PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA BARI. «Fate attenzione a quello che udite» (Marco 4,21-25)

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Baldassare Martini
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1 PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA BARI «Fate attenzione a quello che udite» (Marco 4,21-25) Anno Pastorale

2 Strumenti per capire Due brevissime parabole (la seconda e la terza): sono detti sapienziali (apoftegmi).

3 Nella Scrittura l immagine della luce della lampada viene spesso usata con riferimento alla Parola di Dio o dei profeti (Sal 119,105; Sir 48,1; 2Pt 1,19).

4 Cfr. Gv 5,35: il Battista, «lampada che arde e risplende». E in Gv 8,12 Gesù dice: «Io sono la luce del mondo».

5 v. 21 sotto il moggio o sotto il letto. Alla lampada è connaturale mostrarsi e far luce ed è assurdo metterla sotto il moggio (recipiente per misurare cereali), servirebbe solo a spegnerla, o sotto il letto dove rimarrebbe nascosta e inefficace.

6 - sul lucerniere. Luogo naturale su cui porre la lampada. Per noi, in proiezione, sarà la croce: essa rivelerà chi è Gesù.

7 Anche il più lontano, il centurione, un pagano, ne prenderà atto (Mc 15,39).

8 v. 22 Non c è nulla infatti di nascosto. Il secondo detto conferma il primo, pur dicendo qualcosa di più e di diverso.

9 In entrambi si afferma la necessità del manifestarsi, ma nel primo si escludeva la possibilità dell occultamento, nel secondo la si ammette, ma per attribuirle come unico motivo quello dello svelamento.

10 La combinazione dei due detti suggerisce l idea di una realtà intrinsecamente luminosa (la lampada) che si trova - paradossalmente - in una situazione di nascondimento, destinata però a terminare, a svelarsi.

11 v. 24 Fate attenzione a quello che udite. Gesù vuole coinvolgere direttamente i suoi ascoltatori (i discepoli) e li sollecita invitandoli ripetutamente all attenzione.

12 Comprenderanno nella misura in cui saranno aperti a ricevere. La misura dell attenzione vigilante e dell adesione aperta decideranno dell efficacia salvifica della Parola che annuncia il Regno.

13 - Con la stessa misura con la quale misurate. A ciascuno è donato il mistero di Dio nella misura in cui ha la capacità di ascoltare e vedere Gesù.

14 La misura serve per valutare, pesare, giudicare. La nostra fede in Gesù corrisponde al nostro giudizio su di lui. Noi saremo giudicati in conformità a questo.

15 - anzi vi sarà dato di più. Da Dio otteniamo sempre di più di ciò che chiediamo e desideriamo.

16 v. 25 a chi ha, sarà dato e a chi non ha... Più uno è ricco della Parola di Dio e più si arricchisce, ma chi non contempla e non ascolta la Parola, perde la realtà di cui è immagine e diventa sempre più arido e povero.

17 Piste di riflessione Ci sono tanti modi di manifestarsi e di essere luce. Ci sono tanti modi di vedere, tanti livelli di profondità... Dio è un segreto profondo, nascosto all uomo, ma con la promessa di una manifestazione.

18 Gesù ci richiama spesso ad ascoltare bene e con attenzione.

19 Il nostro rapporto con Dio è dinamico: gli chiediamo sempre di più e i suoi doni eccedono ogni misura.

20 Accostarsi alla Parola con superficialità, senza penetrarla, senza farne la lampada del nostro cammino, senza sforzarci di operare di conseguenza, è come «non averla» e quindi... perderla.

21 Suggerimenti per pregare Chiedere la capacità di ascoltare e di contemplare;

22 - di capire e accogliere il mistero del nascondimento del Regno, che non si impone, ma invita all accoglienza;

23 - di saper accettare tanto i momenti di luce, quanto quelli di buio, il mistero e la sua rivelazione.

24 Ringraziare per il dono della Parola di Dio, lampada al nostro cammino;

25 - per il desiderio di contemplarla nel profondo;

26 - per il progetto di Dio che ci «manifesta ciò che è nascosto».

27 Signore Gesù, sul lucerniere della croce ci hai rivelato la tua vera identità di Figlio e salvatore del mondo: apri gli occhi del mio cuore, affinché possa ascoltare la tua Parola e contemplarti nel mistero del tuo nascondimento. Amen.

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