MOBILITA INTERNA DEL PERSONALE DIRIGENTE ARPA

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1 ALLEGATO A) MOBILITA INTERNA DEL PERSONALE DIRIGENTE ARPA 1. PREMESSA Premesso che con l Accordo Rep. n. 154 del 3/10/2008 è stato avviato un primo progetto sperimentale per favorire la mobilità territoriale e funzionale del personale dirigente di Arpa, mediante meccanismi contrattuali di sostegno anche di tipo economico, con il presente documento si intende intervenire su tale progetto al fine di adeguarlo alle nuove esigenze organizzative dell Agenzia e agli sviluppi della politica di riduzione del personale dirigente, confermando gli obiettivi di razionalizzazione e conseguente valorizzazione delle posizioni dirigenziali. Si forniscono alcune precisazioni rispetto al contesto socio-economico entro cui il presente progetto di mobilità viene così formulato. Anzitutto, a livello nazionale sono ormai consolidati gli obiettivi di riforma e di forte contenimento economico della spesa, dettati dalle leggi finanziarie, dalle c.d. manovre economiche, nonchè dagli Accordi nazionali. Nello specifico, si rileva come la legge finanziaria per il 2010 (L.191/2009, art. 2 comma 71) confermi che gli Enti del SSN concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica adottando misure necessarie a garantire che le spese di personale non superino, anche per l anno 2012, il corrispondente ammontare dell anno 2004 diminuito dell 1,4%. Contestualmente, il D.L. n. 78/2010, convertito nella Legge n. 122/2010, prevede non soltanto il blocco della contrattazione collettiva relativamente al triennio , ma anche una serie di disposizioni finalizzate ad un rigoroso contenimento della spesa per il personale delle P.A. A ciò si aggiunge, da ultimo, la previsione di cui all art. 1 comma 29 del DL n. 138 del 13/08/2011, convertito con L. 148/2011, secondo cui i dipendenti delle PA sono tenuti a effettuare, su richiesta del datore di lavoro, la prestazione in luogo di lavoro e sedi diversi sulla base di motivate esigenze tecniche, organizzative e produttive, secondo criteri e ambiti regolati dalla contrattazione collettiva. Si ricorda, altresì, che le implicazioni connesse a processi di riorganizzazione e ridefinizione delle funzioni svolte dalle Pubbliche Amministrazioni, sono state prese in considerazione a livello nazionale anche in sede sindacale, come dimostra l Intesa siglata in data 18 gennaio 2007 tra il Ministro per le 1

2 Riforme e l Innovazione nella Pubblica Amministrazione, il Ministro dell Economia e della Finanza e le tre Confederazioni CGIL CISL-UIL. Il Memorandum d intesa su lavoro pubblico e riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, nel trattare il tema della dirigenza, propone espressamente: la riduzione del numero dei dirigenti pubblici e l abbassamento del rapporto medio dirigente/personale al fine di conseguire vantaggi di efficienza, razionalità organizzativa e di spesa; l incentivazione di strumenti flessibili nella gestione del personale dirigente, quali il ripristino del criterio di rotazione; la mobilità dei dirigenti, accompagnata da meccanismi contrattuali di sostegno e incentivazione, mediante agevolazioni economiche sia dirette sia indirette. Si rileva, inoltre, che il sistema delle Regioni, ivi compresa la Sanità, e delle Autonomie Locali ha condiviso i principi e gli obiettivi fissati a livello nazionale, così come risulta dalla specifica Intesa siglata in data 22 marzo 2007 tra i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, dell UPI, dell ANCI e delle Organizzazioni Sindacali Confederali, in attuazione del punto 6 dello stesso Memorandum. La versione integrata del protocollo, denominata Intesa sul lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche nella formulazione definitiva del 6 aprile 2007, ribadisce l impegno a perseguire obiettivi di: modernizzazione della Pubblica Amministrazione e riqualificazione del lavoro pubblico; valorizzazione delle professionalità e delle competenze del personale in servizio; incentivazione alla mobilità territoriale e funzionale, mediante meccanismi contrattuali di sostegno anche di tipo economico; ricambio generazionale del personale anche mediante forme volontarie incentivate di uscita (incentivi all esodo). Anche a livello regionale le politiche occupazionali del personale dirigente sono oggetto di specifiche direttive. Ci si riferisce, in particolare, alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 1055/2006 2

3 Condizioni, requisiti e tempi per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dei dirigenti dell organico della giunta, le cui indicazioni costituiscono espressamente linee di indirizzo da applicare in caso di riassetto organizzativo da parte degli enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione, quindi anche da parte di Arpa. Gli specifici obiettivi regionali connessi all istituto della risoluzione consensuale sono: - il contenimento per gli oneri di bilancio derivanti da una diminuzione del personale con qualifica dirigenziale; - la conseguente ulteriore valorizzazione delle restanti responsabilità dirigenziali. Tali indirizzi regionali sono stati, altresì, confermati anche dalla Deliberazione della Giunta Regionale n. 1140/2008, in cui si auspica che Arpa continui nel perseguire la riduzione dei posti da dirigente in dotazione organica, procedendo con la valorizzazione delle restanti risorse professionali. A livello aziendale Arpa ha dato e continua a dare piena attuazione ai suddetti obiettivi nazionali e regionali. In particolare, per quanto concerne il personale dirigente, le politiche dell Agenzia - come evidenziato anche nel programma triennale delle attività sono delineate in coerenza con le linee di indirizzo già formulate nell Accordo sull assetto organizzativo analitico di Arpa del 20/03/2008 (Rep. 146) e negli Accordi in materia di graduazione e valorizzazione delle posizioni dirigenziali del 03/10/2008 (Rep. 153) e del 24/05/2010 (Rep. 179). In particolare si confermano, nell ottica di una razionalizzazione organizzativa e di un contestuale contenimento dei costi, i seguenti obiettivi: - razionalizzazione dell impiego del personale dirigente mediante riduzione nel tempo del numero delle posizioni dirigenziali; - contestuale progressiva valorizzazione delle posizioni dirigenziali. Da ultimo, al fine di riallineare il quadro delle posizioni dirigenziali in relazione alle risultanze del percorso di riorganizzazione dell Agenzia, si è proceduto alla sottoscrizione, in data 22/11/2011, del Verbale di consultazione in merito alla definizione dell assetto organizzativo analitico di Arpa per il triennio (meso-organizzazione), rep. n. 197; nonché dell Accordo in materia di posizioni dirigenziali per il triennio , siglato in data 16/01/2012, rep. n

4 In particolare, tale percorso ha confermato il mantenimento della distinzione tra le posizioni dirigenziali di struttura e le posizioni dirigenziali di Nodo, così come definite nella DDG n. 89/2011 di approvazione del nuovo assetto organizzativo analitico di Arpa e nel citato Accordo in materia di posizioni dirigenziali per il triennio , rep. n. 199/2012. Le scelte organizzative sopra richiamate richiedono, quindi, di aggiornare, di concerto con le OO.SS., gli strumenti di impiego flessibile del personale dirigente, al fine di garantire il presidio delle relative funzioni di responsabilità dirigenziale, nel rispetto degli obiettivi di valorizzazione di ruolo e valorizzazione economica del personale dirigente in servizio. 2. MOBILITA INTERNA VOLONTARIA E D UFFICIO Nell ambito del contesto di cui al precedente paragrafo 1, si conferma l obiettivo di individuare con le OO.SS. processi di mobilità volontaria e d ufficio anche incentivata, al fine di favorire in via prioritaria una copertura omogenea delle posizioni dirigenziali di struttura, così come definite nella DDG n. 89/2011 di approvazione del nuovo assetto organizzativo analitico di Arpa e nel citato Accordo in materia di posizioni dirigenziali per il triennio , rep. n. 199/2012. Dopo aver esperito l ordinaria procedura di conferimento degli incarichi dirigenziali di struttura e la conseguente procedura di mobilità volontaria, qualora restassero vacanti delle posizioni dirigenziali il Direttore Generale, sentito il Direttore Tecnico ed il Direttore del Nodo cui afferisce la posizione dirigenziale vacante, potrà valutare se attivare - previa informativa alle organizzazioni sindacali - le procedure di mobilità d ufficio, ovvero se attribuire l incarico dirigenziale ad interim, secondo le procedure previste dal Regolamento per il conferimento degli incarichi dirigenziali. L avvio della procedura di mobilità volontaria e di quella d ufficio è, comunque, subordinata all applicazione dei criteri di flessibilità organizzativa (criteri relativi alla definizione del numero di posizioni dirigenziali di struttura 1 ), già individuati nel Verbale di consultazione in merito alla 1 Si fa riferimento, in particolare, sia alla flessibilità nella definizione del numero di posizioni dirigenziali di struttura istituibili presso le Sezioni in ST/SSA/LI; nonché alla previsione di ulteriori razionalizzazioni/modificazioni riguardanti alcune posizioni dirigenziali di struttura delle Sedi Centrali, delle Sezioni Provinciali e delle Strutture Tematiche, che si potranno determinare anche in relazione alle uscite che si verificheranno nel triennio

5 definizione dell assetto organizzativo analitico di Arpa per il triennio (meso-organizzazione), rep. n. 197/2011, nonchè nella citata DDG n. 89/2011 di approvazione del nuovo assetto organizzativo analitico di Arpa. Qualora l Agenzia intendesse attivare le procedure di mobilità volontaria e di quella d ufficio si applicheranno le disposizioni di cui al presente accordo e relativi allegati. In particolare, i criteri per l applicazione della mobilità d ufficio sono definiti nell Allegato 1 al presente documento. 2.1 Procedura di mobilità interna volontaria e d ufficio La disposizione contrattuale cui occorre fare riferimento è rappresentata dall art. 16 CCNL 10/02/2004. Tale articolo al comma 1 prevede che la mobilità dei dirigenti all interno dell azienda può essere conseguenza del conferimento di uno degli incarichi previsti dall art. 27 del CCNL 08/06/2000 in struttura anche ubicata in località diversa da quella della sede di precedente assegnazione. Descrizione del processo: FASI DEL PROCESSO FUNZIONE COMPETENTE emissione di avvisi per il conferimento delle posizioni dirigenziali di struttura conferimento degli incarichi dirigenziali di struttura ricognizione di eventuali incarichi dirigenziali di struttura rimasti vacanti e predisposizione di relativo elenco (mobilità volontaria) - emissione di avvisi riferiti unicamente ai suddetti incarichi dirigenziali vacanti di struttura. Il conferimento di tali incarichi avviene mediante le ordinarie procedure previste dal regolamento incarichi; - solo qualora la mobilità volontaria comporti un allontanamento dalla provincia di residenza, sarà riconosciuto al dirigente interessato il relativo beneficio economico, secondo i parametri di seguito specificati (mobilità d ufficio) - ricognizione di eventuali ulteriori incarichi vacanti di struttura, e contestuale predisposizione di elenco a livello regionale di dirigenti rimasti privi di incarico; - attivazione della mobilità d ufficio mediante predisposizione, da parte di apposita commissione, di graduatorie specifiche in relazione ad ogni singola posizione rimasta vacante. a cura del Nodo a cura del Nodo a cura di ASRURS in collaborazione con SOFE a cura del Nodo a cura di ASRURS, in collaborazione con SOFE e mediante attivazione di apposita commissione 5

6 L assegnazione d ufficio avviene sulla base dei criteri di cui all Allegato 1 al presente documento. - solo qualora la mobilità d ufficio comporti un allontanamento dalla provincia di residenza, sarà riconosciuto al dirigente interessato il relativo beneficio economico secondo i parametri di seguito specificati emissione degli avvisi per il conferimento delle posizioni dirigenziali di Nodo conferimento degli incarichi dirigenziali di Nodo a cura del Nodo a cura del Nodo * Fase eventuale: Si conferma che nel caso in cui, dopo aver esperito l ordinaria procedura di conferimento di incarichi dirigenziali e la conseguente procedura di mobilità volontaria, restassero vacanti delle posizioni dirigenziali di struttura, il Direttore Generale, sentito il Direttore Tecnico ed il Direttore del Nodo cui afferisce la posizione dirigenziale vacante, potrà valutare se attivare - previa informativa alle organizzazioni sindacali - le procedure di mobilità d ufficio, ovvero se attribuire l incarico dirigenziale ad interim, secondo le procedure previste dal Regolamento per il conferimento degli incarichi dirigenziali. 2.2 Destinatari del beneficio economico I soli dirigenti assegnatari di incarico dirigenziale di struttura a seguito di mobilità volontaria o d ufficio, che comporti un allontanamento dalla provincia di residenza, sono destinatari di uno specifico beneficio economico corrisposto a titolo di retribuzione di risultato, secondo quanto previsto al successivo paragrafo 2.3. Sono esclusi dal godimento del beneficio economico i dirigenti che ricoprono le posizioni dirigenziali di cui alla fascia 1 e fascia 2, così come definite nell allegato A) all Accordo in materia di posizioni dirigenziali per il triennio , Rep. 199 del 16/01/2012. Sono, altresì, esclusi dal godimento del beneficio economico i dirigenti assunti con contratto a tempo determinato, nonché il Direttore Generale, il Direttore Amministrativo e il Direttore Tecnico. 2.3 Natura e durata del beneficio economico Il beneficio economico in esame ha natura di compenso incentivante e viene corrisposto al dirigente a titolo di retribuzione di risultato. 6

7 Il suddetto beneficio economico è da intendersi quale quota integrativa dell ordinaria retribuzione di risultato spettante al dirigente e, pertanto, sarà corrisposto a seguito di specifico processo di valutazione, avendo riguardo: - alla capacità di adattamento ai cambiamenti organizzativi; - alla consapevolezza organizzativa, espressa anche mediante la disponibilità a rispondere attivamente alle esigenze di flessibilità; - all impegno espresso nell ambito dei percorsi di valorizzazione/riconversione professionale; - alla capacità di cogliere opportunità di crescita professionale e di adattare il proprio approccio alle mutate caratteristiche di contesto. Il predetto beneficio economico è riconosciuto sia per i casi di mobilità volontaria che di mobilità d ufficio per un periodo di 24 mesi. In particolare, nell arco dei primi 24 mesi di conferimento dell incarico dirigenziale a seguito di mobilità volontaria o d ufficio, il dirigente sarà valutato annualmente in relazione alla realizzazione dello specifico obiettivo Attuazione del percorso di riconversione professionale. A tal fine si allega l apposita scheda individuale di valutazione (Allegato 2). Il suddetto beneficio economico (nella misura spettante in base agli esiti del processo di valutazione) è liquidato in analogia a quanto avviene per l ordinaria retribuzione di risultato - entro il mese di aprile dell anno successivo a quello oggetto di valutazione. In riferimento alle modalità di collegamento tra esito del suddetto processo di valutazione e relativa uscita economica, viene adottata la seguente griglia: Giudizio Punteggio finale % beneficio corrisposto per mobilità volontaria/d ufficio Inadeguato < 50 0% Parzialmente adeguato % Adeguato % Buono % Ottimo % 2.4 Criteri di determinazione del valore massimo del beneficio economico 7

8 Il valore massimo del beneficio economico è quantificato in misura differenziata tenuto conto della distanza chilometrica conseguente all assegnazione del dirigente mediante mobilità volontaria o d ufficio. In particolare, nei limiti dei rispettivi valori massimi indicati in maniera differenziata per la mobilità volontaria e per la mobilità d ufficio nella seguente tabella, a ciascun dirigente sarà corrisposta la quota di incentivo spettante in relazione all esito del processo di valutazione di cui al precedente paragrafo 2.3. DISTANZA TRA RESIDENZA E SEDE DI ASSEGNAZIONE assegnazione a sede posta da 50 a 80 km dalla propria residenza (esclusi gli spostamenti rientranti nella Provincia di residenza) MOBILITA VOLONTARIA BENEFICIO ECONOMICO (importo massimo annuale) 3.000,00 lordi annui MOBILITA D UFFICIO BENEFICIO ECONOMICO (importo massimo annuale) 2.000,00 lordi annui assegnazione a sede posta oltre 80 km dalla propria residenza (esclusi gli spostamenti rientranti nella Provincia di residenza) 4.500,00 lordi annui 3.000,00 lordi annui Il computo delle distanze sarà effettuato prendendo come riferimento rispettivamente: partenza: arrivo: luogo di residenza (intesa come dimora abituale) sede effettiva di servizio Le distanze sono calcolate consultando il sito e prendendo a riferimento il percorso consigliato. La fascia chilometrica si intende riferita alla singola tratta del percorso residenza-sede di lavoro. 2.5 Ambito territoriale extraprovinciale 8

9 Ai fini del riconoscimento del benefico economico, l allontanamento rileva solamente nel caso di assegnazione a sede di lavoro posta al di fuori dell ambito provinciale di residenza e fermo restando che deve sussistere un allontanamento (maggiore distanza) rispetto alla sede di precedente assegnazione. Nel caso in cui al dirigente sia attribuito, mediante procedura di mobilità volontaria o d ufficio, un incarico diverso da quello precedentemente ricoperto seppur presso lo stesso Nodo in cui espletava il precedente incarico, posto al di fuori dall ambito della provincia di residenza, allo stesso dirigente è, comunque, riconosciuto il beneficio economico di cui ai paragrafi 2.3. e 2.4. Per residenza si intende il luogo in cui la persona ha la dimora abituale (art. 43 c.c.). 2.6 Decorrenza del beneficio economico Il riconoscimento del beneficio economico avverrà a partire dai nuovi conferimenti mediante mobilità volontaria o d ufficio che si verificheranno successivamente alla data di approvazione del presente progetto di mobilità in sede di accordo sindacale. Il riconoscimento del beneficio economico accessorio non ha valenza retroattiva. Sono esclusi dal riconoscimento del suddetto beneficio le eventuali proroghe agli incarichi dirigenziali già assegnati al momento della sottoscrizione dell accordo. 2.7 Formazione professionale Nei casi di assegnazione mediante procedura di mobilità volontaria o d ufficio si prevederanno percorsi formativi specifici, utili a supportare il dirigente nello svolgimento delle funzioni allo stesso attribuite. 2.8 Progetto sperimentale Il presente progetto si configura come proposta sperimentale nell ambito dell incentivazione alla mobilità territoriale e funzionale, mediante meccanismi contrattuali di sostegno anche di tipo economico. Pertanto, le parti si riservano di prevedere specifiche integrazioni al presente progetto di mobilità avuto riguardo, in particolare, agli sviluppi della politica di riduzione del personale dirigente ed alle esigenze organizzative determinate dal nuovo assetto dell Agenzia. 3. REPERIMENTO DELLE RISORSE ECONOMICHE 9

10 Le risorse necessarie a riconoscere il suddetto beneficio saranno reperite mediante l impiego del Fondo della retribuzione di risultato e premio per la qualità della prestazione individuale di cui all art. 10 del CCNL del 06/05/2010 Area dirigenza, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa e all art. 11 del CCNL del 06/05/2010 Area dirigenza medica e veterinaria, essendo tale fondo destinato anche a promuovere il miglioramento organizzativo e l erogazione dei servizi per la realizzazione degli obiettivi generali dell Azienda, finalizzati al conseguimento di più elevati livelli di efficienza, efficacia ed economicità. ALLEGATO 1 10

11 MOBILITA INTERNA DEL PERSONALE DIRIGENTE - MOBILITA D UFFICIO Criteri generali per l applicazione della mobilità d ufficio al personale dirigente Il presente documento definisce i criteri per l applicazione della mobilità d ufficio del personale dirigente, nei casi in cui si renda necessario individuare, tra il personale dirigente privo di incarico, i soggetti a cui assegnare posizioni dirigenziali di struttura rimaste vacanti. 1. FORMULAZIONE GRADUATORIA Avendo riguardo a ciascun incarico dirigenziale di struttura rimasto vacante, 2 la Commissione (sulla base dell elenco complessivo di livello regionale riferito ai dirigenti rimasti privi di incarico) predispone primariamente un elenco in ordine alfabetico dei dirigenti idonei, in relazione a: - adeguata formazione accademica/specialistica (laurea-specializzazione post laurea). Sono esclusi dalla graduatoria i dirigenti privi di adeguata formazione accademica/specialistica in relazione alla posizione dirigenziale vacante da ricoprire; - positiva valutazione delle competenze professionali svolta dal Collegio Tecnico. Sono esclusi dalla graduatoria i dirigenti che hanno riportato una valutazione negativa del Collegio Tecnico, relativamente a competenze professionali attinenti alla posizione dirigenziale vacante da ricoprire. Sono, altresì, esclusi dal suddetto elenco i dirigenti che cessano dal sevizio nei 18 mesi successivi alla data di conferimento dell incarico dirigenziale vacante. Successivamente, avendo a riferimento i soli dirigenti idonei individuati nel suddetto elenco, la Commissione predispone una graduatoria sulla base dei criteri e dei relativi punteggi di cui alla Tabella di seguito riportata. La formulazione della graduatoria avviene collocando ai primi posti i soggetti con il minor punteggio. In caso di parità di punteggio precede in graduatoria il candidato più giovane di età. 2 L incarico si considera vacante qualora, esperita l ordinaria procedura di conferimento mediante emissione di avviso anche di mobilità volontaria, non sia stato possibile individuare alcun dirigente cui conferire l incarico. 11

12 TABELLA dirigente appartenente al Nodo punti 0 dirigente non appartenente al Nodo con residenza punti 3 distante fino a 20 km dirigente non appartenente al Nodo con residenza distante da 21 a 50 km dirigente non appartenente al Nodo con residenza distante da 51 a 80 km dirigente non appartenente al Nodo con residenza distante da 81 a 110 km dirigente non appartenente al Nodo con residenza distante da 111 a 140 Km dirigente non appartenente al Nodo con residenza distante da 141 a 170 Km dirigente non appartenente al Nodo con residenza distante da 171 a 200 Km dirigente non appartenente al Nodo con residenza distante oltre 200 Km anzianità di servizio maturata nella pubblica amministrazione figli a carico fino ai 3 anni figli a carico dai 3 ai 6 anni figli a carico dai 7 a 14 anni stato di vedovanza con figli inferiori ad anni 18 conviventi a carico con invalidità documentata/ conviventi a carico con gravi problematiche sociali lavoratore che assiste il coniuge, un parente o un affine entro il terzo grado con handicap accertato dalla commissione di cui all art. 4 della Legge n. 104/1992 stato di invalidità personale inferiore al 65% ovvero grave patologia del dirigente interessato dirigente portatore di handicap accertato dalla commissione di cui all art. 4 della Legge n. 104/1992 ovvero dirigente con invalidità pari o superiore al 65% accertata dalla competente commissione medica incarichi svolti nell ambito dello stesso servizio nella punti 6 punti 9 punti 12 punti 15 punti 18 punti 21 punti 24 punti 0,5 per ogni anno di servizio maturato nella pubblica amministrazione punti 2/cad punti 1/cad punti 0,5/cad punti 1/cad punti 2/cad punti 5/cad punti 8 in presenza di tale situazione punti 12 12

13 stessa struttura o in struttura analoga (rispetto alla punti da 0 a 5 posizione da ricoprire) 3 incarichi svolti nell ambito di un servizio diverso nella stessa struttura o in struttura analoga (rispetto alla posizione da ricoprire) 4 punti da 6 a 10 incarichi svolti in struttura diversa (rispetto alla posizione da ricoprire) 5 punti da 11 a INDICAZIONI APPLICATIVE a) Appartenenza/non appartenenza al Nodo e residenza Ai dirigenti appartenenti al Nodo di riferimento si attribuisce un punteggio pari a zero. Ai dirigenti non appartenenti al Nodo di riferimento, si attribuisce il punteggio corrispondente alla distanza calcolata tra la residenza (dimora abituale) e la sede di lavoro cui afferisce l incarico dirigenziale da ricoprire. Risulteranno avere un punteggio minore i dirigenti la cui residenza risulti più vicina alla sede di servizio dell incarico vacante in oggetto. b) Anzianità di servizio maturata presso la Pubblica Amministrazione L anzianità di servizio computata è quella maturata con rapporto di lavoro subordinato presso la Pubblica Amministrazione. c) Situazione familiare/personale. Per quanto concerne il criterio della situazione familiare/personale risulteranno avere un punteggio minore i dirigenti con una situazione familiare/personale che non presenti ragioni di criticità ovvero criticità valutate, ai fini che qui interessano, di minore gravità. Tutte le situazioni devono essere adeguatamente documentate mediante apposita certificazione rilasciata dagli enti e/o organi competenti, ovvero mediante autocertificazione nei casi e secondo le modalità previste dal DPR 445/2000. Sono, comunque, fatte salve le disposizioni di cui all art. 33 commi 5 e 6 della Legge n. 104/ Esempio: la posizione da ricoprire è quella di Responsabile di Distretto ed il dirigente negli ultimi 10 anni ha ricoperto incarichi presso il Servizio Territoriale delle Sezioni Provinciali. 4 Esempio: la posizione da ricoprire è quella di Responsabile di Distretto ed il dirigente negli ultimi 10 anni ha ricoperto incarichi presso il Laboratorio ovvero il Servizio Sistemi Ambientali delle Sezioni Provinciali. 5 Esempio: la posizione da ricoprire è quella di Responsabile di Distretto ed il dirigente negli ultimi 10 anni ha ricoperto incarichi presso una Struttura Tematica. 13

14 d) Incarichi dirigenziali precedentemente svolti presso Arpa Gli incarichi dirigenziali presi in esame sono quelli svolti presso Arpa e risultano distinti nelle seguenti tre categorie: 1. incarichi svolti nell ambito dello stesso servizio nella stessa struttura o in struttura analoga; 2. incarichi svolti nell ambito di un servizio diverso nella stessa struttura o in struttura analoga; 3. incarichi svolti in struttura diversa. Per la verifica degli incarichi dirigenziali precedentemente svolti si fa riferimento al servizio prestato nei 10 anni antecedenti all incarico da assegnare. A ciascuna delle suddette tre categorie corrisponde una diversa graduazione del punteggio. In particolare, nell ambito delle suddette categorie 1, 2 e 3, la Commissione attribuirà un punteggio tra un minimo ed un massimo 6, avendo riguardo alla durata degli incarichi svolti in servizi o strutture analoghe, nonché all attinenza professionale degli incarichi precedentemente svolti rispetto alla posizione dirigenziale vacante. Ai fini dell applicazione del criterio in esame si precisa che: - per strutture si intendono: le Sezioni Provinciali, le Strutture Tematiche, i Servizi in Staff alla Direzione Generale, la Direzione Tecnica e la Direzione Amministrativa. Si considerano strutture analoghe tra loro: le Sezioni Provinciali; le Sezioni Provinciali e la Direzione Tecnica; - per servizi si intendono le articolazioni organizzative direttamente afferenti al Direttore di Nodo, ovvero: per le Sezioni trattasi di SSA, ST, LI o LT, CTR, Staff; 6 Il punteggio minimo e massimo per ciascuna delle categorie 1, 2 e 3 si desume dalla Tabella di cui al paragrafo 1. 14

15 per le Strutture Tematiche, i Servizi della DG, la Direzione Amministrativa e la Direzione Tecnica trattasi delle Aree, nonchè dei CTR per la Direzione Tecnica e le Strutture Tematiche. 3. COMMISSIONE REGIONALE La Commissione regionale, deputata alla formulazione delle graduatorie per l applicazione della mobilità d ufficio, è nominata dal Direttore Generale. La Commissione si compone di: - il Direttore Tecnico con funzioni di Presidente, - 2 Direttori di Sezione, - 1 Direttore di Struttura Tematica, - 1 Direttore dei Servizi afferenti alla Direzione Generale. L attività della Commissione costituisce oggetto di specifico verbale. La Commissione regionale comunica al Direttore del Nodo interessato il nominativo del dirigente individuato mediante formulazione della graduatoria specifica. Compete al Direttore di Nodo l adozione del provvedimento di conferimento dell incarico dirigenziale sulla base degli esiti della procedura di mobilità d ufficio. 15

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