ASPETTI TECNOLOGICI DI BONIFICA E DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DELL EX MINIERA DI AMIANTO DI BALANGERO E CORIO
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- Mattia Teodoro Perri
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1 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO: ESPERIENZE A CONFRONTO Comune di Balangero Comune di Corio 21 SETTEMBRE 2018 ASPETTI TECNOLOGICI DI BONIFICA E DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DELL EX MINIERA DI AMIANTO DI BALANGERO E CORIO Dott. Massimo Bergamini Ing. Elisa Lazzari
2 IL SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI BALANGERO E CORIO Legge 257/1992 art. 11 Il Ministero dell Ambiente promuove la conclusione di un Accordo di Programma per il risanamento ambientale della miniera di Balangero e Corio e del territorio interessato, con priorità di utilizzo dei lavoratori della medesima miniera nelle attività di bonifica ; vengono stanziati c.a 15 milioni di euro per i primi interventi di messa in sicurezza di emergenza. Legge 426/1998 art. 1 individua il sito della miniera di Balangero quale intervento di bonifica di interesse nazionale Accordo di Programma 2007 e successive integrazioni prevedono finanziamenti per circa 50 milioni di euro.
3 I NUMERI DEL SITO Superficie soggetta a bonifica e risanamento ambientale: 310 ettari Superficie complessiva acquisita in proprietà pubblica: 420 ettari Sviluppo rete viaria interna: 15 chilometri Lago di cava: 2 mln metri cubi acqua Vasche fanghi di lavorazione: c.a metri cubi Volumi detritici contenenti amianto: c.a 65 mln tonnellate Superficie coperta dagli ex stabilimenti di produzione: mq
4 INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICA E IDROGEOLOGICA
5 EFFICACIA DEGLI INTERVENTI
6 EFFICACIA DEGLI INTERVENTI SOMMITÀ DISCARICA FANDAGLIA
7 BONIFICA DEI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO
8 ALCUNE CRITICITÀ NEI CANTIERI DEL SITO GESTIONE DELLO STRESS DA CALORE GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO GESTIONE DELLE ACQUE CONTAMINATE DA AMIANTO GESTIONE DEL RISCHIO DI CADUTA DEGLI OPERATORI DURANTE LE ATTIVITÀ SUI VERSANTI
9 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO Rete di monitoraggio Cantiere di bonifica Dati meteo Rilascio fibre CORRELAZIONE CON SITUAZIONI DI PERICOLO E ADOZIONE DI SPECIFICHE PROCEDURE DI SALVAGUARDIA PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI NEI CANTIERI E DELL AMBIENTE UTILIZZO DEI DATI AMBIENTALI PER LA GESTIONE DEL CANTIERE IN CHIAVE PREVENTIVA Stazioni meteorologiche di monitoraggio: Balangero centro abitato Corio centro abitato Monte San Vittore Gestione del cantiere
10 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO ESECUZIONE DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE E PERSONALE CON CADENZA GIORNALIERA per la protezione degli operatori impegnati nelle attività di bonifica. per il controllo e la tutela dell ambiente interno ed esterno al sito (centri abitati).
11 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO COMUNE DI BALANGERO Andamento valori medi riscontrati in ambienti di vita
12 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO COMUNE DI CORIO Andamento valori medi riscontrati in ambienti di vita
13 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO PROTEZIONE DEGLI OPERATORI ALL INTERNO DEI MEZZI D OPERA All interno delle cabine dei mezzi d opera e delle macchine movimento terra utilizzate per le attività di cantiere sono state rilevate concentrazioni di fibre aerodisperse molto variabili. Concentrazioni di fibre totali (MOCF) con valori di picco superiori a 100 ff/l.
14 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO PROTEZIONE DEGLI OPERATORI ALL INTERNO DEI MEZZI D OPERA Le cabine degli autocarri e degli autoveicoli sono dotate di sistema di filtrazione ad alta efficienza (99.993%), installato sull impianto di climatizzazione. Per ragioni operative e di visibilità dell area di intervento, i mezzi movimento terra non possono sempre operare a cabina chiusa. Per gli autocarri e gli autoveicoli, è possibile invece ipotizzare l apprestamento di ulteriori modifiche migliorative al sistema di protezione delle cabine.
15 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO PROTEZIONE DEGLI OPERATORI ALL INTERNO DEI MEZZI D OPERA Azioni migliorative adottate: Aumento dell efficienza del sistema di sovrapressione interna alle cabine. Installazione di un impianto specifico per la creazione di un CIRCUITO DI RICIRCOLO E DEPURAZIONE DELL ARIA INTERNA, servito da sistema di filtrazione assoluta (99.993%) (Brevetto depositato R.S.A. S.r.l.). Riduzione delle concentrazioni in cabina di un ordine di grandezza: valori medi di 40 ff/l totali (MOCF).
16 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO EX STABILIMENTI INDUSTRIALI
17 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO SISTEMI DI ABBATTIMENTO DELLE POLVERI AERODISPERSE Vista la dimensione e la tipologia degli interventi da realizzare, in molti casi non è praticabile la realizzazione di un confinamento statico con teli di polietilene.
18 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO SISTEMI DI ABBATTIMENTO DELLE POLVERI AERODISPERSE Per l abbattimento delle polveri aerodisperse in condizioni di lavoro non confinabili si è sperimentato l impiego di un cannone nebulizzatore (fog cannon ) che consente di creare un efficace confinamento dinamico costituito da una nube di acqua micronizzata.
19 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO Le prove di campo, eseguite sulla movimentazione di materiale lapideo contenente amianto, hanno permesso di verificare concentrazioni di amianto pari a 1,1 ff/l (SEM) all esterno della nube. SISTEMI DI ABBATTIMENTO DELLE POLVERI AERODISPERSE L umidità relativa, misurata su tutta l area mediante stendimento di igrometri, ha raggiunto valori pari al 70-80% nell area di manovra dell escavatore, a distanza di circa 50 m dal cannone nebulizzatore.
20 GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO SPERIMENTAZIONE SUI D.P.I. ATTIVITÀ DI CONTROLLO OPERATIVO Per verificare la tenuta effettiva dei dispositivi di protezione individuale è stata predisposta una struttura in plexiglas di confinamento per la manipolazione di materiali contaminati e il campionamento sotto maschera in condizioni di contaminazione controllata (brevetto depositato).
21 GESTIONE DEL RISCHIO DI CADUTA ATTIVITÀ DI BONIFICA / MESSA IN SICUREZZA PERMANENTE SUI VERSANTI Presenza di materiale lapideo incoerente, fronti di scavo di centinaia di metri e pendenze dei versanti del 100%. Esigenza di riduzione della presenza di operatori sui versanti per le lavorazioni e approvvigionamento materiali
22 GESTIONE DEL RISCHIO DI CADUTA IMPIEGO DI MEZZI D OPERA SENZA PERSONALE A BORDO
23 GESTIONE DEL RISCHIO DI CADUTA IMPIEGO DI MEZZI D OPERA SENZA PERSONALE A BORDO L utilizzo di un sistema di trasporto a fune sospeso nella riprofilatura della porzione sommitale della discarica lato Corio ha consentito, oltre a ridurre la presenza di operatori sul versante, di limitare la possibilità di aerodispersione di polveri mediante l eliminazione del trasporto con mezzi gommati sulla rete viaria interna, costituita anch essa da pietrisco asbestifero.
24 GESTIONE DEL RISCHIO DI CADUTA SISTEMI DI MONITORAGGIO GEOTECNICO PER IL CONTROLLO DELLA STABILITÀ DEI VERSANTI Installazione di una stazione totale motorizzata di monitoraggio topografico, con controlli automatici semiorari e segnalazione tramite rete GSM per l eventuale necessità di interruzione delle lavorazioni ed evacuazione delle aree di lavoro. Protocollo di intervento codificato con Protezione Civile territoriale.
25 GESTIONE DEL RISCHIO DI STRESS DA CALORE STRESS DA CALORE e IPOTERMIA sono correlati alle condizioni climatiche (temperatura esterna, umidità,...). L affaticamento respiratorio può variare a seconda del livello di protezione richiesto. VALUTAZIONE DEL RISCHIO CONNESSO ALL UTILIZZO DEI D.P.I. La TUTA MONOUSO classe 3, tipo 4/5/6 può ostacolare fortemente la traspirazione La traspirazione è indispensabile in quanto disperde il calore prodotto dall attività metabolica dell organismo riequilibrando la temperatura corporea. Impedire la traspirazione, soprattutto durante un attività fisica impegnativa può provocare uno STRESS DA CALORE
26 GESTIONE DEL RISCHIO DI STRESS DA CALORE CONFRONTO ABBIGLIAMENTO DA LAVORO ORE ANNUE A RISCHIO DI STRESS DA CALORE TUTA MONOUSO classe 3, tipo 4/5/6 425 Dati calcolati sulla base dei valori misurati presso la stazione meteo di San Vittore, situata 30 km a nord di Torino ad una altezza di 900 metri s.l.m. TUTA IN COTONE E ABBIGLIAMENTO SOTTO TUTA 81
27 GESTIONE DEL RISCHIO DI STRESS DA CALORE ADOZIONE DI SPECIFICO ABBIGLIAMENTO TUTA E SOTTO-TUTA La tuta e l abbigliamento sottotuta, entrambi in cotone a trama compatta adottati da R.S.A., facilitano la traspirazione corporea rispetto alla più utilizzata tuta in Tyvek.
28 GESTIONE DELLE ACQUE CONTAMINATE DA AMIANTO DEPURAZIONE ACQUE CANTIERE MEDIANTE FLOCCULAZIONE
29 GESTIONE DELLE ACQUE CONTAMINATE DA AMIANTO DECONTAMINAZIONE DELLE ACQUE CONTENENTI AMIANTO - CHELUSAM Su invenzione di un pool di ricercatori del Centro G. Scansetti dell Università degli Studi di Torino, coordinati dalla prof.ssa Fubini e dal prof. Cravotto, R.S.A. S.r.l. ha brevettato un sistema per la decontaminazione di acque contenenti amianto mediante l impiego sinergico di reagenti chimici ed ultrasuoni. I dati di laboratorio confermano la solubilizzazione del crisotilo con la formazione di aggregati amorfi non fibrosi.
30 GESTIONE DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO DEPOSITO PRELIMINARE D15
31 GESTIONE DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO
32 GESTIONE DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO PROGETTO DI MESSA IN SICUREZZA PERMANENTE DEI MATERIALI DI BONIFICA
33 AEROFOTO ANNO 1989
34 AEROFOTO ANNO 2010
35 Grazie per l attenzione
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