CAPITOLO 5: GLI IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE

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1 CAPITOLO 5: GLI IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE PREMESSA Le sorgenti di campo elettromagnetico possono essere sia naturali (scariche elettriche in atmosfera, campo magnetico terrestre ad es.), sia di origine artificiale, dovute all attività umana. Negli ultimi decenni si è assistito ad un continuo aumento delle sorgenti artificiali, in particolare di quelle collegate ai sistemi di radio telecomunicazione. Nelle città si è assistito soprattutto al proliferare degli impianti necessari a garantire la copertura per la telefonia mobile: le stazioni radio base. Le categorie di infrastrutture di telecomunicazioni sono infatti considerate strategiche per il rilancio delle attività produttive e quindi opere di interesse nazionale. Per il mantenimento dei diritti sulle frequenze assegnate è prescritto ai gestori della telefonia mobile di garantire la copertura del territorio e dei possibili utenti. Nel periodo precedente al 2002 sono stati installati gli impianti che garantivano il funzionamento dei telefonini TACS e GSM. A partire dal 2002 sono state riconfigurate molte stazioni radio base implementando il sistema UMTS. Ad oggi il sistema TACS analogico è stato abbandonato. Il nuovo protocollo UMTS, digitale a larga banda che consente la trasmissione di ingenti quantità di dati e quindi di immagini, servizi internet e video chiamate, si sta diffondendo rapidamente anche grazie alle numerose promozioni sui telefoni cellulari di nuova generazione lanciate dai gestori di telefonia. La rete di stazioni radio base necessarie ad avere la copertura per questo nuovo sistema di trasmissione è pressoché completata (circa il 70% degli impianti è stato riconfigurato dai gestori per implementare il servizio) ma è prevedibile che in futuro essa debba essere potenziata. La banda di trasmissione messa a disposizione con l UMTS è infatti in grado di servire un numero di utenti contemporaneamente collegati limitato. Se l uso dei nuovi servizi utilizzabili, come la video chiamata, si diffonderà è probabile che sarà necessario utilizzare un maggior numero di impianti. Le frequenze più alte utilizzate inoltre diminuiscono il raggio di copertura del singolo impianto e questo porta alla necessità per i gestori di aumentare la densità di installazione in particolare nei centri urbani. La situazione sin qui descritta è fonte di notevole preoccupazione da parte della popolazione. Sebbene infatti siano sempre esistiti impianti per la trasmissione di segnali a radiofrequenza come le antenne per il segnale televisivo e radiofonico, questi sono tipicamente installati al di fuori dei centri abitati. La maggiore potenza di questi impianti consente infatti di avere la copertura di grandi porzioni di territorio sfruttando le posizioni elevate dove vengono eretti. Le antenne di radio e TV inoltre sono progettate per emettere segnale senza la necessità di ricevere. Diversamente le antenne per la telefonia mobile devono anche ricevere il segnale inviato dal singolo cellulare. Date le sue dimensioni e considerato il fatto che esso viene mantenuto a stretto contatto col corpo dell utente, il cellulare non può essere un emittente di grande potenza. Le caratteristiche tecniche della trasmissione GSM/UMTS da un lato, le norme severe che limitano la potenza delle antenne radio base dall altro comportano una forte penetrazione di impianti all interno del tessuto abitato. Di conseguenza la preoccupazione della popolazione relativamente all esposizione ai campi elettromagnetici è sensibilmente aumentata negli ultimi anni. E però interessante notare come l Italia sia il paese europeo dove la diffusione del telefono cellulare è stata più rapida e consistente: la densità di abbonamento a uno dei quattro gestori di telefonia mobile operanti oggi in Italia è fra le più alte in Europa. Di seguito vengono riportati alcuni indicatori che rendono una panoramica delle caratteristiche della rete di impianti per la telefonia mobile nella provincia di Verona, di come essa si sia trasformata nel tempo e di come sia cambiata l esposizione della

2 popolazione ai campi elettromagnetici con il diffondersi di queste nuove modalità di comunicazione. È interessante notare come, nonostante il continuo aumento di installazioni di impianti radio base l esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici si mantenga ben al di sotto dei valori di cautela previsti dalla normativa. Anche le misure effettuate da ARPAV confermano il rispetto dei limiti. Figura 5-1: impianto radio base in provincia di Verona

3 SCHEDA 5.1: DIFFUSIONE DELLA TELEFONIA CELLULARE Tipologia di informazione: indicatore di driver Disponibilità di dati: buona (fonte: Premessa: la diffusione delle stazioni radio base sul territorio è strettamente collegata ala crescente domanda da parte degli utilizzatori dei telefoni cellulari. Tra i paesi europei l Italia è in testa quanto a numero di abbonamenti per abitante e a numero di apparecchi cellulari, superando paesi quali Gran Bretagna, Francia e Spagna. Rappresentazione grafica Nel primo grafico sono riportati il numero di abbonamenti a telefonia mobile in migliaia per alcuni paesi europei a partire dal Nel secondo numero il numero di abbonamenti è stato diviso per il numero di abitanti dei singoli paesi, considerando l intera popolazione. Cellulari in europa *1000 num. degli abbonamenti Italia Spagna Francia Gran Bretagna Germania anno Cellulari per 100 persone Num. di abbonamenti ogni 100 abitanti anno Italia Spagna rancia Gran Bretagna Germania Commento Ad oggi si stimano nella provincia di Verona più di contratti attivi per la telefonia mobile. Su una popolazione di persone questo dato conferma una penetrazione dei cellulari del 139 %. Ciò significa in media ben più di un cellulare a testa considerando anche anziani e bambini.

4 SCHEDA 5.2: DENSITA DELLE STAZIONI RADIO BASE Tipologia di informazione: indicatore di determinante Disponibilità di dati: ottima Premessa Rappresenta il numero di SRB attive, ogni 10 km 2, per ogni comune della provincia di Verona. Il dato è ricavato dall archivio georeferenziato ARPAV che viene aggiornato tramite le comunicazioni di attivazione degli impianti inviate dai gestori come stabilito dalla L.R. 29/93. Il dato rappresenta la situazione aggiornata a giugno2006. Rappresentazione grafica La mappa rappresenta il numero di SRB attive ogni 10 km 2 per ogni comune della provincia di Verona. I comuni a minore densità di impianti sono identificati dal colore bianco, quelli a maggiore densità in colore rosso scuro Commento La mappa evidenzia come la densità di SRB attive sia legata alla presenza di utenti e si concentri quindi nelle zone più densamente popolate. In particolare nel territorio del comune di Verona e dei comuni contermini la densità di stazioni radiobase per Km 2 è maggiore rispetto ad altri comuni della provincia

5 SCHEDA 5.3: POTENZA DELLE STAZIONI RADIO BASE Tipologia di informazione: indicatore di pressione Disponibilità di dati: ottima Premessa Rappresenta la potenza fornita dalle SRB per unità di superficie e peri 100 abitanti nei comuni della provincia di Verona. Nel calcolo di questo indicatore è stata considerata la potenza complessiva delle stazioni radiobase nella massima configurazione. La potenza massima disponibile per ogni radio base rappresenta un indicatore di pressione collegato all esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Rappresentazione grafica Le cartina a destra rappresenta la potenza complessiva delle stazioni radio base per singolo comune per unità di superficie, a sinistra è rappresentata la densità di potenza fornita dalle SRB per 100 abitanti nei vari comuni della provincia di Verona. Commento La maggiore densità di potenza per superficie si ha nei comuni più densamente popolati ed edificati dove anche la densità del numero di radio base (si veda scheda precedente) è elevata. Se si considera la potenza per abitante la distribuzione si modifica: nei comuni densamente popolati si ha infatti una densità di potenza per abitante inferiore a comuni come Ferrara di Monte Baldo o Brentino Belluno in cui il numero di abitanti è decisamente minore. Questo sottolinea come per garantire il servizio è necessario un numero minimo di infrastrutture, e quindi di potenza erogata, indipendente dal numero di abitanti.

6 SCHEDA 5.4: ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE DELLA PROVINCIA DI VERONA AI CAMPI ELETTROMAGNETICI Tipologia di informazione: indicatore di stato Disponibilità di dati: ottima Premessa l territorio della provincia di Verona è stato suddiviso in base alle sezioni di censimento ISTAT come da rilevamento del 2001 e ad ogni sezione è stato assegnato il campo elettrico ottenuto mediando i valori calcolati nei punti interni alla stessa sezione. Il campo elettrico è stato valutato tramite il programma ETERE in uso presso ARPAV. Così facendo ad ogni sezione di censimento della provincia di Verona è stato associato un valore di campo elettrico e, nota la popolazione residente in ciascuna sezione, è stata costruita la distribuzione della popolazione di Verona in funzione del livello di campo elettrico generato da SRB cui è esposta. Rappresentazione grafica Nel grafico è rappresentata la distribuzione della popolazione secondo le classi di esposizione al campo elettrico generato da stazioni radio base, in V/m Commento La popolazione esposta al campo elettrico si distribuisce seguendo una curva esponenziale decrescente: la mediana dei valori di campo corrisponde a 0.4 V/m. Questo significa che metà della popolazione della provincia, corrispondente a circa abitanti, è esposta a valori pari o inferiori a 0.4 V/m. Il 95 percentile è 2 V/m: quindi la maggioranza della popolazione della provincia (il 95%) è esposto a valori inferiori a 2 V/m. Come si vede dal grafico non vi sono esposizioni a valori superiori 3 V/m. L indicatore è stato calcolato considerando i soli impianti attivi, a giugno 2006, pari a 714. Il campo elettrico è stato valutato in corrispondenza dell altezza del primo piano delle abitazioni che nella Regione Veneto è il più popolato. Si noti, inoltre, che i livelli di campo calcolati risultano sempre superiori a quelli misurati in quanto il calcolo teorico considera le SRB funzionanti alla massima potenza e non tiene conto dell attenuazione dovuta alla presenza degli edifici

7 MONITORAGGIO IN CONTINUO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A partire dal 2003 in Italia è attiva una rete di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici. A tutti i dipartimenti ARPA Provinciali del Veneto sono state assegnate delle centraline con cui eseguire campagne di misura in punti ritenuti critici sulla base della densità e tipologia di impianti di radiotelecomunicazione presenti nell area. Figura 5-2: le tre tipologie di centraline per il monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici utilizzate presso il Dipartimento Provinciale ARPAV di Verona Le centraline misurano il campo elettrico con continuità e registrano ogni minuto il campo elettrico in tutto l arco del giorno e della notte. L intensità del campo elettromagnetico generato da questi impianti infatti non è costante nel tempo e una misurazione di questo tipo garantisce un controllo che tenga conto di questa variabilità. A tal fine la durata delle campagne di misura è prevista a livello regionale pari ad almeno una settimana in modo da avere una copertura delle diverse condizioni di impiego delle sorgenti. Allo stesso modo si è deciso di monitorare in diversi periodi dell anno i luoghi dove si verificano particolari condizioni di traffico come le località turistiche per verificare che anche nelle condizioni più critiche i valori limite siano rispettati. Di seguito vengono riportati la provincia e il comune di Verona con le campagne di monitoraggio finora eseguite.

8 Figura 5-3: localizzazione delle campagne di monitoraggio nella provincia di Verona: lìgli istogrammi mettono a confronto il valore limite (in rosso ) con il valore medio del campo elettrico (in blu) rilevato durante la campagna di misura Nella mappa di Figura 5-3 per ogni campagna vengono riportati in un istogramma la media complessiva della campagna e il limite di esposizione che si applica alla zona in cui la centralina è stata posizionata. Come si nota dai grafici i valori misurati sono sempre risultati inferiori ai limiti imposti dalla normativa vigente, nonostante le misure vengano effettuate in siti critici. Ciò non deve sorprendere, infatti la normativa vigente prevede che ogni nuova installazione o riconfigurazione di impianto debba prima essere valutata da ARPAV per verificare che il campo complessivo prodotto da tutti gli impianti, già esistenti e in fase di valutazione, non superi presso le abitazioni e i luoghi dove vi è permanenza prolungata di persone, i valori di cautela e gli obbiettivi di qualità pari a 6 V/m. Negli anni la collaborazione tra ARPAV e i gestori degli impianti ha fatto si che si mettesse a punto un efficace strumento utilizzato sia in fase di valutazione preventiva, che per il controllo successivo all installazione: il progetto ETERE. Il progetto prevede i gestori degli impianti di telecomunicazione mantengano aggiornato un database, condiviso tra essi ed ARPAV, contenente numero, localizzazione, tipologia nonché caratteristiche tecniche degli impianti. Sulla base di questi dati ARPAV effettua valutazioni preventive del campo elettrico che verrà generato dalla totalità degli impianti presenti nell area di studio ed esprime un parere sull eventuale installazione di nuovi impianti. ETERE consiste in un software georeferenziato che riesce ad interfacciare un potente strumento di calcolo del campo elettrico, il database di tutte le sorgenti di campo elettromagnetico e la cartografia della provincia. In fase di valutazione degli impianti, ARPAV considera, cautelativamente, gli impianti sempre attivi alla loro massima potenza e non tiene in considerazione gli effetti di smorzamento del campo elettromagnetico dovuto alla presenza di edifici.

9 In questo modo viene verificato che in nessun punto dello spazio circostante l installazione del nuovo impianto si creino le condizioni per avere un superamento dei limiti di legge dei campi elettromagnetici tenendo conto dell area edificata, della finalità dei diversi edifici e della loro altezza. A riprova di questo si può vedere nella figura seguente come i valori misurati (in rosso) in occasione del monitoraggio in continuo del campo elettrico siano sistematicamente inferiori ai valori stimati in fase di valutazione degli impianti (in blu) Figura 5-4: confronto fra i valori di campo elettrico misurato e stimati nei siti oggetto di controllo 6 Campo elettrico (V/m) Campagna di misura Valori da calcolo previsionale nei punti di misura Medie delle campagne di misura Solo in due casi il valore misurato è risultato maggiore di quello simulato: è stato poi verificato che in un caso l orientamento di una antenna era diverso da quello dichiarato nel progetto e nell altro caso si è verificata la presenza di un radioamatore. Nel primo caso la diffida effettuata dal comune nei confronti del gestore dell impianto ha portato a ristabilire la configurazione prevista dal progetto. Nella scheda seguente viene riportato l indicatore che riassume l attività di ARPAV inerente il monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici.

10 SCHEDA 5.6: MISURA IN CONTINUO DEL CAMPO ELETTRICO Tipologia di informazione: indicatore di risposta Disponibilità di dati: ottima Descrizione dell indicatore Viene riportata la distribuzione delle medie delle campagne di misura del campo elettrico in continuo mediante centraline rilocabili con sensore a banda larga in provincia di Verona. Rappresentazione grafica Nell istogramma viene riportato il numero di campagne per cui la media complessiva è risultata inferiore al valore indicato sull asse delle ascisse. 25 Numero di campagne Valori di campo elettrico (V/m) Num. complessivo di campagne 44 Num. complessivo di comuni 20 Num. complessivo di giorni di monitoraggio 1700 Media Mediana 0.9 V/m 0.6 V/m 95 percentile 2.3 V/m Commento In più della metà delle campagne di misura la media complessiva è risultata inferiore ad 1 V/m (mediana pari a 0.6 V/m). Nella quasi totalità dei casi la media della campagna di misura è risultata inferiore a 3 V/m (95 percentile pari a 2.3 V/m).

11 LE STRATEGIE DI RISPOSTA E L IMPATTO DELLE NUOVE TECNOLOGIE Negli ultimi anni è aumentato esponenzialmente il numero di nuovi impianti radio base in tutta la Regione: questo non ha però comportato un corrispondente aumento dell esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, né tantomeno il mancato rispetto dei valori limiti o dei valori di cautela previsti dalla normativa. Un ruolo importante nella gestione del problema è stato sicuramente svolto da ARPAV che fin dal 2000, quando il numero degli impianti era ancora limitato, ma cominciava a salire il numero di richieste di nuove installazioni, ha sviluppato il progetto Etere. Questo progetto consiste nella costituzione di un catasto regionale georeferenziato delle sorgenti a radiofrequenza (impianti per telefonia mobile e radiotelevisivi) e di un software di simulazione modellistica per il calcolo del campo elettrico emesso da tali impianti. Attualmente il catasto di ETERE viene aggiornato in tempo reale grazie all obbligo previsto dalla L.R: 29/93, di comunicazione dei nuovi impianti da parte dei gestori della telefonia mobile. In questo modo è possibile valutare preventivamente non solo l impatto delle nuove installazioni, ma anche l impatto complessivo delle installazioni nuove unitamente a quelle già esistenti. Questo sistema permette, inoltre, una efficace azione di controllo sul livello del campo elettrico prodotto dalle sorgenti a radio frequenza. Recentemente ARPAV ha ulteriormente sfruttato le possibilità offerte dal progetto ETERE implementando sul proprio sito internet la visualizzazione, di tutti gli impianti presenti sul territorio.

12 SCHEDA 5.5: NUMERO DI ESPOSTI E RICHIESTE INFORMAZIONI Tipologia di informazione: indicatore di impatto Disponibilità di dati: buona Premessa Oltre alle comunicazioni di attivazione dei nuovi impianti da parte dei gestori, ARPAV riceve esposti, richieste di informazioni, di misure e di controlli, relativamente alle SRB installate, da parte dei cittadini o dai comuni su sollecitazione dei cittadini. Il numero di richieste di controlli da parte di cittadini o associazioni è un indice dell impatto emotivo e della percezione del rischio da parte della popolazione legato a questa tipologia di impianti. Rappresentazione grafica Il grafico rappresenta il numero di esposti dal 2001 a giugno 2006 (barre verdi) e il numero di SRB attive (linea gialla). Numero di esposti pervenuti ad ARPAV di Verona dal 2001 a giugno (giugno) NUMERO ESPOSTI NUMERO SRB Commento Nel periodo sembra esservi una relazione diretta fra l aumento del numero di impianti e la richiesta di controlli. Negli anni seguenti le richieste di controlli rimangono costanti nonostante il numero di nuovi impianti sia in continua crescita. Il dato non è facilmente interpretabile: da un lato si può immaginare una maggiore informazione della popolazione anche grazie alle campagne informative effettuate da ARPAV, dall altra si può ipotizzare una specie di effetto soglia per cui l aumento di nuove stazioni radiobase non aumenta una percezione del rischio che ha già raggiunto il suo massimo livello.

13 APPROFONDIMENTO 5.1: LE NUOVE TECNOLOGIE DVBH La nuova tecnologia DVBH, Digital Video Broadcasting Handheld, permette la visione della TV sul telefono cellulare. In sostanza, la Tv digitale (il Dvdh può essere considerato come una estensione del Dvb) da tenere in una mano. Sotto il profilo del suo funzionamento, la tv in tecnica DVBH è una tv che viene letta, su terminali come telefoni cellulari o apparecchi simili che, in genere, possono essere portati tranquillamente in tasca o in mano. Come ormai noto, la TV digitale prenderà, progressivamente il posto di quella analogica, grazie ad un processo già in atto in diversi Paesi. Attualmente, infatti, grazie alla progressiva digitalizzazione dei sistemi diffusivi, un qualunque segnale può essere trasformato in una sequenza numerica che viene ricevuta, decodificata e, infine, resa fruibile ai diversi utenti. I vantaggi della tecnologia digitale sono molteplici; il più rilevante consiste nella moltiplicazione dei canali (e quindi dei servizi). Attualmente la tv può già essere ricevuta sui telefonini grazie alla comune rete Umts ma, in tal caso, resta ancora irrisolto il problema del cosiddetto limite tecnico della contemporaneità, infatti, se più utenti utilizzano contemporaneamente lo stesso servizio, il medesimo non risulta più fruibile (oppure risulta fruibile con più difficoltà). Già nel 2005 sono pervenute ad ARPAV 2 richieste di parere radioprotezionistico preventivo relativo all installazione di impianti con tecnologia DVBH nella provincia di Verona, mentre nel primo semestre del 2006 ne sono pervenute 19 da diversi gestori. Questi impianti hanno potenza in antenna molto ridotta (inferiore a 20 W) e consistono per la maggior parte in un unica antenna omnidirezionale che lavora in una banda di frequenze tra i 500 e gli 800 MHz. L antenna, cilindrica di limitate dimensioni, viene comunemente installata sopra alle già esistenti Stazioni Radio Base; l impatto sul paesaggio è quindi estremamente limitato. Anche per gli impianti DVBH, come per le Stazioni Radio Base, si verifica che siano rispettati i limiti di esposizione e i valori di attenzione stabiliti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 khz e 300 GHz. Tali impianti rientrano nel campo di applicazione del Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259 Codice delle comunicazioni elettroniche e sono pertanto soggetti alla necessità di richiesta di autorizzazione alle autorità competenti (ARPA). WI - FI Wi-Fi, abbreviazione di Wireless Fidelity, è il nome commerciale delle reti locali senza fili (WLAN). Le reti Wi-Fi sono infrastrutture relativamente economiche e di veloce attivazione e permettono di realizzare sistemi flessibili per la trasmissione di dati usando frequenze radio, estendendo o collegando reti esistenti ovvero creandone di nuove. La fonte di connettività a banda larga può essere via cavo (ADSL o HDSL), oppure via satellite, la trasmissione satellitare ha tempi di latenza molto maggiori di una normale connessione ADSL. L'installazione delle antenne è semplice. Si tratta di antenne piccole, normalmente larghe circa 20 cm e spesse qualche centimetro, ma anche più piccole. Le coperture di queste antenne sono fondamentalmente di due tipi: omnidirezionali e direttive. Le antenne omnidirezionali vengono utilizzate di norma per distribuire la

14 connettività all'interno di uffici, o comunque in zone private e relativamente piccole; oppure, con raggi d'azione più grandi, si possono coprire aree pubbliche come aeroporti e centri commerciali. Con le antenne direzionali è invece possibile coprire grandi distanze, definibili in termini di chilometri, e sono utili proprio per portare la banda larga nei territori scoperti dalla rete cablata. In questo caso, è possibile aggregare più reti in un'unica grande rete, portando la banda in zone altrimenti scollegate. Per i bassissimi costi della tecnologia, il wi-fi è la soluzione principale per il digital divide (divario digitale), che esclude ben 10 milioni di italiani dalla banda larga. Grazie al wi-fi, infatti, anche i centri più piccoli hanno spesso possibilità di accesso veloce ad Internet, pur non essendo coperti da ADSL. Le antenne wi-fi generalmente sono parabole poste sui tralicci della corrente elettrica e I campanili che tipicamente sono i punti più alti nel paesaggio. Le antenne delle singole case sono poste sui tetti. I sistemi wireless (wi-fi, bluetooth, ecc.) producono campi elettromagnetici a Mhz. (microonde) con misurazione di 0,5 V/m alla distanza di 150/200 cm. E ancora oggetto di studio la potenziale pericolosità di un esposizione prolungata alle onde radio dei sistemi Wi-fi, anche se tali impianti se correttamente installati, si ritengono sicuri, considerando che le emissioni elettromagnetiche degli access point wi-fi sono di frequenza ed intensità analoga a quelle dei telefoni UMTS ormai molto diffusi. La principale differenza fra il cellulare e il wi-fi è che il primo utilizza frequenze per cui si è pagata una licenza, mentre il wi-fi utilizza frequenze libere (militari e non) e gratuitamente disponibili. Negli ultimi due anni sono pervenute ad ARPAV 5 richieste di parere radioprotezionistico preventivo relativo all installazione di impianti WI-FI presso alberghi e WLAN per la diffusione della banda larga nella provincia di Verona. Anche per gli impianti WI-FI e WLAN, si verifica che siano rispettati i limiti di esposizione e i valori di attenzione stabiliti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 khz e 300 GHz. WLAN e WI-FI installati in luoghi pubblici, rientrano nel campo di applicazione del Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259 Codice delle comunicazioni elettroniche e sono pertanto soggetti alla necessità di richiesta di autorizzazione alle autorità competenti (ARPA). WiMax Il WiMAX, Worldwide Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia di rete senza fili che fornirà un'estensione wireless alle connessioni a cavo e ADSL per l'accesso in banda larga dell'ultimo miglio. WiMax rispetto a Wi-Fi risulta sia più veloce che di maggiore portata. Esso ha un potenziale tale da consentire di allargare a molti milioni gli accessi ad Internet senza fili, di basso costo e di facile attuazione. La copertura senza fili di WiMax si misura in km², mentre la copertura Wi-Fi viene misurata in m². Una stazione base WiMax può irraggiare connessioni Internet ad alta velocità verso abitazioni e aziende per un raggio di 50 km. Lo standard WiMax si basa principalmente sullo spettro compreso nell'intervallo delle frequenze fra 2 GHz e 11 GHz. WiMax inoltre si propone di fornire connettività a punti finali di rete senza connessione visiva in alcune circostanze. I due principali aspetti che differenziano WiMax da HiperLan sono la mobilità e il "No Line of Sight" (NLOS), ovvero il funzionamento su dispositivi mobili e il superamento dell'attuale vincolo dell'assenza di barriere.

15 L'adozione di tale tecnologia è legata al settore dei trasporti, alla possibilità di fruire di connessioni a larga banda in movimento e apre interessanti scenari legati alla fornitura di servizi. Infatti WiMax dovrebbe consentire a un terminale su veicolo in movimento di rimanere collegato (trasferendo dati) fino a una velocità di circa 120 Km/h. Al momento WiMax è una tecnologia in corso di "sperimentazione". Anche in Italia è partita la sperimentazione di WiMax ma, i tempi necessari per vedere le prime offerte, sono ancora un'incognita. Non si sa nemmeno, con precisione, quando saranno disponibili le frequenze adatte (3,4 GHz - 3,6 GHz), a livello nazionale. Non solo è ancora da scoprire quale sia, nella pratica, l'efficienza del WiMax quando utente e antenna non sono in linea di vista; quanti utenti potranno essere messi in una cella; se ci sia interoperabilità tra gli apparati di diversi fornitori.

16 SCHEDA 5.7: RADIAZIONI NON IONIZZANTI SU INTERNET Tipologia di informazione: indicatore di risposta Disponibilità di dati: ottima Premessa: Sul sito internet dell ARPAV è presente una semplice descrizione dei campi elettromagnetici e dei loro effetti, tutta la normativa relativa agli impianti di telecomunicazione scaricabile in file.pdf e una mappa aggiornata in tempo reale degli impianti presenti sul territorio. Cliccando su ogni impianto si ricavano dettagliate informazioni tecniche e nella maggior parte dei casi si ha anche la mappatura del territorio circostante in funzione del campo elettrico ricavata dalle valutazioni modellistiche. Rappresentazione grafica: immagine del sito ARPAV sui campi elettromagnetici CODICE SITO VR-1963C_UMTS1 NOME: ARENA GESTORE: O MNITEL COMUNE: VERONA PRO VINCIA: VR INDIRIZZO: Via dei Mutilati, 4/L Verona POST AZIONE: Su edificio MAPPA DEI VALORI DI CAMPO ELETTRI CO: I mmagine Si mulazione

17 SCHEDA 5.8: IMPATTO VISIVO DELLE STAZIONI RADIO BASE Tipologia di informazione: indicatore di impatto Disponibilità di dati: discreta Premessa: Viene descritto fotograficamente l impatto visivo delle stazioni radio base per la telefonia mobile e alcuni degli espedienti utilizzati per minimizzare gli effetti delle installazioni in zone architettonicamente o paesaggisticamente significative. Rappresentazione grafica La prima serie di fotografie dimostra quanto pesante possa essere l impatto visivo degli impianti per la telefonia mobile. La seconda serie di foto mostra alcuni esempi di come le installazioni possano essere mimetizzate con l ambiente circostante

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