PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per i diritti della donna e le pari opportunità. della commissione per i diritti della donna e le pari opportunità

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1 PARLAMENTO EUROPEO Commissione per i diritti della donna e le pari opportunità 25 giugno 2001 PARERE della commissione per i diritti della donna e le pari opportunità per la commissione per gli affari esteri, i diritti dell uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa in merito alla relazione periodica per il 2000 della Commissione sul progresso della Lettonia verso l adesione (COM(2000) 706 C5-0606/ /2176(COS)) Relatrice per parere: Lone Dybkjær AD\ doc PE

2 PE /5 AD\ doc

3 PROCEDURA Nella riunione del 27 marzo 2001 la commissione per i diritti della donna e le pari opportunità ha nominato relatrice per parere Lone Dybkjær. Nelle riunioni del 29 maggio 2001 e 21 giugno 2001 ha esaminato il progetto di parere. Nell ultima riunione indicata ha approvato gli emendamenti in appresso all'unanimità. Erano presenti al momento della votazione Maj Britt Theorin (presidente), Lone Dybkjær (relatrice per parere), María Antonia Avilés Perea, Maria Berger (in sostituzione di Joke Swiebel), Lissy Gröner, Heidi Anneli Hautala, Mary Honeyball, Anna Karamanou, Thomas Mann, Maria Martens, Emilia Franziska Müller, Ria G.H.C. Oomen-Ruijten (in sostituzione di Astrid Lulling) e Patsy Sörensen. AD\ doc 3/5 PE

4 CONCLUSIONI La commissione per i diritti della donna e le pari opportunità invita la commissione per gli affari esteri, i diritti dell uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa, competente per il merito, a includere nella sua relazione i seguenti emendamenti: 1. sottolinea il fatto che l adozione dell acquis comunitario nell area della parità tra uomini e donne costituisce una condizione imprescindibile per l adesione, in quanto si tratta essenzialmente di una questione di diritti umani e la necessaria costruzione istituzionale o il rafforzamento delle capacità istituzionali e amministrative in quest area costituisce una condizione preliminare di importanza vitale per la piena attuazione dell acquis; 2. invita la Commissione a fornire un adeguato sostegno finanziario volto ad aiutare i paesi candidati ad allineare pienamente le proprie procedure e metodi statistici con gli standard comunitari; invita il governo della Lettonia a sviluppare e diffondere statistiche distinte in base all appartenenza di genere che siano rilevanti per le tematiche della parità, compatibili con quelle utilizzate nella Comunità europea, allo scopo di aumentare la sensibilità in merito a questi problemi e facilitare il confronto, oltre che a controllare la situazione delle pari opportunità nel paese in oggetto; 3. sollecita la Commissione e il Consiglio a collegare il processo di ampliamento all attuazione di strumenti efficaci volti a prevenire e a combattere la tratta delle donne nei paesi candidati; chiede che a tale scopo l Unione europea fornisca alla Lettonia mezzi tecnici e finanziari in misura adeguata, che si intraprendano iniziative efficaci per la promozione di reti e partenariati tra gli organi di polizia, giudiziari, preposti al controllo dell immigrazione e all assistenza sociale, le ONG e le organizzazioni internazionali; 4. invita la Commissione a promuovere la piena partecipazione della Lettonia ai programmi comunitari che possono rafforzare le pari opportunità, e in particolare al programma relativo alla strategia quadro comunitaria in materia di parità tra donne e uomini ( ), oltre che ai programmi STOP e DAPHNE volti a combattere la violenza contro le donne; 5. osserva che le donne possono contribuire a ridefinire le priorità politiche, a introdurre nuovi punti nel programma politico e a fornire nuove prospettive in merito alle questioni politiche di maggior rilievo; rileva altresì che l affermarsi di una democrazia compiuta presuppone la collaborazione e la partecipazione comune all attività decisionale di entrambi i sessi in tutti gli ambiti e su basi egalitarie e di sostegno reciproco; fa infine notare che l equilibrio nella presenza di donne e uomini nelle posizioni di potere e nei centri decisionali viene considerata una questione di principio democratico ed è inclusa nella Carta dei diritti fondamentali; 6. riconosce che il parlamento lettone ha una rappresentanza femminile del 17%, rispetto alla media europea del 21% e che la quota di rappresentanza femminile nel governo lettone è PE /5 AD\ doc

5 del 30%, che in effetti è superiore alla media europea (25%) 1 ; 7. invita la Lettonia ad applicare la raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre riguardante la partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini al processo decisionale nelle prossime elezioni; 8. riconosce che la Lettonia presenta una significativa predominanza femminile nelle istituzioni di istruzione superiore, ma osserva al contempo che vi è una situazione di separazione dei sessi negli studi, in quanto la maggior parte delle donne sceglie corsi di studio in cui i tipi di impiego possibili dopo conseguimento della laurea o diploma sono relativamente poco remunerativi (istruzione, cultura, assistenza sanitaria ed altri impieghi "tipicamente femminili"), il che ha conseguenze negative per quanto riguarda il raggiungimento di una effettiva parità di opportunità tra donne e uomini 3 ; rileva che il tasso di occupazione femminile in Lettonia è del 54,1%, che in effetti è superiore al tasso medio europeo (pari al 52,6%) ma osserva altresì che il tasso di disoccupazione femminile in Lettonia è del 13,3% rispetto alla media UE del 10,9% 4 ; 9. invita il governo lettone ad adottare una politica di assunzioni e di progressione di carriera orientata alla parità tra i sessi, al fine di assicurare una rappresentanza equilibrata di entrambi i sessi e da evitare le discriminazioni sulla base dell appartenenza di genere, ivi incluso lo sviluppo di una serie di iniziative (pubbliche o private) che, nella pratica, facilitino l integrazione tra vita professionale e familiare, in particolare per le famiglie con bambini; 10. riconosce il fatto che il miglioramento delle strutture per la custodia dei bambini costituisce un fattore essenziale laddove il lavoro si concilia con la vita familiare, in quanto l attività economica della donna è strettamente legata alla trasformazione degli stili riproduttivi; rileva che il tasso di fertilità delle donne lettoni è di 1,09 figli per donna, molto al disotto della fertilità media europea (1,45) 5 ; 11. invita tutte le istituzioni lettoni, sia pubbliche che private ad assicurare la piena integrazione delle pari opportunità in tutti gli ambiti delle politiche, affinché le questioni che riguardano le donne non siano affrontate separatamente, bensì integrate in tutte le aree della vita economica e sociale; 12. invita il governo della Lettonia a migliorare l effettivo accesso delle donne alle informazioni in merito ai propri diritti giuridici e ad incoraggiare le donne lettoni a esigere e verificare il rispetto dei loro diritti presso tribunali e corti di giustizia, a stabilire dei saldi precedenti giuridici in tema di parità, e a sensibilizzare i giudici, gli avvocati, i consulenti legali, i politici e l opinione pubblica in merito alle tematiche di parità tra i sessi. 1 La parità tra i sessi negli Stati baltici, 1999 e dati tratti da XII/00, materiali speciali del Ministero degli affari sociali della Repubblica lettone, pag. 5. (numeri del 1999) 2 GU L 319 del Concetto dell attuazione della parità tra i sessi, riesaminato dal gabinetto dei ministri del governo lettone, tabella Occupazione in Europa 2000, DG Occupazione e affari sociali, pagg. 85, (numeri del 1999) 5 European social statistics: Demografia, Eurostat, 2000, pag. 140 AD\ doc 5/5 PE

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