Pithekoussai a Lacco Ameno

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1 Pietro Monti * Segnalazione di siti archeologici a Lacco Ameno Nella pagina 3 Figura 1 La collina di Monte Vico, sito dell'acropoli greca In questa pagina Figura 2 Lacco Ameno (veduta) Quando e dove venne fondata, la più antica colonia greca in Occidente? Le fonti letterarie, greche e latine, hanno trasmesso notizie scarse e assai confuse. Strabone e Tito Livio ci permettono di cogliere nomi diversi tra i fondatori di (Eretriesi e Calcidesi) e quelli di Cuma (Eretriesi e Cumani), e le dichiarano le più antiche fra tutte le colonie della Magna Grecia. L archeologia ha apportato maggiore chiarezza, collocando le origini di nel LG I (780 a. C.), quelle di Cuma nel LG II (verso il 725 a. C.) e l'estensione del dominio di sull'isola intera verso il 750 a. C.. Il centro principale di, scoperto da Giorgio Buchner e La Rassegna d'ischia 5

2 Pietro Monti * Segnalazione di siti archeologici In questa pagina Figura 3 La necropoli di San Montano (scavi) Figura 4 Località Mazzola (scavi) tracciato da David Ridgway nell'interessante volume L'alba della Magna Grecia, è basato sulle tombe più antiche scavate nella necropoli di San Montano, che possono, convenzionalmente e approssimativamente (?), essere datate al mezzo secolo compreso fra il 750 e il 700 a. C., sui reperti dell acropoli di M. Vico e sui metalli preziosi della collina di Mezzavia, a cominciare dai pezzi del periodo euboico, divenuti ormai celebri negli annali dell archeologia mediterranea. I più significativi: la kotyle di Nestore, giunta a da Rodi, e gli skyphoi del tipo thapsos, con labbro distinto, che in Sicilia domina la prima parte della seconda metà dell VIII secolo. I materiali rinvenuti sull acropoli di (corinzi ed euboici), a cominciare dallo skyphos a chevron 775 che precede la kotyle emi-sferica tipo Aetos 666, si devono assegnare necessariamente ad un periodo anteriore al 750. Come pure le strutture del complesso industriale della località Mazzola e altri rinvenimenti ceramici vanno compresi tra la prima metà dell VIII e gli inizi del VII secolo, dal periodo LG I - LG II. Quindi acropoli di Monte di Vico, necropoli nella valle di San Montano, officine metallurgiche di Mazzola: erano queste le sole aree archeologiche scoperte fino agli anni 80, così ben distribuite e organizzate che costituivano le dimensioni territoriali di, racchiusa soltanto nei confini del territorio di Lacco Ameno (Figura 2), come hanno mirabilmente dimostrato le ricerche archeologiche ( ) condotte con rara perizia dal dottor Giorgio Buchner (Figure 3 e 4). Fig. 4 Fig. 3 6 La Rassegna d'ischia

3 Fig. 5 In questa pagina Fig. 6 Figura 5 Cartina dell'antica città di Pithekoussae contenuta in Campanien di K. J. Beloch Figura 6, topografia dell'antico insediamento greco alla luce degli scavi eseguiti. (Da G. Buchner) La Rassegna d'ischia 7

4 Casa Siano Cava Grado Rufano Emporia Pithekous- Tempiet- Sorgeto 8 La Rassegna d'ischia

5 Fig. 7 - Visione panoramica di alla luce di altri insediamenti greci scoperti sulle coste intorno all'isola d'ischia S. Alessandro Tempietto Cartaroma- La Rassegna d'ischia 9

6 Pietro Monti * Segnalazione di siti archeologici Nelle pagine 8 e 9 Figura 7 Visione panoramica di alla luce di altri insediamenti greci scoperti sulle coste intorno all'isola d'ischia sull'isola d'ischia Una - impiantata su di un isola ricca di spiagge, baie e comodi approdi, con terreni agrari adatti alla coltivazione della vite, dell olivo e del grano, dove approdavano naviganti su concave navi dai saldi scalmi che parlavano dei pericoli del mare e stupivano con il racconto delle loro peregrinazioni - non poteva ridursi ad una semplice statio-base, impiantata a Lacco Ameno. Era più che naturale che si spaziasse geograficamente sull intera isola per salvaguardare le vigorose oreficerie e le crescenti industrie vasarie, che nell armonia della popolazione locale crearono una forte concorrenza con i mercati tirrenici. Già da circa un ventennio, esplorando in superficie attraverso antichi sentieri e aree più interessate dell isola, mi è stato possibile individuare tracce di villaggi pithecusani e di altri, più recenti di minore entità, documentati dal recupero e dalla lettura dei materiali archeologici. Oggi possiamo attestate che all'origine c'è, la più antica colonia greca in Occidente (780 a. C.), dove sbarcarono Eretriesi e Calcidesi che risalirono il Tirreno e orientarono di notte la prua, guardando le cinque costellazioni riportate da Omero sullo scudo di Achille, e seguendo di giorno il volo degli uccelli (*). C'è, sempre e soprattutto, la presenza di centro principale sull'isola, ma con altri insediamenti greci (Fig. 7), impiantati lungo le coste (750 a. C.), dove si trovano testimonianze scritte, si svela il passaggio dall'alfabeto fenicio a quello greco, e s'avverte il canto dei poemi omerici. Quindi Cuma (725 a. C.)! Vi è oggi una territorialmente più vasta, una vera colonia, crocevia del mondo antico, di gran lunga più estesa di quella segnalata dal Dott. De Siano sin dalla fine del 1798**. Possiamo ritenere più che valido il toponimo Pithekoussae (al plurale), trasmesso da Plinio e da J. Beloch***, confermato dagli scavi archeologici e dalla presenza di altri villaggi satelliti. * Monti P. - Tradizioni omeriche nella navigazione mediterranea dei Pithecusani, in La Rassegna d'ischia, suppl. al n. 1, anno XVII, gennaio ** De Siano F. - Brevi e succinte notizie di storia naturale e civile dell'isola d'ischia, 1801; ristampa a cura della Rassegna d'ischia, *** Plinio: Storia Naturale,. II, 203 ("Sic et Pithekoussas, in campano sinu ferunt ortas, mox in his montem Epopon, cum repente flamma ex eo emicuisset, campestri aequatum planitiei" - Così, raccontano, si formarono anche le Pitecuse nel golfo di Campania, e ben presto, lì sopra, il monte Epopon (Epomeo), dopo un'improvvisa eruzione di fiamme, fu livellato alla piatta distesa dei campi). Beloch K. J. - Campanien. Geschichte und Topographie des antiken Neapel und seiner Umgebund, La Rassegna d'ischia