Protezione Passiva Resistenza al Fuoco Materiali da Costruzione Compartimentazioni Distanze di Sicurezza

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1 Protezione Passiva Resistenza al Fuoco Materiali da Costruzione Compartimentazioni Distanze di Sicurezza

2 INDICE Protezione passiva Resistenza al fuoco Materiali da costruzione Distanze di sicurezza Compartimentazioni antincendio Reazione al fuoco

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4 RESISTENZA AL FUOCO La resistenza al fuoco delle strutture rappresenta il comportamento al fuoco degli elementi che hanno funzioni strutturali nelle costruzioni degli edifici, siano esse funzioni portanti o funzioni separanti In termini numerici la resistenza al fuoco rappresenta l intervallo di tempo, espresso in minuti, di esposizione dell elemento strutturale ad un incendio, durante il quale l'elemento costruttivo considerato conserva i requisiti progettuali di stabilità meccanica, tenuta ai prodotti della combustione e isolamento termico

5 CLASSI R.E.I. Il DM 30/11/1983 "Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi" definisce: la stabilità R è l'attitudine di un elemento da costruzione a conservare la propria resistenza meccanica sotto l'azione dell'incendio la tenuta E è la capacità di un elemento da costruzione di non lasciar passare (né tantomeno produrre) fiamme, vapori o gas caldi dal lato esposto a quello non esposto l'isolamento I è l'attitudine di un elemento costruttivo a ridurre, entro determinati limiti, la trasmissione del calore Le classi di resistenza al fuoco previste dal DM 16/2/2007 sono le seguenti (espresse in minuti): 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240, 360.

6 NORMATIVA RESISTENZA AL FUOCO Per oltre 45 anni, la circolare n. 91 del 14 settembre 1961 ha costituito l unico strumento progettuale in grado di affrontare il tema connesso alla resistenza al fuoco delle costruzioni. La circ. n. 91/61 è stata abrogata e sostituita dai nuovi decreti che recepiscono le norme europee: il DM 9/3/2007 "Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco" il DM 16/2/2007 "Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione".

7 LA CURVA ISO 834

8 ACCIAIO Sebbene l acciaio sia un materiale con il pregio dell incombustibilità che alle alte temperature non rilascia fumi e gas tossici, è anche un eccellente conduttore di calore. Ciò comporta che, quando una membratura metallica viene esposta all azione del fuoco, la sua temperatura interna tende ad aumentare rapidamente e quando raggiunge un valore variabile solitamente tra i 500 C ed i 650 C in funzione dello schema statico e del livello di carico applicato, si verifica il collasso strutturale.

9 RIVESTIMENTI IGNIFUGHI Relativamente al trattamento delle strutture, particolari rivestimenti come le vernici intumescenti, realizzano una azione protettiva sulle strutture dove sono applicate, ottenendo un grado di resistenza al fuoco determinato sperimentalmente. Caratteristica delle vernici intumescenti è di rigonfiarsi, schiumando, generando così uno strato coibente ed isolante, quando sono investite dalla fiamma o da alta temperatura. Altri prodotti a base cementizia vengono miscelati con acqua fino a formare un impasto omogeneo e si dividono in due categorie: pastosi a base di vermiculite e leganti idraulici (cemento, gesso, ecc.) possono essere spruzzati con intonacatrici a presa diretta o a preimpasto fibrosi a base di lana minerale idrosolubile e cemento vengono spruzzati con apposite intonacatrici cardatrici che spezzano le fibre prima della miscelazione.

10 RIVESTIMENTI IGNIFUGHI Rivestimento con vernice intumescente Rivestimento con prodotto a base cementizia

11 CALCESTRUZZO ARMATO Il buon comportamento al fuoco di queste strutture è dovuto all azione protettiva esercitata dal calcestruzzo (un materiale incombustibile caratterizzato da un elevata inerzia termica) nei confronti delle barre d acciaio dell armatura le quali, non essendo direttamente esposte alle fiamme, si mantengono a temperature relativamente basse conservando così la propria capacità portante. Lo spessore di ricoprimento delle armature (comunemente denominato copriferro) gioca quindi un ruolo fondamentale nella resistenza al fuoco di queste strutture.

12 LEGNO LAMELLARE È noto che il legno è un materiale combustibile, questo però non significa che le strutture di legno non possiedano resistenza al fuoco e che siano più vulnerabili rispetto alle strutture di acciaio o di calcestruzzo armato specie se precompresso. Nel legno, meglio se lamellare per l'assenza di fessurazioni, la combustione avviene lentamente a causa del ritardo opposto dallo strato carbonizzato e il cedimento avviene per riduzione della sezione non per decadimento delle caratteristiche meccaniche.

13 DISTANZE DI SICUREZZA

14 DISTANZE DI SICUREZZA

15 Le distanze sono espresse in metri * La distanza è reperibile in apposita tabella (distanze tra serbatoi) - Non è richiesta una distanza minima * * * * * DISTANZE TRA UNITA DI PROCESSO *

16 COMPARTIMENTAZIONI Le compartimentazioni delle strutture edilizie sono elementi costruttivi aventi caratteristiche di resistenza al fuoco predeterminate che vengono realizzate (o installate) in funzione delle esigenze di protezione incendi e comprendono: partizioni orizzontali (solai) partizioni verticali (pareti divisorie) porte e serrande Le compartimentazioni realizzano il contenimento della propagazione dell incendio in un area circoscritta e permettono: alle persone di raggiungere senza pericoli luoghi sicuri; la limitazione dei danni da incendio alle strutture, ai macchinari e alle merci.

17 PARETI TAGLIAFUOCO Riportiamo qui di seguito un utile tabella tratta dalla vecchia circ. n. 91/61, ma che offre una rapida indicazione delle caratteristiche tagliafuoco delle pareti in funzione del materiale e dello spessore

18 PARETI TAGLIAFUOCO Il DM 16/2/2007 opera, per quanto riguarda le pareti tagliafuoco, una distinzione fondamentale tra: murature non portanti (muro non soggetto ad alcun carico fatta eccezione per il suo peso proprio); murature portanti (muri progettati per sopportare un carico applicato). La valutazione tabellare della resistenza al fuoco è fornita solo per le murature non portanti.

19 Tabelle tratte dal DM 16/2/2007 PARETI TAGLIAFUOCO D.4.1 Murature di blocchi di laterizio D.4.2 Murature di blocchi di calcestruzzo

20 SIGILLATURA PASSAGGIO CAVI E TUBI Per mantenere l integrità del muro tagliafuoco è necessario sigillare i passaggi di tubazioni o cavi elettrici con materiali di adeguata resistenza al fuoco.

21 PROTEZIONI DELLE APERTURE Per una completa ed efficace compartimentazione, i muri tagliafuoco non dovrebbero avere aperture, ma ciò non è sempre possibile dovendo: consentire il passaggio di persone e merci tra aree adiacenti (per esempio tra un magazzino materie prime e un reparto di produzione). realizzare canalizzazioni di ventilazione che attraversano separazioni orizzontali o verticali E pertanto necessario proteggere le aperture con porte e serrande aventi la medesima resistenza al fuoco della parete che possano chiudersi in caso d incendio.

22 NORMATIVA PORTE TAGLIAFUOCO DM 21/6/2004 "Norme tecniche e procedurali per la classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura". DM 27/1/1999 "Resistenza al fuoco di porte ed altri elementi di chiusura, prove e criteri di classificazione". NORMA UNI 9723:1990/A1 "Resistenza al fuoco di porte ed altri elementi di chiusura".

23 PORTE TAGLIAFUOCO Tipologie di chiusura della porta tagliafuoco Incernierata A scorrimento orizzontale A srotolamento verticale

24 PORTE TAGLIAFUOCO Meccanismi di chiusura delle porte Autochiudente con molla di richiamo A chiusura automatica comandata da rilevatore di fumo A chiusura automatica comandata da elemento fusibile termosensibile

25 PORTE TAGLIAFUOCO Schemi di funzionamento delle porte a scorrimento orizzontale Portone dotato di fusibile termico Portone dotato di elettromagnete

26 Alcuni particolari realizzativi PORTE TAGLIAFUOCO Vista frontale Sezione verticale Sezione orizzontale

27 PORTE TAGLIAFUOCO Alcuni particolari Elettromagnete Regolatore di chiusura per evitare l'accavallamento delle ante

28 Tenuta fumo PORTE TAGLIAFUOCO

29 IMPORTANTE! La chiusura automatica delle porte tagliafuoco dovrebbe essere comandata da fusibili o rilevatori di fumo posti da entrambi i lati del muro, in modo tale da operare in seguito ad un incendio in una qualsiasi delle aree suddivise dalla parete tagliafuoco.

30 LA PORTA TAGLIAFUOCO E UTILE SOLO SE SI CHIUDE!!!!!!

31 SERRANDE PER CONDOTTI DI VENTILAZIONE

32 SERRANDE PER PASSAGGI DI RULLIERE

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34 REAZIONE AL FUOCO La reazione al fuoco di un materiale indica il suo grado di partecipazione alla combustione in caso di esposizione al fuoco La vecchia normativa italiana (DM 26/6/1984) prevedeva per i materiali la definizione di 6 classi dì reazione al fuoco dalla classe 0 (materiali non combustibili) fino alla classe 5 (materiali altamente combustibili) Classi di reazione al fuoco

35 REAZIONE AL FUOCO Il nuovo sistema di classificazione europeo, recepito dal DM 10/3/2005, ha introdotto un sistema di classificazione più complesso, che parte dalla classe A1 (materiali non combustibili, equivalente alla classe 0), classificando i prodotti combustibili con le Classi A2 - B - C - D - E - F con l aumentare della loro partecipazione alla combustione Oltre alla classe di reazione al fuoco vera e propria, sono attribuiti ai materiali anche livelli di produzione di fumo, misurati attraverso la sua opacità e indicati con il simbolo s1, s2, s3 (s = smoke) e l attitudine a rilasciare gocce o particelle ardenti indicate con d0, d1, d2 (d = drops).

36 Corrispondenza classi europee e classi italiane (DM 15/3/2005 modificato con DM 16/2/2009) Impiego a pavimento Impiego a parete Impiego a soffitto

37 REAZIONE AL FUOCO Specifiche norme di prevenzione incendi prescrivono per alcuni ambienti in funzione della loro destinazione d uso e del livello del rischio d incendio l uso di materiali aventi una determinata classe di reazione al fuoco. La classe di reazione al fuoco dipende sia dalla composizione chimica del materiale sia dalle condizioni di impiego (posizione, esposizione, messa in opera) I parametri che determinano la classe di reazione al fuoco di un materiale sono: Infiammabilità Sviluppo di calore nell unità di tempo Velocità di propagazione della fiamma Gocciolamento Produzione di fumo Produzione di sostanze nocive

38 PANNELLI SANDWICH I pannelli sandwich costituiti da due fogli metallici con interposto polistirene o poliuretano espanso sono largamente utilizzati come elementi costruttivi per pareti e coperture. Benché siano comodi da installare, abbiano ottime proprietà isolanti e siano facilmente lavabili, comportano un rischio d incendio elevato in quanto il materiale plastico espanso è altamente infiammabile.

39 Grazie dell attenzione Domande????

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