L abbigliamento maschile

Transcript

1 L abbigliamento maschile Ultimi decenni del 1700 prevalenza gusto britannico. Modello inglese: struttura di abito in tre pezzi (Carlo II Stuart 1666) uso di stoffe sobrie, colori austeri. La Rivoluzione francese per un periodo mise in ombra la moda britannica che, tuttavia, si consolidò nel corso dell 800.

2 Primi trent anni dell 800 dandismo. Diffuso poi in Francia e nel resto del continente. L esibizione estrema di eleganza non era un fenomeno nuovo.

3 The Muscadins or Incroyables e Merveilleuses, primo 800

4 Muscadins, fine 700

5 Il dandismo ebbe un influenza più ampia e duratura sulla cultura europea della moda. Thomas Carlyle, Sartor Resartus, Un dandy è un indossatore un uomo il cui lavoro, funzione ed esistenza consistono nell indossare i vestiti. Ogni facoltà della sua anima, del suo spirito, del suo portafoglio e della sua persona è consacrata eroicamente a questo unico obiettivo, indossare abiti con sapienza ed eleganza, in modo che, se gli altri vestono per vivere, lui vive per vestirsi.

6 George Brummel mito dell eleganza maschile: abito in tre pezzi, tessuti pregiati ma non appariscenti, colori sobri. Importanza della biancheria.

7 Pelham: Or the Adventures of a Gentleman, 1828: Nulla è superficiale per un osservatore attento!. Il fondamento dell eleganza è la semplicità Gusto, conoscenza di materiali e abili artigiani.

8 Area di nascita e diffusione del dandismo fu il West End, elegante zona residenziale di Londra. Savile Row sartorie Bond street maglieria, accessori e profumi.

9 Il modello inglese dell eleganza maschile giunse alla sua forma compiuta quando l abito in tre pezzi venne legato al colore nero. Divenne l abito distintivo della classe dirigente vittoriana. Anche la Francia adottò lo stile inglese. Intellettuali come Charles Baudelaire, Balzac diffusero il modello dell eleganza inglese. Balzac più per la descrizione dei personaggi dei suoi romanzi.

10 periodo umbertino ( ) Nell abbigliamento maschile affermò quella sobrietà di linee e colori che l avrebbe contraddistinto fino alla prima metà del XX secolo. Al colore e alla stravaganza la moda maschile sostituì una linea formale e tonalità scure (nero, marrone, grigio scuro). L austerità della foggia e l utilizzo del nero negavano simbolicamente il corpo dell uomo e rafforzavano l idea della mente motrice dell evoluzione industriale e borghese. Dalla seconda metà dell Ottocento, nella moda maschile i segni di eleganza e distinzione furono relegati all utilizzo di pochi ma ricercati accessori: le cravatte, il bastone, il cappello, i guanti.

11 Affermazione di uno stile internazionale seconda metà 1800 Agli inizi del secolo XX interessò tutto il mondo occidentale, elesse Londra come capitale della moda maschile e Parigi di quella femminile. Lo stesso secondo re d Italia Umberto I si serviva presso le sartorie dell elegante Savile row di Londra, dove i grandi sarti avevano i loro negozi.

12 In Italia la diffusione del nero inizia dopo la Restaurazione per consolidarsi dopo la metà dell 800. Il conte Marco Crespi, l uomo più elegante di Milano, inviava settimanalmente a Londra i colletti per la stiratura a lucido.

13 Vestiario maschile del XIX secolo Tenuta da giorno: capospalla, redingote, poi giacca. Gilet. Cravatta (nodo). Pantaloni, più o meno aderenti, a secondo dei periodi. Mantello, in seguito il paletot o lo sportivo Mackintosh di tessuto impermeabile.

14 Standardizzazione, omogeneizzazione del colore. Affrancazione degli uomini dalla moda?