Discriminazioni di genere in Emilia Romagna. Dati e riflessioni di un fenomeno in evoluzione
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- Marta Colucci
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1 Discriminazioni di genere in Emilia Romagna. Dati e riflessioni di un fenomeno in evoluzione Rosa M. Amorevole per l Emilia Romagna Discriminazioni sul lavoro: analisi e strumenti di tutela. Rimini 19 settembre Sala Marvelli Via D. Campana 64
2 Sintesi dell intervento: Discriminazioni di genere in ambito lavorativo L azione antidiscriminatoria attivata dalle CdP Le dimensioni del fenomeno Le principali discriminazioni registrate Evoluzione dei casi trattati Come cambiano le discriminazioni (e il loro approccio) al tempo della crisi
3 D.Lgs. 198/2006 e s.m. (Codice delle Pari Opportunità) Art. 25. Discriminazione diretta e indiretta (legge 10 aprile 1991, n. 125, articolo 4, commi 1 e 2) 1. Costituisce discriminazione diretta, ai sensi del presente titolo, qualsiasi disposizione, criterio, prassi, atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e, comunque, il trattamento meno favorevole rispetto a quello di un'altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga. 2. Si ha discriminazione indiretta, ai sensi del presente titolo, quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell'altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell'attività lavorativa, purché l'obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari. 2-bis. Costituisce discriminazione, ai sensi del presente titolo, ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell'esercizio dei relativi diritti
4 D.Lgs. 198/2006 e s.m. (Codice delle Pari Opportunità) Art. 26. Molestie e molestie sessuali (legge 10 aprile 1991, n. 125, articolo 4, commi 2-bis, 2-ter e 2-quater) 1. Sono considerate come discriminazioni anche le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l'effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. 2. Sono, altresì, considerate come discriminazioni le molestie sessuali, ovvero quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l'effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. 3. Gli atti, i patti o i provvedimenti concernenti il rapporto di lavoro dei lavoratori o delle lavoratrici vittime dei comportamenti di cui ai commi 1 e 2 sono nulli se adottati in conseguenza del rifiuto o della sottomissione ai comportamenti medesimi. Sono considerati, altresì, discriminazioni quei trattamenti sfavorevoli da parte del datore di lavoro che costituiscono una reazione ad un reclamo o ad una azione volta ad ottenere il rispetto del principio di parità di trattamento tra uomini e donne
5 D.Lgs. 198/2006 e s.m. (Codice delle Pari Opportunità) Capo II DIVIETI DI DISCRIMINAZIONE Accesso al lavoro (pubblico e privato, dipendente, autonomo, impresa, ecc.), concorsi pubblici, arruolamento forze armate e corpi speciali Retribuzione, progressione carriera, prestazioni previdenziali e pensionistiche complementari Avanzamento carriera, carriere militari Matrimonio, condizioni familiari
6 D.Lgs. 198/2006 e s.m. (Codice delle Pari Opportunità) CONSIGLIERA DI PARITA (artt. da 12 a 20) Pubblico ufficiale per il contrasto alla discriminazione di genere in ambito LAVORATIVO LEGITTIMAZIONE PROCESSUALE (artt ) 3 livelli di intervento
7 ACCESSI AGLI UFFICI DELLE CdP PC PR RE MO BO FE FC RN RA CdP reg
8 CASI accessi casi persone coinvolte PC PR n.d. n.d. n.d. RE MO BO FE FC RN RA REGIONALE >
9 CASISTICA: 1. In relazione alla maternità 2. Conciliazione dei tempi 3. Malessere organizzativo, mobbing, molestie 4. Altre tipologie 5. Contratti e regolamenti 6. Accesso al lavoro (azioni positive) 7. Evoluzioni di carriera
10 Al tempo della crisi: richiesta di consulenza specifica (normative, accesso a specifici istituti, accesso a diritti = scarsa conoscenza dei diritti) richiesta di ascolto accesso alla ricerca di risposte non trovate altrove (le difficoltà di fronte alla complessità) incremento del disagio e delle criticità organizzative incremento dei timori
11 Dir. UE 54/2006 Le Consigliere Art. 17 tutela dei diritti parità e pari opportunità di genere in ambito lavorativo, procedure conciliazione, procedure giurisdizionali finalizzate all esecuzione degli obblighi Art assistenza indipendente alle vittime di discriminazione L assenza dei fondi a sostegno delle attività
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