Monitoraggio dell ambiente marino-costiero della Regione Abruzzo

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1 Monitoraggio dell ambiente marino-costiero della Regione Abruzzo Analisi dei dati osservati nell anno 214

2 INDICE PARTECIPANTI AL PROGRAMMA DI MONITORAGGIO... 3 PREMESSA LA RETE DI MONITORAGGIO DELLE ACQUE MARINO-COSTIERE GESTIONE DEL MONITORAGGIO CAMPIONAMENTO ANALISI GESTIONE DEI DATI PARAMETRI INDAGATI ANALISI DEI RISULTATI ACQUA NUTRIENTI INDICE TROFICO TRIX INQUINANTI CHIMICI FITOPLANCTON MACROBENTHOS SEDIMENTO SAGGI TOSSICOLOGICI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ALLEGATI

3 PARTECIPANTI AL PROGRAMMA DI MONITORAGGIO Responsabili del Programma Responsabile regionale Dott. Nicola Caporale Regione Abruzzo - Direzione Opere Marittime Pescara Ente attuatore Agenzia Regionale per la Tutela dell Ambiente dell Abruzzo Distretto Provinciale di Pescara V.le Marconi, Pescara Responsabili del Progetto Dott.ssa Anna Renzi Dott.ssa Emanuela Scamosci Distretto Provinciale ARTA di Pescara Partecipanti alle attività di monitoraggio Responsabile Motonave Laboratorio Ermione : G. Ferrandino Equipaggio Motonave Laboratorio Ermione : P. De Iure, N. Febo Campionamenti in mare: N. Di Deo, P. De Iure Batimetrie e restituzioni cartografiche: R. Cacciatore Responsabile della gestione del programma: G. Martella Elaborazione dati prodotti: N. Di Deo, F. Rongione Attività analitica: Analisi chimiche: Distretto Prov.le di Pescara: E. Scamosci, S. Batilde, F. Caporale, E. Crescenzi, M. Di Nino, A. Felici, B. Filareto, F. Scorrano, S. Tennina. Analisi tossicologiche: A. Arizzi Novelli Analisi biologiche: F. P. Russo, N. Di Deo, M. Melchiorri, L. Mastrangioli 3

4 Premessa Nell anno 214 l ARTA Abruzzo ha svolto le attività di monitoraggio dell ambiente marino-costiero sulla Rete Regionale previste dalla convenzione della Regione Abruzzo, per la classificazione ecologico-ambientale delle acque marine in applicazione del D.M. 26/1. Le attività attuate nell ambito del monitoraggio possono essere così schematizzate: - rilevazione dei parametri meteo marini - acquisizione dati fisico-chimici delle acque tramite sonda multiparametrica, lungo la colonna d acqua - determinazione della concentrazione dei nutrienti e dei microinquinanti chimici sull acqua - analisi della comunità fitoplanctonica - analisi delle biocenosi di fondo (macrobenthos) - analisi granulometrica dei sedimenti - bioaccumulo e sedimentazione di microinquinanti nel biota (M. galloprovincialis) e nel sedimento - test ecotossicologici sui sedimenti 4

5 1. LA RETE DI MONITORAGGIO DELLE ACQUE MARINO-COSTIERE La rete di monitoraggio delle acque marino-costiere è costituita da un reticolo di quattordici stazioni per il campionamento delle varie matrici, distribuite su sette transetti perpendicolari alla costa e poste rispettivamente a 5 m e 3 m dalla costa (Tab. 1 e Fig. 1). AREA Cod. Punto LAT Nord LONG Est PROFONDITA' m ALBA ADRIATICA zona antistante F. Vibrata GIULIANOVA 5 m a Sud molo Sud porto PINETO 3 m a Sud F. Vomano PESCARA zona antistante Via Cadorna ORTONA punta Acquabella VASTO punta Aderci SAN SALVO 1 m a Sud t. Buonanotte AL '22" 13 56'21" 4,3 AL '44" 13 58'7" 11,8 GU '52" 13 58'55" 4,7 GU '14" 14 '41" 12,2 PI '14" 14 2'43" 4,5 PI '45" 14 4'24" 12, PE '18" 14 12'6" 5,6 PE6 42 3'4" 14 13'37" 14,4 OR7 42 2'16" 14 25'41" 6,9 OR '6" 14 27'11" 17, VA '2" 14 41'9" 7,8 VA '8" 14 42'12" 19,8 SS1 42 5'1" 14 45'25" 4,2 SS2 42 6'1" 14 46'2" 11, Tab. 1 - Elenco delle stazioni di campionamento 5

6 Fig. 1 - Localizzazione delle stazioni di campionamento della Rete Regionale 6

7 2. GESTIONE DEL MONITORAGGIO La realizzazione del programma di monitoraggio regionale, con indagini su più matrici (acqua, sedimento, fitoplancton, macrobenthos), avviene secondo precisi protocolli operativi. Il programma prevede l esecuzione di campagne di campionamento e misura, secondo un calendario prestabilito. Matrici GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC N. CAMPIONI / MESE Dati sonda multiparametrica ACQUA (nutrienti) ACQUA (inquinanti) FITOPLANCTON SEDIMENTI 14 BIOTA MACROBENTHOS Tab. 2 - Campagna di monitoraggio effettuata nel 214 sulla Rete Regionale 2.1 CAMPIONAMENTO L Agenzia dispone di un mezzo nautico, la motonave Ermione, che viene utilizzata per tutte le attività effettuate in mare. Le attività operative di campionamento riguardano l acquisizione di dati e il prelievo di campioni delle diverse matrici. In ciascuna stazione sono state effettuate: rilevazioni chimico-fisiche (temperatura, salinità, ossigeno disciolto, ph e clorofilla a ) con sonda multiparametrica sulla colonna d acqua e il prelievo di campioni d acqua su cui successivamente sono state eseguite le analisi previste. La misura della trasparenza è stata determinata mediante Disco di Secchi. L acquisizione dei valori delle variabili chimico fisiche sulla colonna d acqua viene effettuata ad ogni metro di profondità, da 5 cm dalla superficie a 5 cm dal fondo; l acquisizione dati avviene mediante sonda multiparametrica "Idronaut mod. Ocean Seven 316 plus" che, azionata da un verricello, viene calata sulla verticale a velocità costante. Per i profili verticali della clorofilla a si utilizza un fluorimetro della "Sea Teck" abbinato alla sonda multiparametrica. La funzionalità della sonda è garantita annualmente dalla ditta fornitrice attraverso taratura con il campione di riferimento. I campioni di acqua sono prelevati a 5 cm dalla superficie con bottiglia Niskin per l analisi dei nutrienti e per la ricerca dei microinquinanti chimici; un aliquota viene utilizzata per lo studio del fitoplancton mediante osservazione al microscopio ottico rovesciato. I campioni di acqua per le determinazioni dei nutrienti solubili sono filtrati sul posto, 7

8 utilizzando filtri Millipore con porosità di,45 μm; i campioni "tal quale" e quelli filtrati sono poi trasportati in laboratorio per le successive analisi, in contenitori refrigerati a +4 C, insieme a tutti gli altri campioni. Il campionamento di sedimento marino per la caratterizzazione chimico-fisica, bentonica, chimica e tossicologica viene effettuato mediante benna Van Veen. Lo studio della comunità bentonica si effettua prelevando tre repliche per ogni stazione, setacciando ogni campione di sedimento mediante un setaccio con maglie di 1 mm; gli organismi separati sono immediatamente fissati in formalina al 1% in acqua di mare e trasportati in laboratorio per la classificazione. 2.2 ANALISI Tutte le attività analitiche vengono eseguite presso i laboratori del Distretto Provinciale di Pescara. In dettaglio le analisi di tipo chimico su matrici acqua (nutrienti disciolti, N e P totali, microinquinanti chimici) e sedimento (microinquinanti chimici e analisi granulometriche) sono svolte presso il Laboratorio Chimico-Ambientale, mentre le analisi biologiche (fitoplancton e fitoplancton potenzialmente tossico, macrobenthos), tossicologiche (saggi biologici) presso il Laboratorio di Biologia e Tossicologia Ambientale. I prelievi e i rilievi sul campo, così come le metodologie analitiche, sono eseguite secondo le indicazioni fornite dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio (ICRAM- ANPA-Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Servizio Difesa Mare, 21. Programma di Monitoraggio per il controllo dell ambiente marino-costiero (triennio 21-23). Metodologie analitiche di riferimento. 2.3 GESTIONE DEI DATI I risultati analitici, validati dai Laboratori per la parte di rispettiva competenza, vengono inseriti nel Sistema Informativo Regionale Ambientale dell Abruzzo (SIRA) attraverso un programma informatico denominato LIMS. Nell applicativo LIMS vengono inserite tutte le informazioni relative ad ogni singolo campione, dall anagrafica ai risultati analitici, ai dati dei rilievi fatti direttamente sul campo. Tutti i dati inseriti, elaborati e validati da parte dei responsabili di Sezione, vengono trasferiti alla banca dati centrale SIRA e estratti in formato excel per l invio alla Regione Abruzzo. L elaborazione statistica e grafica dei dati raccolti viene realizzata con l ausilio dei programmi del pacchetto Office, Systat, AMBI. 8

9 3. PARAMETRI INDAGATI Temperatura: parametro fisico di grande importanza per le acque del Mar Adriatico, presenta marcate fluttuazioni stagionali a causa della bassa profondità media, della latitudine e dell afflusso di acque fluviali determinando non solo una modificazione delle caratteristiche fisiche e chimiche dell acqua stessa, ma influenzando in maniera sostanziale la vita degli organismi acquatici. Trasparenza: esprime la capacità di penetrazione della luce e quindi l estensione della zona eufotica. E influenzata da molteplici fattori quali: presenza di materiali e detriti organici ed inorganici in sospensione, incrementi di biomassa fito e zoo planctonica, apporti fluviali veicolanti, risospensione del particolato fine del sedimento generato dal moto ondoso. Ossigeno disciolto: è presente in forma disciolta in equilibrio con l O2 atmosferico, caratterizzato da andamenti regolari, sia stagionali (mantenendosi costante in inverno e aumentando in primavera), sia giornalieri (aumentando di giorno e decrescendo di notte). Il valore dell O2 disciolto è in relazione inversa con temperatura e salinità, in stretta correlazione con fattori quali pressione atmosferica, ventilazione e rimescolamenti lungo la colonna d acqua, ph e processi di attività fotosintetica, respirazione di piante e animali acquatici e mineralizzazione della sostanza organica. Salinità: importante indicatore ecologico che influenza la capacità di osmoregolazione degli individui e conseguentemente gli habitats. Le variazioni di salinità dipendono soprattutto dagli apporti di acque dolci in superficie provenienti principalmente dall Adriatico settentrionale e dall ingresso di correnti di fondo di acque più salate dal bacino meridionale. Essa viene espressa in PSU (Practical Salinity Unit). ph: le acque marine presentano generalmente una notevole stabilità di ph garantita da un efficiente sistema tampone; questo è rappresentato dall equilibrio dello ione bicarbonato tra le due forme bicarbonato di calcio (solubile) e carbonato di calcio (insolubile). Il ph è influenzato da alcuni fattori quali l attività fotosintetica e i processi di decomposizione del materiale organico. Valori compresi tra 6 e 9 sono ottimali per la vita degli organismi acquatici, mentre valori <6 e > 9 indicano presenza di sostanze inquinanti che possono avere effetti letali sulla flora e sulla fauna. Sali nutritivi: si identificano con questo termine i composti dell azoto e del fosforo in forma disciolta: nitrati, nitriti, sali d ammonio e fosfati. Tra essi viene compreso anche il silicio in quanto entra nella composizione dei frustuli di Diatomee, gusci e di spicole di Silicoflagellati e Radiolari. Sono sostanze chimiche che favoriscono la crescita delle microalghe e delle fanerogame marine. Costituiscono un fattore critico o limitante poiché la loro concentrazione in mare è scarsa. A volte, in determinate condizioni soprattutto nella fascia costiera e in bacini semichiusi, si può avere un eccesso di queste sostanze che può dar luogo al fenomeno dell'eutrofizzazione. La concentrazione dei nutrienti non è omogenea né in senso verticale, né orizzontale, né temporale. Nella distribuzione verticale, si può notare che negli strati superficiali, 9

10 eufotici, essi vengono assimilati dagli organismi fotosintetici nei vari processi metabolici con formazione di materia organica, mentre negli strati profondi hanno luogo i processi rigenerativi con decomposizione di materia organica di provenienza diversa. Il gradiente orizzontale è dovuto principalmente all apporto costante di nutrienti da parte dei fiumi, che convogliano al mare acque raccolte dai bacini imbriferi a monte; in relazione a tale gradiente esistono differenze notevoli tra il livello trofico della zona costiera e quello delle acque al largo. Per quanto riguarda l andamento temporale, in particolare per azoto e fosforo, esso dipende principalmente dai seguenti fattori: la portata dei fiumi legata alle condizioni meteorologiche, l andamento stagionale del fitoplancton e i processi rigenerativi a livello del sedimento. Clorofilla a : è qualitativamente e quantitativamente il pigmento più importante nel processo della fotosintesi clorofilliana, sia in ambiente terrestre che in quello marino. In base alla relazione tra clorofilla a e produzione primaria, si è ritenuto opportuno utilizzare la valutazione del contenuto di clorofilla a come indice della biomassa fitoplanctonica. Come è stato osservato per i nutrienti, anche la clorofilla è soggetta ad una variabilità spazio-temporale, essendo anch essa coinvolta nei processi di produzione primaria e influenzata da più fattori (apporto di nutrienti, temperatura, intensità luminosa). Indice trofico TRIX : è un indice che permette di dare un criterio di caratterizzazione oggettivo delle acque, unendo elementi di giudizio qualitativi e quantitativi. L indice trofico è stato calcolato sulla base di fattori nutrizionali (azoto inorganico disciolto -DIN e fosforo totale) e fattori legati alla produttività (clorofilla a ed ossigeno disciolto). INDICE DI TROFIA STATO TROFICO COLORE 2-4 Elevato 4-5 Buono 5-6 Mediocre 6-8 Scadente Tab. 3 - Classificazione trofica delle acque marine costiere (D.Lgs 152/6 e s.m.i.) L indice classifica lo stato trofico delle acque in base a 4 classi di qualità, in funzione delle variazioni di parametri quali clorofilla a, ossigeno disciolto, fosforo totale ed azoto inorganico: Indice trofico TRIX = [log (Chl a OD% N P) ( 1.5)] 1.2 dove: Chl a = clorofilla (μg/l); OD% = Ossigeno disciolto in percentuale come deviazione in valore assoluto dalla saturazione; N = N-(NO3 + NO2 + NH3) Azoto minerale solubile (DIN) (μg/l); P = Fosforo totale (μg/l). 1

11 STATO ELEVATO BUONO MEDIOCRE SCADENTE DESCRIZIONE Buona trasparenza delle acque Assenza di anomale colorazioni delle acque Assenza di sottosaturazione di ossigeno disciolto nelle acque bentiche Occasionali intorbidimenti delle acque Occasionali anomale colorazioni delle acque Occasionali ipossie nelle acque bentiche Scarsa la trasparenza delle acque Anomale colorazioni delle acque Ipossie e occasionali anossie delle acque bentiche Stati di sofferenza a livello di ecosistema bentonico Elevata torbidità delle acque Diffuse e persistenti anomalie nella colorazione delle acque Diffuse e persistenti ipossie/anossie nelle acque bentiche Morie di organismi bentonici Alterazione/semplificazione delle comunità bentoniche Danni economici nei settori del turismo, pesca ed acquacoltura INQUINANTI CHIMICI Solventi clorurati: sono composti chimici derivati da idrocarburi a cui sono stati aggiunti atomi di cloro. I più noti sono il cloroformio, il tricloroetilene, il percloroetilene, il tetracloruro di carbonio, il tricloroetano. Si tratta di sostanze dotate di un ottimo potere solvente, propellente, refrigerante e di scarsa infiammabilità. Per le loro caratteristiche trovano largo impiego nell'industria chimica, tessile, della gomma, delle materie plastiche, nella formulazione degli estinguenti presenti negli estintori, nei liquidi refrigeranti, nelle vernici, nelle operazioni di sgrassaggio e pulitura di metalli, nei cicli produttivi di produzione di catrami e bitumi, nelle operazioni di smacchiatura a secco di indumenti, nel trattamento di pelli, tessuti etc. Per quanto concerne gli effetti tossicologici si può affermare che, benché questi cambino in funzione del tipo di sostanza, tutti i solventi clorurati, hanno proprietà narcotiche e neurotossiche, e quasi tutti possiedono tossicità epatica, renale ed emopoietica. Il largo utilizzo fatto negli ultimi decenni e gli smaltimenti scorretti hanno causato una notevole diffusione ambientale di questi composti sia nelle acque superficiali sia in quelle sotterranee. Per la loro volatilità, queste sostanze possono contaminare le acque superficiali essenzialmente in prossimità dei siti di sversamento. Solventi aromatici: sono i composti a minor peso molecolare e maggiormente volatili appartenenti alla classe degli idrocarburi aromatici. I composti più rappresentativi sono: benzene, toluene, etilbenzene, xilene, propilbenzene, stirene. L'inquinamento da solventi organici aromatici deriva dal loro impiego in campo industriale e dall'uso di prodotti petroliferi (in particolare benzine). La loro diffusione nell'ecosistema acquatico è legata a perdite che si possono verificare durante le fasi di trasporto e stoccaggio di prodotti derivati dal petrolio. Tali composti rivestono grande importanza nel panorama della chimica delle acque perché ad essi è associata una notevole tossicità per l'ambiente e per gli esseri viventi. La sua pericolosità è dovuta principalmente agli effetti cancerogeni riconosciuti per l'uomo, conseguenti ad un'esposizione cronica. 11

12 Metalli pesanti: sono componenti naturali delle acque e dei sedimenti e sono considerati inquinanti se il loro livello eccede quello naturale e in particolare i metalli pesanti sono quelli maggiormente tossici; i più rappresentativi per il rischio ambientale sono: Mercurio (Hg), Cadmio (Cd) e Piombo (Pb). La forma cationi di questi metalli presenta alta affinità per lo zolfo degli enzimi presenti in alcune reazioni metaboliche fondamentali nel corpo umano: il complesso metallozolfo inibisce il normale funzionamento dell'enzima con conseguente danno per la salute dell'uomo. Il mercurio presenta il fenomeno della biomagnificazione, cioè la sua concentrazione aumenta progressivamente attraverso gli anelli della catena trofica. Composti organo clorurati: sono composti caratterizzati dal legame del cloro con un atomo di carbonio e tra i loro derivati, il più noto è il DDT o [1,1,1-tricloro-2,2- di-(4-clorofenil)etano]. Sono ampiamente usati come pesticidi, erbicidi e fungicidi. Questi composti risultano fortemente tossici per l'uomo e per altri animali, inoltre non sono biodegradabili e una volta liberati nell'ambiente permangono in maniera definitiva nell'acqua, negli animali, nelle piante, nei sedimenti. La loro presenza indica una contaminazione di tipo "agricolo" operata soprattutto da fiumi che drenano vaste aree di territorio. Sono stati rilevati nei tessuti dei mitili di molte località costiere, sia dell'adriatico che del Tirreno, seppure con concentrazioni molto basse. I pesticidi clorurati rientrano tra gli inquinanti organici persistenti (POP) riconosciuti a livello internazionale. Policlorobifenili (PCB): l'acronimo PCB indica un gruppo di sostanze chimiche industriali organoclurate (difenili policlorurati). I PCB sono insolubili in acqua e solubili in mezzi idrofobi, chimicamente inerti e difficili da bruciare, possono persistere nell'ambiente per lunghissimi periodi ed essere trasportati anche per lunghe distanze. Tendono ad accumularsi nel suolo e nei sedimenti, si accumulano nella catena alimentare e possono dar luogo al fenomeno della biomagnificazione, raggiungendo pertanto concentrazioni potenzialmente rilevanti sul piano tossicologico. Proprio per le loro caratteristiche di stabilità e bassa biodegradabilità, i PCB sono inquinanti ambientali pressoché ubiquitari. I PCB rientrano tra gli inquinanti organici persistenti (POP) riconosciuti a livello internazionale. Diossine e Furani: Con il termine generico di diossine si indica un gruppo di 21 composti chimici aromatici policlorurati, ossia formati da carbonio, idrogeno, ossigeno e cloro, divisi in due famiglie: dibenzo-p-diossine (PCDD o propriamente diossine ) e dibenzo-p-furani (PCDF o furani ). Si tratta di idrocarburi aromatici clorurati, per lo più di origine antropica, particolarmente stabili e persistenti nell ambiente, tossici per l uomo, gli animali e l ambiente stesso; le diossine e i furani costituiscono infatti due delle dodici classi di inquinanti organici, persistenti, riconosciute a livello internazionale dall UNEP. Esistono in totale 75 congeneri di diossine e 135 di furani: di questi però solo 17, di cui 7 PCDD e 1 PCDF, destano particolare preoccupazione dal punto di vista tossicologico. 12

13 Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA): sono una gruppo di idrocarburi che contengono anelli benzenici condensati e si formano in seguito alla combustione incompleta di materiali organici contenti carbonio: sono composti cancerogeni. Gli IPA presenti nell'ambiente provengono da numerose fonti: traffico auto veicolare, dal "catrame", dal fumo delle sigarette, dalla superficie di alimenti affumicati, dal fumo esalato dalla combustione del legno o del carbone; quelli che inquinano l'ambiente acquatico sono riconducibili alla fuoriuscita di petrolio dalle petroliere, dalle raffinerie e dai punti di trivellazione del petrolio in mare aperto. Composti organostannici (TBT): sono composti organici a base di stagno largamente impiegati come agenti "antivegetativi" (antiincrostazione) alle vernici usate per le banchine, per lo scafo delle imbarcazioni, per le reti da pesca. Parte del composto del tributil stagno si libera nelle acque, di conseguenza tale composto penetra nella catena alimentare attraverso i microrganismi che vivono in prossimità della superficie. A causa della loro tossicità, persistenza e capacità di bioaccumulo si ritrovano anche in aree lontane dalla fonte originaria di emissione e concorrono a generare notevoli danni all'ecosistema marino. Carbonio organico totale Il carbonio Organico Totale è un indice della concentrazione totale delle sostanze organiche: quella disciolta (DOM) e quella particelllata (POM). Analisi granulometrica E' una misura della dimensione media delle particelle che compongono i sedimenti marini; si determina la percentuale in peso della sabbia (particelle con diametro superiore ai,63 mm ma inferiore ai 2 mm) e delle peliti o fanghi (particelle con diametro inferiore ai,63 mm). ghiaia (superiore ai 2 mm di diametro); sabbia molto grossolana (compresa tra 2 e 1 mm); sabbia grossolana (compresa tra 1 e,5 mm); sabbia media (compresa tra,5 e,25 mm); sabbia fine (compresa tra,25 e,125 mm); sabbia molto fine (compresa tra,125 e,63 mm). La composizione granulometrica è un parametro che influisce sulla capacità di accumulo di sostanze inquinanti da parte del sedimento (sedimenti con una abbondante frazione pelitica hanno la tendenza ad accumulare maggiori quantità di sostanze chimiche) ma anche sulle caratteristiche delle comunità bentoniche di fondo mobile. PLANCTON Fitoplancton Negli ecosistemi acquatici il fitoplancton ricopre un ruolo fondamentale, rappresentando il primo anello della catena trofica. E costituito da organismi vegetali, in genere microscopici, ed è il maggior responsabile dei processi fotosintetici e della produzione della sostanza organica necessaria allo zooplancton. La componente più rappresentativa del fitoplancton di mare, sia come numero di individui che come numero di specie, è generalmente 13

14 costituita da Diatomee; ad esse si associano, con importanza variabile secondo la stagione e le condizioni idrologiche, altri gruppi algali, Dinophyceae, Euglenophyceae, Cryptophyceae, Chrysophyceae; altre classi che possono essere presenti, ma in minor parte, sono Prasinophyceae e Rafidophyceae. La densità fitoplanctonica presenta variazioni stagionali strettamente correlate alla quantità di radiazione solare, alla disponibilità di macronutrienti (principalmente azoto e fosforo) e alla efficienza degli organismi che si cibano di alghe planctoniche. Comprende numerosissime specie che si differenziano per dimensione, morfologia ed ecologia; la distribuzione verticale è influenzata dalla percentuale di penetrazione della radiazione solare incidente e dalla sua progressiva estinzione, a loro volta dipendenti dalla presenza di torbidità minerale, di sostanze umiche e degli stessi organismi planctonici. SAGGI BIOLOGICI Permettono di verificare la presenza di microinquinanti in concentrazioni tali da determinare effetti tossici a breve, medio o lungo termine sulle comunità biologiche. In tali saggi possono essere utilizzate diverse specie-test, differenti per trofia, sensibilità specifica, rilevanza ecologica (batteri, alghe, molluschi bivalvi, policheti, echinodermi). Sono uno strumento essenziale da utilizzare in maniera complementare alla determinazione della concentrazione di inquinanti chimici, al fine di valutare la qualità dei sedimenti marini. Macrobenthos Organismi marini animali (zoobenthos) e vegetali (fitobenthos) che vivono a stretto contatto con il fondale o ancorati a substrati duri. Le indagini condotte riguardano lo studio delle comunità zoobentoniche di fondi mobili, cioè costituiti da sabbia e/o fango, che caratterizzano l ambiente marino. Infatti queste comunità permanendo per lungo tempo in una data area sono esposte in maniera continua, tanto ai fattori che ne supportano lo sviluppo (nutrienti, radiazione solare, ecc) quanto ai fattori che possono determinare una loro alterazione (inquinanti, variazioni fisico-chimiche delle acque, ecc). Per questo motivo, il controllo della composizione (attraverso la determinazione delle liste di specie presenti in queste comunità in una data area e delle abbondanze relative di ogni singola specie) e della struttura (attraverso il calcolo di indici di diversità) delle comunità bentoniche dei fondi mobili, è utilizzato per individuare eventuali fenomeni di perturbazione dell'area studiata, fenomeni che possono aver agito in un intervallo di tempo e di spazio molto ampio. In tal senso il DM 26/21 ha introdotto l Indice M-AMBI, che utilizza lo strumento dell analisi statistica multivariata per riassumere la complessità della comunità di fondo mobile, permettendo così una lettura ecologica dell ecosistema in esame. 14

15 C 4. ANALISI DEI RISULTATI I risultati presentati sono riferiti a prelievi e rilievi effettuati nell anno 214, da Febbraio a Dicembre; i prelievi di gennaio, settembre e novembre non sono stati effettuati a causa di condizioni meteo marine avverse. La campagna di monitoraggio sui sette transetti della rete Regionale ha portato all acquisizione di 1.8 dati meteo marini, 126 profili con sonda multiparametrica per un totale di 63 dati analitici acquisiti a,5 m di profondità, al prelievo di 126 campioni di acqua, 126 campioni di fitoplancton, 14 campioni di sedimento, e 84 di macrobenthos. 4.1 ACQUA I campioni della matrice acqua sono stati prelevati con frequenza mensile su tutte le stazioni per l analisi dei nutrienti e, solo sulle stazioni a 5 m dalla costa, per la determinazione degli inquinanti chimici. Fanno eccezione i mesi di gennaio, settembre e novembre nel corso dei quali per difficoltà tecniche e condizioni meteo marine avverse, non è stato possibile procedere con i campionamenti. I dati analitici rilevati in campo e in laboratorio, sono stati elaborati ed analizzati. TEMPERATURA La temperatura delle acque superficiali, nel 214, mostra un tipico andamento sinusoidale con valori minimi nei mesi invernali che aumentano, raggiungendo i massimi nel periodo estivo. I valori mensili evidenziano un minimo di 1,8 C nel mese di Febbraio (AL13 e GU1) ed un massimo di 27,6 C a Agosto (SS1 e PE6). Gli andamenti dei valori mensili di temperatura superficiale sono riportati nelle figure sottostanti (Fig. 2 e 3). a 3 Temperatura AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 2 - Andamento della temperatura delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. 15

16 C 3 Temperatura AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 3 - Andamento della temperatura delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. La media annuale, calcolata per tutte le stazioni di campionamento, sottolinea tale andamento sinusoidale e mostra una sostanziale omogeneità sia nelle stazioni settentrionali sia in quelle centro-meridionali. Fig. 4 - Diagrammi Box Plot della temperatura nelle singole stazioni costiere 16

17 m m TRASPARENZA La trasparenza mostra valori compresi tra un massimo di 13,5 m rilevato presso la stazione OR9 nel mese di Luglio ed un minimo pari a,5 m rilevato nella stazione PI16 (a Febbraio). La trasparenza delle acque varia in base a numerosi fattori, tra i quali gli apporti di acque continentali e la presenza di microalghe in colonna d acqua.,,5 1, 1,5 2, 2,5 3, 3,5 4, 4,5 5, Trasparenza AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 5 - Andamento della trasparenza delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio., 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 1, 11, 12, 13, 14, Trasparenza AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 6 - Andamento della trasparenza delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. 17

18 psu Fig. 7 - Diagrammi Box Plot della trasparenza nelle singole stazioni costiere SALINITA In superficie la distribuzione dei valori di salinità presenta un escursione compresa tra il valore minimo di 27,8 psu (stazione GU3 nel mese di Marzo) ed il valore massimo di 36,8 psu (stazione AL13 nel mese di Ottobre). 4, Salinità 35, 3, 25, 2, AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 8 - Andamento della salinità delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. 18

19 psu 4, Salinità 35, 3, 25, 2, AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 9 - Andamento della salinità delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. Le oscillazioni di salinità stagionali sono riconducibili a fenomeni naturali quali precipitazioni, apporto di acque dolci continentali, evaporazione, e a situazioni idrodinamiche particolari in grado di esercitare un azione di rimescolamento o stratificazione delle masse d acqua. Nelle Fig. 8-9, si riportano gli andamenti delle salinità mensili, registrate in superficie in ciascuna stazione di monitoraggio, dalle quali si nota come i valori più elevati di salinità si riscontrano nel periodo primaverile mentre le concentrazioni più basse nel periodo autunno-inverno. Fig. 1 - Diagrammi Box Plot della salinità nelle singole stazioni costiere 19

20 Unità ph Unità ph CONCENTRAZIONE IDROGENIONICA Rappresenta il parametro che, grazie all azione del forte sistema tampone esercitata dall acqua di mare, esprime la più ristretta variabilità con un valore medio in superficie pari a 8,1 unità di ph, un massimo di 8,5 (staz. AL13, AL15, GU1 e GU3 a Marzo) ed un minimo di 7,5 (staz. AL15 a Dicembre). 8,5 8,4 8,3 8,2 8,1 8, 7,9 7,8 7,7 7,6 Concentrazione idrogenionica AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig Andamento del ph delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. 8,5 8,4 8,3 8,2 8,1 8, 7,9 7,8 7,7 7,6 7,5 7,4 Concentrazione idrogenionica AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig Andamento del ph delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. In figura 13, si riporta il Box Plot dell andamento annuale dei valori di ph calcolati in superficie in ciascuna stazione. 2

21 % saturazione Fig Diagrammi Box Plot della concentrazione idrogenionica nelle singole stazioni costiere OSSIGENO DISCIOLTO L ossigeno disciolto rappresenta un indicatore dello stato trofico di un ecosistema marino, in quanto il suo andamento e strettamente correlato alla biomassa autotrofa presente. In superficie il valore medio di ossigeno disciolto riscontrato è di 11,8 % con un minimo di 9,2% alla stazione PE4 a Ottobre ed un massimo di 125, % alla stazione AL13 a Marzo. 125, 12, 115, 11, 15, 1, 95, 9, 85, 8, Ossigeno disciolto % AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 14 Ossigeno disciolto delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. 21

22 % saturazione 125, 12, 115, 11, 15, 1, 95, 9, 85, 8, Ossigeno disciolto % AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 15 Ossigeno disciolto delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. Nelle fig , è rappresentato l andamento mensile di ossigeno disciolto in ciascuna stazione di monitoraggio; si nota che il trend di concentrazione di O2 disciolto, in generale, risulta omogeneo per quasi la totalità delle stazioni nel corso dell anno. Si distinguono i valori più elevati, superiori al 11%, registrati nel mese di marzo, nelle stazioni a nord (da Alba Adriatica a Pescara) e nel mese di giugno nelle stazioni più a sud (Vasto e S. Salvo). Fig Diagrammi Box Plot dell Ossigeno disciolto nelle singole stazioni costiere 22

23 µg/l µg/l CLOROFILLA a In superficie la concentrazione media annuale di clorofilla a, misurata in loco tramite fluorimetro associato alla sonda multiparametrica, è stata di,54 μg/l. Il valore minimo, pari a,4 μg/l, è stato rilevato nella stazione di PE6 nel mese di Giugno mentre il massimo, di 4,3 μg/l, è stato riscontrato nella stazione GU1 a Luglio. Un altro picco di concentrazione, corrispondente ad un valore di 4, µg/l, è stato rilevato nella stazione VA12 nel mese di febbraio (Fig. 17). 2,8 2,5 2,3 2, 1,8 1,5 1,3 1,,8,5,3, 4,3 Clorofilla "a" AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 17 Clorofilla a delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. 2,7 2,4 2,1 1,8 1,5 1,2,9,6,3, Clorofilla "a" AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 4, febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto ottobre dicembre Fig. 18 Clorofilla a delle acque superficiali nelle stazioni di monitoraggio. 23

24 Fig Diagrammi Box Plot della Clorofilla nelle singole stazioni costiere 24

25 µg/l µg/l NUTRIENTI AZOTO AMMONIACALE In superficie la concentrazione media annua di azoto ammoniacale è stata pari a 24,67 μg/l, con un valore medio mensile minimo pari a 14,54 μg/l nel mese di dicembre ed un valore massimo di 75,1 μg/l, nel mese di agosto. Azoto ammoniacale 5m feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 Azoto ammoniacale 3m feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 Fig. 2 Andamento stagionale dell azoto ammoniacale rilevato in superficie Come si evidenzia in fig. 2, le concentrazioni più elevate sono rilevate nelle stazioni a 5 m e, in generale, i valori sono più alti nel periodo estivo. 25

26 µg/l µg/l Azoto ammoniacale 5m AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic Azoto ammoniacale 3m AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Azoto ammoniacale rilevato in superficie a 5 m e 3 m dalla costa 214 Azoto ammoniacale µg/l Media Mediana Minimo Massimo Dev. Std. AL13 31, 19,7 6,9 56,2 18,62 GU1 34,43 19,4 13,3 75,1 25,11 PI16 34,1 31,9 22,7 49,8 9,58 PE4 33,2 25,3 17,7 47,6 13,7 OR7 31,42 29,3 15,8 56,2 11,61 VA1 24,12 24,5 15,1 32,9 4,91 SS1 28,33 27,9 5,3 47,7 16,87 26

27 µg/l 214 Azoto ammoniacale µg/l Media Mediana Minimo Massimo Dev. Std. AL15 17,77 14,3 3,9 4,3 1,61 GU3 17,29 9, 5,8 42,3 12,83 PI18 16,63 2,7 2,9 28,3 8,93 PE6 17,38 18,6 9, 2,4 3,55 OR9 23,76 19,3 9,5 52,2 14,81 VA12 2,23 21,1 1,4 4,1 8,86 SS2 15,74 14,5 4,6 3,6 8,87 Tab. 4 - Indici statistici azoto ammoniacale Dall osservazione delle medie annue rilevate in ciascuna stazione, risulta inoltre che i valori più bassi sono stati riscontrati nella stazione di S.Salvo a 3 m dalla costa (SS2), con un valore medio annuo pari a 15,74 ug/l, mentre le concentrazioni più elevate sono state osservate nei campioni prelevati nella stazione GU1, con un valore medio annuo di 34,43. AZOTO NITRICO In superficie la concentrazione media del azoto nitrico è di 26,2 μg/l, con un valore minimo di 3,24 μg/l misurato nel mese di agosto ed un valore massimo di 91,14/L nel mese di dicembre; l andamento stagionale mostrato in fig. 22 evidenzia che i valori più elevati di azoto nitrico sono stati riscontrati nei campioni prelevati nel periodo invernale per la totalità delle stazioni Azoto nitrico 5m feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 27

28 µg/l µg/l µg/l Azoto nitrico 3m feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 Fig Andamento stagionale dell azoto nitrico rilevato in superficie Azoto nitrico 5m AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic Azoto nitrico 3m AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Azoto nitrico rilevato in superficie a 5m e 3 m dalla costa 28

29 µg/l 214 Azoto nitrico µg/l Media Mediana Minimo Massimo Dev. Std. AL13 29,54 13,4 1, 124,1 38,82 GU1 31,84 13,4 4,2 97,7 31,73 PI16 36,22 13,7 2,4 1,9 35,5 PE4 41,32 26,8 4,2 111,4 34,77 OR7 25,8 5,8,5 92,1 31,86 VA1 24,34 13,2,5 69,9 25,88 SS1 21,22 5,6,5 68,5 25,31 AL15 23,39 3,3,5 12,8 33,73 GU3 23,63 5,6,5 95,9 33,27 PI18 22,42 4,1,5 87,9 3,57 PE6 3,91 9,7,5 113,3 38,35 OR9 23,68 5,9,5 86,2 29,49 VA12 17,29 5,6,5 61,2 22,16 SS2 15,11 1,3,5 64, 22,64 Tab. 5 - Indici statistici azoto nitrico AZOTO NITROSO In superficie le concentrazione media dell azoto nitroso, è di 6,94 μg/l con una media mensile minima di 1,78 μg/l ed un valore medio mensile massimo pari a 15,2 μg/l nel mese di dicembre; la fig. 24 mostra l andamento stagionale delle concentrazioni dell azoto nitroso nelle stazioni monitorate e, in particolare, evidenzia un incremento nel periodo autunno-inverno e valori bassi nel periodo estivo per la totalità delle stazioni. 25 Azoto nitroso 5m feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 29

30 µg/l µg/l µg/l Azoto nitroso 3m feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 Fig Andamento stagionale dell azoto nitroso rilevato in superficie Azoto nitroso 5m AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic Azoto nitroso 3m AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Azoto nitroso rilevato in superficie a 5m e 3 m dalla costa. 3

31 µg/l 214 Azoto nitroso µg/l Media Mediana Minimo Massimo Dev. Std. AL13 6,51 4,1 1,1 15,6 5,18 GU1 7,87 6,4 2,1 17,3 5,58 PI16 7,37 6,3 2,7 16,6 5,12 PE4 8,4 6,5 4,4 15,4 4,21 OR7 6,33 2,7,61 19,3 6,32 VA1 6,82 2,8 1, 21,6 7,39 SS1 6,3 2,2 1, 14,2 5,73 AL15 7,31 3,2 1,5 21, 6,82 GU3 6,81 3,1 1,4 16,9 6,72 PI18 6,61 5,1,5 15,5 5,32 PE6 6,97 5,1 1,9 15,3 5,29 OR9 7,17 5,1 2,2 17, 5,25 VA12 7,27 4,3,5 19,7 6,74 SS2 6,8 2,4 1, 15,7 5,69 Tab. 6 - Indici statistici azoto nitroso AZOTO TOTALE In superficie la concentrazione media annuale di azoto totale è di 93,4 μg/l, con un valore minimo pari a 11,9 μg/l in GU3 ed un valore massimo di 225,8 μg/l nella stazione PE4 nel mese di agosto; la fig. 26 evidenzia che le concentrazioni sono in generale più elevate nelle stazioni a 5 m Azoto totale 5m AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Azoto totale rilevato in superficie a 5m dalla costa. 31

32 µg/l Azoto totale3m AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Azoto totale rilevato in superficie a 3m dalla costa. 214 Azoto totale µg/l Media Mediana Minimo Massimo Dev. Std. AL13 82,24 69,4 54,5 174,2 37,89 GU1 93,2 9,6 51,2 136,9 3,37 PI16 14,72 85, 59,2 22,2 44,28 PE4 122,54 11, 54,6 225,8 59,13 OR7 1,86 97,3 64,7 16, 28,8 VA1 95,21 88,3 54,2 169,3 35,75 SS1 98,76 91,9 5,7 183,8 4,79 AL15 86,64 77,1 34,6 182,6 43,9 GU3 77,9 71,2 11,9 141,8 49,2 PI18 78,69 67,8 13,7 159,5 45,58 PE6 94,88 92,5 41,8 189,7 43,3 OR9 12, 68,4 44,6 224,1 6,7 VA12 87,69 74,7 6,2 169,6 36,15 SS2 82,24 69,4 54,5 174,2 37,89 Tab. 7 - Indici statistici azoto totale 32

33 µg/l µg/l FOSFORO TOTALE In superficie la concentrazione media annua di fosforo totale è di 53,7 μg/l, con un valore minimo, pari a 24, μg/l (staz. GU3 a ottobre) ed un massimo di 96,8 μg/l nella stazione GU1 a luglio; dal trend di concentrazione mostrato in fig.28, si notano, in generale, valori maggiori di fosforo totale nei campioni prelevati nel periodo giugno/luglio Fosforo totale 5m AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Andamento stagionale delle concentrazioni di Fosforo totale rilevati in superficie a 5m dalla costa. Fosforo totale 3m AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Andamento stagionale delle concentrazioni di Fosforo totale rilevati in superficie a 3m dalla costa. 33

34 µg/l 214 Fosforo totale µg/l Media Mediana Minimo Massimo Dev. Std. AL13 53,52 46,4 32,2 93,1 22,46 GU1 53,3 41,7 31, 96,8 24,16 PI16 55,29 48,5 33,4 85, 2,55 PE4 54,88 63,5 33, 82,2 19,65 OR7 55,53 56, 33,4 82,3 19,76 VA1 52,4 58, 29,2 78, 18,18 SS1 55,47 61,6 32,5 85,9 19,85 AL15 55,22 51,3 34,3 79,6 19,81 GU3 49,3 38,6 24, 78, 2,31 PI18 53,14 38,1 32,1 87, 21,55 PE6 52,82 6,2 33,8 75,4 17,78 OR9 5,57 46,7 28, 73,4 16,68 VA12 54,7 55,5 33,5 84,1 19,4 SS2 56,19 68,2 3,4 8,6 2,4 Tab. 8 - Indici statistici fosforo totale SILICATI In superficie la concentrazione media di silicati è di 214,13 μg/l con un massimo di 816,4 μg/l (staz. PI16) ed un minimo di,5 μg/l in GU3 nel mese di maggio (fig.29). Silicati 5m AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 34

35 µg/l Silicati 3m AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig. 3 - Andamento stagionale delle concentrazioni di Silicati rilevata in superficie. 214 Silicati µg/l Media Mediana Minimo Massimo Dev. Std. AL13 233,3 185,3 3, 744,1 215,4 GU1 247,17 212,2 5,8 721, 219,23 PI16 359,17 39,9 13,8 816,4 236,22 PE4 32,8 292,1 68,7 731,6 247,76 OR7 19,56 17,5 27, 53,3 141,36 VA1 172,42 148,1 3,2 453,1 151,95 SS1 148,62 112,6 1,1 434,5 124,85 AL15 238,69 157,4 43,7 67, 215,58 GU3 151,53 51,9,5 612, 29,7 PI18 216,39 153,3 12,8 478,7 171,35 PE6 215,13 18,8 15,5 629,6 177,89 OR9 194,48 139,7 53,7 645,6 184,71 VA12 166,76 13,6 1,7 54,2 156,27 SS2 143,53 12,8 6,3 497,6 145,85 Tab. 8 - Indici statistici silicati 35

36 4.1.2 INDICE TROFICO TRIX I valori relativi al periodo indagato, calcolati utilizzando i valori di clorofilla a misurata in campo, evidenziano, per le acque di superficie, un valore medio annuale di indice trofico Trix pari a 4,3 per la fascia a 5 m dalla costa e un valore di 4, per la fascia a 3 m dalla costa; entrambi corrispondono ad uno stato trofico buono. I dati ottenuti sono riepilogati nella tab. 9, e nei grafici che seguono. INDICE TRIX 214 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Media annuale AL13 3,83 5,23 3,8 4,29 4,19 4,45 3,75 4,26 5,14 4,33 AL15 4,34 5,11 2,81 4,4 3,22 4,2 3,74 4,28 4,65 4,2 GU1 3,56 5,5 4,22 3,51 4,19 5,96 4,15 4,15 5,3 4,5 GU3 3,88 5,51 3,79 3,85 3,13 3,89 3,93 3,38 5,27 4,7 PI16 4,3 5,24 3,95 3,46 3,74 3,4 4,38 4,38 5,5 4,21 PI18 3,54 4,27 3,21 3,36 3,7 3,91 3,67 3,52 4,78 3,7 PE4 4,24 4,83 3,91 4,1 4,31 4,5 3,89 4,44 4,12 4,26 PE6 3,51 4,79 2,61 4,4 2,45 2,82 3,78 4,17 3,89 3,6 OR7 5,13 4,9 4, 3,63 4,55 4,4 4,1 3,77 5,42 4,29 OR9 4,68 4,16 4,31 3,54 4,4 4,2 3,9 3,15 5,37 4,13 VA1 5,62 4,14 4,29 3,47 4,19 4,44 3,73 3,86 5,36 4,34 VA12 5,77 2,9 4,4 3,87 3,99 4,2 3,55 3,77 5,16 4,14 SS1 4,21 3,93 3,91 4,5 4,55 4,46 4,18 3,86 5,12 4,25 SS2 4,65 3,69 3,69 3,42 4,2 4,7 3,76 3,23 5,19 3,99 Tab. 9 - Indice TRIX 214 5,5 Andamento indice TRIX nelle stazioni a 5m 5, 4,5 4, 3,5 3, 2,5 2, AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 Tab. 1 - Valori medi annui relativi all indice TRIX per le stazioni a 5m. 36

37 5,5 Andamento indice TRIX nelle stazioni a 3m 5, 4,5 4, 3,5 3, 2,5 2, AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 Tab. 11 Valori medi annui relativi all indice TRIX per le stazioni a 3m. Fig Diagrammi Box Plot dell indice trofico TRIX nelle singole stazioni costiere 37

38 4.1.3 INQUINANTI CHIMICI I risultati relativi agli inquinanti chimici determinati sui campioni di acqua, sono riportati nelle tabelle tra gli allegati. Nello specifico, i valori di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Composti organici volatili (VOC), Pesticidi in tutte le stazioni indagate, in generale sono risultati sempre inferiori al limite di quantificazione (LOQ). Fanno eccezione i composti Oxadiazon e Metolachlor, non presenti nelle tabelle del DM 26/1. Tali composti sono stati rilevati in quantità comunque di poco superiori al LOQ, nelle stazioni di PI16, PE4, VA1 e SS1 rispettivamente nei mesi di ottobre, agosto, giugno e maggio. Tutti i valori sono riportati in allegato. I valori dei microinquinanti inorganici (metalli), invece, sono riportati nelle tabelle seguenti e presentano valori spesso inferiori ai limiti di di quantificazione (LOQ). Per nessuno dei metalli determinati vengono riscontrati superamenti degli standard di qualità ambientale, espressi come valori medi annui (SQA-MA), previsti dal DM 26/1. Sostanza µg/l feb- 14 Tab 1/A mar-14 Tab. 1/A e 1/B - D.M 26/21 apr- 14 Tab 1/B Limite SQA- MA AL13 (**) mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 µg/l arsenico 3,41 2,65 3,43 4,3 3,59 1,92 3,14 2,72 2,5 5 cadmio <.5,83 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5,2 cromo 1,6 1,6,7,31,81,36 1,48 <,1 <,1 4 mercurio <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1,1 nichel,71 1,41 2,65,31 2,89 5,95 3,12 3,65 1,65 2 piombo,8,97 15,35 2,6 7,6 1,14,37,54,91 7,2 Sostanza µg/l feb- 14 Tab 1/A mar-14 Tab. 1/A e 1/B - D.M 26/21 apr- 14 Tab 1/B Limite SQA- MA GU1 (**) mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 µg/l arsenico 4,51 2,63 2,9 4,5 3,68 2,11 1,46 2,4 1,61 5 cadmio <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5,6,2 cromo 1,89 1,66 <,1 <.1,48,3,6 <,1 <,1 4 mercurio <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1,1 nichel,67,46 1,8,6 2,88 8,13 2,62 1,82 2,12 2 piombo 1,1 1,69 12,42 2,11,55 1,7 1,5,17 1,43 7,2 38

39 Sostanza Tab 1/A µg/l feb-14 mar-14 Tab. 1/A e 1/B - D.M 26/21 apr- 14 Tab 1/B Limite SQA- MA PI16 (**) mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 µg/l arsenico 3,53 1,94 2,57 3,5 3,24 3,41 2,28 2,95 2,94 5 cadmio <.5,86 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5,62,2 cromo,84 1,41,18,2,35,8 <,1 <,1 <,1 4 mercurio <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1,1 nichel,95,91 2,92 1,12 3,97 5,8,35 1,75 1,6 2 piombo,31 4,7 5,8 <,1,29,55,32,53 <,1 7,2 Sostanza Tab 1/A µg/l feb-14 mar-14 Tab. 1/A e 1/B - D.M 26/21 apr- 14 Tab 1/B Limite SQA- MA PE4 (**) mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 µg/l arsenico 4,6 3,27 3,11 4,2 3,36 1,98 2,13 2,66 2,72 5 cadmio,61,83,8 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5,2 cromo,64 1,76,22,4,71,74 <,1 <,1 <,1 4 mercurio <.1 <.1,1 <.1 <.1 <.1,15 <.1 <.1,1 nichel,81 1,74 3,32,47 2,16 4,46 1,58 2,42 1,34 2 piombo 2,73 7,29 15,9 2,19 2,6 1,31 2,48,83 1,23 7,2 Sostanza Tab 1/A µg/l feb-14 mar-14 Tab. 1/A e 1/B - D.M 26/21 apr- 14 Tab 1/B Limite SQA- MA OR7 (**) mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 µg/l arsenico 2,89 2,28 1,78 4,3 3,24 2,96 1,78 5,34 2,28 5 cadmio <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5,2 cromo,2 1,61 <,1,27,45,34 <,1 <,1 <,1 4 mercurio <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1,4 <.1 <.1,1 nichel 1,74,3,75 1,4 2,94 5,84,51 1,75 2,32 2 piombo 1,35 2,35 1,55 3,77 1,95,69,32 <,1 4,19 7,2 39

40 Sostanza Tab 1/A µg/l feb-14 mar-14 Tab. 1/A e 1/B - D.M 26/21 apr- 14 Tab 1/B Limite SQA- MA VA1 (**) mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 µg/l arsenico 2,79 1,65 1,74 3,7 2,61 1,83 2,7 4 1,29 5 cadmio <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5,2 cromo 1,2 1,14 <,1,15,44 <,1 <,1 <,1 <,1 4 mercuri o <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1,1 nichel,98 <,1,75,74 2,41 1,74 1,92 1,87 1,46 2 piombo 1,9,87 1,6 1,56,24,5,11 <,1,79 7,2 Sostanza Tab 1/A µg/l feb-14 mar-14 Tab. 1/A e 1/B - D.M 26/21 apr- 14 Tab 1/B Limite SQA- MA SS1 (**) mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 µg/l arsenico 3,4 1,98 3,26 3,2 3,35 2,42 4,5 3,36 1,29 5 cadmio <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5 <.5,2 cromo 1,77 1,67,4,1,36 <,1 <,1 <,1 <,1 4 mercuri o <.1 <.1,17 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1 <.1,1 nichel,54,31,18 2,89 3,4 <,1 2,32 1,8 1,29 2 piombo 3,15 1,46,87,58 <,1 <,1,48 <,1 2,4 7,2 (**) Standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA-MA) Tab Valori analitici dei metalli nei campioni di acqua. 4

41 µg/l µg/l Nelle figure che seguono sono riportati gli andamenti delle concentrazioni (valori mensili) rilevate nelle stazioni campionate. 6, Arsenico - Matrice acqua 214 5, 4, 3, 2, 1,, AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Andamento dell Arsenico nelle 7 stazioni monitorate Nichel - Matrice acqua 214 AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Andamento del Nichel nelle 7 stazioni monitorate 41

42 µg/l µg/l Mercurio - Matrice acqua 214,45,4,35,3,25,2,15,1,5 AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Andamento del Mercurio nelle 7 stazioni monitorate Cromo - Matrice acqua ,8 1,6 1,4 1,2 1,8,6,4,2 AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Andamento di Cromo, Piombo e Cadmio nelle 7 stazioni monitorate 42

43 µg/l µg/l Cadmio - Matrice acqua 214,1,9,8,7,6,5,4,3,2,1 AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Andamento di Cadmio nelle 7 stazioni monitorate Piombo - Matrice acqua 214 AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 ott-14 dic-14 Fig Andamento di Piombo nelle 7 stazioni monitorate 43

44 4.2 FITOPLANCTON Le analisi relative alle abbondanze fitoplanctoniche vengono eseguite su campioni di acqua prelevati nelle stazioni a 5 m e 3 m di distanza dalla costa. Nella Fig. 29 viene riportato l andamento per le abbondanze di fitoplancton totale, della classe delle Diatomee, delle Dinoflagellate e per il gruppo Altro fitoplancton. Dal confronto si nota come il fitoplancton totale sia dovuto principalmente alla componente Diatomee, mentre è irrilevante il contributo della classe delle Dinoflagellate. La determinazione quali-quantitativa del fitoplancton è finalizzata alle seguenti valutazioni: - Abbondanza (cell/l) e composizione di Diatomee; - Abbondanza (cell/l) e composizione di Dinoflagellate; - Abbondanza (cell/l) e composizione di Altri fitoflagellati; Le abbondanze fitoplanctoniche sono caratterizzate da valori massimi di Chaetoceros socialis nel mese di marzo pari a cell/l, cell/l, cell/l, cell/l, cell/l, cell/l rispettivamente nelle stazioni AL13, AL15, GU1, GU3, PI16 e PE6, e di Criptophyceae indet. nel mese di dicembre pari a cell/l, cell/l, cell/l, cell/l, cell/l, cell/l, cell/l, cell/l e cell/l rispettivamente nelle stazioni di AL15, PI18, PE4, PE6, OR9, VA1, VA12 SS1 e SS2. In particolare, nei grafici siccessivi vengono mostrati gli andamenti mensili dei tre gruppi rappresentativi di fitoplancton rilevati in tutte le stazioni. c/l 6. Alba Adriatica - AL feb mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON 44

45 c/l Giulianova - GU feb mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON c/l Pineto - PI16 feb mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON c/l Pescara - PE feb mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON

46 c/l Ortona - OR7 feb mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON c/l Vasto - VA feb mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON c/l San Salvo - SS feb mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON Fig Andamenti mensili delle abbondanze fitoplanctoniche (c/l) per le stazioni a 5 m dalla costa. 46

47 c/l Alba Adriatica -AL mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON c/l Giulianova - GU mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON c/l Pineto - PI18 mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON 47

48 c/l Pescara - PE mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON c/l Ortona - OR9 mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON c/l Vasto - VA12 mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON 48

49 c/l San Salvo - SS mar apr mag giu lug ago ott dic DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON Fig Andamenti mensili delle abbondanze fitoplanctoniche (c/l) per le stazioni a 3m dalla costa. Durante l anno di osservazione microscopica dei campioni prelevati lungo l intera fascia costiera, sono stati rinvenuti 65 taxa, di cui 6 determinate a livello di genere o specie e 37 a livello di classe o entità non determinate. I taxa sono così ripartiti: Diatomee 45 (45,45%) Dinoflagellate 46 (46,46 %) Altro fitoplancton 8 (8,8 %) In particolare nell anno 214 l elenco floristico delle specie identificate è il seguente (Tab. 13): 49

50 DIATOMEE DINOFICEE ALTRO FITOPLANCTON Asterionellopsis glacialis Akashiwo sanguinea Coccolitoforidi indet. Bacillaria paxillifer Ceratium azoricum Cryptophyceae indet. Bacteriastrum sp. Ceratium candelabrum Dictyocha sp. Cerataulina sp. Ceratium furca Euglenophyceae indet. Chaetoceros affinis Ceratium fusus Eutreptia ianowii Chaetoceros brevis Ceratium inflatum Eutreptia sp. Chaetocero costatum Ceratium macroceros Prasinophyceae indet. Chaetoceros curvisetus Ceratium trichoceros Raphidophyceae indet. Chaetoceros danicus Ceratium tripos Chaetoceros decipiens Cisti indet. Chaetoceros diversus Dinophysis acuminata Chaetoceros socialis Dinophysis caudata Chaetoceros sp. Dinophysis odiosa Cyclotella sp. Dinophysis rotundata Cylindrotheca closterium Dinophysis sacculus Coscinodiscus sp. Diplopsalis group Dactyliosolen sp. Fibrocapsa japonica Diplonensis sp Fibrocapsa sp Ditylum brightwellii Gonyaulax sp Guinardia flaccida Gonyaulax spinifera Guinardia striata Gymnodinium sp. Hemiaulus hauckii Gyrodinium sp. Lauderia sp Heterocapsa sp. Leptocylindrus minimus Katodinium glaucum Leptocylindrus danicus Kofoidinium sp. Lichmophora sp Kofoidinium welleloides Lioloma pacificum Nocticula scintillans Lioloma sp. Oxytoxum milneri Navicula sp. Oxytoxum sp. Nitzschia longissima Podolampas sp. Pleurosigma normanni Polykrikos sp. Pleurosigma sp. Prorocentrum lima Proboscia alata Prorocentrum micans Pseudo-nitzschia spp. N.s.C. Protoperidinium bipes Pseudo-nitzschia spp. N.d.C. Protoperidinium depressum Pseudosolenia calcar-avis Protoperidinium diabolum Rhizosolenia sp. Protoperidinium divergens Skeletonema pseudocostatum Protoperidinium diversus Skeletonema menzelii Protoperidinium quinquecorne Skeletonema sp. Protoperidinium sp. Synedra sp Pseliodinium vaubanii Thalassionema frauenfeldii Scripsiella sp. Thalassionema nitzschioides Scrpsiella trochoidea Thalassionema sp. Thalassiosira sp. Torodinium robustum Torodinium sp. Warnowia sp. Tab Elenco floristico delle specie fitoplanctoniche identificate nell anno 214 5

51 4.3 MACROBENTHOS Nel corso del 214 sono stati realizzati nel mese di marzo e di ottobre due campagne per lo studio delle comunità macrozoobentoniche di fondi sabbiosi e fangosi. Per ogni stazione sono state effettuate tre repliche, come da protocollo, per un totale di 84 campioni di macrobenthos che sono stati sottoposti ad analisi microscopica ed elaborazione dati. Struttura delle comunità bentoniche di substrato mobile Le stazioni a fondale prevalentemente sabbioso sono posizionate in prossimità della costa (AL13, GU1, PI16, PE4, OR7, VA1, SS1); di fatto proprio per la loro localizzazione risentono in modo maggiore dei fattori climatici e di quelli legati all apporto delle acque dolci risultando soggette a evidenti fluttuazioni in termini di numero di specie, abbondanza e composizione. Le stazioni a fondale fangoso sono posizionate a 3 m dalla costa (AL15, GU3, PI18, PE6, OR9, VA12, SS2) e, non direttamente influenzate dagli apporti fluviali, presentano caratteristiche chimico-fisiche della colonna d acqua (temperatura, salinità, etc.) più omogenee durante l anno. Gli esemplari di macrofauna, campionati per lo studio delle comunità bentoniche di fondo mobile sono stati identificati, laddove possibile, sino a livello di specie e contati. Sono stati rinvenuti 59 taxa nelle stazioni poste a 5 m e 82 nelle stazioni a 3 m, le cui composizioni percentuali per phylum sono indicate nelle tabelle seguenti: 5 m N taxa % 3 m N taxa % Anellida 28 47,5 Anellida 35 42,7 Arthropoda 1 16,9 Arthropoda 16 19,5 Echinodermata, Echinodermata 4 4,9 Mollusca 21 35,6 Mollusca 27 32,9 TOT 59 TOT 82 51

52 Viene di seguito riportato l elenco delle specie macrobentoniche identificate per l annualità 214: Macrobenthos 5 m Macrobenthos 3 m PHYLUM Specie PHYLUM Specie PHYLUM Specie PHYLUM Specie Abra alba Aricia sp. Abra alba Aricia sp. Abra Prismatica Aricidea sp. Abra Prismatica Aricidea sp. Acteon tornatilis Chaetozone sp. Acanthocardia paucicostata Chaetozone sp. Anadara transversa Cirratulus sp. Anadara transversa Chone collaris Bela zonata Diopatra neapolitana Antalis sp. Diopatra neapolitana Chamelea gallina Euclymene oerstedi Aporrhais pespelecani Euclymene oerstedi Cylichna cylindracea Euclymene sp. Chamelea gallina Eunice pennata Donax semistriatus Eulalia sp. Corbula gibba Glycera rouxii Dosinia lupinus Glycera sp. Cylichna cylindracea Glycera sp. ARTHROPODA MOLLUSCA Fustaria rubescens Glycera tridactyla Dosinia lupinus Glycera tridactyla Lucinella divaricata Magelona papillicornis Euspira macilenta Hyalinoecia sp. Mactra stultorum Melinna palmata Fustaria rubescens Leptonereis sp. Nassarius mutabilis Nephtys hombergii Kurtiella bidentata Magelona papillicornis ANELLIDA Neverita josephinia Nephtys hystricis Lucinella divaricata Malmgrenia sp. Pharus legumen Nephtys sp. Moerella distorta Marphysa belii Spisula subtruncata Nothria conchylega Nassarius mutabilis Melinna palmata Tellina albicans Notomastus sp. Neverita josephinia Monticellina sp. Tellina fabula Onuphis eremita Nucula nitidosa Nephtys hombergii Tellymia ferruginosa Owenia fusiformis Nuculana pella Nephtys hystricis Thracia phaseolina Pherusa plumosa Pharus legumen Nephtys sp. Turbonilla rufa Phyllodoce sp. Pitar rudis Nothria conchylega Ampelisca brevicornis Prionospio sp. Spisula subtruncata Notomastus sp. Ampelisca diadema Sabella sp. Tellina albicans Onuphis eremita Apseudopsis latreillii Scoletonema impatiens Tellymia ferruginosa Owenia fusiformis Bathyporeia sp. Sigalion mathildae Thracia phaseolina Paradoneis sp Iphinoe serrata Sigalion squamosus Turbonilla delicata Phyllodoce lineata Leucothoe incisa Spiophanes bombyx Turritella communis Phyllodoce sp. Liocarcinus depurator Spiophanes sp. Ampelisca brevicornis Prionospio sp. Lysianassa longicornis Ampelisca diadema Scoletonema impatiens Diogenes pugilator Apseudopsis latreillii Sigalion mathildae Phtisica marina Bathyporeia sp. Sigalion squamosus MOLLUSCA ANELLIDA Bodotria sp. Pariambus typicus Spiophanes bombyx Spiophanes sp. ARTHROPODA Carcinus aestuarii Cirolana sp. Goneplax rhomboides Iphinoe serrata Leucothoe incisa Liocarcinus depurator Phtisica marina Processa sp. Squilla mantis ECHINODERMATA Sternaspis scutata Sthenelais boa Amphiura chiajei Echinocardium cordatum Ophiura sp. Trachythyone elongata Upogebia tipica Tab Elenco delle specie macrobentoniche identificate nell anno

53 Per la determinazione degli indici biotici è stata elaborata la matrice completa delle abbondanze sulla quale sono stati calcolati i seguenti parametri strutturali della comunità: a) numero di specie b) numero di individui c) indice di diversità specifica (Shannon & Weaver, 1949): risulta compreso tra e + e tiene conto sia del numero di specie presenti che del modo in cui gli individui sono distribuiti fra le diverse specie. d) indice di ricchezza specifica (Margalef, 1958): prende in considerazione il rapporto tra il numero di specie totali e il numero totale degli individui in una comunità. Quante più specie sono presenti nel campione, tanto più alto sarà tale indice. e) indice di equiripartizione di Pielou (J) (Pielou E.C., 1966): valuta il grado di uniformità nella distribuzione degli individui tra le diverse specie; è massimo quando tutte le specie sono presenti con la stessa abbondanza, ha invece valori bassi quando è presente una sola specie abbondante. Risulta compreso tra (una sola specie presente) e 1 (tutte le specie presenti in eguale abbondanza). Gli indici rappresentano parametri indicatori del grado di complessità delle biocenosi studiate, che prescindono dalle caratteristiche e dalle esigenze delle singole specie che le compongono. Si presentano di seguito i dati relativi alle medie annuali degli indici riferiti alle campagne di campionamento effettuate nei mesi di marzo e di ottobre. Stazioni di campionamento Indice di ricchezza specifica (d) BENTHOS Indice di diversità specifica (H ) Indice di equiripartizione (J) AL13 3,21 2,86,62 GU1 2,23 1,36,33 PI16 2,47 2,42,59 PE4 3, 3,24,73 OR7 3,87 3,66,77 VA1 2,91 3,5,7 SS1 2,41 2,94,74 Tab Riepilogo Indici Biotici Stazioni a 5 m INDICI BIOTICI MACROBENTHOS 4, 3,5 3, 2,5 2, 1,5 1,,5, AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 Indice di ricchezza specifica (d) Indice di diversità specifica (H') Indice di equiripartizione (J) Fig. 4 Andamento degli indici biotici nelle stazioni a 5 m dalla costa 53

54 Come evidenziato in tabella n. 15 la stazione OR7 risulta avere i valori più alti in termini di ricchezza specifica, diversità specifica e uniformità nella distribuzione degli individui tra le diverse specie, mentre la più compromessa risulta essere la stazione GU1. Stazioni di campionamento Indice di ricchezza specifica (d) BENTHOS Indice di diversità specifica (H ) Indice di equiripartizione (J) AL15 4,6 3,54,72 GU3 3,96 3,2,61 PI18 3,7 3,7,65 PE6 4,35 3,45,67 OR9 2,4 2,8,51 VA12 2,54 1,92,45 SS2 4,28 2,73,53 Tab Riepilogo Indici Biotici nelle stazioni a 3 m dalla costa 4,5 4, 3,5 3, 2,5 2, 1,5 1,,5, INDICI BIOTICI MACROBENTHOS AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 Indice di ricchezza specifica (d) Indice di diversità specifica (H') Indice di equiripartizione (J) Fig Andamento degli indici biotici nelle stazioni a 3 m dalla costa La tabella n. 16 evidenzia che segnali di criticità sono presenti soltanto nelle stazioni OR9 e VA12 per le quali i parametri d, H e J risultano sensibilmente bassi. 54

55 Indice M-AMBI Il D.M. 26/1 introduce un nuovo indice di qualità biologica per la caratterizzazione dei corpi idrici superficiali, l M-AMBI. Tale indice si focalizza su alcune metriche delle comunità del macrobenthos, come il livello di diversità e di abbondanza degli invertebrati, nonché la proporzione tra organismi più o meno sensibili ai livelli di disturbo-stress; utilizza lo strumento dell analisi statistica multivariata ed è in grado di riassumere la complessità delle comunità di fondo mobile, permettendo una lettura ecologica dell ecosistema in esame. L M-AMBI (Muxika et al., 27) include il calcolo dell AMBI (Borja et al., 2), dell Indice di diversità (H ) di Shannon-Wiener (1949) e il numero di specie (S). Per il calcolo dell AMBI: AMBI= [( x % GI) + (1.5 x % GII) + (3 x % GIII) + (4.5 x % GIV) + (6 x % GV)]x1 GI: specie sensibili GII: specie sensibili/tolleranti GIII: specie tolleranti GIV: specie opportuniste (secondo ordine) GV: specie opportuniste (primo ordine) Per il calcolo dell Indice di diversità: pi = frequenza numerica della specie i-esima rispetto al totale degli individui = Ni/N s = numero di specie S = numero totale di specie presenti in ogni stazione La modalità di calcolo dell M-AMBI prevede l elaborazione delle suddette tre componenti con tecniche di analisi statistica multivariata. Il valore dell M-AMBI varia tra ed 1 e corrisponde al Rapporto di Qualità Ecologica (RQE). Per il calcolo dell indice è necessario l utilizzo di un software AZTI Marine Biotic Index- New Version AMBI 4.1 da applicarsi con l ultimo aggiornamento della lista delle specie. Nella Tab /b del DM 26/1 sono riportati: - i valori di riferimento per ciascuna metrica che compone l M-AMBI; - il limite di classe dell M-AMBI, espressi in termini di RQE, tra lo stato elevato e lo stato buono, e tra lo stato buono e lo stato sufficiente, valido per i tre macrotipi (alta, media, bassa stabilità); la Regione Abruzzo presenta un macrotipo di tipo 2, media stabilità. 55

56 1 2-3 Di seguito vengono riportati i risultati dell indice AMBI e M-AMBI, relativi alla campagna di monitoraggio effettuata a marzo e ad ottobre 214, per le stazioni poste a 5 m e 3 m dalla costa. Fig Indice AMBI per le stazioni poste a 5 m dalla costa 56

57 Fig Indice AMBI per le stazioni poste a 3 m dalla costa Dai grafici emerge che la classificazione del livello di disturbo è undisturbed (imperturbato) per le stazioni costiere e slightly disturbed (leggermente perturbato) per quelle più distanti dalla costa. Fig Indice M-AMBI per le stazioni a 5 m 57

58 Fig Indice M-AMBI per le stazioni a 3 m Il giudizio dell indice M-AMBI risulta essere elevato nei transetti di Alba Adriatica e Pescara; buono nel transetto di Pineto. Nei transetti di Giulianova e San Salvo il giudizio è buono a 5 m dalla costa ed elevato a 3 m; viceversa nei transetti di Ortona e Vasto. 58

59 4.4 SEDIMENTO Analisi granulometriche I risultati delle analisi granulometriche dei sedimenti prelevati nelle stazioni poste a 5 m di distanza dalla costa evidenziano in generale una dominanza della frazione sabbiosa (tra 9,7% e 99,7%) rispetto alla frazione pelitica. Fanno eccezione le stazioni GU1 (sabbia 67,7%) e PI16. In quest ultima la pelite presenta il suo valore massimo (42,6%) e risulta prevalente rispetto alla sabbia (57,4 %). Granulometria Stazioni a 5m 1% 8% 6% 4% 2% % AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 Sabbia Pelite Fig Caratterizzazione granulometrica del sedimento nelle stazioni a 5 m dalla costa. Le stazioni poste a 3 m di distanza dalla costa mostrano in generale un notevole incremento della frazione pelitica nel sedimento superficiale, compresa tra un minimo di 14, % (PE6) ed un massimo di 69,7 % nella stazione di GU3. Granulometria Stazioni a 3m 1% 8% 6% 4% 2% % AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 Sabbia Pelite Fig Caratterizzazione granulometrica del sedimento delle stazioni a 3 m dalla costa 59

60 Analisi chimiche Per quanto riguarda il contenuto di carbonio organico (TOC) determinato nei campioni di sedimento superficiale, i risultati mostrano inferiori allo,5 % in tutte le stazioni ad eccezione della stazione di SS1, con un valore di,6 %. I risultati delle analisi chimiche per la ricerca di microinquinanti inorganici sui campioni prelevati in tutte le stazioni, sono riportati nella tabella che segue (Tab. 13): Stazioni Arsenico [mg/kg] Cadmio [mg/kg] Cromo totale [mg/kg] Cromo VI [mg/kg] Mercurio [mg/kg] Nichel [mg/kg] Rame [mg/kg] Piombo [mg/kg] Residuo secco a 15 C AL13 8,3,23 33, <.2 <.5 9,9 5,8 7,4 8,4 AL15 7,2,17 29, <.2 < ,5 7,1 73,1 GU1 3,5,12 21, <.2 <.5 9,3 4 5,3 75,9 GU3 4,,26 33, <.2 < ,1 5,6 56,9 PI16 4,6,18 41, <.2 < ,2 72,3 PI18 6,3,17 45, <.2 < ,6 75,4 PE4 8,2,26 34, <.2 <.5 1 4,6 1 75,3 PE6 6,3,23 33, <.2 < ,8 9,2 76,8 OR7 9,6,19 17, <.2 <.5 7,6 3,9 8,1 76, OR9 5,2,17 63, <.2 < ,3 VA1 12,,18 12, <.2 <.5 5,9 3,2 7,8 75,5 VA12 9,3,19 44, <.2 < ,9 SS1 8,3,16 12, <.2 <.5 6,3 3,1 6,9 76,4 SS2 7,7,15 28, <.2 < ,3 7,6 76,9 SQA-MA (mg/kg) 12,3 5 2,3 3 3 Sostanze inserite in Tab 2/A del DM 26/1 Sostanze inserite in Tab 3/B del DM 26/1 Tab Concentrazione degli elementi in tracce nei sedimenti in ciascuna stazione campionata I valori degli elementi in tracce descritti in Tab. 2/A del D.M. 26/1, quali Cadmio, Piombo, Mercurio e Nichel sono risultati sempre inferiori al limite SQA-MA imposto da tale decreto; mentre, tra gli elementi in tracce descritti in Tab. 3/B del D.M. 26/1, solo il Cromo totale mostra un superamento di oltre il 2% dello scostamento consentito rispetto al valore SQA-MA imposto dal D.M. nella stazione di OR9. I successivi grafici riportano gli andamenti dei risultati analitici ottenuti. 6

61 mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. Nichel Nichel mg/kg s.s. Fig Valore di Nichel presente nei sedimenti di ogni stazione Cadmio,3,25,2,15,1,5 Cadmio mg/kg s.s. Fig Valore di Cadmio presente nei sedimenti di ogni stazione Piombo Piombo mg/kg s.s. Fig. 5 - Valore di Piombo presente nei sedimenti di ogni stazione 61

62 mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. Arsenico Fig Valore di Arsenico presente nei sedimenti di ogni stazione Cromo totale Cromo totale mg/kg s.s. Fig Valori di Cromo totale presente nei sedimenti di ogni stazione Cromo VI 1,5 Cromo VI mg/kg s.s. Fig Valori di Cromo totale presente nei sedimenti di ogni stazione 62

63 mg/kg s.s. Rame Rame mg/kg s.s. Fig Valori di Rame presente nei sedimenti di ogni stazione Metalli AL13 GU1 PI16 PE4 OR7 VA1 SS1 AL15 GU3 PI18 PE6 OR9 VA12 SS2 Arsenico mg/kg s.s. Cadmio mg/kg s.s. Cromo totale mg/kg s.s. Cromo VI mg/kg s.s. Mercurio mg/kg s.s. Nichel mg/kg s.s. Rame mg/kg s.s. Piombo mg/kg s.s. Fig. 55 Riepilogo valori metalli presenti nei sedimenti di ogni stazione Gli altri inquinanti chimici determinati sui sedimenti presentano dei valori inferiori o comunque prossimi ai limiti di quantificazione in tutte le 14 stazioni di monitoraggio. 63

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