La crisi nelle APT. Economia delle Amministrazioni Pubbliche
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- Federica Tedesco
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1 La crisi nelle APT Economia delle Amministrazioni Pubbliche 1
2 I sintomi Sintomi di una crisi: fenomeni di squilibrio e di inefficienza: 1. eccessivo ricorso all indebitamento con il conseguente aumento degli oneri finanziari non sopportabili dalla gestione; 2. difficoltà di svolgimento dell attività fino all incapacità di fornire i servizi pubblici essenziali; 3. Impossibilità di fronteggiare per tempo le obbligazioni assunte; 4. Esistenza dei debiti fuori bilancio. Economia delle Amministrazioni Pubbliche 2
3 Enti locali deficitari Sono gli EE LL colpiti da una crisi evidenti ma non tanto gravi da indurre la dichiarazione di dissesto (presentano uno stato di cattiva salute). La condizione di ente strutturalmente deficitario non ha bisogno di essere deliberata, essendo essa accertata sulla base di parametri predeterminati con D.M. È una condizione che fa suonare un campanello d allarme e si aprono due strade attraverso le quali o si guadagna la stabilità finanziaria oppure si precipita nel dissesto Economia delle Amministrazioni Pubbliche 3
4 Enti locali deficitari Si rileva in presenza di gravi ed incontrovertibili situazioni di squilibrio sulla base di parametri aggiornati ogni tre anni dei quali almeno la metà presentino valori deficitari; le tabelle sono riferite al rendiconto di gestione del penultimo esercizio chiuso; Sono considerati deficitari fino al superamento delle criticità rilevabile dai certificati successivi Economia delle Amministrazioni Pubbliche 4
5 La condizione di deficit strutturale Si rileva in presenza di gravi ed incontrovertibili situazioni di squilibrio; sulla base di parametri aggiornati ogni tre anni dei quali almeno la metà presentino valori deficitarii; le tabelle sono riferite al rendiconto di gestione del penultimo esercizio chiuso; Sono considerati deficitari fino al superamento delle criticità rilevabile dai certificati successivi Economia delle Amministrazioni Pubbliche 5
6 PARAMETRI OBIETTIVI PER I COMUNI (1) 1) Valore negativo del risultato contabile di gestione superiore in termini di valore assoluto al 5 per cento rispetto alle entrate correnti (a tali fini al risultato contabile si aggiunge l'avanzo di amministrazione utilizzato per le spese di investimento); 1) Volume dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza e relativi ai titoli I e III, con l'esclusione delle risorse a titolo di fondo di solidarietà, superiori al 42 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate dei medesimi titoli I e III esclusi gli accertamenti delle predette risorse a titolo di fondo di solidarietà; 1) Ammontare dei residui attivi provenienti dalla gestione dei residui attivi e di cui al titolo I e al titolo III superiore al 65 per cento, ad esclusione eventuali residui da risorse a titolo di fondo di solidarietà, rapportata agli accertamenti della gestione di competenza delle entrate dei medesimi titoli I e III ad esclusione degli accertamenti delle predette risorse a titolo di fondo di solidarietà; 2) Volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40 per cento degli impegni della medesima spesa corrente; Economia delle Amministrazioni Pubbliche 6
7 PARAMETRI OBIETTIVI PER I COMUNI (2) 5) Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0,5 per cento delle spese correnti anche se non hanno prodotto vincoli a seguito delle disposizioni di cui all'articolo 159 del tuel; 5) volume complessivo delle spese di personale a vario titolo rapportato al volume complessivo delle entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III superiore al 40 per cento per i comuni inferiori a abitanti, superiore al 39 per cento per i comuni da a abitanti e superiore al 38 per cento per i comuni; oltre i abitanti; tale valore e' calcolato al netto dei contributi regionali nonche' di altri enti pubblici finalizzati a finanziare spese di personale per cui il valore di tali contributi va detratto sia al numeratore che al denominatore del parametro; 5) Consistenza dei debiti di finanziamento non assistiti da contribuzioni superiore al 150 per cento rispetto alle entrate correnti per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione positivo e superiore al 120 per cento per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione negativo, fermo restando il rispetto del limite di indebitamento di cui all'articolo 204 del tuel con le modifiche di cui di cui all'art. 8, comma 1 della legge 12 novembre 2011, n. 183, a decorrere dall'1 gennaio 2012; Economia delle Amministrazioni Pubbliche 7
8 PARAMETRI OBIETTIVI PER I COMUNI (3) 8) Consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell'esercizio superiore all'1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti, fermo restando che l'indice si considera negativo ove tale soglia venga superata in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari; 8) Eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non rimborsate superiori al 5 per cento rispetto alle entrate correnti; 8) Ripiano squilibri in sede di provvedimento di salvaguardia di cui all'art. 193 del tuel con misure di alienazione di beni patrimoniali e/o avanzo di amministrazione superiore al 5% dei valori della spesa corrente, fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, commi 443 e 444 della legge 24 dicembre 2012 n. 228 a decorrere dall' 1 gennaio 2013; ove sussistano i presupposti di legge per finanziare il riequilibrio in piu' esercizi finanziari, viene considerato al numeratore del parametro l'intero importo finanziato con misure di alienazione di beni patrimoniali, oltre che di avanzo di amministrazione, anche se destinato a finanziare lo squilibrio nei successivi esercizi finanziari. Economia delle Amministrazioni Pubbliche 8
9 I Parametri di Deficitarietà: obiettivi PARAMETRO OBIETTIVO 1 Garantire che i risultati della gestione di competenza non influenzino negativamente il risultato complessivo della gestione. 2 Evitare il formarsi di consistenti residui attivi dalla gestione di competenza. 3 Limitare il consolidarsi di posizioni creditorie dalla gestione residui. 4 Limitare il formarsi di residui passivi dell esercizio e precedenti rispetto agli impegni di competenza. 5 Monitorare le consistenza massima delle esecuzioni per limitare gli effetti destabilizzanti sul bilancio di competenza. 6 Limitare l incidenza percentuale della spesa di personale. 7 Definire un valore di allarme nella consistenza complessiva dello stock di indebitamento. 8 Monitorare le consistenza massima dei debiti fuori bilancio per limitare gli effetti destabilizzanti sul bilancio di competenza. Economia delle Amministrazioni Pubbliche 9
10 I controlli sugli enti deficitari Si effettuano controlli in tema di organici e di assunzioni del personale da parte della Commissione finanza e organici; I proventi dei servizi a domanda individuale debbono coprire almeno il 36% dei costi; I proventi dei servizi produttivi devono coprire l 80% dei costi; I proventi del servizio smaltimento rifiuti devono coprire il 100% dei costi; Le stesse norme si estendono agli enti dissestati Economia delle Amministrazioni Pubbliche 10
11 Il dissesto finanziario La situazione di dissesto rappresenta una sorta di fallimento previsto per gli EE.LL. che, trovandosi in una situazione d insanabile insolvenza, non riescono ad assicurare il pareggio e gli equilibri. Deliberazione di dissesto; L ente dissestato non può cessare di esistere (valore costituzionalmente tutelato); Cause del dissesto: 1. Rigidità ed elevata consistenza del personale; 2. Eccessivo carico dei costi di investimento; 3. La non accorta politica dell entrata; 4. La presenza di DFB inestinti Economia delle Amministrazioni Pubbliche 11
12 Finalità dell istituto del dissesto Restituire l ente all espletamento delle sue funzioni istituzionali in una situazione di ripristinato equilibrio finanziario; Deviare il soddisfacimento forzoso del credito dalla (ordinata) esecuzione individuale verso una (speciale) procedura concorsuale di liquidazione ispirata, tra l altro, al principio della par condicio creditorum. Economia delle Amministrazioni Pubbliche 12
13 Organi del dissesto Organi istituzionali: hanno il compito di rimuovere le cause strutturali che hanno portato al dissesto e di deliberare i provvedimenti idonei ad assicurare il ripristino di una situazione di equilibrio strutturale di bilancio (solido e duraturo nel tempo). Hanno il compito della gestione presente e futura. Organo straordinario di liquidazione. Ha il compito della gestione pregressa provvedendo al ripiano dell indebitamento pregresso. Nell ambito della procedura di risanamento, ha la funzione principale di: 1. Rilevazione della massa passiva 2. Formazione della massa attiva; 3. Acquisizione dei mezzi disponibili per il riequilibrio finanziario; 4. Liquidazione e pagamento dei debiti pregressi. Economia delle Amministrazioni Pubbliche 13
14 Rilevazione della massa passiva Piano di rilevazione; Individuazione dei creditori dell ente, di bilancio (residui passivi) e non (DFB). Avviso rivolto ai potenziali creditori a presentare entro 60 gg la domanda corredata da idonea documentazione per dimostrare la sussistenza del credito, il relativo importo e le eventuali cause di prelazione ai fini dell ammissione alla massa passiva. Per essere ammissibili i crediti devono essere Certi: deve esistere un obbligazione di dare; Liquidi: il soggetto creditore deve essere individuato, il debito definito nel quantum ovvero determinabile; Esigibili: il pagamento non è dilazionato o subordinato a condizione. Economia delle Amministrazioni Pubbliche 14
15 Acquisizione e gestione dei mezzi finanziari per il risanamento la massa attiva della liquidazione, nei cui confronti non sono ammessi sequestri o procedure esecutive, costituisce il complesso di risorse finanziarie per far fronte alle pretese dei creditori. Concorrono alla formazione della massa attiva: 1. Fondo di cassa dell ultimo rendiconto; 2. Residui attivi e altri crediti rimasti da riscuotere al 31 dicembre dell esercizio precedente la deliberazione di dissesto; 3. I ratei di mutuo disponibili; 4. I proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali disponibili; 5. I contributi dello Stato, 6. Una parte dell avanzo di amministrazione non vincolato Economia delle Amministrazioni Pubbliche 15
16 Ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato È deliberata entro 3 mesi con DPR con il quale è nominato l organo di liquidazione. Non è sufficiente garantire un formale pareggio finanziario della gestione corrente, ma si deve assicurare un equilibrio duraturo e reale. Misure per il risanamento: 1. Attivazione delle entrate proprie. È previsto un aiuto dello Stato per il riequilibrio della gestione corrente, oltre a quello per il pagamento degli oneri del mutuo contratto per la liquidazione dell indebitamento pregresso. Bisogna assicurare lo svolgimento delle funzioni assistenziali Economia delle Amministrazioni Pubbliche 16
17 Ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2. Riduzione delle spese correnti mediante al riorganizzazione dei servizi, eliminando o riducendo le spese che non abbiano per fine l esercizio di servizi pubblici indispensabili (es spese per cultura). 3. Il risanamento deve essere assicurato anche nei confronti delle società dell ente locale (aziende di servizi) 4. Deve assicurarsi la compatibilità delle risorse di bilancio con le spese del personale e si deve ridurre la spesa per il personale a tempo determinato sostenuta nell ultimo triennio. Economia delle Amministrazioni Pubbliche 17
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