Risultati primo sondaggio associati (1.150 rispondenti) a cura di Censis Servizi s.r.l.

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1 Risultati primo sondaggio associati (1.150 rispondenti) a cura di Censis Servizi s.r.l. 1. La ricerca si è svolta nei primi mesi del 2010 attraverso un questionario inviato via internet a tutti gli associati Anaci. La redemption è stata molto elevata, pari al 16,4%. In termini aggregati i amministratori hanno in portafoglio oltre condomini, pari al 5% dell universo dei condomini esistenti in Italia. 2. Il questionario aveva l obiettivo di analizzare 2 aree di indagine: - il tema della professione; - il tema delle tariffe applicate in relazione alle diverse tipologie di condominio amministrato. 3. Un primo spunto di riflessione è relativo al titolo di studio dei rispondenti (graf. n.1). Graf.n.1 - Distribuzione degli amministratori secondo titolo di studio 60,0 50,0 52,6 40,0 30,0 20,0 17,9 12,9 7,4 10,0 0,0 istituto professionale laurea breve/triennale istituto tecnico altro diploma laurea vecchio ord. 3,0 2,5 2,5 0,2 1,0 liceo laurea spec./magistrale scuola dell'obbligo nessuno

2 4. Gli amministratori con laurea (triennale + specialistica) rappresentano il 23% del totale. Le lauree prevalenti (graf. n.2) sono in discipline socioeconomiche (37,4%), in discipline giuridiche (27,8) ed in discipline tecniche (15,4). Graf.n.2 - % laureati sul totale secondo tipo di laurea 23,4 % 0,4 5,3 5,7 7,9 15,4 27,8 37,4 economia/statistica/sociologia/sc. comunicazione scienze politiche/giurisprudenza ingegneria/ architettura altro lettere/ lingue/ scienze della formazione SMFN/Farmacia/chimica/agraria medicina e chirurgia/ veterinaria 5. In media ogni amministratore di condominio amministra 39,5 condomini. La distribuzione per fascia evidenzia che 40 amministratori su 100 hanno un portafoglio clienti inferiore o uguale a 20 e 8 su 100 oltre 100 condomini (graf. n.3). Graf.n.3 - Distribuzione degli amministratori secondo il numero di condomini amministrati Fino a 20 14,3 15,5 7,7 23,4 39,1 da 21 a 40 da 41 a 60 da 61 a 100 oltre 100

3 6. La funzione dell house organ dell Associazione è estremamente efficace in relazione all aggiornamento degli associati: l 87,9% la utilizza a fini infoformativi. Il secondo canale di aggiornamento sono i siti specialistici, il terzo canale la partecipazione a convegni e seminari (graf.n.4). La complessità della professione (aspetti giuridici, tecnici, giuslavoristici, amministrativi, etc.) appare in tutta la sua evidenza: in media ogni associato utilizza tra quelli proposti 3,8 strumenti di aggiornamento. Graf.n. 4 - Strumenti di informazione la rivista dell'associalzione siti internet partecipazione a convegni partecipazione a corsi formativi riviste di settore il Sole 24h / altri quotidiani 87,9 71,7 65,6 57,5 54,0 48,9 altro 9,1 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 7. Gli standard minimi di qualità dell offerta professionale (54 rispondenti su 100) e la regolamentazione dell accesso alla professione (45 rispondenti su 100) appaiono come gli obiettivi più significativi di una ipotetica istituzione di un Albo professionale (graf.n.5). Graf.n.5 - Vantaggi dall'istituzione di un ordine professionale 60,0 50,0 54,2 40,0 30,0 45,5 20,0 10,0 24,4 23,7 22,9 0,0 regolamentare la prof.ne riconoscersi in una strategia forma di controllo usufruire di servizi e tutela sentirsi parte di una com... 19,1 2,2 nessuno

4 Da un lato quindi l attenzione ad offrire in media un buon servizio, dall altro la volontà di protezione..corporativa (?). 8. La capacità di rispondere a sportello e con immediatezza è il primo e più rilevante elemento di attenzione da parte di condomini (graf.n.6). Al secondo posto un onorario non esoso, al terzo la rapidità degli amministratori di dare attuazione alle scelte assembleari, ed infine la garanzia per il denaro gestito in nome e per conto dei condomini. Al di là dei luoghi comuni, il fatto che l 89% degli amministratori non segnali il tema delle garanzie sui soldi gestiti può essere il sintomo che le famiglie italiane percepiscono come prevalentemente onesti gli amministratori di condominio ma sappiamo che fa molto più rumore un albero che cade di quanto una foresta che cresce. Graf.n.6 - Principali richieste dei clienti garanzie per il denaro gestito 12,5 11,3 20,6 25,8 economicità dei compensi richiesti immediatezza negli interventi di manutenzione 29,9 alta reperibilità rapidità nell'esecuzione delle scelte condominiali

5 9. Il tema degli onorari professionali è stato approfondito attraverso l analisi di condomini campione (ogni intervistato ha indicato il proprio onorario per un condominio semplice, un condominio con personale e gestione del riscaldamento ed un condominio con personale o gestione del riscaldamento). I valori medi Italia appaiono tra loro molto vicini: in media 75,7 per condominio (condominio semplice) e 83,8 per condominio complesso (condominio con personale e riscaldamento (graf.n.7). La variazione oscilla quindi di un solo 10%. Graf.n.7 - Onorario annuo richiesto secondo tipo di condominio (valori medi) ,8 personale + riscaldamento 79,6 personale / riscaldamento 77,5 Totale 75,7 condominio semplice Se si disaggregano i dati a scala provinciale le distanze aumentano in modo molto evidente (graf.n.8). 100,0 Graf.n. 8 - Onorario richiesto per un condominio semplice secondo comune (valori medi) 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 99,3 94,3 85,4 83,9 83,0 82,6 81,3 76,8 76,5 75,7 75,5 70,9 60,1 50,3 30,0 20,0 10,0 Padova Napoli Bologna Vicenza Roma Brescia Verona Venezia Milano MEDIA Firenze Como La Spezia Torino

6 Gli amministratori della provincia di Padova percepiscono un onorario prossimo ai 100 per condomino, in provincia di Torino si perviene ad un valore di soglia minimo di 50 per condominio (già nel 2006 il capoluogo piemontese figurava tra i più economici). Elevati anche i valori di Napoli, Bologna, Vicenza, Roma; sotto la media nazionale risultano invece Firenze, Como, La Spezia. I dati, apparentemente tra loro molto omogenei a scala nazionale, rivelano al contrario una notevole variabilità territoriale, segnale di situazioni di mercato sia in chiave strutturale (numerosità dei condomini) che in chiave professionale (maggiore concorrenzialità professionale) sulla quale l ANACI potrà riflettere attraverso analisi di tipo qualitativo (colloqui con associati, focus group, presenze di linee guida locali, etc.).