COMUNE DI SAN DAMIANO D ASTI

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1 COMUNE DI SAN DAMIANO D ASTI PROVINCIA DI ASTI SEDE - San Damiano d Asti (AT) - p.za Libertà n. 1 - C.A.P tel Fax /// UTC Sito Internet: - Indirizzo segreteria@comune.sandamiano.at.it UFFICIO TECNICO COMUNALE - SETTORE URBANISTICA REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale , n Legge Regionale , n. 19 Approvato con deliberazione C.C. n. 12 del 21/3/2005 Rettificato con deliberazione C.C. n. 29 del 31/5/2005 Modificato con deliberazione C.C. n. 40 del 13/09/2005 Modificato dalla D.C.R del 8/7/2009 il cui contenuto è cogente. Modificato con deliberazione C.C. n. 53 del 27/10/2014

2 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 2 INDICE TITOLO I 5 DISPOSIZIONI GENERALI 5 Art. 1 Oggetto del Regolamento Edilizio (R.E.) 5 Art. 2 Formazione della Commissione Edilizia 5 Art. 3 Attribuzioni della Commissione Edilizia 6 Art. 4 Funzionamento della Commissione Edilizia 6 TITOLO II 8 ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E TECNICI 8 Art. 5 Certificato urbanistico (C.U.) 8 Art. 6 Certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.) 8 Art. 7 Richiesta di permesso di costruire e progetto municipale 8 Art. 8 Rilascio di permesso di costruire 10 Art. 9 Diniego di permesso di costruire 11 Art. 10 Comunicazione dell'inizio dei lavori 11 Art. 11 Voltura di permesso di costruire 11 Art. 12 Comunicazione di ultimazione dei lavori e richiesta del certificato di abitabilità 12 TITOLO III 13 PARAMETRI ED INDICI EDILIZI ED URBANISTICI 13 Art. 13 Altezza dei fronti della costruzione (Hf) 13 Art. 14 Altezza della costruzione (H) 13 Art. 15 Numero dei piani della costruzione (Np) 14 Art. 16 Distanza tra le costruzioni (D), della costruzione dal confine (Dc), della costruzione dal ciglio o confine stradale (Ds) 14 Art. 17 Superficie coperta della costruzione (Sc) 14 Art. 18 Superficie utile lorda della costruzione (Sul) 15 Art. 19 Superficie utile netta della costruzione (Sun) 15 Art. 20 Volume della costruzione (V) 15 Art. 21 Superficie fondiaria (Sf) 15 Art. 22 Superficie territoriale (St) 16 Art. 23 Rapporto di copertura (Rc) 16 Art. 24 Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) 16 Art. 25 Indice di utilizzazione territoriale (Ut) 16 Art. 26 Indice di densità edilizia fondiaria (If) 16 Art. 27 Indice di densità edilizia territoriale (It) 16 Art. 27 bis Disposizione transitoria 16 TITOLO IV 18 INSERIMENTO AMBIENTALE E REQUISITI DELLE COSTRUZIONI 18 Art. 28 Salubrità del terreno e della costruzione 18

3 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 3 Art. 29 Allineamenti 18 Art. 30 Salvaguardia e formazione del verde 19 Art. 31 Requisiti delle costruzioni 19 Art. 32 Inserimento ambientale delle costruzioni 20 Art. 33 Decoro e manutenzione delle costruzioni e delle aree private 20 Art. 34 Interventi urgenti 21 Art. 35 Decoro degli spazi pubblici e di uso pubblico e loro occupazione 22 TITOLO V 23 PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI 23 Art. 36 Altezza interna dei locali abitativi 23 Art. 37 Antenne 23 Art. 38 Chioschi e mezzi pubblicitari 24 Art. 39 Coperture, canali di gronda e pluviali 24 Art. 40 Cortili e cavedi 25 Art. 41 Intercapedini e griglie di aerazione 26 Art. 42 Misure contro la penetrazione di animali nelle costruzioni 27 Art. 43 Muri di sostegno 27 Art. 44 Numeri civici 28 Art. 45 Parapetti e ringhiere 28 Art. 46 Passaggi pedonali e marciapiedi 29 Art. 47 Passi carrabili 29 Art. 48 Piste ciclabili 30 Art. 49 Portici e "pilotis" 30 Art. 50 Prefabbricati 30 Art. 51 Rampe 30 Art. 52 Recinzioni e cancelli 31 Art. 53 Serramenti 32 Art. 54 Servitù pubbliche 33 Art. 55 Soppalchi, cantine, interrati, sottotetti, bassi fabbricati 33 Art. 56 Sporgenze fisse e mobili 34 Art. 57 Strade private 35 Art. 58 Terrazzi, balconi, logge e porticati 35 TITOLO VI 37 ESECUZIONE DELLE OPERE 37 Art. 59 Prescrizioni generali 37 Art. 60 Richiesta e consegna di punti fissi 37 Art. 61 Disciplina del cantiere 37 Art. 62 Occupazione del suolo pubblico e recinzioni provvisorie 38 Art. 63 Sicurezza del cantiere e requisiti delle strutture provvisionali 39

4 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 4 Art. 64 Scavi e demolizioni 39 Art. 65 Rinvenimenti 40 Art. 66 Ripristino del suolo e degli impianti pubblici 40 TITOLO VII 42 VIGILANZA E SANZIONI 42 Art. 67 Vigilanza e coercizione 42 Art. 68 Violazione del regolamento e sanzioni 42 TITOLO VIII 43 DISPOSIZIONI FINALI 43 Art. 69 Ricostruzione di edifici crollati in tutto o in parte in seguito ad eventi accidentali 43 Art. 70 Deroghe 43 ALLEGATI 44 Modello 1. - Certificato Urbanistico (C.U.), ex art. 48 bis della L.R. 56/77 e s.m.i. 45 Modello 2. - Certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.), ex art. 30 d.p.r. 380/2001 e s.m.i. 48 VINCOLI 50 Modello 3. - Relazione illustrativa del progetto municipale 56 Modello 4. - Permesso di Costruire 58 Modello 5. - Comunicazione di inizio lavori 64 Modello 6. - Comunicazione di fine lavori 67 Modello 7. - Richiesta del certificato di agibilità 69 Modello 8. - Atto d impegno per interventi edificatori nelle zone agricole 72 Modello 9. - Certificato di Agibilità 73 Modello Richiesta di Permesso di Costruire 76 Modello 11. Denuncia di Inizio Attività edilizia 84 Modello Trasmissione documentazione integrativa all istanza di permesso di Costruire 106 Modello Richiesta di Certificato di Destinazione Urbanistica, ex art. 30 D.P.R. 380/2001 e s.m.i NOTE I riferimenti alle leggi richiamate nel testo del Regolamento si intendono modificati dalla successiva entrata in vigore di nuove disposizioni di legge per le materie trattate. Gli allegati sono consultabili presso gli uffici comunali di piazza Libertà n. 1, e sul sito internet La Giunta Comunale approva con proprio provvedimento gli aggiornamenti, le correzioni, le sostituzioni, le integrazioni e le eliminazioni dei modelli e dei fac-simili allegati al presente regolamento, che risultino utili o necessarie per adeguarli all introduzione di nuove norme, per la migliore applicazione del presente regolamento o per semplificare i rapporti con i cittadini.

5 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 5 ******************** TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI * * * Art. 1 Oggetto del Regolamento Edilizio (R.E.) 1. Il Regolamento Edilizio, in conformità con quanto disposto all'art. 2 della legge regionale 8 luglio 1999, n. 19 e s.m.i. recante Norme in materia di edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 Tutela ed uso del suolo, disciplina: a) la formazione, le attribuzioni ed il funzionamento della Commissione Edilizia; b) gli adempimenti inerenti alle trasformazioni edilizie ed urbanistiche del territorio e le relative procedure; c) i parametri e gli indici edilizi ed urbanistici; d) l'inserimento ambientale, i requisiti prestazionali ed il decoro del prodotto edilizio; e) le prescrizioni costruttive e funzionali per i manufatti; f) l'esercizio dell'attività costruttiva e dei cantieri; g) la vigilanza e le sanzioni. 2. Il Regolamento contiene in allegato i modelli secondo i quali devono essere redatti gli atti dei procedimenti. 3. La Giunta Comunale approva con proprio provvedimento gli aggiornamenti, le correzioni, le sostituzioni, le integrazioni e le eliminazioni dei modelli e dei fac-simili allegati al presente regolamento, che risultino utili o necessarie per adeguarli all introduzione di nuove norme, per la migliore applicazione del presente regolamento o per semplificare i rapporti con i cittadini. Art. 2 Formazione della Commissione Edilizia 1. La Commissione Edilizia è l'organo tecnico consultivo comunale nel settore urbanistico ed edilizio. 2. La Commissione è composta da nr. 6 componenti designati dall Organo comunale competente; tra questi, in sede di designazione, vengono individuati il Presidente e il vice Presidente. 3. I membri sono scelti fra i cittadini di maggiore età, ammessi all esercizio dei diritti politici, che abbiano competenza, provata dal possesso di adeguato titolo di studio, e dimostrabile esperienza nelle materie attinenti all architettura, all urbanistica, all attività edilizia, all ambiente, allo studio ed alla gestione dei suoli; un congruo numero di membri elettivi dovrà essere in possesso di diploma di laurea, uno dei componenti della Commissione Edilizia deve essere un esperto scelto per la sua specifica competenza e provata esperienza in materia di valori ambientali e di tutela degli stessi, in conformità al disposto della legge regionale 3 aprile 1989, n. 20, art. 14, primo comma. 4. Non possono far parte della Commissione contemporaneamente i fratelli, gli ascendenti, i discendenti, gli affini di primo grado, l adottante e l adottato; parimenti non possono far parte della Commissione i soggetti che per legge, in rappresentanza di altre Amministrazioni, Organi o Istituti, devono esprimere pareri obbligatori sulle stesse pratiche sottoposte alla Commissione; non possono altresì fare parte della Commissione: Sindaco, membri della Giunta e del Consiglio comunale.

6 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag La Commissione resta in carica fino al rinnovo dell Organo comunale che l ha designata: pertanto, al momento di un nuovo insediamento dell Organo predetto, la Commissione conserva le sue competenze e le sue facoltà per non più di quarantacinque giorni ed entro tale periodo deve essere ricostituita. 6. I componenti della Commissione possono rassegnare le proprie dimissioni in qualsiasi momento, dandone comunicazione scritta al Presidente: in tal caso, restano in carica fino a che non siano stati sostituiti. 7. I componenti della Commissione decadono: a) per incompatibilità, ove siano accertate situazioni contemplate al precedente comma 4; b) per assenza ingiustificata a tre sedute consecutive. 8. La decadenza è dichiarata dall Organo comunale che ha provveduto alla designazione. 9. I componenti della Commissione decaduti o dimissionari devono essere sostituiti entro quarantacinque giorni dalla data di dichiarazione di decadenza o da quella del ricevimento della lettera di dimissioni. Art. 3 Attribuzioni della Commissione Edilizia 1. La Commissione esprime parere preventivo, obbligatorio (tranne nei casi in cui le leggi dispongono diversamente), non vincolante, per: a) il rilascio di permessi di costruire, il rilascio di concessioni cimiteriali per la realizzazione di tombe e monumenti funerari. Sono escluse le richieste di voltura; b) l'assunzione di provvedimenti di annullamento o revoca degli atti di assenso già rilasciati. 2. L'Autorità competente all'emanazione del provvedimento, qualora ritenga di doversi pronunciare in difformità dal parere di cui al precedente comma, ha l'obbligo di motivare il proprio dissenso. 3. Il Sindaco o l'assessore delegato, la Giunta ed il Consiglio comunale - ciascuno nell'ambito delle proprie competenze - hanno facoltà di richiedere pareri alla Commissione in materia di: a) strumenti urbanistici, generali ed esecutivi, e loro varianti; b) convenzioni edilizie; c) programmi pluriennali di attuazione; d) regolamenti edilizi e loro modifiche; e) modalità di applicazione del contributo di costruzione; f) progetti di opere pubbliche. 4. La Commissione Edilizia, all'atto dell'insediamento, può enunciare in un documento i criteri che intende adottare per svolgere la propria funzione consultiva, in particolare per quanto concerne la valutazione dell'inserimento del progetto edilizio nel contesto ambientale ed il controllo preventivo dello "standard" di qualità delle costruzioni. Il documento può essere proposto anche da uno solo dei componenti ma deve essere approvato all unanimità; potrà altresì essere variato con le stesse modalità di approvazione. Art. 4 Funzionamento della Commissione Edilizia

7 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag La Commissione, su convocazione del Presidente, si riunisce ordinariamente una volta al mese e, straordinariamente, ogni volta che il Presidente lo ritenga necessario; le riunioni della Commissione non sono pubbliche e sono valide quando sia presente la maggioranza dei componenti. 2. Il Sindaco designa il funzionario chiamato a svolgere le funzioni di segretario della Commissione, senza diritto di voto. 3. Assistono ai lavori della Commissione, senza diritto di voto, i tecnici comunali istruttori degli atti sottoposti all'esame della Commissione stessa. 4. I componenti della Commissione interessati alla trattazione di argomenti specifici devono astenersi dall'assistere all'esame, alla discussione ed al giudizio, allontanandosi dall'aula; dell'osservanza di tale prescrizione, deve essere fatta menzione nel verbale di cui al successivo comma Vi è interesse all'argomento quando il componente della Commissione partecipi alla progettazione, anche parziale, dell'intervento; quando partecipi in qualsiasi modo alla richiesta di concessione o di autorizzazione; quando sia proprietario o possessore od usufruttuario o comunque titolare, in via esclusiva o in comunione con altri, di un diritto sull'immobile, tale da fargli trarre concreto e specifico vantaggio dall'intervento sottoposto all'esame della Commissione; quando appalti la realizzazione dell'opera; quando sia parente od affine entro il quarto grado del richiedente o del progettista. 6. La Commissione esprime i propri pareri, a maggioranza dei presenti aventi diritto al voto, sulla base di adeguata istruttoria esperita dall'ufficio comunale competente; in caso di parità prevale il voto del Presidente. 7. La Commissione, con decisione assunta a maggioranza dei presenti aventi diritto al voto, ha facoltà di richiedere al Sindaco di poter sentire uno o più esperti in specifiche materie; ha altresì facoltà - con le stesse modalità decisionali - di convocare e sentire i richiedenti le concessioni e le autorizzazioni, o i loro delegati, anche insieme ai progettisti, e di eseguire sopralluoghi collegiali. 8. La Commissione deve sempre motivare l'espressione del proprio parere, anche in relazione alle risultanze della relazione istruttoria. 9. Il Segretario della Commissione redige il verbale della seduta su registro o su schede preventivamente numerate e vidimate mediante il bollo del Comune e la firma del Segretario comunale. 10. Il verbale deve indicare il luogo e la data della riunione; il numero e i nominativi dei presenti; il riferimento all'istruttoria della pratica o all'argomento puntuale trattato; il parere espresso con la relativa motivazione o la richiesta di integrazioni o supplementi istruttori; l'esito della votazione e, su richiesta dei membri, eventuali dichiarazioni di voto. 11. Il verbale è firmato dal Segretario estensore, dal Presidente della Commissione, dai membri componenti ed è allegato in copia agli atti relativi al permesso di costruire.

8 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 8 ******************** TITOLO II ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E TECNICI * * * Art. 5 Certificato urbanistico (C.U.) 1. La richiesta del certificato urbanistico (C.U.) può essere formulata dal proprietario o dal titolare di altro diritto che conferisca la facoltà di svolgere attività edilizie; essa deve indicare le generalità del richiedente e riportare i dati catastali e di ubicazione per individuare l'immobile a cui il certificato si riferisce. 2. Il certificato urbanistico è rilasciato dall Autorità comunale entro sessanta giorni dalla richiesta e specifica, in particolare: a) le disposizioni vigenti e quelle eventualmente in salvaguardia alle quali è assoggettato l'immobile; b) l'area urbanistica in cui è compreso l'immobile e le destinazioni d'uso ammesse; c) i tipi e le modalità d'intervento consentiti; d) le prescrizioni urbanistiche ed edilizie da osservare; e) le eventuali prescrizioni concernenti obblighi amministrativi, in particolare per quanto concerne urbanizzazioni e dismissioni; f) i vincoli incidenti sull'immobile. 3. Il C.U. è redatto secondo il modello allegato al presente Regolamento. Art. 6 Certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.) 1. La richiesta del certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.) può essere formulata dal proprietario o dal possessore dell'area interessata; essa deve indicare le generalità del richiedente e riportare i dati catastali e di ubicazione per individuare l'immobile a cui il certificato si riferisce. 2. Il C.D.U. è rilasciato dall Autorità comunale entro trenta giorni dalla richiesta e specifica le prescrizioni urbanistiche riguardanti l'area interessata, in particolare: a) le disposizioni vigenti e quelle eventualmente in salvaguardia alle quali è assoggettato l'immobile; b) l'area urbanistica in cui è compreso l'immobile e le destinazioni d'uso ammesse; c) le modalità d'intervento consentite; d) la capacità edificatoria consentita; e) i vincoli incidenti sull'immobile. 3. Il C.D.U. è redatto secondo il modello allegato al presente Regolamento e conserva validità per un anno dalla data del rilascio, salvo che intervengano modificazioni degli strumenti urbanistici. Art. 7 Richiesta di permesso di costruire e progetto municipale 1. Il proprietario, il titolare di diritto reale che consenta di eseguire trasformazioni e chiunque, per qualsiasi altro valido titolo, abbia l'uso o il godimento di entità immobiliari con l'anzidetta facoltà,

9 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 9 salvo i casi di denuncia di inizio attività, richiede all Autorità comunale il permesso di costruire per eseguire qualsiasi attività comportante trasformazione urbanistica od edilizia del territorio e degli immobili. 2. La richiesta di concessione permesso di costruire è composta dei seguenti atti: a) domanda indirizzata all Autorità comunale contenente: 1) generalità del richiedente; 2) numero del codice fiscale - o della partita IVA nel caso si tratti di Società - del proprietario e del richiedente; 3) estremi catastali e ubicazione dell'immobile sul quale si intende intervenire; b) documento comprovante la proprietà o l'altro titolo che abilita a richiedere l'atto di assenso edilizio a norma di legge; c) progetto municipale. 3. Qualora il richiedente intenda obbligarsi all'esecuzione diretta di opere di urbanizzazione, la domanda di cui al precedente comma 2, lett. a), deve essere integrata con una dichiarazione concernente la disponibilità ad eseguire le opere sulla base di uno specifico progetto e di un apposito capitolato concordati con gli uffici tecnici comunali ed approvati dagli organi comunali competenti. 4. Il progetto municipale è formato dai seguenti atti: a) estratto della mappa catastale; b) estratti degli elaborati del P.R.G. e degli eventuali strumenti urbanistici esecutivi con tutte le informazioni e le prescrizioni significative per l'area d'intervento; c) rappresentazione dello stato di fatto, costituita da una planimetria del sito d'intervento, a scala non minore di quella catastale, estesa alle aree limitrofe con specificati orientamento, toponomastica, quote altimetriche e planimetriche, manufatti ed alberature esistenti; per gli interventi su edifici esistenti, inoltre, da piante, prospetti e sezioni di rilievo dell'esistente (in scala 1:20-1:50 se necessarie per la corretta descrizione dello stato di fatto, 1:100; 1:200), con specificazione delle destinazioni d'uso di ogni singolo vano, dei materiali, delle finiture, dei colori in atto con descrizione degli eventuali valori storici, artistici, architettonici, tipologici attraverso documentazione in scala appropriata e documentazione fotografica; d) specificazione delle opere di urbanizzazione primaria esistenti; e) documentazione fotografica del sito nello stato di fatto, con riferimento al contesto insediativo adiacente; f) simulazione fotografica dell'inserimento del progetto nella situazione esistente nel caso di interventi aventi forte impatto per le dimensioni proprie o per le caratteristiche storiche, artistiche o ambientali del contesto in cui si collocano; g) planimetria di progetto, alla stessa scala della rappresentazione dello stato di fatto, con l'indicazione dei limiti di proprietà, delle quote planimetriche (distanza dai confini, dagli edifici, ecc.) ed altimetriche del suolo sistemato, delle destinazioni d'uso di ogni singolo vano, degli accessi, dei tracciati delle reti infrastrutturali (acquedotto, fognatura, illuminazione, ecc.); h) piante, sezioni, prospetti (in scala 1:100; 1:200) e particolari (in scala 1:10; 1:20) idonei a rappresentare il manufatto in ogni sua parte; gli elaborati devono rispondere ai seguenti requisiti: 1) le piante sono redatte per ogni piano, dall'interrato al sottotetto, con indicate le destinazioni d'uso e le dimensioni dei locali, nonché per la copertura; 2) le sezioni, almeno due, indicano le altezze nette dei piani, dei parapetti, delle aperture ed i profili del terreno naturale e sistemato; 3) i prospetti riportano il disegno di ogni lato dell'edificio ed i riferimenti alle sagome degli edifici contigui; 4) i particolari illustrano gli eventuali elementi decorativi ed indicano i materiali, le finiture, i colori; 5) nel caso di interventi di ampliamento o ristrutturazione, gli elaborati riportano l'indicazione delle demolizioni, campite in colore giallo, e delle nuove opere, campite in colore rosso;

10 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 10 i) relazione illustrativa, redatta secondo il modello allegato al presente Regolamento, contenente gli elementi descrittivi idonei a consentire la piena comprensione del progetto e la verifica del rispetto delle disposizioni normative, nonché ad illustrare il calcolo dei volumi e delle superfici. 5. Il progetto municipale deve essere integrato da eventuali ulteriori atti ed elaborati, prescritti da norme speciali o da leggi di settore, in dipendenza di specifiche situazioni tutelate dall'ordinamento vigente e con particolare attenzione alle disposizioni in materia di igiene e sanità. 6. Tutti gli elaborati del progetto municipale devono riportare la denominazione ed il tipo dell'intervento, la firma dell'avente titolo alla richiesta, la firma ed il timbro professionale del progettista o dei progettisti. 7. La richiesta di variante al permesso di costruire segue la stessa procedura ed è corredata dalla stessa documentazione indicate ai commi precedenti: il progetto municipale deve indicare compiutamente le sole modifiche apportate rispetto all'originaria stesura. Art. 8 Rilascio di permesso di costruire 1. Il permesso di costruire è rilasciato dall Autorità comunale in forma scritta ed è redatto secondo il modello allegato al presente Regolamento. 2. Il permesso di costruire rilasciato è pubblicato all'albo pretorio del Comune ed è annotato nell'apposito registro tenuto ai sensi della legge regionale urbanistica. 3. Il permesso di costruire deve contenere: a) il riferimento alla domanda (generalità e codice fiscale del richiedente, data di presentazione, numeri di protocollo e del registro pubblico delle domande di concessione ed autorizzazione); b) il riferimento agli elaborati tecnici e descrittivi ed agli atti che costituiscono la documentazione allegata alla domanda; un originale di detti elaborati ed atti, vistato dall Autorità comunale, è allegato al permesso di costruire, del quale costituisce parte integrante; c) l'indicazione del tipo di intervento e delle destinazioni d'uso; d) l'identificazione catastale dell'immobile oggetto dell'intervento, la sua ubicazione (località, via, numero civico), il riferimento all'area urbanistica nella quale l'immobile è situato; e) il riferimento al titolo in forza del quale è richiesto l'atto di assenso edilizio; f) il riferimento agli eventuali pareri e autorizzazioni vincolanti costituenti presupposto per il rilascio dell'atto; in quest'ultimo devono essere riportate le eventuali condizioni imposte nei provvedimenti preventivi predetti; g) il riferimento ai pareri obbligatori non vincolanti preventivamente espressi, e quello agli eventuali pareri facoltativi assunti; h) negli atti di assenso edilizio onerosi, gli estremi delle deliberazioni del Consiglio comunale con le quali sono stabilite le modalità di applicazione del contributo di concessione; i) negli atti di assenso edilizio onerosi, l'entità e le modalità di riscossione del contributo di concessione e la determinazione delle relative garanzie finanziarie; j) negli atti di assenso edilizio non onerosi, la precisa citazione della norma a cui è riferita la motivazione di gratuità; k) il riferimento all'eventuale atto con il quale il richiedente assume l'impegno di realizzare direttamente le opere di urbanizzazione (a scomputo totale o parziale della quota di contributo ad esse relativa) e l'assenso ad eseguire dette opere; l) le modalità dell'eventuale cessione al Comune, o dell'assoggettamento ad uso pubblico, delle aree necessarie per la realizzazione di opere di urbanizzazione; m) i termini entro i quali i lavori devono essere iniziati ed ultimati;

11 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 11 n) le prescrizioni per gli adempimenti preliminari all'inizio dei lavori; o) le eventuali prescrizioni particolari da osservare per la realizzazione delle opere; p) le condizioni e le modalità esecutive imposte al permesso di costruire; q) il riferimento alla convenzione o all'atto di obbligo, qualora il rilascio dell'atto di assenso sia subordinato alla stipula di una convenzione ovvero alla presentazione di un atto d'obbligo unilaterale che tenga luogo della stessa; l'atto di impegno richiesto dalla legge per gli interventi edificatori nelle zone agricole è redatto secondo il modello allegato al presente Regolamento. Art. 9 Diniego di permesso di costruire 1. Il diniego del permesso di costruire è assunto dall Autorità comunale, previo parere, obbligatorio non vincolante, della Commissione Edilizia. 2. Il provvedimento deve essere motivato e deve indicare le disposizioni, di legge o di regolamento, che impediscono il rilascio della concessione. 3. Il provvedimento di diniego è notificato al richiedente. 4. Le disposizioni dei commi precedenti valgono, per quanto applicabili, anche per il diniego dell'autorizzazione edilizia. Art. 10 Comunicazione dell'inizio dei lavori 1. Il titolare del permesso di costruire deve comunicare con atto scritto all Autorità comunale la data di inizio dei lavori, non oltre l'inizio stesso. 2. La comunicazione è redatta secondo il modello allegato al presente regolamento e deve menzionare: a) la data ed il protocollo del deposito, presso il competente ufficio, della pratica inerente alle opere in cemento armato, ove presenti; b) i nominativi e le qualifiche degli operatori responsabili della direzione, esecuzione e sorveglianza dei lavori. 3. Qualsiasi variazione relativa agli operatori deve essere resa nota al Comune, a cura del titolare della concessione o dell'autorizzazione, entro il termine di giorni otto dall'avvenuta variazione. 4. Per le nuove costruzioni, gli ampliamenti e le recinzioni, il Comune può effettuare, anche su richiesta degli interessati, apposita visita intesa a verificare tracciati o quote altimetriche e planimetriche, prima o al momento dell'inizio dei lavori, fissando, se del caso, appositi capisaldi. 5. Qualora sia accertata la violazione dei disposti di cui ai commi 2 e 3 del presente articolo, l Autorità comunale inibisce o sospende i lavori, fino alla regolarizzazione amministrativa. Art. 11 Voltura di permesso di costruire 1. Il trasferimento del permesso di costruire ad altro titolare (voltura), salvo i casi di denuncia di inizio attività, deve essere richiesto all Autorità comunale contestualmente alla presentazione dei documenti attestanti il titolo per ottenerlo.

12 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag L'istanza di voltura è corredata dagli atti che comprovano l'avvenuto trasferimento della qualità di avente titolo al permesso di costruire. 3. La voltura del permesso di costruire è rilasciata entro 30 giorni dal deposito della relativa istanza. 4. Qualora sia accertata la violazione del disposto di cui al comma 1 del presente articolo, l Autorità comunale inibisce o sospende i lavori, fino alla regolarizzazione amministrativa. Art. 12 Comunicazione di ultimazione dei lavori e richiesta del certificato di abitabilità 1. Entro il termine per la conclusione dei lavori, e fatta salva la richiesta di un'ulteriore permesso di costruire per le opere mancanti, il titolare del permesso di costruire deve comunicare all Autorità comunale con atto scritto, firmato anche dal direttore dei lavori, l'ultimazione dei lavori di esecuzione dell'opera assentita. 2. Contestualmente o successivamente, il proprietario richiede all Autorità comunale, se dovuto, il certificato di abitabilità, con le procedure e gli obblighi stabiliti dalle norme vigenti. 3. La comunicazione di ultimazione dei lavori e la richiesta del certificato di abitabilità sono redatte secondo i modelli allegati al presente Regolamento.

13 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 13 ******************** TITOLO III PARAMETRI ED INDICI EDILIZI ED URBANISTICI * * * Art. 13 Altezza dei fronti della costruzione (Hf) 1. Si definiscono fronti le proiezioni ortogonali delle singole facciate della costruzione, compresi gli elementi aggettanti o arretrati e la copertura. 2. Si assume come altezza di ciascun fronte della costruzione la differenza di quota, misurata in metri [m], tra l'estradosso dell'ultimo solaio - ovvero tra il filo di gronda della copertura se a quota più elevata rispetto ad esso - ed il punto più basso della linea di spiccato; parapetti chiusi o semiaperti, realizzati con qualsiasi tipo di materiale, non rientrano nel computo se di altezza inferiore o uguale a 1,10 m. 3. L'ultimo solaio è quello che sovrasta l'ultimo spazio abitabile o agibile - ivi compresi i sottotetti che posseggano i requisiti tecnico-funzionali per essere considerati abitabili o agibili - con esclusione dei volumi tecnici. 4. Il filo di gronda è dato dall'intersezione della superficie della facciata con il piano orizzontale tangente al punto più basso della parte aggettante della copertura; nel caso in cui la facciata e la copertura siano raccordati con elementi curvilinei od altro, l'intersezione di cui sopra è rappresentata da una linea virtuale. 5. La linea di spiccato è data dall'intersezione della superficie del terreno naturale o del terreno sistemato, se a quota inferiore, con la superficie della facciata della costruzione, escluse le parti prospicienti a rampe, scale e viabilità privata di accesso ai piani interrati. 6. Nel caso in cui l'ultimo solaio non presenti andamento orizzontale o presenti andamento complesso con parti a diverse sezioni verticali, l'altezza virtuale della linea di estradosso rispetto al piano di calpestio sottostante, è convenzionalmente ricavata dividendo il volume dell'ultimo spazio di cui al comma 3 (comprensivo degli spessori dei tamponamenti laterali e dell'ultimo solaio) per la superficie utile lorda corrispondente (v. art. 18), al netto di eventuali soppalchi; l'altezza virtuale di cui sopra sommata alla differenza di quota tra il piano di calpestio citato ed il punto più basso della linea di spiccato è l'altezza di ciascun fronte. 7. Dal computo dell'altezza dei fronti sono escluse le opere di natura tecnica che è necessario collocare al di sopra dell'ultimo solaio, quali torrini dei macchinari degli ascensori, torrini delle scale, camini, torri di esalazione, ciminiere, antenne, impianti per il riscaldamento e/o la refrigerazione, impianti per l'utilizzo di fonti energetiche alternative. Art. 14 Altezza della costruzione (H) 1. L'altezza della costruzione, misurata in metri [m], è la massima tra quelle dei fronti, determinate ai sensi del precedente art. 13.

14 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 14 Art. 15 Numero dei piani della costruzione (Np) 1. Il numero dei piani della costruzione è il numero dei piani abitabili o agibili - compresi quelli formati da soffitte e da spazi sottotetto che posseggano i requisiti tecnico-funzionali per essere considerati tali - e di quelli seminterrati il cui livello di calpestio sia, anche solo in parte, fuori terra rispetto ad uno qualunque dei fronti dell'edificio, con esclusione di rampe, scale e viabilità privata di accesso ai piani interrati. 2. Dal computo del numero dei piani sono esclusi quelli il cui livello di calpestio risulti interamente interrato e che non emergano dal suolo per più di 1,20 m, misurati dal più alto dei punti dell'intradosso del soffitto al più basso dei punti delle linee di spiccato perimetrali (definite ex art. 13, comma 5), nonché gli eventuali soppalchi. Art. 16 Distanza tra le costruzioni (D), della costruzione dal confine (Dc), della costruzione dal ciglio o confine stradale (Ds) 1. Le distanze di cui al titolo del presente articolo sono misurate in metri [m] e riferite al filo di fabbricazione della costruzione. 2. Il filo di fabbricazione, ai fini della presente norma, è dato dal perimetro esterno delle pareti della costruzione, con esclusione degli elementi decorativi, dei cornicioni, delle pensiline, dei balconi e delle altre analoghe opere, aggettanti per non più di 1,50 m; sono inclusi nel perimetro anzidetto i "bow window", le verande, gli elementi portanti verticali in risalto, gli spazi porticati, i vani semiaperti di scale ed ascensori. 3. La distanza tra 1 : a) filo di fabbricazione di una costruzione e filo di fabbricazione di un'altra costruzione frontistante (D), è rappresentata dalla lunghezza del segmento minimo ortogonale congiungente i due fili di fabbricazione; b) filo di fabbricazione di una costruzione e linea di confine della proprietà (Dc), è rappresentata dalla lunghezza del segmento minimo congiungente il filo di fabbricazione della costruzione e il confine di proprietà antistante; c) filo di fabbricazione di una costruzione e confine di una strada o, in assenza di questo, ciglio di una strada (Ds), è rappresentata dalla lunghezza del segmento minimo congiungente il filo di fabbricazione della costruzione e il confine di una strada o, in assenza di questo, il ciglio di una strada. Art. 17 Superficie coperta della costruzione (Sc) 1. La superficie coperta è l'area, misurata in metri quadrati [m2], della proiezione orizzontale dell'intero corpo della costruzione emergente dal terreno, comprese le tettoie, le logge, i "bow window", i vani scala, i vani degli ascensori, i porticati e le altre analoghe strutture. 1 Modificato dalla D.C.R del 8/7/2009 il cui contenuto è cogente, il testo previgente era il seguente: << a) filo di fabbricazione di una costruzione e filo di fabbricazione di un'altra costruzione (D), b) filo di fabbricazione di una costruzione e linea di confine della proprietà (Dc), c) filo di fabbricazione di una costruzione e confine di una strada o, in assenza di questo, ciglio di una strada (Ds), è rappresentata dal raggio della minima circonferenza avente centro in uno dei due elementi e tangente all altro.>>

15 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Sono esclusi dal computo della superficie coperta gli elementi decorativi, i cornicioni, le pensiline ed i balconi aperti a sbalzo, aggettanti per non più di 1,50 m dal filo di fabbricazione. Art. 18 Superficie utile lorda della costruzione (Sul) 1. La superficie utile lorda, misurata in metri quadrati [m2], è la somma delle superfici utili lorde di tutti i piani - entro e fuori terra, sottotetto abitabile o agibile compreso - delimitate dal perimetro esterno di ciascun piano. 2. Nel computo della superficie utile lorda dei piani sono comprese le superfici relative: a) ai "bow window" ed alle verande; b) ai piani di calpestio dei soppalchi; sono escluse le superfici relative: c) ai volumi tecnici, anche se emergenti dalla copertura del fabbricato, quali torrini dei macchinari degli ascensori, torrini delle scale, impianti tecnologici, ai vani scala ed ai vani degli ascensori; d) ai porticati, ai "pilotis", alle logge, ai balconi, ai terrazzi; e) agli spazi compresi nel corpo principale o a quelli coperti ad esso esterni adibiti al ricovero ed alla manovra dei veicoli, per uso esclusivo dei residenti o comunque pertinenziali; f) ai locali cantina, alle soffitte ed ai locali sottotetto non abitabili o agibili; g) ai cavedi. Art. 19 Superficie utile netta della costruzione (Sun) 1. La superficie utile netta, misurata in metri quadrati [m2], è la somma delle superfici utili nette di tutti i piani - entro e fuori terra, sottotetto abitabile o agibile compreso - ricavate deducendo da quelle utili lorde, così come definite all'art. 18, tutte le superfici non destinate al calpestio. 2. Le soglie di passaggio da un vano all'altro e gli sguinci di porte e finestre sono convenzionalmente considerate superfici non destinate al calpestio fino ad una profondità massima di 0,50 m e, come tali, sono dedotte dalle superfici lorde; soglie e sguinci di profondità maggiore saranno invece computati per intero come superfici destinate al calpestio. Art. 20 Volume della costruzione (V) 1. Il volume della costruzione, misurato in metri cubi [m3 ], è la somma dei prodotti della superficie utile lorda di ciascun piano (Sul), al netto di eventuali soppalchi, per l'altezza misurata tra i livelli di calpestio del piano medesimo e del piano superiore. 2. Per l'ultimo piano, sottotetto abitabile o agibile compreso, l'altezza di cui sopra è quella tra il livello di calpestio e l'estradosso dell'ultimo solaio o in sua assenza l estradosso della superficie di copertura. 3. Nel caso in cui l'ultimo solaio non presenti andamento orizzontale, si ricava convenzionalmente l'altezza virtuale alla quale è situata la linea di estradosso rispetto al piano di calpestio, seguendo il procedimento descritto al comma 6 dell'art. 13. Art. 21 Superficie fondiaria (Sf)

16 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag E' l'area del terreno asservita e/o asservibile alle costruzioni realizzate e/o realizzabili, misurata in metri quadrati [m 2 ], al netto delle superfici destinate dagli strumenti urbanistici generali ed esecutivi alle urbanizzazioni primarie, secondarie e indotte esistenti e/o previste. Art. 22 Superficie territoriale (St) 1. E' l'area complessiva di una porzione di territorio, misurata in metri quadrati [m2], comprendente le superfici fondiarie (Sf) e quelle destinate dagli strumenti urbanistici generali ed esecutivi alle urbanizzazioni primarie, secondarie e indotte esistenti e/o previste. Art. 23 Rapporto di copertura (Rc) 1. Il rapporto di copertura è il quoziente, espresso in percentuale [%], tra la superficie coperta dalle costruzioni edificate e/o edificabili e la superficie fondiaria pertinente (Rc = Sc/Sf): rappresenta la percentuale di superficie coperta edificata e/o edificabile sulla superficie fondiaria. Art. 24 Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) 1. L'indice di utilizzazione fondiaria è dato dal rapporto tra la superficie utile lorda edificata e/o edificabile e la superficie fondiaria (Uf = Sul/Sf): rappresenta il numero di metri quadrati di superficie utile lorda edificata e/o edificabile per ogni metro quadrato di superficie fondiaria [m2]/[m2]. Art. 25 Indice di utilizzazione territoriale (Ut) 1. L'indice di utilizzazione territoriale è dato dal rapporto tra la superficie utile lorda edificata e/o edificabile e la superficie territoriale (Ut = Sul/St): rappresenta il numero di metri quadrati di superficie lorda edificata e/o edificabile per ogni metro quadrato di superficie territoriale [m 2 ]/[m 2 ]. Art. 26 Indice di densità edilizia fondiaria (If) 1. L'indice di densità edilizia fondiaria è dato dal rapporto tra il volume edificato e/o edificabile e la superficie fondiaria (If = V/Sf): rappresenta il numero di metri cubi di volume edificato e/o edificabile per ogni metro quadrato di superficie fondiaria [m 3 ]/[m 2 ]. Art. 27 Indice di densità edilizia territoriale (It) 1. L'indice di densità edilizia territoriale è dato dal rapporto tra il volume edificato e/o edificabile e la superficie territoriale (It = V/St): rappresenta il numero di metri cubi di volume edificato e/o edificabile per ogni metro quadrato di superficie territoriale [m 3 ]/[m 2 ]. Art. 27 bis Disposizione transitoria

17 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Fino all'adeguamento previsto dall'art. 12, comma 5, della legge regionale 8 luglio 1999, n. 19, in luogo delle definizioni di cui ai precedenti articoli 17, 18, 19, 20, 24, 25, 26 e 27, continuano ad essere vigenti le definizioni contenute nel Piano Regolatore Generale.

18 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 18 ******************** TITOLO IV INSERIMENTO AMBIENTALE E REQUISITI DELLE COSTRUZIONI * * * Art. 28 Salubrità del terreno e della costruzione 1. E' vietato realizzare nuove costruzioni su terreni che siano stati utilizzati come deposito di materiali insalubri (immondizie, letame, residui organici, ecc.) se non dopo aver risanato il sottosuolo corrispondente. 2. Il giudizio concernente l'opera di risanamento è dato dall'organo competente in materia igienicosanitaria, previa acquisizione della documentazione e dei pareri tecnici ritenuti necessari, i cui oneri sono a carico del richiedente. 3. Se il terreno da edificare è umido e/o soggetto alle infiltrazioni di acque sotterranee o superficiali, deve essere operato un sufficiente drenaggio e debbono essere adottati gli accorgimenti atti ad impedire che l'umidità si trasmetta dalle fondazioni alle murature e/o alle strutture sovrastanti. 4. In ogni caso devono essere adottate soluzioni costruttive tali da impedire la risalita dell'acqua per capillarità e le parti murarie dei locali sotterranei o seminterrati devono essere protette mediante la posa di manti impermeabili o la realizzazione di intercapedini. 5. I pavimenti non devono appoggiare direttamente sul terreno e l'edificio deve essere isolato dal suolo mediante vespaio di altezza non inferiore a 0,30 m, ventilato tramite condotti sfocianti in bocchette di aerazione. 6. Il pavimento del piano terreno non deve essere, di norma, situato ad una quota inferiore rispetto al piano dell'area esterna alla soglia di accesso. 7. Possono essere ammesse, su conforme parere del Responsabile del Servizio di Igiene Pubblica competente in materia ovvero su asseverazione del progettista, soluzioni tecniche diverse da quelle disciplinate nei commi 5 e 6 del presente articolo, atte a conseguire i medesimi risultati circa la protezione dall'umidità e dalle infiltrazioni di acqua, soprattutto nel caso di interventi sul patrimonio edilizio esistente. 8. Il solaio dei locali, abitabili e non, deve sempre essere posto ad un livello superiore a quello della falda freatica o a quello di massima piena del sistema fognario di scarico. 9. E vietato realizzare nuove costruzioni su terreni che emettono sorgenti radioattive nocive alla salute. E vietato utilizzare materiali che emettono radiazioni in quantità nocive alla salute. Art. 29 Allineamenti 1. L'allineamento con edifici o manufatti preesistenti è quello riferito alla costruzione più arretrata rispetto al sedime stradale, salvo che, per garantire il rispetto dell'unitarietà compositiva o il mantenimento di caratteri formali, non risulti più conveniente allineare la costruzione in progetto ad una cortina più avanzata nel raggio massimo di 50 m.

19 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 19 Art. 30 Salvaguardia e formazione del verde 1. La conservazione, la valorizzazione e la diffusione della vegetazione in genere, sia sulla proprietà pubblica sia su quella privata, sono riconosciute quali fattori di qualificazione ambientale. 2. L Autorità comunale, con ordinanza o con esplicita condizione apposta agli atti di assenso relativi a procedimenti edilizi, può imporre la piantumazione di alberi, arbusti, siepi o la creazione di superfici arboree su aree di proprietà privata fronteggianti spazi pubblici. 3. La vegetazione non può oltrepassare il limite fra la proprietà ed il sedime stradale fatte comunque salve le disposizioni del Codice della Strada. 4. E' fatto obbligo ai proprietari di alberi, o di altra vegetazione adiacente alla via pubblica, di effettuare i tagli necessari affinché non sia intralciata la viabilità veicolare e pedonale, o compromessa la leggibilità della segnaletica, la visione di eventuali specchi riflettenti e la visibilità della carreggiata. 5. Qualora, per qualsiasi causa, cadano sul piano stradale alberi, arbusti o ramaglie afferenti a terreni privati il proprietario di essi è tenuto a rimuoverli nel più breve tempo possibile a sue spese, ferma restando la responsabilità degli eventuali danni arrecati. 6. L Autorità comunale, può imporre, con ordinanza, il taglio di alberi ed arbusti che costituiscano potenziali situazioni di pericolo per l'integrità delle reti impiantistiche o che rappresentino insuperabile ostacolo per la loro realizzazione. Art. 31 Requisiti delle costruzioni 1. Chiunque diriga ed esegua lavori di realizzazione di manufatti edilizi, di costruzione di nuovi fabbricati, di ristrutturazione, restauro e manutenzione di fabbricati esistenti, di installazione o modifica di impianti tecnologici a servizio dei fabbricati, di installazione o modifica di impianti destinati ad attività produttive all'interno dei fabbricati od in aree ad essi pertinenti, deve provvedere, sotto personale responsabilità, che le opere siano compiute a regola d'arte e rispondano alle norme di sicurezza e di igiene prescritte dalle leggi, dai regolamenti e dalle direttive in vigore. 2. Le norme di settore alle quali debbono conformarsi i requisiti tecnici e prestazionali degli interventi edilizi sono riferite alle sotto riportate esigenze di: a) resistenza meccanica e stabilità; b) sicurezza in caso di incendio; c) tutela dell'igiene, della salute e dell'ambiente; d) sicurezza nell'impiego; e) protezione contro il rumore; f) risparmio energetico e ritenzione del calore; g) facilità di accesso, fruibilità e disponibilità di spazi ed attrezzature. 3. Se per il soddisfacimento dei requisiti, le vigenti norme impongono di procedere a deposito di atti, approvazione di progetti, collaudi, controlli finali o altro, presso istituzioni pubbliche diverse dal Comune, il professionista incaricato ai fini della conformità ai suddetti requisiti deve comunicare all Autorità comunale gli estremi dei relativi atti e la denominazione dell'ufficio pubblico competente.

20 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Nel caso di approvazione condizionata, soggetta a prescrizione, il professionista incaricato ai fini della conformità al requisito deve produrre copia del documento rilasciato dal pubblico ufficio competente, riportante per esteso le condizioni imposte; il Comune, in sede di controllo, ha facoltà di richiedere copia completa della pratica presentata presso l'ufficio suddetto. Art. 32 Inserimento ambientale delle costruzioni 1. Tutte le costruzioni devono essere inserite armonicamente nel contesto ambientale. 2. I fabbricati di nuova costruzione, o soggetti a ricostruzione o a recupero, devono armonizzare nelle linee, nei materiali di rivestimento, nelle tinteggiature e nelle coperture con gli edifici circostanti, in particolare con quelli costituenti matrice ambientale, anche senza essere necessariamente simili a questi, nonché inserirsi convenientemente nell'ambiente urbano o naturale rispettandone le caratteristiche peculiari; in particolare fuori dai centri abitati la tipologia deve ricondursi a quelle tipiche locali con insiemi di corpi rettangolari in linea a L, a U o paralleli, salvo che per particolari fabbricati non residenziali per i quali le caratteristiche funzionali determinino l inconvenienza al rispetto della tipologia; in questi casi deve essere verificato l idoneo inserimento tramite specifico studio di impatto ambientale. 3. L Autorità comunale, sentito il parere della Commissione Edilizia, ai fini del rilascio degli atti di assenso all'edificazione, ha facoltà di richiedere e/o prescrivere, con congrua motivazione, soluzioni progettuali specifiche e di imporre direttive intese ad ottenere specifici risultati di inserimento ambientale. 4. L Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, può altresì disporre la sostituzione o la rimozione di elementi accessori esistenti - quali scritte, insegne, decorazioni, sovrastrutture, ecc. - che non si accordano con le caratteristiche ambientali. 5. I lavori e le opere necessarie per l'arredo complementare, secondo le prescrizioni imposte negli atti di assenso all'edificazione, devono essere totalmente compiuti allo scadere del periodo fissato. 6. Per il recupero dei fabbricati di origine rurale che conservano connotati della tradizione costruttiva locale ed elementi di pregio storico-architettonico-artistico, opportunamente individuati nel Piano Regolatore Generale Comunale, si richiamano quale linee guida e indirizzi per gli approfondimenti progettuali i contenuti nei seguenti Manuali: Tipologia e tipicità dell'abitare e del costruire LEADER 2007/2013 realizzato ed edito dal Gal Basso Monferrato Astigiano per l'attuazione della Mis 323 3a) secondo trattino; "Tipologie e tipicità dell'abitare e del costruire" realizzato nell ambito del Programma Leader+; "Il Patrimonio Naturale del Monferrato Astigiano LEADER 2007/2013", realizzato ed edito dal GAL Basso Monferrato Astigiano per l'attuazione della Mis 323 2a). Art. 33 Decoro e manutenzione delle costruzioni e delle aree private 1. Le costruzioni, le singole parti delle stesse e le aree di pertinenza debbono essere mantenute efficienti, per quanto attiene alla sicurezza, all'estetica, al decoro, all'igiene. 2. E' prescritta la conservazione degli elementi architettonici aventi caratteristiche storico-artistiche di pregio, nonché interesse di testimonianza storica, quali fontane, esedre, lapidi, bassorilievi, edicole sacre, antiche targhe e simili.

21 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Il proprietario ha l'obbligo di eseguire i lavori di manutenzione, di riparazione e di ripristino necessari, nonché quelli di intonacatura e ritinteggiatura delle costruzioni deterioratesi. 4. I prospetti architettonicamente unitari debbono essere tinteggiati in modo omogeneo; detta omogeneità va mantenuta anche se gli interventi di tinteggiatura avvengono in tempi diversi e riguardano proprietà diverse. 5. Le murature esterne degli edifici devono essere finite ad intonaco tinteggiato come prescritto al comma successivo od in muratura lavorata faccia a vista; in particolare fuori dai centri abitati le murature faccia a vista devono essere in mattoni laterizi a superficie grezza con malta di colore naturale, con eventuali cambi di finitura sui fronti (ad es. parte intonacata e parte faccia a vista) esclusivamente in corrispondenza del cambio di elementi tipologici (ad es. residenza e porticato). Se non contrastano con le norme vigenti sono consentiti i tamponamenti di ex-fienili, purché arretrati di almeno 0,50 m dal filo esterno qualora presentino arcate di pregio architettonico e con finestrature in asse alla campata; prescrizioni e tipologie diverse per gli edifici produttivi devono essere valutate dalla commissione edilizia ed ottenere unanime assenso. 6. La scelta del colore della tinteggiatura di edifici non soggetti a specifico vincolo di tutela è sottoposta all'approvazione degli uffici comunali competenti presso i quali deve essere esibita e depositata specifica campionatura. 7. Le aree libere inedificate, a destinazione non agricola o di pertinenza delle costruzioni, devono essere convenientemente mantenute e recintate: è vietato procurarne o consentirne lo stato di abbandono ed è altresì vietato l'accumulo e l'abbruciamento di materiali o di rifiuti. 8. Ove le condizioni delle costruzioni e delle singole parti delle stesse o lo stato delle aree siano degradati tanto da arrecare pregiudizio all'ambiente o alla sicurezza ed alla salute delle persone, l Autorità comunale ha facoltà di ingiungere, entro un termine prestabilito, al proprietario o al possessore dell'immobile l'esecuzione dei lavori necessari per rimuovere ogni inconveniente; in caso di inottemperanza, totale o parziale, l Autorità comunale può disporre l'esecuzione d'ufficio a spese dell'inadempiente; tali spese devono essere rimborsate entro quindici giorni dalla richiesta; in difetto, salve restando eventuali disposizioni speciali di legge, esse sono riscosse coattivamente con la procedura di cui al R.D. 14 aprile 1910, n Art. 34 Interventi urgenti 1. Nei casi in cui ricorrano condizioni di pericolo per la stabilità delle costruzioni o si manifestino situazioni di emergenza con possibile compromissione per l'integrità dell'ambiente e rischio per l'incolumità delle persone, il proprietario degli immobili interessati procede mediante un "intervento urgente" alle operazioni necessarie per rimuovere la situazione di pericolo, sotto personale responsabilità sia per quanto attiene la valutazione dello stato di pericolo sia per l'effettiva consistenza delle operazioni medesime. 2. E' comunque fatto obbligo al proprietario di dare immediata comunicazione dei lavori all Autorità comunale nonché agli eventuali Organi di Tutela, nel caso di edifici gravati da specifici vincoli, e di presentare nel minor tempo possibile, comunque non oltre 30 giorni, istanza per ottenere gli atti di assenso necessari nelle normali condizioni di intervento. 3. Ogni abuso in materia è sanzionato ai sensi dell'art. 68, fatto salvo l'eventuale accertamento di fatti e comportamenti penalmente rilevanti e perseguibili.

22 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 22 Art. 35 Decoro degli spazi pubblici e di uso pubblico e loro occupazione 1. Le strade, le piazze, i suoli pubblici o assoggettati ad uso pubblico, all'interno del centro abitato, devono essere provvisti di pavimentazione idonea allo scolo delle acque meteoriche e di mezzi per lo smaltimento delle stesse, sistemati nel sottosuolo. 2. E' vietata la formazione di nuovi frontespizi ciechi (se non preordinati alla successiva costruzione in aderenza) visibili da spazi pubblici o assoggettati all'uso pubblico; in caso di preesistenza degli stessi sul confine di proprietà, l Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, può imporre l'edificazione in aderenza, ove questa sia tra le soluzioni previste dalle N.T.A. dello S.U. vigente, ovvero ingiungere al proprietario del frontespizio di sistemarlo in modo conveniente. 3. Chiunque intenda occupare porzioni di suolo pubblico per attività temporanee, per eseguire lavori o per depositarvi materiali deve chiedere al Comune la specifica concessione, indicando l'uso, la superficie che intende occupare e le opere che intende eseguire; l'occupazione delle sedi stradali è comunque regolata dalle leggi vigenti. 4. Salve restando le disposizioni di carattere tributario, il rilascio della concessione può essere subordinato alla corresponsione di un canone per l'uso, da disciplinare con apposito regolamento ed al versamento di un deposito cauzionale per la rimessa in pristino del suolo. 5. La concessione contiene le prescrizioni da seguire per l'occupazione e indica il termine finale della medesima. 6. Scaduto il termine di cui al precedente comma, senza che ne sia stato disposto il rinnovo, il titolare della concessione ha l'obbligo di sgomberare il suolo occupato ripristinando le condizioni ambientali preesistenti. 7. In caso di inottemperanza, il ripristino è eseguito dall'amministrazione a spese del concessionario; tali spese devono essere rimborsate entro quindici giorni dalla richiesta; in difetto, salve restando eventuali disposizioni speciali di legge, esse sono riscosse coattivamente con la procedura di cui al R.D. 14 aprile 1910, n I passi carrabili sono consentiti, in conformità alle norme di legge e con l'osservanza degli obblighi fissati nell'art. 47, semprechè non costituiscano pericolo per la circolazione.

23 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 23 ******************** TITOLO V PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI * * * Art. 36 Altezza interna dei locali abitativi 1. Ai fini del presente regolamento è definita altezza interna di un locale la distanza tra pavimento finito e soffitto finito, misurata in metri [m] sulla perpendicolare ad entrambe le superfici; nel caso di solai nervati, l'altezza interna è misurata "sottotrave". 2. Nel caso in cui il soffitto non presenti andamento orizzontale o il locale sia articolato in parti a differenti sezioni verticali, la misura dell'altezza interna si ottiene, convenzionalmente, dividendo il volume del locale per l'area netta del pavimento ricavata escludendo le soglie di passaggio da un vano all'altro e gli sguinci di porte e finestre, fino ad una profondità massima di 0,50 m. 3. La misura minima dell'altezza interna dei locali adibiti ad abitazione e dei vani accessori è fissata dalle vigenti leggi statali e, per quanto in esse specificamente disposto, dai regolamenti edilizi comunali. 4. Sono quindi consentite misure minime dell'altezza interna inferiori a quelle prescritte dalle leggi statali: a) per le nuove costruzioni, nei casi di: 1) ricostruzione di edificio di valore storico e/o artistico e/o ambientale, che deve necessariamente mantenere le caratteristiche originarie; 2) inserimento di nuovo edificio a completamento di costruzioni di valore storico e/o artistico e/o ambientale, disposte a cortina, per cui è richiesto l'allineamento con gli orizzontamenti contigui e preesistenti; 3) ampliamento di edificio di valore storico e/o artistico e/o ambientale, per cui è richiesto l'allineamento con gli orizzontamenti preesistenti; b) per le costruzioni esistenti, nei casi di: 1) interventi edilizi volti al recupero di costruzioni in cui è in atto una funzione abitativa; 2) interventi edilizi volti al recupero di costruzioni in cui non è in atto una funzione abitativa, ma di valore storico e/o artistico e/o ambientale, per cui sia necessario il mantenimento delle caratteristiche originarie. 5. In tutti i casi menzionati al comma precedente, il rilascio del certificato di abitabilità è comunque subordinato al rispetto degli altri requisiti igienico sanitari prescritti dalle leggi vigenti o all'adozione di misure compensative indicate nel progetto, anche offerte dalle attuali tecnologie, giudicate idonee dal responsabile del servizio sanitario competente. 6. Ferme restando le prescrizioni di cui ai commi 2 e 3, nei locali di nuova costruzione destinati ad uso abitativo non è consentita, in alcun punto, una altezza tra pavimento e soffitto inferiore a 1,80 m. Art. 37 Antenne 1. Nelle nuove costruzioni ed in quelle soggette a ristrutturazione o recupero, - i cui atti di assenso edilizio sono rilasciati dopo l'entrata in vigore del presente Regolamento - con più di un'unità immobiliare o nelle quali comunque possono essere installati più apparecchi radio o televisivi riceventi con necessità di collegamento ad antenna, è obbligatoria la posa in opera di una antenna

24 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 24 centralizzata sia essa terrestre o satellitare, per ogni tipo di ricezione tale da richiederla; per esigenze di tutela dell'arredo urbano, le antenne paraboliche debbono avere colorazione armonica con il contesto dell'ambiente in cui sono installate. 2. Sono vietati i collegamenti tra gli apparecchi riceventi e le antenne mediante cavi volanti; i cavi devono essere canalizzati nelle pareti interne o esterne delle costruzioni e la dimensione delle canalizzazioni deve essere tale da consentire eventuali futuri potenziamenti dell'impianto. 3. L Autorità comunale ha facoltà di richiedere, in ogni momento, per motivi di sicurezza pubblica o di tutela dell'arredo urbano, l'installazione di impianti centralizzati di antenne radio-televisive e l'eliminazione delle antenne individuali, senza contrastare il diritto all'informazione. 4. L'installazione di antenne o ripetitori per impianti rice-trasmittenti di qualunque tipo è soggetta alle specifiche disposizioni delle vigenti leggi di settore. Art. 38 Chioschi e mezzi pubblicitari 1. L'installazione di chioschi, edicole od altre strutture similari, anche a carattere provvisorio, è autorizzata dal Comune, in conformità alle norme dettate dal "Codice della Strada" e dal suo regolamento di esecuzione e di attuazione. 2. Le definizioni, le caratteristiche e le modalità di installazione di mezzi pubblicitari quali insegne, sorgenti luminose, cartelli (esclusi quelli di cantiere), manifesti, striscioni, locandine, stendardi, segni reclamistici, impianti di pubblicità o propaganda, sono normate dal "Codice della Strada" e dal suo regolamento di esecuzione e di attuazione; per quanto di competenza comunale valgono le disposizioni del Piano Generale degli Impianti Pubblicitari. 3. L'installazione di chioschi e mezzi pubblicitari non deve essere fonte di molestia o di nocumento per l'ambiente circostante: in particolare le insegne luminose e la cartellonistica motorizzata non devono provocare alcun disturbo ai locali adiacenti e prospicienti. 4. Il rilascio dei provvedimenti comunali autorizzativi alla installazione è disciplinato dal Piano Generale degli Impianti Pubblicitari. 5. Il rilascio dei provvedimenti autorizzativi per aree o edifici soggetti a specifici vincoli, è subordinato all'acquisizione del parere favorevole dell'organo di tutela del vincolo medesimo per la fattispecie richiesta. 6. I provvedimenti di cui al comma 4 sono temporanei e rinnovabili; possono essere revocati in qualsiasi momento se lo richiedono ragioni di interesse pubblico. 7. Nel caso in cui sia concessa l'occupazione di suolo pubblico per l'installazione di chioschi o mezzi pubblicitari, valgono le disposizioni di cui all'art. 35, commi 4, 5, 6, L Autorità comunale, mediante il Piano Generale degli Impianti Pubblicitari, definisce gli spazi idonei per la posa, l'installazione e l'affissione di mezzi pubblicitari all'interno del centro abitato fissandone, di volta in volta, la distanza dal limite delle carreggiate stradali, nel rispetto della legge vigente. Art. 39 Coperture, canali di gronda e pluviali

25 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Tutti gli edifici devono essere provvisti di idonee coperture piane o inclinate, munite di canali di gronda e pluviali per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche. Gli edifici di civile abitazione e le relative pertinenze devono essere dotati di coperture inclinate con pendenze comprese tra 17 e 27 e costanti per ogni corpo di fabbrica. 2. Le coperture ed i volumi da esse sporgenti (comignoli, abbaini, volumi tecnici, ecc.) sono considerati elementi architettonici della costruzione e la loro realizzazione deve rispondere a precise previsioni di progetto, in particolare per quanto riguarda l'aspetto formale e la compatibilità dei materiali impiegati. Qualora la copertura sia posta su di un piano inagibile, deve avere inoltre i seguenti requisiti: - altezza all imposta 0,70 m verificata per ogni falda; - lucernari e passi d uomo di dimensioni 0,80 m x1,00 m in numero 1/30 m 2 di Sc; - abbaini (in alternativa ai lucernari) di larghezza esterna 2,00 m, in numero 1/75 m 2 di Sc. 3. I canali di gronda ed i pluviali devono essere previsti tanto verso il suolo pubblico quanto verso i cortili interni e gli altri spazi scoperti e devono convogliare le acque meteoriche in canali di raccolta; non sono ammessi scarichi liberi a livello del piano marciapiede o del piano stradale o comunque sul suolo pubblico mentre sono ammessi scarichi in cortili, giardini, cisterne o appositi pozzi perdenti. 4. Nei canali di gronda e nei pluviali è vietato immettere acque diverse da quelle meteoriche. 5. Verso gli spazi pubblici o assoggettati all uso pubblico, i pluviali delle nuove costruzioni devono essere incassati ad una altezza minima di 2,50 m dal piano marciapiede o stradale; negli altri casi, è consentito installare i pluviali totalmente all'esterno delle pareti degli edifici realizzando il terminale inferiore in materiale indeformabile, per almeno 2,00 m. 6. Idonei pozzetti d'ispezione forniti di chiusura idraulica devono essere installati nei punti delle condutture interrate in cui si verifichi un cambiamento di direzione o la confluenza con altre condutture; un pozzetto finale di ispezione, posto ai limiti della proprietà, deve precedere l'allacciamento alla pubblica fognatura. 7. Fuori dai centri abitati il tetto deve essere a due falde con colmo lungo l asse longitudinale del fabbricato o a padiglione, con pendenza compresa tra 17 e 27 ; i cornicioni devono avere passafuori in legno di sporgenza 1,10 m oppure essere in muratura sagomata con modanature tipiche, di sporgenza 0,60 m; non sono ammessi cornicioni lisci intonacati o in c.a. a vista; il manto di copertura deve essere in tegole laterizie curve tipo coppi (non sono ammesse tegole con parti piane tipo portoghesi ) in colori naturali (non sono ammessi colori intensi come l arancione, il rosso, il marrone scuro, ecc..); sul tetto sono ammessi esclusivamente elementi pertinenziali quali: - abbaini purché allineati alle finestrature principali sottostanti, con fronte di larghezza massima 2,00 m, basato sulla muratura perimetrale sottostante, con copertura e rivestimento laterale dello stesso tipo del fabbricato o in rame. - camini in laterizio a disegno semplice; non sono ammessi elementi in cls o bocche di esalazione prefabbricate non riportabili a tipologie locali. - muri tagliafuoco. Qualora, per motivi funzionali, non fosse possibile o conveniente adottare i suddetti requisiti, deve essere verificato l idoneo inserimento tramite specifico studio di impatto ambientale assentito all unanimità dalla commissione edilizia. Art. 40 Cortili e cavedi

26 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag I cortili, intendendosi per tali anche gli spazi limitati da tre soli fronti di una costruzione, qualora ciascuno di essi sia di larghezza superiore a 4,00 m, devono essere dimensionati in modo che la luce libera, misurata sulla perpendicolare ad ogni prospetto finestrato, rispetti le prescrizioni delle vigenti leggi. 2. Agli effetti di quanto sopra, la misura della luce libera è al netto delle proiezioni orizzontali di ballatoi, balconi, pensiline e di qualsiasi altra sporgenza posta all'interno del cortile, nei limiti di cui all'art. 17, 2 comma. 3. La realizzazione di cavedi, intendendosi per tali gli spazi interni delimitati da prospetti di larghezza inferiore o uguale a 4,00 m ed aperti in alto per l'intera superficie, è ammessa esclusivamente per la diretta illuminazione e ventilazione di servizi igienici, scale, disimpegni, ambienti di servizio, ripostigli. 4. Nelle nuove costruzioni, in rapporto all'altezza dei prospetti, i cavedi devono essere così dimensionati: - altezza fino a 10,00 m, lato min. 2,50 m, sup. min. 6,00 m 2 ; - altezza fino a 15,00 m, lato min. 3,00 m, sup. min. 9,00 m 2 ; - altezza oltre 15,00 m, lato min. 4,00 m, sup. min. 16,00 m2. 5. Nei cavedi non è ammessa alcuna sporgenza. 6. I cavedi debbono essere dotati di facile accesso nella parte inferiore per agevolare le operazioni di pulizia. 7. Cortili e cavedi debbono essere pavimentati o sistemati a giardino privato con pendenza 20% e comunque provvisti di scarico delle acque meteoriche realizzato in modo da evitare ristagni: è vietato, in detto scarico, versare acque nere o materiale di rifiuto. 8. E' vietata qualsiasi opera edilizia alla quale risulti conseguente un peggioramento delle condizioni igieniche dei cortili e dei cavedi esistenti. Art. 41 Intercapedini e griglie di aerazione 1. Ai fini del presente regolamento è definito "intercapedine" il vano situato sotto il livello del suolo e compreso tra il muro perimetrale di una costruzione ed i muri di sostegno del terreno circostante, appositamente realizzati; l'intercapedine ha la finalità di consentire l'illuminazione indiretta, l'aerazione e la protezione dall'umidità dei locali interrati, nonché la possibilità di accedere a condutture e canalizzazioni di impianti eventualmente in essa contenute. 2. Fuori dagli allineamenti individuati dal filo di fabbricazione delle costruzioni, ed anche inferiormente al suolo pubblico, può essere consentita ai proprietari frontisti la realizzazione di intercapedini di servizio o di isolamento, protette da griglie di copertura antisdrucciolevoli, ispezionabili, praticabili e dotate di cunetta e scarico per il deflusso sia delle acque meteoriche sia di quelle utilizzate per la pulizia. 3. Il fondo dell'intercapedine deve risultare almeno 0,20 m al di sotto del livello di calpestio dei locali interrati attigui.

27 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag La costruzione delle intercapedini è a totale carico dei proprietari che debbono altresì provvedere alla loro manutenzione ed è, in ogni caso, effettuata previo provvedimento di assenso da parte del Comune. Art. 42 Misure contro la penetrazione di animali nelle costruzioni 1. Nelle nuove costruzioni ed in quelle soggette a ristrutturazione o recupero devono essere adottati accorgimenti tecnici per evitare la penetrazione di ratti, volatili ed animali in genere. 2. Tutte le aperture presenti nelle cantine, nei sottotetti e nei vespai con intercapedine ventilata debbono essere protette da idonee reti indeformabili a maglia fitta e le connessure fra superfici verticali ed orizzontali debbono essere debitamente stuccate. 3. Gli imbocchi delle canne di aspirazione debbono essere protetti con reti indeformabili a maglia fitta e le suddette canne non debbono presentare forature o interstizi comunicanti con il corpo della muratura. 4. Le canalizzazioni contenenti cablaggi di ogni tipo debbono risultare stagne e prive di qualsiasi comunicazione con il corpo della muratura: ove possibile debbono essere inseriti appositi elementi tronco-conici o tronco piramidali per impedire la risalita dei ratti. 5. I cornicioni e gli aggetti esposti al posarsi dei volatili debbono presentare superfici in pendenza con inclinazione tale da costituire idoneo mezzo di dissuasione. 6. E' vietata la realizzazione di canne di caduta per i rifiuti: l Autorità comunale, sentito il Responsabile del Servizio di Igiene Pubblica competente per territorio, può imporre la sigillatura di quelle esistenti ove siano accertate condizioni nocive per la salute degli utenti. Art. 43 Muri di sostegno 1. I muri di sostegno e di contenimento del terreno devono avere altezza non superiore a 2,00 m; potranno essere eccezionalmente autorizzate altezze superiori comunque entro il limite assoluto di mt. 6,00 solo se rese indispensabili dalle specifiche differenze di quota esistenti in sito ed accertate con piano quotato del terreno da sistemare. Tali situazioni dovranno essere di volta in volta valutate dall Autorità comunale e dalla commissione edilizia ed ottenere unanime assenso; eventuali terrazzamenti intermedi dovranno avere larghezza non inferiore all'altezza del muro che li sovrasta. 2. Quando i muri di sostegno sono di altezza superiore a 3,00 m, è richiesto il rispetto delle vigenti norme di legge in materia di distanze dalle pareti finestrate. 3. Per i muri di sostegno disposti lungo le sedi stradali valgono le prescrizioni delle leggi vigenti e dei loro regolamenti di esecuzione e di attuazione; in ogni caso, al piede dei muri che si affacciano su spazi pubblici deve essere prevista una canalina di raccolta delle acque di scorrimento superficiali e di quelle provenienti dalle aperture di drenaggio ricavate nei muri stessi, che devono essere convogliate alla rete di smaltimento. 4. I muri di sostegno di sottoscarpa e di controripa, esposti alla pubblica vista, debbono avere finitura esterna in: a) intonaco tinteggiato; b) muratura lavorata faccia a vista a colori naturali o protetta da essenze arboree.

28 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Per i muri di sostegno isolati, l Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, può richiedere l'uso dello stesso materiale di rifinitura dell'edificio realizzato sulla proprietà o l'uso del materiale tradizionale prevalente in altri muri della zona o il materiale ritenuto più opportuno per l'armonico inserimento nell'ambiente naturale: in particolare fuori dai centri abitati devono essere in materiali naturali (laterizi, pietra, legno, ecc.) o in materiali a finitura con colori naturali (terre locali); non è ammesso l uso di c.a. ed elementi in conglomerati a tinte di forte impatto con la vegetazione (grigio, arancio, rosso vivo, ecc..). 6. L Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, può condizionare il rilascio del provvedimento di assenso necessario per la realizzazione dei muri di sostegno all'adozione di specifiche soluzioni progettuali motivate da ragioni di sicurezza e/o di tutela dell'ambiente: può altresì imporre il mascheramento di detti muri con arbusti, alberate o, comunque, con l'impiego di vegetazione. Art. 44 Numeri civici 1. Il Comune assegna i numeri civici ed eventuali subalterni degli stessi che devono essere apposti, a spese dei proprietari dei fabbricati, in corrispondenza degli accessi da aree pubbliche o degli accessi con le stesse funzionalmente collegati e dalle stesse direttamente raggiungibili. 2. Il numero civico deve essere collocato a fianco dell'accesso - a destra e ad una altezza variabile da 1,20 m a 3,00 m - e deve essere mantenuto perfettamente visibile e leggibile a cura del possessore dell'immobile. 3. Le eventuali variazioni della numerazione civica, sono notificate al proprietario dell'immobile interessato e sono attuate a spese dello stesso. 4. E' ammessa, a cura e spese della proprietà, l'apposizione di indicatori realizzati in altro materiale, con numeri in rilievo e/o provvisti di dispositivo di illuminazione notturna. 5. In caso di demolizione di un fabbricato senza ricostruzione o di eliminazione di porte esterne di accesso, il proprietario deve riconsegnare al Comune i numeri civici, affinchè siano soppressi. Art. 45 Parapetti e ringhiere 1. Parapetti e ringhiere devono essere posizionati laddove sussista pericolo di caduta da uno spazio praticabile, indipendentemente dalla funzione di quest'ultimo. 2. I manufatti di cui sopra devono: a) avere altezza non inferiore a 1,00 m e non superiore a 1,20 m; b) presentare notevole resistenza agli urti ed alla spinta in conformità alle vigenti leggi in materia; non devono: c) essere scalabili; d) presentare aperture o interspazi di larghezza libera superiore a 0,10 m. 3. Per la realizzazione di parapetti e ringhiere sono ammessi i seguenti materiali: legno; metalli; murature intonacate e tinteggiate o faccia a vista; il vetro è ammesso solo in presenza di requisiti di resistenza e di non frammentazione agli urti, debitamente certificati; fuori dai centri abitati devono essere in ferro a disegno semplice senza parti in muratura o altri elementi estranei.

29 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 29 Art. 46 Passaggi pedonali e marciapiedi 1. Nel centro abitato, tutte le vie di nuova formazione e, per quanto possibile, quelle esistenti devono essere munite di marciapiede o comunque di passaggio pedonale pubblico, realizzati in conformità alle norme di legge sull'eliminazione delle barriere architettoniche. Fuori dai centri abitati le pavimentazioni esterne di entità rilevante devono essere motivate funzionalmente e realizzate in materiali naturali (laterizi, lastre di pietra, ciottoli, ghiaia, ecc.) o in conglomerati di impasto a colori naturali (terre locali); non è ammesso l uso di materiali a tinte di forte impatto paesaggistico (grigio, arancio, rosso vivo, ecc..) per superfici di estensione > 500 m L'esecuzione dei marciapiedi, sia a raso che rialzati, se effettuata dai proprietari delle unità immobiliari che li fronteggiano, deve essere realizzata con modalità, materiali, livellette ed allineamenti indicati di volta in volta dal Comune. 3. I marciapiedi ed i passaggi pedonali di cui al primo comma, ancorchè realizzati su area privata, sono gravati di servitù di pubblico passaggio. 4. I marciapiedi di nuova costruzione devono essere realizzati con larghezza minima di 1,50 m, dislivello non superiore a 0,15 m e pendenza massima non superiore all'8%. 5. Eventuali dislivelli per interruzioni localizzate, dovuti a raccordi con il livello stradale o ad intersezioni con passi carrabili, devono essere superati con rampe di pendenza non superiore al 12%. 6. Qualora, per situazioni ambientali o dipendenti dal traffico veicolare, possano risultare situazioni di pericolo, l'amministrazione Comunale dispone che i marciapiedi ed i passaggi pedonali siano protetti con barriere metalliche idonee allo scopo. 7. E' consentita l'apposizione di messaggi pubblicitari sulle transenne parapedonali di cui al comma precedente, in conformità alle disposizioni del "Codice della Strada" e del suo regolamento di esecuzione e di attuazione. Art. 47 Passi carrabili 1. L'accesso dei veicoli alle aree di pertinenza delle costruzioni è consentito tramite passi carrabili, la cui realizzazione deve essere autorizzata dall'ente proprietario delle strade o degli spazi da cui si accede, nel rispetto delle disposizioni dettate dal "Codice della Strada" e dal suo regolamento di esecuzione e di attuazione. 2. Ove la costruzione fronteggi più spazi pubblici, l'accesso è consentito da quello a minor traffico. 3. L'accesso ad uno spazio privato tramite più passi carrabili può essere concesso quando sia giustificato da esigenze di viabilità interna ed esterna. 4. Nelle nuove costruzioni la larghezza del passo carrabile non deve essere inferiore a 2,60 m e superiore a 5,50 m, la distanza da un altro passo carrabile non deve essere inferiore a 0,40 m e la distanza dal confine con proprietà private non deve essere inferiore a 0,20 m; se la realizzazione del passo carraio comporta la copertura di fossi colatori, non possono essere lasciate parti scoperte di larghezza inferiore a 1,50 m. 5. Nelle nuove costruzioni, la distanza minima tra i cancelli di accesso agli spazi di pertinenza e la carreggiata o tra quest'ultima e le livellette inclinate delle rampe di collegamento a spazi interrati o comunque situati a livello inferiore a quello di accesso, deve essere non inferiore a 4,50 m.

30 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag L'uscita dai passi carrabili verso il suolo pubblico deve essere sempre realizzata adottando tutti gli accorgimenti funzionali ad una buona visibilità, eventualmente anche con l'ausilio di specchi o telecamere opportunamente disposti a cura dei proprietari delle costruzioni. 7. Gli accessi carrabili esistenti che non rispondono ai requisiti di cui ai commi 4 e 5 sono mantenuti nella situazione di fatto; nel caso di interventi di trasformazione dei fabbricati, che implichino il rifacimento dei prospetti e/o delle recinzioni nei quali si aprono i passi carrabili, possono essere richiesti adeguamenti, anche parziali, alle norme regolamentari, compatibilmente con la reale fattibilità e commisurando il sacrificio che ne deriva al vantaggio ricavato in termini di sicurezza per la circolazione. 8. Sono fatte salve le possibilità di deroga di cui al comma 4 dell'art. 46 del D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, e s.m.i.. Art. 48 Piste ciclabili 1. Il comune favorisce la realizzazione di itinerari ciclabili. 2. In caso di nuova edificazione e di ristrutturazione edilizia ed urbanistica ed in tutti i luoghi previsti dall art. 7 della l.r. 33/1990 sono previsti parcheggi per le biciclette. Art. 49 Portici e "pilotis" 1. I nuovi portici, destinati a pubblico passaggio devono avere dimensioni non inferiori a 3,00 m di larghezza e 3,50 m di altezza misurata all'intradosso del solaio di copertura; in caso di coperture a volta, il Comune si riserva di fissare misure diverse. 2. Se lo spazio porticato si estende su strade pubbliche aperte al traffico veicolare, l'altezza della luce libera non deve essere inferiore a 4,50 m. 3. Nel caso in cui le aree porticate o a "pilotis" non siano soggette a servitù di uso pubblico, ne è ammessa la delimitazione con cancellate, grigliati od altri tamponamenti semiaperti. 4. Per le aree porticate o a "pilotis" aperte al pubblico passaggio, l Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, in sede di rilascio degli atti di assenso edilizio può prescrivere l'impiego di specifici materiali e coloriture per le pavimentazioni, le zoccolature, i rivestimenti, le tinteggiature. Art. 50 Prefabbricati 1. Le costruzioni prefabbricate devono rispettare tutte le disposizioni previste per la normale fabbricazione e, nei limiti delle loro caratteristiche tecnologiche, risultare inseribili armonicamente nell'ambiente circostante, sia per i requisiti formali sia per i materiali impiegati. Art. 51 Rampe 1. Si definisce rampa la superficie inclinata carrabile o pedonale atta al superamento di dislivelli.

31 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Le rampe carrabili per il transito dei veicoli all'interno o all'esterno degli edifici non devono avere pendenza superiore al 20% se rettilinee; negli altri casi la pendenza non può essere superiore al 15%. 3. La larghezza minima della carreggiata delle rampe è: 2,60 m fatte salve le norme di prevenzione incendi. 4. Nel caso di rampe carrabili con tracciato curvilineo, il raggio di curvatura, misurato alla mezzeria della carreggiata, deve essere non inferiore a: 6,00 m fatte salve le norme di prevenzione incendi. 5. Le rampe carrabili devono essere realizzate in materiale antisdrucciolevole, con apposite scanalature per il deflusso delle acque; almeno da un lato, deve essere prevista l'installazione di un corrimano all'altezza di 0,90 m e la realizzazione di un percorso pedonale di servizio, a fianco della carreggiata di larghezza non inferiore a 0,90 m. 6. Tutte le rampe pedonali esterne o interne alle costruzioni, escluse quelle di servizio di cui al comma precedente, debbono rispettare le prescrizioni delle leggi e delle direttive di settore per il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche. 7. Le rampe esistenti sono mantenute nella situazione di fatto. Art. 52 Recinzioni e cancelli 1. I muri di recinzione, le recinzioni ad inferriate o a rete e i cancelli esposti in tutto in parte alla pubblica vista, debbono rispettare le norme generali di decoro dettate per le costruzioni di cui all'art Le recinzioni non devono ostacolare la visibilità o pregiudicare la sicurezza della circolazione; l Autorità comunale, in sede di rilascio degli atti di assenso edilizio, può dettare condizioni particolari per conseguire tali finalità e per il migliore inserimento ambientale. 3. Le recinzioni di nuova costruzione tra le proprietà o verso spazi pubblici possono essere realizzate: a) con muro pieno di altezza massima di 3,00 m tra le proprietà e di 1,20 verso gli spazi pubblici fatte comunque salve le disposizioni del codice della strada e le preesistenze; b) con muretto o cordolo di altezza massima di 0,70 m sovrastato da reti installate in verticale, cancellate o siepi per un'altezza massima complessiva di 2,20 m fatte comunque salve le disposizioni del codice della strada e le preesistenze; c) con siepi mantenute ad una altezza massima di 3,00 m tra le proprietà e di 2,20 verso gli spazi pubblici fatte comunque salve le disposizioni del codice della strada; d) con pali infissi al suolo e rete di protezione di altezza non superiore a 2,20 m. 4. Recinzioni e zoccolature di altezza diversa possono altresì essere ammesse per conseguire l'allineamento con quelle contigue, al fine di mantenere l'unità compositiva. 5. I materiali consentiti per la finitura esterna dei muri, dei muretti e dei cordoli sono: a) intonaco tinteggiato; b) muratura lavorata faccia a vista; fuori dai centri abitati, se verso gli spazi pubblici, devono essere in materiali simili al fabbricato per finitura (intonaco, laterizi ) e copertura (coppi, lastre di pietra o cls ). 6. I materiali consentiti per la realizzazione delle cancellate sono: a) legno;

32 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 32 b) metalli; c) reti rigide. fuori dai centri abitati devono essere in metallo a disegno semplice, legno o reti metalliche con paletti metallici o lignei. 7. Sopra i muri di sostegno è ammessa la realizzazione di recinzioni dei tipi b), c) e d) di cui al comma 3, con altezza calcolata dalla linea di spiccato dei muri medesimi. 8. I cancelli pedonali e carrabili inseriti nelle recinzioni devono presentare altezza non superiore a 2,60 m ed aprirsi all'interno della proprietà (verso l'interno delle costruzioni od anche verso l'esterno se convenientemente arretrati in modo da non interferire con le sedi dei marciapiedi o delle strade); i cancelli posti a chiusura dei passi carrabili si conformano alle larghezze per essi stabilite all'art. 47, comma 4, e rispettano la disposizione di cui all'art. 47, comma Eventuali apparecchiature videocitofoniche e di apertura elettrica o telecomandata e motorizzata dei cancelli devono essere opportunamente protette ed inserite armonicamente nel contesto della struttura; per i cancelli a movimento motorizzato protetto da fotocellule devono essere adottati i dispositivi di segnalazione atti a garantire la sicurezza degli utenti. 10. La realizzazione di recinzioni al di fuori del centro abitato è soggetta alle disposizioni di legge che regolano l'ampiezza delle fasce di rispetto dei nastri stradali. Art. 53 Serramenti 1. Le porte di accesso alle costruzioni dalle strade e dagli spazi pubblici o di uso pubblico devono essere dotate di serramenti che si aprono verso l'interno o a scorrimento, senza invadere gli spazi medesimi, fatta eccezione per i serramenti la cui apertura è prescritta verso l'esterno da norme di sicurezza, in tal caso saranno posti arretrati rispetto allo spazio pubblico ove possibile. 2. I serramenti delle finestre prospicienti spazi pubblici o di uso pubblico possono aprire verso l'esterno solo se siti ad un'altezza di 0,80 m dal piano del marciapiede o ad un'altezza di 0,80 m dal piano stradale, per le strade prive di marciapiedi, fatte comunque salve le disposizioni del Codice della Strada; in nessun caso l'apertura delle ante deve invadere il sedime stradale impegnato dal transito dei veicoli. 3. In sede di rilascio degli atti di assenso edilizio, l Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, può imporre la realizzazione dei serramenti con specifici materiali e coloriture. 4. I serramenti esistenti che non rispondono ai requisiti di cui al comma 2 sono mantenuti nella situazione di fatto; nel caso di interventi di trasformazione dei fabbricati che implichino il rifacimento dei prospetti, è richiesto l'adeguamento alle norme regolamentari. 5. Fuori dai centri abitati le finestre devono avere altezza maggiore della larghezza, avere scansitura regolare, essere in legno naturale o verniciato di marrone, grigio o verde, a una o due ante e possono essere dotate di persiane a gelosia o cieche sempre in legno di uguale finitura, comunque senza decori. Sono ammesse cornici a porte e finestre, in laterizio a vista o intonaco tinteggiato, come pure architravi in legno o laterizio a vista; non sono ammesse riquadrature in pietra. Le inferriate devono avere disegno semplice senza decori e senza telai perimetrali ed essere infisse tra le mazzette e non esternamente. Potranno essere sottoposte al parere della commissione edilizia particolari serramenti in alluminio laccato simil-legno, che, se ritenute di particolare qualità e pregio potranno essere consentite previo unanime assenso.

33 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 33 Art. 54 Servitù pubbliche 1. Il Comune ha facoltà di applicare o fare applicare e mantenere sui fronti delle costruzioni, previo avviso alla proprietà, apparecchi indicatori, tabelle e altri oggetti di pubblica utilità quali: a) targhe della toponomastica urbana e numeri civici; b) piastrine e tabelle per indicazioni planimetriche ed altimetriche, di tracciamento, di idranti e simili; c) apparecchi e tabelle di segnalazione stradale; d) cartelli indicatori relativi al transito, alla viabilità, ai pubblici servizi; e) sostegni per gli impianti dei pubblici servizi con targhe ed apparecchi relativi; f) orologi ed avvisatori stradali di data, temperatura, condizioni del traffico, ecc.; g) lapidi commemorative; h) ogni altro apparecchio od impianto che si renda necessario a fini di pubblica utilità. 2. Gli indicatori e gli apparecchi di cui al comma precedente possono essere applicati sul fronte di costruzioni soggette a specifici vincoli, soltanto se non esistono ragionevoli alternative e, comunque, previo parere dell'organo di tutela. 3. La manutenzione degli oggetti, elencati al comma 1, nonché delle parti di facciata da essi direttamente interessate, è a carico degli enti o dei privati installatori. 4. L'installazione deve essere effettuata producendo il minor danno e disagio alla proprietà privata, compatibilmente con il soddisfacimento dell'esigenza pubblica per cui è effettuata. 5. I proprietari, i possessori e i detentori degli immobili hanno l'obbligo di non rimuovere gli oggetti di cui al comma 1, di non sottrarli alla pubblica vista, di ripristinarli a loro cura e spese, quando siano stati distrutti o danneggiati per fatti a loro imputabili. 6. Gli interventi edilizi sugli edifici ove sono installati gli oggetti di cui al comma 1, debbono essere effettuati garantendo le opere necessarie per il mantenimento del servizio pubblico; tali oggetti dovranno essere rimessi debitamente in posizione qualora, per l'esecuzione dei lavori, sia stato indispensabile rimuoverli. Art. 55 Soppalchi, cantine, interrati, sottotetti, bassi fabbricati 1. Ai fini del presente regolamento è definita "soppalco" la superficie ottenuta mediante l'interposizione parziale di una struttura orizzontale in uno spazio delimitato da pareti quando la superficie soprastante e quella sottostante alla struttura menzionata non vengono chiuse per ricavare nuovi vani; la superficie netta del soppalco, anche se distribuita su più livelli, non può superare 2/3 della superficie netta del vano in cui esso è ricavato. 2. La realizzazione del soppalco è: a) soggetta alle ordinarie procedure autorizzative; b) consentita nel rispetto dei requisiti di illuminazione e ventilazione prescritti dalle leggi vigenti e, in caso di destinazione ad uso lavorativo, anche di tutte le specifiche norme che regolano l'attività esercitata. 3. E' comunque richiesto il rispetto delle seguenti prescrizioni: a) la parte superiore del soppalco deve essere munita di balaustra di altezza non inferiore a 1,00 m;

34 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 34 b) l'altezza tra il pavimento finito del soppalco ed il punto più basso del soffitto finito deve risultare non inferiore a 2,00 m; c) l'altezza tra il pavimento del locale e il punto più basso dell'intradosso della struttura del soppalco deve risultare non inferiore a 2,20 m. 4. Il soppalco non è conteggiato nel numero dei piani (Np) ai sensi dell'art. 15: come tale non ha effetto ai fini del computo del volume (V) di cui all'art. 20, anche se la superficie del suo piano di calpestio costituisce incremento della superficie utile lorda (Sul) ai sensi dell'art Ai fini del presente regolamento sono definite "cantine" i locali accessori alle residenze, in tutto o in parte interrati, destinati alla conservazione del vino, a magazzino o a deposito. I locali con le destinazioni di cui al capoverso precedente, non interamente interrati, possono definirsi cantine solamente a condizione che non emergano dal suolo per più di m 1,20, misurati dal più alto dei punti dell'intradosso del soffitto al più basso dei punti delle linee di spiccato perimetrali, oppure che abbiano altezza interna non superiore a m 2, Ai fini del presente regolamento sono definiti "interrati" i fabbricati aventi estradosso della copertura posto a livello non superiore a quello del terreno naturale o sistemato, se più basso. 7. Ai fini del presente regolamento si definisce agibile il "sottotetto" che dispone in tutto od in parte dell altezza media prescritta dal Regolamento Comunale di Igiene e Sanità Pubblica per i locali di servizio delle abitazioni e che sia o possa essere reso accessibile. Si definisce praticabile il sottotetto che, pur non avendo i requisiti di altezza di cui al primo comma, è dotato di collegamento fisso con la scala dell edificio o con altri locali. 8. Ai fini del presente regolamento sono definiti " bassi fabbricati " le costruzioni adibite al ricovero di attrezzi o di autoveicoli (con esclusione di tutte le costruzioni adibite a ricovero di animali, ad attività di lavorazione, o ad altra destinazione che comporti la permanenza di persone), edificate in tutto od in parte fuori terra, aventi: - un altezza massima interna non superiore a m 3,00; - un emergenza massima di m 3,00 misurata all estradosso del punto più alto della copertura dal piano del suolo più basso; - se costruite sul confine di proprietà, un emergenza massima sulla linea di confine dal suolo più basso di m 2,50. Art. 56 Sporgenze fisse e mobili 1. Dal filo di fabbricazione delle costruzioni prospettanti su spazi pubblici o di uso pubblico sono ammesse sporgenze per elementi decorativi, cornici, davanzali, soglie, copertine, gocciolatoi, zoccolature, inferriate, vetrine, pensiline, balconi, tende ed altri corpi aggettanti; i "bow-window", le verande e gli elementi portanti verticali in risalto costituiscono filo di fabbricazione ai sensi dell'art. 16, comma Ove non escluse o limitate dall'applicazione delle vigenti leggi e dei loro regolamenti di attuazione, sono ammesse le seguenti sporgenze massime: a) 1/10 della larghezza della sede stradale, con un massimo di 1,10 m per balconi e pensiline che devono comunque essere posti ad una altezza non inferiore a 4,50 m dal piano stradale; b) 2,80 m per tende parasole che non possono comunque superare la larghezza del marciapiede e devono avere il bordo inferiore ad una altezza minima di 2,10 m dal piano medio del marciapiede medesimo o del suolo. c) 0,30 m per altri corpi aggettanti compresi nel tratto verticale misurato a partire dal piano medio del marciapiede o del suolo fino all'altezza di 4,50 m.

35 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag La collocazione di tende parasole aggettanti su aree pubbliche può essere vietata dall Autorità comunale per motivi di inserimento ambientale e decoro urbano. Art. 57 Strade private 1. La costruzione di strade private è soggetta alle ordinarie procedure autorizzative e di controllo previste dall'ordinamento vigente. 2. Gli enti o i soggetti proprietari delle strade debbono provvedere: a) alla pavimentazione, se l'amministrazione Comunale la ritiene necessaria; b) alla manutenzione e pulizia; c) all'apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta; d) all'efficienza del sedime e del manto stradale; e) alla realizzazione e manutenzione delle opere di raccolta e scarico delle acque meteoriche, fino alla loro immissione nei collettori comunali; f) all'illuminazione, nei casi di cui al comma Le strade private a servizio di residenze con più unità abitative devono avere larghezza minima di 5,00 m, raggio di curvatura, misurato nella mezzeria della carreggiata, non inferiore a 7,50 m. e, se cieche, devono terminare in uno spazio di manovra tale da consentire l'agevole inversione di marcia degli autoveicoli. 4. Le strade private a servizio di residenze con una sola unità abitativa devono avere larghezza minima di 3,50 m e raggio di curvatura, misurato nella mezzeria della carreggiata, non inferiore a 6,75 m. 5. Le strade private a servizio di insediamenti produttivi, (anche destinati alla trasformazione di prodotti agricoli) e commerciali devono avere larghezza minima di 4,00 m nel caso di un unico senso di marcia, e di 7,00 m nel caso di doppio senso di marcia, raggio di curvatura, misurato nella mezzeria della carreggiata, non inferiore a 10,00 m e, se cieche, devono terminare in uno spazio di manovra tale da consentire l'agevole inversione di marcia degli autoveicoli e dei veicoli da trasporto. 6. Le prescrizioni di cui ai commi 3, 4, 5 si applicano alle nuove costruzioni: nel caso di interventi di ristrutturazione o recupero o riordino, possono essere richiesti adeguamenti, anche parziali, alle norme regolamentari, compatibili con la reale fattibilità. 7. Le strade private di lunghezza superiore a 25,00 m, poste all'interno del centro abitato, debbono essere dotate di impianto di illuminazione in grado di fornire una luminescenza media di candele 2/mq. 1/mq. in aree di quartiere sul piano stradale. 8. Ove occorra, le strade private sono aperte al transito dei veicoli di soccorso e di pubblica sicurezza. Art. 58 Terrazzi, balconi, logge e porticati 1. Sono definite "terrazzi" le parti di costruzione con piano di calpestio pubblico o privato, recintate o meno da parapetto e lasciate a cielo aperto, la cui soletta di pavimento costituisce copertura di costruzione sottostante, di portico, di corso d'acqua, di suolo. 2. Ove siano sistemate a terrazzo parti di tetto, e in tutti i casi ove sussista pericolo di caduta, è obbligatoria l'applicazione di parapetto di altezza non inferiore a 1,00 m. e non superiore a m

36 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Nel caso in cui il terrazzo sovrasti ambienti abitabili o comunque utilizzabili è prescritta l'impermeabilizzazione a manti multipli e devono essere poste in opera adeguate coibentazioni: in alternativa, deve essere realizzato un doppio solaio con interposta camera d'aria. 4. Le pendenze del manto di copertura non devono essere inferiori allo 0,5%. 5. Sono definite logge o porticati le parti di costruzione coperte da struttura appoggiata su pilastri o sporgente per più di 1,50 m, che hanno una superficie aperta, misurata sul filo esterno delle strutture che lo delimitano, alla superficie netta del pavimento di calpestio. 6. Fuori dai centri abitati i balconi devono essere in legno, pietra o intonacati, avere spessore 0,12 m e poggiare su modiglioni dello stesso materiale e non essere ad angolo.

37 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 37 ******************** TITOLO VI ESECUZIONE DELLE OPERE * * * Art. 59 Prescrizioni generali 1. Le opere edilizie devono essere eseguite in modo conforme agli atti progettuali comunque assentiti. 2. Il direttore dei lavori, l'esecutore delle opere e gli altri eventuali soggetti che rivestono responsabilità operative devono adoperarsi, sotto la loro personale e solidale responsabilità, affinchè opere ed interventi siano compiuti a regola d'arte e siano rispondenti alle prescrizioni delle leggi, dei regolamenti e delle direttive in vigore. 3. Per l'installazione e l'esercizio dei cantieri, devono essere rispettate le disposizioni del "Codice della Strada" e del suo regolamento di attuazione e di esecuzione; le norme del presente regolamento si intendono integrate e, ove occorra, sostituite dalle disposizioni sopra indicate. Art. 60 Richiesta e consegna di punti fissi 1. Prima di iniziare i lavori per interventi di nuova costruzione, l'avente titolo è tenuto a richiedere al Comune, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, la ricognizione della linea di confine tra gli spazi pubblici e l'area privata interessata dall'intervento; l'istanza deve precisare il nominativo del direttore dei lavori. 2. Entro trenta giorni dal ricevimento della lettera di cui sopra, il personale dell'ufficio tecnico comunale - ovvero il personale messo a disposizione dall'avente titolo e dall'assuntore dei lavori sotto la direzione di un funzionario comunale - provvede: a) ad assegnare sul terreno i capisaldi altimetrici e planimetrici cui deve essere riferita la posizione dell'opera da realizzare; b) ad indicare i punti di immissione degli scarichi nella fognatura comunale ed i punti di presa dell'acquedotto e di tutti gli altri impianti relativi alle opere di urbanizzazione primaria. 3. Delle operazioni di cui al comma precedente deve essere redatto verbale, che viene sottoscritto dalle parti per presa d'atto: tutte le spese sono a carico del richiedente. 4. Decorso il termine di cui al comma 2 i lavori possono essere iniziati; in tal caso il direttore dei lavori redige autonomamente il verbale e ne invia copia al Comune. Art. 61 Disciplina del cantiere 1. Nei cantieri edili deve essere affisso, in vista del pubblico, un cartello chiaramente leggibile di dimensioni non inferiori a 0,70 m x 1,00 m, con l'indicazione: a) del tipo dell'opera in corso di realizzazione; b) degli estremi della concessione o dell'autorizzazione edilizia o della denuncia di inizio dell'attività e del nome del titolare della stessa; c) della denominazione dell'impresa assuntrice dei lavori; d) dei nominativi del progettista, del direttore dei lavori e del responsabile del cantiere;

38 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 38 tale cartello è esente dal pagamento della tassa sulle pubbliche affissioni. 2. Nel cantiere debbono essere tenute a disposizione la concessione edilizia o l'autorizzazione edilizia corredate degli elaborati progettuali con il visto originale di approvazione (o loro copie autentiche) nonché la comunicazione dell'inizio dei lavori. 3. I cantieri edili a lunga permanenza (oltre trenta giorni), debbono essere dotati di impianti di acqua potabile e di fognatura allacciati alle reti comunali; in caso di impossibilità dovuta a ragioni tecniche, si provvede con mezzi sostitutivi riconosciuti idonei dal Responsabile del Servizio di Igiene Pubblica competente per territorio. 4. Le costruzioni provvisorie realizzate nei cantieri edili, destinate alla permanenza di persone, compresi i servizi igienici, debbono rispondere alle vigenti norme di legge. 5. E' fatto obbligo all'assuntore dei lavori di essere presente in cantiere o di assicurarvi l'intervento di persona idonea che lo rappresenti (responsabile di cantiere). 6. L Autorità comunale, in caso di violazione delle disposizioni del presente articolo, può ordinare la sospensione dei lavori. Art. 62 Occupazione del suolo pubblico e recinzioni provvisorie 1. Ove i lavori comportino la manomissione del suolo pubblico o interessino impianti pubblici, il costruttore è tenuto a richiedere all'ente interessato le prescrizioni del caso, intese ad evitare danni al suolo ed agli impianti predetti, nonché a garantire l'esercizio di questi ultimi, specificando ubicazione, durata e scopo dell'intervento. 2. Ove sia indispensabile occupare con il cantiere porzioni di suolo pubblico, il titolare dell'atto di assenso edilizio o il costruttore devono preventivamente richiedere all Autorità comunale la relativa concessione ai sensi dell'art. 35; all'istanza deve essere allegato un elaborato grafico recante l'indicazione planimetrica dell'area da includere nel cantiere. 3. Il titolare della concessione o dell'autorizzazione edilizia, prima di dar corso ad interventi su aree poste in fregio a spazi pubblici o aperti al pubblico, deve, previa denuncia all Autorità comunale, recingere provvisoriamente l'area impegnata dai lavori o, comunque, adottare i più idonei accorgimenti tecnici intesi a garantire la sicurezza, anche in conformità alle prescrizioni impartite dal Comune; la denuncia deve essere corredata del nulla-osta degli enti esercenti le condutture ed i cavi aerei e/o sotterranei interessati. 4. In ogni caso, devono essere adottate le misure atte a salvaguardare l'incolumità pubblica, ad assicurare il pubblico transito e ad evitare la formazione di ristagni d'acqua. 5. Le recinzioni provvisorie devono avere aspetto decoroso, essere alte almeno 2,00 m ed essere realizzate con materiale resistente; gli angoli sporgenti di tali recinzioni debbono essere dipinti per tutta la loro altezza a strisce bianche e rosse con vernice riflettente e muniti di segnalazione luminosa a luce rossa fissa, accesa dal tramonto al levar del sole; per recinzioni di lunghezza superiore a 10,00 m, che sporgano sui marciapiedi o sul sedime stradale, devono essere installate lungo il perimetro luci rosse fisse distanti tra loro non più di 10,00 m, integrate da eventuali piastrine rifrangenti, di colore rosso e di superficie minima di 50,00 cm 2, disposte "a bandiera" rispetto al flusso veicolare.

39 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Le porte ricavate nelle recinzioni provvisorie non devono aprirsi verso l'esterno e devono rimanere chiuse quando i lavori non sono in corso; se la recinzione racchiude manufatti che interessano servizi pubblici, deve comunque essere consentito - salvo casi eccezionali - il libero accesso a tali manufatti, ed in ogni caso il pronto accesso degli addetti ai servizi interessati. 7. L'Amministrazione Comunale, previo consenso del concessionario, ha facoltà di servirsi delle recinzioni prospettanti su spazi pubblici per le pubbliche affissioni, senza che sia dovuto per tale uso alcun corrispettivo. 8. Per gli interventi edilizi che richiedono lavori di durata non superiore a 10 giorni, la delimitazione del cantiere può assumere una configurazione semplificata da definirsi, caso per caso, secondo le prescrizioni del Comune. 9. In caso di violazione delle norme di cui ai commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8 del presente articolo si applica il disposto dell'ultimo comma del precedente articolo 61. Art. 63 Sicurezza del cantiere e requisiti delle strutture provvisionali 1. Ogni cantiere deve essere mantenuto libero da materiali dannosi o inutili, per tutta la durata dei lavori. 2. Tutte le strutture provvisionali del cantiere edilizio (ponteggi di servizio, impalcature, rampe, scale, parapetti e simili) devono avere requisiti di resistenza e di stabilità, devono essere dotate di protezioni per garantire l'incolumità delle persone e l'integrità delle cose e devono altresì conformarsi alle vigenti disposizioni di legge per la prevenzione degli infortuni e la sicurezza del lavoro; le fronti dei ponteggi verso strada devono essere provviste di opportune difese di trattenuta nonché di idonei strumenti per lo scarico dei materiali. 3. Le scale aeree, i ponti mobili o gli apparecchi di sollevamento non possono essere posti in esercizio se non sono muniti di certificato di omologazione rilasciato dalle autorità competenti; ogni altro macchinario impiegato nei cantieri edili deve rispondere alle norme di legge e alle prescrizioni degli enti cui è affidata la vigilanza in materia. 4. In caso di interruzione dei lavori, devono essere eseguite le opere necessarie a garantire la sicurezza, l'igiene, il decoro e la stabilità della parti già costruite; in difetto, l Autorità comunale ordina al costruttore e/o al titolare della concessione o dell'autorizzazione, gli adempimenti necessari e, in caso di inottemperanza, dispone gli interventi sostitutivi a spese degli inadempienti. 5. Nel corso dei lavori di soprelevazione devono essere adottate tutte le misure idonee a tutelare gli eventuali occupanti della parte sottostante dell'edificio. 6. I tecnici comunali, nell'effettuare sopralluoghi, verificano l'osservanza delle disposizioni del presente regolamento o delle altre norme vigenti in materia, informando, in caso di violazione, gli organi competenti a perseguire le infrazioni riscontrate ed a disporre i rimedi più opportuni. 7. Ove del caso, l Autorità comunale adotta i provvedimenti a tutela della pubblica incolumità. Art. 64 Scavi e demolizioni

40 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag La stabilità degli scavi, verificata in sede progettuale secondo quanto richiesto dalla normativa vigente, deve essere assicurata con mezzi idonei a contenere la spinta del terreno circostante e a garantire la sicurezza degli edifici e degli impianti posti nelle vicinanze. 2. Gli scavi non devono impedire od ostacolare l'ordinario uso degli spazi pubblici, ed in specie di quelli stradali; ove risulti peraltro necessaria l'occupazione di tali spazi, deve essere richiesta al riguardo concessione all Autorità comunale. 3. Nei cantieri ove si procede a demolizioni, restando salve le altre disposizioni del presente Regolamento, si deve provvedere affinché i materiali di risulta vengano fatti scendere a mezzo di apposite trombe o di idonei recipienti atti ad evitare imbrattamenti e pericoli alle persone e alle cose; se del caso, si deve effettuare la preventiva bagnatura dei materiali medesimi allo scopo di evitare l'eccessivo sollevamento di polveri. 4. Per i cantieri ove si procede a demolizioni mediante magli od altri macchinari a braccio meccanico, è data facoltà all Autorità comunale di disporre, oltre alla bagnatura, ulteriori accorgimenti allo scopo di evitare polverosità ed inquinamento acustico. 5. Il materiale di risulta dalle demolizioni e dagli scavi, ove non diversamente utilizzato, deve essere trasportato e smaltito in una discarica autorizzata a norma di legge, nel rispetto delle disposizioni vigenti; è fatto obbligo al titolare della concessione o dell'autorizzazione di conservare la relativa documentazione. 6. La rimozione di parti in cemento amianto è soggetta alle procedure individuate dalla legge che disciplina la materia. 7. Si applica il disposto dell'ultimo comma del precedente art. 61. Art. 65 Rinvenimenti 1. I ritrovamenti di presumibile interesse archeologico, storico o artistico devono essere posti a disposizione degli enti competenti, mediante immediata comunicazione all Autorità comunale del reperimento; l Autorità comunale richiede l'intervento degli enti predetti, senza dilazione; i lavori, per la parte interessata dai ritrovamenti, devono essere sospesi in modo da lasciare intatte le cose ritrovate, fermo restando l'obbligo di osservare le prescrizioni delle leggi speciali vigenti in materia. 2. Nel caso di rinvenimento di resti umani, chi ne faccia la scoperta deve, ai sensi delle vigenti leggi, informare immediatamente l Autorità comunale, la quale ne dà subito comunicazione all'autorità Giudiziaria e a quella di Pubblica Sicurezza e dispone i necessari accertamenti per il rilascio del nulla osta per la sepoltura. 3. Si applica il disposto dell'ultimo comma del precedente articolo 61. Art. 66 Ripristino del suolo e degli impianti pubblici 1. Ultimati i lavori, il costruttore e il titolare della concessione o dell'autorizzazione sono tenuti a garantire l'integrale ripristino, a regola d'arte, delle aree e degli impianti ed attrezzature pubbliche; la riconsegna, a ripristino effettuato, avviene in contraddittorio fra le parti, con la redazione di apposito verbale.

41 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag In caso di inottemperanza, il ripristino è eseguito dal Comune a spese del costruttore e, in solido con questi, del titolare della concessione o dell'autorizzazione edilizia ovvero della denuncia di inizio dell'attività; tali spese dovranno essere rimborsate entro quindici giorni dalla richiesta; in difetto, salve restando eventuali disposizioni speciali di legge, esse sono riscosse coattivamente con la procedura di cui al R.D. 14 aprile 1910, n. 639.

42 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 42 ******************** TITOLO VII VIGILANZA E SANZIONI * * * Art. 67 Vigilanza e coercizione 1. L Autorità comunale esercita la vigilanza sull'attività urbanistica ed edilizia ai sensi del D.P.R , n. 380 e s.m.i., e dell'articolo 59 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, e loro successive modificazioni ed integrazioni. 2. L Autorità comunale esercita la vigilanza organizzando le forme di controllo ritenute più efficienti. 3. Il rispetto e l'applicazione del regolamento edilizio sono assicurati, ove occorra, mediante il potere di coercizione, esercitato attraverso apposite motivate ordinanze. 4. Ove il rispetto e l'applicazione del regolamento edilizio comportino l'esecuzione di opere od attività, l Autorità comunale ordina la realizzazione delle stesse entro un termine congruo in rapporto alla natura delle opere o attività da eseguire; decorso inutilmente tale termine, le opere o le attività sono eseguite dall'amministrazione a spese del contravventore. 5. L Autorità comunale notifica al contravventore l'ammontare delle spese sostenute, ingiungendo al medesimo di rimborsare al Comune le stesse entro quindici giorni dalla notifica; ove tale termine decorra inutilmente, salve restando eventuali disposizioni speciali di legge, le spese sono riscosse coattivamente con la procedura di cui al R.D. 14 aprile 1910, n Art. 68 Violazione del regolamento e sanzioni 1. Fatte salve le sanzioni amministrative e penali derivanti dalla legislazione urbanistica ed edilizia, la violazione delle disposizioni del regolamento edilizio comporta l'applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dall'art. 11 della legge regionale.8 luglio 1999, n. 19, previa eliminazione, ove occorra, del motivo che ha dato luogo all'infrazione. 2. Per quanto non disciplinato, in ordine alle sanzioni, dalla legge regionale di cui al comma 1, si applicano le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689.

43 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 43 ******************** TITOLO VIII DISPOSIZIONI FINALI * * * Art. 69 Ricostruzione di edifici crollati in tutto o in parte in seguito ad eventi accidentali 1. E' facoltà dell Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, consentire la ricostruzione, anche in contrasto con le prescrizioni del Piano Regolatore, di edifici accidentalmente crollati, in tutto o in parte, a causa di eventi naturali eccezionali o di fatti o atti accertati, dolosi o colposi, non imputabili al proprietario del bene o all'avente titolo. 2. La ricostruzione può essere consentita con le preesistenti destinazioni d'uso, volumetrie, altezze, sagome, superfici coperte, confrontanze e distanze dai confini; è comunque facoltà dell'amministrazione imporre che: a) siano applicati particolari accorgimenti, sia a riguardo dei materiali impiegati sia per quanto concerne eventuali allineamenti, atti a conseguire un miglior inserimento ambientale ed un miglior assetto urbanistico; b) siano applicate limitazioni, rispetto alla preesistente situazione, per quanto concerne tutti od alcuni parametri edilizi. 3. L'assenso alla ricostruzione, con o senza limitazioni, deve essere sempre ampiamente motivato per quanto attiene alle ragioni, specialmente connesse alle caratteristiche ambientali, che rendono opportuno agire, nel singolo caso, in contrasto con lo strumento urbanistico vigente. 4. La disposizione di cui al presente articolo non si applica ai crolli dolosamente causati dal proprietario o dall'avente titolo o comunque verificatisi, in corso d'opera, per imperizia o trascuratezza dello stesso o dell'assuntore dei lavori. Art. 70 Deroghe 1. L Autorità comunale, previa autorizzazione del Consiglio Comunale e nulla osta della Giunta Regionale, può derogare alle disposizioni del presente Regolamento e delle Norme di Attuazione dello strumento urbanistico generale vigente - limitatamente ai casi di edifici ed impianti pubblici o di pubblico interesse - applicando le disposizioni, le procedure ed i criteri fissati dalle leggi e dalle direttive vigenti. (articolo 14 del D.P.R , n. 380 e s.m.i. e, per quanto ancora in vigore, circolare P.G.R. 30 dicembre 1991, n. 21/URE, pubblicata sul B.U.R. n. 2 del 8 gennaio 1992).

44 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 44 ALLEGATI

45 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 45 Modello 1. - Certificato Urbanistico (C.U.), ex art. 48 bis della L.R. 56/77 e s.m.i. COMUNE DI SAN DAMIANO D ASTI PROVINCIA DI ASTI San Damiano d Asti (AT) - p.za Libertà n. 1 - C.A.P tel Fax /// UTC Sito Internet: - Indirizzo segreteria@comune.sandamiano.at.it UFFICIO TECNICO COMUNALE SETTORE EDILIZIA PRIVATA Prot. n. Riscontro alla richiesta stesso protocollo del / / C.U. n. / OGGETTO: Certificato Urbanistico (C.U.), ex art. 48 bis della L.R. 56/77 e s.m.i.. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO TECNICO COMUNALE Vista la domanda avanzata dal/dalla sig./sig.ra, nato/a a il / /, cod. fisc., in qualità di (1) diretta ad ottenere, per gli usi previsti dall art. 48 bis della L.R. 56/77 e s.m.i., il certificato urbanistico relativo agli immobili siti in questo Comune, distinti a catasto terreni come segue: FG. partic. Qualità HA A CA Visto il PRGC, approvato con DGR n del ; Vista la variante strutturale n. 1 al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del ; Vista la variante strutturale n. 1bis al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del ; Vista la variante strutturale n. 2 al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del ; Vista la variante strutturale n. 3 al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del per l adeguamento al Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico del bacino del Po (PAI) approvato con il DPCM del 24 maggio 2001 ai sensi dell art.18, commi 2 e 3 delle N.T. di A. del PAI medesimo ; Vista la variante parziale n. 3 bis al PRGC, approvata con DCC n. 21 del ; Vista la variante parziale n. 3 ter al PRGC, approvata con DCC n. 14 del ; Vista la variante strutturale n. 4 al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del ; Vista la variante parziale n. 4bis al PRGC approvata con DCC n. 55 del 30/09/2010. Atteso che il Comune di San Damiano d Asti non è dotato di PPdA, in quanto non obbligato ai sensi dell art. 6 DL 9/82, convertito in Legge 94/82 e dell art. 36 LR 56/77 e s.m.i. (popolazione inferiore ai abitanti); Visto l art. 107, del D.Lgs , n. 267

46 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 46 CERTIFICA che le prescrizioni urbanistiche di questo Comune riguardanti l area distinta a catasto come sopra specificato, sono le seguenti: Toponomastica= località ; destinaz. di PRGC variante= Vincoli di PRGC = e che l immobile sopra descritto è assoggettato alle seguenti 1. Disposizioni generali, urbanistiche ed edilizie, vigenti od operanti in salvaguardia (2) Disposizioni di legge, statali o regionali, o regolamentari eventualmente riguardanti l'immobile... Piani Territoriali... Piano Regolatore Generale o Variante... Strumenti urbanistici esecutivi... Regolamento Edilizio... Altri regolamenti comunali... Altri piani... Programma Pluriennale di Attuazione (3) Prescrizioni urbanistiche ed edilizie, vigenti od operanti in salvaguardia. Area urbanistica in cui è compreso l'immobile, e sua destinazione prevalente... Destinazioni d'uso ammesse... Tipi di intervento ammessi... Indice di densità edilizia territoriale (It)... Indice di densità edilizia fondiaria (If)... Distanza dai confini (Dc)... Distanza dalle costruzioni (D)... Distanza dal ciglio stradale (Ds)... Altezza massima (H)... Numero dei piani (Np)... Rapporto di copertura (Rc)...

47 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 47 Altre prescrizioni... Urbanizzazioni esistenti (4)... Urbanizzazioni da realizzare Vincoli incidenti sull'immobile Espropriativi... Comportanti l'inedificabilità... Comportanti speciali autorizzazioni... Allegati - Estratto planimetria P.R.G Altri eventuali... Data, addì / /. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO TECNICO COMUNALE Il presente certificato è soggetto al pagamento dei diritti di segreteria stabiliti dalla DGC n. 5/2005, nella seguente misura: TABELLA DEI DIRITTI DI SEGRETERIA di cui all art. 10, c. 10., della L , n. 68 a) certificati di destinazione urbanistica previsti dall articolo 30, secondo comma, del D.P.R , n. 380, e s.m.i. a.1) fino a 5 particelle catastali. 30,00 a.2) oltre le 5 particelle catastali, per ogni ulteriore particella. 5,00 NOTE (1) Proprietario o titolare di altro diritto che conferisce la facoltà di svolgere attività edilizie. (2) Indicare gli estremi del testo normativo, dell'atto o del provvedimento e descriverlo sinteticamente. (3) Specificare se il Comune è obbligato a dotarsi di PPA; se esiste un PPA vigente e la data della sua scadenza; se l'area o l'immobile sono inseriti o meno nel PPA; per quali interventi è obbligatorio l'inserimento in PPA. (4) Fruibili con semplice allacciamento.

48 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 48 Modello 2. - Certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.), ex art. 30 d.p.r. 380/2001 e s.m.i. COMUNE DI SAN DAMIANO D ASTI PROVINCIA DI ASTI San Damiano d Asti (AT) - p.za Libertà n. 1 - C.A.P tel Fax /// UTC Sito Internet: - Indirizzo segreteria@comune.sandamiano.at.it UFFICIO TECNICO COMUNALE SETTORE EDILIZIA PRIVATA Prot. n. Riscontro alla richiesta stesso protocollo del / / C.D.U. n. / OGGETTO: Certificato di destinazione urbanistica, ex art. 30 d.p.r , n IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO TECNICO COMUNALE Vista la domanda avanzata dal/dalla sig./sig.ra, nato/a a il / /, cod. fisc., diretta ad ottenere, per gli usi previsti dall art. 30 d.p.r , n. 380, il certificato di destinazione urbanistica relativo agli immobili siti in questo Comune, come successivamente identificati; FG. partic. Qualità HA A CA Visto l art. 30 d.p.r , n. 380; Visto il PRGC, approvato con DGR n del ; Vista la variante strutturale n. 1 al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del ; Vista la variante strutturale n. 1bis al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del ; Vista la variante strutturale n. 2 al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del ; Vista la variante strutturale n. 3 al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del per l adeguamento al Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico del bacino del Po (PAI) approvato con il DPCM del 24 maggio 2001 ai sensi dell art.18, commi 2 e 3 delle N.T. di A. del PAI medesimo ; Vista la variante parziale n. 3 bis al PRGC, approvata con DCC n. 21 del ; Vista la variante strutturale n. 4 al PRGC, approvata dalla Regione Piemonte con DGR n del ; Vista la variante parziale n. 4bis al PRGC approvata con DCC n. 55 del 30/09/2010; Atteso che il Comune di San Damiano d Asti non è dotato di PPdA, in quanto non obbligato ai sensi dell art. 6 DL 9/82, convertito in Legge 94/82 e dell art. 36 LR 56/77 e s.m.i. (popolazione inferiore ai abitanti); Visto l art. 107, del D.Lgs , n. 267

49 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 49 CERTIFICA che le prescrizioni urbanistiche riguardanti l area identificata presso l U.T. di Asti alle particelle mappali sotto riportate, sono le seguenti: secondo il P.R.G.C. vigente: VARIANTE N. 4 - destinazione urbanistica - FG part. Destinazione Urbanistica Indice fondiario secondo il P.R.G.C. vigente: VARIANTE N. 4 - vincoli - N.T.A. Vincoli Numerazion e vincolo come da tabella sotto riportata FG Art. 23 (Patr. Culturale) part (altri vincoli) 22 (Pres. Geol.) DI SEGUITO SONO RIPORTATI I RIFERIMENTI NORMATIVI DELLE DESTINAZIONI URBANISTICHE E DEI VINCOLI E L ESTRATTO DELLE N.d.A. DEL PRGC: DESTINAZIONE DI PRGC VIGENTE verde pubblico 0 : servizi sociali, per il verde il gioco e lo sport di interesse locale lett. a, c) art. 28 NdA PRGC; di interesse comune 0 : servizi sociali, di interesse comune locale lett. b) art. 28 NdA PRGC; per l istruzione 0 : servizi sociali, per l'istruzione locale lett. b) art. 28 NdA PRGC; parcheggi 100: servizi sociali, per parcheggio di interesse locale lett. b) art. 28 NdA PRGC; servizi tecnologici: servizi sociali urbani, territoriali, impianti di servizi tecnologici art. 29 NdA PRGC; centro storico A_: residenziale, centro storico A023 - (zona "A", D.M. 1444/68) art. 33 NdA PRGC; di ristrutturazione B.B1: residenziale di ristrutturazione art. 35 NdA PRGC; di ristrutturazione B.B2: residenziale di ristrutturazione art. 35 e 36 NdA PRGC; a capacità esaurita: residenziale a capacità insediativa esaurita art. 37NdA PRGC; di completamento.v4: residenziale di completamento art. 39 NdA PRGC; produttiva impropria: produttiva, impianto in zona impropria art. 42 NdA PRGC; produttiva n : produttiva di riordino, completamento e ampliamento n.0 art. 43 NdA PRGC; turistico-ricettiva TR_: turistico - ricettiva TR1o TR2 o TR3 art. 44 NdA PRGC; agricola: agricola - (zona "E", D.M. 1444/68) art. 45 NdA PRGC; agricola di interesse ambientale: residenziale, edificata di interesse ambientale ( art 24 LR 56/77 ) art. 45, specifico paragrafo, NdA PRGC; viabilità: viabilità ed accessibilità art. 46 NdA PRGC; verde privato: verde privato art. 48 NdA PRGC;

50 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 50 VINCOLI immobili non soggetti a vincoli SE SOGGETTO A VINCOLI CANCELLARE LA RIGA PRECEDENTE ED INDICARE I VINCOLI DELLA VARIANTE 4 AL PRGC VIGENTE 1. Vincoli sui Beni Culturali ed i Beni Paesaggistici costituenti il Patrimonio Culturale del territorio, secondo le disposizioni del Codice unico dei beni culturali e del paesaggio, di cui all art.23 delle N.T.A: del PRGC Dei Beni vincolati ai sensi della legge 1089/1939, nessuno. CONTROLLARE TUTTE LE VOLTE LA TABELLA CHE SEGUE, E, SE L IMMOBILE INTERESSATO NON RISULTA COMPRESO, LASCIARE LA FRASE SCRITTA SOPRA COSì COM E E CANCELLARE LA TABELLA COMUNE DENOMINAZIONE INDIRIZZO PROPRIETA' FOGLIO MAPPALI PROVV. San Damiano Casa Canonica Via S. Ente Religioso 46/A 368 d' Asti San Damiano d' Asti San Damiano d' Asti San Damiano d' Asti Edificio in P.za Santi Cosma e Damiano per le seguenti parti: facciata su piazza Santi Cosma e Damiano, facciata con portico su C.so Roma, facciata su Via Gioberti e scalone Vincenzo n. 5 C.so Roma n. 1 e Via Gioberti n. 2 Ente Religioso 46/A D.M Zona di rispetto Ente Religioso 46/A D.M Facciata e scalone dell'edificio V.Bottallo 2, ang.p.zza Libertà già P.zza Alfieri Privata 46/A D.M Dei Beni vincolati ai sensi della legge 1497/1939, nessuno. CONTROLLARE TUTTE LE VOLTE LE TABELLE CHE SEGUONO, E, SE L IMMOBILE INTERESSATO NON RISULTA COMPRESO, LASCIARE LA FRASE SCRITTA SOPRA COSì COM E E CANCELLARE LE TABELLE COMUNE DENOMINAZIONE INDIRIZZO PROPRIETA' FOGLIO MAPPALI PROVV. San Damiano d' Asti Parco e Villa Piana in Strada Comunale S.Damiano- Tigliole Privata D.M. 21/06/1943 nonché gli immobili individuati dal PTP: - Tab. 3 Cascine Storiche COMUNE DENOMINAZIONE UBICAZIONE San Damiano d' Asti Cascina Pautasso S.C. Pecchia (Vecchia n.d.r.) - Tab. 4 Castelli - non ne sono stati catalogati in San Damiano d Asti. - Tab. 5 Mulini e Fornaci - riportata denominazione mulino senza ubicazione, si considera pertanto che non ne sono stati catalogati in San Damiano d Asti. - Tab. 6 Chiese Romaniche COMUNE DENOMINAZIONE UBICAZIONE San Damiano d' Asti Campanile di San Giulio Fraz. San Giulio, S.P. per Villanova San Damiano d' Asti Campanile di San Pietro Fraz. San Pietro - Tab. 7 Confraternite COMUNE DENOMINAZIONE UBICAZIONE San Damiano d' Asti Confraternita di S. Giuseppe P.zza S. Cosma e Damiano - Tab. 8 Grandi opere religiose- non ne sono state catalogate in San Damiano d Asti. - Tab. 10: Sub Aree storico culturali COMUNI INTERESSATI Valfenera, Cantarana, Ferrere, Cellarengo, Cisterna d'asti, Tigliole, S. Damiano d'asti A.S.C. DENOMINAZIONE SISTEMA PAESAGGISTICO H21 Colline Astigiano Paesaggio collinare occidentale agrario e forestale *Si sono individuate in tale categoria le aree coperte da foreste e da boschi. DESCRIZIONE Sistemi collinari variamente orientati con alternanza di boschi e coltivi, ancora ricoperti di vigneti sui pendii più soleggiati, ma anche rilievi assai meno mossi che consentono ampi spazi visuali. Denso popolamento umano.*

51 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 51 (SE RICADE TRA I BOSCHI LASCIARE L ULTIMA TABELLA) 1.3. Dei restanti Beni Paesaggistici fascia di rispetto delle Acque pubbliche (150 mt. dalle sponde) relativa al torrente Borbore; fascia di rispetto delle Acque pubbliche (150 mt. dalle sponde) relativa al rio Valmaggiore; fascia di rispetto delle Acque pubbliche (150 mt. dalle sponde) relativa ai rii Cravina / di Priocca / Maggiore / Coasso / Blesio; aree ad usi civici; territori coperti da foreste e da boschi. La definizione di bosco e foresta è data all art. 1 delle N.T.A. del PRGC. Nel Piano Regolatore Generale le aree a bosco sono perimetrate, tuttavia, in applicazione della normativa vigente, la perimetrazione deve considerarsi passibile di mutazioni nel tempo in funzione dell evoluzione delle superfici forestali; in conseguenza di ciò le aree indicate a bosco nella cartografia del Piano sono vincolate mentre eventuali altre aree in cui si svolgano attività di modificazione dell uso del suolo in presenza di formazioni forestali devono essere sottoposte a verifica mediante relazione agronomico-forestale da allegare alle comunicazioni alla pubblica amministrazione quali D.I.A. e richiesta di permesso di costruire. 2. Vincolo per scopi idrogeologici di cui alla normativa nazionale e regionale di settore a cui si rimanda e di cui all art.25 delle N.T.A. del PRGC. 3. Vincolo delle aree con boschi di alto fusto soggette all applicazione della LUR a cui si rimanda e di cui all art.25 delle N.T.A. del PRGC.. La perimetrazione delle suddette aree non è soggetta a modifiche in un arco di tempo inferiore a quello di validità del PRGC (dieci anni) pertanto quella riportata in PRG è da considerarsi non suscettibile di mutazioni. 4. Ulteriori vincoli cui è sottoposto il territorio comunale, di cui all art.25 delle N.T.A. del PRGC: VINCOLO DESCRIZIONE ED EFFETTI DELIMITAZIONE 1. Aree di ricarica acquiferi: 2. Ambiti di pertinenza ARAP: 3. Zone campi pozzi 4. Aree di salvaguardia pozzi: 5. Aree critiche: Le aree di ricarica degli acquiferi profondi sono quelle definite (ARAP1) dal PTP all art. 12, comma 2, punto 2.1 lett. a). Tali aree rappresentano la ridelimitazione in forma puntuale delle Zone di ricarica delle falde, operata ai sensi della normativa vigente. Nelle suddette aree sono esclusi usi del suolo od attività in grado di generare, in maniera effettivamente significativa, l infiltrazione nelle falde di sostanze inquinanti oppure di diminuire il tempo di percolazione delle acque dalla superficie all acquifero soggiacente; per la localizzazione di attività produttive, si applicano inoltre le norme vigenti in materia. Gli ambiti di pertinenza delle aree di ricarica degli acquiferi profondi sono quelli definiti (ARAP2) dal PTP all art. 12, comma 2, punto 2.1 lett. b). Tali aree rappresentano i settori di versante direttamente connessi a quelli di cui alle aree ARAP1, nei quali, per motivi morfologici e litostratigrafici, la ricarica assume caratteri di minore rilevanza. Nelle suddette aree sono esclusi usi del suolo od attività in grado di generare, in maniera effettivamente significativa, l infiltrazione nelle falde di sostanze inquinanti oppure di diminuire il tempo di percolazione delle acque dalla superficie all acquifero soggiacente. Le zone campi pozzi di interesse provinciale sono quelle definite (CPIP) dal PTP all art. 12, comma 2, punto 2.1 lett. c). Tali zone costituiscono il sistema esistente ed in progetto delle aree, di rilievo provinciale, di emungimento da falde sotterranee per l approvvigionamento idropotabile. Nelle suddette zone valgono le prescrizioni immediatamente vincolanti dell art. 12, comma 3, punti 3.1 e 3.2. Nelle suddette zone qualora, sulla base di indagini e studi effettuati, si evidenzino abbassamenti progressivi dei livelli piezometrici derivati da portate complessive superiori alle potenzialità di alimentazione naturale, l autorità competente provvede a programmare e a mettere in atto interventi strutturali per la riduzione dei prelievi in modo da garantire, nel medio periodo, la stabilizzazione degli abbassamenti. Le aree di salvaguardia delle captazioni idropotabili esistenti sono quelle definite (ASCI1) dal PTP all art. 12, comma 2, punto 2.1 lett. d). Tali aree sono le zone di tutela assoluta e le zone di rispetto dei pozzi ad uso potabile), definite ai sensi di legge. Nelle suddette zone valgono le prescrizioni immediatamente vincolanti dell art. 12, comma 3, punto 3.3. Le aree critiche o potenzialmente critiche sono quelle definite (AVFS) dal PTP all art. 12, comma 2, punto 2.1 lett. ab). Tali aree sono: a) le zone di fondovalle o di pianura ove, per affioramento di litotipi permeabili, le acque della falda superficiale sono sostanzialmente indifese da infiltrazioni e La perimetrazione è stata mantenuta come individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La perimetrazione è stata mantenuta come individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La perimetrazione è stata mantenuta come individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. Fascia di protezione - mt. 200 dalle opere di presa Area di tutela assoluta mt. 10 dalle opere di presa La perimetrazione è stata mantenuta come individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole

52 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 52 percolazioni di eventuali apporti indesiderati dalla superficie; b) le aree che, ai di piano con idonea sensi della normativa vigente, presentano uno stato chimico corrispondente alla simbologia. classe 4 in funzione della presenza di nitrati e/o prodotti fitosanitari. La Provincia in seguito a specifici studi potrà proporre le aree suddette alla competente autorità regionale, per l inserimento delle stesse, in seguito a revisione, verifica e completamento, nelle Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e/o da prodotti fitosanitari, ai sensi della normativa vigente, secondo quanto disposto dal PTP all art. 12, comma 5, punto Interesse culturale di PRG: 7. Strade locali: 8. Strade extraurbane secondarie: 9. Strade urbane di quartiere: 10. Strade vicinali locali: 11. Elettrodotti : 12. Depuratori: Le aree edificate individuate dal PRG di interesse culturale e ambientale da salvaguardare; sono le aree edificate di interesse ambientale di cui all art. 32 delle NTA del PRGC. Negli ambiti individuati ai sensi dei precedenti commi è fatto divieto di modificare, di norma, i caratteri ambientali della trama viaria ed edilizia ed i manufatti, anche isolati, che costituiscono testimonianza storica, culturale e tradizionale. Si applicano in ogni caso le disposizioni dell art. 22 e dello specifico paragrafo dell art. 35 delle NTA del PRGC. Le strade locali (di tipo F) sono le strade Comunali e le strade Provinciali di IV livello. La fascia di rispetto è definita dal regolamento del Codice della strada per ciascuna classificazione, nonché dalla LUR. Il PRGC prescrive una fascia di rispetto anche all interno del centro abitato, per tutte le aree che non sono normate da apposite schede, di mt. 10. All interno delle fascie di rispetto si applicano i limiti e le prescrizioni del codice della strada. Le strade extraurbane secondarie sono le strade Provinciali (di tipo C) di III livello. La fascia di rispetto è definita dal regolamento del Codice della strada per ciascuna classificazione, nonché dalla LUR. Il PRGC prescrive una fascia di rispetto anche all interno del centro abitato, per tutte le aree che non sono normate da apposite schede, di mt. 10. All interno delle fascie di rispetto si applicano i limiti e le prescrizioni del codice della strada. Le strade urbane di quartiere sono le strade Provinciali (di tipo E) di III livello. La fascia di rispetto è definita dal PRGC che prescrive una fascia di rispetto anche all interno del centro abitato, per tutte le aree che non sono normate da apposite schede, di mt. 10. All interno delle fasce di rispetto si applicano i limiti e le prescrizioni del codice della strada. Le strade vicinali locali (di tipo F) sono le strade private di uso pubblico. La fascia di rispetto è definita dal regolamento del Codice della strada per ciascuna classificazione. All interno della suddetta fascia si applicano i limiti e le prescrizioni del codice della strada. Sono definiti elettrodotti l'insieme delle linee elettriche delle sottostazioni e delle cabine di trasformazione. La fascia di rispetto è definita dalle disposizioni legislative in materia. All interno della suddetta fascia si applicano i limiti e le prescrizioni delle disposizioni legislative di cui sopra. zona di rispetto da impianti di depurazione (LUR art. 27 comma 7. legge 20 marzo 1941, n. 366). All interno della suddetta fascia si applicano i limiti e le prescrizioni delle disposizioni legislative di cui sopra. 13. Cimiteri: zona di rispetto cimiteriale come definita dal TULLSS, dal Regolamento di Polizia Mortuaria e dalla LUR. La fascia di rispetto cimiteriale ha ottenuto le riduzioni previste. All interno della fascia di rispetto cimiteriale valgono le Perimetro cartografato sulle tavole di PRGC con apposita sinbologia. Sulle tavole di PRGC è unicamente riportata la fascia di rispetto per le costruzioni (20mt. fuori dei centri abitati - 10 mt. entro i C.A., salvo eventuale diversa indicazione delle singole schede di intervento). Sulle tavole di PRGC è unicamente riportata la fascia di rispetto per le costruzioni (30mt. fuori dei centri abitati - 10 mt. entro i C.A., salvo eventuale diversa indicazione delle singole schede di intervento). Sulle tavole di PRGC è unicamente riportata la fascia di rispetto per le costruzioni (30mt. fuori dei centri abitati - 10 mt. entro i C.A., salvo eventuale diversa indicazione delle singole schede di intervento). Sulle tavole di PRGC è unicamente riportata la fascia di rispetto per le costruzioni (10mt. fuori dei centri abitati). Sulle tavole di PRGC non ne sono state riportate in quanto non ne risulta nessuna nel PTP. Fascia di rispetto mt. 100 Fascia di rispetto mt. 200 (85 per i lati sud ed est del cimitero del

53 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 53 disposizioni sopra richiamate. concentrico) dal muro perimetrale del cimitero. 14. Aree Le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori per la costruzione di Sulle tavole di PRGC non residenze agricole destinate a non aedificandi dalla LUR. Le suddette aree sono evidenziate con aedificandi : sono in edificabili. Si invita il Notaio rogante ad accertare comunque l effettiva apposita simbologia. trascrizione del vincolo, presso il servizio pubblicitario immobiliare 15. Rispetto corsi d acqua: 16. Corsi d'acqua principali: 17. Aree esondabili PAI Ee 18. Aree esondabili PAI Eb 19. Aree esondabili PAI Em 20. Aree franose PAI Fa 21. Aree franose PAI Fq 22. Aree franose PAI Fs dell Ufficio del Territorio di Asti. la fascia di rispetto dei corsi d acqua prevista dal T.U. sulle opere idrauliche. Sono lavori ed atti vietati in modo assoluto quelli previsti dalla Legge. Tale vincolo è esteso a tutti i corsi d'acqua individuati sulla Carta di Sintesi geologica ai fini della C.P.G.R. 7/LAP. Sono definiti corsi d'acqua principali quelli individuati dalla Regione. Per tali corsi d aqua è prevista la fascia di rispetto prescrtitta dalla LUR. Rientrano nell elenco dei suddetti corsi d acqua il torrente Borbore (inf. 52 del fiume Tanaro (inf. 1)) ed il rio Valle Maggiore (inf. 61 del rio Triversa (inf. 59)). Nelle fasce di rispetto di cui sopra sono consentite le utilizzazioni previste dalla LUR. Sono definite dal PAI a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua aree Ee, quelle coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità molto elevata. Nelle suddette aree sono consentiti gli interventi stabiliti dalle norme di attuazione dello stesso PAI. Le aree Ee sono ricomprese nella classe di pericolosità IIIa 2 secondo la normativa regionale 2. Le prescrizioni geologiche specifiche per tali aree sono riportate all art. 22 delle NTA del PRGC. Sono definite dal PAI a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua aree Eb, quelle coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità elevata. Nelle suddette aree sono consentiti gli interventi stabiliti dalle norme di attuazione dello stesso PAI. Le aree Ee sono ricomprese nella classe di pericolosità IIIa 2 secondo la normativa regionale. Le prescrizioni geologiche specifiche per tali aree sono riportate all art. 22 delle NTA del PRGC. Sono definite dal PAI a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua aree Em, quelle coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità media o moderata. Nelle suddette aree sono consentiti gli interventi stabiliti dalle norme di attuazione dello stesso PAI. Le aree Em sono ricomprese nella classe di pericolosità IIa secondo la normativa regionale. Le prescrizioni geologiche specifiche per tali aree sono riportate all art. 22 delle NTA del PRGC. Sono definite dal PAI aree franose Fa, quelle interessate da frane attive - (pericolosità molto elevata). Nelle suddette aree sono consentiti gli interventi stabiliti dalle norme di attuazione dello stesso PAI. Le aree Fa sono ricomprese nella classe di pericolosità IIIa 1 secondo la normativa regionale. Le prescrizioni geologiche specifiche per tali aree sono riportate all art. 22 delle NTA del PRGC. Sono definite dal PAI aree franose Fq, quelle interessate da frane quiescenti - (pericolosità elevata). Nelle suddette aree sono consentiti gli interventi stabiliti dalle norme di attuazione dello stesso PAI. Le aree Fq sono ricomprese nella classe di pericolosità IIIa 1 secondo la normativa regionale. Le prescrizioni geologiche specifiche per tali aree sono riportate all art. 22 delle NTA del PRGC. Sono definite dal PAI aree franose Fs, quelle interessate da frane stabilizzate - (pericolosità media o moderata). Nelle suddette aree sono consentiti gli interventi stabiliti dalle norme di attuazione dello stesso PAI. Le aree Fs sono ricomprese nella classe di pericolosità IIIa 1 secondo la normativa regionale. Le prescrizioni geologiche specifiche per tali aree sono riportate all art. 22 delle NTA del PRGC. Fascia di rispetto mt. 10 Fascia di rispetto mt. 100 La perimetrazione è stata ridefinita rispetto a quella individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La perimetrazione è stata ridefinita rispetto a quella individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La perimetrazione è stata ridefinita rispetto a quella individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La perimetrazione è stata ridefinita rispetto a quella individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La perimetrazione è stata ridefinita rispetto a quella individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La perimetrazione è stata ridefinita rispetto a quella individuata dal PTP e riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia.

54 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag Corridoi Sono quelli individuati dal PTP: rio Lesche-Carbonera. In tali aree si applicano La delimitazione è biologici le norme di sistemazione agronomica riportate nelle note allegate alle NTA del riprodotta sulle tavole PRGC. di piano con idonea 24. Fasce acustiche CbA 25. Fasce acustiche CbB 26. Fasce acustiche Db Le fasce A (mt. 100) di pertinenza acustica delle strade extraurbane secondarie esistenti (Cb) sono quelle definite dal DPR 142/2004 e s.m.i.. i cui limiti sono quelli riportati in allegato 1, tabella 2 del DPR stesso. In caso di nuovi interventi edificatori è prescritta la produzione della documentazione previsionale di clima acustico. Le fasce B (mt. 50) di pertinenza acustica delle strade extraurbane secondarie esistenti (Cb) sono quelle definite dal DPR 142/2004 e s.m.i.. i cui limiti sono quelli riportati in allegato 1, tabella 2 del DPR stesso. Le fasce (mt. 100) di pertinenza acustica delle strade urbanedi scorrimento esistenti (Db) sono quelle definite dal DPR 142/2004 e s.m.i.. i cui limiti sono quelli riportati in allegato 1, tabella 2 del DPR stesso. In caso di nuovi interventi edificatori è prescritta la produzione della documentazione previsionale di clima acustico. 5. Vincoli geologici cui è sottoposto il territorio comunale, di cui all art.22 delle N.T.A. del PRGC: simbologia. La delimitazione è riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La delimitazione è riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. La delimitazione è riprodotta sulle tavole di piano con idonea simbologia. CLASSE III porzioni di territorio in cui gli elementi di pericolosità geomorfologica e di rischio, derivante quest ultimo dall urbanizzazione dell area, sono tali da pregiudicarne l utilizzo qualora inedificate, richiedendo, viceversa, la previsione di interventi di riassetto territoriale a tutela dei patrimonio esistente. 5.1 Classe IIIa porzioni di territorio inedificate, che presentano caratteristiche geomorfologiche o evidenze di dissesto che le rendono inidonee a nuovi insediamenti 5.2 Classe IIIb porzioni di territorio urbanizzate o di espansione nelle quali gli elementi di pericolosità geologica e di rischio sono tali da imporre in ogni caso interventi di riassetto territoriale di carattere pubblico o privato convenzionato a tutela del patrimonio urbanistico esistente 5.3 Classe IIIa (Dis) perimetrazione delle aree in dissesto sui versanti 6. Vincoli DELLA ZONA AGRICOLA, di cui all art.45 delle N.T.A. del PRGC: INTERVENTI SU EDIFICI DI VALORE AMBIENTALE ED ARTISTICO-TESTIMONIALE AREE AGRICOLE SPECIALI Si invita il Notaio rogante ad accertare l esistenza di altri eventuali vincoli relativi ad atti pubblici, presso il servizio pubblicitario immobiliare dell Ufficio del Territorio di Asti. ESTRATTO DELLE RELATIVE NORME DI ATTUAZIONE DEL PRGC da confrontare con le modifiche ex officio introdotte dalla Regione in sede di approvazione con DGR /2009 *********************** Per una più completa definizione delle caratteristiche urbanistiche degli immobili occorre visionare integralmente gli strumenti urbanistici vigenti ed in salvaguardia, onde evitare errate considerazioni ed interpretazioni di quanto sopra sinteticamente riportato per estratto. ATTENZIONE PAI (ora var 3 PRGC classi III): Tenuto conto che l area oggetto di intervento è indicata nel P.A.I. (Piano stralcio di Assetto Idrogeologico adottato dal Comitato istituzionale dell Autorità di Bacino del fiume Po con Deliberazione , n. 18 ed approvato con DPCM del pubblicato sulla G.U. n. 183 del ) come area di dissesto idraulico od idrogeologico (come meglio precisato nella descrizione dei vincoli della variante ai fini PAI in salvaguardia sopra riportata), con la presente si informa il soggetto attuatore circa le limitazioni contenute nel suddetto Piano ai sensi e per gli effetti dell art. 18 comma 7. delle N.d.A. del P.A.I., con l avvertenza che gli eventuali interventi edilizi da porre in essere richiedono LA SOTTOSCRIZIONE di un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell Amministrazione Pubblica in ordine ad eventuali futuri danni a cose e a persone comunque derivanti dal dissesto segnalato.

55 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 55 Il presente certificato viene rilasciato in carta resa legale, per gli usi consentiti dalla Legge, e conserva validita per anni 1 (uno) dalla data del rilascio, se non intervengono modificazioni degli strumenti urbanistici vigenti. ovvero in alternativa per CDU uso successione o agevolazione della piccola proprietà contadina Il presente certificato viene rilasciato in carta libera ai sensi dell art. 5, tabella allegato B annessa al D.P.R , n. 642 e s.m.i. (risoluzione ministeriale n. 25/e frl , prot. n. V/10/745/94 della Direzione Centrale per gli Affari Giuridici e per il Contenzioso Tributario), per gli usi consentiti dalla Legge, e conserva validita per anni 1 (uno) dalla data del rilascio, se non intervengono modificazioni degli strumenti urbanistici vigenti. Data, addì / /. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO TECNICO COMUNALE Il presente certificato è soggetto al pagamento dei diritti di segreteria stabiliti dalla DGC n. 5/2005, nella seguente misura: TABELLA DEI DIRITTI DI SEGRETERIA di cui all art. 10, c. 10., della L , n. 68 a) certificati di destinazione urbanistica previsti dall articolo 30, secondo comma, del D.P.R , n. 380, e s.m.i. a.1) fino a 5 particelle catastali. 30,00 a.2) oltre le 5 particelle catastali, per ogni ulteriore particella. 5,00

56 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 56 Modello 3. - Relazione illustrativa del progetto municipale RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PROGETTO MUNICIPALE Descrizione del sito d'insediamento e sua individuazione nell'ambito dello strumento urbanistico generale e/o esecutivo (1) Tipo di intervento, destinazione d'uso, modalità di attuazione (2) Requisiti urbanistici, vincoli e condizioni (3) Caratteri dell'intervento edilizio: - collocazione nel sito naturale o nel contesto edificato - caratteri compositivi ed ambientali (4) - organizzazione e funzionalità degli spazi interni e loro relazione (nel caso di interventi di rilevanti dimensioni soggetti a piano esecutivo) - caratteri tecnologici (5) - opere di urbanizzazione esistenti e previste (6) Calcolo dei volumi e delle superfici per l'area d'intervento Superficie territoriale (St) Superficie fondiaria (Sf) Indice di densità edilizia territoriale (It) Indice di densità edilizia fondiaria (If) Indice di utilizzazione territoriale (Ut) Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) Rapporto di copertura (Rc) (*) ammesso/a esistente realizzabile in progetto

57 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag (V) m3 (Sul) m 2 (Sc) m2 (H) m / / (Np) / / (Dc) m / / (D) m / / (Ds) m / / (*) I simboli riportati nella colonna corrispondono alle definizioni inserite nell'articolato del Regolamento Edilizio. Data Il Richiedente Il Progettista NOTE (1) Caratteri ambientali, morfologia, idrogeologia, esposizione, indicazione dell'area del piano urbanistico nella quale è compreso. (2) Eventuale articolazione in lotti e presenza di piano esecutivo; per le destinazioni produttive indicare anche il tipo di lavorazione con i materiali utilizzati ed i prodotti smaltiti. (3) Dimostrazione del rispetto della normativa in relazione a vincoli, prescrizioni, condizioni, servitù e altro. (4) Descrizione degli obiettivi formali con riferimenti all'intorno ed eventualmente all'armonizzazione con preesistenze di carattere storico e di valore stilistico, ove ne ricorrano le ragioni. (5) Descrizione dei sistemi e/o elementi impiegati nella costruzione: fondazioni (continue, plinti, pali, ecc.), strutture verticali ed orizzontali, copertura, murature esterne ed interne, intonaci, pavimenti e rivestimenti esterni ed interni, impianti, opere complementari esterne (giardini, piantumazione, recinzione, ecc.). (6) Con riferimento a: viabilità, acquedotto, fognatura, distribuzione energia, reti di telecomunicazione, illuminazione pubblica, ecc..

58 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 58 Modello 4. - Permesso di Costruire COMUNE DI SAN DAMIANO D ASTI PROVINCIA DI ASTI UFFICIO TECNICO COMUNALE PERMESSO DI COSTRUIRE N. per interventi costituenti trasformazione urbanistica/edilizia del territorio comunale (a norma art. 10 D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e s.m.i. e Titolo IV Legge Regionale 5/12/1977 n. 56 e s.m.i.) In BOLLO da Euro 16,00 richiedenti: codici fiscali richiedenti: domicilio primo richiedente: proprietari: codici fiscali proprietari: progettista: numero di registro: numero di protocollo: data della domanda: assegnato CEC seduta del: tipo di provvedimento classificazione intervento tipo intervento da NTA PRGC: destinazione d uso: ubicazione intervento: indirizzo intervento: PRGC vigente: PRGC variante: Destinazione PRGC vigente: Destinazione PRGC variante: vincoli PRGC vigente: vincoli PRGC variante: descrizione richiesta: Permesso di Costruire n.: data permesso: DATI GENERALI RELATIVI ALLA PRATICA EDILIZIA IL RESPONSABILE DELLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA Vista la domanda i cui estremi sono stati sopra emarginati; Preso atto che i richiedenti il permesso dichiarano di essere (es. comproprietari) e dimostrano di aver titolo per richiederlo con autocertificazione (Oppure) copia di certificato catastale; (Oppure) copia dell atto pubblico a rogito dott., in data / /, n. di repertorio e n. di raccolta; Visti gli elaborati tecnici descrittivi, nonché gli atti costituenti la documentazione allegata alla domanda; Visto il D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e s.m.i. e la Legge Regionale 5/12/1977 n. 56 e s.m.i.; Vista la Legge , n. 13 e s.m.i., sul superamento delle barriere architettoniche, la legge , n. 122 e s.m.i. in materia di parcheggi, il DM , n. 37 recante disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici, la L. 9 gennaio 1991, n. 10 e s.m.i., il D.Lgs , n. 192 e s.m.i., di attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia, il D.P.R , n. 59 Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia, la L.R , n. 13 disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia e successivi regolamenti attuativi DGR n sulla Certificazione Energetica, DGR n sulle fonti rinnovabili di energia entrati in vigore a far data dal e DGR n , il DPCM e la legge , n. 447 in materia

59 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 59 di inquinamento acustico, la L.R. 52/2000 e s.m.i. il s.m.i. in e che detta somma é stata Nuovo Codice della Strada approvato con D.Lgs. interamente versata al Tesoriere comunale, come da , n. 285 e s.m.i.; quietanza n. del / / ; Visto il T.U. delle Leggi Sanitarie approvato con R.D. Visto il Certificato di Imprenditore Agricolo 27/7/1934, n e s.m.i.; Professionale ai sensi del D.Lgs. 99/2004, rilasciato dal Visti i regolamenti comunali di Edilizia, di Igiene e di Responsabile del Servizio Agricoltura del Comune di San Polizia urbana; Damiano d Asti, n. del / / ; Visto il PRGC, i cui estremi sono stati sopra Tenuto conto che con atto di impegno in data emarginati; / /, rep. n., ex art. 25, comma VII, LR Verificato che l intervento non contrasta con i predetti 56/77 e s.m.i., venne apposto il vincolo del mantenimento strumenti urbanistici; della destinazione dell immobile (area e struttura) al Atteso che il Comune di San Damiano d Asti non é servizio dell attività agricola, nonché la sanzione, oltre a dotato di PPdA, in quanto non obbligato ai sensi dell'art. 6 quelle previste dall art. 69 della citata LR 56/77, per DL 9/82, convertito con L. 94/82 e dell'art. 36 LR 56/77 e l inosservanza degli impegni assunti. La sanzione di cui s.m.i. (popolazione inf. ai abitanti); sopra e stata stabilita convenzionalmente pari al doppio Viste le deliberazioni consiliari 57/77 e 1/90, degli oneri di costruzione relativi alla nuova destinazione aggiornate con le successive DCC 195/91, 509/92 e d uso; 31/2001, con la quale sono state stabilite l'incidenza e le Visto il parere espresso dalla Commissione Comunale modalità di applicazione degli oneri di urbanizzazione a per l Agricoltura, in data ; norma della DCR 179/CR-4170 del 26/5/1977 in Visto il parere del responsabile comunale del applicazione dell art. 16 D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e procedimento, reso ai sensi della vigente normativa dell'art. 52 della LR. 56/77; urbanistico-edilizia; Vista la deliberazione consiliare 16/78 come Visto il parere espresso dalla Commissione Comunale modificata ed integrata con le DCC 65/94, 247/2000 e Edilizia; 43/2001 esecutive ai sensi di Legge, con la quale é stata PERMESSO DI COSTRUIRE determinata in percentuale la quota di contributo regolato dalle seguenti norme, prescrizioni e modalità commisurato al costo di costruzione in applicazione della esecutive, la cui inosservanza é sanzionata penalmente DCR 240/CR-8792 del 1/12/1977 modificata ed integrata dagli artt. 31 e 44 D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, con dalle DCR del 27/7/1982 e del obbligo di rapporto all'autorità Giudiziaria. 21/6/1994, ai sensi dell art. 16 D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e dell'art. 52 della LR. 56/77; ART. 1 - (oggetto del permesso) $$ Visto il parere dei Vigili del Fuoco, n. <<N>> in data con domicilio all indirizzo sopra riportato, é dato il <<data>>; A: $$ Visto il parere del Responsabile del Servizio di Igiene Pubblica ASL n. 19, n. «NPRATICA» in data «NPRATICA»; permesso di costruire, alle condizioni appresso indicate e Visto il parere espresso dalla Commissione Locale per il fatti salvi i diritti dei terzi, per i lavori indicati nelle Paesaggio ai sensi dell art. 49, ultimo comma della L.R , n. 56 e s.m.i., prot. del, pervenuto in data al prot. n. ; PAESAGGISTICA ALTERNATIVA 1 - non delegata $$(Autorizzazione rilasciata dalla Regione per interventi non delegati) Autorizzazione ex art. 146 del D.lgs , n. 42 e s.m.i., rilasciata dal dirigente del Settore Informatizzazione degli Strumenti Urbanistici, giusta determinazione n. del ; PAESAGGISTICA ALTERNATIVA 2 - delegata tradizionale Con decorso dei 30 giorni dal rilascio dell Autorizzazione Dato atto che l'autorizzazione ex art. 146 D.lgs , n. 42 e s.m.i. n. _«NPRATICA»_ del _«NPRATICA»_, rilasciata in delega ai sensi dell art. 3, comma. 2, LR. 32/08 dal Responsabile del Servizio Tecnico del Comune, ai sensi del comma 11, dell art. 146, D.lgs , n. 42 e s.m.i. è divenuta efficace decorsi trenta giorni dal suo rilascio; Dato atto che con determinazione del Responsabile del Servizio n. del / /, é dichiarata la decadenza del titolo originario, C.E: n. del / / ; Dato atto che con determinazione del Responsabile del Servizio n. del / /, é stata stabilita l'oblazione prevista dall art. 36 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e premesse in conformità al progetto che si allega quale parte integrante del presente atto. ART. 2 - (trasferibilità del permesso) Il presente atto é trasferibile ai successori od aventi causa del titolare, non incide sulla titolarità della proprietà o di altri diritti reali relativi agli immobili realizzati per effetto del suo rilascio ed é irrevocabile, fatti salvi i casi di decadenza e di annullamento previsti dalla normativa vigente in materia. Sono fatti salvi ed impregiudicati tutti i diritti, azioni e ragioni che competono o che possono competere al Comune per effetto di Leggi, di regolamenti generali e di convenzioni particolari. ART. 3 - (partecipazione agli oneri dell'intervento) Il presente permesso viene rilasciato a titolo gratuito ai sensi dei disposti dell art. 17 D.P.R. 6 giugno 2001, n (Oppure) Il presente permesso viene rilasciato a titolo oneroso. Gli oneri di costruzione sono stati determinati dall ufficio tecnico comunale in data / /, come segue: per urbanizzazione primaria «OOUUPP» per urbanizzazione secondaria «OOUUSS» contributo commisurato al costo di costruzione «CCC» L importo é stato interamente versato, come si evince dalla quietanza del tesoriere comunale n. del / /.

60 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 60 (per attività produttive) Gli oneri afferenti l intervento c) esporre per tutta la durata dei lavori, in luogo visibile sono stati determinati e versati considerando un rapporto dall'esterno, il cartello prescritto dall art. 20, comma 7., compreso tra 70 e 150 mq/addetto; qualora il numero degli del DPR 380/2001 e s.m.i., consistente in una tabella di addetti in azienda dovesse aumentare rispetto a quello dimensioni non inferiori a mt. 0,70 * 1.00, chiaramente considerato tanto che il relativo rapporto mq./add. ecceda i leggibile, nella quale siano indicati: predetti limiti, ovvero dovesse variare il tipo di --- il nome e cognome del progettista e del direttore lavorazione, la ditta intestataria, e/o futuri eventuali aventi dei lavori, o l'indicazione della pubblica causa, dovrà comunicare la variazione al Comune di San amministrazione appaltante il lavoro; Damiano d Asti ed integrare il pagamento degli oneri di --- la ditta (o le ditte) esecutrice del lavoro, parte edile; costruzione sulla base della rideterminazione che all uopo --- la ditta (o le ditte) esecutrice degli impianti dovrà essere effettuata dall ufficio tecnico comunale. tecnologici, ex comma 4^ art. 9 DPR 6/12/91, n. La Giunta Comunale, con propria deliberazione n ; del , esecutiva, stabilì la possibilità di --- il numero e la data del presente atto; rateizzazione in due rate di eguale importo da versarsi la --- la destinazione d'uso e le unità immobiliari previste prima al ritiro del permesso di costruire, la restante, da o la natura dell'intervento previsto; garantire con polizza fidejussoria dell intero importo, entro --- la data di inizio e di ultimazione lavori, come un anno dal rilascio del permesso. stabilito dal presente atto e gli eventuali La prima rata, di., é stata interamente versata, aggiornamenti della data di ultimazione lavori che come si evince dalla quietanza del tesoriere comunale n. siano concessi; del / /. Con l avvertenza che in base ai disposti dell art. 27, La restante rata dell importo di, deve essere comma 4., del D.P.R. 380/2001: versata entro e non oltre un anno e comunque entro la data Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ove nei di ultimazione dei lavori: luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia Il suddetto versamento deve essere effettuato presso la esibito il permesso di costruire, ovvero non sia Tesoreria Comunale (CR di Asti, filiale di San Damiano apposto il prescritto cartello, DEVONO DARE d Asti in p.za Libertà). Dell avvenuto versamento dovrà immediata comunicazione all autorità giudiziaria, essere prodotta ricevuta presso l Ufficio Tecnico al competente organo regionale e al dirigente del Comunale. competente ufficio comunale, il quale verifica entro A garanzia del pagamento della restante rata é stata trenta giorni la regolarità delle opere e dispone gli presentata fidejussione bancaria, n. del atti conseguenti; / /. d) richiedere, con apposita istanza, l'approvazione del Il mancato versamento, nei termini di Legge, delle rate tracciamento delle linee di ciglio e delle linee di cui sopra comporta le maggiorazioni previste dall art. planimetriche ed altimetriche stradali. Dell'avvenuto 42 D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e s.m.i.: sopralluogo sarà redatto apposito verbale contenente le a) l aumento del contributo in misura pari al 10% qualora indicazioni del tracciamento suddetto, e verrà il versamento del contributo (rata) sia effettuato nei consegnato in copia dal tecnico del Comune al titolare successivi centoventi giorni; del permesso; b) l aumento del contributo in misura pari al 20% quando, e) notificare copia del permesso di costruire alle aziende superato il termine di cui alla precedente lettera a) erogatrici di pubblici servizi (ENERGIA (120 gg.), il ritardo si protrae non oltre i successivi ELETTRICA, TELEFONO, GAS, ACQUEDOTTO sessanta giorni; ecc.) a cui si faccia richiesta per allacciamenti anche c) l aumento del contributo in misura pari al 40% quando, provvisori o riferiti all'attività di cantiere o di impianti superato il termine di cui alla precedente lettera b) particolari; (180 gg.), il ritardo si protrae non oltre i successivi f) depositare in cantiere una copia del progetto approvato, sessanta giorni. unitamente ad una copia del Permesso di costruire, a Le misure di cui alle lettere precedenti non si cumulano. disposizione degli organi di vigilanza; Nel caso di pagamento rateizzato le norme di cui all art. 42 g) adempiere agli obblighi previsti dalla Legge 5/11/1971 D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, si applicano al ritardo dei n. 1086, della parte II, capo II del DPR 380/2001 e pagamenti delle singole rate. s.m.i., nonchè della L.R. 44/2000, prima dell'inizio Decorso inutilmente il termine di cui alla lettera c): gg. delle opere in conglomerato cementizio semplice, 240 (duecentoquaranta giorni) dal termine di scadenza armato o comunque delle strutture metalliche; delle singole rate, il Comune provvede alla riscossione h) OTTEMPERARE agli obblighi di cui al DECRETO coattiva del complessivo credito nei modi previsti dall art. LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione 42 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e s.m.i. dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in ART. 4 - (adempimenti preliminari del titolare) materia di tutela della salute e della sicurezza nei Prima dell'inizio dei lavori, l'intestatario dovrà : luoghi di lavoro che all art. 90, comma 9., lettera c, a) comunicare all'ufficio Tecnico Comunale i nominativi stabilisce che: del direttore e dell'assuntore dei lavori, ed in seguito Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel ogni loro eventuale sostituzione; caso di affidamento dei lavori a un unica impresa b) richiedere e conseguire l'autorizzazione prevista trasmette all'amministrazione competente, prima dall'art. 56 lett. a- L.R. 5/12/1977 n. 56 e s.m.i., per dell'inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o erigere manufatti che implichino l'occupazione anche della denuncia di inizio attività, il nominativo delle temporanea di suolo pubblico o privato;

61 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 61 imprese esecutrici dei lavori unitamente alla seguente documentazione: - certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato; - documento unico di regolarità contributiva; una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti. ART. 5 - (Condizioni per la validità del permesso) Il presente permesso avrà efficacia subordinatamente all'adempimento degli impegni di cui al precedente articolo 3. ART. 6 - (termini di inizio e di ultimazione lavori) I lavori dovranno essere iniziati, con la realizzazione di consistenti opere, entro MESI «TERMINEIL» a far tempo dalla data di notificazione del presente permesso e dovranno essere ultimati entro MESI «TERMINEFL» a far tempo dalla data di inizio dei lavori. L'inosservanza dei predetti termini comporta la decadenza del permesso. Le date di inizio e di ultimazione dei lavori dovranno essere comunicate dal titolare del permesso all'ufficio Tecnico Comunale. L'entrata in vigore di nuove previsioni urbanistiche, con le quali il permesso di costruire fosse in contrasto, comporta la decadenza, salvo che i lavori siano stati iniziati e vengano completati entro tre anni dalla data di inizio. Il termine per l'ultimazione può essere prorogato durante l'esecuzione dei lavori esclusivamente in ragione della mole delle opere da realizzare o delle loro caratteristiche costruttive ed, eccezionalmente, se durante l'esecuzione dei lavori sopravvengano fatti estranei alla volontà del titolare del permesso, adeguatamente documentabili. Qualora i lavori non fossero completati nel termine stabilito ed eventualmente prorogato, il titolare dovrà richiedere un nuovo permesso per la parte non ultimata. Il comune si riserva la facoltà di richiedere i contratti di appalto e di prestazione di opere in economia regolarmente registrati e le denunce all'ufficio Provinciale dell'inail da parte delle ditte esecutrici dei lavori. ART. 7 - (prescrizioni per il compimento dei lavori) DURANTE L LESECUZIONE DEI LAVORI il titolare del permesso di costruire o i suoi successivi aventi causa, ovvero il direttore dei lavori e l impresa esecutrice, ognuno per quanto di propria competenza, devono: a) osservare quanto autorizzato con il Permesso di costruire, così come le norme generali di legge e di regolamento, nonché le modalità esecutive fissate nel permesso di costruire medesimo, ai sensi della Parte Prima, Titolo IV, del DPR 380/2001 e s.m.i., restando responsabili di ogni violazione o difformità; b) presentare al Comune, prima della loro esecuzione, la domanda di Permesso di costruire o la Denuncia di inizio attività per ogni variazione dei lavori rispetto a quanto autorizzato, fatte salve le sole ipotesi di cui all articolo 23, comma 2, del DPR 380/2001 e s.m.i., (varianti che non incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non modificano la destinazione d'uso e la categoria edilizia, non alterano la sagoma dell'edificio e non violano le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire) le quali ultime possono essere presentate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori; c) osservare ogni prescrizione imposta dalle autorità, anche diverse dal Comune, quali quelle di Polizia idraulica (per la tutela dei corsi d acqua), delle A.S.L. e Ispettorato del Lavoro (per la sicurezza nei cantieri), delle A.S.L. e dell A.R.P.A. in materia di smaltimento dei rifiuti e degli inerti, ivi compresi quelli provenienti dalle demolizioni; d) mantenere in cantiere una copia del progetto approvato, unitamente ad una copia del Permesso di costruire, a disposizione degli organi di vigilanza; e) comunicare immediatamente al Comune l eventuale sostituzione del Direttore dei Lavori o dell Impresa esecutrice, comunicando le generalità dei nuovi soggetti; f) provvedere immediatamente al ripristino e alla pulizia degli spazi pubblici eventualmente e accidentalmente danneggiati o imbrattati, ferme restando le responsabilità per la mancata autorizzazione e gli eventuali maggiori danni per il ripristino d ufficio o l interruzione delle utilità dei predetti spazi; g) tutelare e conservare qualunque manufatto, impianto, attrezzatura, di proprietà pubblica o di soggetti gestori di pubblici servizi (numeri civici, tabelle toponomastiche, idranti, centraline, cavi aerei, tubazioni e reti interrate, paline stradali, segnaletica, pubblica illuminazione, idranti, chiusini, cordoli, aiuole ecc.). h) osservare la normativa vigente in materia di rifiuti di cui al d.lgs. n. 22/1997 e s.m.i.; i) osservare la normativa vigente in materia di scarichi, inquinamento e tutela dei corpi idrici di cui al d.lgs. n. 152/1997 e s.m.i.. ALL ULTIMAZIONE DEI LAVORI, il titolare del permesso di costruire o i suoi successivi aventi causa, devono: l) comunicare al Comune la data di ultimazione dei lavori, unitamente alle eventuali varianti minori di cui all articolo 23, comma 2, del DPR 380/2001 e s.m.i.; m) richiedere al Comune, entro 15 giorni dall ultimazione e comunque prima di occupare il fabbricato con persone o cose, il certificato di agibilità ai sensi dell articolo 25, comma 1, del d.p.r. n. 380 del 2001, pena la sanzione da 77,00 a 464,00 euro. n) richiedere al Comune, qualora non già richiesta nel corso dei lavori, l autorizzazione all allacciamento al pubblico acquedotto (il servizio è svolto presso l ufficio tecnico comunale settore acquedotto); o) richiedere al Comune, qualora non già richiesta nel corso dei lavori, l autorizzazione all allacciamento alla

62 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 62 pubblica fognatura (il servizio è svolto presso l ufficio 8) quelle di cui all art. 45 NTA PRGC, <<PARAGRAFO tecnico comunale settore scarichi); SULLE PRESCRIZIONI EDILIZIE PER GLI p) richiedere all'ufficio Tecnico Comunale la visita di INTERVENTI NELLE AREE AGRICOLE >>; controllo non appena ultimato il rustico; 9) quelle di cui all art. 45 NTA PRGC, <<PARAGRAFO q) richiedere l attribuzione del numero civico, a norma SULLE PRESCRIZIONI EDILIZIE PER GLI degli artt. 42 e 43 DPR 30/5/1989, n INTERVENTI SU EDIFICI DI VALORE ART. 8 - (prescrizioni particolari) AMBIENTALE ED ARTISTICO-TESTIMONIALE Il titolare del permesso dovrà inoltre attenersi alle >>; seguenti prescrizioni: 10) quelle contenute nel PECLI e nella relativa le prescrizioni che seguono sono indicative e dovranno convenzione col Comune a rogito Notaio in essere adeguate ad ogni singolo caso specifico data, n. di rep. e n. di raccolta. Il titolare del permesso dovrà inoltre attenersi alle seguenti 11) prima di iniziare i lavori dovrà essere data prescrizioni: ottemperanza a tutto quanto prescritto all art. 4 del 1) quelle eventualmente riportate sui nulla osta, pareri ed presente permesso, dando inoltre comunicazione scritta autorizzazioni di cui sopra. all UTC, contenente la data di inizio, le generalità con 2) quelle riportate nel titolo originario. timbro e firma in originale del costruttore e del 3) quelle contenute nell atto di impegno in data direttore dei lavori, nonché gli estremi della denuncia, rep. n., Notaio - da parte delle opere in c.a. e/o in strutture metalliche presso dell avente diritto ex art. 25, comma 7., LR 56/77 e l Ufficio Tecnico Comunale, secondo i disposti della s.m.i., VERIFICARE DI VOLTA IN VOLTA LA Legge 5/11/1971 n. 1086, della parte II, capo II del PARTE CHE SEGUE debitamente REGISTRATO DPR 380/2001 e s.m.i., nonchè della L.R. 44/2000, ove presso l Ufficio del Registro di Asti e TRASCRITTO presenti, allegando la documentazione prevista dal presso l Ufficio del Territorio Servizio Pubblicitario D.lgs 81/2008 e s.m.i.. Immobiliare di Asti, che prevede: a) il mantenimento 12) prima di iniziare i lavori dovrà essere prodotto, a cura della destinazione dell immobile (area e struttura) al del costruttore, ai sensi del punto 5.1, IV capoverso, servizio dell attività agricola; b) le classi di colture in della D.G.R. n del 4/08/2009, il nominativo atto e in progetto documentate a norma del comma 18. del certificatore abilitato, ai sensi del comma 1, art. 6, art. 25, LR 56/77 e s.m.i.; c) il vincolo del L.R. 13/2007 e del punto 3, della D.G.R. n trasferimento di cubatura di cui al comma 17. art. 25, del 4/08/2009, (si rammenta che ai sensi dell articolo LR 56/77 e s.m.i.; d) le sanzioni, oltre a quelle previste 5, comma 10 della L.R. 13/2007 e s.m.i., l'attestato di dall art. 69 della citata LR 56/77, per l inosservanza certificazione energetica é rilasciato da un degli impegni assunti. La sanzione di cui al precedente certificatore estraneo alla progettazione e alla punto d) é stabilita convenzionalmente - A) in caso di direzione lavori) cambio di destinazione d uso pari al doppio degli oneri 13) (PER FABBRICATI IN FASCIA DI RISPETTO di costruzione (come determinati per interventi non STRADALE ED IN GENERALE PER I esenti dal pagamento degli stessi) relativi alla nuova FABBRICATI NUOVI O SOGGETTI A destinazione d uso - B) nei restanti casi pari a RISTRUTTURAZIONE VEDASI ISTRUTTORIA E che qui di seguito si intendono trascritte a far parte RELAZIONE COMPAT. COL PTP ALLEGATA AL integrante e sostanziale delle prescrizioni del permesso PRGC VAR 4 n.d.r.) trattandosi di nuovi interventi in di costruire. fascia di pertinenza acustica di strada provinciale, 4) quelle contenute nel parere dell ASL 19 S.I.S.P., n. prima dell inizio dei lavori devono essere individuate in data che qui di seguito si intendono ed (durante l esecuzione dei lavori) adottate opere di trascritte a far parte integrante e sostanziale delle mitigazione sulla sorgente, lungo la via di prescrizioni del permesso di costruire. propagazione del rumore e direttamente sul ricettore, 5) quelle contenute nel parere del Comando Prov. VV.F. per ridurre l'inquinamento acustico prodotto di Asti, n. in data che qui di seguito si dall'esercizio dell'infrastruttura, con l'adozione delle intendono trascritte a far parte integrante e sostanziale migliori tecnologie disponibili, tenuto conto delle delle prescrizioni del permesso di costruire. implicazioni di carattere tecnico-economico ai sensi del 6) quelle di cui all art. 45 NdA PRGC Aree destinate ad D.P.R. 142/2004; uso agricolo, in particolare dovranno essere impiegati 14) durante l esecuzione dei lavori dovrà essere prestata materiali tradizionali (pietre, mattoni, coppi in argilla); particolare attenzione alla salvaguardia della rete viaria le opere di sostegno e le recinzioni non dovranno mai pubblica evitando, per quanto possibile, il passaggio di essere in cemento a vista bensì in materiali naturali mezzi pesanti, con l avvertenza che in caso di quali i muri ecologici o il legno per le recinzioni. danneggiamenti l ufficio tecnico comunale provvederà 7) quelle di cui all art. 45 NTA PRGC << Prescrizioni di alla redazione di una perizia di stima ed alla richiesta di ornato per i nuovi interventi nelle aree di tipo B e C.>>, risarcimento. Il titolare del permesso, prima di iniziare in particolare (in caso di interventi sulla copertura) i lavori dovrà comunicare gli eventuali danni esistenti dovranno essere impiegati coppi vecchi; i pilastri e le lungo le strade da utilizzare al fine di evitarne murature non intonacate dovranno essere realizzate in l addebito. mattoni vecchi lavorati faccia a vista con malta 15) (PER LA REALIZZAZIONE DI PARK IN DEROGA tradizionale di colore neutro naturale; n.d.r.) le aree a parcheggio realizzate in deroga secondo i disposti dell art. 9, comma 1., della legge , n. 122 sono vincolate a pertinenza dell unità

63 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 63 immobiliare abitazione. Le suddette aree, secondo i fidejussoria prescritta dalla regione con le modifiche ex disposti dell art. 9, comma 5., della legge , n. officio); 122, non possono essere cedute separatamente 18) I locali siti al piano sottotetto indicati in progetto come dall unità immobiliare di abitazione alla quale sono accessori (ripostiglio, locale di sgombero ecc.), non legati da vincolo pertinenziale. I relativi atti di cessione possedendo i requisiti previsti dal d.m. 5/7/1975 e dalla sono nulli. legge regionale 21/1998, dovranno essere utilizzati 16) trattandosi di interventi in zona vincolata alle norme di esclusivamente quali locali accessori e non potranno in tutela Paesistico-Ambientale in ragione dell inclusione alcun modo essere utilizzati per lo stazionamento nella categoria di beni di cui all art. 142, lett. C) umano. (VERIFICARE CASPO X CASO), del D.lgs , n. 42 e s.m.i., in quanto compresa nei 150 In ogni caso devono comunque sempre essere In ogni metri dalla sponda o piede dell argine di corsi d acqua caso devono comunque sempre essere rispettate le (comprese e non nell elenco dell Allegato A alla L.R. prescrizioni di ornato contenute nel Regolamento Edilizio, in particolare: , n. 23) iscritte negli elenchi di cui al testo quelle dell art.... omissis. ; unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto SI AVVERTE, ai sensi dell art. 3, IV comma, della , n. 1775, ALTERNATIVA 1 progetti senza Legge , n. 241 e s.m.i., che avverso il presente modifiche esterne ove non e richiesta autorizzazione provvedimento, in applicazione della Legge , n. per gli interventi che non modificano lo stato dei luoghi 1034, la S.V. potrà ricorrere: per incompetenza, per e l aspetto esteriore degli edifici (vedasi comma 3, art. eccesso di potere o per violazione di legge, entro 60 giorni 3 LR 32/08 e s.m.i.).si rammenta che per qualsiasi dalla notifica, al Tribunale Amministrativo Regionale del modifica esterna dovrà preventivamente essere Piemonte. In via alternativa, in applicazione del DPR conseguita l autorizzazione paesaggistica prevista , n. 1199, è ammesso ricorso straordinario al dall art. 146 D.lgs , n. 42 e s.m.i. e dalla L.R. Presidente della Repubblica, da proporre entro 120 giorni , n. 32, in quanto ogni modifica non dalla data di notifica della presente. autorizzata preventivamente comporta le sanzioni penali di cui all art. 181, stesso D.lgs. 42/2004 e s.m.i., salvo i casi in cui è consentito il conseguimento San Damiano d Asti, addì. dell autorizzazione postuma (comunque sanzionati Allegati: n. tavole di progetto munite degli estremi di amministrativamente) previsti dall art. 167 e dallo approvazione. stesso art. 181, comma 1ter del D.Lgs. 42/04; 17) ai sensi degli artt. 43 e 43 bis dele norme di PRGC, IL RESPONSABILE DELLO SPORTELLO dovranno essere realizzate barriere antirumore ed UNICO PER L EDILIZIA antinquinamento con fasce a verde piantumate a file sfalsate, con essenze arboree forti autoctone, di alto fusto. (verificate i casi di deposito di polizza Il presente permesso di costruire é soggetto al versamento dei diritti di segreteria stabiliti dalla DGC n. 5 del nella seguente misura: RELAZIONE DI NOTIFICA Il sottoscritto Messo Comunale, dichiara di aver notificato copia del presente Permesso di costruire, all intestatario della stessa, consegnandola a mani di in data IL RICEVENTE IL MESSO COMUNALE ( )

64 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 64 Modello 5. - Comunicazione di inizio lavori In CARTA LIBERA All. B DPR 642/1972 e s.m.i. Al Responsabile dello Sportello Unico per l Edilizia del Comune di SAN DAMIANO D ASTI OGGETTO: Comunicazione di inizio lavori. I _/ L_ sottoscritt_ in qualità di legale rappresentante della ditta titolare del permesso di costruire per l intervento di sull immobile sito in identificato presso l Ufficio del Territorio al C O G N O M E E N O M E D E I T I T O L A R I O D E L R A P P R E S E N T A N T E D E L L A D I T T A T I T O L A R E D E N O M I N A Z I O N E D E L L A D I T T A T I T O L A R E S E D I V E R S A D A P E R S O N E F I S I C H E NUMERO DATA T I P O D I I N T E R V E N T O E D E S T I N A Z I O N E D U S O V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A N U M E R O C I V I C O F O G L I O P A R T I C E L L E Consapevole della responsabilità penale, in caso di falsità in atti e di dichiarazione mendace, ai sensi degli articoli 48 e 76 del DPR 28/12/2000 n. 445 COMUNICA di aver dato inizio ai lavori relativi al descritto intervento in data / / ; a tal fine dichiara: 1) di aver nominato direttore dei lavori il sig., con studio in via n., che ha accettato l incarico; 2) [_] di eseguire i lavori in economia; [_] di aver affidato l esecuzione dei lavori all impresa di costruzioni, corrente in via n., per la quale il responsabile del cantiere è il sig. ; 3) di aver fatto regolare denuncia presso il Servizio Tecnico Comunale, Sportello Unico per l Edilizia, delle opere in (1), secondo quanto disposto dalla legge 5/11/1971, n. 1086, dalla parte II, capo II del DPR 380/2001 e s.m.i., nonchè dalla L.R. 44/2000, depositando gli atti in data / /, rubricati al n. ; (1) specificare: C.A. o strutture metalliche.

65 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 65 4) che in relazione al deposito del progetto delle opere e della relazione tecnica sul rispetto delle prescrizioni dell'art. 125 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i. (ex legge n. 10/1991) in materia di norme per il contenimento dei consumi energetici, previsto dall'art. 125 del D.P.R. citato: [_] lo specifico intervento non è soggetto alle disposizioni del citato art. 125; [_] allega 2 copie della documentazione; [_] la documentazione è stata prodotta in data / / 5) di essere a conoscenza che l inizio dei lavori senza l'avvenuto ritiro del permesso dovrà essere considerato abusivo e perseguito a termini di Legge; 6) di essere a conoscenza che DOVRANNO ESSERE OSSERVATE OLTRE ALLE PRESCRIZIONI SPECIALI dell art. 8 del permesso di costruire LE PRESCRIZIONI GENERALI (adempimenti preliminari del titolare del permesso) dell art. 4 del permesso di seguito riportate b) richiedere e conseguire l'autorizzazione prevista dall'art. 56 lett. a- L.R. 5/12/1977 n. 56 e s.m.i., per erigere manufatti che implichino l'occupazione anche temporanea di suolo pubblico o privato; c) esporre per tutta la durata dei lavori, in luogo visibile dall'esterno, il cartello prescritto dall art. 20, comma 7., del DPR 380/2001 e s.m.i., consistente in una tabella di dimensioni non inferiori a mt. 0,70 * 1.00, chiaramente leggibile, nella quale siano indicati: --- il nome e cognome del progettista e del direttore dei lavori, o l'indicazione della pubblica amministrazione appaltante il lavoro; --- la ditta (o le ditte) esecutrice del lavoro, parte edile; --- la ditta (o le ditte) esecutrice degli impianti tecnologici, ex comma 4^ art. 9 DPR 6/12/91, n. 447; --- il numero e la data del presente atto; --- la destinazione d'uso e le unità immobiliari previste o la natura dell'intervento previsto; --- la data di inizio e di ultimazione lavori, come stabilito dal presente atto e gli eventuali aggiornamenti della data di ultimazione lavori che siano concessi; d) richiedere, con apposita istanza, l'approvazione del tracciamento delle linee di ciglio e delle linee planimetriche ed altimetriche stradali. Dell'avvenuto sopralluogo sarà redatto apposito verbale contenente le indicazioni del tracciamento suddetto, e verrà consegnato in copia dal tecnico del Comune al titolare del permesso; e) notificare copia del permesso alle aziende erogatrici di pubblici servizi (ENERGIA ELETTRICA, TELEFONO, GAS, ACQUEDOTTO ecc.) a cui si faccia richiesta per allacciamenti anche provvisori o riferiti all'attività di cantiere o di impianti particolari; f) depositare il permesso di costruire ed il progetto vistato dal Sindaco nel cantiere di lavoro e presentarli ad ogni richiesta dei tecnici addetti alla vigilanza dei lavori e degli agenti municipali; g) adempiere agli obblighi previsti dalla Legge 5/11/1971 n. 1086, dalla parte II, capo II del DPR 380/2001 e s.m.i., nonchè della L.R. 44/2000, prima dell'inizio delle opere in conglomerato cementizio semplice, armato o comunque delle strutture metalliche; h) OTTEMPERARE agli obblighi di cui al Decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili. come modificato dai decreti legislativi nn. 528/1999, 276/2003, e 251/2004 che all art. 3, comma 8., stabilisce Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori a un unica impresa: a) verifica l idoneità tecnico-professionale delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare, anche attraverso l iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; b) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti; b-bis) chiede un certificato di regolarità contributiva. Tale certificato può essere rilasciato, oltre che dall'inps e dall'inail, per quanto di rispettiva competenza, anche dalle casse edili le quali stipulano una apposita convenzione con i predetti istituti al fine del rilascio di un documento unico di regolarità contributiva; b-ter) trasmette all'amministrazione concedente, prima dell'inizio dei lavori, oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività, il nominativo delle imprese esecutrici dei lavori unitamente alla documentazione di cui alle lettere b) e b-bis). In assenza della certificazione della regolarità contributiva, anche in caso di variazione dell impresa esecutrice dei lavori, è sospesa l efficacia del titolo abilitativi.. a tal fine allega la documentazione prevista: 1) una dichiarazione dell impresa esecutrice dei lavori con l indicazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, e del contratto collettivo applicato ai lavoratori dipendenti; 2) un certificato di regolarità contributiva della stessa impresa, rilasciato dall'inps e dall'inail, per quanto di rispettiva competenza (1). (1) i suddetti certificati possono essere rilasciati dalle Casse Edili che abbiano stipulato una convenzione con i predetti istituti per il rilascio di un documento unico di regolarità contributiva (D.U.R.C.). In assenza della presentazione del documento unico di regolarità contributiva (che non può essere sostituito da

66 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 66 precisando di essere altresì informato che L INOSSERVANZA DELLE SUDDETTE PRESCRIZIONI COMPORTA L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI DI LEGGE DA PARTE DEGLI ORGANI DI VIGILANZA. 7) di essere altresì a conoscenza che in base ai disposti dell art. 27, comma 4., del D.P.R. 380/2001: Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ove nei luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia esibito il permesso di costruire, ovvero non sia apposto il prescritto cartello, DEVONO DARE immediata comunicazione all'autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente ufficio comunale, il quale verifica entro trenta giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti. 8) di aver preso atto di tutte le prescrizioni generali e particolari contenute nel permesso di costruire; 9) di essere a conoscenza, ai sensi del D.Lgs , n. 196 e s.m.i., che i dati forniti sono raccolti e pubblicati come previsto dalle norme in materia. I diritti di cui all art. 13 del citato decreto sono esercitabili con le modalità di cui alla legge , n. 241 e s.m.i. e del regolamento comunale per l accesso agli atti. Con la firma della presente il soggetto interessato autorizza il Comune di San Damiano d Asti a raccogliere e trattare, per fini strettamente connessi a compiti istituzionali, i propri dati personali, limitatamente a quanto necessario, per rispondere alla richiesta di intervento che lo riguarda, in osservanza del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. n. 196/2003); Si solleva l amministrazione comunale, da ogni responsabilità riguardante i diritti di terzi, relativamente all esecuzione delle opere di cui alla presente. San Damiano d Asti, addì / /. Il titolare Controfirme per accettazione: Il Direttore dei Lavori (TIMBRO E FIRMA) L esecutore delle opere (TIMBRO E FIRMA) INFORMAZIONE IMPORTANTE Al fine di non incorrere nelle sanzioni di Legge e di regolamento in materia di I.C.I., di Tariffa Smaltimento R.S.U. (ex T.A.R.S.U.), di iscrizione a Catasto e di Agibilità è stato predisposto un Vademecum reperibile presso gli Uffici Comunali e sul sito internet del Comune: autocertificazione o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà), non potrà essere dato corso ai lavori e che i lavori eventualmente iniziati sono da considerare abusivi.

67 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 67 Modello 6. - Comunicazione di fine lavori In CARTA LIBERA All. B DPR 642/1972 e s.m.i. Al Responsabile dello Sportello Unico per l Edilizia del Comune di SAN DAMIANO D ASTI OGGETTO: Comunicazione di fine lavori. I _/ L_ sottoscritt_ in qualità di legale rappresentante della ditta titolare del permesso di costruire per l intervento di sull immobile sito in identificato presso l Ufficio del Territorio al C O G N O M E E N O M E D E I T I T O L A R I O D E L R A P P R E S E N T A N T E D E L L A D I T T A T I T O L A R E D E N O M I N A Z I O N E D E L L A D I T T A T I T O L A R E S E D I V E R S A D A P E R S O N E F I S I C H E NUMERO DATA T I P O D I I N T E R V E N T O E D E S T I N A Z I O N E D U S O V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A N U M E R O C I V I C O F O G L I O P A R T I C E L L E Consapevole della responsabilità penale, in caso di falsità in atti e di dichiarazione mendace, ai sensi degli articoli 48 e 76 del DPR 28/12/2000, n. 445 e s.m.i., sotto la propria responsabilità DICHIARA 1) che le opere progettate sono state integralmente completate nel rispetto del Permesso di costruire e di ogni altra autorizzazione o prescrizione di altri Enti o autorità e definitivamente ultimate in data / /. 2) di essere a conoscenza, ai sensi del D.Lgs , n. 196 e s.m.i., che i dati forniti sono raccolti e pubblicati come previsto dalle norme in materia. I diritti di cui all art. 13 del citato decreto sono esercitabili con le modalità di cui alla legge , n. 241 e s.m.i. e del regolamento comunale per l accesso agli atti. Con la firma della presente il soggetto interessato autorizza il Comune di San Damiano d Asti a raccogliere e trattare, per fini strettamente connessi a compiti istituzionali, i propri dati personali, limitatamente a quanto necessario, per rispondere alla richiesta di intervento che lo riguarda, in osservanza del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. n. 196/2003). Si solleva l amministrazione comunale, da ogni responsabilità riguardante i diritti di terzi, relativamente all esecuzione delle opere di cui alla presente. San Damiano d Asti, addì / /. Il titolare

68 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 68 Il Direttore dei Lavori L esecutore delle opere (TIMBRO E FIRMA) (TIMBRO E FIRMA) INFORMAZIONE IMPORTANTE Al fine di non incorrere nelle sanzioni di Legge e di regolamento in materia di I.C.I., di Tariffa Smaltimento R.S.U. (ex T.A.R.S.U.), di iscrizione a Catasto e di Agibilità è stato predisposto un Vademecum reperibile presso gli Uffici Comunali e sul sito internet del Comune:

69 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 69 Modello 7. - Richiesta del certificato di agibilità In BOLLO da Euro 16,00 Al Responsabile dello Sportello Unico per l Edilizia del Comune di SAN DAMIANO D ASTI OGGETTO: Richiesta del certificato di AGIBILITÀ ai sensi del DPR 380/2001. I _/ L_ sottoscritt_ in qualità di legale rappresentante della ditta titolare del permesso di costruire per l intervento di sull immobile sito in identificato presso l Ufficio del Territorio al C O G N O M E E N O M E D E I T I T O L A R I O D E L R A P P R E S E N T A N T E D E L L A D I T T A T I T O L A R E D E N O M I N A Z I O N E D E L L A D I T T A T I T O L A R E S E D I V E R S A D A P E R S O N E F I S I C H E NUMERO DATA T I P O D I I N T E R V E N T O E D E S T I N A Z I O N E D U S O V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A N U M E R O C I V I C O F O G L I O P A R T I C E L L E DICHIARA - che non sono intervenute variazioni a modifica dei diritti reali risultanti dai provvedimenti suddetti; - di essere a conoscenza, ai sensi del D.Lgs , n. 196 e s.m.i., che i dati forniti sono raccolti e pubblicati come previsto dalle norme in materia. I diritti di cui all art. 13 del citato decreto sono esercitabili con le modalità di cui alla legge , n. 241 e s.m.i. e del regolamento comunale per l accesso agli atti; - che il fabbricato è stato definitivamente ultimato in data / / ; - che le unità immobiliari relative sono dotate dei seguenti nuovi accessi: n accessi sulla via/piazza/borg./fraz.., n accessi sulla via/piazza/borg./fraz.., - che le condizioni e prescrizioni contenute negli atti autorizzativi del Comune sono state adempiute nei modi e termini in esso previsti; CHIEDE - l'attribuzione dei numeri civici degli accessi sopra descritti, a norma degli artt. 42 e 43 DPR 30/05/1989, n. 223, da apporre con le modalità che verranno impartite in sede di attribuzione; - il certificato di abitabilità delle unità immobiliari oggetto dell attività sopra descritta;

70 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 70 ALLEGA: ( C O N T R A S S E G N A R E I D O C U M E N T I A L L E G A T I A L L I S T A N Z A ) Dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici di cui all art. 1, comma 2, lett. a) DM 37/08 (impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere): Ditta in data / / ; Dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici di cui all art. 1, comma 2, lett. b) DM 37/08 (impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere): Ditta in data / / ; Dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici di cui all art. 1, comma 2, lett. c) DM 37/08 (impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali): Ditta in data / / ; Dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici di cui all art. 1, comma 2, lett. d) DM 37/08 (impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie): Ditta in data / / ; Dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici di cui all art. 1, comma 2, lett. e) DM 37/08 (impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali): Ditta in data / / ; Dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici di cui all art. 1, comma 2, lett. f) DM 37/08 (impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili): Ditta in data / / ; Dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici di cui all art. 1, comma 2, lett. g) DM 37/08 (impianti di protezione antincendio): Ditta in data / / ; Dichiarazione resa dalla Direzione Lavori in data / /, degli impianti di cui all'art. 1 DM 37/08 non presenti nell'edificio; Attestazione dell'avvenuta dichiarazione di fabbricato urbano presso l U.T. di Asti n del / / ; Copia dell autorizzazione allo scarico ovvero notifica degli scarichi esistenti,. della LR 13/90, accompagnata dalla puntuale precisazione delle caratteristiche qualitative e quantitative dello scarico terminale; Certificato di regolare esecuzione del Direttore dei Lavori, attestante, conformità dell opera rispetto al progetto approvato, nonché l avvenuta prosciugatura dei muri e la salubrità degli ambienti, redatta ai sensi dell art. 25 del DPR 380/2001 e s.m.i.; Copia dell'attestato di certificazione energetica, ai sensi del comma 3, art. 7, della LR 13/2007, che dovrà rispondere a quanto previsto dal regolamento regionale approvato con la Deliberazione della Giunta Regionale 4 agosto 2009, n ; dichiarazione di conformità di cui all'art. 7 del DM 37/08, nonché del certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto dalle norme vigenti; Collaudo statico relativo alle opere in c.a. o strutture metalliche,, di cui alla Legge 5/11/1971, n ed alla parte II, capo II del DPR 380/2001 e s.m.i., rubricato al n. di deposito in data / /, presso il Servizio Tecnico Comunale, Sportello Unico per l Edilizia; dichiarazione di conformità delle opere realizzate alla normativa vigente in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche di cui all articolo 77, nonché all articolo 82 D.P.R , n. 380, e s.m.i.; Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; Marca da bollo da 16,00 da apporre sul CERTIFICATO DI AGIBILITA.

71 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 71 DICHIARA ALTRESI di essere a conoscenza, CHE alla richiesta di certificato di agibilità deve essere allegata la documentazione prescritta dal D.P.R , n. 380, e s.m.i. dall art. 25 comma 1. Alla domanda per il rilascio del certificato di agibilità deve essere allegata copia della dichiarazione presentata per la iscrizione in catasto, redatta in conformità alle disposizioni dell'articolo 6 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652 e successive modificazioni e integrazioni. a) richiesta di accatastamento dell edificio, sottoscritta dallo stesso richiedente il certificato di agibilità, che lo sportello unico provvede a trasmettere al catasto; b) dichiarazione sottoscritta dallo stesso richiedente il certificato di agibilità di conformità dell opera rispetto al progetto approvato, nonché in ordine alla avvenuta prosciugatura dei muri e della salubrità degli ambienti; c) dichiarazione di conformità di cui all'art. 7 del DM 37/08, nonché del certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto dalle norme vigenti Ai sensi del successivo comma 3. Entro trenta giorni dalla ricezione della domanda di cui al comma 1, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale, previa eventuale ispezione dell edificio, rilascia il certificato di agibilità verificata la seguente documentazione: a) certificato di collaudo statico di cui all articolo 67; b) certificato del competente ufficio tecnico della regione, di cui all articolo 62, attestante la conformità delle opere eseguite nelle zone sismiche alle disposizioni di cui al capo IV della parte II; (non dovuto in quanto il Comune di San Damiano d Asti non ricade in zona sismica); c) la documentazione indicata al comma 1; d) dichiarazione di conformità delle opere realizzate alla normativa vigente in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche di cui all articolo 77, nonché all articolo 82. In base ai disposti del D.P.R , n. 380, e s.m.i. dall art. 25 commi 4 e 5: 4. Trascorso inutilmente il termine di cui al comma 3, l agibilità si intende attestata nel caso sia stato rilasciato il parere dell ASL di cui all articolo 5, comma 3, lettera a). In caso di autodichiarazione, il termine per la formazione del silenzio assenso è di sessanta giorni. 5. Il termine di cui al comma 3 può essere interrotto una sola volta dal responsabile del procedimento, entro quindici giorni dalla domanda, esclusivamente per la richiesta di documentazione integrativa, che non sia già nella disponibilità dell amministrazione o che non possa essere acquisita autonomamente. In tal caso, il termine di trenta giorni ricomincia a decorrere dalla data di ricezione della documentazione integrativa. San Damiano d Asti, addì / /. Il Richiedente INFORMAZIONE IMPORTANTE Al fine di non incorrere nelle sanzioni di Legge e di regolamento in materia di I.C.I., di Tariffa Smaltimento R.S.U. (ex T.A.R.S.U.), di iscrizione a Catasto e di Agibilità è stato predisposto un Vademecum reperibile presso gli Uffici Comunali e sul sito internet del Comune:

72 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 72 Modello 8. - Atto d impegno per interventi edificatori nelle zone agricole REPUBBLICA ITALIANA C O M U N E D I SAN DAMIANO Provincia di Asti ATTO D'IMPEGNO PER INTERVENTI EDIFICATORI NELLE ZONE AGRICOLE L'anno..., il giorno... del mese di... davanti a me (1)... è personalmente comparso, il Sig.... nato a... il..., residente in..., Via...,... di professione... Codice Fiscale... Detto comparente, (2)..., con il presente atto si obbliga come segue: premesso che il Sig.... a) è proprietario del terreno sito in... distinto al catasto terreni al Foglio... mappali...; fra le coerenze..., sul quale intende realizzare...; b) ha presentato istanza per il rilascio di concessione edilizia al Comune di San Damiano in data... prot. n.... per la costruzione di quanto sopra; c) ha documentato, ai sensi di legge, le classi di colture in atto ed in progetto. dato atto che il Comune predetto, ai fini del rilascio della concessione edilizia, richiede (ai sensi dell'articolo 25, commi settimo, ottavo e nono, della legge regionale n. 56 del , e successive modificazioni ed integrazioni) un atto di impegno dell'avente diritto, che preveda il mantenimento della destinazione dell'immobile al servizio dell'attività agricola, il vincolo di trasferimento di cubatura, e le sanzioni per l'inosservanza degli impegni assunti. Tutto ciò premesso il Sig.... si obbliga, per sé, e per i suoi eredi ed aventi causa a qualsiasi titolo: 1) a mantenere la destinazione degli immobili di cui in premessa al servizio dell'attività agricola; 2) a vincolare a favore della erigenda costruzione, al fine di garantire alla stessa il rispetto dell'indice fondiario, i seguenti terreni: (3)... I terreni vincolati, indicati anche nella planimetria che si allega al presente atto, restano quindi inedificabili, salvo intervengano modifiche normative che ripristinino in tutto o in parte la loro edificabilità; 3) a versare al Comune di San Damiano, quale sanzione, in caso di inosservanza degli impegni assunti, una somma pari al doppio del valore venale degli immobili, valutata dal Comune in base alla nuova destinazione, oltre alle sanzioni eventualmente previste dalle leggi urbanistiche statali e regionali vigenti. Saranno in ogni caso dovuti gli oneri di urbanizzazione e il contributo sul costo di costruzione relativi alla nuova destinazione d'uso. Il dichiarante autorizza la trascrizione del presente atto presso la Conservatoria dei Registri immobiliari competente a favore del Comune di San Damiano esonerando il Conservatore dei Registri Immobiliari da ogni responsabilità a riguardo. Le spese del presente atto e quelle conseguenti sono a carico del dichiarante stesso. Data... Firma... NOTE (1) Notaio. (2) Consuete clausole sulla presenza dei testimoni o sulla rinuncia agli stessi. (3) Identificare i terreni con gli estremi catastali.

73 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 73 Modello 9. - Certificato di Agibilità Unione dei Comuni Comunità Collinare Colline Alfieri COMUNE DI SAN DAMIANO D ASTI PROVINCIA DI ASTI UFFICIO TECNICO COMUNALE CERTIFICATO DI AGIBILITÀ N. (a norma dell art. 24 D.P.R , n. 380 e s.m.i. e dell art. 57 Legge Regionale 5/12/1977 n. 56 e s.m.i.) richiedenti: codici fiscali richiedenti: domicilio primo richiedente: proprietari: codici fiscali proprietari: progettista: numero di registro: numero di protocollo: data della domanda: assegnato CEC seduta del: tipo di provvedimento classificazione intervento tipo intervento da NTA PRGC: destinazione d uso: ubicazione intervento: indirizzo intervento: PRGC vigente: PRGC variante: Destinazione PRGC vigente: Destinazione PRGC variante: vincoli PRGC vigente: vincoli PRGC variante: descrizione richiesta: Permesso di Costruire n.: data permesso: DATI GENERALI RELATIVI ALLA PRATICA EDILIZIA In BOLLO da Euro 14,62 Certificato di agibilità n.: data agibilità: IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO TECNICO COMUNALE Vista la domanda i cui estremi sono stati sopra emarginati; Viste le pratiche edilizie cui la richiesta di abitabilità fa riferimento, i cui estremi sono stati sopra riportati; Vista la Legge , n e s.m.i., il D.P.R , n. 380 e s.m.i. e la L.R n. 56 e s.m.i.; Visto il T.U. delle Leggi Sanitarie approvato con R.D , n e successive modificazioni; Visti i regolamenti comunali di Edilizia, di Igiene e di Polizia urbana; Visti gli artt. 42 e 43 DPR , n. 223, il R.D , n e la Legge , n. 1188;

74 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 74 Visto il D.Lgs , n. 267 e s.m.i., articoli 107 e impianti di cui all'art. 1 L. 46/90: (indicare tra lett. a); lett. 109; b); lett. c); lett. d); lett. e); lett. f); lett. g)), depositata in Visto l art. 32 della legge 833/78; data / / ; Considerato che, secondo quanto dichiarato da chi richiede l autorizzazione, nell istanza sopra citata e relativi allegati, la suddetta costruzione é stata definitivamente ultimata il / / ed è dotata dei seguenti accessi: n. ingressi principali, per le seguenti unità immobiliari: ; n. ingressi secondari, per le seguenti unità immmobiliari; ; (Solo per interventi che hanno ottenuto condono edilizio ai sensi delle leggi 47/85, 724/94 e 326/2003) Visto il certificato di idoneità statica relativo alle opere in c.a. o strutture metalliche, a firma dell Arch. /Ing. prodotto in allegato all istanza; Visto il certificato del direttore dei lavori in data / / da cui risulta che non sono state realizzate opere in c.a. o strutture metalliche; Visto il certificato di collaudo statico relativo alle opere in c.a. o strutture metalliche, di cui alla Legge 5/11/1971, n ed alla parte II, capo II del DPR 380/2001 e s.m.i., rubricato al n. di deposito in data / /, presso il Servizio Tecnico Comunale, Sportello Unico per l Edilizia; Viste le seguenti dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici previste dall'art. 9 L. 46/90: - Art. 1 lett. a) L. 46/90 (gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'energia fornita dall'ente distributore) Ditta in data / / ; - Art. 1 lett. b) L. 46/90 (gli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne e gli impianti di protezione da scariche atmosferiche) Ditta in data / / ; - Art. 1 lett. c) L. 46/90 (gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da fluido liquido, aeriforme, gassoso e di qualsiasi natura o specie) Ditta in data / / ; - Art. 1 lett. d) L. 46/90 (gli impianti idrosanitari nonche' quelli di trasporto, di trattamento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'acqua fornita dall'ente distributore) Ditta in data / / ; - Art. 1 lett. e) L. 46/90 (gli impianti per il trasporto e l'utilizzazione di gas allo stato liquido o aeriforme all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna del combustibile gassoso fornito dall'ente distributore) Ditta in data / / ; - Art. 1 lett. f) L. 46/90 (gli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili) Ditta in data / / ; - Art. 1 lett. g) L. 46/90 (gli impianti di protezione antincendio) Ditta in data / / ; Vista la dichiarazione del Direttore Lavori dalla quale risulta che nell'edificio non sono presenti i seguenti Vista la dichiarazione del Direttore dei Lavori, certificante, sotto la propria responsabilità, la conformità dell opera rispetto al progetto approvato, nonché l avvenuta prosciugatura dei muri e la salubrità degli ambienti (nonché, per gli scarichi non in fognatura, la conformità rispetto al progetto approvato relativo all impianto di smaltimento reflui, ed il rispetto delle condizioni previste dall'allegato n. 5 della delibera del Comitato dei Ministri del 4 febbraio 1977), redatta ai sensi dell art. 25 del DPR 380/2001 e s.m.i.., depositata in data / / ; Vista la dichiarazione congiunta sulle caratteristiche di isolamento termico redatta ai sensi degli artt. 29 e 34 terzo comma, Legge n. 10/1991, DPR n. 412/93 e DM , depositata in data / / ; (Tenuto conto che l entrata in vigore della Parte II - Capo V del DPR 380/2001 e s.m.i. - Norme per la sicurezza degli impianti è stata rinviata al 1/7/2005, ad eccezione degli edifici scolastici, dall'art. 19-quater del decreto-legge n. 266 del 2004, convertito dalla legge n. 306 del 2004, che prevede all articolo 111 Misure di semplificazione per il collaudo degli impianti installati, a seguito dell entrata in vigore delle suddette norme la verifica degli impianti potrà essere accertata come segue) Vista la dichiarazione dell impresa installatrice che attesta la conformità degli impianti installati negli edifici adibiti ad uso civile alle prescrizioni di cui agli articoli 113 e 127, nonché all articolo 1 della legge 9 gennaio 1991, n. 10, ovvero certificato di collaudo degli stessi, ove previsto, ovvero ancora certificazione di conformità degli impianti prevista dagli articoli 111 e 126 del DPR 380/2001 e s.m.i., depositata in data / / ; Vista la dichiarazione, redatta da tecnico abilitato, che attesta la conformità delle opere realizzate alla normativa vigente in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche di cui all articolo 77, all articolo 82 del DPR 380/2001 e s.m.i. nonché alla Legge n. 13/89, e secondo i disposti dell art. 11 del relativo regolamento di attuazione approvato con D.M. n. 236/89, depositata in data / / ; Vista la ricevuta n. del / / di presentazione per l accatastamento del fabbricato presso l Ufficio del Territorio di Asti, secondo i disposti dell art. 6 del R.D.L , n. 652 e s.m.i., in ottemperanza all art. 24 del DPR 380/2001 e s.m.i.; Vista l autorizzazione allo scarico in fognatura comunale, nel sottosuolo od in altri recapiti: n. rilasciata dal Responsabile del Servizio Tecnico Comunale in data / / ; (oppure) Vista la notifica di scarico in fognatura comunale, n. in data / / ; Visto il Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Asti, in data / /, n. %; (Oppure Vista la dichiarazione sostitutiva del Certificato di Prevenzione Incendi, redatta dal Direttore dei Lavori in data / /, assunta al prot. n. del / / )

75 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 75 Visto il verbale di accertamento tecnico, prot. n. del / / ; Visto il verbale di accertamento sanitario, prot. n. del / / ; Considerato che i lavori sono stati eseguiti in conformità al progetto approvato ed a tutte le prescrizioni e condizioni apposte nel permesso di costruire (verificare eventuali D.I.A.), siano esse di carattere urbanistico, edilizio, igienico, sanitario e di altro genere; Rilascia il presente CERTIFICATO DI AGIBILITÀ A: con domicilio all indirizzo sopra riportato, relativamente al fabbricato di cui in narrativa, composto come riportato nel prospetto A; civici devono essere indicati su targhe di alluminio (larghezza cm altezza cm. 10), rivestite con pellicola rifrangente a normale efficienza (classe 1) di colore bianco e cornice azzurra. Ogni numero deve avere una altezza di mm. 60, una larghezza massima di mm. 30 e deve essere realizzato con nastro di colore nero di larghezza mm. 11. Le targhe riportanti il numero civico devono essere apposte in alto a destra delle porte di ingresso e/o in alto, sul pilastro destro dei cancelli; 2) non devono in alcun modo essere modificate le aree da progetto vincolate a parcheggio ai sensi dell art. 41 sexies, L. 1150/42, come modificato dall art. 2 della L. 122/89. Le aree indicate a parcheggio sono vincolate a pertinenza dell unità immobiliare abitazione. Le suddette aree, secondo i disposti dell art. 9, comma 5., della legge , n. 122, non possono essere cedute separatamente dall unità immobiliare di abitazione alla quale sono legati da vincolo pertinenziale. I relativi atti di cessione sono nulli; a cui è stata attribuita la seguente numerazione civica: N. VIA tipo ingresso descrizione Es. principale Es. cancelletto pedonale Es. secondario Es. cancello carraio Es. portoncino con decorrenza dalla data odierna, subordinatamente alle seguenti prescrizioni: 1) Entro il termine di gg. 60 dalla data di rilascio della presente autorizzazione, a norma degli artt. 42 e 43 del DPR , n. 223, dovrà essere apposta la numerazione civica agli accessi del fabbricato. I numeri 3) i locali di sgombero e spogliatoio, raggiungibili direttamente da disimpegni, NON DOVRANNO IN ALCUN MODO ESSERE UTILIZZATI PER LO STAZIONAMENTO UMANO MA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE QUALI ACCESSORI DI SERVIZIO. San Damiano d Asti, addì / /. Allegati: //. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO TECNICO COMUNALE PROSPETTO A : DESCRIZIONE FABBRICATO piano fg part sub. locali di abitazione locali accessori Interrato Seminterrato Terreno Rialzato Primo Secondo Sottotetto PERTINENZE Il presente certificato é soggetto al versamento dei diritti di segreteria stabiliti dalla DGC n. 5 del nella misura di. RELAZIONE DI NOTIFICA Il sottoscritto Messo Comunale, dichiara di aver notificato copia del presente certificato, all intestatario dello stesso, consegnandolo a mani di in data IL RICEVENTE IL MESSO COMUNALE ( )

76 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 76 Modello Richiesta di Permesso di Costruire Marca da Bollo 16,00 Al Responsabile dello Sportello Unico per l Edilizia del Comune di SAN DAMIANO D ASTI OGGETTO: Richiesta di Permesso di Costruire (artt. 10 e 21, D.P.R. 380/2001 e s.m.i.) DATI ANAGRAFICI DEL RICHIEDENTE Il/ La sottoscritto/a codice fiscale nato/a a C O G N O M E e N O M E C O M U N E D I N A S C I T A residente in: C O M U N E D I R E S I D E N Z A Prov. il / / Prov. C.A.P. indirizzo n. V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A ( d i r e s i d e n z a ) N U M E R O C I V I C O tel/fax / Richiede il permesso di costruire per l intervento di: presso l immobile sito in: identificato presso l Ufficio del Territorio al: D E S C R I Z I O N E S I N T E T I C A D E L L I N T E R V E N T O C O M E D A E L A B O R A T I P R O G E T T U A L I A L L E G A T I V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A N U M E R O C I V I C O F O G L I O P A R T I C E L L E A TAL FINE DICHIARA in applicazione dell art. 47 del DPR 28/12/2000 n 445; consapevole della responsabilità penale, in caso di falsità in atti e di dichiarazione mendace, ai sensi degli articoli 48 e 76 del DPR 28/12/2000 n. 445 QUALIFICAZIONE DEL SOGGETTO in qualità di primo intestatario per la pratica in oggetto, presentata da n. di richiedenti come da autocertificazioni allegate: In proprio (oppure) In qualità di legale rappresentante della seguente persona giuridica: In qualità di amministratore di: C O G N O M E e N O M E / R A G I O N E S O C I A L E codice fiscale nato/a a C O M U N E D I N A S C I T A ( S E P E R S O N A F I S I C A ) residente in: C O M U N E D I R E S I D E N Z A O S E D E Prov. il / / Prov. indirizzo n. V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A ( d i r e s i d e n z a ) N U M E R O C I V I C O C.A.P. soggetti in qualità

77 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 77 TITOLO DI LEGITTIMAZIONE Barrare una delle caselle del riquadro a lato Di essere legittimato in proprio in quanto proprietario dell immobile. soggetto attuatore in virtù di convenzione. (P.E.C.L.I., P.d.R.L.I., ecc.) superficiario. (nei limiti della costituzione del suo diritto (artt. 952 e 955 del Codice Civile)) enfiteuta (nei limiti del contratto di enfiteusi) usufruttuario o titolare di diritto di uso o di abitazione. (solo per interventi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo o assimilabili) titolare di servitù prediali. (solo per interventi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo o assimilabili) locatario. (solo per interventi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo o assimilabili, che rivestano carattere di urgenza, ai sensi dell art c.c., autorizzati dal proprietario per iscritto nel contratto di locazione - del quale va prodotta copia - oppure con autorizzazione espressa. beneficiario di un provvedimento di occupazione d urgenza: con esclusivo riferimento all opera inerente il provvedimento) concessionario di beni demaniali, conformemente all atto concessorio di cui occorre produrre copia. (per quanto definito nella concessione del bene demaniale fatto salvo che per le opere non previste nella concessione del bene demaniale occorre acquisire il consenso dell'ente concedente) azienda erogatrice di pubblici servizi; occorre produrre copia del titolo. (conformemente alla convenzione, accordo o servitù, dei quali occorre produrre copia, definita con il proprietario o avente titolo) Titolare di un diritto derivante da un provvedimento giudiziario o amministrativo: (Quali la qualità di tutore, di curatore, di curatore fallimentare, di commissario giudiziale, di aggiudicatario di vendita fallimentare...); occorre produrre copia del titolo. amministratore di condominio. (il condominio deve essere giuridicamente costituito e deve essere prodotto il verbale dell'assemblea condominiale oppure la dichiarazione sostitutiva dell'amministratore del Condominio che attesta l'approvazione delle opere da parte dell'assemblea condominiale con la maggioranza prescritta dal Codice Civile) assegnatario di area PEEP o PIP. (conformemente all atto di assegnazione dell organo comunale competente, esecutivo ai sensi di legge) soggetto responsabile dell abuso edilizio (art. 36 DPR 380/2001): è necessario produrre atto di assenso della proprietà. altro negozio giuridico che consente l utilizzazione dell immobile o attribuisce facoltà di presentare il progetto edilizio ed eseguire i lavori: (specificare quale). (oppure) che la persona giuridica rappresentata è legittimata in quanto: di proprietà: codici fiscali: D E N O M I N A Z I O N E D E L L A D I T T A P R O P R I E T A R I A S E D I V E R S A D A L R I C H I E D E N T E C O D I C I F I S C A L I O P A R T I T A I V A D I T U T T I I P R O P R I E T A R I alla presentazione della presente richiesta di PERMESSO DI COSTRUIRE ai sensi dell art. 10 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i. per lavori/ attività infra descritti, ed a tal fine consapevole della responsabilità penale, in caso di falsità in atti e di dichiarazione mendace, ai sensi degli articoli 48 e 76 del DPR 28/12/2000 n. 445: precisa e dichiara che si tratta di: CASI PARTICOLARI DI PRESENTAZIONE variante in corso d'opera: n. data / / (indicare i precedenti titoli edilizi) permesso in sanatoria: n. data / / (indicare i precedenti titoli edilizi) permesso convenzionato: Convenzione del / / rep. permesso autonomo su: area libera area edificata ante area edificata dopo il in forza del seguente titolo edilizio: n. / / (indicare licenza/concessione edilizia, permesso di costruire o DIA) data

78 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 78 precisa e dichiara che l immobile insiste su area: classificata secondo il PRGC vigente: soggetta ai seguenti vincoli di PRGC: presso l immobile ad uso: residenziale, edificata di interesse ambientale - art. 32 NdA PRGC - art. 24 LR56/77 residenziale, centro storico A - art. 33 NdA PRGC (zona "A", D.M. 1444/68) residenziale di ristrutturazione R - art. 35 e 36 NdA PRGC residenziale a capacità insediativa esaurita - art. 37 NdA PRGC residenziale di completamento V2. - art.39 NdA PRGC (zona "C" D.M. 1444/68) residenziale per l'edilizia economica e popolare - art.40 NdA PRGC produttiva, impianto in zona impropria - art.42 NdA PRGC produttiva di riordino, completamento e ampliamento n. - art.43 NdA PRGC turistico - alberghiera A - art.44 NdA PRGC agricola - art. 45 NdA PRGC (zona "E", D.M. 1444/68) viabilità ed accessibilità - art. 46 NdA PRGC verde privato - art. 48 NdA PRGC riserva urbanistica - art. 49 NdA PRGC servizi sociali, di interesse locale - lett. a, b,c) art. 28 NdA PRGC servizi sociali urbani e territoriali e impianti di servizi tecnologici - art. 29 NdA PRGC NESSUN VINCOLO. (OPPURE) idrogeologico (R.D , n. 3267); area di salvaguardia dei pozzi per uso idropotabile (mt. 200 dalle opere di presa) ex articolo 6 del d.p.r. 24 maggio 1988, n. 236 e s.m.i. - art. 47 NdA PRGC vigente; area di salvaguardia dei pozzi per uso domestico imposta dal PRGC (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 13 NdA PRGC vigente L.R. 22/96; area esondabile (area di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 22 NdA PRGC vigente; area di dissesto con frane in atto ed a franosità potenziale (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 22 NdA PRGC vigente; fascia di rispetto dei corsi d acqua mt. 10 di cui al T.U. sulle opere idrauliche approvato con R.D , n. 523 ed art. 90 DPR 616/77; (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); fascia di rispetto delle sponde del torrente Borbore mt. 100 (art. 29, comma 1., lett. b), L.R , n. 56 e s.m.i. art. 47 NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al torrente Borbore mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua compreso nell elenco allegato A alla L.R , n. 23; fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al rio Valmaggiore mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua compreso nell elenco allegato A alla L.R , n. 23; fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al rio Cravina / di Priocca / Maggiore / Coasso / Blesio mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua non compreso nell elenco allegato A alla L.R , n. 23; aree ad usi civici beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. h) del D.lgs , n. 42); territori coperti da foreste e da boschi beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. g) del D.lgs , n. 42) aree boscate di cul all art. 30 L.R n. 56 e s.m.i; tutela dei beni culturali (art. 27 L.R. 56/77 e s.m.i. art. 10 e 11 D.lgs , n. 42); aree edificate di interesse ambientale - art. 32 NdA PRGC vigente (art. 24 L.R. 56/77 e s.m.i.); fascia di rispetto stradale relativa a strada Comunale (CdS approvato con D.lgs n. 285); art. 46 NdA PRGC vigente; fascia di rispetto stradale relativa a strada Provinciale (CdS approvato con D.lgs n. 285); art. 46 NdA PRGC vigente; area attigua a strada provinciale (art. 26 NdA PRGC vigente); fascia di rispetto degli elettrodotti art. 47 NdA PRGC vigente; zona di rispetto da impianti di depurazione (L. 366/41) art. 47 NdA PRGC vigente; zona di rispetto cimiteriale (art. 27 L.R. 56/77 e s.m.i. art. 338 T.U.LL.SS., R.D , n. 1265); art. 47 NdA PRGC vigente; aree non aedificandi (art. 25 comma 19. L.R. 56/77 e s.m.i.); aree destinate ad attività estrattiva di cava ex L.R. 69/78 e s.m.i. residenziale abitazione pertinenza agricola strutture tecniche agricole abitazione rurale produttiva commerciale turistico-ricettiva direzionale di imprenditore agricolo professionale di imprenditore part-time

79 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 79 precisa e dichiara che l immobile corrisponde agli allegati elaborati progettuali, redatti dal tecnico progettista incaricato: come da allegati elaborati progettuali a firma di: codice fiscale: con studio professionale in C O G N O M E E N O M E D E L P R O G E T T I S T A C O D I C E F I S C A L E D E L P R O G E T T I S T A ( O B B L I G A T O R I O A F I N I S T A T I S T I C I A N T I M A F I A ) V I A, C I V I C O, C O M U N E, C A P E D E V E N T U A L E R E C A P I T O T E L E F O N I C O D E L P R O G E T T I S T A precisa e dichiara inoltre, con riferimento al condono edilizio: EVENTUALE CONDONO EDILIZIO che ai sensi della legge n. 47/1985, della legge n. 724/1994 o della legge n. 326/2003, in relazione all'immobile oggetto di intervento: non è stata presentata istanza riferita ai condoni edilizi indicati; è stata presentata istanza di condono edilizio Protocollo n. / / (riportare gli estremi di presentazione) ai sensi della legge n.: 47/ / /2003 è tuttora in attesa di definizione e la relativa pratica: in data si è conclusa con il rilascio di concessione / autorizzazione / permesso di costruire in sanatoria n. in data / / precisa e dichiara inoltre, con riferimento alle opere edilizie preesistenti: EVENTUALI OPERE EDILIZIE PREESISTENTI che l intero immobile oggetto di intervento ha la consistenza giuridica descritta nella presente richiesta e nei relativi elaborati progettuali in quanto: interamente preesistente al su immobile esterno al centro abitato definito ai sensi della legge , n. 765 di comune all epoca sprovvisto di regolamento edilizio; realizzato (oppure) modificato (oppure) ampliato dopo il in forza dei seguenti titoli edilizi e conformemente ai medesimi: licenza edilizia / concessione edilizia / permesso di costruire n. in data / / precisa e dichiara inoltre, con riferimento ad eventuali interventi costituenti pertinenze: EVENTUALI OPERE EDILIZIE che l intervento oggetto della presente richiesta e descritto nei relativi elaborati progettuali: Costituisce pertinenza dell unità immobiliare principale cui è legato da vincolo di pertinenzialità ed è/sarà censito al Catasto sotto il medesimo subalterno; NON Costituisce pertinenza, fa parte della stessa unità immobiliare principale ed è/sarà censito al Catasto sotto il medesimo subalterno; NON Costituisce pertinenza, fa parte di altra unità immobiliare rispetto a quello principale ed è/sarà censito al Catasto sotto diverso subalterno;

80 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 80 precisa e dichiara inoltre, con riferimento alla classificazione del tipo di intervento di cui agli artt. 3 e 10 del D.P.R. 380/2001 e s.m.i. (T.U.E.), che trattasi di interventi soggetti a permesso da costruire in quanto: Articolo T.U.E a) 10.1.c) tipo di intervento (gli interventi di cui all art. 10, comma 1., lett. a) riportano la classificazione di cui all art. 3 del TUE per le nuove costruzioni) e.1) Nuova costruzione / Ampliamento e.2) Urbanizzazione primaria e secondaria e.3) Realizzazione di infrastruttura o impianto e.4) Installazione di torri, tralicci, ripetitori e.5) Installazione di manufatti leggeri, prefabbricati, strutture in genere su suolo privato atte a soddisfare esigenze non temporanee e.6) Realizzazione di intervento pertinenziale in area di pregio qualificato dal PRG come nuova costruzione e.6) Intervento pertinenziale che comporta la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell'edificio principale e.7) Realizzazione di depositi di merci o materiali, impianti per attività produttive all'aperto cui consegue la trasformazione permanente del suolo inedificato Ristrutturazione edilizia con: - modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti, delle superfici (comprese le verande) - recupero ai fini abitativi di sottotetti ai sensi della L.R. 21/98; (in questo caso compilare la dichiarazione relativa alla pertinenzialità di cui sopra) - mutamento della destinazione d'uso in immobile in zona omogenea A Ristrutturazione edilizia con mutamento della destinazione d'uso ai sensi dell'art. 8 Legge regionale 8 luglio 1999, n. 19 "Norme in materia edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo). Interventi sottoposti a d.i.a. avvalendosi della facoltà di cui all'art. 22 comma 7 del T.U.E.; specificare in questo caso il tipo di intervento nel prospetto dedicato alla d.i.a. Consapevole della responsabilità penale, in caso di falsità in atti e di dichiarazione mendace, ai sensi degli articoli 48 e 76 del DPR 28/12/2000 n. 445, dichiara infine: - che non sono intervenute variazioni a modifica dei diritti reali risultanti dai documenti che si allegano; - di essere a conoscenza, ai sensi del D.Lgs , n. 196 e s.m.i., che i dati forniti sono raccolti e pubblicati come previsto dalle norme in materia. I diritti di cui all art. 13 del citato decreto sono esercitabili con le modalità di cui alla legge , n. 241 e s.m.i. e del regolamento comunale per l accesso agli atti. Con la firma della presente il soggetto interessato autorizza il Comune di San Damiano d Asti a raccogliere e trattare, per fini strettamente connessi a compiti istituzionali, i propri dati personali, limitatamente a quanto necessario, per rispondere alla richiesta di intervento che lo riguarda, in osservanza del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. n. 196/2003); (per ampliamenti) che non sono stati eseguiti interventi di ampliamento sull immobile oggetto del procedimento dal (1 a adozione della 2 var. gen.); (per ampliamenti, su edifici già ampliati dopo il ) che la consistenza in volume, come definito dall art. 10 lett. b) delle NdA del PRGC e in superficie utile come definita dall art. 3 del D.M. LL.PP , degli ampliamenti eseguiti a far data dal (1 a adozione della 2 a variante gen.) sull immobile oggetto del procedimento in forza dei seguenti provvedimenti :, è pari a: Volume mc, S.U. mq ;

81 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 81 (per attività produttive) che il tipo di lavorazione svolta, gli addetti complessivi in azienda e la superficie totale del plesso a tale scopo destinata sono: tipo di lavorazione, addetti, superficie del plesso ; (per imprenditori agricoli professionali) di possedere tutti i requisiti previsti dalla legislazione nazionale e regionale vigente per il possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale di cui all art. 1 del d.lgs. 99/2004, ed in particolare di condurre a carattere imprenditoriale da più di tre anni un azienda agricola di ampiezza che assorbe oltre 104 giornate lavorative, in regola con gli adempimenti civili, fiscali e previdenziali (partita IVA, iscrizione C.C.I.A.A. e I.N.P.S.), dedicando oltre la metà del proprio tempo lavoro in agricoltura e ricavando dall attività agricola oltre la metà del proprio reddito di lavoro; (per imprenditori agricoli part-time ) di condurre un azienda agricola di ampiezza superiore a mq. che assorbe oltre 100 giornate lavorative; (per tutti gli imprenditori agricoli) che la consistenza in volume, come definito dall art. 10 lett. b) delle NdA del PRGC, delle residenze a servizio dell azienda oggetto del procedimento è pari a mc ; (facoltativo) di delegare il progettista al ritiro degli atti conseguenti alla presente istanza, ivi compreso il permesso di costruire. SI IMPEGNA: ( C O N T R A S S E G N A R E G L I I M P E G N I C H E S I A S S U M O N O ) (per interventi di scavo) a trasportare in discariche autorizzate il materiale risultante dagli scavi così preventivamente quantificato: mc. (per attività produttive) a comunicare al Servizio Tecnico Comunale, per dieci anni, le eventuali variazioni dei parametri incidenti sulla determinazione degli oneri (tipo di lavorazione, numero complessivo degli addetti in azienda, superficie totale del plesso a tale scopo destinata) e integrarne conseguentemente il pagamento. ATTESTAZIONE PAI: tenuto conto che l area oggetto di intervento è indicata nel P.A.I. (Piano stralcio di Assetto Idrogeologico adottato dal Comitato istituzionale dell Autorità di Bacino del fiume Po con Deliberazione , n. 18 ed approvato con DPCM del pubblicato sulla G.U. n. 183 del ) come area di dissesto idraulico od idrogeologico (eventualmente specificare quale ), con la presente si IMPEGNA ALLA SOTTOSCRIZIONE di un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell Amministrazione Pubblica in ordine ad eventuali futuri danni a cose e a persone comunque derivanti dal dissesto segnalato, debitamente REGISTRATO presso l Ufficio del Registro di Asti e TRASCRITTO presso l Ufficio del Territorio Servizio Pubblicitario Immobiliare di Asti. ALLEGA: ( C O N T R A S S E G N A R E I D O C U M E N T I A L L E G A T I A L L I S T A N Z A ) titolo di proprietà, altri diritti reali, uso o godimento dell immobile, di cui all art. 48 c.1, LR 56/77 e s.m.i; autocertificazioni di proprietà, altri diritti reali, uso o godimento dell immobile, di tutti i restanti soggetti oltre il primo richiedente; dichiarazione del professionista abilitato, di conformità dell intervento alle disposizioni di cui alla L. 13/1989, prescritta dall art. 1, comma 4. della stessa Legge; documentazione fotografica dello stato attuale dell immobile; relazione con dettagliata descrizione dell intervento e motivazione scelte progettuali; n tavole di progetto, a firma di tecnico abilitato all esercizio della professione, riportanti : estratto di mappa, estratto di PRGC, ingrandimento del lotto con l indicazione della distanza del fabbricato dai confini di proprietà, piano quotato con quota di riferimento nota ed inamovibile, individuazione e conteggi delle aree vincolate a parcheggio ai sensi dell art. 41 sexies, L. 1150/42, modificato dall art. 2 della L. 122/89 e delle NdA del PRGC, piante con indicate le destinazioni d uso di tutti i locali, sezioni quotate sia internamente che esternamente, quattro prospetti, precisa indicazione dei materiali; conteggi planovolumetrici per le verifiche dei parametri urbanistici ; (per interventi onerosi) conteggi planovolumetrici per la determinazione degli oneri di urbanizzazione; (per nuova costruzione di edifici residenziali) conteggi planovolumetrici per la compilazione della tabella allegata al D.M. 801/77 (per la determinazione del contributo sul costo di costruzione);

82 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 82 (per interventi onerosi su edifici esistenti o nuova costruzione di edifici non residenziali) computo metrico estimativo redatto sulla base del Prezziario Regione Piemonte adottato dal Comune; (per nuove costruzioni e ampliamenti) modello ISTAT/AE VERSIONE 2000 debitamente compilato; (su strada provinciale in centro abitato) nulla osta dell Amministrazione Provinciale di Asti ex art. 26 comma 3., del C.d.S. approvato con D. Lgs. n. 285/92; (su strada provinciale fuori dal centro abitato) concessione dell Amministrazione Provinciale di Asti; (per attività produttive a cura dello SUAP) parere preventivo dell ASL 19 - S.I.S.P ai sensi dell art. 48 L.R. 56/77 e s.m.i., corredato dal progetto e dalla relazione tecnica vistati; (per abitazioni) un autocertificazione ex art. 20, comma 1., del D.P.R , n. 380 e s.m.i., circa la conformità del progetto alle norme igienico-sanitarie nel caso in cui il progetto riguardi interventi di edilizia residenziale ovvero la verifica in ordine a tale conformità non comporti valutazioni tecnico-discrezionali; (per attività soggette a CPI) parere preventivo del Comando Prov. VV.F. di Asti, corredato dal progetto e dalla relazione tecnica vistati; (per attività non soggette a CPI) certificazione del tecnico progettista circa la non assoggettabilità dell attività al preventivo parere del Comando Prov. VV.F. di Asti ed all obbligo del conseguimento del C.P.I., in base alla normativa vigente; (per interventi con impianti di cui al DPR 447/91) progetto degli impianti tecnologici di cui ai commi I, lett. a), b), c), e) e g) e II dell art. 1 Legge , n. 46, prescritto dall art. 6, stessa Legge; (per interventi con impianti non previsti dal DPR 447/91) certificazione del professionista abilitato attestante il mancato obbligo di previsione progettuale con specifico riferimento alla normativa, nel caso in cui detti impianti non presentino le caratteristiche previste dall art. 4 del DPR , n. 447 <<Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti>>; (per insediamenti civili allacciati alla pubblica fognatura) notifica degli scarichi; (per insediamenti non ancora allacciati alla fognatura o con scarichi diversi) istanza di autorizzazione allo scarico, in conformità ai disposti dell art. 15 e segg. della LR 13/90, completa del progetto e dalla relazione in duplice copia. (Il progetto contiene l estratto di mappa catastale, una planimetria in scala non minore di 1:200 sulla quale è evidenziato il tracciato della condotta privata, (lo schema di smaltimento, nel caso in cui non sia tecnicamente possibile allacciarsi alla fognatura comunale) e la puntuale precisazione delle caratteristiche qualitative e quantitative dello scarico terminale; (per interventi su beni culturali e paesaggistici di cui al D.lgs , n. 42) trattandosi di interventi in zone sottoposte al vincolo paesistico-ambientale di cui al D.lgs , n. 42: (per interventi esenti da autorizzazione) NON si allega istanza di autorizzazione ex art. 146 del D.lgs. 42/2004, in quanto non è richiesta autorizzazione per gli interventi che non modificano lo stato dei luoghi e l aspetto esteriore degli edifici (vedasi art. 12 LR 20/89 e s.m.i. e circolare esplicativa n. 18/PET del ); (ovvero) (per interventi sub-delegati) si allega istanza di autorizzazione ex art. 146 del D.lgs. 42/2004, da rilasciarsi in subdelega ex art. 13 bis LR. 20/89 dal Responsabile del Servizio Tecnico Comunale che, nei 60 gg. successivi al suo rilascio, non dovrà essere annullata né dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte, né dall'assessorato Regionale BB.AA.; (ovvero) (per interventi NON sub-delegati) richiesta da trasmettere al Presidente della Giunta Regionale per il conseguimento dell autorizzazione ex art. 7 della Legge , n come sostituito dall art. 146 del D.lgs. 42/2004 e dalla LR , n. 20; (ovvero) (per interventi su beni culturali) nulla osta della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte ai sensi del D.Lgs 42/2004; (per aree di dissesto) relazione geologica geotecnica, effettuata ai sensi del D.M indicante i risultati delle indagini geotecniche, i criteri di progetto delle opere di fondazione, le opere di sostegno necessarie, le prescrizioni per i manufatti di materiali sciolti e per quelli sotterranei, la verifica dei pendii naturali e dei fronti di scavo, la fattibilità delle opere, gli emungimenti di falde idriche, le opere necessarie al consolidamento, al drenaggio e all ancoraggio nel terreno; (per interventi in vincolo idrogeologico) trattandosi di interventi in zone sottoposte a vincolo per scopi idrogeologici ai sensi del R.D , n. 3267: (per interventi esenti da autorizzazione) dimostrazione dell esclusione dall obbligo del conseguimento dell autorizzazione prevista dall art. 1 LR 45/89, secondo il successivo art. 11, comma 1.; (ovvero) (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree non superiori a 2500 mc. il cui rilascio è delegato al Comune ai sensi dell art. 65 della L.R , n. 44) istanza di

83 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 83 autorizzazione di cui all art. 1 della citata LR 45/89 per gli interventi ed attività compresi nella categoria a) I comma, art. 2 LR 45/89; (ovvero) (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree superiori a 2500 mc. ll cui rilascio è delegato alla Provincia ai sensi dell art. 64 della L.R , n. 44) istanza di autorizzazione da trasmettere alla Provincia di Asti; (ovvero) (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree superiori a 2500 mc. ll cui rilascio è rimasto in capo alla Regione ai sensi del lart. 63 della L.R , n. 44) istanza di autorizzazione da trasmettere alla Regione Piemonte; (per interventi di imprenditori agricoli professionale) modello I.A.T.P./1 Edizione 1997 allegato alla D.G.R , n , pubblicata sul B.U.R. n. 45 del , in attuazione della L.R , n. 49, compilato e corredato dalla documentazione ivi riportata e dalla rappresentazione grafica dell azienda. Tale modello, nel caso in cui i requisiti di capacità professionale non siano ritenuti presunti, dovrà essere trasmesso entro 30 gg. dal ricevimento a cura del Comune, previo esame della commissione agricola comunale, al Settore Regionale Decentrato per l Agricoltura, per l accertamento dei requisiti di Imprenditore Agricolo Professionale ai sensi dell art. 1., del D.Lgs. 99/2004; (per interventi di imprenditori agricoli part-time) descrizione, dimostrazione consistenza, calcolo delle giornate lavorative e rappresentazione grafica dell azienda; (per interventi a destinazione agricola) atto di impegno dell avente diritto ex art. 25, comma 7., LR 56/77 e s.m.i., debitamente REGISTRATO presso l Ufficio del Registro di Asti e TRASCRITTO presso l Ufficio del Territorio Servizio Pubblicitario Immobiliare di Asti, che prevede: a) il mantenimento della destinazione dell immobile (aree e struttura) al servizio dell attività agricola; b) le classi di colture in atto e in progetto documentate a norma del comma 18. art. 25, LR 56/77 e s.m.i.; c) il vincolo del trasferimento di cubatura di cui al comma 17. art. 25, LR 56/77 e s.m.i.; d) le sanzioni, oltre a quelle previste dall art. 69 della citata LR 56/77, per l inosservanza degli impegni assunti così stabilite - A) in caso di cambio di destinazione d uso pari al doppio degli oneri di concessione (come determinati per interventi non esenti dal pagamento degli stessi) relativi alla nuova destinazione d uso - B) nei restanti casi pari a ,00. Si solleva l amministrazione comunale, da ogni responsabilità riguardante i diritti di terzi, relativamente all esecuzione delle opere di cui alla presente. Addì / /. Il Richiedente I Proprietari (se diversi dal Richiedente) N.B. ai sensi dell art. 38, comma 3, del DPR 28/12/2000 n. 445, alla presente istanzaautocertificazione viene allegata fotocopia di un documento di identità, in corso di validità, del sottoscrittore. INFORMAZIONE IMPORTANTE Al fine di non incorrere nelle sanzioni di Legge e di regolamento in materia di I.C.I., di Tariffa Smaltimento R.S.U. (ex T.A.R.S.U.), di iscrizione a Catasto e di Agibilità è stato predisposto un Vademecum reperibile presso gli Uffici Comunali e sul sito internet del Comune:

84 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 84 Modello 11. Denuncia di Inizio Attività edilizia In CARTA LIBERA All. B DPR 642/1972 e s.m.i. Al Responsabile dello Sportello Unico per l Edilizia del Comune di SAN DAMIANO D ASTI OGGETTO: Denuncia di Inizio Attività edilizia (art. 22, D.P.R. 380/2001 e s.m.i.) ordinaria (articolo 22, commi 1 e 2, d.p.r. n. 380 del 2001: per interventi di cui alla successiva tabella A) sostitutiva del permesso di costruire (articolo 22, commi 3 e 4, d.p.r. n. 380 del 2001: per interventi di cui alla successiva tabella B) DATI ANAGRAFICI DEL DENUNCIANTE Il/ La sottoscritto/a codice fiscale nato/a a C O G N O M E e N O M E C O M U N E D I N A S C I T A residente in: C O M U N E D I R E S I D E N Z A Prov. il / / Prov. C.A.P. indirizzo n. V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A ( d i r e s i d e n z a ) N U M E R O C I V I C O tel/fax / Denuncia l inizio di attività per l intervento di: presso l immobile sito in: identificato presso l Ufficio del Territorio al: D E S C R I Z I O N E S I N T E T I C A D E L L I N T E R V E N T O C O M E D A E L A B O R A T I P R O G E T T U A L I A L L E G A T I V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A N U M E R O C I V I C O F O G L I O P A R T I C E L L E A TAL FINE DICHIARA in applicazione dell art. 47 del DPR 28/12/2000 n 445; consapevole della responsabilità penale, in caso di falsità in atti e di dichiarazione mendace, ai sensi degli articoli 48 e 76 del DPR 28/12/2000 n. 445 QUALIFICAZIONE DEL SOGGETTO in qualità di primo intestatario per la pratica in oggetto, presentata da n. di richiedenti come da autocertificazioni allegate: In proprio (oppure) In qualità di legale rappresentante della seguente persona giuridica: In qualità di amministratore di: C O G N O M E e N O M E / R A G I O N E S O C I A L E codice fiscale nato/a a C O M U N E D I N A S C I T A ( S E P E R S O N A F I S I C A ) residente in: C O M U N E D I R E S I D E N Z A O S E D E Prov. il / / Prov. indirizzo n. V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A ( d i r e s i d e n z a ) N U M E R O C I V I C O C.A.P. soggetti in qualità

85 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 85 TITOLO DI LEGITTIMAZIONE Barrare una delle caselle del riquadro a lato Di essere legittimato in proprio in quanto proprietario dell immobile. soggetto attuatore in virtù di convenzione. (P.E.C.L.I., P.d.R.L.I., ecc.) superficiario. (nei limiti della costituzione del suo diritto (artt. 952 e 955 del Codice Civile)) enfiteuta (nei limiti del contratto di enfiteusi) usufruttuario o titolare di diritto di uso o di abitazione. (solo per interventi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo o assimilabili) titolare di servitù prediali. (solo per interventi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo o assimilabili) locatario. (solo per interventi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo o assimilabili, che rivestano carattere di urgenza, ai sensi dell art c.c., autorizzati dal proprietario per iscritto nel contratto di locazione - del quale va prodotta copia - oppure con autorizzazione espressa. beneficiario di un provvedimento di occupazione d urgenza: con esclusivo riferimento all opera inerente il provvedimento) concessionario di beni demaniali, conformemente all atto concessorio di cui occorre produrre copia. (per quanto definito nella concessione del bene demaniale fatto salvo che per le opere non previste nella concessione del bene demaniale occorre acquisire il consenso dell'ente concedente) azienda erogatrice di pubblici servizi; occorre produrre copia del titolo. (conformemente alla convenzione, accordo o servitù, dei quali occorre produrre copia, definita con il proprietario o avente titolo) Titolare di un diritto derivante da un provvedimento giudiziario o amministrativo: (Quali la qualità di tutore, di curatore, di curatore fallimentare, di commissario giudiziale, di aggiudicatario di vendita fallimentare...); occorre produrre copia del titolo. amministratore di condominio. (il condominio deve essere giuridicamente costituito e deve essere prodotto il verbale dell'assemblea condominiale oppure la dichiarazione sostitutiva dell'amministratore del Condominio che attesta l'approvazione delle opere da parte dell'assemblea condominiale con la maggioranza prescritta dal Codice Civile) assegnatario di area PEEP o PIP. (conformemente all atto di assegnazione dell organo comunale competente, esecutivo ai sensi di legge) soggetto responsabile dell abuso edilizio (art. 36 DPR 380/2001): è necessario produrre atto di assenso della proprietà. altro negozio giuridico che consente l utilizzazione dell immobile o attribuisce facoltà di presentare il progetto edilizio ed eseguire i lavori: (specificare quale). (oppure) che la persona giuridica rappresentata è legittimata in quanto: di proprietà: codici fiscali: D E N O M I N A Z I O N E D E L L A D I T T A P R O P R I E T A R I A S E D I V E R S A D A L R I C H I E D E N T E C O D I C I F I S C A L I O P A R T I T A I V A D I T U T T I I P R O P R I E T A R I alla presentazione della presente DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA ai sensi dell art. 22 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i. per lavori/ attività infra descritti, ed a tal fine consapevole della responsabilità penale, in caso di falsità in atti e di dichiarazione mendace, ai sensi degli articoli 48 e 76 del DPR 28/12/2000 n. 445: precisa e dichiara che si tratta di: CASI PARTICOLARI DI PRESENTAZIONE variante in corso d'opera: n. data / / (indicare i precedenti titoli edilizi) D.I.A. autonoma area libera area edificata ante su: area edificata dopo il in forza del seguente titolo edilizio: n. data / / (indicare licenza/concessione edilizia, permesso di costruire o DIA) precisa e dichiara che l immobile insiste su area: classificata residenziale, centro storico A - art. 33 NdA PRGC (zona "A", D.M. 1444/68)

86 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 86 residenziale di ristrutturazione B-B2.1 e - art. 35 NdA PRGC residenziale di ristrutturazione speciali B-B2.2 - art. 35 e 36 NdA PRGC residenziale a capacità insediativa esaurita - art. 37 NdA PRGC residenziale di completamento (C) e di nuovo impianto (NI).V4 - art. 39 NdA PRGC (zona "C" D.M. 1444/68) residenziale favorita da interventi pubblici - art. 40 NdA PRGC produttiva, impianto in zona impropria - art. 42 NdA PRGC produttiva di riordino, completamento e ampliamento n. - art. 43 NdA PRGC produttiva di nuovo impianto sottoposta a P.I.P. - art. 43 bis NdA PRGC turistico ricettive Tr - art. 44 NdA PRGC agricola - art. 45 NdA PRGC (zona "E", D.M. 1444/68) agricola - aree edificate di interesse ambientale - art. 45 NdA PRGC - art. 24 LR56/77 agricola - insediamenti esistenti in zona impropria - art. 45 NdA PRGC agricola - paesaggi colturali vitivinicoli - art. 45 NdA PRGC agricola - aree agricole speciali - art. 45 NdA PRGC agricola - cave - art. 45 NdA PRGC verde privato - art. 48 NdA PRGC aree destinate a Parcheggio (P) - art. 28 NdA PRGC - art. 21 LR56/77 aree destinate all Istruzione (I) - art. 28 NdA PRGC - art. 21 LR56/77 aree per attrezzature di Interesse Collettivo (IC) - art. 28 NdA PRGC - art. 21 LR56/77 aree di verde attrezzato denominate Verde Gioco Sport (VGS) - art. 28 NdA PRGC - art. 21 LR56/77 servizi sociali e attrezzature di interesse locale - art. 28 NdA PRGC servizi sociali urbani e territoriali e impianti di servizi tecnologici - art. 29 NdA PRGC secondo il PRGC vigente: soggetta ai seguenti vincoli di PRGC: AREA NON SOGGETTA A VINCOLI Vincoli sui Beni Culturali ed i Beni Paesaggistici costituenti il Patrimonio Culturale del territorio, (D.lgs , n. 42, recante Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137, e s.m.i.); art. 23 NdA PRGC vigente; idrogeologico (R.D , n. 3267); art. 25 NdA PRGC vigente; area di salvaguardia dei pozzi per uso idropotabile (mt. 200 dalle opere di presa) ex articolo 6 del d.p.r. 24 maggio 1988, n. 236 e s.m.i. - art. 25, punto 4, NdA PRGC vigente; aree di ricarica degli acquiferi profondi (ARAP1) art. 25, punto 1 NdA PRGC vigente; ambiti di pertinenza delle aree di ricarica degli acquiferi profondi (ARAP2) art. 25, punto 2 NdA PRGC vigente; zone campi pozzi di interesse provinciale (CPIP) art. 25, punto 3 NdA PRGC vigente; aree critiche o potenzialmente critiche sono quelle definite (AVFS) art. 25, punto 5 NdA PRGC vigente; aree esondabili PAI Ee a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua, coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità molto elevata (area di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 17, NdA PRGC vigente); aree esondabili PAI Eb a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua, coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità elevata (area di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 18, NdA PRGC vigente); aree esondabili PAI Em a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua, coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità media o moderata (area di classe IIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 19, NdA PRGC vigente); aree franose PAI Fa - interessate da frane attive - (pericolosità molto elevata) (area di classe IIIa1 ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 20, NdA PRGC vigente); aree franose PAI Fq - interessate da frane quiescenti - (pericolosità elevata) (area di classe IIIa1 ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 21, NdA PRGC vigente); aree franose PAI Fs - interessate da frane stabilizzate - (pericolosità media o moderata) (area di classe IIIa1 ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 22, NdA PRGC vigente); aree di classe IIIa - porzioni di territorio inedificate, che presentano caratteristiche geomorfologiche o evidenze di dissesto che le rendono inidonee a nuovi insediamenti (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 22 NdA PRGC vigente; aree di classe IIIa (dis) - perimetrazione delle aree in dissesto sui versanti ricadenti all interno di porzioni di territorio inedificate, che presentano caratteristiche geomorfologiche o evidenze di dissesto che le rendono inidonee a nuovi insediamenti (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 22 NdA PRGC vigente; aree di classe IIIb - porzioni di territorio urbanizzate o di espansione nelle quali gli elementi di pericolosità geologica e di rischio sono tali da imporre in ogni caso interventi di riassetto territoriale di carattere pubblico o privato convenzionato a tutela del patrimonio urbanistico esistente (aree di classe IIIb ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 22 NdA PRGC vigente; fascia di rispetto dei corsi d acqua mt. 10 di cui al T.U. sulle opere idrauliche approvato con R.D , n. 523 ed art. 90 DPR 616/77; (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 25, punto 15, NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle sponde del torrente Borbore mt. 100 (art. 29, comma 1., lett. b), L.R , n. 56 e s.m.i. art. 25, punto 16, NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al torrente Borbore mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua compreso nell elenco allegato A alla

87 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 87 L.R , n. 23 (art. 23, NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al rio Valmaggiore mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua compreso nell elenco allegato A alla L.R , n. 23 (art. 23, NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al rio Cravina / di Priocca / Maggiore / Coasso / Blesio mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua non compreso nell elenco allegato A alla L.R , n. 23 (art. 23, NdA PRGC vigente); aree ad usi civici beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. h) del D.lgs , n. 42); territori coperti da foreste e da boschi beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. g) del D.lgs , n. 42 art. 23 NdA PRGC vigente); zone boscate (aree con boschi di alto fusto di cui al comma 5 dell art. 30 L.R n. 56 e s.m.i. - art. 25, secondo paragrafo, NdA PRGC vigente); tutela dei beni culturali (art. 27 L.R. 56/77 e s.m.i. art. 10 e 11 D.lgs , n art. 23 NdA PRGC vigente); fascia di rispetto stradale relativa a strada Comunale (CdS approvato con D.lgs n. 285); art. 25, punti 7 e 10 NdA PRGC vigente; fascia di rispetto stradale relativa a strada Provinciale (CdS approvato con D.lgs n. 285); art. 25, punti 8 e 9 NdA PRGC vigente; fascia di rispetto degli elettrodotti (art. 25, punto 11 NdA PRGC vigente); zona di rispetto da impianti di depurazione (L. 366/41 art. 25, punto 12 NdA PRGC vigente); zona di rispetto cimiteriale (art. 27 L.R. 56/77 e s.m.i. art. 338 T.U.LL.SS., R.D , n art. 25, punto 13 NdA PRGC vigente); aree non aedificandi (art. 25 comma 19. L.R. 56/77 e s.m.i. - art. 25, punto 14 NdA PRGC vigente); corridoi biologici art. 25, punto 23 NdA PRGC vigente; fasce acustiche CbA fasce A (mt. 100) di pertinenza acustica delle strade extraurbane secondarie esistenti (Cb) (D.P.R. 142/2004 e s.m.i. art. 25, punto 24 NdA PRGC vigente); fasce acustiche CbB fasce B (mt. 50) di pertinenza acustica delle strade extraurbane secondarie esistenti (Cb) (D.P.R. 142/2004 e s.m.i. art. 25, punto 25 NdA PRGC vigente); fasce acustiche Db fasce (mt. 100) di pertinenza acustica delle strade urbane di scorrimento esistenti (Db) (D.P.R. 142/2004 e s.m.i. art. 25, punto 26 NdA PRGC vigente);. residenziale presso l immobile ad uso: agricola abitazione pertinenza strutture tecniche agricole abitazione rurale produttiva commerciale turistico-ricettiva direzionale di imprenditore agricolo professionale di imprenditore part-time precisa e dichiara che l immobile corrisponde agli allegati elaborati progettuali, redatti dal tecnico progettista, che ha assunto l incarico in qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità: come da allegati elaborati progettuali a firma di: codice fiscale: con studio professionale in C O G N O M E E N O M E D E L P R O G E T T I S T A C O D I C E F I S C A L E D E L P R O G E T T I S T A ( O B B L I G A T O R I O A F I N I S T A T I S T I C I A N T I M A F I A ) V I A, C I V I C O, C O M U N E, C A P E D E V E N T U A L E R E C A P I T O T E L E F O N I C O D E L P R O G E T T I S T A precisa e dichiara inoltre, con riferimento al condono edilizio:

88 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 88 EVENTUALE CONDONO EDILIZIO che ai sensi della legge n. 47/1985, della legge n. 724/1994 o della legge n. 326/2003, in relazione all'immobile oggetto di intervento: non è stata presentata istanza riferita ai condoni edilizi indicati; è stata presentata istanza di condono edilizio Protocollo n. / / (riportare gli estremi di presentazione) ai sensi della legge n.: 47/ / /2003 è tuttora in attesa di definizione e la relativa pratica: in data si è conclusa con il rilascio di concessione / autorizzazione / permesso di costruire in sanatoria n. in data / / precisa e dichiara inoltre, con riferimento alle opere edilizie preesistenti: EVENTUALI OPERE EDILIZIE PREESISTENTI che l intero immobile oggetto di intervento ha la consistenza giuridica descritta nella presente D.I.A. e nei relativi elaborati progettuali in quanto: interamente preesistente al su immobile esterno al centro abitato definito ai sensi della legge , n. 765 di comune all epoca sprovvisto di regolamento edilizio; realizzato (oppure) modificato (oppure) ampliato dopo il in forza dei seguenti titoli edilizi e conformemente ai medesimi: licenza edilizia / concessione edilizia / permesso di costruire n. in data / / precisa e dichiara inoltre, con riferimento ad eventuali interventi costituenti pertinenze: EVENTUALI OPERE EDILIZIE che l intervento oggetto della presente richiesta e descritto nei relativi elaborati progettuali: Costituisce pertinenza dell unità immobiliare principale cui è legato da vincolo di pertinenzialità ed è/sarà censito al Catasto sotto il medesimo subalterno; NON Costituisce pertinenza, fa parte della stessa unità immobiliare principale ed è/sarà censito al Catasto sotto il medesimo subalterno; NON Costituisce pertinenza, fa parte di altra unità immobiliare rispetto a quello principale ed è/sarà censito al Catasto sotto diverso subalterno; precisa e dichiara inoltre, con riferimento alla classificazione del tipo di intervento di cui agli artt. 3, 10 e 22 del D.P.R. 380/2001 e s.m.i. (T.U.E.), che trattasi di interventi assoggettabili a D.I.A. in quanto: Tabella A (barrare la casella se si versa in una delle seguenti ipotesi) Articolo T.U.E. 22 c c c.1. tipo di intervento (interventi di cui all art. 22, commi 1. e 2., con la classificazione di cui all art. 3 del TUE) Manutenzione straordinaria di cui all art. 3 comma 1. lett. b) del TUE Restauro e risanamento conservativo di cui all art. 3 comma 1. lett. c) del TUE Ristrutturazione edilizia di cui all art. 3 comma 1. lett. d) del TUE, che NON rientra nei casi specificati all'art. 10 comma 1. lettera c) del TUE

89 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag c c c della LR 19/1999 Installazione di manufatti leggeri, prefabbricati, strutture in genere su suolo privato atte a soddisfare esigenze meramente temporanee (da specificare nell'oggetto dell'intervento) Realizzazione di intervento pertinenziale in area NON di pregio qualificato dal PRG come nuova costruzione ovvero che comporta la realizzazione di un volume NON superiore al 20% del volume dell'edificio principale Variante a permesso di costruire che non incide sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non modifica la destinazione d'uso e la categoria edilizia, non altera la sagoma dell'edificio e non viola le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire Parcheggi pertinenziali art. 9 comma 1 legge n. 122/1989 (come sostituito dall'art. 137 comma 3 del T.U.E.) Mutamento della destinazione d uso senza opere con passaggio di categoria ai sensi dell art.8 L.R. 19/99 (che non rientrano nell art.48 L.R. 56/77 unità inferiori a 700 mc, in quanto opere libere) Tabella B (barrare la casella se si versa in una delle seguenti ipotesi) Articolo T.U.E. 22 c.3.a) 22 c.3. a) 22 c.3. b) 22 c.3. c) tipo di intervento (interventi realizzabili mediante denuncia di inizio attività presentata in alternativa al permesso di costruire ai sensi dell art. 22, comma 3., con la classificazione di cui all art. 3 del TUE) Ristrutturazione edilizia di cui all art. 3 comma 1. lett. d) del TUE, che rientra nei casi specificati all'art. 10 comma 1. lettera c) del TUE per una delle seguenti ragioni: modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti, delle superfici (comprese le verande) recupero ai fini abitativi di sottotetti ai sensi della L.R. 21/98; (in questo caso compilare la dichiarazione relativa alla pertinenzialità) mutamento della destinazione d'uso in immobile in zona omogenea A Ristrutturazione edilizia di cui all art. 3 comma 1. lett. d) del TUE, che rientra nei casi specificati all'art. 10 comma 2. del TUE (con mutamento della destinazione d'uso ai sensi dell'art. 8 l.r. 19/1999) interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica qualora siano disciplinati da piani attuativi comunque denominati, ivi compresi gli accordi negoziali aventi valore di piano attuativo, che contengano precise disposizioni plano-volumetriche, tipologiche, formali e costruttive, la cui sussistenza sia stata esplicitamente dichiarata dal competente organo comunale in sede di approvazione degli stessi piani o di ricognizione di quelli vigenti; qualora i piani attuativi risultino approvati anteriormente all'entrata in vigore della legge 21 dicembre 2001, n. 443, il relativo atto di ricognizione deve avvenire entro trenta giorni dalla richiesta degli interessati; in mancanza si prescinde dall'atto di ricognizione, purché il progetto di costruzione venga accompagnato da apposita relazione tecnica nella quale venga asseverata l'esistenza di piani attuativi con le caratteristiche sopra menzionate gli interventi di nuova costruzione qualora siano in diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali recanti precise disposizioni plano-volumetriche Consapevole della responsabilità penale, in caso di falsità in atti e di dichiarazione mendace, ai sensi degli articoli 48 e 76 del DPR 28/12/2000 n. 445, dichiara infine: - di aver affidato la Direzione dei lavori a :, codice fiscale:, con studio professionale in ; - di aver affidato l Esecuzione dei lavori all impresa di costruzioni:, codice fiscale :, corrente in ; - che non sono intervenute variazioni a modifica dei diritti reali risultanti dai documenti che si allegano; - di essere a conoscenza, ai sensi del D.Lgs , n. 196 e s.m.i., che i dati forniti sono raccolti e pubblicati come previsto dalle norme in materia. I diritti di cui all art. 13 del citato decreto sono esercitabili con le modalità di cui alla legge , n. 241 e s.m.i. e del regolamento comunale per l accesso agli atti. Con la firma della presente il soggetto interessato autorizza il Comune di San Damiano d Asti a raccogliere e trattare, per fini strettamente connessi a compiti istituzionali, i propri dati personali, limitatamente a quanto

90 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 90 necessario, per rispondere alla richiesta di intervento che lo riguarda, in osservanza del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. n. 196/2003); (per ampliamenti) che non sono stati eseguiti interventi di ampliamento sull immobile oggetto del procedimento dal (1 a adozione della 2 var. gen.); (per ampliamenti, su edifici già ampliati dopo il ) che la consistenza in volume, come definito dall art. 10 lett. b) delle NdA del PRGC e in superficie utile come definita dall art. 3 del D.M. LL.PP , degli ampliamenti eseguiti a far data dal (1 a adozione della 2 a variante gen.) sull immobile oggetto del procedimento in forza dei seguenti provvedimenti :, è pari a: Volume mc, S.U. mq ; (per attività produttive) che il tipo di lavorazione svolta, gli addetti complessivi in azienda e la superficie totale del plesso a tale scopo destinata sono: tipo di lavorazione, addetti, superficie del plesso ; (per imprenditori agricoli professionali) di possedere tutti i requisiti previsti dalla legislazione nazionale e regionale vigente per il possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale di cui all art. 1 del d.lgs. 99/2004, ed in particolare di condurre a carattere imprenditoriale da più di tre anni un azienda agricola di ampiezza che assorbe oltre 104 giornate lavorative, in regola con gli adempimenti civili, fiscali e previdenziali (partita IVA, iscrizione C.C.I.A.A. e I.N.P.S.), dedicando oltre la metà del proprio tempo lavoro in agricoltura e ricavando dall attività agricola oltre la metà del proprio reddito di lavoro; (per imprenditori agricoli part-time ) di condurre un azienda agricola di ampiezza superiore a mq. che assorbe oltre 100 giornate lavorative; (per tutti gli imprenditori agricoli) che la consistenza in volume, come definito dall art. 10 lett. b) delle NdA del PRGC, delle residenze a servizio dell azienda oggetto del procedimento è pari a mc ; SI IMPEGNA: ( C O N T R A S S E G N A R E G L I I M P E G N I C H E S I A S S U M O N O ) (per interventi di scavo) a trasportare in discariche autorizzate il materiale risultante dagli scavi così preventivamente quantificato: mc. (per attività produttive) a comunicare al Servizio Tecnico Comunale, per dieci anni, le eventuali variazioni dei parametri incidenti sulla determinazione degli oneri (tipo di lavorazione, numero complessivo degli addetti in azienda, superficie totale del plesso a tale scopo destinata) e integrarne conseguentemente il pagamento. ATTESTAZIONE PAI: tenuto conto che l area oggetto di intervento è indicata nel P.A.I. (Piano stralcio di Assetto Idrogeologico adottato dal Comitato istituzionale dell Autorità di Bacino del fiume Po con Deliberazione , n. 18 ed approvato con DPCM del pubblicato sulla G.U. n. 183 del ) come area di dissesto idraulico od idrogeologico (eventualmente specificare quale ), con la presente si IMPEGNA ALLA SOTTOSCRIZIONE di un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell Amministrazione Pubblica in ordine ad eventuali futuri danni a cose e a persone comunque derivanti dal dissesto segnalato, debitamente REGISTRATO presso l Ufficio del Registro di Asti e TRASCRITTO presso l Ufficio del Territorio Servizio Pubblicitario Immobiliare di Asti. ALLEGA: ( C O N T R A S S E G N A R E I D O C U M E N T I A L L E G A T I A L L I S T A N Z A ) (la documentazione di cui ai punti 1), 2)e 3) è obbligatoria) 1) una dichiarazione dell impresa esecutrice dei lavori con l indicazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, e del contratto collettivo applicato ai lavoratori dipendenti; 2) il Documento Unico di Regolarità Contributiva della stessa impresa, rilasciato dall'inps e dall'inail, per quanto di rispettiva competenza (1) ; 3) il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, industria e artigianato. titolo di proprietà, altri diritti reali, uso o godimento dell immobile, di cui all art. 48 c.1, LR 56/77 e s.m.i; (1) i suddetti certificati possono essere rilasciati dalle Casse Edili che abbiano stipulato una convenzione con i predetti istituti per il rilascio di un documento unico di regolarità contributiva (D.U.R.C.). In assenza della presentazione del documento unico di regolarità contributiva (che non può essere sostituito da autocertificazione o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà), non potrà essere dato corso ai lavori e che i lavori eventualmente iniziati sono da considerare abusivi.

91 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 91 autocertificazioni di proprietà, altri diritti reali, uso o godimento dell immobile, di tutti i restanti soggetti oltre il primo richiedente; dichiarazione del professionista abilitato, di conformità dell intervento alle disposizioni di cui alla L. 13/89, prescritta dall art. 1, comma 4 della stessa Legge; documentazione fotografica dello stato attuale dell immobile; relazione con dettagliata descrizione dell intervento e motivazione scelte progettuali; n tavole di progetto, a firma di tecnico abilitato all esercizio della professione, riportanti : estratto di mappa, estratto di PRGC, ingrandimento del lotto con l indicazione della distanza del fabbricato dai confini di proprietà, piano quotato con quota di riferimento nota ed inamovibile, individuazione e conteggi delle aree a parcheggio ai sensi dell art. 41 sexies, L. 1150/42, modificato dall art. 2 della L. 122/89 e delle NdA del PRGC, piante con indicate le destinazioni d uso di tutti i locali, sezioni quotate sia internamente che esternamente, quattro prospetti, precisa indicazione dei materiali; conteggi planovolumetrici per le verifiche dei parametri urbanistici ; (per interventi onerosi) conteggi planovolumetrici per la determinazione degli oneri di urbanizzazione; (per nuova costruzione di edifici residenziali) conteggi planovolumetrici per la compilazione della tabella allegata al D.M. 801/77 (per la determinazione del contributo sul costo di costruzione); (per interventi onerosi su edifici esistenti o nuova costruzione di edifici non residenziali) computo metrico estimativo redatto sulla base del Prezziario Regione Piemonte adottato dal Comune; (per nuove costruzioni e ampliamenti) modello ISTAT/PDC VERSIONE 2010, debitamente compilato, reperibile sul sito: (su strada provinciale in centro abitato) nulla osta dell Amministrazione Provinciale di Asti ex art. 26 comma 3., del C.d.S. approvato con D. Lgs. n. 285/92; (su strada provinciale fuori dal centro abitato) concessione dell Amministrazione Provinciale di Asti; (per attività produttive a cura dello SUAP) parere preventivo dell ASL AT - S.I.S.P ai sensi dell art. 48 L.R. 56/77 e s.m.i., corredato dal progetto e dalla relazione tecnica vistati; (per abitazioni) un autocertificazione ex art. 20, comma 1., del D.P.R , n. 380 e s.m.i., circa la conformità del progetto alle norme igienico-sanitarie nel caso in cui il progetto riguardi interventi di edilizia residenziale ovvero la verifica in ordine a tale conformità non comporti valutazioni tecnico-discrezionali; (per attività soggette a CPI) parere preventivo del Comando Prov. VV.F. di Asti, corredato dal progetto e dalla relazione tecnica vistati; (per attività non soggette a CPI) certificazione del tecnico progettista circa la non assoggettabilità dell attività al preventivo parere del Comando Prov. VV.F. di Asti ed all obbligo del conseguimento del C.P.I., in base alla normativa vigente; (Per interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione edilizia, soggetti al rilascio dell attestato di certificazione energetica, previsto dall art. 5, comma 1, della L.R. 13/2007 e s.m.i.) relazione tecnica, di cui all art. 28, comma 1, della L. 9 gennaio 1991, n. 10 e s.m.i.... come definita dall allegato E del D.Lgs. 192/2005, da depositarsi in duplice copia al momento della presentazione dell istanza, come specificato dal comma 1 art. 7 L.R. 28 maggio 2007, n. 13 e s.m.i., in conformità alla normativa della Regione Piemonte L.R. 28 maggio 2007, n. 13 e s.m.i. e successivi regolamenti attuativi DGR n sulla Certificazione Energetica, DGR n sulle fonti rinnovabili di energia entrati in vigore a far data dal e DGR n sul rendimento energetico nell'edilizia, entrata in vigore a far data dal , in adeguamento al completamento della riforma nazionale per il recepimento della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia, avvenuta con l'entrata in vigore del DPR 59/2009 e del DM ; (Per interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione edilizia, soggetti al rilascio dell attestato di certificazione energetica, previsto dall art. 5, comma 1, della L.R. 13/2007 e s.m.i.) Certificazione energetica dell edificio come disposto della Legge n. 244 del 24/12/2007 (finanziaria 2008), aggiornata dalla Legge n. 191 del 23/12/2009 (finanziaria 2010), art. 1, comma 288, il rilascio del Permesso di Costruire è subordinato alla certificazione energetica dell edificio. omissis>>, si

92 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 92 rammenta inoltre che il comma 282 dell art. 1, dispone che il rilascio del certificato di agibilità al permesso di costruire è subordinato alla certificazione energetica dell edificio; nominativo del certificatore, abilitato, ai sensi del comma 1, art. 6, L.R. 13/2007 e del punto 3, della D.G.R. n del 4/08/2009, da produrre entro la data di inizio lavori a cura del costruttore, come disposto dal punto 5.1, IV capoverso, della D.G.R. n del 4/08/2009 (si rammenta che ai sensi dell articolo 5, comma 10 della L.R. 13/2007 e s.m.i., l'attestato di certificazione energetica é rilasciato da un certificatore estraneo alla progettazione e alla direzione lavori). (Per interventi previsti dall'articolo 2, commi 1 e 2, della L.R. 13/2007 e s.m.i., di seguito riportati: - nuova costruzione SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - ristrutturazione edilizia, di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - ristrutturazione edilizia di edifici con superficie utile fino a 1000 metri quadrati o su porzioni di edifici con superficie utile superiore a 1000 metri quadrati SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - porzioni di volumetria relativa ad ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti; - manutenzione straordinaria di edifici; - nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti; - ristrutturazione di impianti termici; - sostituzione di generatore di calore) anche se non soggetti a certificazione energetica dovranno rispettare le seguenti disposizioni: relazione tecnica (in duplice copia), di cui all'articolo 28, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 e s.m.i.... come definita dall'allegato E del d.lgs. 192/2005 e s.m.i., nella quale sia altresì riportata la valutazione delle prestazioni energetiche integrate dell'edificio e l'indicazione del rispetto dei requisiti minimi di prestazione energetica, tenendo conto delle disposizioni di cui alle D.G.R e D.G.R , ai sensi dell art. 7, comma 1, della l.r. 13/2007 e s.m.i.; (Per interventi previsti del punto 3.1 della D.G.R , di seguito riportati: - edifici di nuova costruzione in cui è prevista l installazione dell impianto idricosanitario; - edifici sottoposti a ristrutturazione qualora questa sia accompagnata dalla ristrutturazione dell impianto termico; - ristrutturazione di impianti termici; - realizzazione di porzioni di volumetria conseguenti ad ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti in cui sia previsto un fabbisogno di acqua calda sanitaria con riferimento alla sola quota di fabbisogno derivante dall ampliamento; - nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti. anche se non soggetti a certificazione energetica dovranno rispettare le seguenti disposizioni: Ai sensi dell art. 18 della L.R. 13/2007, nonché del punto 3.1 della D.G.R , per soddisfare il fabbisogno energetico annuale di acqua calda sanitaria il proprietario o chi ne ha titolo installa sistemi solari termici integrati nella struttura edilizia dimensionati in modo tale da coprire il 60% del suddetto fabbisogno. Il progetto allegato alla richiesta di permesso di costruire o equivalente titolo edilizio deve illustrare gli elementi tecnici ed architettonici, atti a dimostrare il soddisfacimento del fabbisogno standard mediante l installazione di impianto solare termico o la sussistenza di eventuali condizioni di impossibilità tecnica di cui al paragrafo 3.4. L installazione dei suddetti sistemi deve avvenire contestualmente ai lavori di costruzione o ristrutturazione e comunque prima del rilascio dell agibilità nei casi in cui questa sia necessaria. (Per interventi ESCLUSI dalle disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia, L.R. 13/2007 e s.m.i.) dichiarazione che le opere oggetto della presente istanza riguardano le categorie di edifici e impianti di cui al comma 5, dell art. 2, della L.R. 13/2007 e s.m.i., ovvero attestazione motivata dell esclusione dell intervento dalle disposizioni in materia di rendimento energetico (per interventi con impianti di cui all art. 5, comma 2, DM 37/08 e s.m.i.) progetto per l'installazione, trasformazione e ampliamento, degli impianti posti al servizio degli edifici, di cui ai commi 1. e 2., lett. a), b), c), e) e g) e dell art. 1, del DM 37/08, redatto da un professionista iscritto agli albi professionali secondo le specifiche competenze tecniche richieste, nei casi indicati al comma II, lett. a), b), c), e), f), g), h), dell art. 5 Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37; (per interventi con impianti di cui all art. 5, comma 1, DM 37/08 e s.m.i.) progetto per l'installazione, trasformazione e ampliamento, degli impianti posti al servizio degli edifici, di cui ai commi 1. e 2., lett. a), b), c), e) e g) e dell art. 1, del DM 37/08, redatto dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice, nei casi NON rientranti in quelli previsti dal comma II, lett. a), b), c), e), f), g), h), dell art. 5 Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37; (per interventi con impianti non previsti dal DM 37/08 e s.m.i.) certificazione del professionista abilitato attestante il mancato obbligo di previsione progettuale con specifico riferimento alla normativa, nei casi in cui

93 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 93 detti impianti rientrino in quelli previsti dall art. 10 del Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37; (per nuovi fabbricati in fascia di pertinenza acustica di strade provinciali) progetto del professionista abilitato attestante la realizzazione delle opere di mitigazione sulla sorgente, lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sul ricettore, per ridurre l'inquinamento acustico prodotto dall'esercizio dell'infrastruttura, con l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, tenuto conto delle implicazioni di carattere tecnico-economico ai sensi del D.P.R. 142/2004. Dovrà altresì essere prodotta la documentazione previsionale di clima acustico, di cui ai punti 24 e 26 dell art. 25 delle N.T.A. del PRGC, approvato con DGR n del ; (IN GENERALE n.d.r.) VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO Per impatto acustico si intendono gli effetti indotti e le variazioni delle condizioni sonore preesistenti in una determinata porzione di territorio, dovute all'inserimento di nuove infrastrutture, opere, impianti, attività o manifestazioni (art. 2, comma 1, lettera b, legge regionale 20 ottobre 2000, n. 52 Disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di inquinamento acustico ). Per attività agricole, artigianali, commerciali, industriali, del terziario, infrastrutture ferroviarie e stradali, aeroporti ed eliporti, aviosuperfici, discoteche, circoli sportivi e/o ricreativi, occorre effettuare preventivamente al rilascio del permesso di costruire (o di autorizzazione unica SUAP) la valutazione di impatto acustico, a tal fine al progetto deve essere allegata: documentazione inerente la valutazione di impatto acustico dell attività di prossimo insediamento ai sensi dell art. 8 della legge , n. 447 e s.m.i. ed artt. 10 ed 11 della L.R , n. 52 e s.m.i., comprensiva della verifica della compatibilità con la classe acustica adottata dal Comune di San Damiano d Asti nella zonizzazione del territorio comunale in esecuzione degli artt. 5 e 6 della L.R , n. 52 e s.m.i., secondo le linee guida emanate dalla Regione Piemonte con la D.G.R. n del e ai sensi del D.G.R. Piemonte n B.u.r. n.5 allegato n. 2 del 02/02/04, a firma di tecnico competente in materia di acustica ambientale, iscritto presso l apposito elenco istituito presso l Assessorato Ambiente della Regione Piemonte in conformità al DPCM VALUTAZIONE DI CLIMA ACUSTICO Per clima acustico si intendono le condizioni sonore esistenti in una determinata porzione di territorio, derivanti dall insieme di tutte le sorgenti sonore naturali e antropiche (art. 2, comma 1, lettera c, legge regionale 20 ottobre 2000, n. 52 Disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di inquinamento acustico ). La valutazione di clima acustico è quindi una ricognizione delle condizioni sonore, abituali e ripetitive nelle loro variazioni temporali, finalizzata a evitare che insediamenti sensibili al rumore siano realizzati in aree aventi condizioni di rumorosità non compatibili con il loro utilizzo, fatta salva la possibilità di realizzare ugualmente l insediamento ove sussistano le condizioni indicate all art. 11, comma 3, della legge regionale n. 52/2000, come meglio specificato nel seguito. La valutazione di clima acustico deve pertanto fornire gli elementi necessari a verificare la compatibilità del sito prescelto per l insediamento con i vincoli necessari alla sua tutela, mediante l individuazione e la descrizione delle sorgenti sonore, sia naturali che antropiche, presenti nel suo intorno, nonché la quantificazione degli effetti acustici da esse generati. Ai sensi dell art. 8, comma 3 della legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull inquinamento acustico) e dell art. 11 della l.r. n. 52/2000, la documentazione previsionale (D.P.C.A.) di clima acustico deve essere presentata al Comune unitamente alla domanda per il rilascio del permesso di costruire o DIA per le nuove realizzazioni. Per la redazione della documentazione di valutazione del clima acustico e per l esecuzione delle misurazioni si dovrà fare riferimento al D.G.R. 14/02/05 n BURP n. 8 del 24/02/2005. (per interventi in aree produttive) progetto per l'installazione di barriere antirumore ed antinquinamento con fasce a verde piantumate a file sfalsate, con essenze arboree forti autoctone, di alto fusto ai sensi degli artt. 43 e 43 bis delle norme di PRGC; (per insediamenti civili allacciati alla pubblica fognatura) notifica degli scarichi (per insediamenti civili) in caso di allacciamento esistente alla pubblica fognatura, ovvero istanza di autorizzazione a nuovo allacciamento ed allo scarico, in conformità ai disposti dell art. 8. della Legge Regionale , n. 13 e s.m.i.. Per il successivo inoltro al Gestore del Servizio Idrico Integrato; (per insediamenti non ancora allacciati alla fognatura o con scarichi diversi) istanza di autorizzazione allo scarico, in conformità ai disposti dell art. 15 e segg. della Legge Regionale , n. 13, accompagnata dalla puntuale precisazione delle caratteristiche qualitative e quantitative dello scarico terminale, nonché dal progetto e dalla relazione in duplice copia a firma di tecnico abilitato all esercizio della professione. Il progetto dovrà contenere l estratto di mappa catastale in scala 1:2.000, una planimetria in scala non minore di 1:200 sulla quale deve essere evidenziato il tracciato della condotta privata, lo schema di smaltimento (im-hoff + subirrigazione ecc.), nel caso in cui non sia tecnicamente possibile allacciarsi alla fognatura comunale previo parere favorevole del Gestore del Servizio Idrico Integrato; (per interventi su beni culturali e paesaggistici di cui al D.lgs , n. 42) trattandosi di interventi in zone sottoposte al vincolo paesistico-ambientale di cui al D.lgs , n. 42: (per interventi esenti da autorizzazione) NON si allega istanza di autorizzazione ex art. 146 del D.lgs. 42/2004, in quanto non è richiesta autorizzazione per gli interventi che non modificano lo stato dei luoghi e l aspetto esteriore degli edifici (vedasi comma 3, art. 3 LR 32/08 e s.m.i.); (ovvero)

94 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 94 (per interventi delegati) si allega istanza di autorizzazione ex art. 146 del D.lgs. 42/2004, da rilasciarsi in delega ex comma 2, art. 3 L.R. 32/08 e s.m.i. dal Responsabile del Servizio Tecnico Comunale; (ovvero) (per interventi NON delegati) si allega istanza di autorizzazione ex art. 146 del D.lgs. 42/2004, da trasmettere al Presidente della Giunta Regionale per il conseguimento dell autorizzazione ex art. 7 della Legge , n come sostituito dall art. 146 del D.lgs. 42/2004 e dal comma 1, art. 3 L.R. 32/08; (ovvero) (per interventi soggetti ad interesse storico-artisico e/o ambientale ex 91-bis ) si allega istanza di parere vincolante della Commissione Locale per il Paesaggio, in base ai combinati disposti dell ultimo comma dell art. 49, della L.R. 56/77 e s.m.i. e dell art. 7, comma. 2, L.R. 32/2008 e s.m.i.; (per interventi su beni culturali) si allega istanza di autorizzazione ex D.lgs. 42/2004, da trasmettere alla Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte ai sensi del D.Lgs 42/2004; PERTANTO, inderogabilmente, prima di dare inizio ai lavori, dovrà preventivamente essere conseguita l autorizzazione ex art. 7 L. 1497/39 come sostituito dall art. 146 del D.lgs. 42/2004, e spiegare i suoi effetti a seguito della formazione del silenzio assenso. (per aree di dissesto) relazione geologica geotecnica, effettuata ai sensi del D.M indicante i risultati delle indagini geotecniche, i criteri di progetto delle opere di fondazione, le opere di sostegno necessarie, le prescrizioni per i manufatti di materiali sciolti e per quelli sotterranei, la verifica dei pendii naturali e dei fronti di scavo, la fattibilità delle opere, gli emungimenti di falde idriche, le opere necessarie al consolidamento, al drenaggio e all ancoraggio nel terreno; (per interventi in vincolo idrogeologico) trattandosi di interventi in zone sottoposte a vincolo per scopi idrogeologici ai sensi del R.D , n. 3267: (per interventi esenti da autorizzazione) dimostrazione dell esclusione dall obbligo del conseguimento dell autorizzazione prevista dall art. 1 LR 45/89, secondo il successivo art. 11, comma 1.; (ovvero) (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree non superiori a 2500 mc. il cui rilascio è delegato al Comune ai sensi dell art. 65 della L.R , n. 44) istanza di autorizzazione di cui all art. 1 della citata LR 45/89 per gli interventi ed attività compresi nella categoria a) I comma, art. 2 LR 45/89; (ovvero) (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree superiori a 2500 mc. ll cui rilascio è delegato alla Provincia ai sensi dell art. 64 della L.R , n. 44) istanza di autorizzazione da trasmettere alla Provincia di Asti; (ovvero) (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree superiori a 2500 mc. ll cui rilascio è rimasto in capo alla Regione ai sensi dell art. 63, comma 2, lettera a, della L.R , n. 44, come modificato dalla L.R. 30/2009: 2. Sono, altresì, di competenza della Regione) le seguenti funzioni amministrative che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) vincolo idrogeologico, modificazione della perimetrazione del vincolo, rilascio di autorizzazioni ai sensi della l.r. 45/1989 relative a: 1) opere sottoposte alla valutazione di impatto ambientale di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1988, n. 377 (Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale di cui all'articolo 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, recante istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale), di competenza dello Stato; 2) impianti di risalita a fune e piste per la pratica dello sci, nonché le relative strade di accesso ed opere accessorie, quali impianti di innevamento artificiale; 3) interventi di cui all'articolo 81 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 (Attuazione della delega di cui all'articolo 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382); 4) interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d'uso del suolo su aree superiori a trentamila metri quadrati o per volumi di scavo superiori a quindicimila metri cubi) istanza di autorizzazione da trasmettere alla Regione Piemonte; (ovvero) (nei restanti casi per i quali è competente la provincia ai sensi dell art. 64 della L.R. 26/4/2000, n. 44) istanza di autorizzazione da trasmettere alla Provincia di Asti; (per interventi di imprenditori agricoli professionale) modello I.A.T.P./1 Edizione 1997 allegato alla D.G.R , n , pubblicata sul B.U.R. n. 45 del , in attuazione della L.R , n. 49, compilato e corredato dalla documentazione ivi riportata e dalla rappresentazione grafica dell azienda. Tale modello, nel caso in cui i requisiti di capacità professionale non siano ritenuti presunti, dovrà essere trasmesso

95 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 95 entro 30 gg. dal ricevimento a cura del Comune, previo esame della commissione agricola comunale, al Settore Regionale Decentrato per l Agricoltura, per l accertamento dei requisiti di Imprenditore Agricolo Professionale ai sensi dell art. 1., del D.Lgs. 99/2004; (per interventi di imprenditori agricoli part-time) descrizione, dimostrazione consistenza, calcolo delle giornate lavorative e rappresentazione grafica dell azienda, secondo le prescrizioni di cui all allegato alla deliberazione Giunta Regionale 28 novembre 2005, n Approvazione della Guida all accertamento del possesso dei requisiti delle figure professionali operanti in agricoltura ed alla applicazione delle normative riguardanti la conservazione dell integrita fondiaria - Istruzioni per l applicazione delle normative connesse ai D.lgs nn.99/04 e 101/05. Pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 49 del 7/12/2005; (per interventi a destinazione agricola) atto di impegno dell avente diritto ex art. 25, comma 7., LR 56/77 e s.m.i., debitamente REGISTRATO presso l Ufficio del Registro di Asti e TRASCRITTO presso l Ufficio del Territorio Servizio Pubblicitario Immobiliare di Asti, che prevede: a) il mantenimento della destinazione dell immobile (aree e struttura) al servizio dell attività agricola; b) le classi di colture in atto e in progetto documentate a norma del comma 18. art. 25, LR 56/77 e s.m.i.; c) il vincolo del trasferimento di cubatura di cui al comma 17. art. 25, LR 56/77 e s.m.i.; d) le sanzioni, oltre a quelle previste dall art. 69 della citata LR 56/77, per l inosservanza degli impegni assunti così stabilite - A) in caso di cambio di destinazione d uso pari al doppio degli oneri di concessione (come determinati per interventi non esenti dal pagamento degli stessi) relativi alla nuova destinazione d uso - B) nei restanti casi pari a ,00; Si solleva l amministrazione comunale, da ogni responsabilità riguardante i diritti di terzi, relativamente all esecuzione delle opere di cui alla presente. SI ASSUMONO ALTRESI GLI IMPEGNI DI SEGUITO SPECIFICATI: Si dichiara che i lavori inizieranno non prima del decorso dei trenta giorni previsti dall'art. 23 del DPR , n. 380 e s.m.i. (eventualmente conseguenti all ottenimento dell autorizzazione in subdelega) e comunque non prima della presentazione, prima dell effettivo inizio dei lavori, della documentazione prevista dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 cd. Legge Biagi, ed in particolare che in assenza della certificazione di regolarità contributiva, anche in caso di variazione dell impresa esecutrice, è sospesa l efficacia della presente denuncia; L'inizio dei lavori E COMUNQUE SUBORDINATO ALL OSSERVANZA DELLE SEGUENTI PRESCRIZIONI Obbligo di a) richiedere e conseguire l'autorizzazione prevista dall'art. 56 lett. a- L.R. 5/12/1977 n. 56 e s.m.i., per erigere manufatti che implichino l'occupazione anche temporanea di suolo pubblico o privato; b) esporre per tutta la durata dei lavori, in luogo visibile dall'esterno, il cartello prescritto dall art. 20, comma 7., del DPR 380/2001 e s.m.i., consistente in una tabella di dimensioni non inferiori a mt. 0,70 * 1.00, chiaramente leggibile, nella quale siano indicati: --- il nome e cognome del progettista e del direttore dei lavori, o l'indicazione della pubblica amministrazione appaltante il lavoro; --- la ditta (o le ditte) esecutrice del lavoro, parte edile; --- la ditta (o le ditte) esecutrice degli impianti tecnologici, ex comma 4^ art. 9 DPR 6/12/91, n. 447; --- il numero e la data del presente atto; --- la destinazione d'uso e le unità immobiliari previste o la natura dell'intervento previsto; --- la data di inizio e di ultimazione lavori, come stabilito dal presente atto e gli eventuali aggiornamenti della data di ultimazione lavori che siano concessi; c) richiedere, con apposita istanza, l'approvazione del tracciamento delle linee di ciglio e delle linee planimetriche ed altimetriche stradali. Dell'avvenuto sopralluogo sarà redatto apposito verbale contenente le indicazioni del tracciamento suddetto, e verrà consegnato in copia dal tecnico del Comune al titolare del permesso; d) notificare copia della denuncia alle aziende erogatrici di pubblici servizi (ENERGIA ELETTRICA, TELEFONO, GAS, ACQUEDOTTO ecc.) a cui si faccia richiesta per allacciamenti anche provvisori o riferiti all'attività di cantiere o di impianti particolari; e) depositare la DIA ed il progetto vistato nel cantiere di lavoro e presentarli ad ogni richiesta dei tecnici addetti alla vigilanza dei lavori e degli agenti municipali; h) adempiere agli obblighi previsti dalla Legge 5/11/1971 n. 1086, della parte II, capo II del DPR 380/2001 e s.m.i., nonchè della L.R. 44/2000, prima dell'inizio delle opere in conglomerato cementizio semplice, armato o comunque delle strutture metalliche; i) OTTEMPERARE agli obblighi di cui al Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro., all art. 90, comma 9 e 10, stabiliscono: 9. Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa: a) verifica l'idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all'allegato XVII. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200

96 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 96 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese e dei lavoratori autonomi del certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato e del documento unico di regolarità contributiva da autocertificazione in ordine al possesso degli altri requisiti previsti dall'allegato XVII; b) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese del documento unico di regolarità contributiva, fatto salvo quanto previsto dall articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e dell'autocertificazione relativa al contratto collettivo applicato. c) trasmette all amministrazione concedente, prima dell inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività, copia della notifica preliminare di cui all articolo 99, il documento unico di regolarità contributiva delle imprese e dei lavoratori autonomi, fatto salvo quanto previsto dall articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e una dichiarazione attestante l avvenuta verifica della ulteriore documentazione di cui alle lettere a) e b). 10. In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 o del fascicolo di cui all'articolo 91, comma 1, lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all'articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributiva delle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l'efficacia del titolo abilitativo. L'organo di vigilanza comunica l'inadempienza all'amministrazione concedente. a tal fine, come precisato nella elencazione della documentazione allegata: 1) una dichiarazione dell impresa esecutrice dei lavori con l indicazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, e del contratto collettivo applicato ai lavoratori dipendenti; 2) un certificato di regolarità contributiva della stessa impresa, rilasciato dall'inps e dall'inail, per quanto di rispettiva competenza; 3) il certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato. precisando di essere altresì informato che L INOSSERVANZA DELLE SUDDETTE PRESCRIZIONI COMPORTA L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI DI LEGGE DA PARTE DEGLI ORGANI DI VIGILANZA. di essere altresì a conoscenza che in base ai disposti dell art. 27, comma 4., del D.P.R. 380/2001: Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ove nei luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia esibito il permesso di costruire, ovvero non sia apposto il prescritto cartello, DEVONO DARE immediata comunicazione all'autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente ufficio comunale, il quale verifica entro trenta giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti. L INOSSERVANZA DELLE SUDDETTE PRESCRIZIONI COMPORTA L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI DI LEGGE DA PARTE DEGLI ORGANI DI VIGILANZA, SE NE RACCOMANDA PERTANTO L ASSOLUTO RISPETTO. Si PRENDE COSCENZA fin da ora che, ai sensi dei disposti dell art. 23, comma 7., del D.P.R , n. 380, e s.m.i., è fatto obbligo, entro il termine massimo di validità della D.I.A. (anni tre), di consegnare all'ufficio Tecnico Comunale : il certificato di collaudo finale, rilasciato dal progettista o un tecnico abilitato, con il quale si attesta la conformità dell'opera al progetto presentato con la denuncia di inizio attività; la ricevuta dell'avvenuta presentazione della variazione catastale conseguente alle opere realizzate ovvero dichiarazione che le stesse non hanno comportato modificazioni del classamento. In assenza di tale documentazione si applica la sanzione di cui all'articolo 37, comma 5. Addì / /. I Denuncianti

97 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 97 I Proprietari (se diversi dai Denuncianti) N.B. ai sensi dell art. 38, comma 3, del DPR 28/12/2000 n. 445, alla presente denunciaautocertificazione viene allegata fotocopia di un documento di identità, in corso di validità, del sottoscrittore. INFORMAZIONE IMPORTANTE Al fine di non incorrere nelle sanzioni di Legge e di regolamento in materia di I.C.I., di Tariffa Smaltimento R.S.U. (ex T.A.R.S.U.), di iscrizione a Catasto e di Agibilità è stato predisposto un Vademecum reperibile presso gli Uffici Comunali e sul sito internet del Comune:

98 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 98 RELAZIONE TECNICA DI ASSEVERAZIONE ai sensi dell articolo 23, comma 1., del d.p.r. n. 380/2001 e s.m.i. Allegato alla D.I.A. DATI ANAGRAFICI DEL PROGETTISTA E D.L. Il/ La sottoscritto/a codice fiscale nato/a a C O G N O M E e N O M E C O M U N E D I N A S C I T A residente in: C O M U N E D I R E S I D E N Z A Prov. il / / Prov. C.A.P. indirizzo n. V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A ( d i r e s i d e n z a ) N U M E R O C I V I C O tel/fax / con studio in: C O M U N E D I D O M I C I L I O P R O F E S S I O N A L E Prov. C.A.P. indirizzo n. V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A ( d i d o m i c i l i o p r o f e s s i n a l e ) N U M E R O C I V I C O tel/fax / In riferimento alla denuncia l inizio di attività per l intervento di: presso l immobile sito in: identificato presso l Ufficio del Territorio al: Presentata dal Sig.: D E S C R I Z I O N E S I N T E T I C A D E L L I N T E R V E N T O C O M E D A E L A B O R A T I P R O G E T T U A L I A L L E G A T I V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A N U M E R O C I V I C O F O G L I O P A R T I C E L L E C O G N O M E e N O M E - in qualità di tecnico abilitato alla progettazione che assume qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità ai sensi dell'art. 29 comma 3. del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i., sotto la propria responsabilità e ai sensi degli artt. 359 e 481 del codice penale: ASSEVERA A) di essere il progettista incaricato dai soggetti che presentano la d.i.a.; B) che, con riferimento alla classificazione del tipo di intervento di cui agli artt. 3, 10 e 22 del D.P.R. 380/2001 e s.m.i. (T.U.E.), le opere da effettuarsi possono essere realizzate in base a denuncia di inizio attività in quanto ricadono negli interventi previsti dalla normativa edilizia in materia e precisamente ai punti: Tabella A (barrare la casella se si versa in una delle seguenti ipotesi) Articolo T.U.E. 22 c.1. tipo di intervento (interventi di cui all art. 22, commi 1. e 2., con la classificazione di cui all art. 3 del TUE) Manutenzione straordinaria di cui all art. 3 comma 1. lett. b) del TUE

99 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag c.1. Restauro e risanamento conservativo di cui all art. 3 comma 1. lett. c) del TUE 22 c.1. Ristrutturazione edilizia di cui all art. 3 comma 1. lett. d) del TUE, che NON rientra nei casi specificati all'art. 10 comma 1. lettera c) del TUE 22 c.1. Installazione di manufatti leggeri, prefabbricati, strutture in genere su suolo privato atte a soddisfare esigenze meramente temporanee (da specificare nell'oggetto dell'intervento) 22 c.1. Realizzazione di intervento pertinenziale in area NON di pregio qualificato dal PRG come nuova costruzione ovvero che comporta la realizzazione di un volume NON superiore al 20% del volume dell'edificio principale 22 c.2. Variante a permesso di costruire che non incide sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non modifica la destinazione d'uso e la categoria edilizia, non altera la sagoma dell'edificio e non viola le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire Parcheggi pertinenziali art. 9 comma 1 legge n. 122/1989 (come sostituito dall'art. 137 comma 3 del T.U.E.) della Mutamento della destinazione d uso senza opere con passaggio di categoria ai sensi dell art.8 L.R. 19/99 (che LR 19/1999 non rientrano nell art.48 L.R. 56/77 unità inferiori a 700 mc, in quanto opere libere) Tabella B (barrare la casella se si versa in una delle seguenti ipotesi) Articolo T.U.E. 22 c.3.a) 22 c.3. a) 22 c.3. b) 22 c.3. c) C) che si tratta di: CASI PARTICOLAR I DI PRESENTAZI tipo di intervento (interventi realizzabili mediante denuncia di inizio attività presentata in alternativa al permesso di costruire ai sensi dell art. 22, comma 3., con la classificazione di cui all art. 3 del TUE) Ristrutturazione edilizia di cui all art. 3 comma 1. lett. d) del TUE, che rientra nei casi specificati all'art. 10 comma 1. lettera c) del TUE per una delle seguenti ragioni: modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti, delle superfici (comprese le verande) recupero ai fini abitativi di sottotetti ai sensi della L.R. 21/98; (in questo caso compilare la dichiarazione relativa alla pertinenzialità) mutamento della destinazione d'uso in immobile in zona omogenea A Ristrutturazione edilizia di cui all art. 3 comma 1. lett. d) del TUE, che rientra nei casi specificati all'art. 10 comma 2. del TUE (con mutamento della destinazione d'uso ai sensi dell'art. 8 l.r. 19/1999) interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica qualora siano disciplinati da piani attuativi comunque denominati, ivi compresi gli accordi negoziali aventi valore di piano attuativo, che contengano precise disposizioni plano-volumetriche, tipologiche, formali e costruttive, la cui sussistenza sia stata esplicitamente dichiarata dal competente organo comunale in sede di approvazione degli stessi piani o di ricognizione di quelli vigenti; qualora i piani attuativi risultino approvati anteriormente all'entrata in vigore della legge 21 dicembre 2001, n. 443, il relativo atto di ricognizione deve avvenire entro trenta giorni dalla richiesta degli interessati; in mancanza si prescinde dall'atto di ricognizione, purché il progetto di costruzione venga accompagnato da apposita relazione tecnica nella quale venga asseverata l'esistenza di piani attuativi con le caratteristiche sopra menzionate gli interventi di nuova costruzione qualora siano in diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali recanti precise disposizioni plano-volumetriche variante in corso d'opera: n. data / / (indicare i precedenti titoli edilizi) D.I.A. autonoma su: area libera area edificata ante area edificata dopo il in forza del seguente titolo edilizio: n. / / (indicare licenza/concessione edilizia, permesso di costruire o DIA) D) che l immobile insiste su area: classificata secondo il PRGC vigente: residenziale, centro storico A - art. 33 NdA PRGC (zona "A", D.M. 1444/68) residenziale di ristrutturazione B-B2.1 e - art. 35 NdA PRGC residenziale di ristrutturazione speciali B-B2.2 - art. 35 e 36 NdA PRGC residenziale a capacità insediativa esaurita - art. 37 NdA PRGC residenziale di completamento (C) e di nuovo impianto (NI).V4 - art. 39 NdA PRGC (zona "C" D.M. data

100 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag /68) residenziale favorita da interventi pubblici - art. 40 NdA PRGC produttiva, impianto in zona impropria - art. 42 NdA PRGC produttiva di riordino, completamento e ampliamento n. - art. 43 NdA PRGC produttiva di nuovo impianto sottoposta a P.I.P. - art. 43 bis NdA PRGC turistico ricettive Tr - art. 44 NdA PRGC agricola - art. 45 NdA PRGC (zona "E", D.M. 1444/68) agricola - aree edificate di interesse ambientale - art. 45 NdA PRGC - art. 24 LR56/77 agricola - insediamenti esistenti in zona impropria - art. 45 NdA PRGC agricola - paesaggi colturali vitivinicoli - art. 45 NdA PRGC agricola - aree agricole speciali - art. 45 NdA PRGC agricola - cave - art. 45 NdA PRGC verde privato - art. 48 NdA PRGC aree destinate a Parcheggio (P) - art. 28 NdA PRGC - art. 21 LR56/77 aree destinate all Istruzione (I) - art. 28 NdA PRGC - art. 21 LR56/77 aree per attrezzature di Interesse Collettivo (IC) - art. 28 NdA PRGC - art. 21 LR56/77 aree di verde attrezzato denominate Verde Gioco Sport (VGS) - art. 28 NdA PRGC - art. 21 LR56/77 servizi sociali e attrezzature di interesse locale - art. 28 NdA PRGC servizi sociali urbani e territoriali e impianti di servizi tecnologici - art. 29 NdA PRGC soggetta ai seguenti vincoli di PRGC: AREA NON SOGGETTA A VINCOLI Vincoli sui Beni Culturali ed i Beni Paesaggistici costituenti il Patrimonio Culturale del territorio, (D.lgs , n. 42, recante Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137, e s.m.i.); art. 23 NdA PRGC vigente; idrogeologico (R.D , n. 3267); art. 25 NdA PRGC vigente; area di salvaguardia dei pozzi per uso idropotabile (mt. 200 dalle opere di presa) ex articolo 6 del d.p.r. 24 maggio 1988, n. 236 e s.m.i. - art. 25, punto 4, NdA PRGC vigente; aree di ricarica degli acquiferi profondi (ARAP1) art. 25, punto 1 NdA PRGC vigente; ambiti di pertinenza delle aree di ricarica degli acquiferi profondi (ARAP2) art. 25, punto 2 NdA PRGC vigente; zone campi pozzi di interesse provinciale (CPIP) art. 25, punto 3 NdA PRGC vigente; aree critiche o potenzialmente critiche sono quelle definite (AVFS) art. 25, punto 5 NdA PRGC vigente; aree esondabili PAI Ee a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua, coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità molto elevata (area di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 17, NdA PRGC vigente); aree esondabili PAI Eb a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua, coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità elevata (area di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 18, NdA PRGC vigente); aree esondabili PAI Em a rischio di esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le aste dei corsi d acqua, coinvolgibili dai fenomeni con pericolosità media o moderata (area di classe IIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 19, NdA PRGC vigente); aree franose PAI Fa - interessate da frane attive - (pericolosità molto elevata) (area di classe IIIa1 ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 20, NdA PRGC vigente); aree franose PAI Fq - interessate da frane quiescenti - (pericolosità elevata) (area di classe IIIa1 ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 21, NdA PRGC vigente); aree franose PAI Fs - interessate da frane stabilizzate - (pericolosità media o moderata) (area di classe IIIa1 ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 22 e art. 25, punto 22, NdA PRGC vigente); aree di classe IIIa - porzioni di territorio inedificate, che presentano caratteristiche geomorfologiche o evidenze di dissesto che le rendono inidonee a nuovi insediamenti (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 22 NdA PRGC vigente; aree di classe IIIa (dis) - perimetrazione delle aree in dissesto sui versanti ricadenti all interno di porzioni di territorio inedificate, che presentano caratteristiche geomorfologiche o evidenze di dissesto che le rendono inidonee a nuovi insediamenti (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 22 NdA PRGC vigente; aree di classe IIIb - porzioni di territorio urbanizzate o di espansione nelle quali gli elementi di pericolosità geologica e di rischio sono tali da imporre in ogni caso interventi di riassetto territoriale di carattere pubblico o privato convenzionato a tutela del patrimonio urbanistico esistente (aree di classe IIIb ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del ); art. 22 NdA PRGC vigente; fascia di rispetto dei corsi d acqua mt. 10 di cui al T.U. sulle opere idrauliche approvato con R.D , n. 523 ed art. 90 DPR 616/77; (aree di classe IIIa ai sensi della Circolare PGR n. 7/LAP del art. 25, punto 15, NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle sponde del torrente Borbore mt. 100 (art. 29, comma 1., lett. b), L.R , n. 56 e s.m.i. art. 25, punto 16, NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al torrente Borbore mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua compreso nell elenco allegato A alla L.R , n. 23 (art. 23, NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al rio Valmaggiore mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per

101 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 101 legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua compreso nell elenco allegato A alla L.R , n. 23 (art. 23, NdA PRGC vigente); fascia di rispetto delle Acque pubbliche relativa al rio Cravina / di Priocca / Maggiore / Coasso / Blesio mt. 150 beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. c) del D.lgs , n. 42) corso d acqua non compreso nell elenco allegato A alla L.R , n. 23 (art. 23, NdA PRGC vigente); aree ad usi civici beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. h) del D.lgs , n. 42); territori coperti da foreste e da boschi beni paesistici (aree tutelate per legge ai sensi dell art. 142, comma 1., lett. g) del D.lgs , n. 42 art. 23 NdA PRGC vigente); zone boscate (aree con boschi di alto fusto di cui al comma 5 dell art. 30 L.R n. 56 e s.m.i. - art. 25, secondo paragrafo, NdA PRGC vigente); tutela dei beni culturali (art. 27 L.R. 56/77 e s.m.i. art. 10 e 11 D.lgs , n art. 23 NdA PRGC vigente); fascia di rispetto stradale relativa a strada Comunale (CdS approvato con D.lgs n. 285); art. 25, punti 7 e 10 NdA PRGC vigente; fascia di rispetto stradale relativa a strada Provinciale (CdS approvato con D.lgs n. 285); art. 25, punti 8 e 9 NdA PRGC vigente; fascia di rispetto degli elettrodotti (art. 25, punto 11 NdA PRGC vigente); zona di rispetto da impianti di depurazione (L. 366/41 art. 25, punto 12 NdA PRGC vigente); zona di rispetto cimiteriale (art. 27 L.R. 56/77 e s.m.i. art. 338 T.U.LL.SS., R.D , n art. 25, punto 13 NdA PRGC vigente); aree non aedificandi (art. 25 comma 19. L.R. 56/77 e s.m.i. - art. 25, punto 14 NdA PRGC vigente); corridoi biologici art. 25, punto 23 NdA PRGC vigente; fasce acustiche CbA fasce A (mt. 100) di pertinenza acustica delle strade extraurbane secondarie esistenti (Cb) (D.P.R. 142/2004 e s.m.i. art. 25, punto 24 NdA PRGC vigente); fasce acustiche CbB fasce B (mt. 50) di pertinenza acustica delle strade extraurbane secondarie esistenti (Cb) (D.P.R. 142/2004 e s.m.i. art. 25, punto 25 NdA PRGC vigente); fasce acustiche Db fasce (mt. 100) di pertinenza acustica delle strade urbane di scorrimento esistenti (Db) (D.P.R. 142/2004 e s.m.i. art. 25, punto 26 NdA PRGC vigente);. residenziale presso l immobile ad uso: agricola abitazione pertinenza strutture tecniche agricole abitazione rurale produttiva commerciale turistico-ricettiva direzionale di imprenditore agricolo professionale di imprenditore part-time E) che il progetto delle opere descritte negli allegati elaborati tecnici è completo di tutta la documentazione richiesta, come indicato nella D.I.A. ed è conforme alle vigenti norme in materia urbanistica, ancorché in regime di salvaguardia, edilizia, igienico-sanitaria, di sicurezza, nonché a quanto previsto e prescritto dai vigenti strumenti urbanistici, dal Regolamento edilizio e dal Regolamento d'igiene del Comune di San Damiano d Asti ed ogni altra disposizione dettata da leggi e/o regolamenti locali. F) che in riferimento ai LIMITI ALL ATTIVITA EDIFICATORIA (vedasi prospetto dei vincoli come sopra compilato), l immobile oggetto di intervento: Non risulta assoggettato a limitazioni all attività edificatoria. Risulta assoggettato a disposizioni/vincoli in relazione ai quali si allegano le autorizzazioni previste dalla normativa vigente. Risulta assoggettato a disposizioni/vincoli; le autorizzazioni necessarie non sono allegate e sono richieste attraverso autonoma/e istanza/e, allegando pertanto il numero di copie degli elaborati richiesti per l inoltro agli Enti competenti. G) che in riferimento al rispetto della normativa per la sicurezza degli impianti del Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, in relazione allo specifico intervento dichiara: che nessuno degli impianti è soggetto alla redazione del progetto secondo i disposti di cui all art. 10 del D.M. n. 37/08; il rispetto della normativa per la sicurezza degli impianti è definito nell allegata DICHIARAZIONE DI PROGETTO DEGLI IMPIANTI D.M. n. 37/08, compilata e sottoscritta.

102 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 102 DICHIARAZIONE DI PROGETTO DEGLI IMPIANTI D.M. n. 37/08. Obbligatorietà Casi di obbligatorietà di predisposizione e deposito del progetto indicati dal D.M. n. 37/08. SI NO a) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a), per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unità abitative aventi potenza impegnata superiore a 6 kw o per utenze domestiche di singole unità abitative di superficie superiore a 400 mq; b) impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici, per i quali è obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori; c) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6 kw o qualora la superficie superi i 200 mq; d) impianti elettrici relativi ad unità immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio di incendio, nonché per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 mc; e) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), relativi agli impianti elettronici in genere quando coesistono con impianti elettrici con obbligo di progettazione; f) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c), dotati di canne fumarie collettive ramificate, nonché impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi una potenzialità frigorifera pari o superiore a frigorie/ora; g) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera e), relativi alla distribuzione e l'utilizzazione di gas combustibili con portata termica superiore a 50 kw o dotati di canne fumarie collettive ramificate, o impianti relativi a gas medicali per uso ospedaliero e simili, compreso lo stoccaggio; h) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), se sono inseriti in un'attività soggetta al rilascio del certificato prevenzione incendi e, comunque, quando gli idranti sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero pari o superiore a 10. Per i progetti indicati come obbligatori la presente costituisce impegno alla consegna, prima del rilascio del provvedimento abilitativo e in duplice copia di relazione tecnica, disegni planimetrici e schemi dell impianto. Contestualmente alla comunicazione di fine lavori, verranno inoltre depositate presso gli uffici comunali, art. 9 D.M. 37/08, le dichiarazioni di conformità rilasciate dagli installatori ai sensi dell'art. 7 del D.M. 37/08. Per i progetti indicati come non obbligatori si dichiara che gli impianti non sono soggetti alla redazione del progetto di cui all art. 5 del D.M. n. 37/08. H) che in relazione al rispetto della Direttiva comunitaria 2002/91/CE sul rendimento energetico degli edifici, come recepita dalla normativa nazionale con il D.Lgs. 192/2005 e s.m.i., divenuto esecutivo a seguito dell emanazione dei decreti attuativi D.P.R. 59/2009 requisiti energetici degli edifici e D.M. 26/06/2009 linee guida sulla certificazione energetica, nonché dalla legislazione regionale tramite la L.R. 13/2007 disposizioni in materia di rendimento energetico nell edilizia e s.m.i., attuata mediante la D.G.R certificazione energetica degli edifici, la D.G.R impianti solari termici, impianti da rinnovabili e serre solari e la D.G.R stralcio di piano Regione Piemonte per il riscaldamento ambientale e il condizionamento e rendimento energetico nell edilizia, per l intervento in oggetto si allega: (Per interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione edilizia, soggetti al rilascio dell attestato di certificazione energetica, previsto dall art. 5, comma 1, della L.R. 13/2007 e s.m.i.) relazione tecnica, di cui all art. 28, comma 1, della L. 9 gennaio 1991, n. 10 e s.m.i.... come definita dall allegato E del D.Lgs. 192/2005, da depositarsi in duplice copia al momento della presentazione dell istanza, come specificato dal comma 1 art. 7 L.R. 28 maggio 2007, n. 13 e s.m.i., in conformità alla normativa della Regione Piemonte L.R. 28 maggio 2007, n. 13 e s.m.i. e successivi regolamenti attuativi DGR n sulla Certificazione Energetica, DGR n sulle fonti rinnovabili di energia entrati in vigore a far data dal e DGR n sul rendimento energetico nell'edilizia, entrata in vigore a far data dal , in adeguamento al completamento della riforma nazionale per il recepimento della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia, avvenuta con l'entrata in vigore del DPR 59/2009 e del DM ; (Per interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione edilizia, soggetti al rilascio dell attestato di certificazione energetica, previsto dall art. 5, comma 1, della L.R. 13/2007 e s.m.i.) Certificazione energetica dell edificio come disposto della Legge n. 244 del 24/12/2007 (finanziaria 2008), aggiornata dalla Legge n. 191 del 23/12/2009 (finanziaria 2010), art. 1, comma 288, il rilascio del Permesso di Costruire è subordinato alla certificazione energetica dell edificio. omissis>>, si

103 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 103 rammenta inoltre che il comma 282 dell art. 1, dispone che il rilascio del certificato di agibilità al permesso di costruire è subordinato alla certificazione energetica dell edificio; nominativo del certificatore, abilitato, ai sensi del comma 1, art. 6, L.R. 13/2007 e del punto 3, della D.G.R. n del 4/08/2009, da produrre entro la data di inizio lavori a cura del costruttore, come disposto dal punto 5.1, IV capoverso, della D.G.R. n del 4/08/2009 (si rammenta che ai sensi dell articolo 5, comma 10 della L.R. 13/2007 e s.m.i., l'attestato di certificazione energetica é rilasciato da un certificatore estraneo alla progettazione e alla direzione lavori). (Per interventi previsti dall'articolo 2, commi 1 e 2, della L.R. 13/2007 e s.m.i., di seguito riportati: - nuova costruzione SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - ristrutturazione edilizia, di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - ristrutturazione edilizia di edifici con superficie utile fino a 1000 metri quadrati o su porzioni di edifici con superficie utile superiore a 1000 metri quadrati SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - porzioni di volumetria relativa ad ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti; - manutenzione straordinaria di edifici; - nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti; - ristrutturazione di impianti termici; - sostituzione di generatore di calore) anche se non soggetti a certificazione energetica dovranno rispettare le seguenti disposizioni: relazione tecnica (in duplice copia), di cui all'articolo 28, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 e s.m.i.... come definita dall'allegato E del d.lgs. 192/2005 e s.m.i., nella quale sia altresì riportata la valutazione delle prestazioni energetiche integrate dell'edificio e l'indicazione del rispetto dei requisiti minimi di prestazione energetica, tenendo conto delle disposizioni di cui alle D.G.R e D.G.R , ai sensi dell art. 7, comma 1, della l.r. 13/2007 e s.m.i.;) (Per interventi previsti del punto 3.1 della D.G.R , di seguito riportati: - edifici di nuova costruzione in cui è prevista l installazione dell impianto idricosanitario; - edifici sottoposti a ristrutturazione qualora questa sia accompagnata dalla ristrutturazione dell impianto termico; - ristrutturazione di impianti termici; - realizzazione di porzioni di volumetria conseguenti ad ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti in cui sia previsto un fabbisogno di acqua calda sanitaria con riferimento alla sola quota di fabbisogno derivante dall ampliamento; - nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti. anche se non soggetti a certificazione energetica dovranno rispettare le seguenti disposizioni: Ai sensi dell art. 18 della L.R. 13/2007, nonché del punto 3.1 della D.G.R , per soddisfare il fabbisogno energetico annuale di acqua calda sanitaria il proprietario o chi ne ha titolo installa sistemi solari termici integrati nella struttura edilizia dimensionati in modo tale da coprire il 60% del suddetto fabbisogno. Il progetto allegato alla richiesta di permesso di costruire o equivalente titolo edilizio deve illustrare gli elementi tecnici ed architettonici, atti a dimostrare il soddisfacimento del fabbisogno standard mediante l installazione di impianto solare termico o la sussistenza di eventuali condizioni di impossibilità tecnica di cui al paragrafo 3.4. L installazione dei suddetti sistemi deve avvenire contestualmente ai lavori di costruzione o ristrutturazione e comunque prima del rilascio dell agibilità nei casi in cui questa sia necessaria.; (Per interventi ESCLUSI dalle disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia, L.R. 13/2007 e s.m.i.) dichiarazione che le opere oggetto della presente istanza riguardano le categorie di edifici e impianti di cui al comma 5, dell art. 2, della L.R. 13/2007 e s.m.i., ovvero attestazione motivata dell esclusione dell intervento dalle disposizioni in materia di rendimento energetico I) che con riferimento all eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico di cui all'art. 82 del DPR n. 380/2001 e s.m.i.: l intervento proposto rispetta la normativa in materia di barriere architettoniche, come meglio descritto nell allegata relazione tecnica. l intervento proposto non è soggetto alla normativa in materia di barriere architettoniche in quanto: (precisare) J) che, con riferimento al D.M. Interno e s.m.i. - Modificazioni del D.M , concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi: non è prevista alcuna attività soggetta a controllo di prevenzioni incendi ai sensi del D.M. del e s.m.i. si allega la prova dell avvenuto deposito della documentazione per il parere di conformità al progetto presso il Comando Provinciale Vigili del Fuoco si richiede l'inoltro al Comando Provinciale Vigili del Fuoco del progetto e si allegano a tal proposito le necessarie copie degli elaborati di progetto come da D.M. Interno

104 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 104 K) che si impegna a presentare, ultimato l intervento, il certificato di collaudo finale previsto dal comma 7 dell art. 23 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.. SI ASSUMONO ALTRESI GLI IMPEGNI DI SEGUITO SPECIFICATI: Si dichiara che, per quanto di competenza della Direzione Lavori, non si autorizza l inizio dei lavori prima del decorso dei trenta giorni previsti dall'art. 23 del DPR , n. 380 e s.m.i. (eventualmente conseguenti all ottenimento dell autorizzazione in subdelega) e comunque non prima della presentazione, prima dell effettivo inizio dei lavori, della documentazione prevista dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 cd. Legge Biagi, ed in particolare che in assenza della certificazione di regolarità contributiva, anche in caso di variazione dell impresa esecutrice, si disporrà la sospensione dell efficacia della D.I.A.; L'inizio dei lavori E COMUNQUE SUBORDINATO ALL OSSERVANZA DELLE SEGUENTI PRESCRIZIONI Obbligo di a) richiedere e conseguire l'autorizzazione prevista dall'art. 56 lett. a- L.R. 5/12/1977 n. 56 e s.m.i., per erigere manufatti che implichino l'occupazione anche temporanea di suolo pubblico o privato; b) esporre per tutta la durata dei lavori, in luogo visibile dall'esterno, il cartello prescritto dall art. 20, comma 7., del DPR 380/2001 e s.m.i., consistente in una tabella di dimensioni non inferiori a mt. 0,70 * 1.00, chiaramente leggibile, nella quale siano indicati: --- il nome e cognome del progettista e del direttore dei lavori, o l'indicazione della pubblica amministrazione appaltante il lavoro; --- la ditta (o le ditte) esecutrice del lavoro, parte edile; --- la ditta (o le ditte) esecutrice degli impianti tecnologici, ex comma 4. art. 9 DPR 6/12/91, n. 447; --- il numero e la data del presente atto; --- la destinazione d'uso e le unità immobiliari previste o la natura dell'intervento previsto; --- la data di inizio e di ultimazione lavori, come stabilito dal presente atto e gli eventuali aggiornamenti della data di ultimazione lavori che siano concessi; c) richiedere, con apposita istanza, l'approvazione del tracciamento delle linee di ciglio e delle linee planimetriche ed altimetriche stradali. Dell'avvenuto sopralluogo sarà redatto apposito verbale contenente le indicazioni del tracciamento suddetto, e verrà consegnato in copia dal tecnico del Comune al titolare del permesso; d) notificare copia della denuncia alle aziende erogatrici di pubblici servizi (ENERGIA ELETTRICA, TELEFONO, GAS, ACQUEDOTTO ecc.) a cui si faccia richiesta per allacciamenti anche provvisori o riferiti all'attività di cantiere o di impianti particolari; e) depositare la DIA ed il progetto vistato nel cantiere di lavoro e presentarli ad ogni richiesta dei tecnici addetti alla vigilanza dei lavori e degli agenti municipali; j) adempiere agli obblighi previsti dalla Legge 5/11/1971 n. 1086, della parte II, capo II del DPR 380/2001 e s.m.i., nonchè della L.R. 44/2000, prima dell'inizio delle opere in conglomerato cementizio semplice, armato o comunque delle strutture metalliche; k) OTTEMPERARE agli obblighi di cui al Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro., all art. 90, comma 9 e 10, stabiliscono: 9. Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa: c) verifica l'idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all'allegato XVII. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese e dei lavoratori autonomi del certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato e del documento unico di regolarità contributiva da autocertificazione in ordine al possesso degli altri requisiti previsti dall'allegato XVII; d) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese del documento unico di regolarità contributiva, fatto salvo quanto previsto dall articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e dell'autocertificazione relativa al contratto collettivo applicato. c) trasmette all amministrazione concedente, prima dell inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività, copia della notifica preliminare di cui all articolo 99, il documento unico di regolarità contributiva delle imprese e dei lavoratori autonomi, fatto salvo quanto previsto dall articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e una dichiarazione attestante l avvenuta verifica della ulteriore documentazione di cui alle lettere a) e b). 10. In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 o del fascicolo di cui all'articolo 91, comma 1, lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all'articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributiva delle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l'efficacia del titolo abilitativo. L'organo di vigilanza comunica l'inadempienza all'amministrazione concedente. a tal fine, deve essere allegata alla D.I.A.: 1) una dichiarazione dell impresa esecutrice dei lavori con l indicazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, e del contratto collettivo applicato ai lavoratori dipendenti;

105 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag ) un certificato di regolarità contributiva della stessa impresa, rilasciato dall'inps e dall'inail, per quanto di rispettiva competenza; 3) il certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato. L INOSSERVANZA DELLE SUDDETTE PRESCRIZIONI COMPORTA L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI DI LEGGE DA PARTE DEGLI ORGANI DI VIGILANZA. in base ai disposti dell art. 27, comma 4., del D.P.R. 380/2001 e s.m.i.: Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ove nei luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia esibito il permesso di costruire, ovvero non sia apposto il prescritto cartello, DEVONO DARE immediata comunicazione all'autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente ufficio comunale, il quale verifica entro trenta giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti. L INOSSERVANZA DELLE SUDDETTE PRESCRIZIONI COMPORTA L APPLICAZIONE DELLE SANZIONI DI LEGGE DA PARTE DEGLI ORGANI DI VIGILANZA, SE NE RACCOMANDA PERTANTO L ASSOLUTO RISPETTO. ai sensi dei disposti dell art. 23, comma 7., del D.P.R , n. 380, e s.m.i., è fatto obbligo, entro il termine massimo di validità della D.I.A. (anni tre), di consegnare all'ufficio Tecnico Comunale : il certificato di collaudo finale, rilasciato dal progettista o un tecnico abilitato, con il quale si attesta la conformità dell'opera al progetto presentato con la denuncia di inizio attività; la ricevuta dell'avvenuta presentazione della variazione catastale conseguente alle opere realizzate ovvero dichiarazione che le stesse non hanno comportato modificazioni del classamento. In assenza di tale documentazione si applica la sanzione di cui all'articolo 37, comma 5. Addì / /. In fede. Il progettista (timbro e firma)

106 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 106 Modello Trasmissione documentazione integrativa all istanza di permesso di Costruire In CARTA LIBERA All. B DPR 642/1972 e s.m.i. Al Responsabile dello Sportello Unico per l Edilizia del Comune di SAN DAMIANO D ASTI OGGETTO: Trasmissione documentazione integrativa all istanza di permesso di Costruire I _/ L_ sottoscritt_: in qualità di legale rappresentante della ditta: codici fiscali: con domicilio in: dichiarando di avere l uso o il godimento, in qualità di: titolare del permesso di costruire (eventuale): presso l immobile sito in: identificato presso l Ufficio del Territorio al: C O G N O M E E N O M E D E I T I T O L A R I O D E L R A P P R E S E N T A N T E D E L L A D I T T A T I T O L A R E D E N O M I N A Z I O N E D E L L A D I T T A T I T O L A R E S E D I V E R S A D A P E R S O N E F I S I C H E C O D I C I F I S C A L I O P A R T I T A I V A D I T U T T I I R I C H I E D E N T I V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A N U M E R O C I V I C O I N D I C A R E I L D I R I T T O D E L L A D I T T A R I C H I E D E N T E ( P R O P R I E T A R I, U S U F R U T T U A R I, A F F. e c c.. ) NUMERO DATA COMPILARE SOLO NEL CASO DI VARIANTI V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A N U M E R O C I V I C O F O G L I O P A R T I C E L L E Integra la pratica edilizia n. (la numerazione è obbligatoria e deve essere prelevata dalla lettera di richiesta o dalla notizia di avvio del procedimento) ALLEGANDO: ( C O N T R A S S E G N A R E I D O C U M E N T I A L L E G A T I A L L I S T A N Z A ) titolo di proprietà, altri diritti reali, uso o godimento dell immobile, di cui all art. 48 c.1, LR 56/77 e s.m.i; autocertificazioni di proprietà, altri diritti reali, uso o godimento dell immobile, di tutti i restanti soggetti oltre il primo richiedente; dichiarazione del professionista abilitato, di conformità dell intervento alle disposizioni di cui alla L. 13/1989, prescritta dall art. 1, comma 4. della stessa Legge; documentazione fotografica dello stato attuale dell immobile; relazione con dettagliata descrizione dell intervento e motivazione scelte progettuali; n tavole di progetto, a firma di tecnico abilitato all esercizio della professione, riportanti : estratto di mappa, estratto di PRGC, ingrandimento del lotto con l indicazione della distanza del fabbricato dai confini di proprietà, piano quotato con quota di riferimento nota ed inamovibile, individuazione e conteggi delle aree a parcheggio ai sensi dell art. 41 sexies, L. 1150/42, modificato dall art. 2 della L. 122/89 e delle NdA del PRGC, piante con indicate le destinazioni d uso di tutti i locali, sezioni quotate sia internamente che esternamente, quattro prospetti, precisa indicazione dei materiali; conteggi planovolumetrici per le verifiche dei parametri urbanistici ; (per interventi onerosi) conteggi planovolumetrici per la determinazione degli oneri di urbanizzazione;

107 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 107 (per nuova costruzione di edifici residenziali) conteggi planovolumetrici per la compilazione della tabella allegata al D.M. 801/77 (per la determinazione del contributo sul costo di costruzione); (per interventi onerosi su edifici esistenti o nuova costruzione di edifici non residenziali) computo metrico estimativo redatto sulla base del Prezziario Regione Piemonte adottato dal Comune; (per nuove costruzioni e ampliamenti) modello ISTAT/PDC VERSIONE 2010, debitamente compilato, reperibile sul sito: (su strada provinciale in centro abitato) nulla osta dell Amministrazione Provinciale di Asti ex art. 26 comma 3., del C.d.S. approvato con D. Lgs. n. 285/92; (su strada provinciale fuori dal centro abitato) concessione dell Amministrazione Provinciale di Asti; (per attività produttive a cura dello SUAP) parere preventivo dell ASL 19 - S.I.S.P ai sensi dell art. 48 L.R. 56/77 e s.m.i., corredato dal progetto e dalla relazione tecnica vistati; (per abitazioni) un autocertificazione ex art. 20, comma 1., del D.P.R , n. 380 e s.m.i., circa la conformità del progetto alle norme igienico-sanitarie nel caso in cui il progetto riguardi interventi di edilizia residenziale ovvero la verifica in ordine a tale conformità non comporti valutazioni tecnico-discrezionali; (per attività soggette a CPI) parere preventivo del Comando Prov. VV.F. di Asti, corredato dal progetto e dalla relazione tecnica vistati; (per attività non soggette a CPI) certificazione del tecnico progettista circa la non assoggettabilità dell attività al preventivo parere del Comando Prov. VV.F. di Asti ed all obbligo del conseguimento del C.P.I., in base alla normativa vigente; (Per interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione edilizia, soggetti al rilascio dell attestato di certificazione energetica, previsto dall art. 5, comma 1, della L.R. 13/2007 e s.m.i.) relazione tecnica, di cui all art. 28, comma 1, della L. 9 gennaio 1991, n. 10 e s.m.i.... come definita dall allegato E del D.Lgs. 192/2005, da depositarsi in duplice copia al momento della presentazione dell istanza, come specificato dal comma 1 art. 7 L.R. 28 maggio 2007, n. 13 e s.m.i., in conformità alla normativa della Regione Piemonte L.R. 28 maggio 2007, n. 13 e s.m.i. e successivi regolamenti attuativi DGR n sulla Certificazione Energetica, DGR n sulle fonti rinnovabili di energia entrati in vigore a far data dal e DGR n sul rendimento energetico nell'edilizia, entrata in vigore a far data dal , in adeguamento al completamento della riforma nazionale per il recepimento della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia, avvenuta con l'entrata in vigore del DPR 59/2009 e del DM ; (Per interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione edilizia, soggetti al rilascio dell attestato di certificazione energetica, previsto dall art. 5, comma 1, della L.R. 13/2007 e s.m.i.) Certificazione energetica dell edificio come disposto della Legge n. 244 del 24/12/2007 (finanziaria 2008), aggiornata dalla Legge n. 191 del 23/12/2009 (finanziaria 2010), art. 1, comma 288, il rilascio del Permesso di Costruire è subordinato alla certificazione energetica dell edificio. omissis>>, si rammenta inoltre che il comma 282 dell art. 1, dispone che il rilascio del certificato di agibilità al permesso di costruire è subordinato alla certificazione energetica dell edificio; nominativo del certificatore, abilitato, ai sensi del comma 1, art. 6, L.R. 13/2007 e del punto 3, della D.G.R. n del 4/08/2009, da produrre entro la data di inizio lavori a cura del costruttore, come disposto dal punto 5.1, IV capoverso, della D.G.R. n del 4/08/2009 (si rammenta che ai sensi dell articolo 5, comma 10 della L.R. 13/2007 e s.m.i., l'attestato di certificazione energetica é rilasciato da un certificatore estraneo alla progettazione e alla direzione lavori). (Per interventi previsti dall'articolo 2, commi 1 e 2, della L.R. 13/2007 e s.m.i., di seguito riportati: - nuova costruzione SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - ristrutturazione edilizia, di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - ristrutturazione edilizia di edifici con superficie utile fino a 1000 metri quadrati o su porzioni di edifici con superficie utile superiore a 1000 metri quadrati SOGGETTI A CERTIFICAZIONE; - porzioni di volumetria relativa ad ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti; - manutenzione straordinaria di edifici; - nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti; - ristrutturazione di impianti termici; - sostituzione di generatore di calore) anche se non soggetti a certificazione energetica dovranno rispettare le seguenti disposizioni: relazione tecnica (in duplice copia), di cui all'articolo 28, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 e s.m.i.... come definita dall'allegato E del d.lgs. 192/2005 e s.m.i., nella quale sia altresì riportata la valutazione delle prestazioni energetiche integrate dell'edificio e l'indicazione del rispetto dei requisiti minimi di prestazione energetica, tenendo conto delle disposizioni di cui alle D.G.R e D.G.R , ai sensi dell art. 7, comma 1, della l.r. 13/2007 e s.m.i.;

108 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 108 (Per interventi previsti del punto 3.1 della D.G.R , di seguito riportati: - edifici di nuova costruzione in cui è prevista l installazione dell impianto idricosanitario; - edifici sottoposti a ristrutturazione qualora questa sia accompagnata dalla ristrutturazione dell impianto termico; - ristrutturazione di impianti termici; - realizzazione di porzioni di volumetria conseguenti ad ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti in cui sia previsto un fabbisogno di acqua calda sanitaria con riferimento alla sola quota di fabbisogno derivante dall ampliamento; - nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti. anche se non soggetti a certificazione energetica dovranno rispettare le seguenti disposizioni: Ai sensi dell art. 18 della L.R. 13/2007, nonché del punto 3.1 della D.G.R , per soddisfare il fabbisogno energetico annuale di acqua calda sanitaria il proprietario o chi ne ha titolo installa sistemi solari termici integrati nella struttura edilizia dimensionati in modo tale da coprire il 60% del suddetto fabbisogno. Il progetto allegato alla richiesta di permesso di costruire o equivalente titolo edilizio deve illustrare gli elementi tecnici ed architettonici, atti a dimostrare il soddisfacimento del fabbisogno standard mediante l installazione di impianto solare termico o la sussistenza di eventuali condizioni di impossibilità tecnica di cui al paragrafo 3.4. L installazione dei suddetti sistemi deve avvenire contestualmente ai lavori di costruzione o ristrutturazione e comunque prima del rilascio dell agibilità nei casi in cui questa sia necessaria. (Per interventi ESCLUSI dalle disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia, L.R. 13/2007 e s.m.i.) dichiarazione che le opere oggetto della presente istanza riguardano le categorie di edifici e impianti di cui al comma 5, dell art. 2, della L.R. 13/2007 e s.m.i., ovvero attestazione motivata dell esclusione dell intervento dalle disposizioni in materia di rendimento energetico (per interventi con impianti di cui all art. 5, comma 2, DM 37/08 e s.m.i.) progetto per l'installazione, trasformazione e ampliamento, degli impianti posti al servizio degli edifici, di cui ai commi 1. e 2., lett. a), b), c), e) e g) e dell art. 1, del DM 37/08, redatto da un professionista iscritto agli albi professionali secondo le specifiche competenze tecniche richieste, nei casi indicati al comma II, lett. a), b), c), e), f), g), h), dell art. 5 Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37; (per interventi con impianti di cui all art. 5, comma 1, DM 37/08 e s.m.i.) progetto per l'installazione, trasformazione e ampliamento, degli impianti posti al servizio degli edifici, di cui ai commi 1. e 2., lett. a), b), c), e) e g) e dell art. 1, del DM 37/08, redatto dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice, nei casi NON rientranti in quelli previsti dal comma II, lett. a), b), c), e), f), g), h), dell art. 5 Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37; (per interventi con impianti non previsti dal DM 37/08 e s.m.i.) certificazione del professionista abilitato attestante il mancato obbligo di previsione progettuale con specifico riferimento alla normativa, nei casi in cui detti impianti rientrino in quelli previsti dall art. 10 del Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37; (per nuovi fabbricati in fascia di pertinenza acustica di strade provinciali) progetto del professionista abilitato attestante la realizzazione delle opere di mitigazione sulla sorgente, lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sul ricettore, per ridurre l'inquinamento acustico prodotto dall'esercizio dell'infrastruttura, con l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, tenuto conto delle implicazioni di carattere tecnico-economico ai sensi del D.P.R. 142/2004. Dovrà altresì essere prodotta la documentazione previsionale di clima acustico, di cui ai punti 24 e 26 dell art. 25 delle N.T.A. del PRGC, approvato con DGR n del ; (IN GENERALE n.d.r.) VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO Per impatto acustico si intendono gli effetti indotti e le variazioni delle condizioni sonore preesistenti in una determinata porzione di territorio, dovute all'inserimento di nuove infrastrutture, opere, impianti, attività o manifestazioni (art. 2, comma 1, lettera b, legge regionale 20 ottobre 2000, n. 52 Disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di inquinamento acustico ). Per attività agricole, artigianali, commerciali, industriali, del terziario, infrastrutture ferroviarie e stradali, aeroporti ed eliporti, aviosuperfici, discoteche, circoli sportivi e/o ricreativi, occorre effettuare preventivamente al rilascio del permesso di costruire (o di autorizzazione unica SUAP) la valutazione di impatto acustico, a tal fine al progetto deve essere allegata: documentazione inerente la valutazione di impatto acustico dell attività di prossimo insediamento ai sensi dell art. 8 della legge , n. 447 e s.m.i. ed artt. 10 ed 11 della L.R , n. 52 e s.m.i., comprensiva della verifica della compatibilità con la classe acustica adottata dal Comune di San Damiano d Asti nella zonizzazione del territorio comunale in esecuzione degli artt. 5 e 6 della L.R , n. 52 e s.m.i., secondo le linee guida emanate dalla Regione Piemonte con la D.G.R. n del e ai sensi del D.G.R. Piemonte n B.u.r. n.5 allegato n. 2 del 02/02/04, a firma di tecnico competente in materia di acustica ambientale, iscritto presso l apposito elenco istituito presso l Assessorato Ambiente della Regione Piemonte in conformità al DPCM VALUTAZIONE DI CLIMA ACUSTICO Per clima acustico si intendono le condizioni sonore esistenti in una determinata porzione di territorio, derivanti dall insieme di tutte le sorgenti sonore naturali e antropiche (art. 2, comma 1, lettera c, legge regionale 20 ottobre 2000, n. 52 Disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di inquinamento acustico ).

109 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 109 La valutazione di clima acustico è quindi una ricognizione delle condizioni sonore, abituali e ripetitive nelle loro variazioni temporali, finalizzata a evitare che insediamenti sensibili al rumore siano realizzati in aree aventi condizioni di rumorosità non compatibili con il loro utilizzo, fatta salva la possibilità di realizzare ugualmente l insediamento ove sussistano le condizioni indicate all art. 11, comma 3, della legge regionale n. 52/2000, come meglio specificato nel seguito. La valutazione di clima acustico deve pertanto fornire gli elementi necessari a verificare la compatibilità del sito prescelto per l insediamento con i vincoli necessari alla sua tutela, mediante l individuazione e la descrizione delle sorgenti sonore, sia naturali che antropiche, presenti nel suo intorno, nonché la quantificazione degli effetti acustici da esse generati. Ai sensi dell art. 8, comma 3 della legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull inquinamento acustico) e dell art. 11 della l.r. n. 52/2000, la documentazione previsionale (D.P.C.A.) di clima acustico deve essere presentata al Comune unitamente alla domanda per il rilascio del permesso di costruire o DIA per le nuove realizzazioni. Per la redazione della documentazione di valutazione del clima acustico e per l esecuzione delle misurazioni si dovrà fare riferimento al D.G.R. 14/02/05 n BURP n. 8 del 24/02/2005. (per interventi in aree produttive) progetto per l'installazione di barriere antirumore ed antinquinamento con fasce a verde piantumate a file sfalsate, con essenze arboree forti autoctone, di alto fusto ai sensi degli artt. 43 e 43 bis delle norme di PRGC; (per insediamenti civili allacciati alla pubblica fognatura) notifica degli scarichi (per insediamenti civili) in caso di allacciamento esistente alla pubblica fognatura, ovvero istanza di autorizzazione a nuovo allacciamento ed allo scarico, in conformità ai disposti dell art. 8. della Legge Regionale , n. 13 e s.m.i.. Per il successivo inoltro al Gestore del Servizio Idrico Integrato; (per insediamenti non ancora allacciati alla fognatura o con scarichi diversi) istanza di autorizzazione allo scarico, in conformità ai disposti dell art. 15 e segg. della Legge Regionale , n. 13, accompagnata dalla puntuale precisazione delle caratteristiche qualitative e quantitative dello scarico terminale, nonché dal progetto e dalla relazione in duplice copia a firma di tecnico abilitato all esercizio della professione. Il progetto dovrà contenere l estratto di mappa catastale in scala 1:2.000, una planimetria in scala non minore di 1:200 sulla quale deve essere evidenziato il tracciato della condotta privata, lo schema di smaltimento (im-hoff + sub-irrigazione ecc.), nel caso in cui non sia tecnicamente possibile allacciarsi alla fognatura comunale previo parere favorevole del Gestore del Servizio Idrico Integrato; (per interventi su beni culturali e paesaggistici di cui al D.lgs , n. 42) trattandosi di interventi in zone sottoposte al vincolo paesistico-ambientale di cui al D.lgs , n. 42: (per interventi esenti da autorizzazione) NON si allega istanza di autorizzazione ex art. 146 del D.lgs. 42/2004, in quanto non è richiesta autorizzazione per gli interventi che non modificano lo stato dei luoghi e l aspetto esteriore degli edifici (vedasi comma 3, art. 3 LR 32/08 e s.m.i.); (ovvero) (per interventi delegati) si allega istanza di autorizzazione ex art. 146 del D.lgs. 42/2004, da rilasciarsi in delega ex comma 2, art. 3 L.R. 32/08 e s.m.i. dal Responsabile del Servizio Tecnico Comunale; (ovvero) (per interventi NON delegati) si allega istanza di autorizzazione ex art. 146 del D.lgs. 42/2004, da trasmettere al Presidente della Giunta Regionale per il conseguimento dell autorizzazione ex art. 7 della Legge , n come sostituito dall art. 146 del D.lgs. 42/2004 e dal comma 1, art. 3 L.R. 32/08 e s.m.i.; (ovvero) (per interventi soggetti ad interesse storico-artisico e/o ambientale ex 91-bis ) si allega istanza di parere vincolante della Commissione Locale per il Paesaggio, in base ai combinati disposti dell ultimo comma dell art. 49, della L.R. 56/77 e s.m.i. e dell art. 7, comma. 2, L.R. 32/2008 e s.m.i.; (per interventi su beni culturali) nulla osta della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte ai sensi del D.Lgs 42/2004; (per aree di dissesto) relazione geologica geotecnica, effettuata ai sensi del D.M indicante i risultati delle indagini geotecniche, i criteri di progetto delle opere di fondazione, le opere di sostegno necessarie, le prescrizioni per i manufatti di materiali sciolti e per quelli sotterranei, la verifica dei pendii naturali e dei fronti di scavo, la fattibilità delle opere, gli emungimenti di falde idriche, le opere necessarie al consolidamento, al drenaggio e all ancoraggio nel terreno; (per interventi in vincolo idrogeologico) trattandosi di interventi in zone sottoposte a vincolo per scopi idrogeologici ai sensi del R.D , n. 3267: (per interventi esenti da autorizzazione) dimostrazione dell esclusione dall obbligo del conseguimento dell autorizzazione prevista dall art. 1 LR 45/89, secondo il successivo art. 11, comma 1.; (ovvero) (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree non superiori a 2500 mc. il cui rilascio è delegato al Comune ai sensi dell art. 65 della L.R , n. 44) istanza di autorizzazione di cui all art. 1 della citata LR 45/89 per gli interventi ed attività compresi nella categoria a) I comma, art. 2 LR 45/89; (ovvero)

110 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 110 (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree superiori a 2500 mc. ll cui rilascio è delegato alla Provincia ai sensi dell art. 64 della L.R , n. 44) istanza di autorizzazione da trasmettere alla Provincia di Asti; (ovvero) (per interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d uso del suolo su aree superiori a 2500 mc. ll cui rilascio è rimasto in capo alla Regione ai sensi dell art. 63, comma 2, lettera a, della L.R , n. 44, come modificato dalla L.R. 30/2009: 2. Sono, altresì, di competenza della Regione) le seguenti funzioni amministrative che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale: a) vincolo idrogeologico, modificazione della perimetrazione del vincolo, rilascio di autorizzazioni ai sensi della l.r. 45/1989 relative a: 1) opere sottoposte alla valutazione di impatto ambientale di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1988, n. 377 (Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale di cui all'articolo 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, recante istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale), di competenza dello Stato; 2) impianti di risalita a fune e piste per la pratica dello sci, nonché le relative strade di accesso ed opere accessorie, quali impianti di innevamento artificiale; 3) interventi di cui all'articolo 81 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 (Attuazione della delega di cui all'articolo 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382); 4) interventi ed attività che comportino modificazione o trasformazione d'uso del suolo su aree superiori a trentamila metri quadrati o per volumi di scavo superiori a quindicimila metri cubi) istanza di autorizzazione da trasmettere alla Regione Piemonte; (ovvero) (nei restanti casi per i quali è competente la provincia ai sensi dell art. 64 della L.R. 26/4/2000, n. 44) istanza di autorizzazione da trasmettere alla Provincia di Asti; (per interventi di imprenditori agricoli professionale) modello I.A.T.P./1 Edizione 1997 allegato alla D.G.R , n , pubblicata sul B.U.R. n. 45 del , in attuazione della L.R , n. 49, compilato e corredato dalla documentazione ivi riportata e dalla rappresentazione grafica dell azienda. Tale modello, nel caso in cui i requisiti di capacità professionale non siano ritenuti presunti, dovrà essere trasmesso entro 30 gg. dal ricevimento a cura del Comune, previo esame della commissione agricola comunale, al Settore Regionale Decentrato per l Agricoltura, per l accertamento dei requisiti di Imprenditore Agricolo Professionale ai sensi dell art. 1., del D.Lgs. 99/2004; (per interventi di imprenditori agricoli part-time) descrizione, dimostrazione consistenza, calcolo delle giornate lavorative e rappresentazione grafica dell azienda, secondo le prescrizioni di cui all allegato alla deliberazione Giunta Regionale 28 novembre 2005, n Approvazione della Guida all accertamento del possesso dei requisiti delle figure professionali operanti in agricoltura ed alla applicazione delle normative riguardanti la conservazione dell integrita fondiaria - Istruzioni per l applicazione delle normative connesse ai D.lgs nn.99/04 e 101/05. Pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 2 al B.U. n. 49 del 7/12/2005; (per interventi a destinazione agricola) atto di impegno dell avente diritto ex art. 25, comma 7., LR 56/77 e s.m.i., debitamente REGISTRATO presso l Ufficio del Registro di Asti e TRASCRITTO presso l Ufficio del Territorio Servizio Pubblicitario Immobiliare di Asti, che prevede: a) il mantenimento della destinazione dell immobile (aree e struttura) al servizio dell attività agricola; b) le classi di colture in atto e in progetto documentate a norma del comma 18. art. 25, LR 56/77 e s.m.i.; c) il vincolo del trasferimento di cubatura di cui al comma 17. art. 25, LR 56/77 e s.m.i.; d) le sanzioni, oltre a quelle previste dall art. 69 della citata LR 56/77, per l inosservanza degli impegni assunti così stabilite - A) in caso di cambio di destinazione d uso pari al doppio degli oneri di concessione (come determinati per interventi non esenti dal pagamento degli stessi) relativi alla nuova destinazione d uso - B) nei restanti casi pari a ,00. ATTESTAZIONE PAI: tenuto conto che l area oggetto di intervento è indicata nel P.A.I. (Piano stralcio di Assetto Idrogeologico adottato dal Comitato istituzionale dell Autorità di Bacino del fiume Po con Deliberazione , n. 18 ed approvato con DPCM del pubblicato sulla G.U. n. 183 del ) come area di dissesto idraulico od idrogeologico (eventualmente specificare quale ), con la presente si IMPEGNA ALLA SOTTOSCRIZIONE di un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell Amministrazione Pubblica in ordine ad eventuali futuri danni a cose e a persone comunque derivanti dal dissesto segnalato, debitamente REGISTRATO presso l Ufficio del Registro di Asti e TRASCRITTO presso l Ufficio del Territorio Servizio Pubblicitario Immobiliare di Asti. Addì / /. I Richiedenti

111 Elaborato conformemente al Regolamento Edilizio Tipo approvato con D.C.R , n pag. 111 Modello Richiesta di Certificato di Destinazione Urbanistica, ex art. 30 D.P.R. 380/2001 e s.m.i.. In BOLLO da Euro 14,62 o in CARTA LIBERA All. B DPR 642/1972 e s.m.i. Al Responsabile dello Sportello Unico per l Edilizia del Comune di SAN DAMIANO D ASTI OGGETTO: Richiesta di Certificato di Destinazione Urbanistica, ex art. 30 D.P.R. 380/2001 e s.m.i.. Uso [_] Atto tra vivi [_] Successione DATI ANAGRAFICI DEL RICHIEDENTE Il/ La sottoscritto/a codice fiscale nato/a a C O G N O M E e N O M E C O M U N E D I N A S C I T A residente in: C O M U N E D I R E S I D E N Z A Prov. il / / Prov. C.A.P. indirizzo n. V I A / B O R G. / F R A Z. / P I A Z Z A ( d i r e s i d e n z a ) N U M E R O C I V I C O tel/fax / DICHIARA - di essere a conoscenza, ai sensi del D.Lgs , n. 196 e s.m.i., che i dati forniti sono raccolti e pubblicati come previsto dalle norme in materia. I diritti di cui all art. 13 del citato decreto sono esercitabili con le modalità di cui alla legge , n. 241 e s.m.i. e del regolamento comunale per l accesso agli atti. Con la firma della presente il soggetto interessato autorizza il Comune di San Damiano d Asti a raccogliere e trattare, per fini strettamente connessi a compiti istituzionali, i propri dati personali, limitatamente a quanto necessario, per rispondere alla richiesta di intervento che lo riguarda, in osservanza del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. n. 196/2003); CHIEDE il rilascio di di Certificato di Destinazione Urbanistica, ex art. 30 D.P.R. 380/2001 e s.m.i... per gli usi previsti dalla Legge, relativo agli immobili così individuati presso l U.T. FOGLIO PARTICELLA QUALITA SUPERFICIE TOPONOMASTICA

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