Rassegna Stampa. Giovedì 03 marzo 2016

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1 Rassegna Stampa Giovedì 03 marzo 2016 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel. 02/ Fax 02/

2 Rassegna del 03 marzo 2016 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Il Resto Del Carlino 2 Arrivano anche i mondiali delle discipline paralimpiche 1 (ancona) Il Resto Del Carlino 8 Si fanno valere i ragazzi dell'anthropos ai campionati regionali 2 Macerata Nuovo 12, 1 Carlo conti compie 55 anni: "il secondo figlio? sarà il buon dio a decidere..." 3

3 Arrivano anche i mondiali delle discipline paralimpiche MARZO DORICO anche all'insegna dell'atletica e dei campioni paralimpici. L'associazione sportiva Anthropos di Civitanova al Palaindoor di Ancona organizza dal 13 al 15 marzo nel capoluogo, sotto l'egida della Fisdir (Federazione Italiana Disabilità Intellettivo Relazionale), i campionati mondiali di Atletica Indoor Inas (federazione intemazionale che si occupa delle discipline sportive per persone con disagio intellettivo relazionale), e proponendo il 19 e il 20 marzo i campionati italiani assoluti di atletica Fisdir e Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), insieme ai Campionati Italiani Invernali di Lanci e alla prima Prova di Coppa Italia Fispes nella cornice dell'impianto sportivo Italico Conti, adiacente al Palaindoor. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 1

4 Bocce per disabili In gara 33 atleti in rappresentanza di tre società. A fine aprile ci saranno i tricolori Si fanno valere i ragazzi dell'anthropos ai campionati regionali Civitanova L'ANTHROPOS ha organizzato nelle gance della Bocciofila Fontespina i campionati regionali di bocce per disabili della federazione Fisdir. In gara 33 giocatori in rappresentanza di tre società. L'Anthropos ne ha schierati 23, preparati dai tecnici Silvio Bonfiglio, Andrea Croia e Simone Forani: il fidardense Massimo Magnarelli per la categoria elite e i civitanovesi Michela Cerquetti, Stefania Menghini, Erica Carlini, Paolo Mercuri, Elisabetta La Notte, Andrea Bartolini, Mauro Cavalieri, Giorgio e Luca Morresi, Silvia Cervellini, Alessandro Diomedi, Nicolò Martellini e Pietro Ricci, il montecosarese Marco Facchino, il morrovallese Michael Ciccorossi, i potentini Mario Smorlesi, Linda Barchiesi e Luca Garbuglia, il recanatese Michele Ortenzi e i fidardensi Mirko Governatori, Paolo Ascani e Daniele D'Alfonso per il settore promozione. En-plein dei pupilli del presidente Nelio Piermattei. Nelle varie categorie si sono imposti Magnarelli, Governatori e, nel doppio, la coppia Mercuri-Cavalieri. Magnarelli s'è aggiudicato il trofeo del Memorial Franco Cavalieri. Importante per l'anthropos la collaborazione con Bocciofila Fontespina, Croce Verde di Civitanova della Fib Macerata. A fine aprile a Roseto degli Abruzzi ci saranno i campionati italiani. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 2

5 REALIZZATI Dopo il trionfo a Sanremo, il presentatore fiorentino si concede un È tempo di bilanci per il popolare conduttore di Raiuno, che fa progetti per il suo futuro. Anche fuori dalla Tv: «Ritirarsi all'apice del successo sarebbe il massimo. In fondo che c'è di più bello?» Gian Marco Merlo Roma, marzo alle canzoni del Festival al «Tanti auguri a te» canticchiato in famiglia. Il 13 marzo Carlo Conti festeggerà i suoi primi 55 anni e l'occasione è perfetta per trascorrere una serata insieme alla moglie Francesca Vaccaro e al loro piccolo Matteo. Quello che ci vuole per rilassarsi, specialmente dopo un periodo pieno di lavoro. Da Sanremo il presentatore toscano è uscito ancora una volta da trionfatore: grandi ascolti, con picchi fino al 50 per cento di share, e consensi da parte di tutti. Eppure, proprio durante quella caotica settimana trascorsa sulla Riviera ligure. Conti si è lasciato scappare una frase decisamente significativa. «lo ho sempre la stessa energia» Parlando del suo futuro, il padrone di casa dell'ariston ha detto: «Ritirarsi all'apice del successo sarebbe il massimo. In fondo cosa c'è di più bello?». Non un progetto imminente, ma una pazza idea che però il conduttore de L'eredità non esclude del tutto. Magari, chissà, per dedicarsi al secondo figlio: «Non è in arrivo al momento, ma decide sempre il buon Dio...», ha sottolineato. Oppure per tornare a lavorare in radio, il trampolino che l'ha lanciato quando Sanremo (Imperia). Quando si gode un po' di tempo libero in famiglia, Carlo Conti (55 anni il 13 marzo) è il ritratto della felicità. Eccolo a passeggio nella Città dei fiorì insieme a sua moglie, la costumista Francesca Vaccaro (43), e al piccolo di casa Matteo (2), che in braccio al suo papà si sente un principino. L'anno prossimo il conduttore fiorentino sarà per la terza volta al timone del Festival di Sanremo: e in quella occasione siamo certi che i suoi due ammiratori più fedeli non gli faranno mancare l'appoggio. era un deejay dai folti capelli ricci e con tanti sogni nel cassetto. Ma i migliori anni di Carlo Conti sono proprio quelli che sta vivendo. Ha centrato tutti gli obiettivi: impossibile andare più in alto di così. Dopo la conduzione di due Festival indimenticabili e con un altro fissato nel 2017, ci sono altri traguardi professionali da raggiungere? «Non ho mai sognato di presentare Sanremo, non ho mai sognato di condurre Domenica in o Miss Italia. Tutto è arrivato in maniera molto naturale. Ho solo pensato di fare il mio mestiere con il cuore, con i miei pregi e i miei difetti. La voglia e il divertimento che ci ho sempre messo, però, mi hanno portato lontano. Per fortuna quell'energia che ave- COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 3

6 po' di relax. E festeggi [moglie e con il piccolo Matteo una ricorrenza speciale vo nel quando lavoravo nelle radio private, ce l'ho ancora. Posseggo il medesimo gusto di improvvisare e di creare. Non ho obiettivi professionali, spero solo di mantenere questo entusiasmo per molto tempo». E se da re della tivù tornassi a fare il conduttore in radio? Ci hai mai pensato? «Spero di tornare presto a fare radio. Qualche anno fa in abbinamento a / migliori anni conducevo anche una striscia su Radiodue. perché sono un appassionato. L'idea di ricominciare a fare lo speaker, magari in un programma sulla storia della musica, mi stuzzica parecchio». E un professionista stimato e una persona di grande umanità: Conti mette tutti d'accordo, sia gli addetti ai lavori sia i telespettatori. Lo dimostrano gli ottimi ascotti dell'ultima edizione del Festival di Sanremo, ma non solo: Carlo ha sempre tenuto alto lo share conducendo programmi seguitissimi come Tale e quale show e L'eredità, provvisoriamente affidato al collega e amico Fabrizio Frizzi. «Che bei ricordi la radio di un tempo» Tante radio locali non se la passano bene. Secondo te qual è la ricetta per salvarle dall'estinzione? «Non scimmiottare i network., impegnandosi a trovare una propria identità. In che modo? Con la presenza massiccia sul territorio e con notiziari dettagliati, per esempio. Credo che le radio locali debbano calarsi nella realtà del territorio. Quando ho cominciato, negli anni Settanta, si chiamavano radio "private" perché erano... private di tutto! Non avevamo niente. C'erano un piano per mettere su i dischi e un microfono, gli ellepi spesso ce li portavamo noi da casa. Non c'era nemmeno un regista. La stanza veniva insonorizzata con i contenitori delle uova. La radio bisogna inventarsela. Per questo sono dell'idea che né la televisione né il web possano uccidere la radio, che possiede una sua strada e sarà sempre forte». Intanto però la tua casa resta la televisione. Uno dei bei ricordi che ti sei portato a casa dal Festival? «Sono orgoglioso di quello che abbiamo messo in scena. Sono orgoglioso anche degli intoppi. Le due soddisfazioni più grandi però sono state il secondo pass che ho fatto fare contìnua a pag. 15 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 4

7 REALIZZATI Carlo Conti: «Il segreto del mio successoè<la v spontaneità, così si vinceisempre» continua da pag. 13 a mio figlio per entrare all'ariston con la mamma e la copertina su Topolino». Matteo si è accorto di avere un "mostro" in casa? «In genere mio figlio non resta in piedi a guardare la tivù. Lui alle otto di sera va a dormire. Se ha capito di avere un mostro in casa? Certo! E non gliene importa niente. Quando sono con lui, io sono semplicemente il suo babbo. A Sanremo ha compiuto 2 anni. E il suo compleanno lo abbiamo festeggiato noi tre. da soli, come tutti gli eventi che riguardano la nostra famiglia». Altri ricordi indimenticabili di questo Sanremo? «L'incontro sul palco con il pianista Ezio Bosso. L"ho vissuto così intensamente che non mi sembrava nemmeno di essere in onda. Ma vado fiero anche della telefonata ricevuta in privato dalla signora Carla Fracci. che ha detto sia a me sia a Virginia Raffaele di aver apprezzato la sua imitazione». «Ho voluto spiazzare il pubblico a casa» Che cosa ti ha insegnato il Festival di Sanremo? «Che vince sempre la spontaneità. Stare sul palco per cinque serate consecutive fa emergere grandi verità. Per e- sempio. quando Gabriel Garko ha dato il premio alla meravigliosa atleta paralimpica Nicole Orlando, lei gli ha confessato in estrema confidenza: "Ti devo dire una cosa: a mamma non piaci". In quel momento è uscito fuori qualcosa di naturale. Ed è bello cosi, nulla dev'essere troppo costruito. Questa è la parte dello show che preferisco». Con il senno di poi, sei soddisfatto della scelta dei tre personaggi che ti hanno affiancato all'ariston? «Mollo. Ho cercato di spiazzare tutti portando a Sanremo uno dei massimi rappresentanti della bravura e della bellezza che c'è in Italia, ovvero Gabriel Garko; una donna di grande energia come Virginia Raffaele e la freschezza di Madalina Ghenea. AI di là del rapporto professionale che abbiamo creato sul palcoscenico si è instaurata una bella amicizia tra noi. un rapporto umano che ci ha aiutato a lavorare in perfetta sintonia». Per tutta l'avventura in Riviera hai voluto tua moglie e tuo figlio accanto a te. Prima il padre di famiglia e poi il personaggio tivù? «Tra una prova e l'altra si trova sempre il modo di stare insieme. E io ho preferito così fin dall'anno passato, perché per me dieci giorni di lontananza da casa sarebbero stati troppi da sopportare: Matteo e Francesca li voglio sempre vicini a me». Perché il pubblico ama così tanto Carlo Conti? «Forse la gente apprezza la mia professionalità e soprattutto il fatto che non mi prendo mai troppo sul serio. Ho tanto rispetto per chi mi guarda e per chi mi sta intorno. Penso che il pubblico ami i ritmi e i sapori che riesco a dare ai miei programmi». wmm COMITATO ITALIANO PARALIMPICO Pag. 5