NOTIZIARIO AL 12 MARZO 2007 PARLAMENTO EUROPEO

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1 NEWSLETTER CONFETRA BRUXELLES - NEWSLETTER CONFETRA BRUXELLES - NEWSLETTER CONFETRA BRUXELLES - NEWSLETTER CONFETRA BRUXELLES NOTIZIARIO AL 12 MARZO 2007 PARLAMENTO EUROPEO COMMISSIONE TRAN Completamento del mercato interno dei servizi postali comunitari La Commissione Trasporti e Turismo ha tenuto un primo scambio di opinioni in merito al completamento del mercato interno dei servizi postali. Dopo una breve introduzione generale dell on. Markus Ferber (PPE-Germania) e del vice presidente della commissione TRAN J. Savary (PSE Francia), sono intervenuti alcuni membri di altre commissioni parlamentari: S. Hughes (PSE/Regno Unito : Commissione affari sociali), Swoboda (PSE/Austria: commissione affari esteri), Hatzidakis (PPE/Grecia commissione mercato interno) e Seeber (PPE/Austria commissione per l ambiente). La discussione principale si è incentrata sulla possibilità o meno di completare la liberalizzazione dei servizi postali nell UE e sulla tempistica della sua attuazione. Dalla discussione è emerso che sebbene la qualità del servizio postale sia migliorata rimane la necessità di garantire una copertura universale dei servizi postali anche in regioni periferiche. Tra le difficoltà condivise dai parlamentari e- merge quella del finanziamento al servizio postale universale e in particolare alle modalità con cui esso dovrebbe attuarsi. Dopo questo primo scambio di opinioni l obiettivo resta quello di raggiungere risultati concreti entro il termine prefissato del Il dibattito sarà ripreso ed approfondito nelle prossime sedute della Commissione TRAN. Attuazione del primo pacchetto ferroviario La Commissione per i trasporti e il turismo ha esaminato il progetto di relazione sull'attuazione del primo pacchetto ferroviario, il cui relatore è Michael Cramer (Verdi /ALE). Si rammenta che con il primo pacchetto ferroviario dovevano essere poste le basi per il trasferimento modale, ovvero il trasferimento del trasporto di merci dalla strada alla rotaia, i monopoli nazionali dovevano affrontare la concorrenza, aprire le reti, modernizzare. Inoltre il passaggio dalla strada alla ferrovia era reso necessario anche per motivi di sicurezza e di natura economica, nonché ecologica. Nel testo di relazione Cramer evidenzia che l apertura delle reti ferroviarie per il trasporto merci non ha sortito gli effetti auspicati a causa della concorrenza sleale e discriminatoria delle diverse modalità di trasporto e della configurazione dello stesso settore ferroviario; ritiene che la separazione formale tra infrastruttura e gestione delle ferrovie, ormai avvenuta in tutti i paesi dell Unione, in molti casi non è effettiva; sottolinea che per migliorare la competitività occorra rafforzare ed accelerare l interoperabilità nell ambito del sistema rotabile. Cramer ha ricordato con quanta esitazione numerosi Stati abbiano attuato il primo pacchetto ferroviario. La relazione in questione è stata oggetto di numerose critiche da parte dei diversi membri della Commissione intervenuti in aula che ne hanno chiesto un maggior approfondimento. Non tutti i parlamentari sono d accordo con il punto di vista del relatore, in particolare per quanto riguarda la separazione tra rete e gestione; si auspicano nuove discussioni nel corso delle prossime sedute della Commissione. Norme comuni per la sicurezza dell aviazione civile Il relatore Paolo Costa, ha presentato alla Commissione per i Trasporti e il Turismo il progetto di raccomandazione per la seconda lettura relativo alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce norme comuni per la sicurezza dell'aviazione civile e che abroga il regolamento (CE) n. 2320/2002. Il relatore ha voluto sottolineare l importanza dei tre seguenti punti nel raggiungimento di un accordo: - Finanziamento: per cui non si intendono accettare ulteriori dilazioni - Trasparenza: in particolare nella separazione tra i costi per la sicurezza e quelli per il trasporto - Proporzionalità : nella divisione e nella copertura delle spese per la sicurezza Il relatore nell esporre l esame del progetto di raccomandazione ha riscontrato un largo consenso tra i membri della Commissione TRAN, in particolare per quanto riguarda la richiesta di trasparenza del finanziamento, ritenuta da tutti indispensabile. Anche la Commissione europea intervenuta nel corso della riunione ha espresso il proprio ottimismo per il raggiungimento di un accordo in seconda lettura, ritenuta necessaria per facilitare la definizione di un accordo sulle misure comuni di sicurezza.

2 POLITICA DEI TRASPORTI Lista nera dei vettori aerei: la Commissione adotta nuove misure La Commissione europea ha adottato il terzo aggiornamento dell'elenco dei vettori aerei soggetti a divieto operativo nell'ue. Da segnalare, nell'aggiornamento dell'elenco comunitario consultabile nel sito internet le seguenti misure adottate sulla base del parere unanime espresso dagli esperti del Comitato della sicurezza aerea: - le 2 compagnie aeree, Phuket Air (Tailandia) e DAS Air Cargo / Dairo Air Services (Uganda/Kenya), sono state cancellate dall'elenco comunitario delle compagnie aeree bandite dal territorio comunitario, in quanto hanno dimostrato alla Commissione di aver colmato le gravi carenze in materia di sicurezza che inizialmente avevano portato al divieto operativo in Europa nei loro confronti vettori aerei precedentemente inclusi sono stati soppressi dall'elenco per aver cessato le attività di traffico aereo, in quanto il paese di appartenenza ha ritirato loro (o rifiutato di rinnovare) il certificato di operatore aereo o perché le compagnie aeree stesse hanno deciso di porre fine alle loro attività. I vettori aerei interessati erano registrati in Kazakistan (2), nella Repubblica democratica del Congo (6), nella Repubblica di Liberia (1), nella Guinea equatoriale (33) e nella Repubblica del Kirghizistan (7). Per contro, altri dieci vettori sono stati aggiunti all'elenco comunitario con divieto operativo assoluto; si tratta di compagnie aeree create nella Repubblica del Kirghizistan (4), nella Guinea equatoriale (1) e nella Repubblica democratica del Congo (5). - La compagnia Pakistan International Airlines (PIA) è soggetta a una restrizione operativa in forza della quale per le operazioni di volo verso la Comunità può u- tilizzare soltanto gli aeromobili Boeing La restrizione operativa in vigore nei confronti di Air West (Sudan) è stata inasprita ed è diventata ora un divieto operativo assoluto, giacché sono state riscontrate ulteriori carenze sotto il profilo della sicurezza anche nell'unico aeromobile della compagnia che era ancora autorizzato a operare nella Comunità. - La Commissione ha preso atto della decisione della Bulgaria di proibire a cinque vettori bulgari (Air Sofia, Bright Aviation Services, Heli Air Services, Skorpion Air e Vega Airlines) le operazioni di volo verso gli altri Stati membri dell'ue e verso l'islanda, la Norvegia e la Svizzera. Si tratta di una decisione provvisoria in attesa dell'applicazione di misure correttive adeguate, che saranno riesaminate congiuntamente dalla Commissione e dalle autorità bulgare tra alcune settimane. - A seguito di consultazioni con la Commissione, la Russia ha deciso, il 12 febbraio 2007, di vietare a nove vettori nazionali Aero Rent, Tatarstan, Atlant Soyuz, Aviakon Zitotrans, Centre Avia, Gazpromavia, Lukoil, Russian Sky (Russkoe Nebo) e Utair di effettuare voli singoli e voli charter verso la Comunità. Tuttavia, in casi eccezionali e previo controlli rigorosi, alcuni voli potranno essere autorizzati. Migliorare il coordinamento delle reti transeuropee di trasporto (RTE-T) I parlamentari europei hanno adottato la relazione d'iniziativa dell'eurodeputata lituana Margarita Starkeviciuté (ALDE) sulla relazione speciale della Corte dei conti europea relativa alle Reti transeuropee di trasporti (RTE-T). La relazione, precedentemente adottata all'unanimità dalla Commissione parlamentare dei trasporti, ritiene che nel contesto finanziario attuale, che concede solo 8,013 milioni di Euro per il periodo invece dei 20,350 milioni di Euro inizialmente previsti, la preferenza deve essere attribuita ai tratti transfrontalieri di progetti prioritari e a taluni punti d'ingorgo (bottlenecks) per contribuire al completamento di una rete RTE interconnessa e interoperativa. I deputati chiedono inoltre alla Commissione di stabilire una netta separazione delle responsabilità istituzionali e di determinare un quadro per il coordinamento delle attività tra la DG REGIO, che finanzia le infrastrutture locali di trasporti, e la DG TREN, responsabile del finanziamento dei progetti, per evitare un doppio finanziamento degli stessi progetti. La relazione propone inoltre la creazione di un'entità ad hoc incaricata della gestione del progetto delle reti, al fine di mantenere la centralizzazione dell'informazione, facilitare il miglioramento dei controlli esercitati dalla Commissione e migliorare il coordinamento delle varie questioni giuridiche, amministrative e tecniche tra gli Stati membri interessati. Sviluppo del trasporto modulare in Europa Nel quadro dell'applicazione del Libro bianco sui trasporti, il settore stradale intende contribuire allo sviluppo di un trasporto merci innovativo, efficace, sostenibile ed ecologico. Secondo gli Stati scandinavi, la chiave per riuscirvi sta nell'introduzione su certe strade del Sistema europeo modulare (EMS), come già esiste in questi paesi. L'obiettivo è d'introdurre questo sistema al livello europeo, come alternativa al trasporto stradale di merci con camion tradizionali. Il progetto, lanciato nel 2003 dal gruppo VOLVO, permette l'uso di camions a doppio rimorchio che possono raggiungere persino 25,25 metri di lunghezza e la cui capacità è di 60 tonnellate, invece dei 16 metri (18,75 autorizzati dalla legislazione europea) e delle 40 tonnellate normalmente autorizzate in Europa. Questa soluzione permetterebbe di compiere

3 progressi in termini di volume, inquinamento e flessibilità, e avrebbe effetti benefici sulla diminuzione del traffico sulle autostrade europee. Secondo le stime dei rappresentanti del gruppo Volvo Truck che hanno presentato il progetto il 20 febbraio a Bruxelles, due camion EMS potrebbero avere la capacità di tre camions normali. Tuttavia, attualmente la lunghezza dei camions EMS supera le norme europee in vigore (la direttiva 96/53/CE permette la circolazione dei camions a due rimorchi, ma la loro lunghezza non può superare 18,75 metri). Vi sono altri problemi per la realizzazione di questo progetto: i camion a doppio rimorchio, di peso superiore alle 40 ton rischiano di danneggiare le infrastrutture stradali. Oltre alla Svezia e alla Finlandia (precursori del progetto), solo la Danimarca, i Paesi Bassi (che hanno appena autorizzato un test per 159 camions) e la Germania si sono decisi ad avviare una fase di prova (c.d. testing). Dei nuovi Stati membri, solo la Polonia ha manifestato interesse per il progetto. Trasporti: obiettivi di Kyoto sui cambiamenti climatici Secondo una relazione dell Agenzia europea per l ambiente (AEA), pubblicata oggi a Copenaghen, le emissioni di gas a effetto serra provenienti dal settore dei trasporti continuano a essere per l Unione europea un impedimento importante, anche se e- vitabile, al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto sui cambiamenti climatici. I trasporti sono responsabili del 21 % di tutte le emissioni di gas serra nell Unione europea a 15 (ad esclusione dei settori del trasporto aereo internazionale e marittimo), mentre i trasporti su strada contribuiscono per il 93 % alle emissioni complessive del settore. Tuttavia, le emissioni dovute al trasporto aereo internazionale hanno registrato una crescita più rapida, con un incremento dell 86 % tra il 1990 e il Per maggiori informazioni: MERCATO INTERNO Fiscalità delle imprese: nuove linee guida La Commissione europea ha adottato una comunicazione che contiene delle linee guida sui prezzi di trasferimento per le imprese associate nell Unione Europea. Le linee guida propongono gli accordi preventivi sui prezzi (APP) grazie ai quali le imprese potranno più facilmente evitare i problemi che derivano dalle differenze negli Stati membri in materia di norme applicabili ai prezzi di trasferimento. Le differenti norme in materia di prezzi di trasferimento esistenti nei diversi paesi Ue possono comportare oneri aggiuntivi per i contribuenti, come nel caso della doppia imposizione. Per risolvere questo problema, nel 2002 la Commissione ha creato il Forum congiunto dell'ue sui prezzi di trasferimento. Sulla base del lavoro svolto dal Forum, la Commissione presenterà, in aprile una relazione provvisoria volta a definire un iniziativa di legge prevista per il Per ulteriori informazioni: m/index_en.htm Sistema di transito comunitario: audit della Corte dei conti Le frodi che hanno interessato il regime di transito hanno provocato nei primi anni '90 una perdita di entrate per il bilancio comunitario stimata a 320 milioni di ecu. Per porre rimedio a tale situazione, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Corte dei conti europea avevano allora raccomandato l'informatizzazione delle procedure di transito, la riforma della relativa base giuridica e un rafforzamento dei controlli fisici basato su un sistema comune di analisi di rischio. La Commissione ha presentato nel 1997 un "piano d'azione per il transito in Europa" e nel 2001 ha definito un quadro normativo aggiornato. Fino alla fine del 2005 la Commissione ha coordinato l'introduzione di un nuovo sistema di transito informatizzato (NSTI) che rende possibile lo scambio di messaggi elettronici tra gli uffici doganali di tutti gli Stati membri. L'audit della Corte ha verificato l'applicazione del nuovo dispositivo normativo e l'attuazione dell'nsti in 11 Stati membri. Ha esaminato in particolare l'appuramento delle operazioni di transito, la riscossione dei dazi doganali corrispondenti e le misure di lotta antifrode. Per ulteriori informazioni, consultare il seguente indirizzo internet: Nuove misure sulla libera circolazione delle merci per agevolare le imprese Il commissario europeo incaricato delle imprese e dell'industria, Günter Verheugen, ha annunciato che la Comissione presenterà un pacchetto di misure legislative dirette a migliorare la libera circolazione delle merci nel mercato interno allargato, riducendo gli obblighi delle imprese aventi attività transfrontaliere. L'elemento saliente della riforma è la volontà della Commissione di fondarsi maggiormente sul principio del mutuo riconoscimento. In questo principio un prodotto commercializzato conformemente alle regole di uno Stato membro dovrebbe poter circolare ed essere distribuito con il minimo di restrizioni nel resto dell'ue. Mentre oggi, un'impresa è tenuta a dimostrare che i suoi prodotti rispettano le regole e le norme degli Stati in cui tali prodotti sono commercializzati, la proposta della Commissione consiste nell'invertire l'onere della prova, suggerendo che spetta agli Stati membri di destinazione dimostrare che una restrizione alla libera circolazione è necessaria in

4 virtù delle norme nazionali e non viola la legislazione europea. Il commissario Verheugen nel dicembre scorso aveva dichiarato alla commissione mercato interno del Pe che l obiettivo consiste nell'ottimizzare le regole e i principi attuali del mercato dei beni che si sono rivelati efficaci, e di migliorare il loro controllo e la loro applicazione effettiva, elencando i cinque documenti che la Commissione avrebbe presentato. Data la sua importanza, e volendo la Presidenza tedesca portare avanti questo dossier durante il semestre di Presidenza in corso, questo pacchetto legislativo sarà esaminato in seno al Consiglio "Competitività". Futuro del mercato interno Definire il mercato interno nel 21 secolo in base all'esperienza, anticipando i mutamenti socio-economici europei e mondiali, è l'ambizione della Commissione che ha adottato, di recente, una relazione preliminare sul futuro del mercato interno in previsione del Consiglio europeo di Primavera. Per procedere con l'integrazione del mercato interno la Commissione cerca un equilibrio tra concorrenza, apertura al mondo, solidarietà, norme sociali e ambientali elevate. Il mercato interno permetterà a persone e imprese di beneficiare delle opportunità di un Unione Europea aperta, stimolerà la crescita a livello mondiale e renderà l'ue competitiva con mercati positivi e forti relazioni commerciali che garantiranno solidarietà, piena occupazione, accesso universale ai servizi di interesse generale, norme sociali elevate, alti livelli di investimento per ricerca e istruzione. In tutto questo la diffusione dell Euro giocherà un ruolo fondamentale nell economia europea. POLITICA SOCIALE Nuova strategia UE per ridurre gli infortuni sul lavoro entro il 2012 La nuova strategia quinquennale per la salute e la sicurezza sul lavoro, adottata dalla Commissione, ha come obiettivo di ridurre di un quarto le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell'ue. Tra il 2002 ed il 2004 gli infortuni mortali sono diminuiti del 17% e quelli che hanno come conseguenza un'assenza dal lavoro di tre giorni o più del 20%. I progressi variano però secondo i paesi, i settori, le imprese e le categorie di lavoratori. I mutamenti nel mondo del lavoro comportano nuovi rischi e si osserva un aumento di certe malattie professionali. Per ulteriori informazioni consultare il sito: Le riforme del lavoro danno i primi frutti Secondo la relazione congiunta sull'occupazione adottata recentemente dal Consiglio Occupazione e Affari sociali, le riforme del mercato del lavoro attivate in mollti Stati membri, hanno determinato una decisa diminuzione della disoccupazione. La relazione, che analizza lo stato di attuazione dei programmi nazionali è dunque nel complesso positiva, pur sottolineando la necessità di riforme più rigorose, in particolare per combinare flessibilità e sicurezza nel mercato del lavoro, c.d. flessicurezza. I lavoratori devono poter passare da un impiego all'altro facilmente e senza timori,ha dichiarato Vladimír Špidla, commissario europeo responsabile per l'occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità. Per la prima volta i Ministri hanno adottato raccomandazioni nazionali integrate e questo fatto rappresenta un passo importante nella realizzazione degli obiettivi dell'ue in materia di occupazione e crescita. La Commissione ha anche formulato raccomandazioni specifiche d orientamento per la maggior parte degli Stati membri; in particolare propone misure a favore dell'occupazione e invita i Paesi a migliorare le riforme del mercato del lavoro. La relazione approvata dal Consiglio sottolinea, infine, la necessità di u- n'azione complessiva che combini politiche attive del mercato del lavoro, flessibilità dei rapporti di lavoro, formazione permanente e protezione sociale. Raccomandazioni della Commissione europea all Italia Secondo la Commissione europea, tra i punti di forza del rapporto italiano sullo stato d attuazione del programma nazionale di riforma figurano: le misure volte al rafforzamento della concorrenza nel settore delle libere professioni e di altri servizi; le iniziative tese ad incrementare il ricorso alle tecnologie dell informazione e della comunicazione; i provvedimenti volti a creare un ambiente più favorevole alle imprese. I punti deboli del rapporto si riscontrano, invece, nei seguenti settori: sostenibilità fiscale; concorrenza sui mercati dei beni e dei servizi; occupazione; istruzione e apprendimento di lunga durata permanente. La Commissione rivolge all Italia le seguenti raccomandazioni: - perseguire una rigorosa politica di risanamento delle finanze pubbliche, in modo da avviare una riduzione del rapporto debito pubblico/pil e dare piena attuazione alle riforme pensionistiche; - proseguire sulla strada delle riforme recentemente annunciate al fine di accrescere la concorrenza sui mercati dei beni e dei servizi; - ridurre gli squilibri regionali in materia di occupazione contrastando il lavoro nero, potenziando i servizi per l infanzia e garantendo l'efficienza dei servizi per l'impiego su tutto il territorio nazionale;

5 - mettere a punto una strategia globale di apprendimento lungo tutto l arco della vita e migliorare la qualità dell istruzione e la sua adeguatezza al mercato del lavoro. Inoltre, secondo la Commissione, è importante che l'italia concentri i suoi sforzi settori quali ricerca e sviluppo, servizi sanitari, uso sostenibile delle risorse e miglioramento delle infrastrutture. E necessario istituire, inoltre, un sistema di analisi d impatto della regolamentazione. AMBIENTE & ENERGIA Sicurezza energetica L Unione europea importa il 50% del fabbisogno energetico e tale cifra è destinata ad aumentare se non si corre ai ripari. Come può l Ue assicurarsi forniture di energia per il futuro? Questa e altre questioni relative alla sicurezza energetica globale, con particolare attenzione alla Russia e alle regioni Mediterranee e del Caspio, hanno rappresentato la base di discussione di un audizione pubblica organizzata dalla commissione parlamentare per gli affari esteri. L'appuntamento è stata occasione di confronto fra eurodeputati, deputati dei parlamenti nazionali, rappresentanti della Commissione e del Consiglio e accademici. L evento precede di pochi giorni il Consiglio di primavera dell 8 e 9 marzo incentrato, fra gli altri temi, sul piano d azione per la politica energetica dell Unione europea. Unanime il commento circa la specularità fra problematiche del cambiamento climatico e sicurezza energetica. Senza un cambio reale nella politica energetica, questa la conclusione, fra 25 anni la domanda di carburanti fossili subirà un incremento del 50%, che si rifletterà in un pari aumento delle emissioni di CO2. La Germania accetta i limiti UE sulle quote di emissione La Germania, che presiede attualmente il semestre della Presidenza del Consiglio dell UE, ha annunciato che rispetterà il tetto massimo di emissioni rivisto dalla Commissione europea nel suo secondo piano di attribuzione delle quote di emissioni per il periodo L accordo raggiunto tra le autorità tedesche e la Commissione si basa su un tetto annuale di emissioni pari a 453,1 milioni di tonnellate di CO2, con un lieve ribasso rispetto ai 465 proposti dalla Germania. Il compromesso pone fine ad una lunga controversia, che vedeva la Germania giustificare la propria proposta adducendo un metodo di calcolo diverso, che non teneva conto unicamente del 2005 come anno di riferimento. Il commissario all'ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato che la Commissione si rallegra della decisione della Germania di non adire la Corte di Giustizia e di impegnarsi decisamente nella lotta contro il cambiamento climatico attraverso il sistema europeo di scambi di quote di emissioni. POLITICA COMMERCIALE Rapporto della Commissione sugli scambi transatlantici Il 22 rapporto della Commissione europea sulle barriere americane agli scambi transatlantici evidenzia che con la soppressione di alcuni ostacoli commerciali attuati dagli USA nei confronti del mercato unico europeo si sono registrati progressi significativi in vari settori. La Commissione si rallegra in particolare della soppressione delle leggi americane di carattere protezionistico che da diversi anni creavano dissapori tra europei e americani. Segnatamente: 1) i Foreign Sales Corporation (FSC) che permettevano a Washington di sovvenzionare tramite sgravi fiscali alcune esportazioni d'imprese americane; 2) Il Byrd Amendment che favoriva l'applicazione di misure antidumping non giustificabili (anche se alcuni pagamenti scompariranno solo nel 2009);3) le sanzioni nel settore delle telecomunicazioni volte ad impedire alle imprese pubbliche europee di partecipare a gare d'appalto nel settore. Nonostante gli Stati Uniti abbiano dato segni incoraggianti riguardo alla possibile revisione delle misure di difesa commerciale per loro adeguamento alle regole dell'omc; la relazione pone in evidenza che al di là di questi progressi, le imprese europee sono sempre più colpite da misure restrittive applicate in nome della sicurezza nazionale. Deplora in particolare che queste misure abbiano un'incidenza sui flussi d'investimenti europei negli Stati Uniti che rappresentano per più dei due terzi investimenti diretti all'estero (IDE) realizzati in territorio americano. I provvedimenti americani hanno reso difficile, in particolare, la conclusione di un primo accordo sui servizi aerei, sottolinea la Commissione, che invita gli Stati Uniti a proseguire gli sforzi per facilitare gli scambi transatlantici che rappresentano 37% del commercio mondiale e circa 420 milioni di l'anno di commercio di beni e servizi. Il testo completo della relazione è disponibile al seguente indirizzo internet: Ostacoli tariffari rendono difficile l accesso al mercato cinese Secondo un recente studio svolto dall Emerging Markets Group, e presentato dalla Commissione europea, la Cina offre grandi possibilità alle imprese europee, specialmente nei settori dei servizi, dei prodotti ad alto valore aggiunto e dei prodotti, tecnologie e servizi ambientali. Lo studio evidenzia, tuttavia, che l'accesso al mer-

6 cato cinese permane difficile a causa degli ostacoli non tariffari e del basso livello di protezione di diritti di proprietà intellettuale (DPI). In base ai risultati resi noti dall indagine, la classe media cinese dovrebbe raggiungere i 150 milioni di persone nel 2010 e costituirà sempre più un mercato importante per le imprese europee produttrici di beni di consumo. D altra parte la politica interna cinese tende sempre più a sostenere una crescita economica durevole, per cui i bisogni cinesi di prodotti, tecnologie e servizi ambientali costituiscono una possibilità rilevante per gli esportatori europei. Come rovescio della medaglia, lo studio evidenzia tuttavia i problemi abituali in materia di accesso al mercato cinese sottolineando che, benché la Cina abbia fatto progressi notevoli per liberalizzare la propria economia, molti degli impegni che ha assunto in sede OMC nel 2001, data della sua adesione, non sono rispettati o lo sono in modo incompleto. Le politiche industriali offensive e gli ostacoli legislativi discriminatori sono gli elementi principali che non consentono alle imprese e società europee di essere in una situazione di concorrenza leale nel mercato cinese. Lo studio stima che gli ostacoli non tariffari cinesi riducono l'accesso al mercato cinese per gli esportatori europei per un importo complessivo di 21,4 miliardi di euro. POLITICA GENERALE Strategia della Commissione per il 2008 La Commissione europea ha adottato, mercoledì 21 febbraio, la Strategia politica annuale che enumera le iniziative da presentare nel 2008 per raccogliere le sfide nei settori d'azione prioritari come la prosperità, la solidarietà, la sicurezza e le a- zioni esterne. La Commissione di José Manuel Barroso spera di poter contribuire a far avanzare l'ue sul cammino della crescita e dell'occupazione, il che richiede sforzi supplementari per lottare contro il cambiamento climatico e soddisfare i bisogni energetici attuali e futuri oltre ad approfondire i suoi lavori preparatori in vista del riesame completo del bilancio dell'ue previsto nel periodo 2008/2009. Di seguito le principali priorità scelte dalla Commissione per il 2008: 1) Strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione; 2) Energia e trasporti; 3) Flussi migratori; 4) Istruzione e Ricerca; 5) Mercato unico; 6) Unione Economica e monetaria; 7) Consumatori; 8) Politica marittima e sorveglianza dei mari. Per quanto riguarda le Solidarietà si sono evidenziati due ambiti specifici:1) Cambiamento climatico e Ambiente; 2) Agricoltura e Pesca. Tra le altre politiche di interesse per la Commissione: solidarietà sociale e pari opportunità; Sicurezza e libertà; Relazioni esterne. Classifica dei PIL regionali nell'ue 27 Secondo un indagine condotta dall ufficio europeo Eurostat, la regione Inner London ha il PIL procapite più alto dell UE, mentre il nord est rumeno quello più basso. La classifica riguarda le 268 regioni dei 27 paesi UE, nel Una regione europea su 5 ha un PIL per abitante superiore al 125% della media UE allargata a 27 Stati membri, e 1 su 4 un livello inferiore al 75% della media UE, riportano i dati Eurostat. Nel 2004 le tre regioni in cima alla classifica dei PIL regionali per abitante, e- rano Inner London in Regno Unito, il Lussemburgo e Bruxelles-Capitale in Belgio. Tra le 46 regioni che superano la soglia del 125%, 8 sono in Germania e Regno Unito, 7 in Italia, 5 in Olanda, 4 in Austria, 3 in Belgio e in Spagna, 2 in Finlandia, 1 in Repubblica Ceca, Irlanda, Francia, Slovacchia, Svezia e Lussemburgo. Le 15 regioni che registrano il più basso PIL per abitante, invece, sono localizzate in Bulgaria, Polonia e Romania. VALORE DELL EURO IN DIVERSE VALUTE AL 9 MARZO EURO = USD dollari USA 1,33155 RON leu rumeni 3,3799 JPY yen giapponesi 154,28 SKK corone slovacche 34,058 DKK corone danesi 7,4488 TRY lire turche 1,8703 GBP sterline inglesi 0,68060 AUD dollari australiani 1,6889 SEK corone svedesi 9,2933 CAD dollari canadesi 1,5469 CHF franchi svizzeri 1,6137 HKD dollari di Hong Kong 10,2799 ISK corone islandesi 88,84 NZD dollari neozelandesi 1,9085 NOK corone norvegesi 8,1120 SGD dollari di Singapore 2,0071 BGN lev bulgari 1,9558 KRW won sudcoreani 1244,13 CYP sterline cipriote 0,5794 ZAR rand sudafricani 9,7263 CZK corone ceche 28,168 CNY renminbi Yuan cinese 10,1879 EEK corone estoni 15,6466 HRK kuna croata 7,3570 HUF fiorini ungheresi 251,08 IDR rupia indonesiana 12071,03 LTL litas lituani 3,4528 MYR ringgit malese 4,6095 LVL lats lettoni 0,7079 PHP peso filippino 63,762 MTL lire maltesi 0,4293 RUB rublo russo 34,4560 PLN zloty polacchi 3,8828 THB baht tailandese 42,969 CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEI TRASPORTI E DELLA LOGISTICA Rue Montoyer,64 B-1000 BRUXELLES TEL FAX euro.partners@skynet.be

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