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1 A /01/2015-A Comune di Ala Piazza S. Giovanni, ALA (TN) Trasmissione a mezzo PEC: comuneala.tn@legalmail.it Oggetto: osservazioni al Piano Regolatore Generale Variante Premesso che la scrivente Cristina Castellani, in qualità di legale rappresentante della società CIT s.r.l. con sede in Chizzola di Ala, Via Carducci 9, titolare del diritto di proprietà su alcune delle superfici sottese indicate in verde nella planimetria allegata (reticolo E109 art. 64 aree agricole pregiate di rilevanza locale loc. Neravalle di Pilcante di Ala), fa osservare in relazione alla destinazione finale agricola di pregio indicata nella Tavola 3 del Quadro d unione della variante, che l attuale reale destinazione a cava, di fatto dismessa, è oggetto di riempimento entro sei anni come previsto dal piano Nuovo Programma Pluriennale di attuazione del comune di Ala relativo al comparto estrattivo. La destinazione d uso agricola risulta a tale scopo del tutto inadeguato ed incompatibile con i tempi previsti dal piano di attuazione delle cave come già spiegato nel Progetto unitario dell area Neravalle nel Comune di Ala presentato dalla scrivente il 29 maggio 2014 ed acquisita al vs. protocollo con il n di cui si evidenzia, in stralcio, la parte relativa al ripristino dell area: 5.1 Volumi e tempi previsti per il riempimento Per le aree coinvolte dal piano è previsto uno scavo complessivo pari a circa di m3 di materiale inerte per l intero periodo di validità del programma (18 anni), suddivisi in m3 nell area Pilcante e circa m3 nell area S. Cecilia Guastum, calcolati sulla base di un ottimistica stima circa il fabbisogno annuale di mercato. Per quanto concerne le attività di recupero ambientale, articolate in fasi coordinate a quelle di scavo, le ipotesi sviluppate nella redazione del piano e approvate in sede di Valutazione d impatto ambientale sono state disposte sulla base di una previsione parimenti ottimistica dei quantitativi annui di materiale idoneo per il ripristino delle aree di cava. La quantità di materiale necessaria al ripristino ammonta complessivamente: - per le aree di Pilcante, a circa m3 relativa la parte a valle della S.P. n e circa m3 per le cave poste a monte della strada provinciale (misurazione effettuata nel maggio 2014); m3 per l area S. Cecilia. Per le cave poste a monte della S.P. n. 90 il programma di attuazione prevede siano attuate entro 6 anni dalla sua approvazione. L attuale disponibilità di materiale e le relative caratteristiche qualitative ammesse per il riempimento comportano una forte limitazione al raggiungimento degli obbiettivi temporali previsti nel piano. Cristina Castellani Osservazioni PRG 2014 Pag. 1/5

2 Si osserva infatti che la Ala Ripristini srl, già autorizzata per l utilizzo di ex rifiuti ovvero di materie prime seconde, è riuscita nell arco temporale di circa due anni e mezzo a reperire materiale, compatibile con i limiti della colonna A della tabella 1 dell allegato 5 della parte V del D. Lgs. 152/06, per un quantitativo, al 31/12/2013, pari a tonnellate. Il volume occupato da tale materiale è di circa m3 e tenuto conto del conferimento avvenuto nel corso di due anni e mezzo risulta che annualmente è stato occupato un volume pari a circa m3. La proiezione temporale di tale andamento evidenzia una criticità che non può essere sottaciuta in quanto a fronte di un vuoto da riempire pari a circa m3 ci vorranno circa 146 anni per portare a compimento il ripristino nella sua completezza. A questo si aggiunga la priorità dettata dal piano in relazione al coordinamento richiesto tra fase estrattiva e il contestuale ripristino negli ambiti ancora oggetto di escavazione, priorità che sottrae ulteriori risorse di materiali utili per il riempimento delle cave già dismesse con il conseguente allungamento dei tempi di ripristino Destinazione d uso finale delle aree L utilizzo agricolo del suolo previsto dal progetto approvato con la VIA, che potrà avvenire solamente al termine delle operazioni di riempimento, condiziona la qualità dei materiali ed in particolare del terreno da utilizzare nella fase di riempimento. Pur non essendovi dei limiti specifici per le aree agricole (art. 243 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.) si conviene cautelativamente che la qualità dei materiali conferibili non potrà eccedere i valori limite previsti dalla colonna A della Tabella 1 dell allegato 5 della parte IV del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.. Detta condizione viene applicata non solo ai terreni conferiti ma anche per quei materiali che, una volta cessato il novero di appartenenza dei rifiuti, possono essere collocati per il riempimento dei vuoti di cava. I valori ammessi per il conferimento dei materiali costituiscono la condizione prodromica di un forte rallentamento dei tempi necessari per assecondare la realizzazione del ripristino finale delle aree. Non va trascurato inoltre che la componente temporale incide notevolmente anche sulle imprese che rispondono a criteri di economicità minimali dettati dalla Legge e dai quali non possono derogare. Questo evidentemente può comportare il rischio, non remoto, che le operazioni non giungano a compimento. Per ridurre il rischio del verificarsi di quest ultimo scenario possono essere attuate, nell ambito delle condizioni descritte dalla VIA, altre soluzioni che al termine potranno restituire al territorio un suolo idoneo all uso agricolo ma i cui frutti tuttavia non potranno essere utilizzati ne per l alimentazione umana ne per quella zootecnica ma ad esempio per la produzione di biomassa. L utilizzo agricolo del suolo previsto dal progetto approvato con la VIA, che potrà avvenire solamente al termine delle operazioni di riempimento, condiziona la qualità dei materiali ed in particolare del terreno da utilizzare nella fase di riempimento. Riferitamente alla matrice terre e rocce da scavo, pur non essendovi dei limiti specifici per le aree agricole (art. 243 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.) si conviene cautelativamente che la qualità di tali materiali conferibili non potrà eccedere i valori limite previsti dalla colonna A della Tabella 1 dell allegato 5 della parte IV del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.. Detta condizione viene applicata non solo ai terreni conferiti ma anche per quei materiali che, una volta cessato il novero di appartenenza dei rifiuti, possono essere collocati per il riempimento dei vuoti di cava ( limi, terre e rocce etc.). Tale vincolo peraltro non sussiste per i materiali derivanti da operazioni di recupero mediante le quali si ottengono materie prime per l edilizia aventi caratteristiche conformi all Allegato C della Circolare del Ministero dell Ambiente e della tutela del Territorio n UL/2005/5205 del 15 Luglio 2005 (vedasi tipologia 7.1 DM 05 febbraio 1998), come per altro come ribadito dalla nota del Vicepresidente, Assessore ai Lavori pubblici, ambiente e Trasporti Prot. D201/2012/66105/1.1.2 dd. 02 febbraio 2012, recante indicazioni operative circa la D.G.P. 1333/2011 che si riporta testualmente. Cristina Castellani Osservazioni PRG 2014 Pag. 2/5

3 il citato decreto ministeriale stabilisce che la compatibilità ambientale di tali materie prime è garantita attraverso la verifica della conformità all allegato C4 recuperi ambientali, riempimenti e colmate ed all allegato C5 strati accessori aventi funzioni antigelo, anticapillare, drenante, etc della Circolare del Ministero dell Ambiente e Tutela del territorio del 15 luglio 2005, n UL/200/5205, i quali prevedono, oltre alla verifica di alcuni parametri merceologici e fisici, anche la verifica analitica di ecocompatibilità mediante l esecuzione del test di cessione secondo le modalità ed i criteri stabiliti dall allegato 3 al D.M. 5 febbraio I valori ammessi per il conferimento dei materiali costituiscono la condizione prodromica di un forte rallentamento dei tempi necessari per assecondare la realizzazione del ripristino finale delle aree. Non va trascurato inoltre che la componente temporale incide notevolmente anche sulle imprese che rispondono a criteri di economicità minimali dettati dalla Legge e dai quali non possono derogare (ad es. il rispetto dei parametri e degli studi di settore). Questo evidentemente può comportare il rischio, non remoto, che le operazioni non giungano a compimento. Per ridurre il rischio del verificarsi di quest ultimo scenario possono essere attuate, nell ambito delle condizioni descritte dalla VIA, altre soluzioni che al termine potranno restituire al territorio un suolo idoneo all uso agricolo ma i cui frutti tuttavia non potranno essere utilizzati ne per l alimentazione umana ne per quella zootecnica ma ad esempio per la produzione di biomassa. 5.5 Possibili scenari di attuazione del ripristino ambientale Al fine di favorire il riempimento dei vuoti di cava in termini ragionevoli si prospetteranno di seguito alcuni scenari possibili. Una delle soluzioni attuabili, peraltro quella maggiormente rispondente ai requisiti temporali dettati dal piano, è rappresentata dalla realizzazione di una discarica per il conferimento dei rifiuti inerti ma limitatamente ai materiali costituiti da quelli individuati nella tabella 1 della presente relazione ovvero quelli compatibili ambientalmente con i siti di ricovero. Di fatto l allestimento della discarica rappresenta lo strumento che meglio di tutti garantisce contestualmente la tutela ambientale sia sotto il profilo dei presidi posti in essere (utilizzo di materiali a bassa conducibilità idraulica per il rivestimento, copertura con sistemi di drenaggio, ecc.) sia sotto il profilo tecnico ed amministrativo (analisi preventive, fidejussioni, ecc.). Al termine dell attività di discarica potranno essere ripristinate le attività agricole ma i cui frutti tuttavia non potranno essere utilizzati ne per l alimentazione umana ne per quella zootecnica, oppure con l insediamento di attività zootecniche quali l allevamento di galline/polli, allevamenti o destinando l area alla produzione di biomassa. Tale eventualità potrebbe inoltre essere estesa a specifiche tipologie di rifiuto che per la loro natura non danno luogo a fenomeni di percolazione misurabili nell acquifero. Un altro scenario attuabile potrebbe derivare da una mutata destinazione d uso finale delle aree oggetto di riempimento, ad esempio potrebbero insediarsi attività agricole e/o zootecniche per le quali è previsto un uso del suolo con caratteristiche urbanistiche analoghe e/o paragonabili alle attività produttive, commerciali e di servizio. L assimilazione di tali attività a quelle produttive consentirebbe, sentita l APPA di Trento, di attivare il riempimento con materiali costituiti da terreno e simili ma con valori limite, per le sostanze chimiche presenti, superiori a quelli previste dalla colonna A ma entro i limiti di colonna B della tabella 1 dell allegato 5 della parte V del D. Lgs. 152/06. Una modifica di questo tipo non interagisce con l ammissione delle tipologie di materiale già individuate ma semplicemente eleva la possibilità, previa verifica analitica del comportamento a rilasciare contaminanti (questa valutazione viene accertata mediante l effettuazione di un test di cessione secondo le norme UNI EN ), di intercettare un maggior flusso di materiali da conferire nei vuoti di cava, materiali che non potranno essere gestiti nell alveo giuridico dei rifiuti. Detti materiali attualmente sono quelli già autorizzati da APPA alla ditta Ala Ripristini s.r.l. e sono gli unici per i quali è ammessa la possibilità della cessazione della qualifica di rifiuto mediante una semplice analisi chimica. Cristina Castellani Osservazioni PRG 2014 Pag. 3/5

4 Confidando nella considerazione che l Amministrazione vorrà prestare alle problematiche ed agli scenari prospettati e nonostante le difficoltà legate alla scarsa disponibilità di materiali sul mercato, Ala Ripristini S.r.l. proseguirà nella propria attività secondo il progetto approvato dal Comune di Ala con proprio provvedimento Prot dd. 14 settembre La CIT srl, titolare dell altra concessione di cava, si adopererà per ottenere, con le stesse finalità attuate da Ala Ripristini srl, le autorizzazioni necessarie per svolgere le operazioni di riempimento richieste dal piano. Non risultano inoltre comprensibili le ragioni per le quali le aree indicate, degradate e oggetto di riempimento con materiali ovviamente diversi da quelli estratti, possano rientrale nelle aree di pregio di cui all art. 69 della L.P. 4 marzo 2008, n. 1, vista: - la prossimità di una nuova area adibita a parcheggio privato, - una ex discarica per rifiuti urbani che benché risulta formalmente bonificata non è chiara la ragione della permanenza del reticolo di discarica per RSU, - oltre ad un adiacente comparto estrattivo in esercizio per il quale è previsto solo un parziale riempimento ma la cui destinazione urbanistica finale, appare nel reticolo per metà come area produttiva di progetto (art. 55 delle norme di attuazione della variante) e per metà come area amministrativa civile di progetto (art. 70). Chiede che tali osservazioni trovino riscontro nella variante in ragione della previgente previsione del piano di attuazione delle cave, al fine di poter assecondare, in tempi ragionevoli, il ripristino dei vuoti di cava adottando in particolare lo strumento più idoneo a tale scopo ovvero la realizzazione della discarica per rifiuti inerti. Ala, 26 gennaio 2015 Firma Cristina Castellani Cristina Castellani Osservazioni PRG 2014 Pag. 4/5

5 Cristina Castellani Osservazioni PRG 2014 Pag. 5/5

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