Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere. della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere
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1 Parlamento europeo Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere /2226(INI) PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere destinato alla commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale su come può la PAC migliorare la creazione di occupazione nelle zone rurali (2015/2226(INI)) Relatore per parere: Elisabeth Köstinger AD\ doc PE v02-00 Unita nella diversità
2 PA_NonLeg PE v /8 AD\ doc
3 SUGGERIMENTI La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti: A. considerando che in molti Stati membri l'accesso delle donne delle zone rurali al mercato del lavoro è limitato e per loro le possibilità di sviluppare un'attività nel settore agricolo sono relativamente limitate; B. considerando che le donne rappresentano poco meno del 50 % del totale della manodopera nelle zone rurali dell'ue e circa il 45 % circa della popolazione economicamente attiva totale nel ; che in Europa solo il 29 % 2 delle aziende agricole è gestito da donne e l'imprenditorialità femminile rappresenta un importante pilastro sotto il profilo economico e ambientale per lo sviluppo sostenibile delle zone rurali; C. considerando che la crisi economica ha colpito tutta l'unione europea e in particolare le zone rurali, in cui si registrano livelli devastanti di disoccupazione, povertà e spopolamento, che colpiscono soprattutto le donne; D. considerando che il divario salariale tra uomini e donne nelle zone rurali è del 10 % superiore rispetto ad altre aree e che occorre prestare maggiore attenzione all'elaborazione di statistiche aggiornate sulla proprietà fondiaria da parte delle donne e sulla situazione occupazionale delle donne nelle zone rurali; E. considerando che la percentuale di donne titolari di aziende agricole che accedono ad aiuti a titolo del programma per lo sviluppo rurale è inferiore alla quota delle aziende agricole gestite da donne nell'ue 3 : F. considerando che il principio delle pari opportunità per uomini e donne deve essere attuato con coerenza nel contesto della PAC e che è necessario applicare un'impostazione di genere non solo alla PAC, ma anche alle politiche di coesione nelle aree rurali; G. considerando che nelle zone prevalentemente rurali dell'ue nel 2009 le donne tra i 20 e i 20 anni di età risultavano occupate solo in misura pari al 61 % 4 ; H. considerando che l'esodo continuo delle donne dalle zone rurali ha conseguenze negative non solo sulle infrastrutture sociali che, ad esempio, devono rinunciare a molte donne impegnate nel volontariato, ma può anche influenzare negativamente il mercato del lavoro; che questo esodo può essere fermato solo creando un contesto che consenta alle donne di realizzare i loro obiettivi personali e professionali nelle zone rurali; I. considerando che la promozione della parità tra uomini e donne e la non discriminazione 1 Eurostat (2013). Annuario regionale Eurostat Concentrarsi sullo sviluppo rurale. 2 Studio "Giornata mondiale dedicata alla donna rurale", Dipartimento tematico C, Parlamento europeo. 3 Dower, J. (2015). "Il ruolo del finanziamento a titolo della politica agricola comune per le donne nel mondo rurale". EPRS, Giornata mondiale dedicata alla donna rurale Commissione europea (2011), "Agriculture and Rural Development. EU Agricultural Economic Briefs. Rural Areas and the Europe 2020 Strategy Employment", Brief No 5 Novembre AD\ doc 3/8 PE v02-00
4 sono principi applicabili ai fondi ESI tra cui il FEASR; 1. rileva che le donne in ambiente rurale non sono un gruppo omogeneo e che i loro ruoli esigenze e situazioni variano da uno Stato membro all'altro; ritiene che occorra diversificare le soluzioni per migliorare la loro vita e le loro possibilità di occupazione; sottolinea, tuttavia, la disparità per quanto riguarda l'accesso delle donne alla proprietà fondiaria; osserva che le donne nelle aziende agricole sono spesso semplicemente membri della famiglia del proprietario, nel ruolo di coniuge del titolare, e sono pari all'80,1 % di tutte le donne rientranti in tale categoria nel e non dispongono di redditi propri, per cui la loro indipendenza economica non è garantita; 2. deplora l'esistenza di disparità tra uomini e donne nelle zone rurali e chiede di migliorare le condizioni di lavoro delle donne e agevolare il loro accesso alla terra; 3. ritiene che alle agricoltrici spetti un importante ruolo per la continuità di un'agricoltura contadina proiettata al futuro e pertanto che occorra sostenere il loro potenziale di innovazione tramite la promozione di misure di diversificazione quali la commercializzazione diretta, le vacanze in cascina, le prestazioni sociali e l'offerta di assistenza; sottolinea l'importanza di delineare una diversificazione agricola comprendente un ampio spettro di beni e servizi ambientali, economici e culturali, in quanto essi possono conseguire finalità affini quali reddito complementare per le donne nell'agricoltura e al contempo agevolare in modo significativo la conciliazione della vita familiare e lavorativa a uomini e donne; 4. esprime preoccupazione per l'impatto potenziale sull'agricoltura europea di accordi in corso di negoziazione come il Partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP), l'accordo economico e commerciale globale con il Canada (CETA) o l'accordo di libero scambio UE-MERCOSUR; 5. sottolinea che promuovere la parità di genere è un obiettivo fondamentale dell'ue e dei suoi Stati membri e che l'integrazione della dimensione di genere dovrebbe pertanto essere parte integrante della PAC; invita la Commissione a migliorare gli indicatori di monitoraggio e valutazione della PAC per identificare il lavoro "invisibile" delle donne e ove possibile disaggregare gli indicatori in base al genere; sottolinea la necessità di individuare programmi e obiettivi basati sulla valutazione di impatto di genere al fine di promuovere prospettive sostenibili e opportunità occupazionali retribuite per le donne nel settore agricolo e migliorare l'efficienza economica; 6. rileva l'elevata percentuale di lavoratori autonomi nelle aree rurali privi di una tutela sociale adeguata e l'alta percentuale di lavoro "sommerso", che colpisce in particolare le donne; invita pertanto gli Stati membri e le regioni con poteri legislativi a migliorare la legislazione in materia di parità di genere nel mercato del lavoro, in particolare per quanto riguarda salari, diritti di proprietà e processo decisionale, nonché a garantire la previdenza sociale tanto agli uomini quanto alle donne che lavorano in aree rurali; 7. invita gli Stati membri a valorizzare in modo efficace le possibilità offerte per la promozione delle agricoltrici e delle donne nelle zone rurali da attuare a titolo del Fondo 1 Commissione europea (2012), "Agricultural Economic Briefs. Women in EU agriculture and rural areas: hard work, low profile, Brief No 7 giugno PE v /8 AD\ doc
5 europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e sostenere iniziative pertinenti di semplificazione; invita la Commissione a proporre nuove azioni mirate a promuovere e stimolare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro nelle aree rurali e chiede agli Stati membri di includere nei loro programmi di sviluppo rurale subprogrammi specifici per sostenere l'imprenditorialità femminile, strategie per la creazione di posti di lavoro per le donne che diano loro diritti previdenziali, politiche a favore della rappresentanza delle donne negli organi politici, economici e sociali del settore agricolo, nonché promozione delle pari opportunità nelle zone rurali; 8. invita gli Stati membri a rafforzare il ruolo delle parti sociali e delle organizzazioni di assistenza sociale che collaborano con le autorità in materia di controllo dell'applicazione della legislazione sul lavoro, lotta contro il lavoro sommerso e rispetto delle norme di sicurezza e di previdenza sociale per facilitare l'integrazione socio-economica dei lavoratori e dei lavoratori migranti, comprese le donne lavoratrici stagionali, migranti e rifugiate; chiede l'istituzione di un meccanismo per garantire la partecipazione delle donne a tutti i livelli del processo; 9. auspica che la Commissione proponga di finanziare, a livelli adeguati, un programma europeo specifico di "garanzia europea per le donne delle regioni rurali" adottando come modello quella destinata ai giovani; 10. rammenta che l'area di produzione agricola nell'ue è in diminuzione anno dopo anno; sottolinea che la conservazione delle aree coltivabili è essenziale per garantire posti di lavoro nel mondo rurale; invita gli Stati membri a promuovere un accesso migliore alle terre nelle zone con elevati tassi di disoccupazione e in tale contesto sollecita azioni da realizzare per assicurare che le giovani agricoltrici abbiano accesso al credito e siano in grado di partecipare alla gestione dell'assetto territoriale; 11. richiama l'attenzione sul fatto che il 42 % della manodopera agricola è costituita da donne; chiede alla Commissione di rivedere la definizione di azienda agricola a conduzione familiare per agevolarne l'accesso alla formazione e alla consulenza professionale, nonché al capitale e agli utili; 12. invita la Commissione ad attuare il bilancio di genere per l'aiuto finanziario nell'ambito del primo e del secondo pilastro della PAC; 13. invita la Commissione a migliorare le condizioni delle donne nel mondo rurale e a rendere disponibili, d'intesa con gli Stati membri, non solo adeguati materiali informativi destinati alle agricoltrici e alle donne nelle zone rurali riguardo alla possibilità dii promozione ma anche l'accesso all'istruzione e al credito, nonché la promozione dell'associazionismo e di una consulenza generalizzata sulla diversificazione professionale, cosicché le donne siano incoraggiate a realizzare i propri progetti nelle regioni rurali; ricorda a tale proposito la necessità di fornire informazioni anche attraverso piatteforme online, al fine di garantire un accesso più flessibile alle informazioni sui finanziamenti per le donne nelle zone rurali; sottolinea che l'istituzione di corsi informativi concepiti per le donne in materia di norme e requisiti per la creazione e per la gestione di aziende può avere un impatto positivo, in quanto può infondere alle donne la fiducia di cui necessitano per creare una propria impresa; 14. invita le autorità nazionali, regionali e locali competenti ad incoraggiare la partecipazione AD\ doc 5/8 PE v02-00
6 delle donne ai gruppi d'azione locali e lo sviluppo di partenariati locali nel quadro del programma Leader nonché a garantire una partecipazione equilibrata sotto il profilo del genere nei consigli di amministrazione; 15. evidenzia l'importanza di misure per promuovere l'istruzione, la formazione professionale e nuove qualifiche per le agricoltrici e le donne nelle zone rurali, anche favorendo un maggiore accesso ai corsi di formazione e di specializzazione post-laurea per imprenditori e produttori agricoli, al fine di assicurare un'occupazione a lungo termine nelle regioni rurali e facilitare l'adattamento ai cambiamenti nei metodi agricoli e nella produzione alimentare; invita la Commissione, in detto conteso, a riservare, nell'ambito delle misure di sostegno a titolo del secondo pilastro della PAC, debita considerazione alla promozione della formazione e della consulenza a donne nelle aziende agricole, compresa una formazione specifica per migliorare le competenze e la competitività delle donne nell'agricoltura e per favorire le loro opportunità lavorative ufficiali; sottolinea l'importanza di consigliare e sostenere le donne per consentire loro di sviluppare attività agricole innovative nelle zone rurali, comprese aziende di produzione agricola primaria; 16. sottolinea anche in riferimento al lavoro a orario ridotto e al telelavoro l'importanza dello sviluppo digitale nelle zone rurali e lo sviluppo di approcci olistici ("villaggio digitale") e sollecita al riguardo un ricorso maggiore a programmi a titolo del secondo pilastro al fine di favorire l'accesso al lavoro autonomo; sottolinea che il miglioramento della qualità e dell'accessibilità delle infrastrutture essenziali quali i collegamenti di trasporto, l'approvvigionamento sicuro di energia e la tecnologia affidabile e a banda larga, che possono rendere possibile a donne di qualificazioni superiori di lavorare nelle zone rurali (ad esempio il commercio elettronico), le strutture e i servizi di base è un elemento essenziale per consentire a donne e uomini di conciliare le responsabilità familiari con la loro professione; invita pertanto gli Stati membri a istituire reti mobili nelle zone rurali, in stretta collaborazione con i comuni e le regioni; 17. sottolinea l'importanza di sostenere e promuovere la partecipazione delle donne agricoltrici al processo decisionale; rileva che le donne possono contribuire allo sviluppo delle loro comunità e delle imprese agricole; 18. sottolinea che le aree rurali in tutta Europa sono soggette all'invecchiamento della popolazione, alla scarsa densità demografica e, in alcune zone, allo spopolamento; chiede ulteriori misure da varare per lo sviluppo delle condizioni di vita e di lavoro nelle zone rurali che offrano alle donne e alle loro famiglie motivazioni per rimanere in tali zone e condurvi una vita soddisfacente; 19. invita le parti interessate regionali a utilizzare i fondi del secondo pilastro per un programma di sensibilizzazione mirato a sottolineare la neutralità di genere di tutte le professioni e a porre fine alla persistente divisione dei compiti ancora tradizionale in agricoltura; 20. denuncia le difficoltà cui sono confrontate le donne agricoltrici per ottenere finanziamenti; rileva che un migliore accesso al capitale per gli investimenti è fondamentale per migliorare la situazione socioeconomica delle donne nella zone rurali e sostenere l'imprenditorialità femminile e invita gli Stati membri a promuovere, sostenere e predisporre l'accesso della agricoltrici alle fonti di finanziamento e a una formazione specifica che faciliti detto accesso; PE v /8 AD\ doc
7 21. è consapevole delle sfide specifiche per conciliare la vita professionale e la vita familiare nell'agricoltura e dell'importanza della situazione dei genitori e di un ambiente propizio alla famiglia nella aziende familiari; sottolinea il ruolo cruciale dei servizi pubblici per promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, poiché tali servizi riducono l'onere delle donne che solitamente dedicano più tempo rispetto agli uomini alla cura dei figli e degli altri familiari a carico; invita gli Stati membri e le amministrazioni regionali e locali ad attuare politiche che tutelino, migliorino e promuovano servizi pubblici di alta qualità, nonché infrastrutture, strutture e servizi per la vita di ogni giorno nelle aree rurali; 22. invita gli Stati membri a migliorare le misure di previdenza sociale e di riconoscimento giuridico per le agricoltrici al fine di garantire che godano degli stessi diritti degli uomini, poiché in molti casi esse lavorano lunghe ore nell'impresa familiare senza copertura previdenziale o giuridica; 23. sottolinea la necessità di conservare, incoraggiare e sostenere le iniziative imprenditoriali, le associazioni, le cooperative e le organizzazioni di donne nell'agricoltura e nelle zone rurali, mirate a stimolare lo scambio di prassi migliori a livello locale, regionale e nazionale e favorire l'accesso delle donne al mercato del lavoro; rileva inoltre l'importanza di sviluppare banche dati e reti per una maggiore sensibilizzazione in materia di situazione sociale ed economica delle donne nelle zone rurali. AD\ doc 7/8 PE v02-00
8 ESO DELLA VOTAZIONE FINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE Approvazione Esito della votazione finale +: : 0: Membri titolari presenti al momento della votazione finale Supplenti presenti al momento della votazione finale Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale Daniela Aiuto, Maria Arena, Beatriz Becerra Basterrechea, Malin Björk, Vilija Blinkevičiūtė, Anna Maria Corazza Bildt, Iratxe García Pérez, Anna Hedh, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Elisabeth Köstinger, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Maria Noichl, Marijana Petir, Terry Reintke, Jordi Sebastià, Michaela Šojdrová, Ángela Vallina, Beatrix von Storch, Elissavet Vozemberg-Vrionidi, Jana Žitňanská Ildikó Gáll-Pelcz, Arne Gericke, Kostadinka Kuneva, Constance Le Grip, Marc Tarabella, Monika Vana, Julie Ward Rosa D Amato, Jens Nilsson PE v /8 AD\ doc
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