1. Sulla diffusione della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa riguardante

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1 QUESTIONARIO PER IL SINODO (il presente questionario è stato compilato dal parroco dopo la riunione confusa del CPP allargato del 13/12/2013: vedi resoconto schematico sul foglio settimanale del 15/12/2013) Ci viene chiesto: la risposta alle domande serve per favorire una migliore profondità di lettura della situazione, e non per anticipare risposte e azioni che attendiamo. Le risposte si riferiscono alle persone che abitano qui, e che incontriamo. Si ha l impressione che le domande del questionario ripetano i luoghi comuni del discorso pubblico, e perciò non aiutino ad un ripensamento. 1. Sulla diffusione della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa riguardante la famiglia. Qual è la reale conoscenza degli insegnamenti della Bibbia, della Gaudium et spes, della Familiaris consortio e di altri documenti del Magistero postconcilare sul valore della famiglia secondo la Chiesa Cattolica? - La conoscenza reale dell insegnamento della Chiesa è una gran confusione: è comunque una conoscenza indiretta, attraverso i midia. Ma questa conoscenza non interessa. La gente ha in mente questo: la Chiesa non vuole il divorzio, è contro i gay, e non si sa bene cosa pensa della convivenza. Però ognuno si regola come può, perché ci sono sempre buoni motivi per regolarsi come conviene, e si può sempre trovare qualche eccezione rispetto alle presunte regole della Chiesa. Come i nostri fedeli vengono formati alla vita familiare secondo l insegnamento della Chiesa? - Vengono formati con la preparazione al matrimonio, in genere seguita come una buona occasione, che però non ha seguito (perché sono poi sommersi dal ritmo della vita, e dalla mentalità vincente). Vengono formati poi con gli incontri per il battesimo del figlio, e quelli paralleli alla iniziazione cristiana dei figli. Dove l insegnamento della Chiesa è conosciuto, è integralmente accettato? - Insegnamento della Chiesa su che cosa? L accettazione è molto diversificata. Si verificano difficoltà nel metterlo in pratica? - La gente non ha la coscienza di dover mettere in pratica un insegnamento. Quali? - Le difficoltà sono quelle proclamate dai media (delle difficoltà passate non se ne parla più: per esempio della contraccezione). Come l insegnamento della Chiesa viene diffuso nel contesto dei programmi pastorali a livello nazionale, diocesano e parrocchiale? - Viene diffuso ripetendolo, e magari abbellendolo con parole, esempi, illustrazioni; e perciò non viene recepito. Quale catechesi si fa sulla famiglia? - Più che una catechesi sulla famiglia, in parrocchia si cerca di accompagnare la famiglia nei momenti della sua formazione o della formazione dei figli; nei momenti in cui la famiglia è segnata dalla nascita, (meno dalla sofferenza, perché ci sono gli ospedali) e dalla morte. In quale misura e in particolari su quali aspetti tale insegnamento è realmente conosciuto, accettato, rifiutato e/o criticato in ambienti extra ecclesiali? - Sono conosciuti - a volte- i particolari, non l impianto generale. Quali sono i fattori culturali che ostacolano la piena ricezione dell insegnamento della Chiesa sulla famiglia? - Il fattore culturale fondamentale è che non si accetta un insegnamento ; non si accetta il fatto che la Chiesa proponga un insegnamento già definito a monte, rispetto alla fatica della ricerca della verità, dentro l esperienza umana.

2 2. Sul matrimonio secondo la legge naturale. Quale posto occupa il concetto di legge naturale nella cultura civile, sia a livello istituzionale, educativo e accademico, sia a livello popolare? - La cultura civile non ha nessun concetto di legge naturale: ci sono le leggi civili. A livello popolare il sentore è che qualcosa come una legge naturale ci debba essere, ma che cosa sia è difficile dire; e poi ognuno si regola secondo la sua coscienza. Quali visioni dell antropologia sono sottese a questo dibattito sul fondamento naturale della famiglia? - Due visioni. L antropologia delle facoltà, che pensa l uomo come una entità già costituita e dotata di facoltà; e che pensa alla legge naturale come ad una legge già definita a monte, rispetto all agire dell uomo. E l antropologia drammatica, in cui è essenziale la storia per la conoscenza dell identità dell uomo, e della verità della legge naturale. Questa visione drammatica non sta alla base dell insegnamento della Chiesa. Il concetto di legge naturale in relazione all unione tra l uomo e la donna è comunemente accettato in quanto tale da parte dei battezzati in generale? - Che l unione debba essere tra un uomo e una donna, sembra pacifico. Come viene contestata nella prassi e nella teoria la legge naturale sull unione tra l uomo e la donna in vista della formazione di una famiglia? - Più che contestata, viene compresa come astratta: non serve perché poi ci si regola secondo quello che uno crede. Come viene proposta e approfondita negli organismi civili ed ecclesiali? - Non viene approfondita. Se richiedono la celebrazione del matrimonio battezzati non praticanti o che si dichiarino non credenti, come affrontare le sfide pastorali che ne conseguono? - Cercando di far capire che la celebrazione del matrimonio è un atto di fede. 3. La pastorale della famiglia nel contesto della evangelizzazione. Quali sono le esperienze nate negli ultimi decenni in ordine alla preparazione al matrimonio? - Sono proposte didattiche e pedagogiche (equipe, centri ) che non hanno tenuto presente il senso dirompente di novità, di buona notizia, insito nell esperienza del rapporto uomo-donna. Come si è cercato di stimolare il compito di evangelizzazione degli sposi e della famiglia? - Parlando e facendo conoscere il vangelo. Come promuovere la coscienza della famiglia come Chiesa domestica? - Certamente non trasformando la famiglia in una chiesa. Si è riusciti a proporre stili di preghiera in famiglia che riescano a resistere alla complessità della vita e della cultura attuale? - Sembra di no, anche se alcune singole persone (avanzate negli anni), in famiglia, seguono il rosario trasmesso in TV. Nell attuale situazione di crisi tra le generazioni, come le famiglie cristiane hanno saputo realizzare la propria vocazione di trasmissione della fede?

3 - Sembra che non ci sia stata questa trasmissione, ma un allinearsi con la cultura vincente; e tuttavia il tessuto religioso profondamente radicato nella nostra cultura, ha ancora dei sussulti. In che modo le Chiese locali e i movimenti di spiritualità familiare hanno saputo creare percorsi esemplari? - I percorsi non sembrano molto esemplari perché fatti di riunioni e di parole (scambio di esperienze). e) Qual è l apporto specifico che coppie e famiglie sono riuscite a dare in ordine alla diffusione di una visione integrale della coppia e della famiglia cristiana credibile oggi? - Un apporto specifico può essere quello dei coniugi che festeggiano il 50 (o giù di lì) di matrimonio; e quello delle giovani coppie con tanti figli. f) Quale attenzione pastorale la Chiesa ha mostrato per sostenere il cammino delle coppie in formazione e delle coppie in crisi? - L attenzione della Chiesa (al di là dei Corsi di preparazione al Matrimonio ) si mostra ricorrendo agli specialisti, agli psicologi che però curano la malattia, non la formazione della coppia. 4. Sulla pastorale per far fronte ad alcune situazioni matrimoniali difficili. La convivenza ad experimentum è una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare? - È molto rilevante. In quale percentuale si potrebbe stimare numericamente? - La quasi totalità delle coppie che chiedono il matrimonio, convivono. Esistono unioni libere di fatto, senza riconoscimento né religioso né civile? - Sì. Vi sono dati statistici affidabili? - No. I separati e i divorziati risposati sono una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare? - Sì. In quale percentuale si potrebbe stimare numericamente? - Non sapremmo stimare la percentuale. Come si fa fronte a questa realtà attraverso programmi pastorali adatti? - Non esistono programmi pastorali. In tutti questi casi: come vivono i battezzati la loro irregolarità? - Come un dato di fatto accettabile. Ne sono consapevoli? - Ne sono consapevoli, ma non fa problema. Manifestano semplicemente indifferenza? - Non manifestano indifferenza; anzi, auspicano una regolarizzazione. Si sentono emarginati e vivono con sofferenza l impossibilità di ricevere i sacramenti? - Non si sentono emarginati e non vivono una sofferenza; e quasi esclusivamente in occasione della Comunione dei figli, chiedono i sacramenti; a volte per ostentazione.

4 e) Quali sono le richieste che le persone divorziate e risposate rivolgono alla Chiesa a proposito dei sacramenti dell Eucaristia e della Riconciliazione? - In genere nessuna. Tra le persone che si trovano in queste situazioni, quante chiedono questi sacramenti? - Sono pochissime. f) Lo snellimento della prassi canonica in ordine al riconoscimento della dichiarazione di nullità del vincolo matrimoniale potrebbe offrire un reale contributo positivo alla soluzione delle problematiche delle persone coinvolte? - Penso di sì, dato che la maggioranza dei matrimoni celebrati in chiesa non sono un sacramento. Se sì, in quali forme? - Non sapremmo dire. g) Esiste una pastorale per venire incontro a questi casi? - Riteniamo di no. Come si svolge tale attività pastorale? - Si svolge prevalentemente con chiacchiere. Esistono programmi al riguardo a livello nazionale e diocesano? - Se esistono, sono programmi astratti: discutono il problema, ma non lo toccano. Come viene annunciata a separati e divorziati risposati la misericordia di Dio e come viene messo in atto il sostegno della Chiesa al loro cammino di fede? - Anche a loro viene annunciata come è annunciata a tutti, con la possibilità della riconciliazione. 5. Sulle unioni delle persone dello stesso sesso. Esiste nel vostro paese una legge civile di riconoscimento delle unioni di persone dello stesso sesso equiparate in qualche modo al matrimonio? - No. Quale è l atteggiamento delle Chiese particolari e locali sia di fronte allo Stato civile promotore di unioni civili tra persone dello stesso sesso, sia di fronte alle persone coinvolte in questo tipo di unione? - È ripetitivo dei no. Quale attenzione pastorale è possibile avere nei confronti delle persone che hanno scelto di vivere secondo questo tipo di unioni? - Va rivista tutta la questione del gender. Nel caso di unioni di persone dello stesso sesso che abbiano adottato bambini come comportarsi pastoralmente in vista della trasmissione della fede? - Va rivista tutta la questione dell educazione, connessa alla questione dell origine (padre/madre).

5 6. Sull educazione dei figli in seno alle situazioni di matrimoni irregolari. Qual è in questi casi la proporzione stimata di bambini e adolescenti in relazione ai bambini nati e cresciuti in famiglie regolarmente costituite? - Non sapremmo fare statistiche: certo sono tanti i figli in situazioni matrimoniali irregolari. Con quale atteggiamento i genitori si rivolgono alla Chiesa? - Con l atteggiamento di chi vuole fare il bene per i propri figli. Che cosa chiedono? - Chiedono i sacramenti. Solo i sacramenti o anche la catechesi e l insegnamento in generale della religione? - I sacramenti, con quel che segue, certo; e vogliono che la Chiesa non si intrometta nella questione educativa, qui ci pensano loro (o meglio, non ci pensano). Come le Chiese particolari vanno incontro alla necessità dei genitori di questi bambini di offrire un educazione cristiana ai propri figli? - Vanno incontro con la proposta educativa comune a tutti (post-battesimo, iniziazione cristiana, percorsi adolescenti ). Come si svolge la pratica sacramentale in questi casi: la preparazione, l amministrazione del sacramento e l accompagnamento? - Insieme con tutti gli altri (con particolare attenzione). 7. Sull apertura degli sposi alla vita. Qual è la reale conoscenza che i cristiani hanno della dottrina della Humanae vitae sulla paternità responsabile? - Nulla. Quale coscienza si ha della valutazione morale dei differenti metodi di regolazione delle nascite? - Non si ha coscienza di una differente valutazione morale. Quali approfondimenti potrebbero essere suggeriti in materia dal punto di vista pastorale? - Far cogliere l artificio di tutti i metodi. È accettata tale dottrina morale? - Qualsiasi dottrina morale, oggi, non gode di alcun consenso. Quali sono gli aspetti più problematici che rendono difficoltosa l accettazione nella grande maggioranza delle coppie? - Non si riesce a capire perché in questa materia così intima, non ci si debba arrangiare come si può. Quali metodi naturali vengono promossi da parte delle Chiese particolari per aiutare i coniugi a mettere in pratica la dottrina dell Humanae vitae? - Non tanto un singolo metodo, ma un insieme.

6 Qual è l esperienza riguardo a questo tema nella prassi del sacramento della penitenza e nella partecipazione all eucaristia? - Nel sacramento della penitenza, mai nessuno chiede qualcosa; e tanto meno per partecipare alla eucaristia. e) Quali contrasti si evidenziano tra la dottrina della Chiesa e l educazione civile al riguardo? - Per l educazione civile è scontato il preservativo. f) Come promuovere una mentalità maggiormente aperta alla natalità? - Distruggendo la mentalità del figlio come bene prezioso. Come favorire la crescita delle nascite? - Distruggendo la mentalità consumistica dell avere sempre di più, e del diritto illimitato alla assistenza sociale. 8. Sul rapporto tra famiglia e persona. Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione dell uomo: la famiglia è un luogo privilegiato perché questo avvenga? - Sì, se si considera che i rapporti primari (uomo-donna; genitori-figli) per essere vissuti, richiedono una fede che solo Gesù Cristo porta a verità. Quali situazioni critiche della famiglia nel mondo odierno possono diventare un ostacolo all incontro della persona con Cristo? - Tutte, se non si va alla ricerca del senso. In quale misura le crisi di fede che le persone possono attraversare incidono nella vita familiare? - Nella misura in cui non ci si pensa in cammino. 9 Altre sfide e proposte. Ci sono altre sfide e proposte riguardo ai temi trattati in questo questionario, avvertite come urgenti o utili da parte dei destinatari? - Avvertiamo urgente trattare tutti questi temi, non ripetendo le canzonette della comunicazione pubblica, ma a partire da una rinnovata antropologia.