Dermatiti e allergopatie da rischio chimico nel settore edilizio
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- Lamberto Boni
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1 Dermatiti e allergopatie da rischio chimico nel settore edilizio A cura della Redazione Wolters Kluwer Italia I rischi per la salute Il rischio chimico in edilizia è molto diffuso, e può derivare sia dai prodotti in uso che dai materiali che costituiscono l opera. Spesso l attenzione degli operatori a questo fattore è minore rispetto ad altri rischi ritenuti più caratteristici del cantiere (es. rischi infortunistici) e ciò può originare sovraesposizioni a sostanze pericolose. L utilizzo di alcuni prodotti da costruzione così come la presenza di polveri (polveri di intonaco, di legno e di fibre isolanti) possono provocare allergie, ustioni, irritazioni della pelle, degli occhi e delle vie respiratorie. dermatiti da contatto ustioni irritazioni delle vie respiratorie irritazioni delle mucose irritazioni degli occhi Attività/Lavorazione Prodotto Principali agenti chimici potenzialmente presenti Dermatiti e allergopatie respiratorie: Impermeabilizzazione con guaina bituminosa di muri e coperture Lavori stradali di asfaltatura e bitumatura Costruzione di ponteggi e relativa manutenzione Attività di scavo e movimenti terra. Lavori di carpenteria in legno Primer Guaina bituminosa Vernice bituminosa Bitume Bitume ossidato Emulsioni bituminose Bitume Bitume ossidato Asfalto Polveri e fibre dalla fresatura dell asfalto Pulizia e lubrificazione dei morsetti tramite immersione in gasolio Manutenzione attrezzature con uso di: benzina; gasolio; oli lubrificanti. Durante il funzionamento: gas di scarico Polveri dall ambiente Fluidi disarmanti Additivi per calcestruzzi Legno 1 Idrogeno solfuro Solventi alogenati Solventi organici Idrogeno solfuro Polveri e fibre di composizione varia (silice cristallina?) 1 Additivi (alogenati, piombo, alchilfosfati, alcoli, fenoli ecc.) Additivi (alogenati, piombo, alchilfosfati, alcoli, fenoli, ecc.) Polveri di composizione varia (silice cristallina?) 1 IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) Nitrosammine Cloruro di calcio/formiato di calcio Trietanolammina Formaldeide
2 Lavori di muratura interna ed esterna Impiantisti, impianti di riscaldamento e condizionamento Posa di piastrelle, parquet ecc. Opere da gessista e stuccatore Additivi per malte Malta chimica Primer per intonaci Siliconi Gas Freon Paste chimiche Lubrificanti Fumi di saldatura Contatto con piombo Vernici antiruggine Colle per piastrelle Acido per pulizia delle piastrelle Colle per parquet Conservanti per legno Vernici a solvente per parquet Legno Primer per intonaci Leganti Mastici Acquaragia Solventi Vernici allo smalto Vernici antiruggine Prodotti svernicianti Prodotti fungicidi Polveri di legno Alcali (esano) (xilene, toluene, benzene nelle vecchie formulazioni) Freon IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) Ossidi metallici Ossidi di piombo Resine epossidiche / poliuretaniche Solventi e sgrassanti Pigmenti metallici (piombo, zinco, ferro, cromo) Difenili clorurati Oli di creosoto (IPA Idrocarburi Policiclici Aromatici) Acido cloridrico Resine epossidiche / fenoliche / poliuretaniche Polveri di legno Opere da marmista Verniciatura interna ed esterna (benzene, nafta leggera ecc.) Solventi organici alogenati, Diclorometano Glicoli Chetoni Nitroderivati Soda caustica Pigmenti metallici (piombo, zinco, cromo, ferro, titanio, cadmio, antimonio) 1 La silice è il costituente principale e ubiquitario della crosta terrestre: l arenaria è costituita da silice praticamente pura, il granito ne contiene fra il 20 e il 70%, l ardesia circa il 40%. Gli effetti lesivi sono prevalentemente legati all inalazione di silice libera cristallina: infatti è questa la forma maggiormente dotata di potere sclerogeno per il polmone. L esposizione a silice libera cristallina induce numerosi quadri patologici a carico dell apparato respiratorio, non limitati alla silicosi (una fibrosi polmonare evolutiva): le polveri appena generate sono infatti anche imputate di possedere effetti cancerogeni sempre a livello polmonare (AA.VV., Silica, some silicates, coal dust and para-aramid fibrils, Monographs on the evaluation of the carcinogeninc risk to humans volume 68, IARC International Agency for Research on Cancer, Lyon 1997). La macinazione o fresatura di matrici contenenti silice cristallina e la conseguente emissione di polveri fresche origina quindi un cancerogeno più potente rispetto a polveri di silice cristallina vecchie Dermatiti e allergopatie respiratorie, ustioni, irritazione cute, mucose, apparato respiratorio Restauro architettonico monumentale Ustioni, irritazione cute e mucose Pulizia facciate esterne Resine Acquaragia Solventi per impacchi Vernici Polveri da microsabbiatura Lavaggio chimico Resine epossidiche (benzene, nafta leggera ecc.) Solventi organici alogenati Glicoli Chetoni Nitroderivati Diclorometano Pigmenti metallici (piombo, zinco, cromo, ferro, titanio, cadmio, antimonio) Silice amorfa (silice cristallina?) Acidi inorganici (cloridrico) Ammoniaca Sodio ipoclorito 2
3 Inalazione di polveri o fibre sospese in aria Nel tempo può originare problemi specialmente legati all occlusione cronica degli alveoli, o ad un azione continua di irritazione che può modificare il tessuto polmonare. In alcuni casi vi possono essere anche reazioni allergiche, con la comparsa di asma bronchiale. Alcune sostanze (principalmente agenti chimici) presenti nel settore possono presentare particolari caratteristiche di nocività: 1) Silice: polveri miste, contenenti quote variabili di silice libera cristallina, possono prodursi durante le varie lavorazioni di triturazione, macinazione, frantumazione, miscelazione dei materiali, come ad esempio: - la preparazione di malte cementizie e calcestruzzi, - le operazioni di sabbiatura delle facciate, - le demolizioni di manufatti o del manto stradale, - l uso di strumenti vibranti su calce e calcestruzzo. 2) Amianto: il rischio di inalare fibre di amianto è limitato alle operazioni di rimozione di matrici friabili che lo contengono (eternit, utilizzato nelle coperture degli edifici e come isolante in pannellature o ricoperture di condotte) o di demolizione degli edifici. Le fibre di amianto possono provocare diverse malattie: progressiva fibrosi polmonare (asbestosi), tumore pleurico (mesotelioma), tumore bronchiale. 3) Fibre minerali artificiali: la lana di vetro e di roccia sono materiali impiegati come isolanti termoacustici. Queste fibre svolgono un azione irritante sulla cute le prime vie respiratorie; recentemente si è accertato che alcune di queste fibre in funzione della composizione e delle dimensioni delle particelle - possiedono effetti cancerogeni o risultano sospette. 4) Polvere di legno: le polveri di legno duro (es. castagno, faggio e altre specie lignee simili, legni esotici) sono state classificate come cancerogene per i seni nasali. Queste polveri sono anche dotate, in misura diversa, di azione irritante e sensibilizzante. I carpentieri e gli addetti alla posa in opera di infissi e parti in legno sono esposti all inalazione di polveri delle specie lignee utilizzate, spesso contaminate da conservanti del legno. Misure igieniche e preventive contro l inalazione di polveri o fibre adottare modalità di lavoro che limitano lo sviluppo di polveri, quali l umidificazione del materiale in lavorazione, l utilizzo di utensili a bassa velocità e l uso di attrezzature aspirate impedire o a ridurre, per quanto possibile, lo sviluppo e la diffusione delle polveri e delle fibre; utilizzare idonei DPI: ad es. maschere respiratorie tipo FFP1 (S) per le polveri inerti o di classe superiore (FFP2 o FFP3) per le polveri di legno duro, le fibre ceramiche refrattarie e le polveri contenenti silice libera cristallina non consumare cibi e bevande in prossimità delle lavorazioni, anche quando sono svolte da altri operatori; non fumare durante le attività, per non aumentare il rischi odi ingerire la sostanza chimica; al termine delle attività o prima di una pausa, lavare bene mani e avambracci e il viso, anche quando si sono utilizzati DPI. 3
4 Uso del cemento Il cemento può provocare malattie tra le quali alcune sono addirittura invalidanti per i lavoratori: irritazioni della pelle dal contatto con il cemento fresco possono causare ustioni, inaridimento della pelle, screpolature e tagli; eczema allergico (dermatite da contatto) dovuto alle impurità del cemento (cromo esavalente o cromo VI e cobalto). Questa reazione, che può apparire tardivamente, diventa poi cronica; irritazioni oculari in caso di proiezione di cemento negli occhi; riniti provocate dall inalazione di cemento secco. Per la prevenzione dei danni da uso del cemento, i lavoratori devono essere dotati di idonei DPI delle vie respiratorie e della pelle esposta al contatto. È opportuno che i soggetti affetti da dermatite da cemento utilizzino sempre un sottoguanto in cotone. Fluidi disarmanti In caso di contatto con il cemento Se del cemento fresco entra in contatto con la pelle o gli occhi: sciacquare con l acqua entro 15 minuti, pulire gli abiti sporchi indumenti, calzature e utensili sporchi devono ugualmente essere sciacquati rapidamentecon acqua in caso di sensazione di bruciore o corrosione (mani, ginocchia, piedi, gambe), consultare il medico del lavoro. Generalmente in edilizia i fluidi disarmanti utilizzati vengono preparati in base all esperienza degli utilizzatori non seguendo schemi standardizzati: la loro formulazione è quindi assai varia. Vengono prevalentemente applicati per pplverizzazione per mezzo di apparecchi portatili o eventualmente come una vernice. Oltre ai fattori di rischio cancerogeno a carico di pelle e polmoni, legati alla possibile presenza negli oli specie se si tratta di oli esausti riutilizzati - degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), dei policlorobifenili (PCB) e delle nitrosammine, gli oli disarmanti possono essere responsabili della comparsa di dermatite follicolare alle mani e alle cosce. Precauzioni per proteggere la pelle indossare indumenti adeguati, impermeabili e coprenti quando si installano Il contatto cutaneo può essere diretto, a carico del viso, delle braccia o degli fibre isolanti; controllare che siano marcati CE e cambiarli al minimo segno di avambracci, oppure indiretto, per usura; indossare guanti adatti (vedi riquadro scelta dei guanti ) indossare stivali a tenuta stagna nella lavorazione del cemento evitare ogni contatto diretto con i fluidi disarmanti (manipolazione a mani nude del cemento, contatto delle ginocchia con cemento fresco) lavare le mani con sapone a PH neutro, asciugarle bene prima di iniziare il lavoro, applicare sulle mani una crema barriera grassa e idrorepellente, e ripetere l applicazione ogni 2 ore; a fine lavoro, applicare una crema idratante impregnazione degli indumenti da lavoro. La prevenzione si basa sulla scelta di oli di buona qualità e su alcuni accorgimenti tecnici: - modalità di applicazione: è da preferirsi l applicazione a pennello rispetto alla nebulizzazione; - DPI: nel caso in cui si ricorra alla nebulizzazione è necessario indossare - Fonte: Prèvention des risques professionnels - Maçons - Plâtriers, Caisse nationale du RSI, settembre
5 oltre a guanti, tuta, calzature resistenti agli oli - anche maschere respiratorie con filtro combinato per nebbie e vapori. Scelta dei guanti I guanti usati nel lavoro di cantiere, in particolare durante la posa manuale di prodotti a base di cemento, devono essere impermeabili foderati internamente per assorbire la traspirazione in nitrile o neoprene (non in cuoio, gomma o polivinilacetato) inoltre non devono essere portati più alungo del necessario la lunghezza delle maniche, la fodera e lo spessore dipendono dalla lavorazione svolta cambiarli in caso di lacerazione. 5
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