Lectio GV 1, LA TESTIMONIANZA DI GIOVANNI

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lectio GV 1, LA TESTIMONIANZA DI GIOVANNI"

Miranda Ruggeri
5 anni fa
Visualizzazioni

1 Lectio DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI. GV 1, LA TESTIMONIANZA DI GIOVANNI [6] Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. [7] Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. [8] Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. [19] E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Chi sei tu?". [20] Egli confessò e non negò, e confessò: "Io non sono il Cristo". [21] Allora gli chiesero: "Che cosa dunque? Sei Elia?". Rispose: "Non lo sono". "Sei tu il profeta?". Rispose: "No". [22] Gli dissero dunque: "Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?". [23]Rispose: <<Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia>>. [24] Essi erano stati mandati da parte dei farisei. [25] Lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?". [26] Giovanni rispose loro: "Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, [27] uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo". [28] Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Dopo: i primi discepoli Passi paralleli: Mt 3, 1ss; Mc 1, 2ss Riferimenti biblici: Is 40, 3

2 Il contesto Il brano in questione è formato da due parti i vss 6-8 che fanno parte del prologo del vangelo e i vss che ci presentano la figura di Giovanni. Il primo brano è un inserzione all interno della struttura del prologo. Il prologo è composto dai primi 18 versetti del primo capitolo del vangelo di Giovanni. Anche il vangelo di Marco ha un prologo che però è di un solo versetto e quindi non si parla di vero e proprio prologo, anche se esplica la finalità che anche Giovanni mette nei sui primi versetti e cioè quella di spiegare che cos è questa buona novella, questo vangelo. Gli studiosi ci dicono che nel prologo Giovanni ha già scritto tutto il suo vangelo e che i capitoli che lo seguono sono una esplicitazione di quei primi 18 versetti. Dal 4 al 6 Giovanni ci presenta il Battista come testimone della luce. Al quarto evangelista è molto caro il tema luce-tenebre, anzi la venuta stessa del verbo è vista nel prologo proprio come questa alternanza tra la luce che è il verbo e le tenebre che non accolgono il verbo. Questi versetti mettono bene in chiaro l umanità del battista, con Giovanni non siamo sul piano dell eternità come nei primi 3 versetti del prologo con il verbo, per ben tre volte viene infatti ripetuto che egli venne come testimone, per rendere testimonianza. Questo uomo è mandato da Dio con lo scopo di condurre con la sua testimonianza alla luce. Nel quarto vangelo più che al battesimo e alla conversione la figura di Giovanni è associata alla testimonianza. Il secondo brano si riallaccia al primo proprio attraverso la testimonianza del battista. È una specie di interrogatorio, i giudei mandano sacerdoti e leviti a esaminare il Battista. Vengono poste due domande: tu chi sei? E perché battezzi? Giovanni alla prima domanda non risponde positivamente ma usa tre negazioni che mettono in risalto la sua volontà di essere solo testimone, la sua volontà di non elevarsi ma di umiliarsi, non è il Messia, non è Elia, non il Profeta. Al riproporsi della stessa domanda Giovanni risponde positivamente con un passo del profeta Isaia al capitolo 40, il libro della consolazione. Con la seconda domanda Giovanni introduce subito la figura di Gesù uno che è in mezzo a voi.

3 Esegesi: vs. 6 Un uomo: se da sempre la parola era verso Dio ci fu e ci sarà sempre un uomo mandato da Dio che la testimonia ad altri. vs. 7 Testimonianza: x 3 volte in pochi vss. In greco martire, è colui che ricorda. Ha nel cuore e vive la Parola, che proclama anche agli altri, perché non cada in oblio. Testimone è uno che ha visto, ricorda e racconta: la testimonianza è un esperienza di vita che diventa parola e si trasmette ad altri. Senza di essa non c è ne comunicazione ne comunione ne tra di noi ne con Dio. Per questo la menzogna è uno dei più gravi reati nella bibbia. Affinchè tutti credessero: il fine della testimonianza è che tutti riconoscano la luce della vita ed entrino nel misterioso dialogo con Dio che li porta a vivere la loro verità. vs. 19 I giudei: non si intende gli abitanti della giudea ma coloro che detenevano il potere da sempre in conflitto con i mandati da Dio rappresentano la cecità, l e tenebre, coloro che non solo non anno accolto la Parola che hanno impedito ad altri di accoglierla. Sacerdoti e leviti: i leviti erano probabilmente gli addetti al tempio di livello inferiore ai sacerdoti, forse con funzioni di polizia; facevano comunque parte della casta sacerdotale. Leviti deriva dai figli della Tribù di Levi, uno dei dodici figli di Giacobbe, la tribù scelta da Dio stesso per il sacerdozio. vs. 20 Confessò e non negò e confessò: una costruzione stilistica così insolita dal sapore propriamente semitico, attira l attenzione sulle parole di Giovanni, costringendo chi ascolta a non trascurarle, sono il centro di tutto il brano. E la confessione inizia con tre no secchi. vs. 21 Sei tu Elia?: Elia, padre di tutti i profeti era atteso prima della venuta del Signore per convertire il popolo. Il profeta sei tu?: per il profeta si intende un uomo pari a Mosè e predetto già in Dt 18,15, era atteso per la fine dei tempi. vs. 23 Io, voce: non dice io sono voce, io sono è infatti riservato solo a Gesù nel Vangelo. Il suo io è l essere voce, che grida la Parola della quale è il testimone. Giovanni presta voce all attesa sia di Israele,

4 vs. 25 vs. 26 vs. 27 vs. 28 sia di tutta l umanità in cerca della luce. Ogni grido d uomo, che non ha cessato di sperare, trova in lui la propria voce. Giovanni è la voce la cui parola è Gesù, come non c è parola udibile senza voce, così non c è voce sensata senza parola. Di uno che grida:cf Is 40,3. Il battista si identifica con la voce del Libro della consolazione di Isaia, che si rivolge al popolo deportato in Babilonia per incoraggiarlo a un nuovo esodo. Se l antico esodo fu l uscita dalla schiavitù dell egitto, il nuovo è l uscita dall esilio di Babilonia, frutto amaro del proprio peccato. Tutta la bibbia tiene sveglio questa identità di libertà, l uomo non è fatto per essere schiavo. Perché battezzi?: il battesimo di Giovanni rientra in un simbolismo religioso comune: immergersi ed uscire dall acqua significa morire a una vita morta per rinascere a un esistenza bella e giusta. Se l immergersi esprime la realtà della morte, l emergere esprime il desiderio di vita. Io battezzo con acqua: con il suo battesimo Giovanni intende preparare quello del Messia che battezzerà nello Spirito. Il battesimo esprime quel desiderio di conversione e di vita nuova, che costituisce la nostra disposizione ad accogliere il dono dello spirito. Colui che viene dopo di me: Colui che viene, il veniente è attributo del Signore. Noi possiamo andare a lui perché lui viene a noi. Giovanni ribadisce la superiorità di colui che deve venire. Betania: importante indicazione geografica, non si tratta della Betania di Lazzaro, Maria e Marta, ma di una beth ennon (case delle fonti) vicino a Salim, è al di là del giordano, il fiume che segna il confine della terra promessa. Il battesimo di Giovanni è ancora fuori: per entrare occorre attraversare il Giordano, paragonato al mar rosso, con un nuovo esodo. Il so battesimo conduce alle porte della terra promessa e predispone a entrare.

5 Spunti di meditazione: dopo aver ascoltato con attenzione la testimonianza di Giovanni mi pongo queste domande: - Riconosco coloro che testimoniano il Cristo nella loro vita? - Sono spronato dai testimoni di Gesù ad esserlo a mia volta? - Che mi manca per testimoniare realmente Gesù nella mia vita? - Come vivo il mio battesimo? Meditatio Ripeti mentalmente: Preparate la via del Signore Oratio Tu che mia hai chiamato ad essere testimone del tuo amore per ogni fratello, non lasciare che le mie giornate passino senza che io abbia potuto parlare di te: con un sorriso sincero, con un gesto gratuito, con un aiuto concreto, con una parola di conforto. Amen. Contemplatio È il momento di lasciarmi amare dal Signore. Actio Alla luce di questa Parola, che cosa può cambiare nella mia vita?

Documenti analoghi

DOMENICA 3^ DI AVVENTO - 14 dicembre 2014

DOMENICA 3^ DI AVVENTO - 14 dicembre 2014 Luca Giordano, Giovanni Battista predica nel deserto, 1690-1705, Galleria Heim, Londra. Ancora Giovanni Battista in queste liturgie domenicali, nelle quali afferma