Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere. Ricerche sull'evoluzione del Lago di Lugano

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1 ISSN: Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere Ricerche sull'evoluzione del Lago di Lugano Aspetti limnologici Programma quinquennale Campagne 24 e 25 Ufficio Protezione e Depurazione Acque Sezione Protezione Aria, Acqua e Suolo Dipartimento del Territorio - Cantone Ticino

2 I dati riportati nel presente volume possono essere utilizzati purchè se ne citi la fonte come segue: Ufficio Protezione e Depurazione Acque (UPDA), 26: Ricerche sull evoluzione del Lago di Lugano. Aspetti limnologici. Programma quinquennale Campagne 24 e 25. Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere (Ed.); 98 pp.

3 3 R I A S S U N T O Questo volume presenta i dati limnologici sul Lago di Lugano raccolti dall'ufficio Protezione e Depurazione Acque del Cantone Ticino durante le campagne 24 e 25, svolte nell ambito dell attività di ricerca della Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere a partire dal Le informazioni ottenute nel corso del biennio permettono di aggiornare le serie storiche disponibili per i principali parametri limnologici, e di descrivere le tendenze evolutive del Lago in relazione agli interventi di risanamento sinora realizzati. Durante il biennio è proseguita l'analisi dettagliata dei carichi esterni di fosforo ai due bacini principali, in modo da verificare in quale misura le opere di risanamento contribuiscano al recupero del corpo idrico. Gli apporti nel biennio sono risultati inferiori alla media del quinquennio precedente ( ): - 1-2% nel bacino nord e fino a - 3 % nel bacino sud. La progressiva riduzione della concentrazione di fosforo riscontrata nell ultimo decennio nel bacino sud si è momentaneamente interrotta nel 24, quando il valore medio sulla colonna è risalito a 5 mg P m -3, per poi ritornare l anno seguente ai valori del 23 (47 mg P m -3 ). Nel bacino nord, in seguito all importante evento di destratificazione all inizio del 25, la concentrazione all interno dello strato - 1 m ha raggiunto 97 mg P m -3 (media quinquennale: 62 mg P m -3 ); parallelamente si è assistito ad un crollo delle concentrazioni sull intera colonna d acqua, passata da 148 (media) a 115 mg P m -3 (25). In questo bacino lo stato d ossigenazione delle acque profonde è migliorato in seguito allo sprofondamento di acque ricche d ossigeno, mentre in superficie l ossigenazione é risultata temporaneamente critica (febbraio-marzo 25: 3-4 g O 2 m -3 ). A livello del popolamento planctonico, il quadro del biennio è caratterizzato da valori di biomassa fitoplanctonica generalmente stabili o in leggero ribasso rispetto agli ultimi anni, mentre per lo zooplancton si registra un netto incremento della componente erbivora a Gandria in entrambi gli anni (+4%), e di quella carnivora a Figino nel 25 (+45%). Nel bacino nord il processo di eutrofizzazione interna, innescato dalla destratificazione invernale 24-25, ha favorito lo sviluppo dei popolamenti algali primaverili (diatomee, criptoficee) ed estivi (cianoficee, coniugatoficee); ciò nonostante l incremento complessivo della biomassa annua è risultato piuttosto contenuto, a motivo della maggior pressione di grazing esercitata dallo zooplancton erbivoro.

4 4 Alla luce dei risultati ottenuti nel corso biennio si può affermare che il Lago di Lugano, nonostante i miglioramenti mostrati, si trova tuttora in uno stato d elevata eutrofia, con un tenore di sostanze nutrienti in progressiva e costante evoluzione. Il miglioramento qualitativo delle acque lacustri, lentamente avviato nel corso degli anni 8 grazie al progressivo completamento delle misure di risanamento, si è parzialmente stabilizzato, nel corso del decennio successivo: lo stato limnologico attuale è ancora caratterizzato da una certa variabilità e instabilità, pur risultando sicuramente più accettabile e fruibile rispetto al periodo di massima eutrofizzazione (negli anni 7-8). L eccezionale evento di rimescolamento occorso nel corso dell inverno apre una tappa decisiva sulla via del completo recupero del lago, soprattutto in considerazione degli effetti positivi, sullo stato d ossigenazione e sul tenore di fosforo delle acque profonde, derivanti dalla scomparsa, dopo oltre 4 anni, della barriera meromittica nel principale bacino lacustre.

5 5 S U M M A R Y This volume reports the limnological data collected on Lake Lugano during the years 24 and 25 by the Ufficio Protezione e Depurazione Acque of Cantone Ticino, in the frame of the research program promoted since 1978 by the Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere. Information obtained in the biennium contributed to update the long term records available for the different limnological parameters and to describe the trend of lake trophic evolution with respect to the recovery programme realised until now. In particular, during the last biennium emphasis was given to the detailed analysis of nutrients load from the different sub-basins of the drainage area, in order to detect to what extent already realised sewage treatment plants contributed to improve the lake situation. Phosphorus load has decreased with respect to the previous five-year period: -1-2% in the northern basin and 3% in the southern basin. The progressive decrease in phosphorous concentration observed in the southern basin during the last decade, has momentarily stopped in 24, when the mean concentration has gone up to 5 mg P m -3, while it has decreased in the following year to the 23 value (47 mg P m -3 ). In the northern basin, after the destratification event of winter 25, total phosphorus concentration in the -1 m layer has reached 97 mg P m -3 (last period: 62 mg P m -3 ). At the same time concentration over the whole water column has decreased from 148 mg P m -3 (period) to 115 mg P m -3 (25). In this latter basin the oxygenation state of the hypolimnion has improved thanks to the sinking of oxygen rich water, although in February-March 25 epilimnion oxygenation has resulted temporary critical (3-4 g O 2 m -3 ). With respect to the planctonic biocenosis, the picture during the biennium has been characterised by a stable to slightly decreasing fitoplancton biomass compared to last years. As regards zooplancton biomass an increase of the herbivorous component at Gandria in both years (+4%) and of the carnivorous component at Figino in 25 (+45%) has been observed. In the northern basin the internal eutrofication induced by the winter destratification has supported the development of algae populations typical for spring (i.e. Bacillariophyceae, Cryptophyceae) and summer (Cyanoprokaryota, Conjugatophyceae) periods; nevertheless the overall biomass increase has remained low, owing to the higher grazing pressure of herbivorous zooplancton. Considering the results obtained in the biennium it can be affirmed that, notwithstanding the observed improvement, Lake Lugano is still eutrophic,

6 6 with nutrient concentrations in progressive and steady development. The improvement of lake water quality, slowly started in the 8s thanks to the progressive completion of recovery measures, has partially become stable during the following decade; present limnological state is still characterised by a certain degree of variability and instability, although it has become more acceptable and usable compared to the period of maximal eutrofication (7s and 8s). The observed mixing of the northern basin occurred in winter represents an important step toward the complete recover of Lake Lugano.

7 7 I N D I C E pagina 1. INTRODUZIONE Prefazione Simbologia e unità di misura Caratteristiche morfometriche e idrologiche Ubicazione delle stazioni di prelievo e misura CARATTERISTICHE METEOROLOGICHE DELL'AREALE LACUSTRE Radiazione solare globale Temperatura atmosferica Precipitazioni Intensità e direzione del vento CARATTERISTICHE IDROLOGICHE Regime dei corsi d'acqua Regime del livello lacustre APPORTI CHIMICI DEI TRIBUTARI Caratteristiche chimico-fisiche e chimiche dei tributari Carichi chimici Carico complessivo di fosforo e azoto 4 5. CARATTERISTICHE FISICHE, CHIMICHE E CHIMICO- FISICHE DELLE ACQUE LACUSTRI Trasparenza Assorbanza della luce Temperatura dell'acqua Ossigeno disciolto Valore ph ed alcalinità Conducibilità elettrica specifica Composti del fosforo Composti dell'azoto Silice Metano Solfuri Ferro disciolto Manganese disciolto Circolazione del bacino nord Andamento pluriennale del fosforo totale 5 6. INDAGINI SUL FITOPLANCTON Struttura dei popolamenti Variazioni della biomassa Clorofilla Produzione primaria INDAGINI SULLO ZOOPLANCTON Densità dei popolamenti Biomassa zooplanctonica 88

8 8 8. CONCLUSIONI 93 RINGRAZIAMENTI E BIBLIOGRAFIA 95 ELENCO DEGLI AUTORI E DEI COLLABORATORI 96

9 9 1. INTRODUZIONE 1.1. Prefazione Il presente rapporto riassume i principali risultati scientifici conseguiti durante le campagne d indagine 24 e 25, anni che appartengono al sesto quinquennio di ricerche limnologiche sul Lago di Lugano, promosse dalla Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere. Esso presenta gli elementi indispensabili per descrivere l'andamento limnologico del Lago di Lugano, che, a motivo della sua particolare configurazione, risulta suddiviso in tre corpi d'acqua ben distinti (Fig. 1.2.) ognuno con caratteristiche morfologiche, idrologiche, fisiche, chimiche e biologiche proprie. Questa situazione ha determinato, nel corso degli anni, la necessità di approntare strategie di risanamento diverse per i singoli bacini lacustri. Attualmente le indagini si concentrano sui due bacini principali (bacino nord e bacino sud), nei quali vengono mantenuti, da oltre vent anni, tre punti d'osservazione e di misura. Particolare cura è stata prestata nel garantire i criteri di qualità e di continuità, sia per quanto riguarda la gestione dell attività di campagna, sia nell ambito della produzione dei dati analitici, sia nella fase di elaborazione ed interpretazione dei risultati. L ampio patrimonio di conoscenze limnologiche a tutt oggi disponibile su questo corpo idrico, costituito da una delle serie temporali d indagine sui laghi profondi sudalpini fra le più lunghe e complete, rappresenta un occasione privilegiata per affrontare anche in futuro la gestione delle problematiche ambientali dell ecosistema lacustre. La prosecuzione dell attività di monitoraggio limnologico secondo le attuali direttive dalla Commissione risulta quindi indispensabile per seguire in modo appropriato l evoluzione dei carichi eutrofizzanti (esterni ed interni) nei singoli sottobacini, e per valutarne l effetto sulla biocenosi lacustre, che attualmente si presenta ancora in condizioni di elevata instabilità. Tutti i risultati analitici relativi alla campagna di prelievo e di misure del biennio sono depositati presso la Segreteria della Commissione.

10 Simbologia e unità di misura CHIMICA E FISICA prof. : profondità [m] m s.l.m. : metri sul livello del mare [m] h : ora [h] d : giorno [d] m : mese [-] a : anno [a] Q : portata [m 3 s -1 ] T : temperatura [ C] trasm : trasmittanza luminosa [%] χ : conducibilità elettrica specifica a 2 C [µs cm -1 ] O 2 : ossigeno disciolto [g m -3 ] BOD 5 : richiesta biochimica d'ossigeno [g m -3 ] ph : valore ph [-] ALC : alcalinità totale [eq m -3 ] CO 2-3 : alcalinità da carbonati [eq m -3 ] C in : carbonio inorganico totale [g m -3 ] PO 3-4 -P : fosforo ortofosfato [mg m -3 ] PT : fosforo totale [mg m -3 ] SiO 2 -Si : silicati reattivi [g m -3 ] NO - 2 -N : azoto nitroso [mg m -3 ] NO - 3 -N : azoto nitrico [g m -3 ] NH + 4 -N : azoto ammoniacale [g m -3 ] NT : azoto totale [g m -3 ] Fe 2+ : ferro disciolto [mg m -3 ] Mn 2+ : manganese disciolto [mg m -3 ] HS - : solfuro disciolto [mg m -3 ] CH 4 : metano [g m -3 ] DOC : carbonio organico disciolto [g m -3 ] POC : carbonio organico particellato [g m -3 ] FITOPLANCTON densità [cellule l -1 ] biomassa (peso fresco) [g m -3 ] biomassa (peso secco) [g m -2 ] a : clorofilla a [mg m -3 ] produttività primaria sul volume [mg C m -3 h -1 ] produzione primaria areale [mg C m -2 h -1 ] produzione giornaliera [g C m -2 d -1 ] produzione annua [g C m -2 a -1 ] PAR : radiazione fotosintetica (4-7 nm) [µe m -2 s -1 ] *) radiazione fotosintetica giornaliera [E m -2 d -1 ] *) ε : coefficiente d estinzione della luce [m -1 ] nello strato trofogeno trasparenza [m] ZOOPLANCTON densità dei crostacei [individui m -2 ] biomassa dei crostacei (peso secco) [g m -2 ] STATISTICA %: percentile d.s: deviazione standard ABBREVIAZIONI BN: bacino nord BS: bacino sud *) 1E (Einstein) 1mole di fotoni PAR s -1 m -2 ; 4.6 µmol s -1 m -2 (PAR) = 1 W m -2 (PAR)

11 Caratteristiche morfometriche e idrologiche del Lago di Lugano BACINO: NORD SUD P. TRESA Area bacino imbrifero km Area bacino lacustre km Area bacini a monte km Area totale bacino imbrifero km Volume bacino lacustre km Deflusso annuo emissario km Tempo teorico di ricambio anni Profondità media m Profondità massima m AREE E VOLUMI DEI BACINI LACUSTRI PRINCIPALI NORD SUD Profondità area volume profondità area volume m km 2 km 3 m km 2 km POPOLAZIONE INSEDIATA NEL BACINO DEL LAGO DI LUGANO *) Bacino sud Bacino nord Totale lago abitanti abitanti abitanti % % equivalenti equivalenti equivalenti % Lombardia (I) 4' ' ' Ticino (CH) 149' ' '85 61 TOTALE 19' ' '59 1 *) Si evidenzia espressamente che la città di Lugano, naturalmente gravante sul bacino nord, recapita i suoi scarichi nel bacino sud.

12 Ubicazione delle stazioni di prelievo e misura I punti di prelievo sui corsi d'acqua (Fig. 1.1.) e nei bacini lacustri (Fig. 1.2.) sono rimasti invariati rispetto a quelli stabiliti all'inizio delle ricerche sul Lago di Lugano. Nel frattempo sono state potenziate le stazioni di misura idrologiche e sono stati installati alcuni impianti per il prelievo automatico dei campioni d'acqua sui fiumi più importanti (Vedeggio, Cassarate, Laveggio e Tresa). MAGLIASINA VEDEGGIO CASSARATE SOLDA REZZO CUCCIO LAGADONE TRESA LIVONE SCAIROLO MARA Stazione idrometrica 5 km BOLLETTA Campionamento automatico Campionamento manuale Spartiacque LAVEGGIO Impianto di depurazione Fig Lago di Lugano: ubicazione delle stazioni idrometrografiche per la misura della portata e punti di campionamento manuale ed automatico nel bacino imbrifero.

13 13 Porlezza Lugano Gandria Agno Ponte Tresa Figino Melide Stazione idrometrica Stazione campionamento lago ---- Confine di stato Pluviometro MeteoSvizzera 2.5 km Porto Ceresio Capolago Bacino Nord Bacino Sud Bacino Ponte Tresa Fig Lago di Lugano: ubicazione delle stazioni di prelievo e di misura. STAZIONE COORDINATE DELLA CARTA NAZIONALE SVIZZERA GANDRIA / MELIDE / FIGINO / 9 653

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15 15 2. CARATTERISTICHE METEOROLOGICHE DELL'AREALE LACUSTRE I dati utilizzati per la descrizione dell'andamento meteorologico del bacino del Lago di Lugano sono forniti dall'ufficio Federale di Meteorologia e Climatologia (MeteoSvizzera; e vengono registrati presso la Biblioteca Cantonale di Lugano. In particolare sono stati presi in considerazione quei parametri che risultano più strettamente legati alle vicende limnologiche del corpo lacustre, ed in particolare: - la radiazione solare globale, - la temperatura atmosferica, - le precipitazioni, - l'intensità e la direzione dei venti. I dati relativi all'andamento mensile del biennio sono stati confrontati, come di consueto, con i valori del periodo climatologico di riferimento [2] per quanto concerne i parametri della temperatura atmosferica e delle precipitazioni, mentre per la radiazione solare il confronto viene effettuato con la media del ventennio Per quanto riguarda l andamento generale dell'intensità e della direzione dei venti si propone invece il periodo di confronto , in quanto le misurazioni degli anni precedenti hanno evidenziato alcuni errori. A livello generale, l anno 24 è risultato complessivamente mite ed esente da situazioni meteorologiche estreme, quali l eccezionale combinazione di siccità e caldo verificatasi l anno precedente. Il 25 ha invece fatto registrare in alcuni mesi eventi meteorologici di rilievo, anche se non sempre chiaramente evidenziati dall andamento dei valori mensili utilizzati per i grafici. Particolarmente importante, per le sue conseguenze sull evoluzione limnologica del bacino nord del Lago, è risultata la situazione meteoclimatica dei primi mesi del 25, caratterizzata dalla combinazione di una forte attività eolica e di un drastico raffreddamento atmosferico: essa ha contribuito in modo determinante alla destratificazione dell intera colonna d acqua, per la prima volta dopo circa 4 anni di stabilità meromittica, Radiazione solare globale Radiazione globale totale MJ m -2 Radiazione globale totale MJ m -2 Radiazione - media periodo MJ m -2 In entrambi gli anni considerati si è registrato un irraggiamento complessivo particolarmente elevato: il dato relativo al 25 corrisponde addirittura il massimo dell intero periodo di confronto (+531 MJ m -2 rispetto alla media). Come illustrato dalla grafica dell andamento dei valori mensili (Fig. 2.1), i maggiori incrementi si sono avuti soprattutto nel periodo compreso tra aprile e settembre, mentre valori vicini alla media o addirittura deficitari (ottobre) sono

16 16 stati rilevati nel corso dell ultimo trimestre. Rispetto al 24, il 25 ha presentato un netto aumento d irraggiamento in marzo (+79 MJ m -2 ) ed un marcato calo in settembre (-52 MJ m -2 ) Temperatura atmosferica Temperatura - media C Temperatura - media C Temperatura - media periodo C Il valore della temperatura media annua degli anni 24 e 25 è risultato molto simile: pur superando ancora nettamente il dato del periodo di riferimento, esso si situa ai livelli più bassi degli ultimi sette anni. Questo calo risulta ancora più appariscente, considerando che esso fa seguito ad un biennio (22-23) caratterizzato da valori termici particolarmente elevati (>13 C). Dall andamento delle medie mensili (Fig. 2.2) è possibile rilevare come solo pochi valori risultino inferiori alla media pluriennale: si tratta, in particolare, dei mesi di maggio 24 (-.6 C), febbraio 25 (-.5 C), e soprattutto dicembre 25 (-1.2 C). Come già accennato, le condizioni termiche dei primi mesi del 25 sono risultate di fondamentale importanza ai fini del rimescolamento della colonna d acqua del lago, in particolare nel bacino nord [3]. Di fatto, anche se il grafico dei valori mensili non consente di evidenziare nel dettaglio la dinamica degli eventi, tra il 18 febbraio ed il 7 marzo le temperature medie giornaliere non hanno mai superato i 4 C, e le minime sono risultate quasi sempre inferiori a C: in un periodo dell anno, in cui già di per sé le acque lacustri si trovano in fase di avanzato raffreddamento, quest ulteriore, importante perdita di calore ha provocato un aumento della densità delle acque superficiali, sufficiente a farle sprofondare fin sul fondo del lago. La particolare situazione termica dell inverno è confermata anche dal valore di temperatura atmosferica stagionale (media dicembremarzo), risultato essere il più basso degli ultimi 1 anni. I maggiori incrementi termici rispetto alla media pluriennale si sono avuti in giugno (+2 C) ed ottobre del 24 (+1.3 C), ed nel trimestre maggio-luglio del 25 (tra +1.2 e +2.5 C). In entrambi gli anni il mese più caldo è risultato luglio (rispettivamente con 22. e 22.9 C), seguito nel 24 da agosto (21.3 C), mentre nel 25 da giugno (21.4 C). La temperatura ha toccato il suo massimo annuo il 23 luglio 24 (32.4 C), rispettivamente il 28 giugno 25 (32.6 C); le minime assolute sono invece state registrate il 22 dicembre 24 (-2.3 C) ed il 3 dicembre 25 (-5.5 C) Precipitazioni Precipitazioni - totale 24 Precipitazioni - totale 25 Precipitazioni - media periodo mm 947 mm 166 mm

17 17 Dopo aver totalizzato nel corso del 23 il quantitativo di precipitazioni più basso dell intero periodo di riferimento, il 24 ha fatto segnare un parziale recupero (nonostante i valori nettamente inferiori alla norma registrati per i mesi di gennaio, marzo, giugno e settembre), ma il 25 ha fatto toccare un ulteriore record negativo, terminando con un deficit complessivo di oltre 65 mm (pari a 65 litri d acqua per m 2 ) rispetto alla media: in quest ultimo anno solamente i mesi di settembre e dicembre presentano quantitativi superiori alla norma, mentre sono risultati estremamente siccitosi (quantitativi assoluti <5 mm; deficit compresi tra -75% e -93%) i mesi di gennaio, febbraio e novembre, e nettamente al di sotto della norma (deficit compresi tra -51% e -75%) i mesi di maggio, giugno ed ottobre (Fig. 2.3.). Questa carenza di precipitazioni ha avuto come conseguenza una forte diminuzione dei deflussi dei corsi d acqua, un generale abbassamento del livello dei laghi e delle falde acquifere, ed alcune limitazioni nell approvvigionamento idrico Intensità e direzione dei venti Intensità dei venti - media km h -1 Intensità dei venti - media km h -1 Intensità dei venti - media periodo km h -1 Il valore annuo d intensità dei venti è risultato di poco inferiore alla media pluriennale nel 24, e leggermente superiore nel 25. Anche se apparentemente in linea con la norma, i due anni presentano notevoli differenze a livello dell andamento dei valori mensili e stagionali (Fig. 2.4.a). Per quanto riguarda il 24, si evidenzia un moderato incremento rispetto alla media soprattutto nei mesi di giugno (+.8 km h -1 ) e novembre (+.7 km h -1 ), mentre il maggior deficit si è avuto in ottobre (-1.6 km h -1 ), seguito da aprile e dicembre (attorno a -1 km h -1 ). Il 25 è stato invece caratterizzato da un alternanza di situazioni estreme, con una marcata scarsità di vento in marzoaprile e soprattutto da settembre a novembre (ottobre: -1.4 km h -1 ), e con marcata attività eolica in gennaio-febbraio (mediamente km h -1 ) ed in luglio-agosto (+.7 km h -1 ): un eccezionale rilevanza, ai fini della circolazione invernale delle acque lacustri, riveste il dato relativo al primo bimestre dell anno, che rappresenta il massimo assoluto sull intero periodo d osservazione (8.6 km h -1, rispetto ad una media di 6.1 km h -1 ): estendendo il periodo di calcolo della velocità media del vento alla prima decada di marzo, durante la quale il raffreddamento delle acque lacustri è proseguito in modo marcato (cfr. paragrafo 2.2.), si ottiene addirittura un valore medio di 8.8 km h -1. Riguardo all andamento della direzione di provenienza dei venti, sempre nella figura 2.4.a è riportato il valore medio mensile, costituito dall angolo (-36 ) risultante dalla somma vettoriale delle singole osservazioni. Per facilitare la lettura del valore angolare, sulla scala delle ordinate è riportata la sigla del settore della rosa dei venti ad esso corrispondente.

18 18 I due anni presentano una distribuzione della direzione media mensile molto simile, con una leggera divergenza unicamente per quanto concerne un unico quadrimestre (aprile-luglio), durante il quale i venti hanno soffiato prevalentemente dal settore SE nel 24, e dal settore NNE-NE nel 25. Per tutto il resto dell anno si registra una predominanza dei settori N e NNW (gennaio-febbraio e agosto-dicembre), ad esclusione di marzo (NEE). La distribuzione annua delle percentuali di frequenza della direzione dei venti, suddivisa negli otto settori principali del quadrante, è rappresentata nella figura 2.4.b. I grafici dei due anni appaiono quasi identici tra di loro, e confermano sostanzialmente i dati rilevati nel 23 per quanto riguarda le percentuali dei venti che soffiano da N (34%) e da NW (15-19%), ma fanno registrare un dimezzamento delle frequenze dal settore SW (passate dal 13% al 6-7%) a vantaggio del settore S, che, in questo biennio, si colloca al secondo posto per importanza percentuale (dal 18% al 25%).

19 19 [ MJ m -2 ] '99 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Fig. 2.1 Regime mensile della radiazione globale rilevata presso la stazione di Lugano-Biblioteca Cantonale. [ C ] '9 1 5 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Fig. 2.2 Regime mensile della temperatura atmosferica rilevata presso la stazione di Lugano-Biblioteca Cantonale.

20 2 [ mm ] '9 1 5 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Fig. 2.3 Regime mensile delle precipitazioni raccolte presso la stazione di Lugano-Biblioteca Cantonale. [ km h -1 ] direzione 4 direzione 5 N W 7 S 6 5 E 4 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic N Fig. 2.4 a: Regime mensile dell'intensità dei venti (barre) e della loro direzione media (linea) nel corso degli anni 24 e 25, rilevato presso la stazione di Lugano-Biblioteca Cantonale.

21 21 W NW N NE E SW SE S W NW N NE E SW SE S Fig. 2.4.b: Distribuzione delle percentuali di frequenza della direzione dei venti rilevate presso la stazione di Lugano-Biblioteca Cantonale.

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23 23 3. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE 3.1. Regime dei corsi d'acqua La tabella 3.1. presenta i valori di deflusso (medie mensili e annue) degli otto corsi d'acqua controllati nel 24 e nel 25, e dei corrispondenti periodi di confronto. Il 24 ed il 25 sono stati anni poveri di precipitazioni (vedi cap. 2), per cui le portate hanno fatto segnare una riduzione media rispettivamente del 15% e del 55% in confronto alla media pluriennale. I mesi più deficitari sono risultati giugno nel 24 (-75%) e novembre nel 25 (-8%). Nei due mesi di aprile e maggio in entrambi gli anni è defluito un terzo del volume complessivo annuo (vedi fig. 3.1). Tab Portate medie mensili, annue e pluriennali dei corsi d'acqua controllati nel bacino imbrifero del Lago di Lugano [m 3 s -1 ]. Corso d'acqua Periodo gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic anno Bolletta Cassarate Cuccio Laveggio Magliasina Scairolo Vedeggio Tresa Regime del livello lacustre L'altezza media del livello lacustre (fig. 3.2) nel 24 ha toccato m s.l.m., valore che coincide con quello del periodo di riferimento, mentre nel 25 è stata di m s.l.m (-3 cm). Il minimo assoluto del biennio è stato registrato il 4 ottobre 24 con m s.l.m.. La punta massima, pari a , è stata raggiunta il 17 maggio 24 per cui l escursione massima corrispondeva 85 cm.

24 24 [ m 3 s -1 ] gen 4 feb 4 mar 4 apr 4 mag 4 giu 4 lug 4 ago 4 set 4 ott 4 nov 4 dic 4 gen 5 feb 5 mar 5 apr 5 mag 5 giu 5 lug 5 ago 5 set 5 ott 5 nov 5 dic 5 Tresa Tresa Vedeggio Vedeggio Fig Regime mensile di deflussi dei fiumi Tresa (emissario) e Vedeggio (principale immissario) nel biennio e nel periodo di riferimento. [ m s.l.m. ] Max mensile Min mensile gen 4 feb 4 mar 4 apr 4 mag 4 giu 4 lug 4 ago 4 set 4 ott 4 nov 4 dic 4 gen 5 feb 5 mar 5 apr 5 mag 5 giu 5 lug 5 ago 5 set 5 ott 5 nov 5 dic 5 Fig Lago di Lugano, 24-25: regime mensile (O) e valori estremi (-) del livello lacustre, e confronto con periodo di riferimento.

25 25 4. APPORTI CHIMICI DEI TRIBUTARI 4.1. Caratteristiche chimico-fisiche e chimiche dei tributari Nelle figure a-e sono rappresentati graficamente i principali valori statistici (mediana, 25%ile, 75%ile, massimo e minimo) per tutti i parametri indagati sui nove tributari campionati nel corso del biennio La distribuzione dei valori di deflusso (dati UFAEG) per i diversi corsi d acqua, rilevati al momento del campionamento, mostra che gli 11 prelievi rispecchiano in maniera soddisfacente il regime idrologico annuale (Fig a). Tale considerazione è supportata dalla curva di frequenza delle portate medie giornaliere sul Tresa (Fig ) che coincide con quella ottenuta a partire dai deflussi rilevati durante i singoli campionamenti. La portata massima annuale riscontrata durante i campionamenti è stata raggiunta sul Tresa a metà maggio 24 (93.6 m 3 s -1 ). Ad eccezione del Vedeggio (2.53 m 3 s -1 ) i valori mediani degli altri fiumi sono tutti risultati inferiori a 1.5 m 3 s -1. I valori di temperatura hanno mostrato forti escursioni (Fig a) legate all andamento stagionale della temperatura dell'aria (cfr. paragrafo 2.2.), con scarti tra valore massimo e minimo compresi tra 13 e 2 C. La temperatura mediana più elevata è stata misurata sul Tresa (16.5 C). Sul medesimo fiume è stata rilevata nel luglio 25 la punta massima, pari a 25.5 C, mentre il minimo assoluto è stato misurato nel febbraio 25 sul Cuccio (1.5 C). Le misurazioni dell'ufaeg effettuate sul Tresa a Ponte Tresa riportano un massimo istantaneo di 28.4 C il 2 agosto 24 (Fig ). Per quanto concerne la conducibilità (Fig a) il Laveggio presenta la mediana più elevata (574 µs cm -1 ), seguito dai tributari Bolletta, Scairolo e Livone, con valori compresi tra 38 e 52 µs cm -1. Nei rimanenti cinque fiumi, le mediane sono oscillate tra 11 e 24 µs cm -1. Il massimo annuale è stato rilevato nel marzo 25 sul Laveggio (86 µs cm -1 ). Su questo tributario si sono inoltre osservate durante l anno le maggiori variazioni di conducibilità (49 µs cm -1 tra massimo e minimo). I valori d'alcalinità più elevati, con mediane comprese tra 2.4 e 4.2 eq m -3, sono stati misurati su Laveggio, Livone e Bolletta e Scairolo (Fig b), fiumi che drenano bacini costituiti prevalentemente da rocce calcaree. Le alcalinità più basse (<1.2 eq m -3 ) sono state registrate per contro negli affluenti Cassarate, Vedeggio, Cuccio e Magliasina, che raccolgono l acqua da aree caratterizzate da rocce cristalline. Il Tresa, emissario del Lago di Lugano, occupa una posizione intermedia, con un valore mediano pari a 1.81 eq m -3. Le variazioni più marcate sono state osservate su Laveggio, Bolletta e Scairolo, con escursioni di eq m -3. Il valore ph mostra un andamento simile all'alcalinità (Fig b) ad eccezione dell emissario Tresa che è fortemente influenzato dall'attività fotosintetica nell'epilimnio lacustre; esso presenta il valore mediano più elevato (8.52 unità) e una marcata variabilità annuale (escursione di 1.26 unità), inferiore solo a quella registrata sullo Scairolo (1.39 unità). I rimanenti tributari presentano valori mediani di ph compresi tra 7.45 e I minimi ed i massimi annuali sono stati rilevati nel 25, rispettivamente in giugno sul Vedeggio (7.14) ed in luglio sul Tresa (9.).

26 26 L'ossigeno disciolto (Fig b) ha mostrato concentrazioni regolarmente superiori a 8. g O 2 m -3, ad eccezione di Scairolo e Laveggio che durante due prelievi caratterizzati da intense precipitazioni hanno fatto registrare un tenore d'ossigeno rispettivamente di 7.52 g O 2 m -3 e 6.55 g O 2 m -3. In queste occasioni sono stati misurati elevati valori di BOD 5, DOC e NH 4 + (vedi figg e). Nel loro insieme i fiumi risultano comunque ben ossigenati durante tutto l'anno. Più critiche, sotto il profilo qualitativo, si confermano le concentrazioni dei composti azotati disciolti (Fig c). Per quanto concerne l azoto nitroso le mediane si sono mantenute sotto i 25 mg N m -3 anche se occasionalmente le concentrazioni hanno superato la soglia di 1 mg N m -3, in particolare su Laveggio (una volta nel luglio 24) e Vedeggio (3 volte negli inverni 24 e 25). L azoto nitrico ha fatto registrare i valori mediani più consistenti sui fiumi Scairolo e Laveggio, pari rispettivamente a 6.9 e 5.3 g N m -3. Questi due corsi d acqua hanno inoltre mostrato una marcata variabilità annuale con entrambi un escursione di 1.6 g N m -3. Il valore massimo è stato misurato nel marzo 25 sullo Scairolo con 14.4 g N m -3. Nei rimanenti corsi d'acqua i valori mediani si sono mantenuti sotto i 3.8 g N m -3. Nel caso dell azoto ammoniacale su Laveggio, Vedeggio, Scairolo e Bolletta le mediane sono risultate comprese tra.2 e.5 g N m -3 mentre sui rimanenti fiumi le stesse sono oscillate intorno a.1 g N m -3. Il massimo annuale è stato rilevato nel gennaio 25 nel Vedeggio con 4.4 g N m -3. I valori di azoto totale (Fig d) più elevati sono stati registrati nello Scairolo (mediana: 8.75 g N m -3 ) e nel Laveggio (7.45 g N m -3 ), similmente all andamento dell azoto nitrico che ne costituisce la frazione più importante. Vedeggio e Bolletta hanno fatto segnare valori di rispettivamente 6.57 e 5.4 g N m -3, mentre sugli altri corsi d'acqua le concentrazioni mediane si sono sempre mantenute sotto i 3.5 g N m -3. Il massimo assoluto (17.15 g N m -3 ) è stato rilevato nel febbraio 25 nel Laveggio. I tenori più elevati di fosforo reattivo (Fig d) sono stati misurati nel Bolletta (mediana: 224 mg P m -3 ; massimo annuale nel settembre 24: 74 mg P m -3 ), e nel Livone (mediana di 99 mg P m -3 ). I valori mediani degli altri sette fiumi si sono situati al di sotto di 4 mg P m -3. Per quanto riguarda il fosforo totale (Fig d), il valore ammissibile nei tributari è stato calcolato partendo dai carichi critici dei due bacini lacustri [4] e dai valori di deflusso. Sempre nel Bolletta è stata registrata la mediana più elevata, pari a 342 mg P m -3, valore che supera di oltre 1 volte quello auspicato per il bacino sud (29 mg P m -3 ); sia in questo tributario che nel Livone le concentrazioni di fosforo totale hanno superato i limiti auspicati in occasione di tutti i prelievi. Gli altri affluenti hanno presentato mediane superiori ai rispettivi valori di riferimento, ad eccezione di Magliasina (28 mg P m -3 ) e Cassarate (27 mg P m -3 ). Il massimo assoluto dell anno (1'836 mg P m -3 ) è stato misurato nel giugno 25 nel Bolletta in occasione di forti precipitazioni. I valori mediani di carbonio organico disciolto (DOC; Fig e) si sono sempre mantenuti tra 1. e 2.5 g C m -3. Le escursioni sono state marcate in particolare tra il 75%ile ed il valore massimo. La concentrazione più elevata è stata registrata nell aprile 24 sul Vedeggio (6.22 g C m -3 ).

27 27 Per quanto concerne la domanda biochimica d'ossigeno misurata sui cinque giorni (BOD 5 ; Fig e), i valori mediani sono risultati compresi tra.9 e 3.5 g O 2 m -3. Il Bolletta presenta la mediana più elevata (3.45 g O 2 m -3 ), mentre il massimo assoluto (15.25 g O 2 m -3 ) è stato misurato nello Scairolo, nel settembre 24 in concomitanza con forti precipitazioni. Le concentrazioni più elevate dei silicati reattivi (Fig e) sono state registrate nello Scairolo (mediana: 4.62 g Si m -3 ), il cui bacino imbrifero è costituito prevalentemente da porfiriti. Su quest affluente è stato misurato nel settembre 25 anche il massimo annuale (6.43 g Si m -3 ). Le concentrazioni più basse sono state rilevate nell'emissario Tresa (mediana:.59 g Si m -3 ). I valori mediani degli altri tributari sono risultati compresi tra 2.3 (Livone) e 4.5 g Si m -3 (Vedeggio). Gli andamenti settimanali di azoto e fosforo totali sono stati monitorati anche con dei campionatori automatici, installati su Cassarate, Vedeggio, Tresa e Laveggio. I campioni vengono raccolti in continuo tramite prelievo automatico proporzionale alla portata. I dati hanno evidenziato forti escursioni di valori (Figura ) non rilevabili con i soli campionamenti istantanei. Forti precipitazioni possono provocare repentini e considerevoli variazioni nelle concentrazioni di entrambi i parametri nei fiumi, riconducibili all entrata in funzione di scaricatori di piena delle canalizzazioni miste o al contrario al marcato effetto di diluizione del fiume in piena. Nel Tresa tali fluttuazioni sono più contenute in quanto il lago tampona gli effetti delle piene dei suoi tributari. Su Vedeggio e Tresa, ed in misura minore su Cassarate, si osservano per l azoto totale concentrazioni più elevate nel 24 rispetto al 25, differenze probabilmente legate al clima estremamente siccitoso che ha contraddistinto il 25. Il fosforo non ha mostrato un andamento analogo in quanto, trattandosi di un parametro antropico, presenta picchi di concentrazione di breve durata e moderati dal tipo di campionamento, che è settimanale. Sul Cassarate è interessante notare come le concentrazioni di azoto non presentino le medesime forti oscillazioni del fosforo; la differenza si spiega probabilmente con il fatto che in un fiume a carattere torrentizio come il Cassarate gli apporti meteorici di azoto su di un terreno già saturo d azoto mitigano gli effetti degli apporti da scaricatori di piena ed impianti di depurazione.

28 TRESA 24-25: Distribuzione di frequenza delle portate medie giornaliere (dati UFAEG) 1 TRESA 24-25: Distribuzione di frequenza delle portate medie giornaliere rilevate durante i campionamenti (dati UFAEG) Numero osservazioni 2 Numero osservazioni [m 3 s -1 ] [m 3 s -1 ] Fig Lago di Lugano, 24-25: curve di frequenza delle portate medie giornaliere sul fiume Tresa; confronto tra l'intero set di dati biennale (a sinistra) e le 25 portate rilevate durante i campionamenti (dati UFAEG). 3 T max (istantaneo) 24: 28.4 C il 2/8/4 T max (istantaneo) 25: 27.6 C il 27/7/ [ C] gen.4 mar.4 mag.4 lug.4 set.4 nov.4 gen.5 mar.5 mag.5 lug.5 set.5 nov.5 Fig Lago di Lugano, 24-25: andamento della temperatura media giornaliera nel fiume Tresa a Ponte Tresa (Rocchetta, dati UFAEG).

29 29 1. Deflusso [m 3 s -1 ] TRESA VEDEGGIO CUCCIO LAVEGGIO LIVONE CASSARATE MAGLIASINA SCAIROLO BOLLETTA 25 Temperatura [ C] TRESA LAVEGGIO VEDEGGIO LIVONE SCAIROLO BOLLETTA CASSARATE MAGLIASINA CUCCIO 1 8 Conducibilità elettrica a 2 C [ µs cm -1 ] LAVEGGIO SCAIROLO BOLLETTA LIVONE VEDEGGIO TRESA CASSARATE CUCCIO MAGLIASINA Fig a) Lago di Lugano, 24-25: valori statistici notevoli per i tributari campionati: mediana, 25%ile, 75%ile, valori minimo e massimo.

30 3 5 4 Alcalinità [eq m -3 ] LAVEGGIO LIVONE BOLLETTA SCAIROLO TRESA VEDEGGIO MAGLIASINA CASSARATE CUCCIO 9.5 ph TRESA LIVONE LAVEGGIO CASSARATE BOLLETTA SCAIROLO CUCCIO VEDEGGIO MAGLIASINA 16 Ossigeno disciolto [g O 2 m -3 ] MAGLIASINA CASSARATE CUCCIO LAVEGGIO LIVONE SCAIROLO BOLLETTA VEDEGGIO TRESA Fig b) Lago di Lugano, 24-25: valori statistici notevoli per i tributari campionati: mediana, 25%ile, 75%ile, valori minimo e massimo.

31 31 1 Azoto nitroso [mg N m -3 ] BOLLETTA LAVEGGIO SCAIROLO VEDEGGIO TRESA CASSARATE MAGLIASINA LIVONE CUCCIO Azoto nitrico [g N m -3 ] SCAIROLO VEDEGGIO LAVEGGIO BOLLETTA LIVONE MAGLIASINA CASSARATE TRESA CUCCIO Azoto ammoniacale [g N m -3 ] LAVEGGIO SCAIROLO VEDEGGIO BOLLETTA CUCCIO TRESA LIVONE CASSARATE MAGLIASINA Fig c) Lago di Lugano, 24-25: valori statistici notevoli per i tributari campionati: mediana, 25%ile, 75%ile, valori minimo e massimo.

32 Azoto totale [g N m -3 ] SCAIROLO VEDEGGIO LAVEGGIO BOLLETTA LIVONE MAGLIASINA CASSARATE CUCCIO TRESA 1 Fosforo reattivo [mg P m -3 ] BOLLETTA LIVONE CUCCIO SCAIROLO MAGLIASINA TRESA VEDEGGIO LAVEGGIO CASSARATE 1 Fosforo totale [mg P m -3 ] obiettivo Bacino Sud: < 29 mg P m -3 obiettivo Bacino Nord: < 52 mg P m BOLLETTA LIVONE CUCCIO LAVEGGIO MAGLIASINA CASSARATE VEDEGGIO SCAIROLO TRESA Fig d) Lago di Lugano, 24-25: valori statistici notevoli per i tributari campionati: mediana, 25%ile, 75%ile, valori minimo e massimo. Nel grafico relativo al fosforo totale i tributari del bacino nord sono indicati in grassetto.

33 DOC [g C m -3 ] BOLLETTA LAVEGGIO SCAIROLO TRESA VEDEGGIO LIVONE CASSARATE CUCCIO MAGLIASINA BOD 5 [g O 2 m -3 ] 7.1 BOLLETTA VEDEGGIO CASSARATE LAVEGGIO CUCCIO TRESA LIVONE MAGLIASINA SCAIROLO 6 Silice reattiva [g Si m -3 ] SCAIROLO BOLLETTA CASSARATE VEDEGGIO MAGLIASINA LAVEGGIO CUCCIO LIVONE TRESA Fig e) Lago di Lugano, 24-25: valori statistici notevoli per i tributari campionati: mediana, 25%ile, 75%ile, valori minimo e massimo.

34 Vedeggio 24-25: Ntot 35 Vedeggio 24-25: Ptot [mg N l -1 ] [µg P l -1 ] 14. Tresa 24-25: Ntot 35 Tresa 24-25: Ptot [mg N l -1 ] [µg P l -1 ] Laveggio 24-25: Ntot 35 Laveggio 24-25: Ptot [mg N l -1 ] [µg P l-1] Cassarate 24-25: Ntot 35 Cassarate 24-25: Ptot [mg N l -1 ] [µg P l -1 ] Fig : Lago di Lugano, 24-25: andamento settimanale delle concentrazioni di azoto e fosforo totali nei fiumi Vedeggio, Tresa, Laveggio e Cassarate (campionamento in continuo).

35 Carichi chimici Gli apporti annuali dei singoli parametri sono stati stimati per gli affluenti principali, nonché per gli emissari del bacino nord (diga di Melide) e sud (fiume Tresa), utilizzando i valori istantanei di concentrazione e quelli del deflusso giornaliero (media ponderata; Tabb e 4.2.3, e Figg e 4.2.2). Nel corso del 25 i carichi per quasi tutti i parametri e corsi d acqua sono stati marcatamente più elevati rispetto al 24. Tra gli immissari, i carichi più elevati d ortofosfato sono stati convogliati al lago dal Bolletta in entrambi gli anni (24: 3.7 t P a -1 ; 25: 2.3 t P a -1 ), mentre per quanto concerne il fosforo totale limitatamente al 24 (6.8 t P a -1 ) in quanto nel 25 si è imposto il Cassarate (6.3 t P a -1 ) in particolare per il peso di un singolo episodio (15 giugno) in cui è stata rilevata una concentrazione istantanea estremamente elevata. Il Vedeggio ha sempre costituito la principale fonte di carico di azoto nitrico (24: 422 t N a -1 ; 25: 223 t N a -1 ), azoto nitroso (2.9 e 1.3 t N a -1 ), azoto ammoniacale (66 e 31 t N a -1 ), l'azoto totale (57 e 372 t N a -1 ), i silicati reattivi (55 e 247 t Si a -1 ), l'ossigeno disciolto (1 19e 643 t O 2 a -1 ), il carbonio organico disciolto (267 e 13 t C a -1 ) e la richiesta biochimica d'ossigeno (172 t O 2 a -1 in entrambi gli anni). L apporto areale dai singoli bacini drenanti consente una valutazione più qualitativa dei corsi d'acqua (Tabb e e Figg e 4.2.4). A differenza di quanto evidenziato nelle tabelle e sul Vedeggio si registrano solo due massimi: silice reattiva (24: 5.4 g Si m -2 a -1 ; 25: 2.7 g Si m -2 a -1 ) e azoto ammoniacale (25:.33 g NH 4 + -N m -2 a -1 ). I maggiori contributi areali provengono invece dal Laveggio per oltre la metà dei parametri: carbonio inorganico (24: 55.5 g C m -2 a -1 ; 25: 34.7 g C m -2 a -1 ), azoto nitrico (5.8 e 5.1 g N m -2 a -1 ), nitroso (24: 41 mg N m -2 a -1 ), ammoniacale (24:.8 g N m -2 a -1 ), totale (9.1 e 6.6 g N m -2 a -1 ), ossigeno (13.2 e 8.6 g O 2 m -2 a -1 ) e carbonio organico disciolto (25: 1.8 g C m -2 a -1 ). Dal Bolletta si confermano i contributi più elevati di fosforo ortofosfato (192 e 118 mg P m -2 a -1 ) e totale (35 e 236 mg P m -2 a -1 ), a cui si aggiungono i massimi per la richiesta d ossigeno (4.1 e 2.4 g O 2 m -2 a -1 ) e del carbonio organico disciolto (24: 2.9 g C m -2 a -1 ). Per il fosforo totale, i carichi areali ammissibili (Fig ) stimati per il recupero del Lago di Lugano sono stati largamente superati dal Bolletta (di nove volte nel 24 e di sei volte nel 25), mentre nel 24 Laveggio e Scairolo hanno mostrato carichi areali più che doppi.

36 36 Tab Lago di Lugano, 24: carichi per corso d acqua [t a -1 ] C in PO 4 -P PT NO 2 -N NO 3 -N NH 4 -N NT SiO 2 -Si O 2 BOD 5 DOC Cassarate Cuccio Livone Diga Melide Bolletta Laveggio Magliasina Scairolo Vedeggio Tresa valore di deflusso estrapolato dal Cassarate Tab Lago di Lugano, 24: carichi areali per corso d'acqua [g m -2 a -1 ; (*) mg m -2 a -1 ]. C in PO 4 -P PT NO 2 -N NO 3 -N NH 4 -N NT SiO 2 -Si O 2 BOD 5 DOC (*) (*) (*) Cassarate Cuccio Livone Diga Melide Bolletta Laveggio Magliasina Scairolo Vedeggio Tresa valore di deflusso estrapolato dal Cassarate

37 37 Tab Lago di Lugano, 25: carichi per corso d acqua [t a -1 ] C in PO 4 -P PT NO 2 -N NO 3 -N NH 4 -N NT SiO 2 -Si O 2 BOD 5 DOC Cassarate Cuccio Livone Diga Melide Bolletta Laveggio Magliasina Scairolo Vedeggio Tresa valore di deflusso estrapolato dal Cassarate Tab Lago di Lugano, 25: carichi areali per corso d'acqua [g m -2 a -1 ; (*) mg m -2 a -1 ]. C in PO 4 -P PT NO 2 -N NO 3 -N NH 4 -N NT SiO 2 -Si O 2 BOD 5 DOC (*) (*) (*) Cassarate Cuccio Livone Diga Melide Bolletta Laveggio Magliasina Scairolo Vedeggio Tresa valore di deflusso estrapolato dal Cassarate

38 38 [t P a -1 ] Emiss. BS Emiss. BN Fig ARSL BN ARSL BS Bolletta Vedeggio Cassarate AANC BS Laveggio AANC BN Livone Cuccio Fiu-min BN Fiu-min BS Scairolo Magliasina Dep. lago BN Dep. lago BS Lago di Lugano, 24-25: apporti al lago di fosforo totale. (AANC: apporto areale non campionato; ARSL: abitanti rivieraschi e scaricatori a lago; Fiu-min: fiumi minori; Dep. lago: deposizioni sul lago). [t N a -1 ] Emiss. BS Vedeggio Fig Laveggio Emiss. BN AANC BS Cassarate AANC BN Bolletta Fiu-min BS Fiu-min BN Livone Dep. lago BN Scairolo Cuccio Magliasina Dep. lago BS ARSL BN ARSL BS Lago di Lugano, 24-25: apporti al lago d azoto totale. (AANC: apporto areale non campionato; ARSL: abitanti rivieraschi e scaricatori a lago; Fiu-min: fiumi minori; Dep. lago: deposizioni sul lago).

39 39 [mg P m -2 a -1 ] Obiettivi minimi di risanamento per gli apporti al lago: 74 mg P m -2 a -1 per il Bacino Nord (BN) 39 mg P m -2 a -1 per il Bacino Sud (BS) Bolletta Laveggio Fig Scairolo Livone AANC BN Vedeggio AANC BS Cuccio Fiu-min BS Emiss. BN Cassarate Fiu-min BN Emiss. BS Magliasina Dep. lago BN Dep. lago BS Lago di Lugano, 24-25: carichi areali di fosforo totale. (AANC: apporto areale non campionato; Fiu-min: fiumi minori; Dep.lago: deposizioni sul lago). [g N m -2 a -1 ] Laveggio Scairolo Fig Bolletta Vedeggio AANC BN Dep. lago BS Dep. lago BN Livone AANC BS Fiu-min BS Cassarate Magliasina Emiss. BS Fiu-min BN Cuccio Emiss. BN Lago di Lugano, 24-25: carichi areali d azoto totale. (AANC: apporto areale non campionato; Fiu-min: fiumi minori, Dep.lago: deposizioni sul lago).

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