Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico

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1 Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI CASALETTO LODIGIANO 02/05/ /06/2011

2 Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI CASALETTO LODIGIANO Gestione e Manutenzione Tecnica del Laboratorio Mobile Ing. Andrea Algieri Dott. Lucio Corrente Dott. Umberto Dal Santo Relazione redatta da Il collaboratore tecnico professionale Dott. Umberto Dal Santo Il Responsabile del C.O.D. e Agenti Fisici Dott.ssa Manuela Crippa Il Responsabile C.O.D. e Agenti Fisici del Dipartimento di Lodi Dott.ssa Manuela Crippa Visto del Dirigente dell U.O. Attività Produttive, Controlli e Monitoraggi Ambientali del Dipartimento di Lodi Dott. Fabio Cambielli ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 2

3 Premessa Nel presente lavoro si discutono i risultati relativi alla campagna di misura condotta con il Laboratorio Mobile di ARPA Lombardia, Dipartimento di Lodi, tra il 02/05/2011 e il 16/06/2011 nel Comune di Casaletto Lodigiano. La campagna, nell ambito del programma di interesse ARPA, è stata a suo tempo concordata con lo stesso Comune, in quanto interessato a procedere con la rilevazione dell inquinamento atmosferico nel proprio territorio comunale. Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI CASALETTO LODIGIANO Introduzione Laboratorio Mobile.. pag. 4 Principali Inquinanti atmosferici. pag. 5 Normativa.. pag. 8 Campagna di Misura Sito di Misura pag. 11 Principali Sorgenti Emissive... pag. 14 Situazione Meteorologica nel periodo di misura... pag. 21 Andamento inquinanti nel periodo di misura. pag. 29 Tabelle di confronto delle misure con i dati rilevati da postazioni fisse pag. 40 Conclusioni.. pag. 43 Allegati 1) Dati orari inquinanti 2) Dati giornalieri PM10 3) Dati orari meteorologici ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 3

4 Introduzione Laboratorio Mobile Per la campagna di misura, condotta dal Dipartimento di Lodi di Arpa Lombardia, è stato utilizzato un Laboratorio Mobile. La strumentazione presente sul laboratorio permette il rilevamento di: Biossido di Zolfo (SO 2 ); Monossido di Carbonio (CO); Ossidi di Azoto (NO X ); Ozono (O 3 ); Particolato Fine (PM10); Benzene. La strumentazione di cui è dotato il laboratorio mobile risponde ai criteri definiti dalla legislazione nazionale (D.Lgs. 155/10). Nella seguente tabella 1 sono riportati i principi di funzionamento della strumentazione utilizzata sul mezzo mobile per il controllo della qualità dell aria nel corso della presente campagna: Tabella 1. Principi di funzionamento della strumentazione usata per il monitoraggio della qualità dell aria. INQUINANTE Monossido di carbonio (CO) Ossidi di azoto (NO X ) Biossido di zolfo (SO 2 ) Ozono (O 3 ) Particolato fine (PM10) Benzene (C 6 H 6 ) PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Assorbimento IR Chemiluminescenza Fluorescenza UV Assorbimento UV A bilancia oscillante Gascromatografia I criteri utilizzati seguono quelli dettati dalle normative nazionali sopra citate. In particolare, per i diversi inquinanti monitorati, le altezze dei prelievi degli analizzatori utilizzati sono: 1.6 metri dal suolo (altezza uomo) per il CO, a non più di 5 metri dal ciglio della strada; tra 1.5 e 4 metri dal suolo per la sonda di prelievo per SO 2, NO X, O 3, PM10 e benzene. Per i parametri meteorologici sono stati utilizzati i dati forniti dalla stessa strumentazione del laboratorio mobile e quelli registrati dalle centraline fisse dislocate nel territorio circostante. Il sito di misura prescelto rispetta i criteri di rappresentatività indicati per il posizionamento delle cabine fisse di rilevamento nell Allegato III del D.Lgs. 155/10. Secondo le definizioni della Decisione 2001/752/CE, l area dove è stata ubicata il sito di misura può essere considerata come RURALE con caratteristiche RESIDENZIALI mentre la stazione è considerata di tipo FONDO, cioè dove si misura il livello di inquinamento dall insieme delle sorgenti di emissione non localizzate nelle immediate vicinanze della stazione, localizzabile indifferentemente in area urbana, suburbana o rurale. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 4

5 Principali inquinanti atmosferici I principali inquinanti monitorati nell aria d interesse possono essere divisi, genericamente, in due gruppi principali: inquinanti primari e secondari. I primi vengono emessi nell atmosfera direttamente da sorgenti di emissione antropogeniche o naturali mentre gli altri si formano in atmosfera in seguito a reazioni chimiche che coinvolgono altre specie, primarie o secondarie a loro volta. Si forniscono di seguito alcune note relativamente agli inquinanti atmosferici misurati con il laboratorio mobile. La presenza in aria di biossido di zolfo (SO 2 ) è da ricondursi alla combustione di combustibili fossili contenenti zolfo. Dal 1970 ad oggi la tecnologia ha reso disponibili combustibili a basso tenore di zolfo, il cui utilizzo è stato imposto dalla normativa. Le concentrazioni di biossido di zolfo sono così rientrate nei limiti legislativi previsti. In particolare in questi ultimi anni, grazie al passaggio al gas naturale le concentrazioni si sono ulteriormente ridotte. Il monossido di carbonio (CO) ha origine da processi di combustione incompleta di composti contenenti carbonio. È un gas la cui origine, soprattutto nelle aree urbane, è da ricondursi prevalentemente al traffico autoveicolare, soprattutto ai veicoli a benzina. Le emissioni di CO dai veicoli sono maggiori in fase di decelerazione e di traffico congestionato. Le sue concentrazioni sono strettamente legate ai flussi di traffico locali, e gli andamenti giornalieri rispecchiano quelli del traffico, raggiungendo i massimi valori in concomitanza delle ore di punta a inizio e fine giornata, soprattutto nei giorni feriali. Durante le ore centrali della giornata i valori tendono a calare, grazie anche ad una migliore capacità dispersiva dell atmosfera. In Lombardia, a partire dall inizio degli anni 90 le concentrazioni di CO sono in calo, soprattutto grazie all introduzione delle marmitte catalitiche sui veicoli e al miglioramento della tecnologia dei motori a combustione interna (introduzione di veicoli Euro 4). Gli ossidi di azoto (NO e NO 2 ) vengono emessi direttamente in atmosfera a seguito di tutti i processi di combustione ad alta temperatura (impianti di riscaldamento, motori dei veicoli, combustioni industriali, centrali di potenza, ecc.), per ossidazione dell azoto atmosferico e, solo in piccola parte, per l ossidazione dei composti dell azoto contenuti nei combustibili utilizzati. Nel caso del traffico autoveicolare, le quantità più elevate di questi inquinanti si rilevano quando i veicoli sono a regime di marcia sostenuta e in fase di accelerazione, poiché la produzione di NOx aumenta all aumentare del rapporto aria/combustibile, cioè quando è maggiore la disponibilità di ossigeno per la combustione. All emissione, gran parte degli ossidi di azoto è in forma di NO, con un rapporto NO/NO 2 decisamente a favore del primo. Si stima che il contenuto di NO 2 nelle emissioni sia tra il 5 e il 10% del totale degli ossidi di azoto. Il monossido di azoto non è soggetto a normativa, in quanto, alle concentrazioni tipiche misurate in aria ambiente, non provoca effetti dannosi sulla salute e sull ambiente. Se ne misurano comunque i livelli in quanto, attraverso la sua ossidazione in NO 2 e la sua partecipazione ad altri processi fotochimici, contribuisce alla produzione di O 3 troposferico. Per il biossido di azoto sono invece previsti valori limite. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 5

6 L ozono (O 3 ) è un inquinante secondario, che non ha sorgenti emissive dirette di rilievo. La sua formazione avviene in seguito a reazioni chimiche in atmosfera tra i suoi precursori (soprattutto ossidi di azoto e composti organici volatili), reazioni che avvengono in presenza di alte temperature e forte irraggiamento solare e che causano la formazione di un insieme di diversi composti tra i quali, oltre all ozono, si trovano nitrati e solfati (costituenti del particolato fine), perossiacetilnitrato (PAN), acido nitrico e altro ancora. Questi, nel loro insieme, costituiscono il tipico inquinamento estivo detto smog fotochimico. A differenza degli inquinanti primari, le cui concentrazioni dipendono direttamente dalle quantità dello stesso inquinante emesse dalle sorgenti presenti nell area, la formazione di ozono è più complessa. La chimica dell ozono ha come punto di partenza la presenza di ossidi di azoto, che vengono emessi in grandi quantità nelle aree urbane. Sotto l effetto della radiazione solare (rappresentata di seguito con h ), la formazione di ozono avviene in conseguenza della fotolisi del biossido di azoto: NO 2 + h NO + O* (1) L ossigeno atomico, O*, reagisce rapidamente con l ossigeno molecolare dell aria, in presenza di una terza molecola che non entra nella reazione vera e propria ma assorbe l eccesso di energia vibrazionale e pertanto stabilizza la molecola di ozono che si è formata: O* + O 2 + M O 3 + M (2) Una volta generato, l ozono reagisce con l NO, e rigenera NO 2 : NO + O 3 NO 2 + O 2 (3) Le tre reazioni descritte formano un ciclo chiuso che, da solo, non sarebbe sufficiente a causare gli alti livelli di ozono che possono essere misurati in condizioni favorevoli alla formazione di smog fotochimico. La presenza di altri inquinanti, quali ad esempio gli idrocarburi, fornisce una diversa via di ossidazione del monossido di azoto, che provoca una produzione di NO 2 senza consumare ozono, di fatto spostando l equilibrio del ciclo visto sopra e consentendo l accumulo dell O 3. Le concentrazioni di ozono raggiungono i valori più elevati nelle ore pomeridiane delle giornate estive soleggiate. Inoltre, dato che l ozono si forma durante il trasporto delle masse d aria contenenti i suoi precursori, emessi soprattutto nelle aree urbane, la concentrazioni più alte si osservano soprattutto nelle zone extraurbane sottovento rispetto ai centri urbani principali. Nelle città, inoltre, la presenza di NO tende a far calare le concentrazioni di ozono, soprattutto in vicinanza di strade con alti volumi di traffico. Il particolato atmosferico aerodisperso è costituito da una miscela di particelle solide e liquide, di diverse caratteristiche chimico-fisiche e diverse dimensioni. Esse possono essere di origine primaria, cioè emesse direttamente in atmosfera da processi naturali o antropici, o secondaria, cioè formate in atmosfera a seguito di reazioni chimiche e di origine prevalentemente umana. Le principali sorgenti naturali sono erosione e risollevamento del ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 6

7 suolo, incendi, pollini, spray marino, eruzioni vulcaniche; le sorgenti antropiche si riconducono principalmente a processi di combustione (traffico autoveicolare, uso di combustibili, emissioni industriali). L insieme delle particelle sospese in atmosfera è chiamato PTS (Polveri Totali Sospese). Al fine di valutare l impatto del particolato sulla salute umana si possono distinguere una frazione in grado di penetrare nelle prime vie respiratorie (naso, faringe, laringe) e una frazione in grado di giungere fino alle parti inferiori dell apparato respiratorio (trachea, bronchi, alveoli polmonari). La prima corrisponde a particelle con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm (PM10), la seconda a particelle con diametro aerodinamico inferiore a 2.5 µm (PM2.5). La legislazione europea e nazionale aveva già definito da tempo i valori limite sulle concentrazioni giornaliere e sulle medie annuali per il PM10, ai quali si è affiancato di recente il valore limite sulle media annuali per il PM2.5, introdotto dalla direttiva europea 2008/50/CE ed a livello nazionale dal D.Lgs. 155/10. Il benzene (C 6 H 6 ) è il più Comune e largamente utilizzato degli idrocarburi aromatici, oltre ad essere uno dei più tossici. A temperatura ambiente si presenta come un liquido molto volatile, incolore, dal caratteristico odore pungente. Viene sintetizzato a partire dal petrolio e viene utilizzato come antidetonante nelle benzine e come materia prima per produrre plastiche, resine sintetiche e pesticidi. La maggior parte del benzene presente nell aria deriva da combustione incompleta di combustibili fossili: le principali fonti di emissione sono il traffico veicolare (soprattutto da motori a benzina) e diversi processi di combustione industriale. Nella tabella 2 sono riassunte, per ciascuno dei principali inquinanti atmosferici, le principali sorgenti di emissione. Tabella 2. Sorgenti emissive dei principali inquinanti. Inquinanti Biossido di Zolfo* SO 2 Biossido di Azoto** NO 2 Monossido di Carbonio* CO Ozono** O 3 Particolato Fine*/** PM10 IPA, Benzene Principali sorgenti Impianti riscaldamento, centrali di potenza (combustione di prodotti organici di origine fossile, contenenti zolfo). Impianti di riscaldamento, traffico autoveicolare (in particolare quello pesante), centrali di potenza, attività industriali (processi di combustione per la sintesi dell ossigeno e dell azoto atmosferici). Traffico autoveicolare (processi di combustione incompleta dei combustibili fossili). Inquinante di origine fotochimica che si forma principalmente in presenza di ossidi di azoto. Insieme di particelle con diametro aerodinamico inferiore ai 10 µm, provenienti principalmente da processi di combustione. Traffico autoveicolare (processi di combustione incompleta, in particolare di combustibili derivati dal petrolio ). * = Inquinante Primario (generato da emissioni dirette in atmosfera dovute a fonti naturali e/o antropogeniche). ** = Inquinante Secondario (prodotto in atmosfera attraverso reazioni chimiche). ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 7

8 Normativa La normativa di riferimento, in vigore al momento di effettuazione della campagna, è la seguente: o Il D.Lgs. n.155 del 13/08/2010 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell aria ambiente e per un aria più pulita in Europa. In tale decreto è stata riunita in un testo unico tutta la precedente normativa relativa all inquinamento atmosferico; nello specifico vengono normati i seguenti inquinanti: PM10, PM2.5, Biossido d Azoto (NO 2 ), Biossido di Zolfo (SO 2 ), Monossido di Carbonio (CO), Ozono (O 3 ), Benzene (C 6 H 6 ), Benzo(a)Pirene (C 20 H 12 ), Piombo (Pb), Arsenico (As), Cadmio (Cd) e Nichel (Ni). Difatti, i vari livelli di riferimento non sono stati cambiati rispetto il precedente D.M. n. 60 del 02/04/2002 e la sola vera novità riguarda i nuovi limiti introdotti per il PM2.5. o La Delib. Giunta Reg. n 7/6501 del 19/10/2001 Zonizzazione del territorio regionale per il conseguimento degli obiettivi di qualità dell aria, ambiente, ottimizzazione e razionalizzazione della rete di monitoraggio, relativamente al controllo dell inquinamento da PM10, fissazione dei limiti di emissione degli impianti di produzione energia e piano d azione per il contenimento e la prevenzione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico. Successive modifiche e integrazioni alla delibera sopra citata con particolare attenzione ai piani d azione per il contenimento e la prevenzione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico ed al traffico autoveicolare, relativamente alle zone critiche ed agli agglomerati della Regione Lombardia: Delibera Giunta Reg. n. 552 del 04/08/2005 Delibera Giunta Reg. n. 947 del 27/10/2005 Delibera Giunta Reg. n del 22/12/2005 Legge Regionale n. 24 del 2006 Delibera n del 2 febbraio 2006 Delibera n del 14 febbraio 2006 Delibera Giunta Reg. n del 2 agosto 2007 Delibera Giunta Reg. n dell 11 luglio 2008 Delibera Giunta Reg. n dell 11 giugno 2009 Delibera Giunta Reg. n luglio 2009 La direttiva 2008/50/CE, recepita dal D.Lgs. n. 155 del 13 agosto 20010, riguardo arsenico, cadmio, nichel e Benzo(a)Pirene, ne fissa i valori obiettivo per il tenore totale di ciascun inquinante presente nella frazione PM10 del materiale particolato, calcolato come media su un anno civile. Il benzo(a)pirene si utilizza come marker per il rischio cancerogeno degli idrocarburi policiclici aromatici. Per i principali inquinanti atmosferici, al fine di salvaguardare la salute e l ambiente, la normativa stabilisce limiti di concentrazione, a lungo e a breve termine, a cui attenersi. Per quanto riguarda i limiti a lungo termine viene fatto riferimento agli standard di qualità e ai valori limite di protezione della salute umana, della vegetazione e degli ecosistemi allo scopo di prevenire esposizioni croniche. Per gestire episodi d inquinamento acuto vengono invece utilizzate le soglie di attenzione e allarme. La tabella 3 riassume i limiti previsti dalla normativa per i diversi inquinanti considerati, inclusi sia i limiti a lungo termine che i livelli di allarme. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 8

9 Tabella 3. Valori limite, valori obbiettivo e livelli critici dei principali inquinanti. Biossido di Zolfo (SO 2 ) Valore Limite, Livello Critico o Soglia Allarme (μg/m 3 ) Periodo di mediazione Legislazione Valore limite protezione salute umana (da non superare più di 24 volte per anno civile) Valore limite protezione salute umana (da non superare più di 3 volte per anno civile) Livello critico protezione ecosistemi ora ore 20 Soglia d allarme 500 Anno civile e inverno (1 ott 31 mar) 1 h (rilevati su 3 ore consecutive) D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 Biossido di Azoto (NO 2 ) Valore Limite o Soglia Allarme (μg/m 3 ) Periodo di mediazione Legislazione Valore limite protezione salute umana (da non superare più di 18 volte per anno civile) Valore limite protezione salute umana ora 40 Anno civile D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 Soglia di allarme ora (rilevati su 3 ore consecutive) D.Lgs /08/2010 Ossidi di Azoto (NO X ) Livello critico (μg/m3) Periodo di mediazione Legislazione Livello critico protezione vegetazione 30 Anno civile D.Lgs /08/2010 Monossido di Carbonio (CO) Valore Limite (mg/m 3 ) Periodo di mediazione Legislazione Valore limite protezione salute umana 10 8 ore D.Lgs /08/2010 ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 9

10 Ozono (O 3 ) Valori obbiettivo (μg/m 3 ) Periodo di mediazione Legislazione Valore obiettivo per la protezione della salute umana (da non superare più di 25 volte per anno civile) Valore obiettivo per la protezione della vegetazione 120 μg/m 3 8 ore su 3 anni μg/m 3 *h AOT40 (mag-lug) su 5 anni Soglia di informazione ora Soglia di allarme ora D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 Particolato Valore Limite (μg/m 3 ) Periodo di mediazione Legislazione PM10 PM10 PM2.5 Valore limite protezione salute umana (da non superare più di 35 volte per anno civile) Valore limite protezione salute umana Valore limite protezione salute umana ore 40 Anno civile 25 Anno civile D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 Idrocarburi non Metanici Valore limite / obbiettivo (μg/m 3 ) Periodo di mediazione Legislazione Benzene Valore limite 5 Anno civile Benzo(a)pirene Valore obiettivo 0,001 Anno civile D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 Elementi nel PM10 Valore limite / obbiettivo (ng/m 3 ) Periodo di mediazione Legislazione Piombo (Pb) Valore Limite 500 Anno civile Arsenico (As) Valore obiettivo 6 Anno civile Cadmio (Cd) Valore obiettivo 5 Anno civile Nichel (Ni) Valore obiettivo 20 Anno civile D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 D.Lgs /08/2010 ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 10

11 Campagna di Misura Sito di Misura CASALETTO LODIGIANO Figura 1. Ubicazione geografica del Comune di Casaletto Lodigiano all interno della provincia di Lodi. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 11

12 Periodo di Misura: 02/05/ /06/2011 Sito di misura: Comune di Casaletto Lodigiano Il sito scelto per la campagna di misura si trova nella frazione di Mairano appartenente al Comune di Casaletto Lodigiano, all interno di un centro sportivo. Si tratta di una zona a carattere residenziale, inserito in contesto prevalentemente rurale, dove va comunque segnalata la presenza di due importanti industrie farmaceutiche, la Sifavitor e la Euticals, rispettivamente a nord e a sud della frazione di Mairano. A circa 2 Km di distanza, in direzione Est rispetto il luogo prescelto, scorre il fiume Lambro e le principali vie di comunicazione presenti nella zona sono (distanza riferita alla collocazione del laboratorio mobile): Autostrada del Sole A1 a circa 2 Km di distanza, Strada Provinciale SP17 a circa 200 m di distanza. Il Comune di Casaletto Lodigiano si estende su una superficie di 9,92 chilometri quadrati ed è posto a circa 80 metri sul livello del mare. I propri abitanti sono circa Le città più importanti nelle immediate vicinanze risultano essere Melegnano (17000 abitanti) a 6 Km di distanza, Sant Angelo Lodigiano (13000 abitanti) a 9 Km e Lodi (44000 abitanti) a poco più di 10 Km in linea d aria. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 12

13 Figura 2. Mappe di Casaletto Lodigiano con dettaglio sul sito di campionamento. Figura 3. Fotografia satellitare del sito di campionamento prescelto. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 13

14 Principali sorgenti emissive Per la stima delle emissioni a livello provinciale e comunale si utilizza l inventario regionale, denominato INEMAR 1 (INventario EMissioni ARia). In tale ambito la suddivisione delle sorgenti avviene per attività emissive antropiche e biogeniche. La classificazione utilizzata fa riferimento ai macrosettori relativi all inventario delle emissioni in atmosfera dell Agenzia Europea per l Ambiente CORINAIR (CORdination INformation AIR): Agricoltura Altre sorgenti e assorbimenti Altre sorgenti mobili e macchinari Combustione nell'industria Combustione non industriale Estrazione e distribuzione combustibili Processi produttivi Produzione energia e trasformazione combustibili Trasporto su strada Trattamento e smaltimento rifiuti Uso di solventi Per ciascun macrosettore sono presi in considerazione diversi inquinanti: sia quelli che fanno riferimento alla protezione della salute umana, sia quelli per la protezione degli ecosistemi e della vegetazione in quanto considerati nocivi come, ad esempio, i gas ad effetto serra: Biossido di Zolfo (SO 2 ) Ossidi di Azoto (NO X ) Composti Organici Volatili (COV) Metano (CH 4 ) Monossido di Carbonio (CO) Biossido di Carbonio (CO 2 ) Biossido di Carbonio equivalente (CO 2 eq.) Ammoniaca (NH 3 ) Protossido di Azoto (N 2 O) Polveri Totali Sospese (PTS) Polveri con diametro inferiore ai 10 µm (PM10) Polveri con diametro inferiore ai 2.5 µm (PM2.5) Precursori dell Ozono (O 3 ) Acidificanti (H + ) L inventario INEMAR, seguendo l'impostazione dell'inventario delle emissioni derivanti dalle esperienze nazionali ed internazionali, è realizzato sia in base alle informazioni bibliografiche sia tramite la partecipazione ai gruppi di coordinamento nazionali ed internazionali sugli inventari delle emissioni. La struttura dell inventario è in accordo con le metodologie adottate in ambito nazionale (ENEA-ANPA) ed internazionale (EMEP-CORINAIR). A titolo esemplificativo, è stata 1 ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 14

15 adottata per le attività la classificazione CORINAIR-SNAP 97, descritta nella sezione metodologia. Le stime delle emissioni in atmosfera sono tipicamente soggette a grandi incertezze, dovute a numerose cause distribuite lungo tutta la procedura di stima. I dati delle emissioni in Lombardia nel 2008 scaricabili da INEMAR sono le migliori stime effettuate dallo staff della Regione Lombardia e dell'arpa. Le emissioni sono una "fotografia" delle emissioni dell'anno 2008 e come anche nelle migliori fotografie, ci sono sempre delle possibilità di miglioramenti: per un inventario regionale, che per sua natura non può considerare tutte le specificità locali, ci sono sicuramente molte possibilità di perfezionamenti. La fotografia è fatta su una scala molto grande, e con metodi diversi. Inoltre, il soggetto delle emissione è in continuo movimento, cioè in trasformazione, e soffre spesso di una cattiva qualità delle informazioni statistiche disponibili. Per questi motivi i dati sono proposti in forma di revisione pubblica o, per dirla in termini anglosassoni, di "public review". Chi volesse proporre modifiche, suggerire punti di criticità delle stime, può farlo inviando una a m.moretti@arpalombardia.it, spiegando nel dettaglio le richieste di modifiche, allegando eventualmente dati a supporto. Nelle tabelle 4-5 e figure 4-5 sono riportati i risultati relativi alla provincia di Lodi. Come si può notare, il macrosettore responsabile delle principali di emissioni in atmosferica risulta essere quello dell agricoltura, dal quale provengono il 72,4% di metano, il 43,9% dei composti organici volatili, ben il 98,8% dell ammoniaca e il 90,4% del protossido di azoto, come anche il 16,8% delle polveri sospesi totali (PTS). Al tale macrosettore è legato quello denominato altre sorgenti mobili e macchinari, poiché si tratta principalmente di macchine da cantiere e macchine agricole. Quest ultimo, contribuisce con il 5,7% e il 4,6% rispettivamente di PM2.5 e PM10 e l 8,2% degli NO X. Secondo, nel computo totale delle emissioni, è il settore trasporto su strada, cioè il traffico autoveicolare. Questo apporta il 53,5% delle emissioni provinciali di CO, addirittura il 49,2% e il 48,7% rispettivamente di PM2.5 e PM10, il 66,3% di NO X e il 34,2% di O 3. Risulta ancora interessante mettere in evidenza gli apporti provenienti dal macrosettore della produzione di energia e trasformazione dei combustibili, responsabile del 47,3% di SO 2 e il 12,8% di NO X, quello della combustione non industriale, dal quale vengono emessi il 31,2% e 25,7% rispettivamente di PM2.5 e di PM10, il 37,3% di CO e il 7,1% di COV, e quello della combustione nell industria dal quale proviene il 46% di SO 2. Infine, il settore uso di solventi produce il 30,1% dei composti organici volatili. Considerata l importanza dell apporto di emissioni atmosferiche dal macrosettore Trasporto su strada e la possibilità di avere un quadro ancora più descrittivo delle quantità di inquinanti emesse da tale settore, si riporta nella Tabella 6 un analisi dettagliata delle emissioni veicolari riferita all anno 2008, rispetto al tipo di combustibile usato e alle diverse tipologie di veicoli immatricolati nella provincia di Lodi. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 15

16 Produzione energia e trasformazione combustibili Combustione non industriale Tabella 4. Emissioni in provincia di Lodi nel public review. SO 2 NOx COV CH 4 CO CO 2 N 2 O NH 3 PM2.5 PM10 PTS CO 2 eq Precurs. O 3 Tot. acidif. (H+) t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno kt/anno 352,1 846,9 96,3 96,3 408,4 2182,4 5,5 0,0 3,0 3,0 3,0 2186,2 1175,7 29,4 19,9 285,2 737,6 196,2 3274,8 330,6 27,8 5,6 150,1 155,0 161,5 343,3 1448,5 7,1 Uso di solventi 0,0 4,9 3103,5 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 5,4 15,3 18,0 16,2 3109,4 0,1 Trattamento e smaltimento rifiuti 0,0 83,7 2,0 3079,5 1,2 0,0 0,0 17,2 1,5 1,5 2,6 64,7 147,4 2,8 Combustione 342,1 nell'industria 414,1 42,3 14,1 126,0 295,8 19,6 0,5 15,1 17,8 21,6 302,2 561,6 19,7 Altre sorgenti e assorbimenti 0,0 0,1 541,1 0,2 21,5-43,7 0,0 0,0 11,5 11,6 11,6-43,7 543,6 0,0 Processi produttivi 0,8 0,0 169,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 7,8 20,9 22,7 0,0 169,4 0,0 Agricoltura 1,0 46,2 4531, ,8 52,2 0,0 770,4 7955,4 21,8 56,4 128,0 566,1 4811,6 469,0 Estrazione e distribuzione combustibili 0,0 0,0 185,5 2499,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 52,5 220,5 0,0 Trasporto su strada 26,1 4385,4 843,2 66,8 4692,0 828,0 27,1 71,1 236,5 293,8 365,9 837,8 6710,5 100,3 Altre sorgenti mobili e macchinari 1,6 543,9 65,1 1,0 201,0 49,3 2,2 0,1 27,6 27,6 27,6 50,0 750,8 11,9 Totale 743,7 6610, , ,6 8777,1 3642,4 852,7 8049,9 480,3 602,9 762,5 4375, ,0 640,4 Produzione energia e trasformazione combustibili Combustione non industriale Tabella 5. Distribuzione percentuale delle emissioni in provincia di Lodi nel public review. SO 2 NOx COV CH 4 CO CO 2 N 2 O NH 3 PM2.5 PM10 PTS CO 2 eq Precurs. O 3 Tot. acidif. (H+) 47,3% 12,8% 0,9% 0,4% 4,7% 59,9% 0,6% 0,0% 0,6% 0,5% 0,4% 50,0% 6,0% 4,6% 2,7% 4,3% 7,1% 0,9% 37,3% 9,1% 3,3% 0,1% 31,2% 25,7% 21,2% 7,8% 7,4% 1,1% Uso di solventi 0,0% 0,1% 30,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,1% 2,5% 2,4% 0,4% 15,8% 0,0% Trattamento e 0,0% smaltimento rifiuti 1,3% 0,0% 14,3% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2% 0,3% 0,2% 0,3% 1,5% 0,7% 0,4% Combustione 46,0% nell'industria 6,3% 0,4% 0,1% 1,4% 8,1% 2,3% 0,0% 3,1% 2,9% 2,8% 6,9% 2,9% 3,1% Altre sorgenti e 0,0% assorbimenti 0,0% 5,2% 0,0% 0,2% -1,2% 0,0% 0,0% 2,4% 1,9% 1,5% -1,0% 2,8% 0,0% Processi produttivi 0,1% 0,0% 1,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,6% 3,5% 3,0% 0,0% 0,9% 0,0% Agricoltura 0,1% 0,7% 43,9% 72,4% 0,6% 0,0% 90,4% 98,8% 4,5% 9,4% 16,8% 12,9% 24,5% 73,2% Estrazione e distribuzione combustibili 0,0% 0,0% 1,8% 11,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,2% 1,1% 0,0% Trasporto su strada 3,5% 66,3% 8,2% 0,3% 53,5% 22,7% 3,2% 0,9% 49,2% 48,7% 48,0% 19,1% 34,2% 15,7% Altre sorgenti mobili 0,2% e macchinari 8,2% 0,6% 0,0% 2,3% 1,4% 0,3% 0,0% 5,7% 4,6% 3,6% 1,1% 3,8% 1,9% Totale 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 16

17 Produzione energia e trasformazione combustibili Combustione non industriale Uso di solventi Trattamento e smaltimento rifiuti Combustione nell'industria Altre sorgenti e assorbimenti Processi produttivi Agricoltura Estrazione e distribuzione combustibili Trasporto su strada Altre sorgenti mobili e macchinari t/anno PTS PM10 PM2.5 NH3 N2O CO CH4 COV NOx SO2 Figura 4. Emissioni in provincia di Lodi per macrosettore nel public review. SO2 NOx COV CH4 CO CO2 N2O NH3 PM2.5 PM10 PTS CO2 eq Precurs. O3 Tot. acidif. (H+) -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Produzione energia e trasformazione combustibili Combustione non industriale Uso di solventi Trattamento e smaltimento rifiuti Combustione nell'industria Altre sorgenti e assorbimenti Processi produttivi Agricoltura Estrazione e distribuzione combustibili Trasporto su strada Altre sorgenti mobili e macchinari Figura 5. Distribuzione percentuale delle emissioni in provincia di Lodi nel public review. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 17

18 Tabella 6. Emissioni per categoria veicolare nella provincia di Lodi, anno 2008 (t/anno eccetto CO 2 in Kt/anno). Combustibile Sorgente CO2 PM10 CO2_eq PREC_OZ N2O CH4 CO PM2.5 COV PTS SO2 NOx NH3 SOST_AC Agricoltura 0,0 0,0 0,0 3,0 0,0 0,0 9,8 0,0 1,8 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 Automobili 199,9 1,8 202,1 426,1 5,4 22,2 1242,6 1,8 81,0 1,8 6,3 170,5 66,6 7,8 Ciclomotori (< 50 cm3) 1,6 2,9 1,7 202,3 0,0 2,8 193,0 2,9 176,3 2,9 0,1 3,9 0,0 0,1 Giardinaggio ed altre attivita domestiche 0,0 0,0 0,0 13,0 0,0 0,1 20,7 0,0 10,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 benzina Motocicli (> 50 cm3) 19,3 4,5 19,9 557,4 0,3 22,1 2161,4 4,5 269,6 4,5 0,6 40,7 1,0 1,0 senza piombo Silvicoltura 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 0,3 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Veicoli a benzina - Emissioni evaporative 0,0 0,0 0,0 106,7 0,0 0,0 0,0 0,0 106,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Veicoli leggeri < 3.5 t 4,7 0,1 4,8 25,4 0,3 0,5 87,3 0,1 5,3 0,1 0,1 8,7 0,9 0,2 Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus 0,1 0,0 0,1 2,0 0,0 0,0 5,9 0,0 0,4 0,0 0,0 0,7 0,0 0,0 gas naturale Automobili (metano) 3,4 0,0 3,5 5,6 0,3 0,1 24,1 0,0 0,4 0,0 0,0 2,1 0,0 0,0 gas petrolio liquido Automobili 15,3 0,0 15,4 39,1 0,3 0,9 110,8 0,0 7,1 0,0 0,0 16,3 0,0 0,4 (GPL) Agricoltura 45,8 25,2 46,4 685,7 2,0 0,8 158,5 25,2 48,8 25,2 1,4 507,8 0,1 11,1 gasolio Automobili 225,7 50,0 227,8 1122,3 6,9 1,7 129,7 50,0 21,8 50,0 7,4 890,3 1,2 19,7 per Ferrovie 0,1 0,2 0,2 2,4 0,1 0,0 0,5 0,2 0,2 0,2 0,0 1,8 0,0 0,0 autotrasporto Industria 3,3 2,2 3,3 46,5 0,1 0,1 11,2 2,2 3,5 2,2 0,1 34,2 0,0 0,7 (diesel) Veicoli leggeri < 3.5 t 89,6 34,7 90,2 567,5 1,8 1,9 183,0 34,7 37,7 35,3 2,9 417,7 0,3 9,2 Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus 268,4 72,8 272,3 3656,2 11,8 14,6 554,1 72,8 137,0 74,5 8,8 2834,4 1,1 62,0 I dati INEMAR delle emissioni degli inquinanti nell anno 2008 per il Comune di Casaletto Lodigiano i sono riassunti nelle tabelle 7-8 e rappresentati nelle figure 6-7: L agricoltura primeggia per quanto riguarda le emissioni di CH 4 (90,3%), N 2 O (92,2%) e NH 3 (99,1%), ovvero proprio le classiche esalazione dell attività agricola. Inoltre, fornisce un contributo consistente alla produzione dei COV (56,2%), dei precursori dell ozono (39%), di sostanze acidificanti (ione H +, 82,1%) e, seppure in quantità minore, di PM2,5 (5,5%) e PM10 (7%). Il trasporto su strada produce il 27% di SO 2 il 48,1% di CO e ben il 63,7% di NO X, inoltre, è la responsabile delle principali immissioni di polveri sottili in atmosfera, con il 43,8% di PM10 e il 42,7% di PM2.5 (PTS Particolato Totale Sospeso pari al 45,5%). Tutti questi sono tipici inquinanti relazionati al traffico veicolare e utilizzati come indicatori della sua reale pressione sul territorio monitorato. Infine, è rilevante la relativa produzione di precursori dell ozono (24,3%), di sostanze acidificanti (11,6%) e dei COV (6,5%). La combustione non industriale è responsabile del 45,3% di CO, del 30,4% e 36,7% rispettivamente di PM10 e PM2.5, e del 21,8% di SO 2. Da segnalare anche il contributo apportato ai COV (6,4%), ai precursori dell ozono (8,2%) e agli NO X (6,9%). Infine, è interessante notare come il macrosettore uso di solventi sia il responsabile della produzione del 24,2% dei COV, la combustione nell industria produca il 44,4% di SO 2, mentre le altre sorgenti mobili e macchinari partecipino con il 16,4% di NO X, l 8,3% di PM2.5 e il 6,6% di PM10. Questi dati evidenziano come il settore agricoltura abbia un contributo di alta significatività alle emissioni in atmosfera, confermando l uso prevalentemente agricolo del territorio comunale, e circostante, di Casaletto Lodigiano. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 18

19 Tabella 7. Emissioni nel Comune di Casaletto Lodigiano nel public review. SO2 NOx COV CH4 CO CO2 N2O NH3 PM2.5 PM10 PTS CO2 eq Precurs. Tot. acidif. O3 (H+) t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno kt/anno Combustione nell'industria 0,32 2,01 0,40 0,15 0,27 3,15 0,18 0,00 0,06 0,07 0,09 3,21 2,89 0,05 Altre sorgenti e assorbimenti 0,00 0,00 4,85 0,00 0,20-0,08 0,00 0,00 0,13 0,13 0,13-0,08 4,87 0,00 Altre sorgenti mobili e macchinari 0,02 6,38 0,76 0,01 2,35 0,58 0,02 0,00 0,32 0,32 0,32 0,59 8,80 0,14 Agricoltura 0,03 0,72 62,31 161,44 1,61 0,00 7,65 68,80 0,21 0,34 0,66 5,76 65,62 4,06 Combustione non industriale 0,15 2,68 7,08 1,83 30,78 3,13 0,25 0,05 1,43 1,47 1,54 3,25 13,76 0,07 Uso di solventi 0,00 2,30 26,82 0,00 0,01 0,00 0,00 0,01 0,01 0,01 0,02 0,19 29,63 0,05 Estrazione e distribuzione 0,00 0,00 0,47 14,75 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,31 0,68 0,00 Processi produttivi 0,00 0,00 0,97 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,06 0,37 0,38 0,00 0,97 0,00 Trasporto su strada 0,19 24,72 7,16 0,52 32,66 6,13 0,19 0,55 1,66 2,12 2,61 6,20 40,91 0,58 Trattamento e smaltimento rifiuti 0,00 0,00 0,01 0,00 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,01 0,00 0,01 0,00 Totale 0,71 38,81 110,83 178,70 67,90 12,91 8,29 69,42 3,88 4,84 5,75 19,42 168,15 4,95 Tabella 8. Distribuzione percentuale delle emissioni nel Comune di Casaletto Lodigiano nel public review. SO2 NOx COV CH4 CO CO2 N2O NH3 PM2.5 PM10 PTS CO2 eq Precurs. O3 Tot. acidif. (H+) Combustione 44,37% nell'industria 5,18% 0,36% 0,09% 0,40% 24,39% 2,17% 0,01% 1,49% 1,43% 1,60% 16,52% 1,72% 1,09% Altre sorgenti e 0,00% assorbimenti 0,00% 4,38% 0,00% 0,30% -0,63% 0,00% 0,00% 3,35% 2,69% 2,27% -0,42% 2,90% 0,00% Altre sorgenti mobili e 2,56% 16,43% 0,69% 0,01% 3,46% 4,48% 0,30% 0,00% 8,26% 6,63% 5,58% 3,02% 5,23% 2,81% macchinari Agricoltura 4,35% 1,85% 56,22% 90,34% 2,38% 0,00% 92,21% 99,11% 5,53% 7,01% 11,45% 29,66% 39,03% 82,11% Combustione 21,76% 6,91% 6,39% 1,02% 45,34% 24,26% 3,02% 0,07% 36,70% 30,42% 26,70% 16,73% 8,19% 1,33% non industriale Uso di solventi 0,00% 5,94% 24,20% 0,00% 0,01% 0,00% 0,00% 0,01% 0,20% 0,16% 0,27% 0,95% 17,62% 1,02% Estrazione e 0,00% distribuzione 0,00% 0,42% 8,25% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 1,60% 0,40% 0,00% Processi 0,00% produttivi 0,00% 0,87% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 1,59% 7,72% 6,67% 0,00% 0,58% 0,00% Trasporto su 26,96% 63,69% strada 6,46% 0,29% 48,10% 47,50% 2,30% 0,80% 42,75% 43,84% 45,36% 31,94% 24,33% 11,63% Trattamento e smaltimento 0,00% 0,00% 0,01% 0,00% 0,02% 0,00% 0,00% 0,00% 0,12% 0,10% 0,10% 0,00% 0,01% 0,00% rifiuti TOTALE 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 19

20 Combustione nell'industria Altre sorgenti e assorbimenti Altre sorgenti mobili e macchinari Agricoltura Combustione non industriale Uso di solventi Estrazione e distribuzione combustibili Processi produttivi Trasporto su strada Trattamento e smaltimento rifiuti t/anno PTS 150 PM PM2.5 NH3 N2O CO CH4 COV NOx SO2 Figura 6. Emissioni nel Comune di Casaletto Lodigiano per macrosettore nel public review. SO2 NOx COV CH4 CO CO2 N2O NH3 PM2.5 PM10 PTS CO2 eq Precurs. O3 Tot. acidif. (H+) -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Combustione nell'industria Altre sorgenti e assorbimenti Altre sorgenti mobili e macchinari Agricoltura Combustione non industriale Uso di solventi Estrazione e distribuzione combustibili Processi produttivi Trasporto su strada Trattamento e smaltimento rifiuti Figura 7. Distribuzione percentuale delle emissioni nel Comune di Casaletto Lodigiano nel public review. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 20

21 Situazione meteorologica nel periodo di misura I livelli di concentrazione degli inquinanti atmosferici in un determinato sito dipendono, come è evidente, dalla quantità e dalle modalità di emissione degli inquinanti stessi nell area, ma anche dalle condizioni meteorologiche insistenti sul tale area. Questi, infatti, influiscono sia sulle condizioni di dispersione e di accumulo degli inquinanti sia sulla formazione di alcune sostanze nell atmosfera stessa. È pertanto importante che i livelli di concentrazione osservati, soprattutto durante una campagna di breve durata, siano valutati alla luce delle condizioni meteorologiche verificatesi nel periodo del monitoraggio. I dati meteorologici utilizzati per esaminare la presente campagna di misura sono stati registrati dalla strumentazione meteorologica presente sul laboratorio mobile e, per confronto, da quella posizionata nelle centraline di rilievo di Tavazzano e Sant Angelo Lodigiano. Il mezzo è stato posizionato nel luogo prescelto sul territorio di Casaletto Lodigiano, per la precisione nella frazione di Mairano, il giorno 2 Maggio, le misurazioni sono iniziate il giorno stesso e proseguite fino al 16 Giugno, giorno in cui è stata spenta la strumentazione. Nel periodo d interesse si sono verificati tre principali eventi piovosi, come si evince nel grafico di figura 8: il 15 Maggio (8,0 mm), il 27 Maggio (8,2 mm) e nel periodo 31 Maggio 13 Giugno (per un totale di 52,8 mm). In generale, la precipitazione registrata durante tutta la campagna di misura è stata pari a 73,2 mm, di cui 21 sono i millimetri di pioggia relativi al mese di Maggio, unico mese quasi completamente coperto dalla campagna di misura, e 52,2 mm nella prima metà di Giugno. Questi dati sono relativi alla stazione meteo presente sullo stesso laboratorio mobile, posto a Mairano. Tuttavia, se vogliamo fornire un paragone con gli anni precedenti bisogna considerare la precipitazione misurata nella centralina fissa di Tavazzano: qui, la pioggia media registrata tra il 1990 e il 2007 nel mese di Maggio è risultata pari a 73 mm, contro i circa 24 mm caduti nello stesso mese del Per quanto riguarda Giugno si ha una media di 49 mm (sempre a Tavazzano tra il 1990 e il 2007), contro i ben 87,7 mm dei soli primi quindici giorni del Giugno Pertanto, Maggio 2011 è risultato essere un mese più secco rispetto la media degli ultimi anni, al contrario di Giugno dove in sole due settimane è stata quasi doppiata la precipitazione media del mese. In particolare a Mairano, nell evento piovoso a cavallo tra il 31 Maggio e il 13 Giugno, la precipitazione ha raggiunto i 52,8 mm di cui 13 mm il solo 4 Giugno (massima somma giornaliera) e 6,6 mm intorno alle ore 18 del 9 Giugno (massima somma oraria). La temperatura media registrata dal termometro presente sul laboratorio mobile durante il periodo di campagna è risultata essere pari a 20,2 C, quindi in pieno accordo con i 20,2 C e i 20,1 C registrati relativamente a Sant Angelo Lodigiano ed a Tavazzano. La temperatura giornaliera massima, pari a 25,9 C, è occorsa il 24 Maggio mentre la minima, ovvero 16,2 C, il 15 Maggio. La massima oraria, pari a 31,9 C, si è verificata alle ore 16 del 24 Maggio mentre la minima, pari a 9 C, alle ore 5 del 7 Maggio. La temperatura media registrata a Mairano nel solo mese di Maggio è stata di 20,4 C, molto vicina ai 20,6 C misurati a Tavazzano, contro una media di 19,8 C della prima metà di Giugno (19,6 C a Tavazzano). Per dare un confronto con gli anni precedenti, la temperatura media misurata tra il 1988 e il 2007 a Tavazzano è risultata essere pari a 18,1 C nel mese di Maggio, ed a 21,6 C a Giugno. Quindi, Maggio 2011 ha presentato una temperatura mensile maggiore di 2,5 C rispetto la media degli ultimi anni, in ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 21

22 accordo con il calo di precipitazioni registrato; viceversa, Giugno 2011, seppure limitatamente alla prima metà, è risultato nel contempo più freddo e piovoso se paragonato all ultimo ventennio. Confrontando i grafici relativi alla pioggia (figure 8 e 9) con quelli raffiguranti la temperatura (figure 10 e 11) si può notare abbastanza bene la corrispondenza tra eventi piovosi e cali nei valori delle temperature. La pressione atmosferica ha registrato tra il 2 Maggio e il 16 Giugno un valore medio di 1004,7 hpa, con una massima giornaliera 1014,8 hpa il 10 Maggio ed una minima di 992 hpa il 3 Maggio. La pressione media registrata nel mese di Maggio è stata di 1005,9 hpa, contro i 1002,5 hpa della prima metà di Giugno. In particolare, il massimo assoluto, a livello orario, è occorso alle ore 8 del 10 Maggio, con 1016,5 hpa, mentre il minimo tra le ore 16 e 17 del 3 Maggio, scendendo a 990,4 hpa. Osservando i grafici nelle figure 12 e 13 si può osservare ancora il legame tra le diverse variabili meteorologiche, in particolare la corrispondenza tra la diminuzione di pressione e successivi eventi piovosi (15 Maggio, 27 Maggio e 7-8 Giugno). Per quanto riguarda il vento, l anemometro presente sopra il laboratorio mobile ha registrato una velocità media di 1,3 m/s con una massima giornaliera di 2,8 m/s l 8 Maggio ed una massima oraria di 6,6 m/s verificatasi alle ore 23 dello stesso giorno. Tuttavia, per un rappresentazione completa di tale variabile meteorologica si rimanda alla figura 18 ed alla tabella 9, sempre relative alla stazione meteorologica presente sul laboratorio mobile. Da questa si evince che il vento ha soffiato prevalentemente lungo l asse Est-Ovest, caratteristica tipica in Pianura Padana, privilegiando (come provenienza) la direzione Est-Sud-Est per circa 14,4% del tempo e con una velocità media di 2,2 m/s (seguono Est con 7,9% e Est-Nord-Est con 7,2%). Tuttavia, la frequenza maggiore di casi è data dalla calma di vento (velocità inferiore a 0,5 m/s), occorsa per il 33,6% del tempo di misura, mentre la direzione di provenienza Ovest, quarta in frequenza con il 6,8% (esclusa appunto la calma di vento), è quella che ha registrato la velocità media maggiore, ovvero 2,6 m/s. Nelle figure 8 18 sono riportati i grafici delle variabili meteorologiche appena discusse. La radiazione solare, ovvero la quantità di energia che colpisce la superficie terrestre, mediata su tutto il periodo di misura è risultata essere pari a circa 232 W/m 2, con un massimo giornaliero di 310 W/m 2 il 28 Maggio ed un minimo di 71 W/m 2 il 7 Giugno, giornata centrata in un lungo periodo piovoso e che ha registrato 10,2 mm di pioggia. Il massimo valore orario si è avuto, invece, alle ore 13 del 9 Giugno ed è stato pari a circa 862 W/m 2. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 22

23 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu 20-giu 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu Pioggia (mm) S.Angelo Lodigiano Tavazzano Lab. Mobile Figura 8. Andamento dei dati giornalieri di pioggia Pioggia (mm) S.Angelo Lodigiano Tavazzano Lab. Mobile Figura 9. Andamento dei dati orari di pioggia. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 23

24 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu 20-giu 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu Temperatura ( C) S.Angelo Lodigiano Tavazzano Lab. Mobile Figura 10. Andamento dei dati giornalieri di temperatura. Temperatura ( C) S.Angelo Lodigiano Tavazzano Lab. Mobile Figura 11. Andamento dei dati orari di temperatura. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 24

25 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu 20-giu 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu Pressione (hpa) Tavazzano Lab. Mobile Figura 12. Andamento dei dati giornalieri di pressione. Pressione (hpa) Tavazzano Lab. Mobile Figura 13. Andamento dei dati orari di pressione. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 25

26 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu 20-giu 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu Velocità del Vento (m/s) S.Angelo Lodigiano Tavazzano Lab. Mobile Figura 14. Andamento dei dati giornalieri di velocità del vento Velocità del Vento (m/s) S.Angelo Lodigiano Tavazzano Lab. Mobile Figura 15. Andamento dei dati orari di velocità del vento. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 26

27 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu 20-giu 29-apr 30-apr 1-mag 2-mag 3-mag 4-mag 5-mag 6-mag 7-mag 8-mag 9-mag 10-mag 11-mag 12-mag 13-mag 14-mag 15-mag 16-mag 17-mag 18-mag 19-mag 20-mag 21-mag 22-mag 23-mag 24-mag 25-mag 26-mag 27-mag 28-mag 29-mag 30-mag 31-mag 1-giu 2-giu 3-giu 4-giu 5-giu 6-giu 7-giu 8-giu 9-giu 10-giu 11-giu 12-giu 13-giu 14-giu 15-giu 16-giu 17-giu 18-giu 19-giu Radiazione Solare (W/m 2 ) S.Angelo Lodigiano Tavazzano Lab. Mobile Figura 16. Andamento dei dati giornalieri di radiazione solare globale Radiazione Solare (W/m 2 ) S.Angelo Lodigiano Tavazzano Lab. Mobile Figura 17. Andamento dei dati orari di radiazione solare globale. ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 27

28 Direzione del vento prevalente e velocità media per direzione NNO 15 N NNE ONO NO 2,1 2,0 1,8 10 1,7 5 1,7 1,5 1,4 NE ENE O 2,6 0 1,7 E OSO 2,2 1,6 2,2 ESE SO 1,6 1,5 2,2 2,1 SE SSO S SSE DV VV Velocità del vento media (m/s) nel periodo per direzione ONO O NO NNO 3,0 N 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 NE ENE E OSO ESE SO SE SSO S SSE Figura 18. Rosa dei venti: direzione prevalente e velocità per direzione del vento. Tabella 9. Velocita del vento per direzione. N NNE NE ENE E ESE SE SSE S SSO SO OSO O ONO NO NNO Variabile Calma frequenza DV ( %) 2,5 1,4 2,4 7,2 7,9 14,4 4,5 2,8 1,8 1,2 1,5 2,8 6,8 3,5 2,4 1,1 0,0 33,0 VV media (m/s) 1,7 1,7 1,5 1,4 1,7 2,2 2,1 2,2 1,5 1,6 1,6 2,2 2,6 2,1 2,0 1,8 - - ARPA Lombardia Dipartimento di Lodi Pag. 28

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