Roma, venerdì 18 maggio 2012 Ministero degli Affari Esteri Sala riunioni DGCS Francesca Onofri

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1 Il futuro della politica di cooperazione allo sviluppo dell Unione Europea Seminario con gli attori della società civile e delle Autorità locali italiane Roma, venerdì 18 maggio 2012 Ministero degli Affari Esteri Sala riunioni DGCS Francesca Onofri Il seminario si aprì con le considerazioni del Dott. Domenico Rosa (Commissione Europea, Capo Unità B3 Relazioni Interistituzionali, DG DEVCO) sulle Comunicazioni della Commissione Europea, Potenziare l impatto della politica di sviluppo dell UE: un programma di cambiamento e Il futuro approccio al sostegno dell UE al bilancio dei Paesi terzi. Per quanto riguarda l'articolazione italiana in merito, è intervenuto il Dott. Michele Cecchi, (Capo Ufficio I DGCS). Di seguito vengono elencati i principali punti trattati nel corso delle presentazioni: 1. E' stato fatto riferimento ai vari documenti che citano il senso dell azione esterna dell Europa, i. il trattato di Lisbona (che cita la lotta alla povertà in un contesto di sviluppo sostenibile (Art.21 TEU); ii. Il Consenso europeo per lo sviluppo (presso il quale l Europa e gli stati membri devono avere gli stessi obiettivi e gli stessi principi); iii. Gli Obiettivi del Millennio (OdM) (per i quali l'eu ha confermato il proprio impegno destinando 1 miliardo a iniziative in questo ambito); iv. l'impegno all efficacia dell aiuto (Agenda di Accra Agenda for Action; posizione dell Europa su Busan); v. le Politiche coerenti per lo sviluppo (trade, clima, immigrazione, sicurezza, sicurezza alimentare); vi. Partenariati e presenza a livello globale (Cotonou, EU-Africa, Neighbourhood policy, EU-LA, Asia, etc); vii. Il Libro Verde (dove viene esplicitata la Politica europea di sviluppo a favore della crescita inclusiva e sostenibile). 2. L Europa rimane il principale donatore allo sviluppo (ha raggiunto i 53,5 miliardi di euro nel 2010). 3. OdM, raggiunti alcuni obiettivi (120 milioni sono usciti dalla povertà e l accesso alla scuola primaria ha raggiunto l 80%), tuttavia, 1,4 miliardi di persone vivono con meno di 1,25 dollari al giorno, rimangono grosse disparità, la povertà in Africa Sub-Sahariana resta intorno al 50%, rimane alta la mortalità infantile. 4. Grandi cambiamenti a livello internazionale. 25 paesi sono passati dalla categoria basso reddito a medio o da medio a medio/alto. Presenza di nuovi attori (fondazioni, settore privato). Crisi globale. Primavera araba. Forte crescita con poco impatto sulla riduzione della povertà.

2 *********************************** AGENDA FOR CHANGE 5. Agenda for Change. Basata su 2 pilastri e iii principi: 1. Good governance, democracy and human rights 2. Inclusive and sustainable growth i. Concentrazione ii. Differenziazione iii. risposta congiunta/comune UE stato membro 6. Priorità delle politiche. Sostegno alle azioni se...: danno sostegno alla governance, democrazia e diritti umani mettono le basi per la crescita inclusiva (protezione sociale, salute e istruzione) sostengono la crescita e la creazione di posti di lavoro (business environment, regional integration) impattano su settori con effetto moltiplicatore e contributo alla protezione dell ambiente. 7. Concentrazione. Al momento si riscontra grande frammentazione ed una definizione molto ampia dei settori di intervento. C è un forte interesse nel limitare il numero dei settori e abolire le programmazioni Paese che non vedano una definizione settoriale chiara. EU activities will be focused on a maximum of 3 sectors per country. 8. Differenziazione degli interventi. Al momento si riscontra grande dispersione geografica. Alcuni PVS sono diventati donors. Le necessità di sviluppo tra i vari paesi è sempre meno omogenea. Molti paesi sono in grado di finanziare da soli interventi di lotta alla povertà. Necessità di focalizzare le risorse dove ci sono più bisogni e dove si possa avere maggiore impatto. Necessità di nuovi partenariati e nuove forme di collaborazione con i paesi più avanzati (loangrant blending, technical cooperation, twinnings, etc.). 9. Risposta comune Europa stati membri. Si auspica un documento di programmazione pluriennale congiunto tra l Europa ed i paesi membri con indicazione dell allocazione finanziaria per settore e donatore. Apertura a nuovi partenariati non UE nei paesi di intervento. L UE potrebbe delegare ad un Paese membro il coordinamento di settori specifici (trasporto, infrastrutture, ecc.). Non escludono che le agenzie di cooperazione dei paesi membri possano mettere in moto la strategia europea di cooperazione.

3 10. Conferma dell importanza della società civile e degli enti locali. 11. Grande importanza al settore privato. C è un attenzione particolare nel creare le condizioni per la collocazione del settore privato nel mondo della cooperazione allo sviluppo. I presenti dicono non trovare coerenza tra questa affermazione e gli strumenti messi a disposizione. Presenza di nuovi strumenti, soprattutto, prestiti e blending. In sintesi: Poverty objective reiterated (Art.2) Closer monitoring of results, based on the MDGs (Art.2) Differentiation (Art.1, Art.3, Annex 1, Annex 3) Policy priorities, concentration (Art.5, Annex 4 (geographic programmes), Annex 5 (thematics)) Joint responses (Art. 3.6, Art.10) *********************************** SOSTEGNO AL BILANCIO NEI PVS. 12. Conferma dell importanza di tale strumento. Maggiore relazione tra sostegno al bilancio ed i valori dell Europa. Maggiore accountability e trasparenza. 13. I Quattro pilastri: piattaforma per il dialogo; supporto alle politiche pubbliche; performance e valutazione dei risultati; capacity building. 14. I cinque indirizzi: diritti umani e democrazia; lotta alla corruzione; riforme settoriali; state building in stati fragile; miglioramento nell uso delle rimesse. 15. Obiettivi. Lotta alla povertà. Crescita inclusiva e sostenibile. Consolidamento della democrazia. 16. La differenziazione nel sostegno al bilancio. Il sostegno al bilancio è condizionato a spendere l aiuto nel rispetto dei diritti umani, della democrazia ed il rispetto della legge. Sostegno al bilancio se orientato a riforme settoriali. Utile per incidere in situazioni di fragilità. STRUMENTI ***********************************

4 17. Strumenti orizzontali: 1. Strumento Europeo democrazia e diritti umani 2. Strumento di stabilità. 18. Strumenti geografici: 1. IPA; 2. EDF; 3. ENPI; 4. DCI 19. Programmi tematici: 1. Investing in people; 2. Migration and asylum; 3. Environment and Natural Resources; 4. Food security; 5. Non-State Actors and Local Authorities. 20. L Europa ha creato il Dialogo strutturato (15 mesi di dibattito in tutto il mondo) convocando oltre 700 organizzazioni in 65 paesi, 51 delegazioni europee, gli Stati membri ed il parlamento europeo. In questo modo, l Europa cerca di rafforzare i legami con la società civile, con gli enti locali e le parti sociali in maniera sistematica e periodica. *********************************** MULTIANNUAL FINANCIAL FRAMEWORK PACCHETTO DELLE MISURE ADOTTATE IL Per quanto riguarda la struttura, si mantiene la maggior parte degli strumenti dell attuale programmazione, tenendo conto dei cambiamenti mondiali e di quelli nell UE. Un ruolo più rafforzato per le delegazioni europee. Bilancio complessivo della Linea IV in aumento del 20% (con l obiettivo di contribuire al raggiungimento dello 0.7% del PIL e al raggiungimento degli OdM). Allargamento e vicinato rimangono ad alta priorità. Nuovi strumenti di partenariato sostituiscono i ICI. 22. Maggiore focalizzazione. Miglioramento dell architettura degli strumenti. Aumento della flessibilità. Riduzione della dispersione. Promozione dell aiuto efficace. 23. Aid allocation. Priorità al vicinato ed all Africa Sub-sahariana. 24. New partnership con i paesi in via di sviluppo più avanzati, basato su interessi reciproci. (blending of grants & loans, twinning). Possibilità di coinvolgimento trilaterale per la lotta alla povertà in paesi a basso reddito.

5 25. Nuove modalità di finanza. In particolare il blending. Combinazione di grant con altri flussi finanziari. EU resources Finance Institutions resources Other resources 26. Copertura geografica. 27. Mutual accountability. Diritti umani, governance e democrazia in tutto il mondo. Assistenza condizionata al progresso riscontrato nelle politiche (nei paesi del vicinato ed in preadesione). Rispetto degli impegni presi nei paesi in via di sviluppo. 28. Flessibilità e regole semplificate. Maggiore capacità di risposta agli imprevisti e minore burocrazia amministrativa.

6 29. Finanziamento Pre-accession instrument 14,110 M European Neighbourhood 18,182 M Development Cooperation 23,295 M Partnership 1,131 M for Stability 2,829 M European for Democracy & Human Rights 1,578 M for Nuclear Safety Cooperation 631 M for Greenland 219 M European Development Fund (outside Budget) 34,276 M TOTAL 96,251 M Raffronto tra la programmazione attuale e quella futura (in 2011 prices) MFF MFF Amount in Bn DCI ENI IPA IfS EIDHR PI INSC Greenland EDF

7 30. DCI Development Cooperation Partnership European for Democracy & Human Rights for Stability for Nuclear Safety Cooperation Development Cooperation Thematic Programs Global Public Goods EDF (outside budget) European Neighbourhood Greenland Pre-Accession Non-State Actors & Local Authorities Pan-African Programme Common Implementing Regulation except Greenland and EDF 31. DCI allocation GEOGRAPHIC Programmes (national, regional, continental) bn THEMATIC Programme Global Public Goods and Challenges (At least 50% of the funds, prior to use of OECD markers, will serve for Climate Action and Environment-related objectives) CSO and LA Environment and Climate Change Food Security and Sustainable Agriculture Human Development Sustainable Energy Migration and Asylum 31,8% - 2bn 28,4% - 1.8bn 20% - 1.3bn 12,7% - 0.8bn 7,1% - 0.4bn 6.303bn 2bn Pan-African Programme 1bn

8 32. DCI. Programmi geografici. Copertura: Asia, Central Asia, Latin America, Middle East & South Africa. Allocazione finanziaria: 14 miliardi di euro. 33. DCI. Programmi tematici. Copertura: tutti I paesi terzi, tranne quelli industrializzati e quelli in preadesione. 1. Global Public Goods and Challenges, 6.3 miliardi di euro; 2. Civil Society Organisations and Local Authorities, 2 miliardi di euro. 34. DCI. Pan African programme. Support the Joint-EU Africa Strategy, 1 miliardo di euro. 35. DCI. Principali aspetti innovativi: Obiettivi in linea con Lisbona e altre politiche europee. Concentrazione settoriale (massimo 3 settori a paese). Coordinamento e risposta comune. I paesi LDC hanno la priorità più alta. Stop alla cooperazione bilaterale con i paesi diventati paesi a medio reddito (Argentina, Brazil, Chile, China, Colombia, Costa Rica, Ecuador, India, Indonesia, Iran, Kazakhstan, Malaysia, Maldives, Mexico, Panama, Peru, Thailand, Venezuela, Uruguay) che continueranno a ricevere cooperazione attraverso i programmi regionali o tematici. Criteri specifici per alcuni paesi quali Cuba o Sud Africa. 36. European Neighbourhood (ENI) Partnership European for Democracy & Human Rights for Stability for Nuclear Safety Cooperation Development Cooperation Thematic Programs Global Public Goods EDF (outside budget) European Neighbourhood Greenland Pre-Accession Non-State Actors & Local Authorities Pan-African Programme Common Implementing Regulation except Greenland and EDF 37. Vicinato. Bilateral programmes. Multi-country programmes. Cross border cooperation con Stati membri dell'ue. 18,2 miliardi di Euro (in significativo aumento). 16 paesi nel Mediterraneo, Europa dell Est, Caucaso e Medio Oriente. Russia esclusivamente per Multi-country & CBC.

9 38. Preadesione. Programmi bi e multilaterali. Cooperazione transfrontaliera. Copertura: Paesi candidati e potenziali candidati. Allocazione: 14,1 miliardi di euro. 39. Preadesione, obiettivi. Criteri di Copenaghen, Europa Sostegno alle riforme delle politiche. Integrazione regionale e politica territoriale. Partnership European for Democracy & Human Rights for Stability for Nuclear Safety Cooperation Development Cooperation Thematic Programs Global Public Goods EDF (outside budget) European Neighbourhood Greenland Pre-Accession Non-State Actors & Local Authorities Pan-African Programme Common Implementing Regulation except Greenland and EDF 40. STRUMENTI TEMATICI. Partnership European for Democracy & Human Rights for Stability for Nuclear Safety Cooperation Development Cooperation Thematic Programs Global Public Goods EDF (outside budget) European Neighbourhood Greenland Pre-Accession Non-State Actors & Local Authorities Pan-African Programme Common Implementing Regulation except Greenland and EDF

10 41. Strumenti tematici, i. Strumento di partenariato. Programmi bilaterali e Multi country. 1,1 miliardi di euro. Tutti i paesi terzi specialmente i paesi in via di sviluppo che possono giocare un grande ruolo internazionale 42. Strumenti tematici. ii. Democrazia e diritti umani. Tutti i paesi terzi. 1,6 miliardi di euro. 43. Strumenti tematici, iii. Strumento di stabilità. Priorità, affrontare meglio la crisi. 2,8 miliardi. Tutti i paesi terzi. 44. Strumenti tematici. iv. Sicurezza nucleare. Tutti i paesi terzi, in particolare quelli del vicinato ed in preadesione. 630 milioni di euro. 45. TEMPI. Dicembre 2012: Regolamento del Consiglio sul MFF e gli accordi inter-istituzionali tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione. Entro il 2013 l'adozione del Regolamento. Website con gli aggiornamenti: Contatto in Italia: michele.cecchi@esteri.it Alcuni commenti alle esposizioni: Da parte dell'europa c'è un'attenzione particolare alla valorizzazione delle esperienze pregresse. Blending, mette insieme grant e e altri tipi di fondi. Creazione di una piattaforma di blending europeo da attuare fuori dall Europa. Questa piattaforma sarà operativa fino al 1014 con due obiettivi: identificare strumenti e presentare proposte. La scorsa settimana è stato approvato il Latin American development fund, dove gioca un ruolo fondamentale la SIMEST SPA. L'obiettivo è l'assistenza alle imprese italiane che investono all estero. Il primo progetto approvato riguarda un public-private partnership, Impianto eolico in Messico. La strada quindi è segnata e aperta. Si insiste molto sul fatto di dover trovare nuove forme di partnership per attuare in alcuni contesti. C' è una forte richiesta nel volere capire meglio il ruolo del settore privato. Si sollecita un'attenzione più attenta da parte dell'italia nei confronti dei nuovi strumenti, soprattutto di blending. Si chiede di creare una maggiore articolazione tra gli attori della cooperazione nei paesi dove si interviene.

11 La cooperazione italiana ha un ruolo riconosciuto in ambito europeo. Si sta sperimentando una procedura di gestione dell'aiuto in un paese attraverso uno stato membro (per esempio in questo momento è in corso una sperimentazione in Etiopia). Passaggio verso strumenti di partnership. Pensare in chiave di partenariati invece che in chiave di progetto, richiede nuove competenze e nuovi approcci. Per i paesi che non saranno più oggetto della cooperazione bilaterale, è previsto un phasing out, ma non ancora definito. Reazione italiana alla bozza di regolamento (il 17 maggio c'è stata una prima discussione): Vicinato, Mediterraneo (2 terzi al sud, un terzo alla riva nord) mantenimento del ruolo della società civile e enti locali apprezzamento del programma pan Africa massimo sostegno alla flessibilità

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