PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO

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2 Comune di Carbonia Provincia di Carbonia - Iglesias PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Contratti di Quartiere II - Città di Carbonia Intervento 1: Riqualificazione Piazza 1 Maggio - Realizzazione di strada e parcheggi - Realizzazione di canale per la raccolta delle acque meteoriche - Rifacimento di tratto di rete fognaria (acque bianche) Intervento 2: Realizzazione di edificio polifunzionale - Realizzazione di palestra - Sistemazione delle aree esterne COMMITTENTE: Comune di Carbonia Carbonia, 29/10/2007 IL TECNICO Ing. Giampaolo Porcedda Pagina 1 Ufficio Tecnico Carbonia - Dipartimento Architettura dell'università di Cagliari tel: 0781/694205

3 Comune di: Provincia di: Oggetto: Carbonia Carbonia - Iglesias Contratti di Quartiere II - Città di Carbonia Intervento 1: Riqualificazione Piazza 1 Maggio - Realizzazione di strada e parcheggi - Realizzazione di canale per la raccolta delle acque meteoriche - Rifacimento di tratto di rete fognaria (acque bianche) Intervento 2: Realizzazione di edificio polifunzionale - Realizzazione di palestra - Sistemazione delle aree esterne L'area interessata dal Contratto di Quartiere II del Comune di Carbonia si struttura sull'asse viario di via Sicilia che corre parallelamente ai blocchi di case a schiera che si adagiano sulle curve di livello alla base del monte Rosmarino. Il disegno urbano presenta una originale qualità formale e spaziale che determina una sorta di forma a ventaglio che si apre alla base del monte Rosmarino. Gli assi di collegamento principali sono la via Sicilia che collega il quartiere al centro e la via la Spezia, ortogonale alla prima, che conduce verso uno degli accessi al monte Rosmarino. Gli interventi previsti dal Contratto di Quartiere sono finalizzati alla messa a sistema di azioni rivolte alla creazione e riqualificazione di spazi di verde attrezzato, di percorsi pedonali, di spazi aperti, all'aumento di servizi e spazi di socializzazione, a interventi di ristrutturazione di alloggi per abbassare il livello di affollamento, alla manutenzione degli edifici, al miglioramento della qualità morfologica ed ecosistemica. Le opere previste sono el seguenti: 1) Realizzazione di Edificio Polifunzionale L'intervento prevede la realizzazione di un centro polivalente finalizzato al sostegno e alla valorizzazione delle attività legate alla vita sociale del quartiere, esso è destinato ad accoglie un numero di associazioni di carattere teatrale e culturale in genere. L'edificio la cui superficie lorda è di 350,00 mq, si compone di tre corpi di fabbrica distinti per caratteristiche costruttive e funzionali, i tre volumi si sviluppano prevalentemente nella direzione parallela alle curve di livello per una lunghezza di circa 45 m e per una larghezza di 15 m, sono tutti ad un unico livello, ma con altezza variabile. I tre corpi si compongono rispettivamente di: Corpo sud tre aule con la caratteristica di essere adattabili a varie esigenze (consulenza orientativa ed informativa mirata alle specifiche esigenze dei cittadini); un atrio, connettivo e servizi per una superficie complessiva di circa 110 mq. Corpo centrale una sala riunioni di essere adattabili a varie esigenze del quartiere; un ufficio destinato alla gestione dell'impianto; un atrio, connettivo, servizi e locali tecnici per una superficie complessiva di circa 155 mq. La possibilità di dividere lo spazio connettivo consente di poter gestire tale sala anche separatamente dal resto dell'edificio Corpo nord una sala conferenza (sala pluriuso, comunicazione e gioco ) della superficie di 85 mq capace di ospitare fino a 70 posti. 2) Sistemazione di Area esterna pluriuso L'area oggetto dell'intervento è ubicata alla base del Monte Rosmarino in direzione nord-sud a chiusura ed in continuità, delle opere previste per quest'ambito nel Contratto di Quartiere (la limitrofa palestra e l'edificio polifunzionale). La superficie interessata è di circa 900 mq e riguarda la creazione di uno spazio qualificato, di aggregazione e d'incontro, aperto al quartiere. Limitrofo nella parte meridionale alla palestra, l'area è collegata a quest'ultima attraverso una rampa e una piccola scala (differenza di quota fra le due opere di 1 metro). Lo spazio utile dalla forma regolare ha le dimensioni di circa 35 x 20 m, ed è posto a quota +126,00. La scelta di porre il campo polivalente a tale quota è dovuta alla necessità di contenere le iniziali opere di scavo. Nella parte centrale, predisposta ad accogliere future destinazioni sportive (rettangolo di 32,50 x19,45), al momento non è stata prevista nessuna pavimentazione, l'unica operazione riguarda la compattazione naturale del terreno. I percorsi e le rampe di accesso al campo polivalente sono realizzate con pendenza idonee a garantire l'accessibilità dello spazio a tutte le categorie disagiate. 3) Realizzazione di Palestra L'intervento prevede la realizzazione di una palestra di modeste dimensioni e rientra tra le finalità del Contratto di Quartiere rivolte alla promozione di attività legate alla vita sociale e ricreativa del quartiere. L'edificio in questione è ubicato alla base del monte Rosmarino in una zona con lieve pendenza in torno alla curva di livello m s.l.m. esso è orientato in direzione sud-nord, con la città a est e il monte Rosmarino ad ovest; è adiacente all'edificio polivalente a sud e l'ingresso principale si apre sull'area pluriuso esterna a nord-ovest. Dalla quota della strada (+123,50 s.l.m.) si può accedere al piazzale antistante l'ingresso principale attraverso una scala fissa, mentre la rampa pedonale, con pendenza pari all'8% per consentire l'accesso ai disabili, si trova in prossimità del parcheggio adiacente l'area pluriuso esterna. dove una rampa pedonale esterna con pendenza dell'8% collega il piazzale antistante l'intero complesso al Parco Rosmarino. L'edificio la cui superficie lorda è di circa 355 mq, si compone di due corpi di fabbrica distinti sia per caratteristiche architettoniche, quali la tipologia di copertura e l'altezza del manufatto, sia per caratteristiche funzionali, infatti il corpo principale ospita la sala per le attività atletiche, mentre il corpo secondario, accoglie i servizi e gli spazi di rappresentanza. I due volumi si compongono rispettivamente di: Corpo Principale una grande sala di dimensioni pari a 14.7 x 11.7 m, con una superficie lorda di 205 mq ed altezza media pari a 5,70 m, destinata ad una serie di attività pluridisciplinari quali ginnastica a corpo libero, arti marziali, ecc, Corpo Secondario atrio e corridoio connettivo, l'atrio si apre verso l'area pluriuso esterna dove si svolgono le attività sportive all'aperto; infermeria, posta in prossimità dell'atrio essa è facilmente raggiungibile dall'esterno e dalla sala per le attività motorie; magazzino con accesso, dal'esterno a dalla sala principale; spogliatoi e servizi, separati per uomini e donne, sono dotati di wc, wc per disabili, docce, lavabi e piccola area con armadietti e panca. 4) Realizzazione di Strada e parcheggio L'intervento prevede la realizzazione di strada di servizio ai piedi del Monte Rosmarino, sul versante nord-occidentale, per il collegamento fra le strutture dell'intervento 2 (edificio pluriuso, palestra e impianti sportivi) e la viabilità esistente nel quartiere. La carreggiata è prevista con pavimentazione in bitume e delimitata da cordonate in cls; l'opera si completa con i necessari sottoservizi (collettori acque nere e acque bianche, rete idrica). Pagina 2

4 5) Realizzazione di Canale di guardia L'intervento prevede la costruzione di un canale di guardia al fine di proteggere il quartiere dalle acque superficiali provenienti dal bacino di scolo della Serra Narboni su Predi, sovrastante la parte alta della città, e dal bacino limitrofo formato dal versante nord-occidentale del Monte Cannas. In entrambi i bacini non esiste attualmente alcuna forma di regimentazione delle precipitazioni meteoriche, con conseguenze facilmente riscontrabili vista anche la pendenza dei versanti: il primo bacino sovrasta la parte alta della città, con problemi di infiltrazioni ed allagamenti su gran parte delle abitazioni ed attività presenti dalla via Bologna alla via Torino; le precipitazioni nel secondo bacino invece confluiscono in un canalone che trova il suo naturale sfogo nella via Torino, causando un vero e proprio fiume d'acqua che confluisce poi nelle vicine via Sicilia, via Puglia e via Tirso. Il canale di guardia, a cielo aperto, è previsto confluisca in un canale interrato che recapita nel canale coperto del Rio Cannas in corrispondenza dell'incrocio con la via Tirso. Il canale di guardia copre un tratto di lunghezza pari circa a 470 m ed ha sezione trapezia per tutto il suo sviluppo ad eccezione dell'ultimo tratto di 25 m con sezione rettangolare. Tale canale che ha la funzione di proteggere il quartiere dalle acque superficiali provenienti dal bacino di scolo della Serra Narboni su Predi, convoglia le stesse dapprima in una vasca di calma in c.a. e poi in un canale interrato di sezione rettangolare. Lungo lo sviluppo del canale di guardia sono presenti alcuni salti, dovuti sostanzialmente alla conformazione plano-altimetrica del terreno. Il canale interrato copre un tratto di lunghezza pari circa a 208 m ed ha sezione rettangolare. L'opera è realizzata in c.a., spessore 25 cm. Lungo il tracciato è prevista la realizzazione di pozzetti di ispezione in c.a. di dimensioni variabili soprattutto in funzione della profondità del canale. Il canale di guardia è previsto lungo la parte bassa del versante, e segue l'andamento planimetrico dell'opera acquedottistica presente. Il terreno è in gran parte roccioso, con necessità di utilizzo di martellone. E' prevista anche la realizzazione di piste di penetrazione per l'esecuzione del canale all'interno della vegetazione ad alto fusto presente nel versante: al termine dei lavori si provvederà alla rimodellazione del terreno secondo la conformazione originaria. Il tracciato cerca di adattarsi il più possibile alle curve di livello ed all'andamento plano-altimetrico del versante, evitando disagi per la vegetazione presente e l'ambiente in generale. A tal fine sono previste opere di scavo e di rilevato molto limitate; lungo i tratti in rilevato è previsto il ricoprimento con biostuoia con reti in polipropilene e fibre di paglia, fissate al suolo con tondino metallico. Per quanto riguarda invece il canale interrato, una buona parte dovrà essere realizzata sotto marciapiede o manto stradale, entrambi con pavimentazione in bitume e soggetti al transito e/o sosta di mezzi. Dall'attraversamento della via Sicilia in poi, sono presenti diversi sottoservizi (ENEL, illuminazione pubblica, Telecom, acqua, fogne) che verranno necessariamente intercettati: prima dell'avvio dei lavori l'impresa aggiudicataria dovrà avere cura di verificare, con i vari soggetti gestori delle reti presenti, l'esatta ubicazione e le modalità di intercettazione e/o attraversamento. Nei tratti di scavo di altezza superiore ai due metri sono previste adeguate opere provvisionali e per la sicurezza costituite da sbadacchiature in materiale idoneo dotate di distanziali al fine di proteggere l'operatore in fase di lavoro a fondo scavo da eventuali cedimenti delle pareti. Il ricoprimento dello scavo sarà realizzato in tout-venant opportunamente vagliato, per strati successivi di cm, adeguatamente costipati affinché non rimangano zone vuote ed avendo cura che il rinfianco tra parete dello scavo e canale sia continuo e compatto; gli ultimi 10 cm di riempimento saranno costituiti da uno strato di 7 cm di binder e da uno strato di 3 cm di tappetino bituminoso. In generale, quindi, la soluzione adottata esclude che si impieghino le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti sul lavoro. 6) Realizzazione di Rete per lo smaltimento delle acque bianche Interventi di completamento della rete fognaria con realizzazione di collettori fognari in PE strutturato per lo smaltimento delle acque bianche di parte del quartiere di via Puglia, via Tirso e Via Sicilia, con realizzazione dei relativi pozzetti di ispezione in cls prefabbricati. 7) Riqualificazione della Piazza I Maggio L'opera riguarda la riqualificazione della piazza I Maggio, con la realizzazione dei seguenti interventi: Disfacimento di pavimentazione; Demolizione delle opere murarie presenti: strutture in blocchi di trachite che dovranno essere smontati con cura e che rimarranno a disposizione dell'amministrazione, così come le lastre in granito lucidato che fungono ora da copertina e seduta; Demolizione dei sistemi di illuminazione; Rimozione dei sistemi alberati; avendo la massima cura e attenzione per i restanti durante le operazioni di sbancamento e di scavi a sezione obbligata per le fondazioni dei cordoli che fungeranno da sedute ed elementi di contenimento dei sistemi di aiuole nella successiva fase di costruzione; Scavo a sezione obbligata per fondazioni continue, servizi e canali; Sottofondo in pietrame di idonea granulometria e di adeguata pezzatura; Massetto in calcestruzzo; Pavimentazione in lastre di granito; Rivestimento in lastre di granito; Realizzazione di impianto di illuminazione con punti luce a palo, ad incasso ed a pavimento e relativi pozzetti di ispezione e derivazione; Abbattimento di alberi adulti a chioma espansa; Messa a dimora di alberi a foglia caduca o persistente; Pavimentazione ottenuta con l'impiego di graniglia derivata dalla frantumazione di rocce calcaree disposta in strati successivi; Sistema di nebulizzazione d'acqua con le seguenti apparecchiature: 1) kit Gruppo motopompa con elettrovalvole; 2) kit filtro acqua; 3) kit filtro alta pressione; 4) tubo in acciaio inox con derivazioni con adattatori per ugetti; 4) ugelli antigoccia con corpo in ottone; 5) tubi acciaio inox; 6) comando per la programmazione giornaliera e settimanale dei tempi di lavoro e pausa; Realizzazione di FONTANA - beverino, in opera in blocco di granito lavorato a mano; Realizzazione di protezione per varco carrabile mediante l'installazione di dissuasori automatici a scomparsa e dissuasori fissi in acciaio. Elenco dei Corpi d'opera: 01 Realizzazione di edificio polifunzionale 02 Realizzazione di palestra 03 Sistemazione di aree esterne 04 Riqualificazione piazza 1 Maggio 05 Realizzazione di strada e parcheggi 06 Canale di raccolta acque meteoriche 07 Realizzazione di collettori per lo smaltimento delle acque bianche Pagina 3

5 Corpo d'opera: 01 Realizzazione di edificio polifunzionale Manuale d'uso Realizzazione di edificio polifunzionale, struttura in c.a., facciata ventilata, pavimentazione tipo industriale e in materiale ceramico, servizi, sistemazioni esterne, copertura con struttura in legno e tetto ventilato, infissi in alluminio. Unità Tecnologiche: Strutture in sottosuolo Strutture di elevazione Solai Pareti esterne ed interne Rivestimenti esterni ed interni Coperture Pavimentazioni interne Infissi interni ed esterni Pavimentazioni esterne Impianto elettrico Impianto di illuminazione Impianto di messa a terra Impianto telefonico, citofonico e TV Impianto trasmissione fonia e dati Impianto di climatizzazione Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Impianto di smaltimento acque reflue Impianto di smaltimento acque meteoriche Pagina 4

6 Unità Tecnologica: Strutture in sottosuolo Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Strutture di fondazione Pagina 5

7 Elemento Manutenibile: Strutture di fondazione Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strutture in sottosuolo Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di trasmettere al terreno il peso della struttura e delle altre forze esterne. L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali A01 Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione A02 Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti A03 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti A04 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo A05 Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa A06 Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo struttura Cadenza: ogni 12 mesi Pagina 6

8 Tipologia: Controllo a vista Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Distacchi murari; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Non perpendicolarità del fabbricato; 6) Umidità. Pagina 7

9 Unità Tecnologica: Strutture di elevazione Si definiscono strutture di elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Strutture verticali Pagina 8

10 Elemento Manutenibile: Strutture verticali Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strutture di elevazione Le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture di elevazione verticali a loro volta possono essere suddivise in: strutture a telaio; strutture ad arco; strutture a pareti portanti. Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Bolle d'aria Alterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento del getto A03 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo A04 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A05 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A06 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A07 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Pagina 9

11 A08 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A09 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A10 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A11 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A12 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A13 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A14 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A15 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A16 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A17 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A18 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A19 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A20 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A21 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. Pagina 10

12 Unità Tecnologica: Solai I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vista strutturale i solai devono assolvere alle funzioni di: sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali; di collegamento delle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare una coibenza acustica soddisfacente; assicurare una buona coibenza termica; avere una adeguata resistenza. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Solai misti in parte prefabbricati Pagina 11

13 Elemento Manutenibile: Solai misti in parte prefabbricati Manuale d'uso Unità Tecnologica: Solai Si tratta di solai misti realizzati con travetti precompressi con pannelli alveolari, gettati in opera. Rispetto ai solai in c.a. presentano caratteristiche maggiori di coibenza, di isolamento acustico e di leggerezza. Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.) A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti Le pavimentazioni presentano zone con avvallamenti e pendenze anomale che ne pregiudicano la planarità. Nei casi più gravi sono indicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale A02 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A04 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A05 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A06 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo A07 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Pagina 12

14 A08 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. Pagina 13

15 Unità Tecnologica: Pareti esterne ed interne Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso rispetto all'esterno e dividere, conformare ed articolare fra loro gli stessi spazi interni. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Murature in mattoni Tramezzi in laterizio Murature in c.a. facciavista Pagina 14

16 Elemento Manutenibile: Murature in mattoni Manuale d'uso Unità Tecnologica: Pareti esterne ed interne Una muratura composta in blocchi di mattoni o blocchi disposti in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di malta. Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A03 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A04 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Pagina 15

17 A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A10 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A11 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A12 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A13 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A15 Pitting Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri A16 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A17 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A18 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo facciata Cadenza: ogni 3 anni Tipologia: Controllo a vista Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. controllo di eventuali anomalie. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Esfoliazione; 10) Fessurazioni; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza; 13) Patina biologica; 14) Penetrazione di umidità; 15) Pitting; 16) Polverizzazione; 17) Presenza di vegetazione; 18) Rigonfiamento. Pagina 16

18 Elemento Manutenibile: Tramezzi in laterizio Manuale d'uso Unità Tecnologica: Pareti esterne ed interne Si tratta di pareti costituenti le partizioni interne verticali, realizzate mediante elementi forati di laterizio di spessore variabile (8-12 cm) legati con malta idraulica per muratura con giunti con andamento regolare con uno spessore di circa 6 mm. Le murature sono eseguite con elementi interi, posati a livello, e con giunti sfalsati rispetto ai sottostanti. Non compromettere l'integrità delle pareti A01 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A02 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A04 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A05 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A06 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A07 Fessurazioni Pagina 17

19 Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A08 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A09 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A10 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A11 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A12 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A13 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio. Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6) Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12) Rigonfiamento; 13) Scheggiature. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti. Elemento Manutenibile: Murature in c.a. facciavista Unità Tecnologica: Pareti esterne ed interne Una muratura realizzata attraverso un getto di calcestruzzo in un cassero recuperabile nel quale, se la parete è portante, viene inserita l'armatura. Pagina 18

20 Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Bolle d'aria Formazione di bolle d'aria nella fase del getto con conseguente alterazione superficiale del calcestruzzo e relativa comparsa e distribuzione di fori con dimensione irregolare A03 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo A04 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A05 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A06 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A07 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A08 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A09 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A10 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). Pagina 19

21 A11 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A12 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A13 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A14 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A15 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A16 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A17 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A18 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A19 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A20 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo dell'aspetto Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare la comparsa di eventuali macchie, depositi superficiali, efflorescenze, microrganismi e variazioni cromatiche. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Cavillature superficiali; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Efflorescenze; 6) Esfoliazione; 7) Macchie e graffiti; 8) Patina biologica; 9) Presenza di vegetazione; 10) Scheggiature C03 Controllo fenomeni di disgregazione Cadenza: ogni 3 anni Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali microfessurazioni, disgregazioni, distacchi, copriferro e armature esposte agli agenti atmosferici. Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua. Pagina 20

22 Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Distacco; 3) Erosione superficiale; 4) Fessurazioni; 5) Mancanza; 6) Scheggiature C04 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo del grado di usura delle parti in vista. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Cavillature superficiali; 3) Crosta; 4) Decolorazione; 5) Deposito superficiale; 6) Disgregazione; 7) Distacco; 8) Efflorescenze; 9) Erosione superficiale; 10) Esfoliazione; 11) Fessurazioni; 12) Macchie e graffiti; 13) Mancanza; 14) Patina biologica; 15) Penetrazione di umidità; 16) Presenza di vegetazione; 17) Rigonfiamento; 18) Scheggiature C05 Controllo strutturale Cadenza: ogni 2 anni Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali processi di carbonatazione del calcestruzzo. Controllare inoltre anomalie quali fessurazioni, esposizione dei ferri d'armatura,ecc.. Requisiti da verificare: 1) Resistenza al fuoco; 2) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Cavillature superficiali; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Erosione superficiale; 5) Fessurazioni; 6) Mancanza; 7) Penetrazione di umidità; 8) Rigonfiamento; 9) Scheggiature. Pagina 21

23 Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni ed interni Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusura dalle sollecitazioni esterne ed interne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme ed ornamentale. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Intonaco Tinteggiature Rivestimenti con prodotti ceramici Rivestimenti in granito Rivestimento facciata ventilata Pagina 22

24 Elemento Manutenibile: Intonaco Manuale d'uso Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni ed interni Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione di protezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso) e da un inerte (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per esterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato. Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Attacco biologico attacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali A03 Bolle d'aria Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa A04 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco A05 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero. Pagina 23

25 A06 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A07 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A08 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A09 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A10 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A11 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A12 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A13 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A14 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A15 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A16 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A17 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A18 Pitting Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri A19 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. Pagina 24

26 A20 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A21 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A22 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo funzionalità Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vista Controllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire in relazione all'oggetto specifico del controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni, analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità, carotaggi per controllo aderenza, prove sclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi per verificare la presenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli attacchi biologici. Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Mancanza; 5) Rigonfiamento; 6) Scheggiature C02 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti; 5) Presenza di vegetazione. Elemento Manutenibile: Tinteggiature Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni ed interni La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Si prevede di utilizzare le idropitture acrilviniliche (tempere), antimuffa e traspiranti. Pagina 25

27 Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Bolle d'aria Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa A03 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del' rivestimento A04 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A05 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A06 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A07 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A08 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A09 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A10 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A11 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A12 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. Pagina 26

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