BRENNTAG S.p.A. Stabilimento di ORBASSANO (TO) via BERTONE n 6 e n 11

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1 BRENNTAG S.p.A. Stabilimento di ORBASSANO (TO) via BERTONE n 6 e n 11 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI ED I LAVORATORI Ai sensi dell allegato V del Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334 (così come aggiornato dal D.Lgs. 238/05) Orbassano (TO), Luglio 2015

2 SEZIONE 1 Nome della Società: BRENNTAG S.p.A. Stabilimento/Deposito di: Via Bertone, n 6 e n Orbassano (TO) Gestore: Responsabile dell Attività: Portavoce: Ing. Walter Caire Sig. Marco PORCELLI Sig. Marco PORCELLI Tel. 011/ Fax 011/ La Società ha presentato la Notifica prescritta dall art. 6 del D.Lgs. 334/99. Si precisa che il presente aggiornamento della Scheda di Informazione sui Rischi di Incidente Rilevante per i Cittadini ed i Lavoratori è stato eseguito a seguito della variazione del nominativo del Gestore dello stabilimento. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag 2 Luglio 2015

3 Sezione 2 La presente Scheda Informativa e la Notifica sono state inviate a: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare SIAR Servizio Industrie A Rischio Via Cristoforo Colombo, ROMA Regione Piemonte Assessorato all Ambiente Via Principe Amedeo, TORINO Provincia di Torino Dipartimento Ambiente C.so Inghilterra, 5/ TORINO Sindaco del Comune di Orbassano Piazza Umberto I, Orbassano (TO) Prefetto di Torino Piazza Castello, TORINO Comitato Tecnico Regionale presso Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco della Regione Piemonte Strada del Barrocchio, 71/ Grugliasco (TO) Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino Corso Regina Margherita, TORINO ARPA Piemonte Unità di Coordinamento Rischio Tecnologico Via Pio VII, TORINO Lo Stabilimento dispone dell Autorizzazione Unica Ambientale ai sensi dalla normativa italiana, rilasciata dagli enti competenti con determinazione dirigenziale n del 2 aprile Lo Stabilimento ha ottenuto in data 09/10/2014 la certificazione del Sistema di gestione ISO 9001:2008. Scheda informativa ex D. Lgs. 334/99 Pag. 3 Luglio 2015

4 Sezione 3 DESCRIZIONE DELLA/DELLE attività SVOLTA/SVOLTE NELLO STABILIMENTO Il gruppo Brenntag è leader nella distribuzione di prodotti chimici in Italia, offre ai propri clienti e fornitori un servizio completo garantito da un ampia struttura commerciale e da una solida struttura logistica, composta da diverse locations situate in luoghi strategici e distribuite su tutto il territorio nazionale. Lo Stabilimento Brenntag di Orbassano (TO) si occupa essenzialmente di approvvigionamento, dosaggio, confezionamento e distribuzione di prodotti chimici ed attività di logistica correlate. Le materie prime arrivano in Stabilimento sotto forma di cisternette da 1 m 3 (IBC) o fusti da 200 litri, per quanto riguarda i prodotti liquidi ed in big bags o sacchi per quanto riguarda i prodotti solidi. Lo Stabilimento è costituito da un unità adibita a magazzino e da un unità adibita a reparti di produzione e magazzini di servizio. Le due unità sono separate tra loro da una strada comunale. MAGAZZINO All interno del magazzino non avvengono lavorazioni ma esclusivamente movimentazione dei prodotti, senza manipolazione o trasferimento delle sostanze, quindi esclusivamente a confezioni integre. I prodotti stoccati sono solidi con polveri di dimensioni variabili, in imballi costituiti da sacchi di carta o PVC da 10/20/25 kg o in big bag da 750/800/900/1000 kg che verranno stoccati su scaffalature metalliche, le movimentazioni avvengono tramite carrelli elevatori e transpallet elettrici. Gli automezzi di trasporto giungeranno in prossimità del magazzino sui due lati dedicati, sotto area coperta avverrà il prelievo dei bancali mediante carrello elevatore o transpallet elettrici, da qui si provvede ad un primo deposito di stazionamento entro isole predefinite a terra (su unico livello) e successivamente avverrà il collocamento sugli scaffali metallici. In modo analogo, ma inverso, avverranno le fasi di prelievo di prodotto dal deposito. Scheda informativa ex D. Lgs. 334/99 Pag. 4 Luglio 2015

5 REPARTI DI PRODUZIONE All interno del locale avvengono il deposito, la miscelazione, la dosatura ed il confezionamento di prodotti chimici. I prodotti giungono tramite autocarri e vengono scaricati attraverso carrelli elevatori e transpallet, pesati controllati ed analizzati secondo logiche interne da parte degli operatori. I prodotti depositati possono essere: solidi con dimensioni variabili e in imballaggi costituiti da sacchi di carta o PVC da 15/20/25 kg o in big bags da 750/800/900/1000 kg, collocati su scaffali; liquidi in cisternette da 1000 litri o in fusti da 200 litri, collocati su scaffali e dotati di vasca di raccolta. I materiali possono essere stoccati in diversi reparti: Reparto stoccaggio materie prime conto lavoro MICHELIN: i preparati chimici allo stato solido (resina, biossido di silicio, silani, ritardanti per la vulcanizzazione, carbonati di calcio) sono contenuti all interno di big bags in polietilene, sacchi di carta oppure scatole di cartone e stoccati su scaffali metallici. Reparto stoccaggio materie prime conto lavoro PIRELLI: i preparati chimici allo stato solido (paraffine, ammine aromatiche, resine, zolfo, prodotti a base di zinco, acceleranti di vulcanizzazione, polimeri, additivi di processo, silicati) sono contenuti all interno di big bags in polietilene, sacchi di carta, oppure scatole di cartone e stoccati su scaffali metallici. Reparto stoccaggio silice KOMELOL E LIQUIDI: i preparati allo stato liquido sono contenuti all interno di cisternette e fusti metallici stoccati su scaffali metallici o in camera calda. Scheda informativa ex D. Lgs. 334/99 Pag. 5 Luglio 2015

6 I materiali così stoccati vengono prelevati attraverso carrello elevatore o transpallet e portati ai rispettivi reparti di lavorazione: Reparto mescolatori e reparto dosatura confezionamento liquidi: il reparto è costituito da due mescolatori che provvedono al mescolamento di una polvere con liquido. Il risultato è un materiale polverulento che prende il nome di supporto che può essere venduto tal quale o dosato ed assemblato; al servizio dei due mescolatori sono presenti due stazioni di pompaggio pneumatiche che iniettano la resina liquida all interno del mescolatori; le postazioni di dosatura e confezionamento liquidi, attraverso pompe pneumatiche, provvedono al prelevamento del materiale liquido, alla dosatura dello stesso ed al successivo confezionamento. Reparto produzione MICHELIN e cariche bianche: il reparto è costituito da macchine dosatrici/confezionatrici, che provvedono al dosaggio della materia prima per pesatura ed al successivo confezionamento in sacchetti EVA bassofondenti in ciclo automatico, semiautomatico e manuale. Reparto produzione PIRELLI e altro contro lavoro: il reparto è costituito da macchine dosatrici/confezionatrici, che provvedono al dosaggio della materia prima per pesatura ed al successivo confezionamento in sacchetti EVA bassofondenti in ciclo automatico. Il materiale può essere spedito tal quale oppure può essere assemblato in maxi confezioni che raggruppano i singoli prodotti, semilavorati in precedenza, mantenendoli separati tra loro nella loro confezione di origine. La movimentazione interna delle merci avviene con l ausilio di carrelli elevatori ad alimentazione elettrica e transpallet sempre alimentati elettricamente. Le confezioni e le scatole così preparate sono temporaneamente stoccate in aree di deposito allocate all interno di specifiche zone in attesa di venire spedite. Il prodotto finito viene spedito utilizzando le baie di carico poste a fianco dei reparti. Scheda informativa ex D. Lgs. 334/99 Pag. 6 Luglio 2015

7 AMBIENTE IMMEDIATAMENTE CIRCOSTANTE ED ELEMENTI SIGNIFICATIVI Nell area circostante lo Stabilimento, in un raggio di circa 5 km dal perimetro, si possono rilevare i centri abitati di Orbassano, Rivalta e Beinasco. Le vie di comunicazione di maggior interesse site nelle immediate vicinanze sono la S.S. 25 del Moncenisio e la E64 Torino-Brescia. L ospedale più vicino allo Stabilimento è il San Luigi Gonzaga ad Orbassano a circa 7 km dallo Stabilimento. La distanza dello Stabilimento dalla Caserma centrale dei VV.F. di Torino è di circa 23 km. A Rivalta è presente una caserma dei Vigili del Fuoco a circa 4 km dallo Stabilimento. Lo Stabilimento è ampiamente fuori dal cono di atterraggio e decollo aerei dell'aeroporto di Caselle. Non sono presenti altri Stabilimenti a rischio di incidente rilevante entro 1 km dal confine dello Stabilimento BRENNTAG. In Allegato alla presente Scheda Informativa si riporta la Planimetria Generale in formato A3 con indicazione dei confini di Stabilimento. Scheda informativa ex D. Lgs. 334/99 Pag. 7 Luglio 2015

8 Sezione 4 SOSTANZE E PREPARATI SUSCETTIBILI DI CAUSARE UN EVENTUALE INCIDENTE RILEVANTE Nome comune generico Numero CAS Classificazione 67/548/CE o 1999/45/CE Classificazione Regolamento CE 1272/2008 (CLP) Max Classificazione di pericolo Principali caratteristiche di pericolosità Pittogrammi e codici di avvertenza Codici di indicazioni di pericolo quantità presente (t) GAS NATURALE Estremamente infiammabile R 12 Estremamente infiammabile GHS02 Infiammabile GHS04 Gas sotto pressione H220 Gas altamente infiammabile H280 Contiene gas sotto pressione: può esplodere se riscaldato 0,001 Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag 8 Aprile 2015

9 Nome comune generico Numero CAS Classificazione 67/548/CE o 1999/45/CE Classificazione Regolamento CE 1272/2008 (CLP) Max Classificazione di pericolo Principali caratteristiche di pericolosità Pittogrammi e codici di avvertenza Codici di indicazioni di pericolo quantità presente (t) Prodotto rappresentativo della categoria 9i sostanze pericolose per l ambiente (R50 e R50/53) Ossido di zinco Pericoloso per l ambiente R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico GHS09 Pericoloso per l ambiente H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata 140,4 Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 9 Luglio 2015

10 Nome comune generico Numero CAS Classificazione 67/548/CE o 1999/45/CE Classificazione Regolamento CE 1272/2008 (CLP) Max Classificazione di pericolo Principali caratteristiche di pericolosità Pittogrammi e codici di avvertenza Codici di indicazioni di pericolo quantità presente (t) Prodotto rappresentativo della categoria 9ii sostanze pericolose per l ambiente (R51/53) Miscele contenenti 1-ottil-2 pirrolidone Corrosivo Pericoloso per l ambiente R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico R34 Provoca ustioni GHS05 Corrosivo GHS09 Pericoloso per l ambiente H314 Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata 71,8 Prodotto rappresentativo della categoria 9ii sostanze pericolose per l ambiente (R51/53) Miscele contenenti Ottoato di Zinco Pericoloso per l ambiente R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico GHS09 Pericoloso per l ambiente H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 10 Luglio 2015

11 Sezione 5 NATURA DEI RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI Gli incidenti ipotizzabili per lo Stabilimento BRENNTAG S.p.A. vengono riportati nella tabella seguente: Scenario incidentale Getto di fuoco Jet fire Incendio di nube Flash -fire Rilascio di sostanza pericolosa per l ambiente Sostanza Coinvolta Gas naturale (assimilato a metano) Gas naturale (assimilato a metano) Pericoloso per l ambiente Note Rilascio di gas infiammabile per rottura random da linee di adduzione e distribuzione alle utenze Incendio di una nube di vapori sviluppatisi a seguito di rilascio per rottura random da linee di adduzione e distribuzione alle utenze Rilascio di liquido pericoloso per rottura cisternette/ibc/fusti durante il trasporto o Rilascio di materiale solido da big bags o sacchi per un errore di manovra dell operatore con il carrello che può portare a foramento del sacco Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag 11 Luglio 2015

12 Sezione 6 TIPO DI EFFETTI PER LA POPOLAZIONE E PER L AMBIENTE EFFETTI PER LA POPOLAZIONE Per stimare gli effetti di un incidente sono stati utilizzati dei modelli matematici in grado di simulare le conseguenze dell incidente ipotizzato. Scenario incidentale Getto di fuoco Jet fire Incendio di nube Flash -fire Rilascio di sostanza pericolosa per l ambiente Sostanza Coinvolta Gas naturale (assimilato a metano) Gas naturale (assimilato a metano) Pericoloso per l ambiente Effetti per la popolaizone e per l ambiente Irraggiamento termico, ustioni per le persone esposte Ustioni per le persone all interno del campo di infiammabilità della nube di gas/vapori Nessun effetto per la popolazione Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 12 Luglio 2015

13 EFFETTI PER L AMBIENTE Non sono ipotizzabili effetti per l ambiente a seguito dell incidente ipotizzato per il gas naturale poiché non è una sostanza tossica o nociva per l ambiente e la sua combustione a seguito di un incendio non comporta lo sviluppo di fumi nocivi. Per le sostanze classificate pericolose per l ambiente, non è ipotizzabile un rilascio nell ambiente in quanto: Rilascio di liquido: il rilascio può avvenire da cisternette/ibc/fusti di liquidi (massimo 1 m 3 ) durante la movimentazione per errore di manovra dell operatore con il carrello che può portare a foramento del contenitore o la caduta di uno o più contenitori, per errore nell impilamento dei contenitori, con successiva caduta da quota elevata e danneggiamento del contenitore o per difettoso contenimento di uno o più contenitori per cause non legate all errore operativo (usura del contenitore, urti durante il trasporto ecc ). Il rilascio sopra descritto potrebbe accadere sia in area MAGAZZINO, sia in area REPARTI DI LAVORAZIONE sia nelle fasi di trasferimento. Per quanto riguarda le cisternette contenenti liquidi (volume maggiore di liquido contenuto rispetto ai fusti) si evidenzia che: i contenitori vengono scaricati e caricati in apposite baie di carico dotate di pozzetti di raccolta per eventuali sversamenti; dopo lo scarico in zona dedicata sia nell area magazzino che in area reparti di produzione, vengono stoccate in aree apposite; le cisternette sono realizzate in plastica con armatura formante di contenimento e sono equipaggiate con una struttura antinforcamento realizzata mediante un telaio e guide per le forche in acciaio, in modo da assicurare il contenimento e la protezione all'urto; un eventuale rilascio per fessurazione della cisterna in reparto o in magazzino rimarrebbe confinato all'interno dell edificio in quanto la pavimentazione dello stesso è impermeabile (cementata con finitura al quarzo e giunti sigillati); il trasporto delle materie prime dalle baie ai magazzini o dai magazzini ai reparti e viceversa avviene mediante l utilizzo di carrelli elevatori o transpallet ed è in vigore una procedura di Stabilimento per la gestione di emergenza (recupero rilasci di liquidi/solidi in tutte le zone di Stabilimento mediante appositi kit di assorbimento); Al fine di prevenire rilasci di sostanze pericolose all interno dello Stabilimento sono stati inoltre adottati i seguenti accorgimenti: le cisternette contenenti sostanze pericolose per l ambiente sono realizzate in plastica e non sono soggette a deterioramento e sono equipaggiati con una struttura antinforcamento realizzata mediante un telaio e guide per le forche in acciaio, in modo da assicurare il contenimento e la protezione all'urto; alcune sostanze liquide sono contenute in fusti metallici da 200 litri; i fusti sono idonei per il trasporto e la movimentazione ai sensi della normativa ADR; Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 13 Luglio 2015

14 l eventuale sversamento di sostanze liquide da fusti o cisternette comporta il rilascio del contenuto all interno di locali privi di collegamenti con fognature esterne; il recupero del materiale liquido viene effettuato con modalità idonee e con utilizzo dei dispositivi di protezione individuale come previsto dalle procedure di recupero indicate nel Piano di Emergenza Interno. In base alle considerazioni sopra esposte il rilascio non si configura come evento incidentale credibile e non è stato perciò ulteriormente analizzato. Rilascio di materiale solido da big bags o sacchi per un errore di manovra dell'operatore con il carrello che può portare a foramento del sacco. In questo caso non sono ipotizzabili conseguenze significative per l ambiente, poiché si tratta di sostanze solide e pertanto facilmente recuperabili. MISURE TECNICHE MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA ADOTTATE Al fine di prevenire rilasci di sostanze pericolose all interno dello Stabilimento sono state adottati i seguenti accorgimenti: le cisternette per le sostanze pericolose per l ambiente sono realizzate in plastica e non sono soggette a deterioramento e sono equipaggiate con una struttura antinforcamento realizzata mediante un telaio e guide per le forche in acciaio, in modo da assicurare il contenimento e la protezione all'urto; alcune sostanze sono contenute in fusti metallici da 200 litri; i fusti sono idonei per il trasporto e la movimentazione ai sensi della normativa ADR; le sostanze solide vengono stoccate in sacchi di pezzatura massima pari a 25 kg o in big-bags da 1000 kg massimo; l eventuale sversamento di sostanze liquide da fusti o cisternette comporta il rilascio del contenuto all interno di locali privi di collegamenti con fognature esterne; il recupero del materiale solido o liquido viene effettuato con modalità idonee e con utilizzo dei dispositivi di protezione individuale come previsto dalle procedure di recupero indicate ne Piano di Emergenza Interno. Precauzioni assunte dal punto di vista operativo: le operazioni di manipolazione delle sostanze pericolose vengono effettuate soltanto da personale con esperienza ed opportunamente formata; il personale di Stabilimento ed il personale addetto alla manutenzione vengono adeguatamente formati in materia di sicurezza, inoltre viene eseguita formazione sulle modalità di comportamento da seguire in caso di emergenza; i camion in fase di carico/scarico vengono posizionati all interno di baie di carico dotate di pozzetto di raccolta acque; Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 14 Luglio 2015

15 il trasporto delle materie prime dalle baie ai magazzini o dai magazzini ai reparti e viceversa avviene mediante l utilizzo di carrelli elevatori o transpallet ed è in vigore una procedura di Stabilimento per la gestione di emergenza (recupero rilasci di liquidi/solidi in tutte le zone di Stabilimento mediante appositi kit di assorbimento); MISURE PROCEDURALI Definizione della Politica di Prevenzione degli Incidenti Rilevanti. Attuazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza, volto a prevenire e controllare gli effetti di eventuali incidenti rilevanti sui Lavoratori, la Popolazione e l Ambiente. Procedure di Sicurezza redatte allo scopo di assicurare che tutte le attività siano svolte a livelli adeguati di sicurezza per i propri dipendenti, fornitori, clienti, popolazione e ambiente circostante. Predisposizione di un Piano di Emergenza Interno. Corsi di informazione, formazione ed addestramento in linea con quanto richiesto dal D.M. 16/03/98. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 15 Luglio 2015

16 Sezione 7 Sono state inviate le informazioni per l elaborazione del Piano di Emergenza Esterno agli Enti competenti. MEZZI DI SEGNALAZIONE DI INCIDENTI In caso di incidenti all interno dello Stabilimento, la gravità dell incidente viene immediatamente segnalata dal suono delle sirene presenti nello Stabilimento. I segnali di allarme sono: Inizio emergenza: Sirena con segnale acustico intermittente che sarà tacitata dopo l intervento della squadra di emergenza o che verrà convertita in segnale di evacuazione se necessario. Evacuazione: Sirena ad alta potenza con segnale acustico continuo che resterà attiva per tutta la durata dell evacuazione. COMPORTAMENTO DA SEGUIRE Chiunque senta il segnale di allarme di inizio emergenza deve: attendere al proprio posto di lavoro eventuali disposizioni dal proprio superiore o il cessare dell emergenza o, in caso di segnale di evacuazione, abbandonare in sicurezza il proprio posto di lavoro e recarsi al punto di raccolta. Chiunque senta il segnale di allarme di evacuazione deve: interrompere il proprio lavoro lasciando gli impianti in condizioni di sicurezza; abbandonare il proprio posto di lavoro seguendo le istruzioni degli addetti all evacuazione; mantenere la calma e comportarsi in maniera ordinata; interrompere le comunicazioni telefoniche; recarsi al punto di ritrovo per l appello nominale. MEZZI DI COMUNICAZIONE PREVISTI I mezzi di comunicazione esistenti in Stabilimento sono i telefoni interni, il fax ed i telefoni cellulare per gli operatori chiave. Sono disponibili pulsanti di allarme per inizio emergenza. Sono presenti inoltre rilevatori di fumo/incendio che attivano automaticamente il segnale di allarme ed intercettano la rete fognaria (deviazione verso vasche di raccolta) e chiudono le valvole di alimentazione del gas naturale. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 16 Luglio 2015

17 PRESIDI DI PRONTO SOCCORSO All interno dello Stabilimento BRENNTAG S.p.A., si trova l infermeria dotata di attrezzature e farmaci per un pronto intervento, oltre a diverse cassette di pronto soccorso ubicate in vari locali. L ospedale più vicino allo Stabilimento è il San Luigi Gonzaga ad Orbassano a circa 7 km dallo Stabilimento. La distanza dello Stabilimento dalla Caserma centrale dei VV.F. di Torino è di circa 23 km. A Rivalta è presente una caserma dei Vigili del Fuoco a circa 4 km dallo Stabilimento. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 17 Luglio 2015

18 Sezione 8 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SULLE SOSTANZE ELENCATE NELLA SEZIONE 4 SOSTANZA: Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito GAS NATURALE solvente catalizzatore altro Nome chimico: Nomi commerciali e sinonimi: Nomenclatura Chemical Abstract: IDENTIFICAZIONE GAS NATURALE GAS NATURALE METANO n.d. Numero di registro CAS: Formula bruta: Peso molecolare: Formula di struttura: n.a. (miscela costituita da idrocarburi e gas inerti in concentrazioni variabili; il principale componente pericoloso è il metano, in concentrazione > 80% vol.) n.a. n.a. CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: gas Colore: incolore Odore: inodore Solubilità in acqua: 24 mg/l (riferito al metano) Solubilità nei solventi organici: solubile in etanolo, benzene ed etere Densità: 0,7 1 kg/m 3 in funzione della composizione Peso specifico dei vapori: 0,55 0,77 in funzione della composizione (rispetto all aria) Punto di fusione: -183 C (riferito al metano) Punto di ebollizione: -185 C -159 C in funzione della composizione Punto di infiammabilità: -187 C (riferito al metano) Limiti di infiammabilità in aria: 3,93 17,50 (% in volume) Temperatura di autoaccensione: 482 C Tensione di vapore: 100 mm Hg a -181 C (riferito al metano) Reazioni pericolose: con l aria forma una miscela esplosiva. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 18 Luglio 2015

19 CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA 67/548/CE O 1999/45/CE Si riportano le informazioni relative alla classificazione ed etichettatura del metano, quale principale componente pericoloso del gas naturale. Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F+ Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile Frasi di rischio: R12 Estremamente infiammabile Consigli di prudenza: S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato S16 S33 Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare Evitare l accumulo di cariche elettrostatiche CLASSIFICAZIONE REGOLAMENTO CE 1272/2008 (CLP) Codici di avvertenza: GHS02 Infiammabile GHS04 Gas sotto pressione Codici di indicazioni di pericolo: H220 Gas altamente infiammabile H280 Contiene gas sotto pressione: può esplodere se riscaldato Consigli di prudenza: Consigli di prudenza: P210 P377 P281 Tenere lontano da fonti di calore, superfici calde, scintille, fiamme libere o altre fonti di accensione. Non fumare In caso d'incendio dovuto a perdita di gas, non estinguere a meno che non sia possibile bloccare la perdita senza pericolo Eliminare ogni fonte di accensione se non c'è pericolo P Proteggere dai raggi solari. Conservare in luogo ben ventilato INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: ad elevate concentrazioni agisce come asfissiante LD50 orale ratto = n.d. LC50 inalazione ratto = n.d. LD50 cute coniglio = n.d. LC50 inalazione uomo = n.d. IDLH = n.d. Tossicità cronica: ACGIH: TLV-TWA = gas asfissiante OSHA PEL: 8h TWA = gas asfissiante Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 19 Luglio 2015

20 Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cute Occhio Vie respiratorie Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: non riferite evidenze di tale effetto non riferite evidenze di tale effetto non riferite evidenze di tale effetto INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. log Pow = 1,09 (riferito al metano) n.d. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 20 Luglio 2015

21 SOSTANZA: Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito PRODOTTO RAPPRESENTATIVO DELLA CATEGORIA 9i OSSIDO DI ZINCO solvente catalizzatore altro IDENTIFICAZIONE Nome chimico: OSSIDO DI ZINCO Nomi commerciali e sinonimi: OSSIDO DI ZINCO, ZINCO OSSIDO Nomenclatura Chemical Abstract: ZINC OXIDE Numero di registro CAS: Formula bruta: ZnO Peso molecolare: 81,38 g/mol Formula di struttura: Zn-O Stato fisico: Colore: Odore: Solubilità in acqua: Solubilità nei solventi organici: Densità: Peso specifico dei vapori: ---- CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE solido (polvere o granuli) bianco pungente 2,9 mg/l solubile 5,4 g/cm 2 ( a 20 C) Punto di fusione : C Punto di ebollizione: Punto di infiammabilità: Limiti di infiammabilità: Temperatura di autoaccensione: Tensione di vapore: Reazioni pericolose: non applicabile La sostanza si decompone prima dell ebollizione non applicabile non infiammabile la sostanza non è auto-infiammabile non applicabile nessuna reattività in condizioni normali, nessuna possibilità di reazioni se mantenuto lontano da acidi e basi Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 21 Luglio 2015

22 CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA 67/548/CE O 1999/45/CE Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: Indicazioni di pericolo: N Pericoloso per l ambiente Frasi di rischio: R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico Consigli di prudenza: S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi S 61 Non disperdere nell ambiente CLASSIFICAZIONE REGOLAMENTO CE 1272/2008 (CLP) Codici di avvertenza: GHS09 Pericoloso per l ambiente Codici di indicazioni di pericolo: H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Consigli di prudenza: Vie di penetrazione Consigli di prudenza: P273 P391 P501 INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Non disperdere nell ambiente Raccogliere il materiale fuoriuscito Smaltire il prodotto/recipiente in conformità con le disposizioni locali/regionali/nazionali/internazionali Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: Tossicità cronica: Corrosività - Potere irritante: - cute: non irritante - occhio: non irritante - vie respiratorie: non irritante Potere sensibilizzante: Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: Orale: LD50(ratto) mg ZnO/kg Cutanea: non disponibile Inalazione: LC50 (ratto 4 ore) > 5,7 mg ZnO/l Non si riconoscono limiti di esposizione professionale nessun potere sensibilizzante nessuna prova conclusiva per attività cancerogena nessuna attività genotossica biologicamente rilevante nessuna evidenza Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 22 Luglio 2015

23 INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 23 Luglio 2015

24 SOSTANZA: Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito PRODOTTO RAPPRESENTATIVO DELLA CATEGORIA 9ii MISCELE CON 1-OTTIL-2-PIRROLIDONE solvente catalizzatore altro Nome chimico: IDENTIFICAZIONE 1-ottil-2-pirolidone Nomi commerciali e sinonimi: N-ethyl pyrrolidone; 1-OCTYLPYRROLIDIN-2-ONE; 1- OCTYL-2-PYRROLIDINONE; 1-N-OCTYL-2-PYRROLIDONE; N-OCTYL PYRROLIDONE; N-OCTYL-2-PYRROLIDONE; 1- octyl-2-pyrrolidinon; 2-Pyrrolidinone,1-octyl-; N-(noctyl)-2-pyrrolidinone; NOP Nomenclatura Chemical Abstract: Numero di registro CAS: Formula bruta: Peso molecolare: Formula di struttura: 1-octyl-2-pyrrolidone C12H23NO g/mol Stato fisico: Colore: Odore: Solubilità in acqua: Solubilità nei solventi organici: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE polvere nero leggero di ammina insolubile dato non disponibile Densità: 0.926g/cm 3 Peso specifico dei vapori: Punto di fusione : Punto di ebollizione: Punto di infiammabilità: 129 C Limiti di infiammabilità: Temperatura di autoaccensione: Tensione di vapore: Reazioni pericolose: dato non disponibile dato non disponibile C (a 760 mmhg) dato non disponibile dato non disponibile dato non disponibile Stabile nelle condizioni di stoccaggio ed uso raccomandate. Nessun altro dato disponibile. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 24 Luglio 2015

25 CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA 67/548/CE O 1999/45/CE Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: Indicazioni di pericolo: C, N Corrosivo - Pericoloso per l ambiente Frasi di rischio: R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico R34 Provoca ustioni Consigli di prudenza: S 56 Smaltire questo materiale e i relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali S 57 S 60 Usare contenitori adeguati per evitare inquinamento ambientale Questo materiale ed il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi S 36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti a proteggere occhi e faccia CLASSIFICAZIONE REGOLAMENTO CE 1272/2008 (CLP) Codici di avvertenza: GHS05 Corrosivo GHS05 Pericoloso per l ambiente Codici di indicazioni di pericolo: H314 Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari Consigli di prudenza: H411 Consigli di prudenza: P273 P280 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Non disperdere nell ambiente Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/proteggere il viso P305+P351+P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare P310 Contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI/un medico Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 25 Luglio 2015

26 Vie di penetrazione INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: Tossicità cronica: Corrosività - Potere irritante: Orale: 2050 mg/kg (ratto) Cutanea: > 2000 mg/kg (coniglio) Inalazione: dato non disponibilel - cute: nessun dato disponibile - occhio: nessun dato disponibile - vie respiratorie: nessun dato disponibile Non si riconoscono limiti di esposizione professionale Potere sensibilizzante: nessun dato disponibile Cancerogenesi: Nessun componente di questo prodotto presente a livelli maggiori o uguali allo 0.1% è identificato come cancerogeno conosciuto o previsto dallo IARC Mutagenesi: Teratogenesi: nessun dato disponibile nessun dato disponibile INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 26 Luglio 2015

27 SOSTANZA: Codice aziendale: Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito PRODOTTO RAPPRESENTATIVO DELLA CATEGORIA 9ii MISCELE CON OTTOATO DI ZINCO solvente catalizzatore altro IDENTIFICAZIONE Nome chimico: Ottoato di zinco Nomi commerciali e sinonimi: 2-ethylhexanoic acid Nomenclatura Chemical Abstract: bis (2-etilesanoato) di zinco Numero di registro CAS: Formula bruta: C16H30O4Zn Peso molecolare: Formula di struttura: 351,79 g/mol Stato fisico: Colore: Odore: Solubilità in acqua: Solubilità nei solventi organici: Densità: Peso specifico dei vapori: Punto di fusione : Punto di ebollizione: CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE liquido ambra Punto di infiammabilità: 160 C Limiti di infiammabilità: Temperatura di autoaccensione: Tensione di vapore: Reazioni pericolose: non disponibile insolubile in acqua fredda dato non disponibile 1,11 g/cm 3 (a 20 C) dato non disponibile dato non disponibile dato non disponibile dato non disponibile dato non disponibile dato non disponibile stabile nelle condizioni di stoccaggio ed uso raccomandate. Nessun altro dato disponibile. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 27 Luglio 2015

28 CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA 67/548/CE O 1999/45/CE Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: Indicazioni di pericolo: N Pericoloso per l ambiente Frasi di rischio: R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico Consigli di prudenza: S 56 Smaltire questo materiale e i relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali S 57 S 60 Usare contenitori adeguati per evitare inquinamento ambientale Questo materiale ed il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi CLASSIFICAZIONE REGOLAMENTO CE 1272/2008 (CLP) Codici di avvertenza: GHS05 Pericoloso per l ambiente Codici di indicazioni di pericolo: H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Consigli di prudenza: Vie di penetrazione Consigli di prudenza: P273 P391 P501 INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Non disperdere nell ambiente Raccogliere il materiale fuoriuscito Smaltire prodotto/recipiente secondo le normative locali Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: Tossicità cronica: Corrosività - Potere irritante: LD50 dermico coniglio > 5000 mg/kg LD50 orale ratto 3550 mg/kg - cute: nessun dato disponibile - occhio: nessun dato disponibile - vie respiratorie: nessun dato disponibile Potere sensibilizzante: Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: Non si riconoscono limiti di esposizione professionale nessun dato disponibile nessun dato disponibile nessun dato disponibile nessun dato disponibile Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 28 Luglio 2015

29 INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d. Dispersione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d. Bioaccumulo / bioconcentrazione n.d. n.d. n.d. Scheda informativa ex D.Lgs. 334/99 Pag. 29 Luglio 2015

30 Sezione 9 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO Le coordinate di Stabilimento sono: Latitudine: NORD Longitudine: EST Coordinate baricentro in formato UTM: zona 32 T Distanza verso EST: ,54 me Distanza verso NORD: ,19 mn Evento iniziale INCENDIO Sì No ESPLOSIONE Sì No RILASCIO Sì No Localizzato in aria Confinata Condizioni In fase liquida In fase gas/vapore ad alta velocità Modello sorgente Incendio da recipiente (Tank fire) Incendio da pozza (Pool fire) Getto di fuoco (Jet fire) sì Incendio di nube (Flash fire) sì In fase gas/vapore Sfera di fuoco (Fireball) Reazione sfuggente (runaway reaction) Miscela gas/vapori infiammabili Polveri infiammabili Non confinata Miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) Transizione rapida di fase Esplosione fisica In fase liquida In fase gas/vapore In acqua Sul suolo Ad alta o bassa velocità di rilascio Dispersioni liquido/liquido (fluidi solubili) Emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) Evaporazione da liquido (fluidi insolubili) Dispersione da liquido (fluidi insolubili) Dispersione Evaporazione da pozza Dispersione per turbolenza (densità della nube inf. a quella dell aria) Dispersione per gravità (densità della nube superiore a quella dell aria) I zona (m) II zona (m) III zona (m) Interno Interno Interno Interno Interno Interno Nota: le distanze indicate sono riferite al confine di Stabilimento, considerando inoltre la direzione più sfavorevole del vento (quella che cioè massimizza l estensione della nube al di fuori del confine di stabilimento). In particolare si riferiscono alla classe atmosferica F con velocità del vento pari a 2 m/s. Scheda informativa ex D. Lgs. 334/99 Pag. 30 Luglio 2015

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