R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Consiglio di Stato. in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) SENTENZA

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Amanda Napolitano
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1 N /2012REG.PROV.COLL. N /2001 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9890 del 2001, proposto da: Scudellari Graziella, rappresentata e difesa dagli avvocati Nicoletta Scaglia, Luigi Manzi e Gian Paolo Sardos Albertini, con domicilio eletto presso Luigi Manzi in Roma, via Federico Confalonieri, 5; contro Lucchi Loretta; Comune di Verona; per la riforma della sentenza del T.A.R. VENETO - VENEZIA: SEZIONE II n /2001, resa tra le parti, concernente DINIEGO CONCESSIONE EDILIZIA IN SANATORIA Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa;

2 Relatore nell'udienza pubblica del giorno 22 novembre 2011 il Consigliere Doris Durante; Udito per l appellante l avv. Manzi; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO 1.- Scudellari Grazia, proprietaria di un appartamento dello stabile di via Fincato n. 182, in Verona, interveniva ad opponendum nei giudizi promossi davanti al TAR Veneto da Lucchi Loretta, conduttrice del piazzale di proprietà comune dei condomini di via Fincato, per l annullamento, quanto al ricorso avente numero 1768 del 2000, del diniego di sanatoria di alcune opere realizzate sul piazzale in assenza della concessione edilizia (cordolo aiuola di chiusura sul lato di via Montemezzi e una tettoia pensilina installata a copertura dei distributori di benzina) e per l annullamento, quanto al ricorso avente numero 75 del 2001, dell ordine di demolizione della pensilina. Deduceva l inammissibilità del ricorso n. 75 del 2001 per illegittimità derivata dalla inammissibilità per difetto di contraddittorio del ricorso n del 2000 (in particolare, la Scudellari asseriva di avere la posizione di controinteressata, essendo comproprietaria del piazzale interessato dalle opere abusive e per la nota e risalente sua opposizione agli interventi edilizi sul piazzale e che non era stata evocata in giudizio), nonché per mancata tempestiva impugnazione del diniego del nulla osta paesaggistico. 2.- Il TAR Veneto riuniti i ricorsi li accoglieva salvo la domanda giudiziale di risarcimento dei danni e l impugnazione degli atti presupposti di valutazione paesaggistica, che vanno dichiarate inammissibili.

3 Secondo la sentenza, la pensilina era da qualificarsi pertinenza, per cui non richiedeva concessione edilizia; inoltre, essendo manufatto accessorio e privo di rilevanza volumetrica non era soggetta alle norme sulle distanze. Quanto all eccezione di inammissibilità sollevata dalla Scudellari, secondo il TAR, non era fondata, trattandosi di giudizio avente ad oggetto provvedimenti sanzionatori in materia urbanistica e, comunque, l eccepito vizio di omessa notifica era stato sanato dalla spontanea costituzione in giudizio dell interessata; era inammissibile e irrilevante il diniego del nulla osta paesaggistico perché il diniego di sanatoria non faceva alcun riferimento a tale nulla osta. 3.- La Scudellari, con l appello in esame, ha impugnato la suddetta sentenza, deducendone l illegittimità alla stregua dei seguenti motivi: carenza o insufficiente motivazione in relazione alla sua posizione di soggetto controinteressato; carenza e insufficiente motivazione in relazione al vizio di tardiva impugnazione del diniego di nulla osta paesaggistico. 4.- Nessuna delle parti intimate si è costituita in giudizio. Alla pubblica udienza del 22 novembre 2011, il giudizio è stato assunto in decisione. 5.- L appello è infondato e va respinto. 6.- Nel giudizio avente ad oggetto la sanzione urbanistica non è ravvisabile nel soggetto titolare di diritti immobiliari sul bene o su beni finitimi o che sia in rapporto di vicinitas la posizione di contro interessato, nemmeno allorquando tale soggetto si sia attivato per l adozione del provvedimento sanzionatorio o abbia contestato in altra sede anche amministrativa l abuso edilizio. La qualità di controinteressato, al quale il ricorso giurisdizionale deve essere notificato entro il termine di legge, va riconosciuta non già a chi abbia un interesse, anche legittimo, a mantenere efficace il provvedimento impugnato - e men che mai

4 a chi ne subisca conseguenze indirette o riflesse -, ma soltanto al soggetto che da quest'ultimo riceve un vantaggio diretto ed immediato, ossia il vantaggioso accrescimento della propria sfera giuridica. Siffatto riconoscimento opera non in relazione ad esigenze processuali, ma deve essere condotto sulla scorta del c.d. elemento "sostanziale" (individuazione della titolarità di un interesse analogo e contrario alla posizione legittimante del ricorrente), oppure del c.d. elemento "formale" (indicazione nominativa nel provvedimento di colui che ne abbia un interesse qualificato alla conservazione). (cfr. tra le tante, Consiglio Stato, sez. V, 03 luglio 1995, n. 991). In conformità a tali principi giurisprudenziali, deve ritenersi che la Scudellari non riveste una posizione giuridica di controinteresse nel giudizio instaurato dal conduttore del piazzale per l'annullamento dell'ordinanza sindacale di demolizione di opere abusivamente realizzate. Da quanto esposto consegue l infondatezza della pretesa inammissibilità del ricorso proposto dalla Lucchi al TAR avverso il diniego di sanatoria, in disparte che, come rilevato dal TAR, tale vizio è stato sanato dalla spontanea costituzione in giudizio della ricorrente. 7.- Quanto all assunto della tardiva impugnazione da parte della ricorrente Lucchi del diniego di nulla osta paesaggistico in relazione alla costruzione della pensilina, come rilevato correttamente dal TAR, è argomento irrilevante nel giudizio atteso che il diniego di sanatoria non si basa su tale presupposto ma sulla violazione delle distanze dall edificio antistante, a parte che la violazione paesaggistica risulta sanzionata con misura pecuniaria. La pensilina, come rilevato dal TAR, per essere opera accessoria priva di rilevanza volumetrica, di incidenza sul carico urbanistico, priva di autonoma utilizzabilità ma funzionalmente collegata e destinata al servizio dell impianto di carburante era assoggettata al regime dell autorizzazione gratuita e non della concessione edilizia e

5 non era soggetta nemmeno alle norme sulle distanze, valutazioni queste, peraltro, non contestate dall appellante che si limita a ribadire la carenza del nulla osta paesaggistico, trascurando di considerare che la sentenza accoglie i ricorsi salvo la domanda giudiziale di risarcimento dei danni e l impugnazione degli atti presupposti di valutazione paesaggistica, che vanno dichiarate inammissibili. Per quanto esposto, l appello va respinto. 8.- Nessuna statuizione va assunta in materia di spese, essendo rimaste contumaci le parti intimate. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo respinge. Nulla spese. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 22 novembre 2011 con l'intervento dei magistrati: Pier Giorgio Trovato, Presidente Francesco Caringella, Consigliere Francesca Quadri, Consigliere Doris Durante, Consigliere, Estensore Carlo Schilardi, Consigliere L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 02/02/2012 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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ha pronunciato la presente

N. 00568/2012REG.PROV.COLL. N. 09889/2001 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la presente