BILANCIO DI PREVISIONE Allegato l) Piano degli indicatori
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1 BILANCIO DI PREVISIONE Allegato l) Piano degli indicatori
2 Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 2
3 Sommario INTRODUZIONE...4 INDICATORI FINANZIARI DI BILANCIO...6 PARAMETRI DI DEFICITARIETA STRUTTURALE...7 PIANO DEGLI INDICATORI E RISULTATI ATTESI DI BILANCIO...8 IL CICLO DELLA PERFORMANCE...9 Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 3
4 INTRODUZIONE L art. 17 del DPCM 28/12/11 sulla sperimentazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio degli enti locali prevede che gli enti in sperimentazione, al fine di illustrare gli obiettivi della gestione, misurarne i risultati e monitorarne l effettivo andamento in termini di servizi forniti e di interventi realizzati, approvino contestualmente all approvazione del bilancio di previsione o del bilancio consuntivo un documento denominato Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio. Detto piano, che costituisce parte integrante dei documenti di programmazione, divulgato anche attraverso pubblicazione sul sito internet istituzionale nella sezione Trasparenza, valutazione e merito, in coerenza con il sistema di obiettivi e indicatori adottati da ciascuna amministrazione ai sensi del decreto legislativo 150/09, in riferimento al contenuto di ciascun programma e agli obiettivi individuati nel DUP espone informazioni sintetiche relative ai principali obiettivi da realizzare con riferimento agli stessi programmi del bilancio per il triennio della programmazione finanziaria e riporta gli indicatori individuati per quantificare tali obiettivi, nonché la misurazione annuale degli stessi indicatori per monitorare i risultati conseguiti. Nel principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio, all ultimo paragrafo è previsto che il piano degli indicatori sia allegato al bilancio di previsione degli enti locali. Secondo il sistema che entrerà in vigore dal 2015, è previsto che con decreto del Ministero dell interno, venga definito un sistema di indicatori di bilancio semplici, misurabili e riferibili ai programmi di bilancio, costruiti secondo criteri e metodologie comuni, diretto a consentire l analisi e la comparazione del bilanci delle amministrazioni territoriali. In riferimento a ciascun programma il piano degli indicatori attesi indicherà gli obiettivi che l ente si propone di realizzare per il triennio della programmazione finanziaria, individuati secondo la medesima definizione tecnica, unità di misura di riferimento e formula di calcolo per tutti gli enti. Sarà facoltà di ogni ente introdurre nel proprio Piano ulteriori indicatori rispetto a quelli comuni previsti dai decreti ministeriali. Alla fine di ciascun esercizio finanziario al bilancio consuntivo è allegato il Piano dei risultati. L analisi dei risultati conseguiti e le motivazioni degli scostamenti è svolta nella relazione sulla gestione allegata al rendiconto per gli enti locali. Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 4
5 Annualmente il Piano è aggiornato tramite la specificazione di nuovi obiettivi e indicatori e per scorrimento, in relazione agli obiettivi già raggiunti o oggetto di ripianificazione. Nelle more dell emanazione dei decreti ministeriali, non è obbligatoria la predisposizione del piano degli indicatori. Pertanto, in attesa della loro emanazione, si espongono nel paragrafo che segue i valori dei principali indicatori finanziari individuati dalla dottrina con riferimento ai dati del bilancio di programmazione confrontati con quelli di consuntivo dell ultimo triennio. Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 5
6 INDICATORI FINANZIARI DI BILANCIO Incidenza spesa per il personale (al netto delle partecipate) ,8% 15,6% 21,7% 16,7% 23,1% 23,6% Parametri di indebitamento 0,0% 0,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Indebitamento locale pro capite 0,65 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Autonomia finanziaria 72,8% 68,8% 65,9% 69,5% 77,7% 78,1% Autonomia impositiva 69,9% 66,2% 55,2% 63,0% 73,9% 75,0% Pressione finanziaria 136,11 119,07 78,49 73,52 69,89 69,22 Intervento erariale 17,30 22,84 19,77 13,09 1,23 0,98 Intervento regionale 0,56 0,23 1,79 0,65 0,34 0,00 Il previsto aumento dell incidenza della spesa del personale a partire dal 2015 è dovuto al forte ridimensionamento della spesa corrente dell ente a causa dei vigenti vincoli di finanza pubblica. Malgrado la spesa per il personale decresca in valore assoluto 1 riducendosi di un quinto nel giro di 6 anni, a causa del blocco del turn-over, la percentuale aumenta per la diminuzione della spesa imposta dall adeguamento delle previsioni di spesa al rispetto del patto di stabilità. 1 da 79,8 mln nel 2011 si passa per effetto delle cessazioni, a 72,1 nel 2012, 69 nel 2013, 66,8 nel 2014, 65,6 nel 2015 e 64,3 nel Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 6
7 PARAMETRI DI DEFICITARIETA STRUTTURALE Parametri da considerare per l'individuazione delle condizioni strutturalmente deficitarie ) Valore negativo del risultato contabile di gestione superiore in termini di valore assoluto al 2,5 per cento rispetto alle entrate correnti (a tali fini al risultato contabile si aggiunge l'avanzo di amministrazione utilizzato per le spese di investimento): NO NO NO 2) Volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 50 per cento degli impegni della medesima spesa corrente (al netto del valore pari ai residui attivi da contributi e trasferimenti correnti dalla regione nonche' da contributi e trasferimenti della regione per funzioni delegate): SI SI SI 3) Volume complessivo delle spese di personale a vario titolo rapportato al volume complessivo delle entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III superiore al 38 per cento (al netto dei contributi regionali nonche' di altri enti pubblici finalizzati a finanziare spese di personale): NO NO NO 4) Consistenza dei debiti di finanziamento non assistiti da contribuzioni superiore al 160 per cento per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione positivo e superiore al 140 per cento per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione negativo rispetto alle entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III (fermo restando il rispetto del limite di indebitamento di cui all'art. 204 del tuel): NO NO NO 5) Consistenza dei debiti fuori bilancio formatisi nel corso dell'esercizio superiore all' 1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti (l'indice si considera negativo ove tale soglia venga superata in tutti gli ultimi tre anni): NO NO NO 6) Eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non rimborsate superiori al 5 per cento rispetto alle entrate correnti: NO NO NO 7) Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0,5 per cento delle spese correnti: SI SI NO 8) Ripiano squilibri in sede di provvedimento di salvaguardia di cui all'art. 193 del tuel riferito allo stesso esercizio con misure di alienazione di beni patrimoniali e/o avanzo di amministrazione superiore al 5% dei valori della spesa corrente: NO NO NO Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 7
8 PIANO DEGLI INDICATORI E RISULTATI ATTESI DI BILANCIO L art.18 del DPCM detta i requisiti minimi del Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio per gli enti in sperimentazione, precisando che esso fa riferimento alle finalità perseguite dai programmi del bilancio e, in particolare, al livello, alla copertura e alla qualità dei servizi erogati ovvero all impatto che i programmi di spesa, unitamente a fattori esogeni, intendono produrre sulla collettività, sul sistema economico e sul contesto di riferimento. Ciascuna finalità è caratterizzata da uno o più obiettivi significativi che concorrono alla sua realizzazione. Per ciascun programma, il Piano fornisce: a) una descrizione sintetica degli obiettivi sottostanti che consente di individuare i potenziali destinatari o beneficiari del servizio/intervento e la sua significatività; b) il triennio di riferimento o l eventuale arco temporale previsto per la sua realizzazione c) uno o più indicatori che consentono di misurare l obiettivo e monitorare la sua realizzazione. Per ciascun indicatore, il Piano fornisce: a) una definizione tecnica che consenta di specificare ciò che l indicatore misura e l unità di misura di riferimento; b) la fonte del dato, ossia il sistema informativo interno, la rilevazione esterna o l istituzione dalla quale si ricavano le informazioni necessarie al calcolo dell indicatore e che consente di verificarne la misurazione; c) il metodo o la formula applicata per il calcolo dell indicatore; d) il valore obiettivo ossia il risultato atteso dell indicatore con riferimento alla tempistica di realizzazione; e) l ultimo valore effettivamente osservato dell indicatore. Il Piano individua, inoltre, specifiche azioni avviate dall amministrazione per consolidare il sistema di indicatori di risultato disponibili. Alla fine di ciascun esercizio finanziario al rendiconto della gestione è allegato il Piano con le risultanze osservate in termini di raggiungimento dei risultati attesi e le motivazioni degli eventuali scostamenti. L analisi dei risultati conseguiti e le motivazioni degli scostamenti è svolta nella relazione finale al rendiconto della gestione di competenza dell organo esecutivo. In sede di consuntivo, gli obiettivi e gli indicatori selezionati, nonché i valori obiettivo ossia i risultati attesi, per l esercizio finanziario di riferimento e per l arco temporale pluriennale sono i medesimi di quelli indicati nella fase di previsione. Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 8
9 Nel secondo anno della sperimentazione il Piano è aggiornato tramite la specificazione di nuovi obiettivi e indicatori, l aggiornamento dei valori obiettivo e, per scorrimento, in relazione agli obiettivi già raggiunti o oggetto di ripianificazione IL CICLO DELLA PERFORMANCE La Civit, con delibera n. 6 del 17 gennaio 2013, ha fornito le linee guida relative al Piano della Performance, individuando tra gli elementi da considerare per la relativa redazione il collegamento con il ciclo di programmazione economico-finanziaria e di bilancio. La Giunta Provinciale, con deliberazione n. 204 del 3 giugno 2014, ha approvato il ciclo della performance stabilendo che, a partire dall anno 2014, sia fondato sui seguenti documenti: 1. Documento Unico di Programmazione (D.U.P.); 2. Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.); 3. Piano dettagliato degli obiettivi (P.D.O.) e Piano della Performance (P.D.P.) unificati organicamente nel P.E.G.; 4. Piano dei Servizi. Gli obiettivi dell Ente, siano essi declinazione degli obietti strategici (P.D.O.) o tendenti al mantenimento e/o miglioramento della qualità dei servizi (P.D.P.) oltre ai requisiti elencati dal comma 2 dell art. 5 del D.Lgs. 150/2009 devono: essere misurabili in valore assoluto o attraverso un rapporto; essere concertati con coloro che sono coinvolti nel suo perseguimento; essere perseguibili e realizzabili entro un termine individuato. L albero della performance è la mappa logica che rappresenta i legami tra programma di mandato, missioni (D.U.P.), centri di responsabilità (aree, dipartimenti e direzioni), obiettivi strategici e piani operativi. Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 9
10 IL CONTROLLO STRATEGICO Ai fini del monitoraggio dello stato di attuazione degli obiettivi strategici, ai sensi dell art. 14 del Regolamento dei Controlli Interni recepito nella delibera di G.P. n. 204/2014, i Dirigenti trasmettono, entro il 30 settembre di ciascun anno, alla struttura preposta al controllo strategico una relazione sullo stato di realizzazione degli stessi evidenziando le risorse finanziarie impiegate con particolare riguardo agli indicatori di bilancio, i risultati operativi conseguiti e le eventuali criticità incontrate e/o risolte. La struttura preposta al controllo strategico, sulla base delle relazioni trasmesse dai dirigenti, elabora rapporti periodici sulla congruenza tra obiettivi strategici programmati e risultati conseguiti che vengono trasmessi agli organi competenti. IL CONTROLLO DI GESTIONE Ai fini del monitoraggio degli obiettivi gestionali, ai sensi dell art. 20 del Regolamento dei Controlli Interni recepito nella predetta deliberazione, con cadenza almeno semestrale, ed in ogni caso entro il 30 settembre di ciascun anno, i Dirigenti trasmettono alla struttura preposta al controllo di gestione i risultati raggiunti con specifico riferimento agli indicatori di risultato ed ai risultati attesi individuati nel PEG PDO PDP. Gli indicatori di risultato sono i parametri che è possibile rilevare a consuntivo in maniera oggettiva. Essi possono essere: Numerici, Percentuali, Finanziari o Descrittivi. Al termine dell esercizio finanziario la struttura preposta al controllo di gestione elabora, ai sensi dell art. 198 del T.U.E.L., il referto conclusivo da trasmettere alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, agli organi politici ed amministrativi (Direttore Generale, Segretario Generale, Nucleo di Valutazione, Collegio dei Revisori e Dirigenti) per la verifica dello stato di attuazione degli obiettivi programmati. La Giunta Provinciale, con deliberazione n. 334 del 27 giugno 2014, nel prendere atto del referto 2013 del controllo di gestione, ha approvato i criteri per l elaborazione del referto per l anno Con la predetta deliberazione la Giunta Provinciale ha preso atto che l Ente ha aderito alla sperimentazione dei nuovi principi contabili contenuti nel D.Lgs. n.118/2011 che prevede l armonizzazione dei bilanci degli enti locali con quelli dell Amministrazione Statale (adeguamento del sistema di contabilità dell Ente al cd. Principio di contabilità finanziaria potenziata). Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 10
11 Il D.Lgs. n.118/2011 prevede che a partire dall anno corrente la Relazione Previsionale e Programmatica elaborata per programmi e progetti venga sostituita dal Documento Unico di Programmazione (D.U.P.) articolato per missioni e programmi. La predetta normativa impone che alla determinazione delle funzioni della Città Metropolitana faccia seguito la riorganizzazione dell Ente alla luce sia dei compiti assegnati dalla legislazione nazionale e regionale che ai nuovi principi contabili che impongono una complessiva rivisitazione degli strumenti di programmazione economico-finanziaria e gestionale che, in armonia del D.L. 174/2012 sul rafforzamento dei controlli interni, richiede l integrazione organica tra i diversi aspetti finanziari e gestionali della programmazione (risorse finanziarie e obiettivi gestionali). Nella logica della integrazione della programmazione finanziaria e gestionale dell Ente con i controlli interni la Giunta Provinciale, con deliberazione n. 239 del 3 giugno 2014, ha approvato il Progetto di Gemellaggio con la Provincia di Genova, anche essa interessata dal processo di trasformazione in Città Metropolitana, per la realizzazione di un sistema integrato di programmazione, misurazione, controllo e valutazione. Nelle more della realizzazione di questo processo di trasformazione i criteri elaborati per il referto del controllo di gestione per l anno 2014 hanno previsto il recepimento del sistema di indicatori economicopatrimoniali, approvati con la delibera di Giunta Provinciale n. 875/2008, ai sensi del D. L. 174/2012, e gli indicatori gestionali in precedenza esposti. IL CONTROLLO SUGLI EQUILIBRI FINANZIARI Il Consiglio Provinciale, con deliberazione n. 87 dell 11 ottobre 2013, ha approvato il Regolamento dei controlli interni che al Capo IV disciplina il Controllo sugli equilibri finanziari dell Ente (cfr. art. 27 ss.). La Giunta Provinciale, con delibera n. 472 del 7 ottobre 2014, preso atto che l Ente ha aderito alla sperimentazione dei nuovi sistemi contabili previsti dal D.Lgs. 118/2011, ha deliberato di sottoporre al Presidente che, ai sensi della legge 56/2014, ha assunto anche le funzioni del Consiglio Provinciale, l approvazione dell integrazione dell art. 29 del Regolamento dei Controlli Interni, che si allega, avente ad oggetto il controllo sugli equilibri finanziari. Bilancio di previsione Piano degli indicatori Pag. 11
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