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2 INDICE RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA... 1 Premessa... 1 Descrizione dello stato attuale... 2 Relazione sulle valutazioni delle caratteristiche dei materiali e sul livello di conoscenza raggiunto Descrizione dello stato di progetto strutturale Progetto finiture strettamente connesse con gli interventi strutturali... 15

3 RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA Premessa La seguente relazione generale illustra il progetto definitivo/esecutivo relativo agli interventi di miglioramento/adeguamento statico-sismico e messa in sicurezza dei solai di parte dell I.T.I.S. Merloni di Fabriano (AN). In particolare i corpi oggetto di intervento sono i corpi B e C. Lo Studio ALL INGEGNERIA ha eseguito nel 2017 la Verifica di vulnerabilità sismica dell intero complesso scolastico secondo la normativa O.P.C.M. n. 3274/03, ai sensi del D.M. 14/01/2008. Sempre dallo studio ALL INGEGNERIA è stato eseguito nel 2016 l incarico di Verifica di idoneità statica dei solai dell Istituto. A seguire verranno presentate relazioni descrittive che illustrano prima lo stato attuale dei fabbricati B e C oggetto di intervento, nonché le valutazioni delle caratteristiche dei materiali e il livello di conoscenza raggiunto, e poi gli interventi di progetto strutturale e quelli relativi alle finiture ad essi connesse, finalizzati a conseguire il miglioramento sismico controllato al 65% come meglio di seguito specificato. 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 1 di 17

4 Descrizione dello stato attuale Dalle fonti storiche e documentali si apprende che l'evoluzione complessiva dell'intero complesso segue l'ordine numerico dei Lotti. Schema della suddivisione in Lotti del complesso Il primo ad essere stato costruito è stato, dunque, il Lotto I che ospita il Corpo C, a struttura di c.a. e la sua edificazione risale alla fine degli anni '60 (Notiamo infatti il progetto strutturale del 1967 e il rilascio dell'agibilità nel 1970). Negli stessi anni è stato edificato in adiacenza il Lotto II che ospita il Corpo B, ricevendo, così come il Corpo C, l'agibilità nel La struttura del Corpo B è in c.a. e si appoggia, nel punto di aderenza, alle mensole del Corpo C presentando un giunto strutturale. Negli anni seguenti è stato edificato il Lotto III ospitante il Corpo A e la Palestra, con un progetto del 1969 mentre il rilascio dell agibilità risale al Il corpo A è addossato al Corpo B e si appoggia sulle sue mensole. Il corpo della Palestra è, invece, in continuità con il Corpo C sulle cui mensole appoggia un lato del suo solaio. Il Lotto III, pur presentandosi morfologicamente come un unico aggregato edilizio, è costituito da 2 corpi sconnessi posti in adiacenza con giunto strutturale, i corpi A1 e A E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 2 di 17

5 Successivamente, in adiacenza al Corpo A, è stata costruita la struttura in c.a. che ospita la Cartiera. Quest'ultima, seppur limitrofa, presenta una separazione strutturale dal resto del complesso attraverso un raddoppio dei pilastri. Il suo progetto strutturale è del 1979 e ha ottenuto il rilascio dell'agibilità nel Le strutture hanno mantenuto nel corso degli anni la configurazione originaria senza sostanziali modifiche. Nel novembre del 2001 sono stati eseguiti lavori di adeguamento alle normativa di sicurezza di cui art.13 del D.M per il conseguimento del Certificato di Prevenzione Incendi. Un intervento quest'ultimo che ha riguardato tutti i Corpi dell'intero complesso scolastico. Al fine di rispondere alle esigenze di tale adeguamento è stata realizzata, nello stesso novembre, una scala esterna di sicurezza antincendio per il Corpo C del Lotto I. Dal materiale rinvenuto è emerso che l intero complesso dell'itis Merloni di Fabriano non è stato progettato per azioni orizzontali derivanti dall'azione sismica poiché il Comune di Fabriano è stato classificato sismico per la prima volta nel 10/02/1983 e collocato in Categoria II (S=9). Per quanto riguarda la storia sismica, nella zona di Fabriano (AN), stando al sito di riferimento si sono registrati i seguenti eventi sismici: Eventi sismici registrati nella zona di Fabriano 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 3 di 17

6 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 4 di 17

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9 Di seguito viene riportata un'analisi maggiormente dettagliata suddivisa per Corpi con riferimento ai fabbricati B e C oggetto di intervento. Corpo B Il Corpo B, dal punto di vista planimetrico, si presenta di forma approssimativamente rettangolare con dimensione longitudinale massima pari a 56 m e trasversale massima pari a m, carente di simmetria. Dal punto di vista altimetrico la struttura è costituita da un piano di fondazione, da un piano rialzato, dai piani primo e secondo e una copertura a falda inclinata ad est e tetto piano a quota inferiore ad ovest. La struttura si imposta su telai di c.a. che si sviluppano nelle due direzioni trasversale e longitudinale con orizzontamenti in latero-cemento. Lo spessore del solaio varia in funzione dell'uso. Generalmente troviamo un pacchetto strutturale di spessore 34 cm (costituito da 29 cm di pignatta e 5 cm di caldana in c.a.) per la zona laboratori e aule e un pacchetto di spessore 20 cm (16 cm + 4 cm di caldana in c.a.) per i corridoi e il solaio di copertura piana. La copertura a falda inclinata presenta, invece, uno spessore pari a 25 cm (20 cm + 5 cm). Gli elementi verticali dei telai di c.a. sono costituiti da pilastri di varie dimensioni, gli elementi orizzontali sono costituiti per la maggior parte da travi calate di dimensioni variabili e da alcune travi a spessore in corrispondenza dei solai da 20 cm. I corpi a sbalzo presentano lungo il contorno travi che fungono da parapetto dell'altezza di 200 cm e spessore di 15 cm. La struttura del Corpo B presenta, come evidenziato in precedenza, delle mensole su cui poggia la struttura del Corpo A2 e al contempo si appoggia esso stesso su alcune 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 7 di 17

10 mensole del Corpo C nel punto di aderenza, il tutto come evidenziato nelle tavole di rilievo strutturale (elaborati n. 373-E-R-09-A e n.373-e-r-10-a). Si riportano di seguito le principali caratteristiche dimensionali e strutturali del Corpo B. CORPO B Sistema costruttivo: struttura a telai in c.a. SOLAI Area (m 2 ) Volume (m 3 ) Piano TERRA Piano PRIMO Piano SECONDO TOTALE Corpo C Il Corpo C, dal punto di vista planimetrico, si presenta di forma approssimativamente rettangolare con dimensione longitudinale massima pari a 61,80 m e trasversale massima pari a 20 m, carente di simmetria. Dal punto di vista altimetrico la struttura è costituita da un piano seminterrato, da un piano rialzato, dai piani primo, secondo e terzo e una copertura piana. La struttura si imposta su telai di c.a. che si sviluppano nelle due direzioni trasversale e longitudinale con orizzontamenti in latero-cemento. La tipologia di solaio impiegata in origine per tutti gli interpiani presenta un pacchetto strutturale di spessore 24 cm costituito da 20 cm di pignatta e 4 cm di caldana in c.a., mentre il solaio di copertura è di spessore pari a 22 cm ( cm) Gli elementi verticali dei telai di c.a. sono costituiti da pilastri di varie dimensioni da 30x30 a 50x30 cm, mentre gli elementi orizzontali sono costituiti da travi calate di dimensione 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 8 di 17

11 30x65 cm nella direzione di orditura principale e da travi di bordo di varie dimensioni. Velette e solette frangisole a sbalzo fanno da cornice a tutta la struttura. I collegamenti verticali sono garantiti da un corpo scale, caratterizzato da solette in c.a. di 20 cm e solai di interpiano e di sbarco in latero-cemento dello spessore pari a 25 cm e da un blocco ascensore costituito da un setto di c.a. dello spessore di 20 cm. La struttura del Corpo C presenta, come evidenziato in precedenza, delle mensole su cui poggia la struttura del Corpo B e altre mensole su cui si appoggia un solaio in laterocemento del Corpo Palestra dello spessore di 20 cm, il tutto come evidenziato nelle tavole di rilievo strutturale (elaborati n. 373-E-R-11-A, n. 373-E-R-12-A e n. 373-E-R-13-A). Si riportano di seguito le principali caratteristiche dimensionali e strutturali del Corpo C. CORPO C Sistema costruttivo: struttura a telai in c.a. SOLAI Area (m 2 ) Volume (m 3 ) Piano SEMINTERRATO Piano TERRA Piano PRIMO Piano SECONDO Piano TERZO TOTALE E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 9 di 17

12 Relazione sulle valutazioni delle caratteristiche dei materiali e sul livello di conoscenza raggiunto Come specificato in premessa, i corpi B e C, così come tutti i corpi costituenti il complesso, sono stati oggetto nel 2017 di Verifica di vulnerabilità sismica. Contestualmente alla verifica di vulnerabilità è stata sviluppata una campagna di indagini geognostiche sul fabbricato tale da conseguire il Livello di Conoscenza LC2. Per gli edifici in esame, infatti, tenuto conto che si hanno a disposizione i progetti delle strutture, il Livello di Conoscenza LC2 è scaturito, sulla base di quanto indicato nell appendice C8A del D.M. 2008, da limitate verifiche in situ per la verifica dei dettagli costruttivi e da estese prove in situ per la definizione delle proprietà dei materiali. Per le resistenze ed i moduli elastici quindi, si assumeranno i valori medi ricavati divisi per il Fattore di Confidenza (=1,20). Di seguito si riportano le caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati nel calcolo. CORPO B CALCESTRUZZO (indagini in situ): R cm fcm F.C. f cdm(duttile) γm fcdm (fragile) 19,98 16,58 1,20 13,82 1,5 9,21 ACCIAIO f y F.C. f yd (duttile) γm f yd (fragile) 388,00 1,20 323,33 1,15 281,16 CORPO C CALCESTRUZZO (indagini in situ): R cm fcm F.C. f cdm(duttile) γm fcdm (fragile) 13,44 11,15 1,20 9,30 1,5 8,09 ACCIAIO f y F.C. f yd (duttile) γm f yd (fragile) 333,10 1,20 277,58 1,15 241, E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 10 di 17

13 Descrizione dello stato di progetto strutturale Il miglioramento sismico di una struttura di c.a. progettata e costruita senza tener conto dell azione sismica (si ricorda che il Comune di Fabriano è stato classificato sismico per la prima volta nel 1983 e che la costruzione dei corpi B e C risale alla fine degli anni 60) è un problema piuttosto complesso perché non sempre si hanno a disposizione gli elaborati originali completi del progetto strutturale e comunque, anche qualora si disponesse delle specifiche originali di progetto, generalmente si riscontra che i quantitativi e la disposizione delle armature, progettate con le norme dell epoca, sono tali da non fornire una sufficiente duttilità agli elementi strutturali. Per quanto riguarda il corpo B, dalle risultanze della verifica di vulnerabilità, emerge in primo luogo una vulnerabilità statica relativa al collasso a taglio di una trave sotto la combinazione di carico fondamentale allo SLU, legata sostanzialmente alla condizione di carico con accumulo della neve per la particolare configurazione della copertura. Dal punto di vista sismico il fabbricato manifesta una vulnerabilità di tipo medio-alta relativa in primo luogo, alla verifica dei nodi di c.a. a comportamento fragile (tale problematica coinvolge, infatti, in maniera diffusa tutti quei nodi che sono non interamente confinati) e in secondo luogo, alle verifiche a taglio di alcuni elementi, in particolare i pilastri tozzi a livello di sottotetto. I collassi di tipo duttile, anch essi presenti, generano un indicatore di rischio più alto, ma comunque inferiore all unità ( allo SLV) e suggeriscono una vulnerabilità mediobassa per tali meccanismi. Per quanto riguarda il corpo C, che non mostra problematiche a carattere statico, la vulnerabilità sismica medio-alta è legata ad indicatori di rischio bassi riscontrati per la quasi totalità dei nodi non confinati e a collassi fragili sostanzialmente localizzati nei pilastri del corpo scala, la cui posizione in pianta spiccatamente eccentrica penalizza la risposta sismica dell intero edificio. Infatti, anche la presenza del nucleo ascensore, che contribuisce anch esso ad un irregolarità in pianta data la sua posizione eccentrica, determina una serie di collassi duttili da cui scaturisce un indicatore di rischio allo SLV. Sulla base di tali indicazioni, si è proceduto per ciascun corpo all elaborazione di un modello strutturale tridimensionale rappresentativo dello stato di progetto e all esecuzione di una serie di analisi dinamiche non lineari con time history (accelerogrammi) compatibili 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 11 di 17

14 con lo spettro elastico di riferimento (allo SLV o allo SLC a seconda della verifica da svolgere) ridotto al 65% in accordo al target obiettivo. In particolare nel Corpo B per incrementare la duttilità della struttura nei confronti delle azioni sismiche orizzontali e ridurre l input sismico gravante sulla struttura il progetto prevede di aggiungere smorzamento di natura isteretica, mediante l utilizzo di tecnologie innovative che prevedono l inserimento di controventi metallici in grado di dissipare energia ( controventi dissipativi ). I controventi dissipativi sono costituiti da un asta metallica con un dispositivo dissipativo montato in serie alla stessa; il dispositivo ha un comportamento isteretico non lineare e dissipa energia sfruttando lo spostamento relativo tra le estremità, scaturito dallo spostamento di interpiano, riducendo così l energia che investe la struttura. Secondo tale approccio verranno posti in opera 24 controventi dissipativi disposti in serie a dei tubolari di acciaio S355 di diametro 168,30 mm s=7,10 mm. In particolare sia in direzione X (direzione corta) sia in direzione Y (direzione lunga) saranno posti in opera 4 controventi in di tipo 21/40 per ciascuna elevazione (piano terra, primo e secondo) per un numero totale di 12 controventi in direzione X e 12 controventi in direzione Y. Tale dispositivo è caratterizzato da una forza di snervamento di 178 kn e uno spostamento massimo di ±20 mm ed è in grado di dissipare energia sia in trazione sia in compressione essendo ad instabilità impedita. Per quanto concerne i controventi in direzione X questi non hanno fondazioni indipendenti poiché si vanno a fondare sul setto di c.a. esistente posto a livello del piano seminterrato; per quanto riguarda, invece, i controventi in direzione Y si prevede di integrare il sistema fondale mediante la creazione di nuovi cordoli di fondazione 50x100 su micropali. I micropali previsti hanno lunghezza totale pari a 10 m, di cui 6 m sbulbati e sono costituiti da un tubolare di acciaio S355 di diametro pari a mm e spessore pari a 8 mm. Dalle analisi svolte nella configurazione di progetto emerge comunque la necessità di rinforzare localmente alcuni elementi strutturali, travi nodi e pilastri, sia a flessione sia a taglio. La tecnica di intervento scelta per il rinforzo di travi, pilastri e nodi prevede l applicazione di tessuti in fibra di carbonio unidirezionali. In particolare i pilastri individuati nel progetto verranno confinati con fasce orizzontali di tessuto unidirezionale per garantire un adeguato confinamento del calcestruzzo; per le travi saranno disposti tessuti unidirezionali nella zona superiore e/o inferiore (rinforzo flessionale per momento negativo e/o positivo) e 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 12 di 17

15 tessuti unidirezionali disposti ad U nella zona inferiore (rinforzo a taglio). Sempre mediante tessuti unidirezionali saranno rinforzati tutti i nodi non confinati che non soddisfano le verifiche. Questo intervento è necessario in modo da scongiurare il collasso di tipo fragile dei nodi. Il rinforzo con le fibre di carbonio in avvolgimento per i pilastri e ad U all intradosso delle travi è comunque previsto in prossimità degli attacchi dei controventi, per scongiurare collassi dovuti all applicazione di carichi concentrati. È importante sottolineare che prima dell applicazione della fibra di carbonio è necessario preparare la superficie per la corretta posa della stessa. In particolare verrà eseguita una battitura sugli elementi strutturali al fine di individuare porzioni di copriferro sconnesse, verranno trattate le barre di armatura con idoneo prodotto passivante, verrà ripristinato il copriferro e verranno stondati gli spigoli con raggio di curvatura minimo pari a 20 mm. Completa il progetto di miglioramento sismico del Corpo B la rimozione del controsoffitto pesante a livello di sottotetto e la posa in opera di un nuovo controsoffitto leggero in cartongesso. Per quanto riguarda il copro C, poiché per la configurazione plano altimetrica del fabbricato non si raggiungono spostamenti ideali per l applicazione di controventi dissipativi, l incremento di resistenza alle forze orizzontali viene raggiunto mediante l inserimento di controventi tradizionali in acciaio. In particolare in direzione Y (direzione corta) saranno inseriti 8 controventi (2 specchiature di 4 telai). Per distribuire in modo ottimale le sollecitazioni trasmesse da tali controventi è stato ricreato per ciascun controvento un portale in profili di acciaio UPN connesso al telaio di c.a. esistente. In direzione X (direzione lunga) sono stati invece inseriti 6 controventi all interno di 3 telai costituiti da un pilastro in c.a. esistente e da un nuovo pilastro in acciaio con profilo HEB200, creato per esigenze architettoniche per lasciare spazio alle porte delle aule. Il collegamento tra il nuovo pilastro di acciaio e il pilastro di c.a. esistente è garantito da una nuova trave metallica, anche essa con profilo HEB200 collaborante con la nuova trave in c.a. a spessore di solaio mediante barre filettate saldate all ala superiore del profilo. I controventi in direzione Y non hanno fondazione indipendente, andandosi a fondare in corrispondenza dei pilastri in c.a. nella fondazione esistente. Per i controventi in direzione X, invece è stato predisposto un nuovo sistema fondale costituito da un plinto su 2 micropali nel punto di incrocio dei controventi e da un plinto su 4 micropali al di sotto del nuovo pilastro in acciaio. I nuovi plinti sono collegati tra loro mediante un nuovo cordolo di 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 13 di 17

16 c.a. si sezione pari a 50x100 cm, che li collega anche alle travi rovesce di fondazione esistenti. I micropali previsti hanno lunghezza totale pari a 10 m, di cui 6 m sbulbati e sono costituiti da un tubolare di acciaio S355 di diametro pari a mm e spessore pari a 8 mm. Anche per il corpo C, al fine di aumentare la duttilità locale, si è proceduto ad interventi di rinforzo di travi, pilastri e nodi. con le stesse modalità previste per il corpo B. Completa il progetto di miglioramento sismico del Corpo C la realizzazione di un giunto tra la struttura e il vano ascensore, planimetricamente a forma di C, costituito da setti di c.a. Il progetto si conclude con il miglioramento sismico controllato al 65% anche dei giunti tra i corpi B e C e i corpi adiacenti. In particolare si interviene sui giunti tra i corpi B e C, tra il Corpo C e la Palestra e tra il Corpo B e il Corpo A2. Il progetto di miglioramento dei giunti ha riguardato l incremento della corsa in entrambe le direzioni delle mensole di appoggio; inoltre, per il miglioramento del giunto tra il Corpo B e il Corpo A2 si è proceduto alla demolizione di una trave di bordo in c.a. e alla ricostruzione di una nuova trave metallica in posizione arretrata. Gli interventi sopra esposti hanno consentito di raggiungere l obiettivo del miglioramento sismico controllato al 65%, addirittura superandolo, conseguendo un miglioramento sismico controllato che si attesta intorno al 70%. 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 14 di 17

17 Progetto finiture strettamente connesse con gli interventi strutturali Il presente progetto esecutivo di miglioramento sismico dei corpi B e C prevede il ripristino di tutte le finiture che, per la realizzazione degli interventi strutturali, sarà necessario rimuovere o demolire. In particolare si segnala: - smontaggio e rimontaggio infissi a tutte le elevazioni in corrispondenza degli interventi da porre in opera (con riferimento specifico alla legenda presente negli elaborati grafici di progetto architettonico 373-E-A-05-A, 373-E-A-06-A, 373-E-A-07- A si segnala per ciascun punto di intervento quanto si prevede di rimontare l infisso esistente o quando si procede con la posa in opera di un nuovo infisso); - riprese delle porzioni di intonaco; - tagli locali sulle tamponature esterne e sulle tramezzature interne per la corretta posa delle fibre di carbonio; le tamponature verranno successivamente ripristinate mantenendo l attuale stratigrafia e l attuale finitura superficiale; - demolizione della tamponatura esistente e ricostruzione con contropareti in cartongesso in corrispondenza dei controventi dissipativi e tradizionali; - demolizione di pavimento e massetto e successivo ripristino all estradosso del solaio in corrispondenza dei controventi e in corrispondenza di lavorazioni all estradosso delle travi; - tinteggiatura di tutti gli ambienti interni e di tutte le facciate esterne; - rimozione e rimontaggio dei discendenti; - tutte le componenti impiantistiche nelle zone interessate dagli interventi strutturali verranno localmente riprese mantenendo comunque la rete impiantistica esistente inalterata ed in particolare si procederà: - allo smontaggio e rimontaggio dell'impianto elettrico speciale per l'antincendio costituito da plafoniere di emergenza, sirene di segnalazione, rilevatori antincendio, tubazioni, cartellonistica di emergenza, cavi e di tutti i componenti presenti; - allo smontaggio e rimontaggio dell'impianto elettrico a vista costituito da canalette, punti presa, punti di comando e di tutti i componenti, compresi i cavi presenti; - allo smontaggio e rimontaggio delle tubazioni dell'impianto idrico-termicosanitario e antincendio costituito da tubazioni a vista, cassette e naspi antincendio; 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 15 di 17

18 - allo smontaggio e rimontaggio dei termosifoni. Come interventi sulle finiture non strettamente connessi agli interventi strutturali si segnalano: - demolizione del controsoffitto esistente pesante a livello del sottotetto del corpo B e ricostruzione di nuovo controsoffitto leggero in cartongesso; - posa in opera su tutte le coperture dei corpi B e C di nuova membrana elastomerica con armatura in poliestere (s=4.5 mm) con superficie autoprotetta da scaglie di ardesia. Per qualsiasi miglior dettaglio si rimanda ai seguenti elaborati: CODICE 373-E-S-01-A 373-E-R-02-A 373-E-R-03-A 373-E-R-04-A 373-E-A-05-A 373-E-A-06-A 373-E-A-07-A 373-E-R-08-A 373-E-R-09-A 373-E-R-10-A 373-E-R-11-A 373-E-R-12-A 373-E-R-13-A 373-E-S-14-A 373-E-S-15-A 373-E-S-16-A 373-E-S-17-A 373-E-S-18-A 373-E-S-19-A 373-E-S-20-A 373-E-S-21-A 373-E-S-22-A 373-E-S-23-A 373-E-S-24-A 373-E-S-25-A 373-E-S-26-A RELAZIONE GENERALE OGGETTO RILIEVO ARCHITETTONICO CORPO B: PIANTA PIANO TERRA, PRIMO E SECONDO RILIEVO ARCHITETTONICO CORPO C: PIANTA PIANO SEMINTERRATO E PIANO TERRA RILIEVO ARCHITETTONICO CORPO C: PIANTA PIANO PRIMO, SECONDO E TERZO PROGETTO ARCHITETTONICO CORPO B: PIANTA PIANO TERRA, PRIMO E SECONDO PROGETTO ARCHITETTONICO CORPO C: PIANTA PIANO SEMINTERRATO E PIANO TERRA PROGETTO ARCHITETTONICO CORPO C: PIANTA PIANO PRIMO, SECONDO E TERZO VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA RILIEVO STRUTTURALE CORPO B: PIANTA PIANO FONDAZIONI, PIANO TERRA E PRIMO RILIEVO STRUTTURALE CORPO B: PIANTA PIANO SECONDO, PRIMA COPERTURA, SECONDA COPERTURA E SEZIONE RILIEVO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA PIANO SEMINTERRATO E PIANO TERRA RILIEVO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA PIANO PRIMO E SECONDO RILIEVO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA PIANO TERZO, COPERTURA E SEZIONE PROGETTO STRUTTURALE: RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA, GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI, SUI MATERIALI E DI CALCOLO PROGETTO STRUTTURALE: PIANO DI MANUTENZIONE STRUTTURALE PROGETTO STRUTTURALE CORPO B: PIANTA PIANO FONDAZIONI E SEZIONE PROGETTO STRUTTURALE CORPO B: PIANTA PIANO TERRA PROGETTO STRUTTURALE CORPO B: PIANTA PIANO PRIMO PROGETTO STRUTTURALE CORPO B: PIANTA PIANO SECONDO PROGETTO STRUTTURALE CORPO B: PIANTA PRIMA COPERTURA E SECONDA COPERTURA PROGETTO STRUTTURALE CORPO B: PARTICOLARI COSTRUTTIVI FIBRE PROGETTO STRUTTURALE CORPO B: PARTICOLARI COSTRUTTIVI CONTROVENTI PROGETTO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA PIANO SEMINTERRATO PROGETTO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA PIANO TERRA PROGETTO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA PIANO PRIMO PROGETTO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA PIANO SECONDO 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 16 di 17

19 373-E-S-27-A 373-E-S-28-A 373-E-S-29-A 373-E-S-30-A 373-E-S-31-A 373-E-V-32-A 373-E-C-33-A 373-E-C-34-A 373-E-C-35-A 373-E-C-36-A 373-E-C-37-A 373-E-C-38-A 373-E-C-39-A 373-E-Z-40-A PROGETTO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA PIANO TERZO PROGETTO STRUTTURALE CORPO C: PIANTA COPERTURA E SEZIONE PROGETTO STRUTTURALE CORPO C: PARTICOLARI COSTRUTTIVI FIBRE PROGETTO STRUTTURALE CORPO C: PARTICOLARI COSTRUTTIVI CONTROVENTI PROGETTO STRUTTURALE: INTERVENTO GIUNTI ESISTENTI PIANO GENERALE DI MANUTENZIONE DELL'OPERA E DELLE SUE PARTI ELENCO PREZZI UNITARI ANALISI NUOVI PREZZI COMPUTO METRICO ESTIMATIVO QUADRO DI INCIDENZA DELLA MANODOPERA QUADRO TECNICO ECONOMICO CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO 373-E-S-01-A_Rel.generale.doc Pag. 17 di 17

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