COMUNE DI TROFARELLO Protoco llo Generale

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1 COMUNE DI TROFARELLO Protoco llo Generale Pervenuto il 1 8 APR N. Prot. _4085 COMUNE DI TROFARELLO PROVINCIA DI TORINO REGOLAMENTO EDILIZIO (sulla base del Regolamento Edilizio Tipo approvato con deliberazione Consiglio Regionale 28 luglio 1999 n e del T.U. delle Disposizioni Legislative e Regolamentari in Materia di Edilizia D.P.R. 06/06/2001 n 380 e s.m.i.) Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 3 maggio 2000 n. 25 Modificato con deliberazioni del Consiglio Comunale del 25 giugno 2005 n. 24 Modificato con deliberazioni del Consiglio Comunale del 30 settembre 2006 n. 55 Modificato con deliberazioni del Consiglio Comunale del 23 dicembre 2010 n. 75 Modificato con deliberazioni del Consiglio Comunale del 14 luglio 2011 n. 45

2 INDICE TITOLO l - DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Oggetto del Regolamento Edilizio (RE.) Art. 2 Formazione della Commissione Edilizia Art. 3 Attribuzioni della Commissione Edilizia Art. 4 Funzionamento della Commissione Edilizia TITOLO Il -ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E TECNICI Art. 5 Certificato urbanistico (C.U.) Art. 6 Certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.) Art. 7 Domanda di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia e progetto Art. 8 Rilascio di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia Art. 9 Diniego di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia Art. 10 Comunicazione dell'inizio dei lavori Art. 11 Voltura di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia Art. 12 Comunicazione di ultimazione dei lavori e richiesta del certificato di abitabilità TITOLO IlI - PARAMETRI ED INDICI EDILIZI ED URBANISTICI Art. 13 Altezza dei fronti della costruzione (Hf) Art. 14 Altezza della costruzione (H) Art. 15 Numero dei piani della costruzione (Np) Art. 16 Distanza tra le costruzioni (D), della costruzione dal confine (Dc), della costruzione dal ciglio stradale (Ds) Art. 17 Superficie coperta della costruzione (Se)

3 Art. 18 Numero dei piani della costruzione (Np) Art. 19 Superficie utile netta della costruzione (Sun) Art. 20 Volume della costruzione (V) Art. 21 Superficie fondiaria (Sf) Art. 22 Superficie territoriale (St) Art. 23 Rapporto di copertura (Re) Art. 24 Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) Art. 25 Indice di utilizzazione territoriale (Ut) Art. 26 Indice di densità edilizia fondiaria (lf) Art. 27 Indice di densità edilizia territoriale (lt) TITOLO IV - INSERIMENTO AMBIENTALE E REQUISITI DELLE COSTRUZIONI Art. 28 Salubrità del terreno e della costruzione Art. 29 Allineamenti Art. 30 Salvaguardia e formazione del verde Art. 31 Requisiti delle costruzioni Art. 32 Inserimento ambientale delle costruzioni Art. 33 Decoro e manutenzione delle costruzioni e delle aree private Art. 34 Interventi urgenti Art. 35 Decoro degli spazi pubblici e di uso pubblico e loro occupazione TITOLO V - PRE E FUNZIONALI Art. 36 Altezza interna dei locali abitativi Art. 37 Antenne

4 Art. 38 Chioschi e mezzi pubblicitari Art. 39 Coperture, canali di gronda e pluviali Art. 40 Cortili e cavedi Art. 41 lntercapedini e griglie di aerazione Art. 42 Misure contro la penetrazione di animali nelle costruzioni Art. 43 Muri di sostegno Art. 44 Numeri civici Art. 45 Parapetti e ringhiere Art. 46 Passaggi pedonali e marciapiedi Art. 47 Passi carrabili Art. 48 Piste ciclabili Art. 49 Portici e pilotis Art. 50 Prefabbricati Art. 51 Rampe e parcheggi Art. 52 Recinzioni e cancelli Art. 53 Serramenti Art. 54 Servitù pubbliche Art. 55 Soppalchi e sottotetti Art. 56 Sporgenze fisse e mobili Art. 57 Strade private Art. 58 Terrazzi TITOLO VI - ESECUZIONE DELLE OPERE Art. 59 Prescrizioni generali

5 Art. 60 Richiesta e consegna di punti fissi Art. 61 Disciplina del cantiere Art. 62 Occupazione del suolo pubblico e recinzioni provvisorie Art. 63 Sicurezza del cantiere e requisiti delle strutture provvisionali Art. 64 Scavi e demolizioni Art. 65 Rinvenimenti Art. 66 Ripristino del suolo e degli impianti pubblici TITOLO VII -VIGILANZA E SANZIONI Art. 67 Vigilanza e coercizione Art. 68 Violazione del regolamento e sanzioni TITOLO VIlI - DISPOSIZIONI FINALI OMISSIS ALLEGATI Modello 1 Modello 2 Modello 3 Modello 4 Modello 5 Certificato Urbanistico (C.U.) Certificato di Destinazione Urbanistica (C.D.U.) Relazione Illustrativa del Progetto Municipale Concessione Edilizia Autorizzazione Edilizia Modello 6 Modello 7 Modello 8 Modello 9 Modello 10 Comunicazione di Inizio dei Lavori Comunicazione di Ultimazione d e i Lavori Richiesta della verifica finale e del certificato di abitabilità Atto di Impegno per Interventi Edificatori nelle Zone Agricole Certificato di abitabilità

6 Modello 11 Modulo colore APPENDICE ALL ART Specificazioni delle esigenze indicate nell art Elenco delle principali disposizioni concernenti le esigenze indicate all art Adempimenti in ottemperanza alle normative di sicurezza di contenimento dei consumi energetici, di prevenzione degli incendi: promemoria che può essere utilizzato sia dal tecnico progettista che dal tecnico del Comune. ESTREMI DI APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Oggetto del Regolamento Edilizio (R.E.) 1.Il Regolamento Edilizio, in conformità con quanto disposto all art. 2 della legge regionale 8 luglio1999, n. 19 (Norme in materia di edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 Tutela ed uso del suolo), disciplina: a) la formazione, le attribuzioni ed il funzionamento della Commissione Edilizia; b) gli adempimenti inerenti alle trasformazioni edilizie ed urbanistiche del territorio e le relative procedure; c) i parametri e gli indici edilizi ed urbanistici; d) l'inserimento ambientale, i requisiti prestazionali ed il decoro del prodotto edilizio; e) le prescrizioni costruttive e funzionali per i manufatti; f) l esercizio dell'attività costruttiva e dei cantieri; g) la vigilanza e le sanzioni. 2. Il Regolamento contiene in allegato i modelli secondo i quali devono essere redatti gli atti dei procedimenti. Art. 2 Formazione della Commissione Edilizia 1. La Commissione Edilizia è l organo tecnico consultivo comunale nel settore urbanistico ed edilizio. 2. La Commissione è composta da 7 (sette) componenti, eletti dal Consiglio Comunale. La Commissione, al momento dell insediamento, elegge al suo interno, con separate votazioni a maggioranza semplice, il Presidente ed il Vice Presidente. 3. I componenti elettivi sono scelti tramite avviso pubblico di selezione e devono essere:

7 - n. 1 geologo; - n. 1 fisico con provate esperienze e/o titoli in campo acustico - n. 1 ingegnere con provate esperienze e/o titoli in campo civile strutturale; - n. 1 ingegnere con provate esperienze e/o titoli in campo, impiantistico civile e/o industriale, idoneo alla valutazione degli atti elaborati progettuali presenti ai sensi della legge 37/09, legge 311/08 - n. 1 architetto con provate esperienze e/o titoli in campo edilizio/ compositivo ed urbanistico - n. 1 geometra - n 1 legale con provata esperienza in campo urbanistico amministrativo. Tale avviso pubblico di selezione è predisposto dal Responsabile del Servizio che dovrà valutare, anche tramite una commissione interna all Ente, tra i partecipanti coloro che, all interno delle categorie su citate, avranno maggiore esperienza e capacità professionali. Sulla base della rosa di candidati selezionata dalla commissione di valutazione il Consiglio Comunale eleggerà i componenti della Commissione Igienico Edilizia. Presenzia alle sedute delia C.E. in qualità di relatore e senza diritto dì voto, un tecnico dell Ufficio Tecnico Comunale - settore urbanistica; svolge la funzione di segretario della Commissione un dipendente del settore Urbanistica - Edilizia Privata, nominato dal Responsabile del servizio. 4. Non possono far parte della Commissione contemporaneamente i fratelli, gli ascendenti, i discendenti, gli affini di primo grado, l adottante e l'adottato; parimenti non possono far parte della Commissione il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri comunali ed i soggetti che per legge, in rappresentanza di altre Amministrazioni, Organi o Istituti, devono esprimere pareri obbligatori sulle stesse pratiche sottoposte alla Commissione. 5. I membri elettivi restano in carica fino al rinnovo del Consiglio Comunale che li ha eletti e sono rieleggibili. Gli stessi durante tale periodo non possono assumere incarichi di progettazione da parte dei privati nell ambito del Comune. La Commissione conserva le proprie competenze e le proprie facoltà per non più di cento giorni dalla data delia scadenza ed entro tale periodo deve essere ricostituita. 6. i componenti della Commissione possono rassegnare le proprie dimissioni in qualsiasi momento, dandone comunicazione scritta al Presidente: in tal caso, restano in carica fino a che il Consiglio comunale non li abbia sostituiti. 7. i componenti della Commissione decadono: a) per incompatibilità, ove siano accertate situazioni contemplate al precedente comma 4; b) per assenze protratte per oltre il 50 % delle sedute, contabilizzate nell arco di

8 sei mesi, e comunque per assenze ingiustificate superiori a tre sedute consecutive. 8. La decadenza è dichiarata dal Consiglio Comunale. 9. I componenti della Commissione decaduti o dimissionari devono essere sostituiti entro sessanta giorni dalla data di esecutività della deliberazione, che dichiara la decadenza o da quella de! ricevimento della lettera di dimissioni. I membri che sostituiscono quelli decaduti o dimissionari, rimangono in carica, analogamente agli altri membri, fino al rinnovo del Consiglio comunale. 10 Le riunioni della Commissione sono valide se interviene la metà più uno dei componenti, esprime i propri pareri a maggioranza ed in caso di parità prevale quello del Presidente della Commissione stessa. Art. 3 Attribuzioni della Commissione Edilizia 1.La Commissione esprime parere preventivo, obbligatorio (tranne nei casi in cui le leggi dispongono diversamente), non vincolante, per: a) Il rilascio di concessioni o autorizzazioni edilizie e loro varianti, i progetti di opere pubbliche, il rilascio di concessioni cimiteriali per la realizzazione di tombe e monumenti funerari; b) l'assunzione di provvedimenti di annullamento o revoca degli atti di assenso già rilasciati. 2. L'Autorità competente all emanazione del provvedimento, qualora ritenga di doversi pronunciare in difformità dal parere di cui al precedente comma, ha l obbligo di motivare il proprio dissenso. 3. Il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio comunale, il Presidente della Commissione o l Autorità competente all emanazione del provvedimento - ciascuno nell'ambito delle proprie competenze hanno facoltà di richiedere pareri alla Commissione in materia di: a) strumenti urbanistici, generali ed esecutivi, e loro varianti; b) convenzioni; c) programmi pluriennali di attuazione; d) regolamenti edilizi e loro modifiche; e) modalità di applicazione del contributo di concessione; f) modalità e procedure relative alla presentazione di progetti edilizi ed urbanistici, anche in applicazione di nuove leggi e regolamenti; g) modalità e procedure per l esame dei progetti in Commissione Edilizia. 4. Rispetto ai progetti che le vengono sottoposti, la Commissione valuta la qualità architettonica ed edilizia delle opere, tenuto conto che le sistemazioni esterne alle costruzioni costituiscono parte integrante dei progetto edilizio, con particolare riguardo alle regole dell arte, ai criteri del pubblico decoro, al corretto ed armonico inserimento nel contesto

9 urbano ed ambientale, al rispetto del presente Regolamento edilizio. 5. Il Presidente della Commissione e l Autorità competente all emanazione del provvedimento hanno facoltà di richiedere alla Commissione parere circa la rispondenza del progetto presentato alle prescrizioni del Piano Regolatore, anche in riferimento alle risultanze dell istruttoria. Art. 4 Funzionamento della Commissione Edilizia 1. La Commissione, su convocazione del Presidente, si riunisce su richiesta degli organi di cui all art. 3 comma 3, del Responsabile del procedimento nei casi in cui all art. 3, comma 1, ovvero ogni volta che il Presidente lo ritenga necessario; le riunioni della Commissione non sono pubbliche e sono valide quando sia presente la maggioranza dei componenti. 2. Il Sindaco designa il funzionario chiamato a svolgere le funzioni di segretario della Commissione, senza diritto di voto. 3. Assistono ai lavori della Commissione, senza diritto di voto, i tecnici comunali istruttori degli atti sottoposti all'esame della Commissione stessa. 4. I componenti della Commissione interessati alla trattazione di argomenti specifici devono astenersi dall assistere all'esame, alla discussione ed al giudizio, allontanandosi dall'aula; dell'osservanza di tale prescrizione, deve essere fatta menzione nel verbale di cui al successivo comma Vi è interesse all argomento quando il componente della Commissione partecipi alla progettazione, anche parziale, dell'intervento; quando partecipi in qualsiasi modo alla richiesta di concessione o di autorizzazione; quando sia proprietario o possessore od usufruttuario o comunque titolare, in via esclusiva o in comunione con altri, di un diritto sull immobile, tale da fargli trarre concreto e specifico vantaggio dall'intervento sottoposto all'esame della Commissione; quando appalti la realizzazione dell opera; quando sia parente od affine entro il quarto grado del richiedente o del progettista. 6. La Commissione esprime i propri pareri, a maggioranza dei presenti aventi diritto al voto, sulla base di adeguata istruttoria esperita dall ufficio comunale competente; in caso di parità prevale il voto del Presidente. 7. La Commissione, con decisione assunta a maggioranza dei presenti aventi diritto al voto, ha facoltà di richiedere al Sindaco di poter sentire uno o più esperti in specifiche materie; ha altresì facoltà - con le stesse modalità decisionali - di convocare e sentire i richiedenti le concessioni e le autorizzazioni, o i loro delegati, anche insieme ai progettisti, e di eseguire sopralluoghi collegiali. 8. La Commissione deve sempre motivare l'espressione del proprio parere, anche in relazione alle risultanze della relazione istruttoria. 9. Il Segretario della Commissione redige ii verbale defla seduta su registro o su schede preventivamente numerate e vidimate mediante il bollo del Comune e la firma del Segretario comunale. 10.Il verbale deve indicare il luogo e la data della riunione; il numero e i nominativi dei presenti; i riferimenti puntuali alla pratica e/o all argomento trattato; i riferimenti puntuali all istruttoria espletata della pratica, o, in alternativa,

10 l istruttoria deve essere allegata al verbale; il parere espresso con la relativa motivazione o la richiesta di integrazioni o supplementi istruttori; l esito della votazione e, su richiesta dei membri, eventuali dichiarazioni di voto. 11.Il verbale è firmato dal Segretario estensore, dal Presidente della Commissione, dai membri componenti ed è allegato in copia agli atti relativi alla concessione o all'autorizzazione. TITOLO II ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E TECNICI Art. 5 Certificato urbanistico (C.U.) 1. La richiesta del certificato urbanistico (C.U.) può essere formulata dal proprietario o dal titolare di altro diritto che conferisca la facoltà di svolgere attività edilizie; essa deve indicare le generalità del richiedente e riportare i dati catastali e di ubicazione per individuare flmmobile a cui il certificato si riferisce. 2. Il certificato urbanistico è rilasciato dall Autorità comunale entro sessanta giorni dalla richiesta e specifica, in particolare: a) le disposizioni vigenti e quelle eventualmente in salvaguardia alle quali è assoggettato l'immobile; b) l area urbanistica in cui è compreso l'immobile e le destinazioni d'uso ammesse; c) i tipi e le modalità d'intervento consentiti; d) le prescrizioni urbanistiche ed edilizie da osservare; e) le eventuali prescrizioni concernenti obblighi amministrativi, in particolare per quanto concerne urbanizzazioni e dismissioni; f) i vincoli incidenti sull'immobile. 3. Il C.U. è redatto secondo il modello allegato al presente Regolamento. Art. 6 Certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.) 1. La richiesta del certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.) può essere formulata dal proprietario o dal possessore dell'area interessata; essa deve indicare le generalità del richiedente e riportare i dati catastali e di ubicazione per individuare l'immobile a cui il certificato si riferisce. 2. Il C.D.U. è rilasciato dall Autorità comunale entro trenta giorni dalla richiesta e specifica le prescrizioni urbanistiche riguardanti l'area interessata, in particolare: a) le disposizioni vigenti e quelle eventualmente in salvaguardia alle quali è assoggettato l'immobile; b) l'area urbanistica in cui è compreso l'immobile e le destinazioni d'uso ammesse; c) le modalità d'intervento consentite;

11 d) la capacità edificatoria consentita; e) i vincoli incidenti sull'immobile. 3. Il C.D.U. è redatto secondo il modello allegato al presente Regolamento e conserva validità per un anno dalla data del rilascio, salvo che intervengano modificazioni degli strumenti urbanistici. Art. 7 Richiesta di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia e progetto municipale 1. Il proprietario, il titolare di diritto reale che consenta di eseguire trasformazioni e chiunque, per qualsiasi altro valido titolo, abbia l'uso o il godimento di entità immobiliari con l'anzidetta facoltà, richiede all Autorità comunale la concessione o l'autorizzazione per eseguire qualsiasi attività comportante trasformazione urbanistica od edilizia del territorio e degli immobili. 2. La richiesta di concessione o di autorizzazione edilizia è composta dei seguenti atti: a) domanda indirizzata all Autorità comunale contenente: 1) generalità del richiedente; 2) numero dei codice fiscale - o della partita IVA nel caso si tratti di Società del proprietario e del richiedente; 3) estremi catastali e ubicazione dell'immobile sul quale si intende intervenire; b) documento comprovante la proprietà o altro titolo che abilita a richiedere l'atto di assenso edilizio a norma di legge; c) progetto municipale. 3. Qualora il richiedente intenda obbligarsi all esecuzione diretta di opere di urbanizzazione, la domanda di cui al precedente comma 2, lett. a), deve essere integrata con una dichiarazione concernente la disponibilità ad eseguire le opere sulla base di uno specifico progetto e di un apposito capitolato concordati con gli uffici tecnici comunali ed approvati dagli organi comunali competenti. 4. Il progetto municipale è formato dai seguenti atti: a) estratto della mappa catastale con la localizzazione del l intervento; b) estratti degli elaborati del P.R.G. e degli eventuali strumenti urbanistici esecutivi con tutte le informazioni e le prescrizioni significative per l area d'intervento; c) rappresentazione dello stato di fatto, costituita da una planimetria del sito d intervento, a scala non minore di quella catastale, estesa alle aree limitrofe con specificati orientamento, toponomastica, quote altimetriche e plani metriche, manufatti ed alberature esistenti; per gli interventi su edifici esistenti (con particolare riguardo a quelli classificati di interesse storico, artistico, ambientale ex art. 24 della L.R. 56/77), inoltre il rilievo è costituito da: piante di ogni piano (compreso l eventuale sottotetto e la copertura; prospetti ( con disegno esteso anche a porzioni degli immobili confinanti); sezioni longitudinali e trasversali ( delle quali almeno una passante per il vano scala fino ad incontrare gli spazi pubblici

12 finitimi con la chiara indicazione dell andamento altimetrico del terreno) in scala 1:20-1:50 se necessarie per la corretta descrizione dello stato di fatto, 1:100; 1:200, con specificazione delle destinazioni d uso relative ad ogni unità immobiliare (ai sensi dell art. 8 della L.R. 19/99) e relative ad ogni singolo vano, dei materiali, delle finiture, dei colori in atto con descrizione degli eventuali valori storici, artistici, architettonici, tipologici, attraverso documentazione in scala appropriata e documentazione fotografica; d) specificazione delle opere di urbanizzazione primaria esistenti; e) documentazione fotografica del sito nello stato di fatto, con riferimento al contesto insediativo adiacente; f) simulazione fotografica deh'inserimento del progetto nella situazione esistente nel caso di interventi aventi forte impatto per le dimensioni proprie o per le caratteristiche storiche, artistiche o ambientali del contesto in cui si collocano; g) planimetria di progetto, alla stessa scala della rappresentazione dello stato di fatto, con l indicazione dei limiti di proprietà, delle quote planimetriche (distanza dai confini, dagli edifici, ecc.) ed altimetriche del suolo sistemato, delle destinazioni d'uso di ogni singolo vano, degli accessi, dei tracciati delle reti infrastrutturali (acquedotto, fognatura, illuminazione, ecc.); h) piante, sezioni, prospetti (in scala 1:100; 1:200) e particolari (in scala 1:10; 1:20) idonei a rappresentare il manufatto in ogni sua parte; gli elaborati devono rispondere ai seguenti requisiti: 1) le piante sono redatte per ogni piano, dall'interrato al sottotetto, con indicate le destinazioni d'uso e le dimensioni dei locali, nonché per la copertura; 2) le sezioni, passanti attraverso le parti più significative delle costruzioni, in numero di almeno due, di cui una attraverso il vano scala, indicano le altezze nette dei piani, dei parapetti, delle aperture ed i profili del terreno naturale e sistemato corredati con le quote principali; 3) i prospetti riportano il disegno di ogni lato dell'edificio ed i riferimenti alle sagome degli edifici contigui; 4) i particolari illustrano gli eventuali elementi decorativi ed indicano i materiali, te finiture, i colori; 5) nel caso di interventi di ampliamento o ristrutturazione, gli elaborati riportano, con disegni distinti, l'indicazione delle demolizioni, campite in colore giallo, e delle nuove opere, campite in colore rosso; i) relazione illustrativa, redatta secondo il modello allegato al presente Regolamento, contenente gli elementi descrittivi idonei a consentire la piena comprensione del progetto e la verifica del rispetto delle disposizioni normative, nonché ad illustrare il calcolo dei volumi e delle superfici. 5. Il progetto municipale deve essere integrato da eventuali ulteriori atti ed elaborati, prescritti da norme speciali o da leggi di settore, in dipendenza di specifiche situazioni tutelate dall'ordinamento vigente e con particolare attenzione alle disposizioni in materia di igiene e sanità.

13 6. Tutti gli elaborati del progetto municipale devono riportare la denominazione ed il tipo dell'intervento, la firma dell'avente titolo alla richiesta, la firma ed il timbro professionale del progettista o dei progettisti. 7. La richiesta di variante alla concessione o alla autorizzazione edilizia segue la stessa procedura ed è corredata dalla stessa documentazione indicate ai commi precedenti: il progetto municipale deve indicare compiutamente le sole modifiche apportate rispetto all'originaria stesura. Art. 8 Rilascio di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia 1. Le concessioni edilizie e le autorizzazioni edilizie sono rilasciate dall Autorità comunale in forma scritta e sono redatte secondo il modello allegato al presente Regolamento. 2. Le concessioni e le autorizzazioni rilasciate sono pubblicate all albo pretorio del Comune e sono annotate nell apposito registro tenuto ai sensi della legge regionale urbanistica. 3. Le concessioni e le autorizzazioni devono contenere: a) il riferimento alla domanda (generalità e codice fiscale del richiedente, data di presentazione, numeri di protocollo e del registro pubblico delle domande di concessione ed autorizzazione); b) il riferimento agli elaborati tecnici e descrittivi ed agli atti che costituiscono la documentazione allegata alla domanda; un originale di detti elaborati ed atti, vistato dall Autorità comunale, è allegato alla concessione e all'autorizzazione, della quale costituisce parte integrante; c) l indicazione del tipo di intervento e delle destinazioni d'uso; d) l identificazione catastale dell immobile oggetto dell intervento, la sua ubicazione (località, via, numero civico), il riferimento all area urbanistica nella quale l'immobile è situato; e) il riferimento al titolo in forza del quale è richiesto l'atto di assenso edilizio; f) il riferimento agli eventuali pareri e autorizzazioni vincolanti costituenti presupposto per il rilascio dell'atto; in quest'ultimo devono essere riportate le eventuali condizioni imposte nei provvedimenti preventivi predetti; g) il riferimento ai pareri obbligatori non vincolanti preventivamente espressi, e quello agli eventuali pareri facoltativi assunti; h) negli atti di assenso edilizio onerosi, gli estremi delle deliberazioni del Consiglio comunale con le quali sono stabilite le modalità di applicazione del contributo di concessione; i) negli atti di assenso edilizio onerosi, l entità e le modalità di riscossione del contributo di concessione e la determinazione delle relative garanzie finanziarie; j) negli atti di assenso edilizio non onerosi, la precisa citazione della norma a cui è riferita la motivazione di gratuità;

14 k) il riferimento all eventuale atto con il quale il richiedente assume l'impegno di realizzare direttamente le opere di urbanizzazione (a scomputo totale o parziale della quota di contributo ad esse relativa) e l'assenso ad eseguire dette opere; I) le modalità dell'eventuale cessione al Comune, o dell assoggettamento ad uso pubblico, delle aree necessarie per la realizzazione di opere di urbanizzazione; m)i termini entro i quali i lavori devono essere iniziati ed ultimati; n) le prescrizioni per gli adempimenti preliminari all'inizio dei lavori; o) le eventuali prescrizioni particolari da osservare per la realizzazione delle opere; p) le condizioni e le modalità esecutive imposte alla concessione o all'autorizzazione; q) il riferimento alla convenzione o all'atto di obbligo, qualora il rilascio dell'atto di assenso sia subordinato alla stipula di una convenzione ovvero alla presentazione di un atto d'obbligo unilaterale che tenga luogo della stessa; Patto di impegno richiesto dalla legge per gli interventi edificatori nelle zone agricole è redatto secondo il modello allegato al presente Regolamento. Art. 9 Diniego di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia 1. Il diniego della concessione edilizia è assunto dall Autorità comunale, previo parere, obbligatorio non vincolante, delia Commissione Edilizia. 2. Il provvedimento deve essere motivato e deve indicare le disposizioni, di legge o di regolamento, o di Piano Regolatore, che impediscono il rilascio della concessione. 3. il provvedimento di diniego è notificato al richiedente. 4. Le disposizioni dei commi precedenti valgono, per quanto applicabili, anche per il diniego dell autorizzazione edilizia. Art. 10 Comunicazione dell'inizio dei lavori 1. Il titolare della concessione o dell'autorizzazione edilizia deve comunicare con atto scritto all Autorità comunale la data di inizio dei lavori, non oltre l inizio stesso. 2. La comunicazione è redatta secondo il modello allegato al presente regolamento e deve menzionare: a) la data ed il protocollo del deposito, presso il competente ufficio, della pratica inerente alle opere in cemento armato, ove presenti; b) i nominativi e le qualifiche degli operatori responsabili della direzione, esecuzione e sorveglianza dei lavori. 3. Qualsiasi variazione relativa agli operatori deve essere resa nota al Comune, a cura del titolare della concessione o dell autorizzazione, entro il termine di giorni otto dall'avvenuta variazione. 4. Per le nuove costruzioni, gli ampliamenti e le recinzioni, il Comune può effettuare, anche su richiesta degli interessati, apposita visita intesa a verificare tracciati o quote altimetriche e planimetriche, prima o al momento dell'inizio dei lavori, fissando, se del caso, appositi capisaldi.

15 5. Qualora sia accertata la violazione dei disposti di cui ai commi 2 e 3 del presente articolo, l Autorità comunale inibisce o sospende i lavori, fino alla regolarizzazione amministrativa. Art. 11 Voltura di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia 1. Il trasferimento della concessione o dell autorizzazione ad altro titolare (voltura) deve essere richiesto all Autorità comunale, contestualmente alla presentazione dei documenti attestanti il titolo per ottenerlo. 2. L'istanza di voltura è corredata dagli atti che comprovano l'avvenuto trasferimento della qualità di avente titolo alla concessione o all'autorizzazione. 3. La voltura della concessione o dell autorizzazione è rilasciata entro 30 giorni dal deposito della relativa istanza. 4. Qualora sia accertata la violazione del disposto di cui al comma 1 del presente articolo, l Autorità comunale inibisce o sospende i lavori, fino alla regolarizzazione amministrativa. Art. 12 Comunicazione di ultimazione dei lavori e richiesta dei certificato di abitabilità 1. Entro il termine per la conclusione dei lavori, e fatta salva la richiesta di un'ulteriore concessione o autorizzazione per le opere mancanti, il titolare della concessione o dell autorizzazione deve comunicare all Autorità comunale con atto scritto, firmato anche dal direttore dei lavori, l ultimazione dei lavori di esecuzione dell'opera assentita. 2. Contestualmente o successivamente, il proprietario richiede all Autorità comunale, se dovuto, il certificato di abitabilità, con le procedure e gli obblighi stabiliti dalle norme vigenti. 3. La comunicazione di ultimazione dei lavori e la richiesta del certificato di abitabilità sono redatte secondo i modelli allegati al presente Regolamento. 4. Una costruzione, o parte di essa, si intende abitabile quando risponda ai requisiti, disposti da leggi, norme, regolamenti, decreti per lo svolgimento delle attività e delle funzioni indicate net relativo progetto ed elencate all art. 8 della L.R. 19/99. TITOLO III PARAMETRI ED INDICI EDILIZI ED URBANISTICI Art. 13 Altezza dei fronti della costruzione (Hf) 1. Si definiscono fronti le proiezioni ortogonali delle singole facciate della costruzione, compresi gli elementi aggettanti o arretrati e la copertura. 2. Si assume come altezza di ciascun fronte della costruzione la differenza di quota, misurata in metri [m], tra l estradosso dell'ultimo solaio - ovvero tra il filo di gronda della copertura se a quota più elevata rispetto ad esso - ed il punto più basso delia linea di spiccato; parapetti chiusi o semiaperti, realizzati con qualsiasi tipo di materiale, non rientrano nel computo se di altezza inferiore o uguale a 1,10 m. 3. L'ultimo solaio è quello che sovrasta l'ultimo spazio abitabile o agibile ivi compresi i sottotetti che posseggano i requisiti tecnico funzionali per essere

16 considerati abitabili o agibili o che abbiano altezze interne conformi a quanto disposto dall art. 1 comma 4 della L.R. 21/98 con esclusione dei volumi tecnici. Per volumi tecnici si intendono le opere di cui al successivo comma il filo di gronda è dato dall intersezione della superficie della facciata con il piano orizzontale tangente al punto più basso della parte aggettante della copertura; nel caso in cui la facciata e la copertura siano raccordati con elementi curvilinei od altro, l'intersezione di cui sopra è rappresentata da una linea virtuale. 5. La linea di spiccato è data dall'intersezione della superficie dei terreno naturale o del terreno sistemato, se a quota inferiore, con la superficie della facciata della costruzione, escluse le parti prospicienti a rampe, scale e viabilità privata di accesso ai piani interrati. 6. Nel caso in cui l ultimo solaio non presenti andamento orizzontale o presenti andamento complesso con parti a diverse sezioni verticali, l altezza virtuale della linea di estradosso rispetto al piano di calpestio sottostante, è convenzionalmente ricavata dividendo il volume dell'ultimo spazio di cui al comma 3 (comprensivo degli spessori dei tamponamenti laterali e dell'ultimo solaio) per la superficie utile lorda corrispondente (v. art. 18), al netto di eventuali soppalchi; l altezza virtuale di cui sopra sommata alla differenza di quota tra il piano di calpestio citato ed il punto più basso della linea di spiccato è l altezza di ciascun fronte. 7. Dal computo dell'altezza dei fronti sono escluse le opere di natura tecnica (intendendosi come tali quelle necessarie per il corretto funzionamento delle costruzioni, distinte da quelle necessarie per lo svolgimento delle attività ospitate), che è necessario collocare al di sopra dell'ultimo solaio, quali torrini dei macchinari degli ascensori, torrini delle scale, camini dell impianto di riscaldamento, torri di esalazione, ciminiere, antenne, impianti per il riscaldamento e/o la refrigerazione dei locali, impianti per l utilizzo di fonti energetiche alternative. Dette opere di natura tecnica o volumi tecnici devono essere progettati, ubicati e realizzati in modo tale da non creare pregiudizio anestetica e ai decoro delle facciate, alla statica della costruzione interessata e devono inoltre essere correttamente inserite nel contesto architettonico e compatibili con l ambiente circostante. Art. 14 Altezza della costruzione (H) 1. L'altezza della costruzione, misurata in metri [m], è la massima tra quelle dei fronti, determinate ai sensi del precedente art Per le costruzioni o impianti, che non presentano fronti così come definiti a! primo comma dell art 13, l altezza misurata in metri è la massima assoluta relativa a qualunque punto della costruzione o impianto considerato. Art. 15 Numero dei piani della costruzione (Np) 1. li numero dei piani della costruzione è il numero dei piani abitabili o agibili compresi quelli formati da soffitte e da spazi sottotetto che posseggano i requisiti tecnico - funzionali per essere considerati tali e di quelli seminterrati, il cui livello di calpestio sia, anche solo in parte, fuori terra rispetto ad uno qualunque dei fronti dell edificio, con esclusione di rampe, scale e viabilità privata di accesso ai piani interrati. 2. Dal computo del numero dei piani sono esclusi quelli il cui livello di calpestio risulti

17 interamente interrato e che non emergano dal suolo per più di 1,20 m, misurati dal più alto dei punti dell intradosso del soffitto al più basso dei punti delle linee di spiccato perimetrali (definite ex art. 13, comma 5), nonché gli eventuali soppalchi. Art. 16 Distanza tra te costruzioni (D), della costruzione dal confine (De), della costruzione dal ciglio o confine stradale (Ds) 1. Le distanze di cui al titolo del presente articolo sono misurate in metri [m] e riferite al filo di fabbricazione della costruzione. 2. Il filo di fabbricazione, ai fini della presente norma, è dato dal perimetro esterno delle pareti della costruzione, con esclusione degli elementi decorativi, dei cornicioni, delle pensiline, dei balconi e delle altre analoghe opere, aggettanti per non più di 1,50 m; sono inclusi nel perimetro anzidetto i "bow window, le verande, gli elementi portanti verticali in risalto, gli spazi porticati, i vani semiaperti di scale ed ascensori. 3. La distanza tra: a) filo di fabbricazione di una costruzione e il filo di fabbricazione di un altra costruzione frontistante (D), è rappresentata dalla lunghezza del segmento minimo ortogonale congiungente i due fili di fabbricazione; b) filo di fabbricazione di una costruzione e il confine della proprietà (Dc) è rappresentata dalla lunghezza del segmento minimo congiungente il filo di fabbricazione della costruzione e il confine di proprietà antistante; c) filo di fabbricazione di una costruzione e una strada (Ds), è rappresentata dalla lunghezza del segmento minimo congiungente il filo di fabbricazione della costruzione e il confine di una strada o, in assenza di questo, ciglio di una strada; 4. Il ciglio della strada è quello definito dalla vigente normativa statale, v. art. 2 del D.M. 1 aprile 1968 n. 1404; il confine della strada è quello definito nel testo del "Nuovo Codice delta Strada'*, Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n Art. 17 Superficie coperta della costruzione (Se) 1. La superficie coperta è l'area, misurata in metri quadrati [m 2 ], della proiezione orizzontale dell'intero corpo della costruzione emergente dal terreno, comprese le tettoie, le logge, i "bow window", i vani scala, i vani degli ascensori, i porticati e le altre analoghe strutture. 2. Sono esclusi dal computo della superficie coperta gli elementi decorativi, i cornicioni, le pensiline ed i balconi aperti a sbalzo, aggettanti per non più di 1,50 m dal filo di fabbricazione. Art. 18 Superficie utile lorda della costruzione (Sul) 1. La superficie utile lorda, misurata in metri quadrati [m^], è la somma delle superfici utili lorde di tutti i piani - entro e fuori terra, sottotetto abitabile o agibile, locali sottotetto aventi altezze interne conformi a quanto disposto dall art. 1, comma 4 L.R. 21/98, compresi - delimitate dal perimetro esterno di ciascun piano.

18 2. Nel computo della superficie utile lorda dei piani sono comprese le superfici relative: a) ai "bow window 1 ' ed alle verande; b) ai piani di calpestio dei soppalchi; sono escluse le superfici relative: c) ai volumi tecnici, anche se emergenti dalla copertura del fabbricato, quali torrini dei macchinari degli ascensori, torrini delle scale, impianti tecnologici, ai vani scala ed ai vani degli ascensori; d) ai porticati, ai "pilotis", alle logge, ai balconi, ai terrazzi; e) agli spazi compresi nel corpo principale o a quelli coperti ad esso esterni adibiti al ricovero ed alla manovra dei veicoli, per uso esclusivo dei residenti o comunque pertinenziali; f) ai locali cantina, alfe soffitte ed ai locali sottotetto non abitabili o agibili ai locali sottotetto, che non abbiano altezze interne conformi a quanto disposto dall art. 1, comma 4 L.R. 21/98; g) ai cavedi. Art. 19 Superficie utile netta della costruzione (Sun) 1. La superficie utile netta, misurata in metri quadrati [m 2 ], è la somma delle superfici utili nette di tutti i piani - entro e fuori terra, sottotetto abitabile o agibile compreso - ricavate deducendo da quelle utili lorde, così come definite all'art 18, tutte le superfici non destinate al calpestio. 2. Le soglie di passaggio da un vano all'altro e gli sguinci di porte e finestre sono convenzionalmente considerate superfici non destinate al calpestio fino ad una profondità massima di 0,50 m e, come tali, sono dedotte dalle superfici lorde; soglie e sguinci di profondità maggiore saranno invece computati per intero come superfici destinate al calpestio. Art. 20 Volume della costruzione (V) 1. Il volume della costruzione, misurato in metri cubi [m^], è la somma dei prodotti della superficie utile lorda di ciascun piano (Sul), al netto di eventuali soppalchi, per l'altezza misurata tra i livelli di calpestio del piano medesimo e del piano superiore. 2. Per l ultimo piano, sottotetto abitabile o agibile compreso, l'altezza di cui sopra è quella tra il livello di calpestio e l estradosso dell'ultimo solaio o in sua assenza l estradosso della superficie di copertura. 3. Nel caso in cui l ultimo solaio non presenti andamento orizzontale, si ricava convenzionalmente l altezza virtuale alla quale è situata la linea di estradosso rispetto al piano di calpestio, seguendo il procedimento descritto al comma 6 dell art. 13. Art. 21 Superficie fondiaria (Sf) 1. E' l'area del terreno asservita e/o asservitale alle costruzioni realizzate e/o realizzabili, misurata in metri quadrati [m 2 ], al netto delle superfici destinate dagli strumenti urbanistici generali ed esecutivi alle urbanizzazioni primarie, secondarie e indotte esistenti e/o previste.

19 Art. 22 Superficie territoriale (St) 1. E l'area complessiva di una porzione di territorio, misurata in metri quadrati [m^], comprendente le superfici fondiarie (Sf) e quelle destinate dagli strumenti urbanistici generali ed esecutivi alle urbanizzazioni primarie, secondarie e indotte esistenti e/o previste. Art. 23 Rapporto di copertura (Re) 1. Il rapporto di copertura è il quoziente, espresso in percentuale [%], tra la superficie coperta dalle costruzioni edificate e/o edificabili e la superficie fondiaria pertinente (Re = Sc/Sf): rappresenta la percentuale di superficie coperta edificata e/o edificabile sulla superficie fondiaria. Art. 24 Indice di utilizzazione fondiaria (Uf) 1. L'indice di utilizzazione fondiaria è dato dal rapporto tra la superficie utile lorda edificata e/o edificatale e la superficie fondiaria (Uf = Sul/Sf): rappresenta il numero di metri quadrati di superficie utile lorda edificata e/o edificabile per ogni metro quadrato di superficie fondiaria [m2]/[m2]. Art. 25 Indice di utilizzazione territoriale (Ut) 1. L'indice di utilizzazione territoriale è dato dal rapporto tra la superficie utile lorda edificata e/o edificatale e la superficie territoriale (Ut = Sul/St): rappresenta il numero di metri quadrati di superficie lorda edificata e/o edificabile per ogni metro quadrato di superficie territoriale [m 2 ]/[m 2 ]. Art. 26 Indice di densità edilizia fondiaria (If) 1. L indice di densità edilizia fondiaria è dato dal rapporto tra il volume edificato e/o edificarle e la superficie fondiaria (If = V/Sf): rappresenta il numero di metri cubi di volume edificato e/o edificabile per ogni metro quadrato di superficie fondiaria [m 3 ]/[m 2 ]. Art. 27 Indice di densità edilizia territoriale (It) 1.L indice di densità edilizia territoriale è dato dal rapporto tra il volume edificato e/o edificabile e la superficie territoriale (lt = V/St): rappresenta il numero di metri cubi di volume edificato e/o edificabile per ogni metro quadrato di superficie territoriale [m 3 ]/[m 2 ]. TITOLO IV INSERIMENTO AMBIENTALE E REQUISITI DELLE COSTRUZIONI Art. 28 Salubrità del terreno e della costruzione 1.E' vietato realizzare nuove costruzioni su terreni che siano stati utilizzati come deposito di materiali insalubri (immondizie, letame, residui organici, ecc.) se non dopo aver risanato il sottosuolo corrispondente. 2.Il giudizio concernente l'opera di risanamento è dato dall Organo competente in materia igienico - sanitaria, previa acquisizione della documentazione e dei pareri tecnici ritenuti necessari, i cui oneri sono a carico del richiedente.

20 3.Se il terreno da edificare è umido e/o soggetto alle infiltrazioni di acque sotterranee o superficiali, deve essere operato un sufficiente drenaggio e debbono essere adottati gli accorgimenti atti ad impedire che l'umidità si trasmetta dalle fondazioni alle murature e/o alle strutture sovrastanti. 4. In ogni caso devono essere adottate soluzioni costruttive tali da impedire la risalita dell'acqua per capillarità e le parti murarie dei locali sotterranei o seminterrati devono essere protette mediante la posa di manti impermeabili o la realizzazione di intercapedini. 5. I pavimenti non devono appoggiare direttamente sul terreno e l'edificio deve essere isolato dal suolo mediante vespaio di altezza non inferiore a 0,30 m, ventilato tramite condotti sfocianti in bocchette di aereazione. 6. Il pavimento del piano terreno non deve essere, di norma, situato ad una quota inferiore rispetto al piano dell area esterna alla soglia di accesso. 7. Possono essere ammesse, su conforme parere del Responsabile del Servizio di Igiene Pubblica competente in materia ovvero su asseverazione del progettista, soluzioni tecniche diverse da quelle disciplinate nei commi 5 e 6 del presente articolo, atte a conseguire i medesimi risultati circa la protezione dall'umidità e dalle infiltrazioni di acqua, soprattutto nel caso di interventi sul patrimonio edilizio esistente. 8. Il solaio dei locali, abitabili e non, deve sempre essere posto ad un livello superiore a quello della falda freatica o a quello di massima piena del sistema fognario di scarico. 9. E vietato realizzare nuove costruzioni su terreni che emettono sorgenti radioattive nocive alla salute. E vietato utilizzare materiali che emettono radiazioni in quantità nocive alla salute. 10 Le pareti perimetrali degli edifici devono essere impermeabili alle acque meteoriche ed intrinsecamente asciutte. Gli elementi costitutivi degli edifici devono poter cedere le acque di edificazione e le eventuali acque di condensazione, e permanere asciutti. Gli elementi costitutivi degli edifici non devono poter essere imbibiti irreversibilmente dalle acque meteoriche e da eventuali acque fluenti o freatiche o stagnanti Art. 29 Allineamenti 1. All interno del centro abitato, fatte salve in ogni caso eventuali indicazioni di allineamenti contenute nel Piano Regolatore e negli Strumenti Urbanistici Esecutivi, le distanze delle costruzioni dai confini stradali devono essere conformi a quanto disposto dalle NTA del Piano Regolatore. 2. Art. 30 Salvaguardia e formazione del verde a) La conservazione, la valorizzazione e la diffusione della vegetazione in genere, sia sulla proprietà pubblica sia su quella privata, sono riconosciute quali fattori di qualificazione ambientale. 2. L Autorità comunale, con ordinanza o con esplicita condizione apposta agli atti di assenso relativi a procedimenti edilizi, può imporre la piantumazione di alberi, arbusti, siepi o la creazione di superfici arboree su aree di proprietà privata

21 fronteggianti spazi pubblici. Nella piantumazione della vegetazione si devono prediligere specie autoctone ed idonee al sito. 3. La vegetazione può oltrepassare il limite fra la proprietà ed il sedime stradale solo quando l'aggetto dei rami sia a quota superiore a 4,00 m rispetto al medesimo. 4. E fatto obbligo ai proprietari di alberi, o di altra vegetazione adiacente alla via pubblica, di mantenere il patrimonio vegetazionale in condizioni tali da non intralciare la viabilità veicolare e pedonale, o compromettere la leggibilità della segnaletica, la visione di eventuali specchi riflettenti e la visibilità della carreggiata. 5. Qualora, per qualsiasi causa, cadano sul piano stradale alberi, arbusti o ramaglie afferenti a terreni privati il proprietario di essi è tenuto a rimuoverli nel più breve tempo possibile a sue spese, ferma restando la responsabilità degli eventuali danni arrecati. 6. L Autorità comunale, può imporre, con ordinanza, il taglio di alberi ed arbusti che costituiscano potenziali situazioni di pericolo per l integrità delle reti impiantistiche. Art. 31 Requisiti delle costruzioni 1. Chiunque progetti, diriga ed esegua lavori di realizzazione di manufatti edilizi, di costruzione di nuovi fabbricati, di ristrutturazione, restauro e manutenzione di fabbricati esistenti, di installazione o modifica di impianti tecnologici a servizio dei fabbricati, di installazione o modifica di impianti destinati ad attività produttive all interno dei fabbricati od in aree ad essi pertinenti, deve provvedere, secondo le rispettive e personali responsabilità, che le opere siano compiute a regola d'arte e rispondano alle norme di sicurezza e di igiene prescritte dalle leggi, dai regolamenti e dalle direttive in vigore. 2. Le norme di settore (elencate nell Appendice all art. 31 del presente Regolamento Edilizio) alle quali debbono sempre corrispondere e conformarsi - quali standard minimi - i requisiti tecnici e prestazionali degli interventi edilizi sono riferite alle sotto riportate esigenze di: a) resistenza meccanica e stabilità; b) prevenzione antincendio e sicurezza in caso di incendio; c) tutela dell'igiene, delta salute e dell'ambiente sia interno sia esterno alle costruzioni; d) sicurezza degli impianti tecnologici e degli ambienti di lavoro; e) protezione dal rumore e contenimento delle emissioni acustiche, f) contenimento dei consumi di energia; g) eliminazione delle barriere architettoniche e realizzazione di opere prive di barriere architettoniche; 3. Se per il soddisfacimento dei requisiti, le vigenti norme impongono di procedere

22 a deposito di atti, approvazione di progetti, collaudi, controlli finali o altro, presso istituzioni pubbliche diverse dal Comune, il professionista incaricato ai fini della conformità ai suddetti requisiti deve comunicare all Autorità comunale gli estremi dei relativi atti e la denominazione dell'ufficio pubblico competente. 3. Nel caso di approvazione condizionata, soggetta a prescrizione, il professionista incaricato ai fini delia conformità ai requisito deve produrre copia del documento rilasciato dal pubblico ufficio competente, riportante per esteso le condizioni imposte; il Comune, in sede di controllo, ha facoltà di richiedere copia completa della pratica presentata presso l'ufficio suddetto. 4. Le costruzioni devono inoltre rispondere ai seguenti requisiti: a) la progettazione deve essere rispettosa delle esigenze di corretta esposizione e soleggiamento; b) i materiali utilizzati negli interventi di recupero e di nuova costruzione non devono essere nocivi per la salute delle persone che utilizzeranno la costruzione stessa; c) nel vano scala o nel piano pilotis o comunque al piano terra delle costruzioni derivanti da nuovo impianto o da ristrutturazione urbanistica, a destinazione anche residenziale, in cui siano presenti più di quattro abitazioni, deve essere realizzato, quale spazio comune, un locale per il deposito biciclette, passeggini, sedie a ruote etc.; detto locale deve avere dimensioni proporzionate all entità dell intervento e comunque non inferiori a metri quadri 6,00 e non superiori a metri quadri 20,00. Detta superficie non rientra nel calcolo della Sul; d) al fine di consentire la libera fruizione anche da parte di persone disabili, le costruzioni private, in cui siano presenti anche destinazioni diverse da quella residenziale, sono soggette alle prescrizioni tecniche del D.M. LL.PP. 14/06/89 n 236, anche per gli interventi di recupero, limitatamente alle parti oggetto degli interventi stessi; e) nei casi di installazione di nuovi impianti ascensore, anche in edifici esistenti, detti impianti sono soggetti alle prescrizioni tecniche, di cui al D.M. LL.PP. 14/06/89 n 236. Art. 32. Inserimento ambientale delle costruzioni 1. Tutte le costruzioni e più in generale tutte le trasformazioni edilizie devono essere inserite armonicamente nel contesto ambientale. 2 I fabbricati, le aree esterne di pertinenza, di nuova costruzione, o soggetti a ricostruzione o a recupero, devono essere progettate e realizzate in modo coordinato e coerente con le linee, i materiali di rivestimento, le tinteggiature e le coperture degli edifici circostanti, in particolare con quelli che caratterizzano per i propri valori storici, architettonici ed ambientati il contesto urbano circostante anche senza essere necessariamente simili a questi, nonché inserirsi convenientemente nell ambiente urbano o naturale rispettandone le caratteristiche peculiari. 3. L Autorità comunale, sentito il parere della Commissione Edilizia, in sede di rilascio degli atti di assenso all'edificazione, ha facoltà di prescrivere, con congrua

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