IL PIANO DI EVACUAZIONE DELLA NOSTRA SCUOLA
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- Mario Guerra
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1 I S T I T U T O T E C N I C O S T A T A L E C O M M E R C I A L E E P E R G E O M E T R I ANNO Giovanni SCOLASTICO Maria Angioj 2014/2015 Via Costituente Tel Fax SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE itang.car@tiscalinet.it - c.f.: Carbonia (Ca) IL PIANO DI EVACUAZIONE DELLA NOSTRA SCUOLA PREMESSA GENERALITA Il Piano di evacuazione è uno strumento operativo, specifico per ogni scuola, attraverso il quale sono studiate e pianificate le operazioni da compiere in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo ordinato e sicuro di tutti gli occupanti l edificio. Per tale ragione, visto anche il contributo fondamentale che fornisce nella gestione della sicurezza in un edificio scolastico, il D. M. 26/8/1992, Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica, ne ha riconosciuto l importanza rendendone obbligatorio l inserimento nelle norme di esercizio (art. 12.0). IL PANICO In tutti gli edifici con alta concentrazione di persone si possono avere situazioni di emergenza che modificano le condizioni di agibilità degli spazi ed alterano i comportamenti e i rapporti interpersonali degli utenti. Ciò causa una reazione che, specialmente in ambito collettivo, può risultare pericolosa poiché non consente il controllo della situazione creatasi, coinvolgendo un gran numero di persone e rendendo difficili eventuali operazioni di soccorso. Questi comportamenti sono da tutti conosciuti con il termine panico, che identifica il comportamento di alcune persone quando vengono a trovarsi in condizioni di pericolo imminente. Il panico si manifesta con diversi tipi di reazioni emotive: paura, oppressione, ansia fino ad emozioni convulse e manifestazioni isteriche, nonché particolari reazioni dell organismo quali accelerazioni del battito cardiaco, tremore alle gambe, difficoltà di respirazione, aumento o caduta della pressione arteriosa, giramenti di testa e vertigini. Tutte queste condizioni possono portare le persone a reagire in modo non controllato e razionale. In una situazione di pericolo, sia essa presunta o reale, e in presenza di molte persone, il panico può manifestarsi principalmente in due modi generando: il coinvolgimento delle persone nell ansia generale, con invocazioni di aiuto, grida, atti di disperazione; l istinto all autodifesa con tentativi di fuga che comportano l esclusione degli altri, anche in forme violente, con spinte, corse, affermazione dei posti conquistati verso la salvezza. Allo stesso tempo possono venire compromesse alcune funzioni comportamentali quali l attenzione, il controllo dei movimenti, la facoltà di ragionamento. Tutte queste reazioni costituiscono elementi di grave turbativa e pericolo. 1
2 IL COMPORTAMENTO PER SUPERARLO I comportamenti descritti in precedenza possono essere modificati e ricondotti alla normalità se il sistema in cui si evolvono è preparato e organizzato per far fronte ai pericoli che lo insidiano. Il Piano di evacuazione, con il percorso conoscitivo necessario per la sua realizzazione, può dare un contributo fondamentale in questa direzione consentendo di: essere preparati a situazioni di pericolo; stimolare la fiducia in se stessi; indurre un sufficiente autocontrollo per attuare comportamenti razionali e corretti; controllare la propria emozionalità e saper reagire all eccitazione collettiva. In altre parole, il Piano di evacuazione tende a ridurre i rischi indotti da una condizione di emergenza e facilita le operazioni di allontanamento da luoghi pericolosi. 1. I POSSIBILI RISCHI La possibilità che si verifichi una situazione di pericolo che renda necessaria l evacuazione dell intera popolazione scolastica, o di una parte di essa, dall edificio e dagli spazi limitrofi può manifestarsi per le cause più disparate. La tipologia degli incidenti ipotizzabili è infatti piuttosto varia e dipende non solo dalla presenza di zone a rischio all interno della scuola, ma anche dalla sua collocazione nel territorio e dal verificarsi di eventi dolosi o calamità naturali. Gli eventi che potrebbero richiedere l evacuazione parziale o totale dell edificio sono generalmente i seguenti: incendi che si sviluppano all interno dell edificio scolastico (ad esempio nei magazzini, nei laboratori, nelle centrali termiche, nelle biblioteche o in locali in cui sia presente un potenziale rischio d incendio); incendi che si sviluppano nelle vicinanze della scuola (ad esempio in fabbriche, boschi, pinete, ecc.) e che potrebbero coinvolgere l edificio scolastico; inondazione, alluvione; crolli dovuti a cedimenti strutturali della scuola o di edifici contigui; avviso o sospetto della presenza di ordigni esplosivi; inquinamenti dovuti a cause esterne, se viene accertata da parte delle autorità competenti la necessità di uscire dall edificio piuttosto che rimanere all interno; ogni altra causa che venga ritenuta pericolosa dal Capo di Istituto. 2. L AMBIENTE SCOLASTICO La ricognizione delle caratteristiche spaziali e distributive dell edificio scolastico è stato il presupposto fondamentale per la predisposizione del Piano di evacuazione. Sono stati quindi considerati: i corpi di fabbrica, i numero dei piani di ogni ala, il numero e la localizzazione delle aule per piano, il numero e la posizione dei laboratori e delle sale comuni ecc.. Le planimetrie dei vari piani dell edificio sono state realizzate, limitando i segni grafici, utilizzando le scale metriche 1:100 e 1:200 mentre per la cartografia riguardante la zona limitrofa è stata usata la scala metrica 1:1000 che ha consentito la visualizzazione dell edificio nel contesto territoriale individuando, nel contempo, gli accessi alle strade comunali e a quelle esterne di riferimento. Nel corridoio di ogni piano è stata affissa la relativa planimetria con le indicazioni del percorso da seguire per raggiungere l uscita, l individuazione delle scale di emergenza, la collocazione degli idranti e degli estintori nonché la sintesi delle istruzioni di sicurezza.. Alle pareti, in modo ben visibile, sono stati collocati cartelli di colore verde che indicano le scale e le uscite di emergenza, e di colore rosso per indicare gli estintori e gli idranti (D. L.vo n. 493/96 segnaletica di sicurezza). 3. PREDISPOSIZIONI ED INCARICHI Per non essere colti impreparati al verificarsi di una situazione di emergenza ed evitare dannose improvvisazioni è stato necessario porre in atto le seguenti predisposizioni per garantire i necessari automatismi nelle operazioni da compiere, nonché un corretto e sicuro funzionamento di tutti i dispositivi atti a prevenire un sinistro o a garantire un evacuazione in sicurezza. 2
3 DESIGNAZIONE NOMINATIVA Sono stati individuati da parte del Capo di Istituto i compiti da assegnare al personale docente e ai collaboratori scolastici. Per ogni compito sono stati designati 2 incaricati, al fine di garantire una continuità della presenza, relativamente alle seguenti figure: responsabile o suo sostituto dell emanazione dell ordine di evacuazione (normalmente il Dirigente scolastico o il collaboratore vicario) che al verificarsi di una situazione di emergenza assume il coordinamento delle operazioni di evacuazione e di primo soccorso; personale incaricato della diffusione dell ordine di evacuazione; personale di piano o di settore responsabile del controllo delle operazioni di evacuazione; personale incaricato di effettuare le chiamate di soccorso ai Vigili del Fuoco, alle Forze dell Ordine, al Pronto Soccorso e ad ogni altro organismo ritenuto necessario; personale incaricato della interruzione dell erogazione dell energia elettrica e dell alimentazione della centrale termica; personale incaricato dell uso e del controllo periodico dell efficienza di estintori e idranti; personale addetto al controllo quotidiano della praticabilità delle uscite di sicurezza e dei percorsi per raggiungerle. I predetti incarichi sono riportati in un apposita disposizione di servizio a cura del Capo di Istituto. ASSEGNAZIONE DI INCARICHI AGLI ALLIEVI In ogni classe sono stati individuati i ragazzi a cui attribuire le seguenti mansioni: 1 ragazzo apri-fila e relativo sostituto, con il compito di aprire le porte e guidare i compagni verso la zona di raccolta; 1 ragazzo serra-fila e relativo sostituto, con il compito di assistere eventuali compagni in difficoltà e chiudere la porta dell aula dopo aver controllato che nessuno sia rimasto indietro; gli stessi faranno da tramite con l insegnante e la direzione delle operazioni per la trasmissione del modulo di evacuazione; Laddove necessario 1 o 2 ragazzi con il compito di aiutare il disabile ad abbandonare l aula ed a raggiungere il punto di raccolta. Tali incarichi vanno sempre eseguiti sotto la diretta sorveglianza dell insegnante. ALTRE OPERAZIONI PREVENTIVE Sistemazione dei banchi e dei tavoli di ogni locale in modo da non ostacolare l esodo veloce. Controllo dell adeguatezza della segnaletica d emergenza all interno dell edificio per una facile e rapida individuazione delle vie di fuga. Individuazione delle aree di riferimento esterne all edificio da utilizzare come zona di raccolta. 4. PROCEDURE OPERATIVE Le procedure previste dal piano possono considerarsi valide per tutti i possibili rischi sopra identificati; affinché il Piano garantisca la necessaria efficacia tutti dovranno rispettare le seguenti regole: esatta osservanza di tutte le disposizioni riguardanti la sicurezza; rispetto del principio che gli adulti sono al servizio degli allievi per salvaguardarne l incolumità; all interno dell edificio scolastico tutti i presenti dovranno comportarsi ed operare in modo da garantire a se stessi ed agli altri un sicuro sfollamento in caso di emergenza. Per raggiungere tale scopo oltre agli incarichi assegnati ognuno dovrà seguire determinate procedure. IL CAPO DI ISTITUTO Il Capo di Istituto, coadiuvato dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione vigila attentamente sulla corretta applicazione di: ordine di servizio relativo al controllo quotidiano della praticabilità delle vie di uscita, da effettuare prima dell inizio delle lezioni; disposizioni inerenti l eliminazione dei materiali infiammabili; divieto di sosta agli autoveicoli nelle aree della scuola non espressamente destinate a tale uso o che, in ogni caso, creino impedimenti all esodo; 3
4 addestramento periodico del personale docente e non all uso corretto dei dispositivi e delle attrezzature per l estinzione degli incendi. Infine, richiede periodicamente all Ente Locale competente gli interventi necessari per la funzionalità e la manutenzione di: dispositivi di allarme; mezzi antincendio; ogni altro dispositivo o attrezzatura finalizzata alla sicurezza. IL PERSONALE DOCENTE Dovrà: informare adeguatamente gli allievi sulla necessità di una disciplinata osservanza delle procedure indicate nel piano al fine di assicurare l incolumità a se stessi e agli altri; illustrare periodicamente il Piano di evacuazione e tenere lezioni teorico pratiche sulle problematiche derivanti dall istaurarsi di una situazione di emergenza nell ambito dell edificio scolastico; intervenire prontamente laddove si dovessero determinare situazioni critiche dovute a condizioni di panico; controllare che gli allievi apri e serra-fila eseguano correttamente i compiti; in caso di evacuazione, portare con sé il registro di classe per effettuare un controllo delle presenze ad evacuazione avvenuta; prendere opportune e tempestive decisioni alternative nel caso in cui si verifichino contrattempi che richiedano una improvvisa modificazione delle indicazioni contenute nel piano. Una volta raggiunta la zona di raccolta farà pervenire alla direzione delle operazioni e/o responsabile del punto di raccolta, tramite il ragazzo individuato come serra-fila, il modulo di evacuazione con i dati sul numero degli allievi presenti ed evacuati, su eventuali dispersi e/o feriti. Tale modulo dovrà essere sempre custodito all interno del registro personale. Gli insegnanti di sostegno, con l aiuto ove occorra di altro personale, curano le operazioni di sfollamento unicamente dello o degli alunni disabili loro affidati. Considerate le oggettive difficoltà che comunque qualsiasi tipo di handicap può comportare in occasione di una evacuazione, la loro uscita avviene in coda alla classe; per quelli con difficoltà motorie verrà attivata la procedura di supporto. IL PERSONALE NON DOCENTE È nominativamente incaricato di seguire specifici aspetti del Piano, specie per quanto attiene alle segnalazioni ed ai collegamenti con l esterno. Uno o più collaboratori scolastici hanno l incarico di disattivare gli impianti (energia elettrica, centrale termica, impianto idrico) e, successivamente, di controllare che nei vari piani dell edificio (in particolare: servizi, spogliatoi, laboratori, ecc.) tutti gli alunni siano sfollati. Le uscite sulla pubblica via saranno presidiate da personale designato a tale compito, che provvederà all interruzione del traffico, qualora necessaria; altro personale dovrà essere incaricato di attivare gli estintori e/o gli idranti. GLI ALLIEVI Dovranno adottare il seguente comportamento non appena avvertito il segnale d allarme: 1. interrompere immediatamente ogni attività; 2. mantenere l ordine e l unità della classe durante e dopo l esodo; 3. tralasciare il recupero di oggetti personali (libri, cartelle, ecc.); 4. disporsi in fila evitando il vociare confuso, grida e richiami (la fila sarà aperta dal compagno designato come apri-fila e chiusa dal serra-fila); 5. rimanere collegati fra loro; 6. seguire le indicazioni dell insegnante che accompagnerà la classe per assicurare il rispetto delle precedenze; 7. camminare in modo sollecito, senza soste non preordinate e senza spingere i compagni; 8. collaborare con l insegnante per controllare le presenze dei compagni prima e dopo lo sfollamento; 9. attenersi strettamente a quanto ordinato dall insegnante nel caso che si verifichino contrattempi che richiedano una improvvisa modificazione delle indicazioni del piano. 4
5 6. VARIE LA DIFFUSIONE DELL ORDINE DI EVACUAZIONE Al fine di segnalare il verificarsi di una situazione di pericolo il Dirigente scolastico o il suo sostituto, una volta avvertito, valuta l opportunità di diramare l ordine di evacuazione. In caso di situazione di grave pericolo, che richieda l abbandono immediato dei locali, l ordine è diramato dal personale che per primo viene a conoscenza dell evento. A tal proposito, non essendo il personale scolastico particolarmente addestrato alla sicurezza, è opportuno stabilire che la diramazione dell allarme senza ricorrere immediatamente al Capo di Istituto è consentita nel caso di incendi di grosse dimensioni, crolli di parti delle strutture murarie dell edificio o esplosioni nell impianto di riscaldamento. Non è opportuno, invece, dar luogo all evacuazione dell edificio quando un principio di incendio viene spento con l uso degli estintori in dotazione, o una situazione di pericolo è limitata ad una zona che può essere immediatamente isolata. Il segnale di evacuazione ALLARME è diffuso attraverso la campanella usata correntemente per segnalare l inizio e il termine delle ore di lezione, mediante due successivi avvertimenti: Suono inizio dell emergenza: (suono della campanella intermittente) non ci si deve allontanare dal locale, ma occorre porre attenzione per l eventuale successivo suono dell evacuazione; Suono dell evacuazione: (suono della campanella continuo, preceduto da quello dell emergenza) bisognerà dare il via alle operazioni di evacuazione. Nel caso fosse impossibile utilizzare la campanella, l ordine di evacuazione sarà dato a voce aula per aula dai collaboratori scolastici presenti in ogni reparto. MODALITÀ DI EVACUAZIONE Appena diffuso l ordine di evacuazione le persone presenti nell edificio dovranno immediatamente eseguirlo, mantenendo, per quanto possibile, la massima calma. Per garantire una certa libertà nei movimenti è necessario lasciare sul posto tutti gli oggetti ingombranti e fermarsi a prendere, se a portata di mano, un indumento per proteggersi dal freddo, se le condizioni climatiche lo suggeriscono. L insegnante prenderà il registro di classe e coordinerà le operazioni di evacuazione, intervenendo dove necessario. Gli studenti usciranno dall aula in fila indiana, al seguito del compagno aprifila, individuato quale primo in ordine alfabetico, che dovrà assumere l incarico in modo ordinato e responsabile; un tale comportamento, oltre ad impedire che eventuali alunni spaventati possano prendere la direzione sbagliata o mettersi a correre, contribuisce ad infondere coraggio. Prima di imboccare il corridoio verso l uscita assegnata o il vano scale, l aprifila accerterà che sia completato il passaggio delle classi secondo le precedenze stabilite nelle pagine seguenti. Per fare acquisire agli alunni un proficuo addestramento saranno effettuate prove di evacuazione almeno due volte nel corso di ogni anno scolastico, in modo da fare assimilare stabilmente i comportamenti richiesti. È necessario, inoltre, dare agli studenti un informazione costante sulle problematiche riguardanti il verificarsi di una situazione di emergenza e più in generale sui temi inerenti la sicurezza. Si chiede allo scopo la collaborazione dei numerosi docenti con preparazione specifica in questo campo i modo da affrontare i temi in questione attraverso lezioni frontali nelle classi di competenza. Tutti, alunni e dipendenti, dovranno acquisire i concetti di base, secondo diverse modalità, sulle seguenti tematiche: concetto di emergenza concetto di panico e misure per superarlo adottando comportamenti adeguati cos è e com è strutturato il Piano di evacuazione identificazione e conoscenza dei percorsi di sfollamento dalla lettura delle planimetrie esposte ai piani singoli incarichi previsti dal piano e loro importanza solidarietà per i più deboli. 5
6 L aspetto pratico sarà riferito sostanzialmente alla verifica dell apprendimento dei comportamenti in caso di emergenza da effettuarsi con le seguenti esercitazioni pratiche: prove parziali effettuate con preavviso, senza allertamento degli Enti esterni; prove generali con preavviso, con evacuazione totale dell edificio, senza allertamento degli Enti esterni; prove generali senza preavviso, con evacuazione totale dell edificio, il trasferimento nei punti di raccolta e l attivazione degli Enti esterni. Al termine di ogni esercitazione pratica le singole classi dovranno effettuare, sotto la guida degli insegnanti, l analisi critica dei comportamenti tenuti al fine di individuare e rettificare atteggiamenti non idonei emersi durante la prova. LA CHIAMATA DI SOCCORSO La chiamata di soccorso è da effettuare a cura del personale di segreteria. Per effettuare una chiamata di soccorso è indispensabile conoscere i numeri telefonici dei vari organismi preposti a tale scopo, a seconda dell evento che è causa dell evacuazione: INCENDIO, CROLLO DI EDIFICIO, FUGA DI GAS, ECC. VIGILI DEL FUOCO ORDINE PUBBLICO CARABINIERI 112 POLIZIA DI STATO 113 POLIZIA MUNICIPALE INFORTUNIO PRONTO SOCCORSO 118 L efficacia di una chiamata di soccorso dipende soprattutto dalle informazioni che si danno, e che possono permettere ai soccorritori di intervenire nel modo più idoneo. In una chiamata di soccorso ai Vigili del Fuoco, ad esempio, bisogna dire: 1. DESCRIZIONE DEL TIPO DI INCIDENTE (INCENDIO, ESPLOSIONE, ECC.) 2. ENTITÀ DELL INCIDENTE (HA COINVOLTO UN AULA, LA BIBLIOTECA, ECC.) 3. LUOGO DELL INCIDENTE: CITTÀ, VIA, NUMERO E, SE POSSIBILE, IL PERCORSO PER RAGGIUNGERLO 4. PRESENZA DI FERITI seguendo uno schema di questo tipo: Sono (nome e qualifica) telefono dall Istituto Tec. Comm. - Geometri e per il Turismo Enrico Fermi di Iglesias. si è verificato (descrizione sintetica della situazione) sono coinvolte (indicare eventuali persone coinvolte) 6
7 MODULO DI EVACUAZIONE ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE GEOMETRI E PER IL TURISMO ENRICO FERMI IGLESIAS CLASSE / sez. ALLIEVI PRESENTI n. ALLIEVI EVACUATI n. FERITI (*) DISPERSI (*) ZONA DI RACCOLTA (*) SEGNALAZIONE NOMINATIVA SIGLA ALUNNO SERRA-FILA SIGLA DOCENTE 7
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