare. Si applica tale e quale, senza diluizione e avendo cura di realizzare una superficie omogenea. Si applica a pennello, spazzolone, rullo, spatola o spruzzo con apposite attrezzature, sia in orizzontale che in verticale. VANTAGGI Prodotto atossico all acqua Ottima adesione a vari supporti Ottima resistenza all acqua Ottima elasticità Rivestibilità con malte cementizie DATI TECNICI Peso specifico Adesione su acciaio 1,5±0,5 kg/l >2,00 N/m Allungamento a rottura (23 C U.R. %) 2 ± % Carico di rottura (23 C U.R. %) 1,4 ± 0,3 MPa Tenuta all acqua >0 KPa Res. diffusione vapore µ > 00 AVVERTENZE Il prodotto teme il gelo: una volta congelato non è più utilizzabile. Durante l applicazione sono da evitarsi le condizioni estreme di caldo o freddo. Non procedere con la pplicazione in caso di condizioni atmosferiche avverse, in quanto lo strato ancora umido può essere dilavato dalla pioggia o rovinato da gelo e umidità. La temperatura minima di applicazione e conservazione in stoccaggio non deve essere inferiore ai 5 C. Non idoneo per applicazione su surbatoi di acqua potabile. Applicabile anche su superfici leggermente umide (umidità <5%). 8

7 Componenti: Intonaco Intonaco premiscelato a base di calce, cemento, inerti selezionati e additivi che conferiscono elevata lavorabilità e traspirabilità. Una applicazione del prodotto in maniera omogenea ed uniforme è la prerogativa per la realizzazione di una finitura qualitativa. UTILIZZO Asportare i materiali incoerenti privi di consistenza, oli, polvere e sporgo in genere. INTONACO è un prodotto pronto all uso e va mescolato con solo il 18% di acqua pulita (4,5 litri d acqua per un sacco da kg di prodotto). Deve essere applicato entro un ora dall impasto in una o più mani, fino al raggiungimento dello spessore ottimale. La messa in opera non prevede particolari precauzioni oltre a quelle normalmente adottate nella posa dei normali intonaci. Intoplan ha un tempo di lavorabilità tale da permettere la posa in opera su qualsiasi soluzione architettonica. VANTAGGI Elevata lavorabilità Ottima traspirabilità DATI TECNICI Conducibilità termica Reazione al fuoco 0,76 W/mK Classe A1 Permeabilità al vapore µ = 12 Res. a flessione 2,8 N/mm 2 Res. a compressione 5,0 N/mm 2 Massa V. apparente 1,0 kg/l (polvere) 1,800 kg/l (malta) AVVERTENZE Temperatura minima di applicazione non inferiore a +5 C. Non miscelare altri materiali insieme ad INTONACO. 9

8 Componenti: Finitura Rivestimento decorativo pronto all uso a base di resine sintetiche in emulsione acquosa, ossidi colorati, inerti di quarzo pregiati e selezionati e additivi che migliorano la lavorabilità del prodotto.l adozione di pigmenti resistenti alla luce e agli alcali assicura stabilità della tinta anche in caso di particolare esposizione alle intempreie e alle radiazioni solari.il rivestimento è caratterizzato inoltre da elevata elasticità e adesione ai supporti. UTILIZZO É un prodotto pronto all uso. Deve essere mescolato delicatamente fino ad ottenere una massa omogenea; la posa deve avvenire in una sola mano e deve essere steso mediante spatolatura. Per la finitua si utilizza un frattazzo di plastica liscio, senza bagnare il prodotto. Normalmente, una normale applicazione del prodotto comporta un consumo di circa 2 2,5 kg/mq. É disponibile in colori diversi, a seconda delle esigenze dell utenza. Fornito in secchielli standard da kg. VANTAGGI Elevata aderenza e flessibilità Elevata lavorabilità Colorazioni con ossidi dalla elevata resistenza alla luce Ottima impermeabilità DATI TECNICI Peso specifico Colore 1,86 ± 0,05 kg/l colori ph 9 Temperatura di applicazione Tempo di attesa per stesura di ogni mano sulla precedente da +5 C a + C 24 ore AVVERTENZE Il prodotto teme il gelo: una volta congelato non è più utilizzabile. Durante l applicazione sono da evitarsi le condizioni estreme di caldo o freddo. Non procedere con l applicazione in caso di condizioni atmosferiche avverse, in quanto lo strato ancora umido può essere dilavato dalla pioggia o rovinato da gelo e umidità. La temperatura minima di applicazione e conservazione durante lo stoccaggio non deve essere inferiore ai 5 C Dopo l essiccazione le superfici devono essere protette dalla pioggia battente per almeno 24 ore.

9 Isofrigo Isofrozen Prodotto in: Italia*, Germania, Spagna, Romania *Solo Isofrigo Giunto Iniettato (G.I.) Prodotto in: Italia Pannelli metallici a doppio rivestimento metallico, coibentato in poliuretano espanso. Le elevate prestazioni di isolamento termico e la qualità del sistema di giunzione, li rendono particolarmente idonei per la realizzazione di ambienti nei quali sia richiesta una temperatura controllata, come celle frigo e camere di lavorazione. ISOFRIGO & ISOFRIGO G.I. Larghezza utile disponibile in due misure: mm SPESSORE ISOFRIGO Larghezza utile con giunto iniettato: ~70 ~12 mm ISOFRIGO G.I. Produzione esclusiva in Italia ISOFROZEN Larghezza utile standard: mm SPESSORE ISOFROZEN (spessori 0 1mm) ISOFROZEN (spessori 0 0mm) 88

10 Isofrigo & Isofrozen SOVRACCARICHI INTERASSI vedi legenda pag. 16 LAMIERE IN ACCIAIO SPESSORE 0,5 / 0,5 mm Appoggio 1 mm CARICO UNIFORMEMENTE DISTRIBUITO l l l l SPESSORE NOMINALE PANNELLO mm SPESSORE NOMINALE PANNELLO mm kg/m 2 INTERASSI MAX cm INTERASSI MAX cm LAMIERE IN ACCIAIO SPESSORE 0,6 / 0,6 mm Appoggio 1 mm CARICO UNIFORMEMENTE DISTRIBUITO l l l l SPESSORE NOMINALE PANNELLO mm SPESSORE NOMINALE PANNELLO mm kg/m 2 INTERASSI MAX cm INTERASSI MAX cm Calcolo per dimensionamento statico eseguito secondo quanto contenuto nell Allegato E della norma UNI EN 109. Limite di freccia 1/0 l. I valori indicati nelle tabelle di portata non tengono in considerazione il carico termico. PESO DEI PANNELLI SPESSORE SPESSORE NOMINALE PANNELLO mm LAMIERE mm ,5 / 0,5 kg/m 2 12,2 13,0 14,2 16,2 0,6 / 0,6 kg/m 2 13,9 14,7,9 17,9 COMPORTAMENTO AL FUOCO: Per informazioni consultare la scheda riepilogativa all interno del catalogo o sul sito web. ISTRUZIONI PER L IMPIEGO: Per informazioni sull impiego dei pannelli e delle lamiere grecate e le relative limitazioni, consultare il Manuale Tecnico, le Condizioni Generali di Vendita e gli Allegati disponibili sul sito web. TOLLERANZE DIMENSIONALI (in accordo con EN 109) SCOSTAMENTI mm Lunghezza Larghezza utile L 3 m L > 3 m ± 2 mm ± 5 mm ± mm Spessore D 0 mm ± 2 mm D > 0 mm ± 2 % Deviazione dalla perpendicolarità 6 mm Disallinemento dei paramenti metallici interni ± 3 mm Accoppiamento lamiere F = mm L=lunghezza, D=spessore dei pannelli, F=accoppiamento dei supporti PRODOTTI SPECIALI ISOLAMENTO TERMICO Secondo la nuova normativa EN 109 A. SPESSORE NOMINALE PANNELLO mm U W/m 2 K 0,22 0,18 0, 0,11 kcal/m 2 h C 0,19 0,16 0,13 0,09 89

11 ATTENZIONE: Le prestazioni dichiarate nelle seguenti tabelle, associate alle differenti tipologie di isolamento, possono variare in base allo Stabilimento di Produzione, in accordo alle norme locali e nazionali vigenti. Si prega di verificare con Isopan. Ove non espressamente richiesto, non verrà fornito alcun tipo di prestazione. Comportamento al Fuoco Pannelli per Copertura LEGENDA Non producibile Senza certificato Producibile con certificato Certificato per estensione Performance rilasciabile con Nota Tecnica REAZIONE AL FUOCO ISOLANTE PANNELLO A2 s1 d0 Lana Minerale Isofire Roof B s1 d0 (1) B s2 d0 PIR PIR Isocop Isosmart Isodomus, Isodomus classic Isovela, Isovela classic Isotego Isotap Isocop Isovela B s3 d0 PU Isocop C s3 d0 PU Isocop Isotego Isotap Isodomus Classic Classi di Reazione al Fuoco ottenute secondo EN 11 e EN 109/13. (1) FORMULATO SPECIALE Per maggiori informazioni, si prega di contattare Isopan. SPESSORE NOMINALE mm RESISTENZA AL FUOCO REI 1 REI REI ISOLANTE PANNELLO Lana Minerale Isofire Roof Lana Minerale Isodeck PVSteel MW (1) Isofire Roof Lana Minerale Isofire RoofFono Lana Minerale Isofire Roof PIR Isocop (1) SPESSORE NOMINALE mm PIR Isodeck PVSteel (1) REI PIR Isocop (1) PU Isocop Risultati di Resistenza al Fuoco ottenuti secondo 12 e EN 109/13. (1) Risultato ottenibile come indicato nelle relative Istruzioni di Assemblaggio. Broof ISOLANTE PANNELLO Isocop Isodomus Classic Broof (t3) PU Isogrecata Isoray Broof (t4) PU Isocop SPESSORE NOMINALE mm Ove non espressamente richiesto, il Prodotto fornito non avrà alcun tipo di prestazione in materia di Comportamento al Fuoco 1

12 ATTENZIONE: Le prestazioni dichiarate nelle seguenti tabelle, associate alle differenti tipologie di isolamento, possono variare in base allo Stabilimento di Produzione, in accordo alle norme locali e nazionali vigenti. Si prega di verificare con Isopan. Ove non espressamente richiesto, non verrà fornito alcun tipo di prestazione. Comportamento al Fuoco Pannelli per Parete LEGENDA Non producibile Senza certificato Producibile con certificato Certificato per estensione Performance rilasciabile con Nota Tecnica REAZIONE AL FUOCO A2 s1 d0 B s1 d0 (1) B s2 d0 B s3 d0 ISOLANTE Lana Minerale PIR PIR PU PU PANNELLO Isofire Wall Isofire Wall Plissé Isofrigo Isobox, Isopiano, Isorighe Isoparete Plus, Isoparete Plissè Isoparete Evo Isoclass Isobox, Isopiano, Isorighe Isoparete (Plissè, Piano) Isoparete Evo Isoparete Plus Isoclass Isofrigo Isofrigo (Giunto iniettato) Isoparete (Plissè, Piano) Isoclass Isobox, Isopiano, Isorighe Isofrigo Classi di Reazione al Fuoco ottenute secondo EN 11 e EN 109/13. (1) FORMULATO SPECIALE Per maggiori informazioni, si prega di contattare Isopan. RESISTENZA AL FUOCO ISOLANTE PANNELLO EI 180 Lana Minerale Isofire Wall EI 1 Lana Minerale Isofire Wall (1) EI 90 Lana Minerale Isofire Wall EI Lana Minerale Isofire Wall EI Lana Minerale Isofire Wall (1) EI Lana Minerale Isofire Wall EI PIR Isofrigo (1) EI EI PIR PIR Isoparete (Plissè, Piano) (1) Isoparete Evo (1) Isofrigo (1) Isobox, Isopiano, Isorighe (1) Isoparete (Plissè, Piano) (1) Isoparete Evo (1) Isofrigo (1) EI PIR Isobox Isopiano Isorighe (ceiling) (1) EW PU Isobox, Isopiano, Isorighe (1) Risultati di Resistenza al Fuoco ottenuti secondo 12 e EN 109/13. (1) Risultato ottenibile come indicato nelle relative Istruzioni di Assemblaggio. SPESSORE NOMINALE mm SPESSORE NOMINALE mm Ove non espressamente richiesto, il Prodotto fornito non avrà alcun tipo di prestazione in materia di Comportamento al Fuoco 121

13 ATTENZIONE: Le prestazioni dichiarate nelle seguenti tabelle, associate alle differenti tipologie di isolamento, possono variare in base allo Stabilimento di Produzione, in accordo alle norme locali e nazionali vigenti. Si prega di verificare con Isopan. Ove non espressamente richiesto, non verrà fornito alcun tipo di prestazione. Comportamento Acustico LEGENDA Non producibile Senza certificato Producibile con certificato Certificato per estensione Performance rilasciabile con Nota Tecnica PANNELLI DI COPERTURA ISOLAMENTO ACUSTICO ISOLANTE PANNELLO RW = db Lana Minerale Isofire Roof FONO RW = 34 db Lana Minerale Isofire Roof FONO RW = 31 db Lana Minerale Isofire Roof FONO RW = db Lana Minerale Isofire Roof RW = 29 db PIR Isocop RW = 24 db Poliuretano Isodomus Classic SPESSORE NOMINALE mm ASSORBIM. ACUSTICO ISOLANTE PANNELLO W = 1 Lana Minerale Isofire Roof FONO SPESSORE NOMINALE mm PANNELLI PER PARETE ISOLAMENTO ACUSTICO ISOLANTE PANNELLO RW = db Lana Minerale Isofire Wall FONO RW = 34 db Lana Minerale Isofire Wall FONO RW = db Lana Minerale Isofire Wall RW = 29 db PIR Isoparete Plissé SPESSORE NOMINALE mm ASSORBIM. ACUSTICO ISOLANTE PANNELLO W = 1 Lana Minerale Isofire Wall FONO SPESSORE NOMINALE mm

14 DECRETO 16 febbraio 07 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione. (GU n. 74 del 297 Suppl. Ordinario n. 87) IL MINISTRO DELL'INTERNO Visto il decreto legislativo 8 marzo 06, n. 139, recante riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a norma dell'art. 11 della legge 29 luglio 03, n. 229; Vista la direttiva del Consiglio 89/6/CEE del 21 dicembre 1988, relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti i prodotti da costruzione; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n. 246, recante l'approvazione del regolamento concernente l'attuazione della direttiva 89/6/CEE relativa ai prodotti da costruzione; Visto il decreto del Presidente della Repubblica dicembre 1997, n. 499, recante l'approvazione del regolamento concernente le norme di attuazione della direttiva 93/68/CEE per la parte che modifica la direttiva 89/6/CEE in materia di prodotti da costruzione; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, recante l'approvazione del regolamento concernente i procedimenti relativi alla prevenzione incendi; Visto il decreto del Ministro dell'interno 26 marzo 1985, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 95 del 22 aprile 1985, recante procedure e requisiti per l'autorizzazione e l'iscrizione di enti e laboratori negli elenchi del Ministero dell'interno; Visto il decreto del Ministro dell'interno 4 maggio 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 4 del 7 maggio 1998, recante disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l'avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all'uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi provinciali dei Vigili del fuoco; Visto il decreto del Ministro dell'interno 21 giugno 04, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 5 del 5 luglio 04, recante norme tecniche e procedurali per la classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura; Vista la decisione della Commissione dell'unione europea 00/367/CE del 3 maggio 00, che attua la direttiva 89/6/CEE del 21 dicembre 1988, per quanto riguarda la classificazione di resistenza all'azione del fuoco dei prodotti da costruzione, delle opere di costruzione e dei loro elementi; Vista la decisione della Commissione dell'unione europea 03/629/CE del 27 agosto 03, che attua della direttiva 89/6/CEE del 21 dicembre 1988, che modifica la decisione 00/367/CE per quanto riguarda l'inclusione dei prodotti di controllo del fumo e del calore; Vista la raccomandazione della Commissione dell'unione europea 03/887/CE dell'11 dicembre 03, relativa all'applicazione e all'uso degli eurocodici per lavori di costruzione e prodotti strutturali da costruzione; Viste le norme EN 12, EN 13, EN 13631, EN 13632, ENV 13633, EN 13641, EN 13642, EN 13643, EN 131, EN 132, EN 133, EN 134, EN 136, EN 136, EN 13661, EN 13662, EN 13663, EN 13664, EN 136, EN 13666, EN 13667, EN 13668, EN 16341, EN 16343, EN 141 recanti i metodi di prova e le procedure di classificazione per la determinazione della classe di resistenza al fuoco dei prodotti da costruzione; Viste le norme ENV , ENV , ENV , ENV 1338, ENV , ENV recanti metodi di prova per la determinazione del contributo alla resistenza al fuoco di elementi strutturali; Visti gli eurocodici EN199112, EN199212, EN199312, EN199412, EN199512, EN recanti metodi comuni per calcolare la resistenza al fuoco dei prodotti strutturali da costruzione; Viste le norme UNI 92, UNI 93, UNI 94 recanti i procedimenti analitici per valutare la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi di conglomerato cementizio armato normale e precompresso, di acciaio e di legno; Acquisito il parere favorevole espresso nella riunione n. 284 del maggio 06 dal Comitato centrale tecnicoscientifico per la prevenzione incendi di cui all'art. del decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1982, n. 577, e successive modificazioni; Espletata con notifica n. 06/0344/I la procedura di informazione di cui alla direttiva 98/34/CE che codifica la procedura istituita con la direttiva 83/189/CEE; Visto il parere favorevole espresso, con comunicazione dell'8 novembre 06, dalla Commissione europea; Considerata la necessità di recepire il sistema europeo di classificazione di resistenza al fuoco dei prodotti e delle opere da costruzione per i casi in cui è prescritta tale classificazione al fine di conformare le stesse opere e le loro parti al requisito essenziale «Sicurezza in caso d'incendio» della direttiva 89/6/CE;

15 Decreta: Art. 1. Campo di applicazione e definizioni 1. Il presente decreto si applica ai prodotti e agli elementi costruttivi per i quali è prescritto il requisito di resistenza al fuoco ai fini della sicurezza in caso d'incendio delle opere in cui sono inseriti. 2. È considerato «prodotto da costruzione» o «prodotto» qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanentemente incorporato in elementi costruttivi o opere da costruzione. 3. Le «opere da costruzione» o «opere» comprendono gli edifici e le opere di ingegneria civile. 4. Ai fini del presente decreto le parti e gli elementi di opere da costruzione, composte da uno o più prodotti anche non aventi specifici requisiti di resistenza al fuoco, sono definite «elementi costruttivi». 5. Le «norme armonizzate», gli atti di «benestare tecnico», le «norme nazionali che recepiscono norme armonizzate», le «norme nazionali riconosciute dalla Commissione beneficiare della presunzione di conformita», di cui al decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n. 246, sono di seguito denominati «specificazioni tecniche». 6. Il «campo di applicazione diretta del risultato di prova» è l'ambito, previsto dallo specifico metodo di prova e riportato nel rapporto di classificazione, delle limitazioni d'uso e delle possibili modifiche apportabili al campione che ha superato la prova, tali da non richiedere ulteriori valutazioni, calcoli o approvazioni per l'attribuzione del risultato conseguito. 7. Il «campo di applicazione estesa del risultato di prova» è l'ambito, non compreso tra quelli previsti al precedente comma 6, definito da specifiche norme di estensione. 8. La Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno, è di seguito denominata «DCPST». 9. Ai fini del presente decreto è definito «laboratorio di prova»: a) il laboratorio, notificato alla Commissione UE, che effettua prove su prodotti aventi specifici requisiti di resistenza al fuoco, ai fini dell'apposizione della marcatura CE, in riferimento alla direttiva 89/6/CEE; b) il laboratorio di resistenza al fuoco dell'area protezione passiva della DCPST e i laboratori italiani autorizzati ai sensi del decreto del Ministro dell'interno 26 marzo 1985 ovvero i laboratori di resistenza al fuoco di uno degli altri Stati della Unione europea o di uno degli Stati contraenti l'accordo SEE e la Turchia, cui viene riconosciuta da questo Ministero l'indipendenza e la competenza dei laboratori di prova prevista dalla norma EN ISO/CEI 170 o da equivalenti garanzie riconosciute in uno degli Stati stessi. Art. 2. Classificazione di resistenza al fuoco 1. I prodotti e gli elementi costruttivi sono classificati in base alle loro caratteristiche di resistenza al fuoco, secondo i simboli e le classi indicate nelle tabelle dell'allegato A al presente decreto, in conformità alle decisioni della Commissione dell'unione europea 00/367/CE del 3 maggio 00 e 03/629/CE del 27 agosto Con successivi provvedimenti del Ministro dell'interno si aggiornano le tabelle di cui al precedente comma 1, a seguito delle ulteriori decisioni della Commissione dell'unione europea emanate in materia. 3. Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere determinate in base ai risultati di: a) prove; b) calcoli; c) confronti con tabelle. 4. Le modalità per la classificazione di prodotti ed elementi costruttivi in base ai risultati di prove di resistenza al fuoco e di tenuta al fumo sono descritte nell'allegato B al presente decreto. 5. Le modalità per la classificazione di prodotti ed elementi costruttivi in base ai risultati di calcoli sono descritte nell'allegato C al presente decreto. 6. Le modalità per la classificazione di elementi costruttivi in base a confronti con tabelle sono descritte nell'allegato D al presente decreto. Art. 3. Prodotti per i quali è prescritta la classificazione di resistenza al fuoco 1. I prodotti legalmente commercializzati in uno degli Stati della Unione europea e quelli provenienti dagli Stati contraenti l'accordo SEE e Turchia, possono essere impiegati in Italia in elementi costruttivi e opere in cui è prescritta la loro classe di resistenza al fuoco, secondo l'uso conforme all'impiego previsto, se muniti della marcatura CE prevista dalle specificazioni tecniche di prodotto.

16 2. Per i prodotti muniti di marcatura CE la classe di resistenza al fuoco, ove prevista, è riportata nelle informazioni che accompagnano la marcatura CE e nella documentazione di cui all'art. del decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n. 246, e successive modificazioni. 3. Per tutti i prodotti, con esclusione di quelli di cui al successivo comma 4, per i quali non è ancora applicata la procedura ai fini della marcatura CE in assenza delle specificazioni tecniche e successivamente durante il periodo di coesistenza, l'impiego in elementi costruttivi e opere in cui è prescritta la loro classe di resistenza al fuoco, è consentito in conformità alle specifiche di cui al successivo art Per le porte e gli altri elementi di chiusura, per le quali non è ancora applicata la procedura ai fini della marcatura CE in assenza delle specificazioni tecniche e successivamente durante il periodo di coesistenza, l'impiego in elementi costruttivi e opere in cui è prescritta la loro classe di resistenza al fuoco, è subordinato al rilascio dell'omologazione ai sensi degli articoli 5 e 6 del decreto del Ministero dell'interno 21 giugno 04 e consentito nel rispetto dell'art. 3 del medesimo decreto. Al termine del periodo di coesistenza, definito con comunicazione della Commissione dell'unione europea, detta omologazione rimane valida, solo per i prodotti già immessi sul mercato entro tale termine, ai fini dell'impiego entro la data di scadenza dell'omologazione stessa. 5. La documentazione di cui ai commi 2 e 3 del presente articolo deve essere prodotta in lingua italiana ovvero accompagnata dalla traduzione in lingua italiana in conformità alle norme vigenti. Art. 4. Elementi costruttivi per i quali è prescritta la classificazione di resistenza al fuoco 1. Gli elementi costruttivi, per i quali è prescritta la classificazione di resistenza al fuoco, possono essere installati ovvero costruiti in opere destinate ad attività soggette ai regolamenti di prevenzione incendi, in presenza di certificazione redatta da professionista in conformità al decreto del Ministro dell'interno 4 maggio 1998, che ne attesti la classe di resistenza al fuoco secondo le modalità indicate all'art. 2, commi 4, 5, 6 del presente decreto. 2. La certificazione di cui al precedente comma 1 garantisce anche nei confronti delle mutue interazioni tra prodotti ed elementi costruttivi che ne possano pregiudicare o ridurre la classificazione ottenuta. 3. Qualora la classificazione di resistenza al fuoco degli elementi costruttivi sia ottenuta attraverso la sola modalità indicata all'art. 2, comma 4 del presente decreto, la certificazione di cui al precedente comma 1 garantisce che l'elemento costruttivo ricada all'interno del campo di diretta applicazione del risultato di prova. In caso contrario la classificazione di resistenza al fuoco deve fare riferimento alla ulteriore documentazione resa disponibile dal produttore, in conformità alle prescrizioni di cui all'allegato B al presente decreto. 4. Qualora l'elemento costruttivo coincida con un prodotto munito di marcatura CE la certificazione, di cui al precedente comma 1, costituisce la dichiarazione di uso conforme all'impiego previsto. Art. 5. Norme transitorie 1. I rapporti di prova di resistenza al fuoco rilasciati ai sensi della circolare MI.SA. (Ministero dell'interno Servizi antincendi) 14 settembre 1961, n. 91, dal laboratorio di scienza delle costruzioni del Centro studi ed esperienze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ovvero da laboratorio autorizzato ai sensi del decreto del Ministro dell'interno 26 marzo 1985, sono da ritenersi validi, ai fini della commercializzazione dei prodotti ed elementi costruttivi oggetto delle prove, nel rispetto dei seguenti limiti temporali: rapporti emessi entro il 31 dicembre 1985: fino a un anno dall'entrata in vigore del presente decreto; rapporti emessi dal 1 gennaio 1986 al 31 dicembre 1995: fino a tre anni dall'entrata in vigore del presente decreto; rapporti emessi dal 1 gennaio 1996: fino a cinque anni dall'entrata in vigore del presente decreto. 2. Per i prodotti e gli elementi costruttivi di opere esistenti, le cui caratteristiche di resistenza al fuoco siano state accertate dagli organi di controllo alla data di entrata in vigore del presente decreto, non è necessario procedere ad una nuova determinazione delle prestazioni di resistenza al fuoco anche nei casi di modifiche dell'opera che non riguardino i prodotti e gli elementi costruttivi stessi. 3. Nelle costruzioni il cui progetto è stato approvato dal competente Comando provinciale dei vigili del fuoco, ai sensi dell'art. 2 del decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, in data antecedente all'entrata in vigore del presente decreto, è consentito l'impiego di prodotti ed elementi costruttivi aventi caratteristiche di resistenza al fuoco determinate sulla base della previgente normativa, ferme restando le limitazioni di cui al precedente comma 1. Il presente decreto entra in vigore centottanta giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 16 febbraio 07 Il Ministro: Amato

17 Allegato D Modalità per la classificazione in base a confronti con tabelle D.1 Le tabelle seguenti propongono delle condizioni sufficienti per la classificazione di elementi costruttivi resistenti al fuoco. Dette condizioni non costituiscono un obbligo qualora si proceda alla determinazione delle prestazioni di resistenza al fuoco secondo gli altri metodi di cui all articolo 2 commi 4 e 5 del presente decreto. I valori contenuti nelle tabelle sono il risultato di campagne sperimentali e di elaborazioni numeriche e si riferiscono alle tipologie costruttive e ai materiali di maggior impiego. Detti valori pur essendo cautelativi, non consentono estrapolazioni o interpolazioni tra gli stessi ovvero modifiche delle condizioni di utilizzo. D.2 L uso delle tabelle è strettamente limitato alla classificazione di elementi costruttivi per i quali è richiesta la resistenza al fuoco nei confronti della curva temperaturatempo standard e delle altre azioni meccaniche previste in caso di incendio. D.3 Altre tabelle di natura sperimentale o analitica diverse da quelle sotto esposte non ricadono tra quelle previste all articolo 2 comma 6 del presente decreto. D.4 Murature non portanti di blocchi D.4.1 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore s di murature di blocchi di laterizio (escluso l intonaco) sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m presenza di mm di intonaco su ambedue le facce ovvero mm sulla sola faccia esposta al fuoco. Classe Blocco con percentuale di foratura > % Intonaco normale Intonaco protettivo antincendio Blocco con percentuale di foratura < % Intonaco normale Intonaco protettivo antincendio s = s = s = s = s = s = intonaco normale: intonaco tipo sabbia e cemento, sabbia cemento e calce, sabbia calce e gesso e simili caratterizzato da una massa volumica compresa tra 00 e 10 kg/m 3 Intonaco protettivo antincendio: Intonaco tipo gesso, vermiculite o argilla espansa e cemento o gesso, perlite e gesso e simili caratterizzato da una massa volumica compresa tra 0 e 00 kg/m 3 D.4.2 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore s di murature di blocchi di calcestruzzo normale (eluso l intonaco) sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m facciavista o con mm di intonaco su ambedue le facce ovvero mm sulla sola faccia esposta al fuoco.

18 Classe D.4.3 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore s di murature di blocchi di calcestruzzo leggero (massa volumica netta non superiore a 1700 kg/m 3 ) sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m. Class e Blocco con fori monocamera Blocco con fori multicamera o pieno s = 0 80 (*) s = 1 80 (*) 90 s = 0 0 (*) 1 s = s = s = 0 2 (*) Solo blocchi pieni (percentuale foratura < %) D.4.4 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore s di murature di blocchi di pietra squadrata sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento con equivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m. Class e Blocco con fori monocamera Blocco pieno S = 0 S = 0 90 S = 0 1 S = S = 3 2 S = 3 Blocco con fori multicamera o pieno Blocco con fori mono o multicamera o pieno Intonaco normale Intonaco protettivo antincendio s = 1 0 (*) 0 (*) 80 (*) s = 0 1 (*) 1 (*) 0 (*) 90 s = (*) 1 s = s = s = (*) Solo blocchi pieni (percentuale foratura < %)

19 D.5 Solette piene e solai alleggeriti D.5.1 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore totale H di solette e solai, della distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta sufficienti a garantire il requisito R per le classi indicate. Classe Solette piene con armatura monodirezionale Solai misti di lamiera di acciaio con riempimento di calcestruzzo ( 1 ) H = 80 / a = 1/ 1 / 1 / 0 / 2 / H = 80 / a = 1 / 1 / 1 / 0 / 2 / Solai a travetti con alleggerimento ( 2 ) H = 1 / a = 0 / 2 / 2 / 0 / 0 / 75 Solai a lastra con alleggerimento ( 3 ) H = 1 / a = 0 / 2 / 2 / 0 / 0 / 75 I valori di a devono essere non inferiori ai minimi di regolamento per le opere di c.a. e c.a.p. In caso di armatura pretesa aumentare i valori di a di mm. In presenza di intonaco i valori di H e a ne devono tenere conto nella seguente maniera: mm di intonaco normale (definizione in D.4.1) equivale ad mm di calcestruzzo; mm di intonaco protettivo antincendio (definizione in D.4.1) equivale a mm di calcestruzzo. Per ricoprimenti di calcestruzzo superiori a mm prevedere una armatura diffusa aggiuntiva che assicuri la stabilità del ricoprimento. (1) In caso di lamiera grecata H rappresenta lo spessore medio della soletta. Il valore di a non comprende lo spessore della lamiera. La lamiera ha unicamente funzione di cassero. In caso contrario la lamiera va protetta secondo quanto indicato in D.7.1 (2) Deve essere sempre presente uno strato di intonaco normale di spessore non inferiore a mm ovvero uno strato di intonaco isolante di spessore non inferiore a mm. (3) In caso di alleggerimento in polistirene o materiali affini prevedere opportuni sfoghi delle sovrapressioni. D.5.2 Per garantire i requisiti di tenuta e isolamento i solai di cui alla tabella D.5.1 devono presentare uno strato pieno di materiale isolante, non combustibile e con conducibilità termica non superiore a quella del calcestruzzo, di cui almeno una parte in calcestruzzo armato. La tabella seguente riporta i valori minimi (cm) dello spessore h dello strato di materiale isolante e della parte d di c.a., sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate. Classe Tutte le tipologie h = / d = / 0 / 0 / 0 / 0 / In presenza di intonaco i valori di h e di a ne possono tenere conto nella maniera indicata nella tabella D.5.1. In ogni caso a non deve mai essere inferiore a mm. In presenza di strati superiori di materiali di finitura incombustibile (massetto, malta di allettamento, pavimentazione, etc.) i valori di h ne possono tener conto D.6 Travi, pilastri e pareti in calcestruzzo armato ordinario e precompresso D.6.1 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) della larghezza b della sezione, della distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta e della larghezza d anima bw di travi con sezione a larghezza variabile sufficienti a garantire il requisito R per le classi indicate di travi semplicemente appoggiate. Per travi con sezione a larghezza variabile b è la larghezza in corrispondenza della linea media delle armature tese.

20 Classe Combinazioni possibili di b e a bw b = 80 / a = 1 / 1 / 0 / 80 b = 1 / a = 1 / 0 / 0 / 0 90 b = 0 / a = 0 / 0 / 0 / 0 1 b = 0 / a = 2 / 0 / 0 / b = 2 / a = 80 0 / 70 0 / 0 / 1 2 b = 280 / a = 90 0 / 80 0 / / 70 1 I valori di a devono essere non inferiori ai minimi di regolamento per le opere di c.a. e c.a.p. In caso di armatura pretesa aumentare i valori di a di mm. In presenza di intonaco i valori di b e a ne possono tenere conto nella maniera indicata nella tabella D.5.1. Per ricoprimenti di calcestruzzo superiori a mm prevedere una armatura diffusa aggiuntiva che assicuri la stabilità del ricoprimento. D.6.2 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) del lato più piccolo b di pilastri a sezione rettangolare ovvero del diametro di pilastri a sezione circolare e della distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta sufficienti a garantire il requisito R per le classi indicate di pilastri esposti su uno o più lati che rispettano le seguenti limitazioni: lunghezza effettiva del pilastro (da nodo a nodo) 6 m (per pilastri di piani intermedi) ovvero 4,5 m (per pilastri dell ultimo piano); e area complessiva di armatura As 0,04 Ac area efficace della sezione trasversale del pilastro Classe Esposto su più lati Esposto su un lato B = 0 / a = 0 / 1 / B = 0 / a = 0 / 1 / 90 B = 0 / a = 0/ 1 / 1 B = 0 / a = 0 / 180 / 180 B = 0 / a = 70 2 / 2 0 / 70 I valori di a devono essere non inferiori ai minimi di regolamento per le opere di c.a. e c.a.p. In caso di armatura pretesa aumentare i valori di a di mm. In presenza di intonaco i valori di a ne possono tenere conto nella maniera indicata nella tabella D.5.1. Per ricoprimenti di calcestruzzo superiori a mm prevedere una armatura diffusa aggiuntiva che assicuri la stabilità del ricoprimento.

21 D.6.3 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore s e della distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta sufficienti a garantire il requisito REI per le classi indicate di pareti portanti esposte su uno o due lati che rispettano le seguenti limitazioni: altezza effettiva della parete (da nodo a nodo) 6 m (per pareti di piani intermedi) ovvero 4,5 m (per pareti dell ultimo piano); Classe Esposto su un lato Esposto su due lati s = 1 / a = 1 / s = 1 / a = 1 / 90 s = 1 / a = 170 / 1 s = 1 / a = 2 / 180 s = 2 / a = 270 / 2 s = 270 / a = 0 / I valori di a devono essere non inferiori ai minimi di regolamento per le opere di c.a. e c.a.p. In caso di armatura pretesa aumentare i valori di a di mm. In presenza di intonaco i valori di a ne possono tenere conto nella maniera indicata nella tabella D.5.1. Per ricoprimenti di calcestruzzo superiori a mm prevedere una armatura diffusa aggiuntiva che assicuri la stabilità del ricoprimento. D.6.4 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore s sufficiente a garantire il requisito EI per le classi indicate di pareti non portanti esposte su un lato che rispettano le seguenti limitazioni: altezza effettiva della parete (da nodo a nodo) 6 m (per pareti di piani intermedi) ovvero 4,5 m (per pareti dell ultimo piano); rapporto tra altezza di libera inflessione e spessore inferiore a Classe Esposto su un lato s = s = S = 0 1 S = S = 0 2 S = 180 D.7 Travi, tiranti e colonne di acciaio D.7.1 La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore s di alcune tipologie di rivestimento protettivo sufficienti a garantire il requisito R per le classi indicate di travi semplicemente appoggiate, tiranti e colonne al variare del fattore di sezione S/V (m 1 ) con esclusione dei profili di classe IV e potendo trascurare improvvisi fenomeni di instabilità. Per le colonne valgono le seguenti limitazioni ulteriori: lunghezza effettiva della colonna (da nodo a nodo) 4,5 m (per colonne di piani intermedi) ovvero 3,0 m (per colonne dell ultimo piano). Il contributo dei rivestimenti protettivi, presenti nelle tabelle, può essere considerato nell ambito del presente metodo, purché il produttore, sulla base di idonee esperienze sperimentali, dichiari sotto la propria responsabilità, che il sistema protettivo garantisce le prestazioni definite in dette tabelle, nonché aderenza e coesione per tutto il tempo necessario e ne fornisca le indicazioni circa i cicli di posa o di installazione. Tale possibilità decade con l obbligo della marcatura CE dei sistemi protettivi, prevista in conformità alla pertinenti specificazioni tecniche ovvero dopo 3 anni dall entrata in vigore del presente decreto. st è lo spessore in mm del rivestimento di travi e tiranti sc è lo spessore in mm del rivestimento di colonne

22 INTONACO NORMALE INTONACO PROTETTIVO ANTINCENDIO Fattore di sezione (m 1 ) Fattore di sezione (m 1 ) Classe < < 0 < 0 < 0 < 0 < 0 Classe < < 0 < 0 < 0 < 0 < 0 st = sc = st = sc = st = sc = st = sc = 90 st = sc = st = sc = 75 1 st = sc = 75 1 st = sc = st = sc = 180 st = sc = 75 2 st = sc = 70 2 st = sc = 70 Intonaco tipo sabbia e cemento, sabbia cemento e calce, sabbia calce e gesso e simili caratterizzato da una massa volumica compresa tra 00 e 10 kg/m 3 Intonaco tipo gesso, vermiculite o argilla espansa e cemento o gesso, perlite e gesso e simili caratterizzato da una massa volumica compresa tra 0 e 00 kg/m 3 INTONACO PROTETTIVO ANTINCENDIO LEGGERO PANNELLI DI FIBRE MINERALI Fattore di sezione (m 1 ) Fattore di sezione (m 1 ) Classe < < 0 < 0 < 0 < 0 < 0 Classe < < 0 < 0 < 0 < 0 < 0 st = sc = st = sc = st = sc = st = sc = 90 st = sc = 90 st = sc = 75 1 st = sc = 1 st = sc = st = sc = st = sc = 2 st = sc = 70 2 st = sc = Intonaco leggero a base di fibre o inerti minerali espansi e leganti, caratterizzato da una massa volumica compresa tra 0 e 0 kg/m 3 Pannello composto da fibre di silicati, lana di roccia, lana minerale e simili fibre incombustibili (con esclusione della fibra di vetro) caratterizzato da una massa volumica compresa tra 0 e 0 kg/m 3

23 LASTRE DI GESSO RIVESTITO LASTRE DI CALCIO SILICATO Fattore di sezione (m 1 ) Fattore di sezione (m 1 ) Classe < < 0 < 0 < 0 < 0 < 0 Classe < < 0 < 0 < 0 < 0 < 0 st = sc = st = sc = st = sc = st = sc = 90 st = sc = 90 st = sc = 1 st = sc = 1 st = sc = 180 st = sc = st = sc = 70 2 st = sc = st = sc = Lastra di gesso rivestito tipo antincendio caratterizzata da una massa volumica compresa tra 7 e 900 kg/m 3 Lastra di calcio silicato caratterizzata da una massa volumica compresa tra 800 e 900 kg/m 3

24 Lastra GKB 07/16 Lastra Knauf GKB (A) Lastra standard in gesso rivestito Descrizione Campo di applicazione Caratteristiche Classificazione della lastra DIN UNI EN 5 Colore cartone Colore marchio retro Formati Spessore lastre 9,5 mm 00x mm 00x mm 00x mm Spessore lastre 12,5 mm 00x mm 00x mm 2700x mm 2800x mm 00x mm x mm 00x mm Spessore lastre mm 00x mm Spessore lastre 18 mm 00x mm altri formati GKB A bianco blu Art Art Art Art.580 Art Art.588 Art Art Art.580 Art.532 Art.582 Art su richiesta Le lastre Knauf GKB sono le lastre standard in cartongesso, utilizzate in interni, per ogni campo di applicazione in cui serve un rivestimento economico di sistemi a secco, senza particolari requisiti: Impiego pareti divisorie contropareti intonaco a secco controsoffitti velette facili da applicare non combustibili curvabili ridotte dilatazioni o restringimenti al variare delle condizioni climatiche Stoccaggio Conservare su pallet o bearers in luogo asciutto

25 Lastra Knauf GKB (A) Lastra standard in gesso rivestito Dati tecnici Dimensioni della lastra (in mm): Tipo di lastra: GKB A DIN UNI EN 5 da 00 Forma dei bordi Bordi longitudinali rivestiti di cartone: AK Bordi trasversali tagliati: SK Classe di reazione al fuoco EN 11: Fattore di resistenza al vapore acqueo µ: secco umido A2s1,d0 4 UNI EN 5 UNI EN ISO 6 Conducibilità termica : λ: W/(m K) 0, UNI EN Densità: kg/m³ 680 Peso della lastra: lastra spessore 9,5 mm kg/m² 6,5 lastra spessore 12,5 mm kg/m² 8,5 lastra spessore mm kg/m² 13,3 lastra spessore 18 mm kg/m² 13,7 Raggi di curvatura minimi Lastra spessore 9,5 mm: a secco: r 00 mm a umido: r 0 mm Lastra spessore 12,5 mm: a secco: r 27 mm a umido: r 00 mm r Carico a flessione lastra spessore 9,5 mm: Longitudinale: N 0 Trasversale: N 1 lastra spessore 12,5 mm: Longitudinale: N 0 Trasversale: N 2 lastra spessore mm: Longitudinale: N 0 Trasversale: N 0 lastra spessore 18 mm: Longitudinale: N 774 Trasversale: N 2 UNI EN 5 Note Per l installazione delle lastre fare riferimento anche alla norma UNI 11424, alle schede tecniche e ai manuali di posa Knauf. Altri documenti disponibili: DoP (Dichiarazione di Prestazione) Scheda di Sicurezza Scheda ambientale knauf@knauf.it Sede: Castellina Marittima (PI) Tel Fax Stabilimento Sistemi a Secco: Castellina Marittima (PI) Tel Fax Stabilimento Sistemi Intonaci: Gambassi Terme (FI) Tel Fax KCentri: Knauf Milano Rozzano (MI) Tel Knauf Pisa Castellina Marittima (PI) Tel Tutti i diritti sono riservati ed oggetto di protezione industriale. Le modifiche dei prodotti illustrati, anche se parziali, potranno essere eseguite soltanto se esplicitamente autorizzate dalla società Knauf s.a.s. di Castellina Marittima (PI), che, pertanto, non risponde di un eventuale uso improprio degli stessi. Tutti i dati forniti ed illustrati sono indicativi e la società Knauf si riserva di apportare in ogni momento eventuali modifiche che riterrà opportune, in conseguenza delle proprie necessità aziendali e dei procedimenti produttivi.

26 W 11 Pareti Knauf ad orditura metallica Dati tecnici / Fonoisolamento Dati Sistema tecnici Sistema Dati Dati tecnici tecnici Misure Misure Spessore Profilo ProfiloRivestimento Spessore Parete Parete (Intercap.) (Sez.) Spess. Lastra Tipo D D h h d d mm mm mm Fonoisolamento Potere Strato Lana Rapporto Minerale Fonoisolante Isolante di prova Peso Peso (1) (1) Rw Spessoredensità R w Spessore/ densità (ca.) (ca.) Kg/m 2 db (2) mm kg/m kg/m 2 db (2) mm / kg/m 3 3 W Parete Knauf Vidiwall a singola ad orditura metallica con e singolo rivestimento Interasse profili a C cm d (3) , GKB 12,5 (A) ,5 GKF (F) 46 / (4) GKI (H) /70 (4) h D d 362 Parete Vidiwall ad orditura metallica W 112 Parete e doppio Knauf rivestimento a singola orditura metallica con doppio rivestimento 52 (3) 567/ (3) 512/ /70 (4) x12, Interasse profili a C cm d GKB (A) / (4) x12,5 GKF (F) /70 (4) 1863 GKI (H) d h D W 3 Parete Vidiwall a doppia orditura W 113 Parete metallica Knauf e doppio a singola rivestimento orditura metallica con triplo rivestimento Interasse profili a C cm W 366 Parete Vidiwall a doppia orditura W 1 Parete metallica Knauf e doppio a doppia rivestimento orditura metallica con per doppio installazioni rivestimento impiantistiche ad alto isolamento acustico Interasse profili a C cm d h d D d h d D (3) (5) x/ (4) (5) 2x12, (3) / 1 58 (3) 7/ (5) 69 GKB (A) x12,5 GKF (F) (3) 567/798 GKI (H) (3) 567/ x12,5 64 ca. 56 (4) (3) / (3) 246/ GKB (A) 61 2x/ (4) x12,5 GKF (F) GKI (H) 80 (3) 512/ , (3) MA39F4/81 212, (3) MA39F524/81 W 1+1 Parete Knauf a doppia orditura metallica con doppio rivestimento e lastra interposta ad altissimo isolamento acustico Interasse profili a C cm d d h D x/70 (4) x12,5 GKB (A) + GKF (F) 1x12,5 GKI (H) x/70 (4)

27 Termolan Roccia Fibra minerale per isolare Termolan Roccia D75 Consigliato per l isolamento in intercapedine, controparete, controsoffitto, copertura a falda con coibentazione tra travetti. Reazione al fuoco secondo EN 11 Euroclasse A1 Pannello idrorepellente non rivestito. Densità nominale kg/m 3 75 Conducibilità termica λ D W/mK 0,033 *Resistenza termica R d m 2 K/W da 0,90 a 3, Dimensioni utili mm x 0 Spessori mm da a 1 *in base agli spessori N.B. Alcuni spessori sono disponibili solo su richiesta come indicato su listino; per i dati tecnici completi consultare le schede tecniche sul sito. ISOLAMENTO IN INTERCAPEDINE DI PARETI DOPPIE Termolan Roccia D75 U = 0,47 W/m 2 k R w = 54 db sp. tot. parete 29 cm Intonaco Laterizio forato 80 mm Rinzaffo mm Termolan Roccia D75 sp. mm Laterizio forato 1 mm Intonaco 3 Termolan Roccia D U = 0,44 W/m 2 k R w = 54 db sp. tot. parete 36 cm Intonaco Laterizio forato 1 mm Rinzaffo mm Termolan Roccia D sp. mm Laterizio forato 0 mm Intonaco 12

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