Prof. Pagani Corrado INTRODUZIONE AL LINGUAGGIO C

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1 Prof. Pagani Corrado INTRODUZIONE AL LINGUAGGIO C

2 IL LINGUAGGIO C Nel 1972 Dennis Ritchie nei Bell Laboratories progettò il linguaggio C Il linguaggio possiede tutti i costrutti di controllo dei linguaggi ad alto livello, ma consente anche operazioni tipiche dei linguaggi macchina. Il codice è efficiente (ottime prestazioni in termini di velocità di esecuzione) È un linguaggio essenziale, che può essere facilmente esteso senza limiti grazie a librerie esterne. Il C è un linguaggio compilato Il linguaggio C è case-sensitive: le lettere maiuscole sono diverse da quelle minuscole

3 COMMENTI I commenti sono porzioni di codice ignorati dal compilatore, ma utili per i programmatori (sia per colui che ha scritto il programma sia per chi lo eredita per svilupparne nuove funzionalità o svologerne la manutenzione). I commenti possono essere inseriti in qualsiasi punto del programma, iniziano con /* e terminano con */. Tutto ciò che sta tra questi estremi, anche se occupa più linee, è ignorato dal compilatore. /* Questo è un commento */ In alternativa il commento può essere preceduto da // e terminare a fine riga. // Questo è un commento

4 IL PROGRAMMA Le applicazioni che svilupperemo in linguaggio C saranno APPLICAZIONI CONSOLE A LINEA DI COMANDO L esecuzione di ogni programma di questo tipo parte sempre dall istruzione main() Rappresenta la chiamata alla funzione principale L istruzione main È seguita da una parentesi graffa aperta, {, che definisce l inizio delle istruzioni del programma e termina con una parentesi graffa chiusa, }, che definisce la fine del programma. All interno delle parentesi graffe troviamo una serie di istruzioni che verranno eseguite in sequenza; Ogni singola istruzione termina sempre con un punto e virgola. main() { <Corpo del programma> }

5 VARIABILI Una variabile è un nome che rappresenta una locazione di memoria, mentre il dato memorizzato in quella locazione è il valore della variabile. Prima di utilizzare una variabile è necessario dichiararla, associando al nome il tipo dei valori che può contenere. Sintassi della dichiarazione in C: <tipo> <nome_variabile>; Esempio float miavariabile; Esempio più variabili dello stesso tipo float miavariabile, altravaribile; Esempio con assegnazione float miavariabile = 5; Le dichiarazioni provocano la definizione delle variabili: la creazione di uno spazio di memoria centrale a loro riservato. Il tipo di una variabile determina lo spazio di memoria che viene riservato (la dimensione dipende dall implementazione del linguaggio).

6 TIPI DI VARIBILI Tipo Descrizione Dimensione (byte) Char Singolo carattere 1 Short int N intero 2 int N intero Dipende dal compilatore (solitamente 4) Long int N intero 4 bool True / false 1 bit float N con virgola 4 double N con virgola 8 string Testo (non presente come dato primitivo in tutti i linguaggi)

7 NOMI DI VARIABILI I nomi o identificatori non possono essere parole chiave del linguaggio, per esempio non possiamo definire una variabile int, float, double. Iniziano sempre con una lettera o con un carattere di sottolineatura _ e sono composti da lettere, cifre e _. Il numero dei caratteri non è limitato ma solo i primi n caratteri del nome sono significativi, dove n dipende dall implementazione: almeno 247 caratteri devono essere significativi secondo lo standard.

8 ISTRUZIONE DI ASSEGNAMENTO La sintassi dell assegnamento in linguaggio C è: <variabile> = <espressione>; Il simbolo = identifica l operatore di assegnamento, corrisponde a nello pseudolinguaggio. Un espressione può essere costituita da un valore costante cateto1 = 3; valori costanti e operatori matematici ipotenusa = 3*3+4*4; una variabile cateto1 = cateto2; più variabili ipotenusa = cateto1*cateto1+cateto2*cateto2; funzioni ipotenusa = sqrt(cateto1*cateto1+cateto2*cateto2);

9 COSTANTI Le costatnti si definiscono mediante la direttiva del compilatore #define seguita dal nome della costante e dal suo valore. #define miacostante 3 Sulle costanti non può essere effettuata l operazione di assegnamento. Il nome di una costante segue le stesse regole degli altri identificatori quali le variabili. Per distinguere nel programma le costanti dalle variabili, spesso si preferisce utilizzare solo i caratteri maiuscoli per le costanti e i caratteri minuscoli, se necessario intercalati da caratteri maiuscoli, per le variabili. In base a questa convenzione, LUNGHEZZA e PARTENZA sono costanti, temperatura e votostudente variabili.

10 OPERAZIONI IN LINGUAGGIO C Operazioni con gli int Simbolo Esempio Addizione = 31 Sottrazione = 53 Moltiplicazione * 4 * 7 = 28 Divisione intera / 10 / 3 = 3 Divisione con modulo % 11 / 6 = 5 Operazioni con virgola mobile Simbolo Esempio Addizione = 16.8 Sottrazione = 31.1 Moltiplicazione * 7.5 * 3.0 = 22.5 Divisione / 5.0 / 2.0 = 2.5

11 OPERATORI DI CONFRONTO E LOGICI Simbolo Significato Utilizzo == uguale a a == b!= diverso da a!= b < minore a < b > maggiore a > b <= minore o uguale a <= b >= maggiore o uguale a >= b Simbolo Significato Utilizzo && AND logico a && b OR logico a b Simbolo Significato Utilizzo

12 ISTRUZIONE DI SCRITTURA Per i programmi Console, il linguaggio C fornisce la funzione di output printf, che offre molte possibilità di scrittura a video sfruttando un opportuno formato. La funzione sfrutta un primo parametro stringa di formato (tra ) che rappresenta il testo da visualizzare con gli opportuni segnaposto per le variabili il cui valore dovrà essere inserito. I segnaposto per i valori delle variabili sono riconoscibili dal carattere %, e indicano il formato che il valore deve adottare per essere visualizzato: printf( Ipotenusa cm. %f, Ipotenusa); Visualizza Ipotenusa cm

13 ISTRUZIONE DI LETTURA In modo analogo il linguaggio C fornisce la funzione di input scanf La funzione scanf legge dei caratteri dal canale standard di input (stdin), li converte secondo le specifiche di formattazione fornite nella stringa di formato (primo parametro) e memorizza i valori ottenuti nei parametri seguenti (che sono variabili, una per ogni segnaposto di formato specificato). Esempio scanf( %d %d %f, &mioint, &altroint, &mionum);

14 SEQUENZA Tutti i primi algoritmi e i programmi equivalenti che vediamo sono composti da una sequenza di istruzioni che si susseguono a partire dall istruzione iniziale fino a quella finale Le istruzioni sono eseguite in sequenza secondo l ordine con cui sono scritte Definiamo questa struttura SEQUENZA. Per alterare tale sequenza è necessario ricorrere a strutture di controllo del flusso del codice quali la SELEZIONE e l ITERAZIONE.

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