Cosa significa progettare con il «Codice»: i vantaggi e le criticità ing. Marco Di Felice
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- Giorgia Marconi
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1 Cosa significa progettare con il «Codice»: i vantaggi e le criticità ing. Marco Di Felice Varese, 6 aprile 2018
2 ANALISI E PROSPETTIVE PER LE SCUOLE ITALIANE Perché la maggior parte delle scuole italiane non sono a norma per gli aspetti di prevenzione incendi? Le scuole sono comunque sicure? Che contributo può offrire il «Codice di prevenzione incendi»?
3 POPOLAZIONE SCOLASTICA Le n scuole italiane pubbliche sono occupate quotidianamente da: studenti insegnanti amministrativi, tecnici, ausiliari (ATA) dirigenti
4 PROPRIETA E GESTIONE DELLE SCUOLE PROPRIETA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI % numero Comuni 77 % Province 9 % Altro 14 % Totale: Le Province tuttavia gestiscono edifici scolastici (12%), avendo in carico anche edifici di altra proprietà.
5 ETA DEL PATRIMONIO SCOLASTICO ITALIANO ANNO DI REALIZZAZIONE EDIFICI SCOLASTICI Edifici realizzati prima del ,4 % Edifici realizzati tra il 1900 ed il ,1 % Edifici realizzati tra il 1941 ed il ,1 % Edifici realizzati tra il 1975 ed il ,5 % Edifici realizzati tra il 1991 ed il ,0 % 2/3 degli edifici scolastici Edifici realizzati tra il 2001 ed il ,9 % Fonti: MIUR 2016, XVIII Rapporto di Legambiente (ottobre 2017)
6 CERTIFICAZIONI E REQUISITI DELLE SCUOLE CERTIFICAZIONI e REQUISITI ANNO 2012 ANNO 2013 ANNO 2014 ANNO 2015 ANNO 2016 C.P.I. o SCIA-VVF 35,9 % 30,9 % 35,5 % 42,0 % 47,4 % Idoneità statica 54,2 % 42,1 % 50,6 % 51,0 % 49,6 % Agibilità 61,2 % 53,1 % 59,7 % 59,9 % 61,2 % Scale di sicurezza 54,5 % 53,7 % 54,6 % 54,6 % 51,5 % Prove di evacuazione 94,4 % 98,3 % 96,1 % 96,5 % 98,0 % Impianti elettrici a norma 83,4 % 83,9 % 80,2 % 83,3 % 84,2 % Requisiti di accessibilità 82,3 % 84,0 % 81,4 % 80,1 % 81,0 % Fonti: MIUR 2016, XVIII Rapporto di Legambiente (ottobre 2017)
7 FONTE DEI DATI E AFFIDABILITA I dati riportati sono stati estratti dall XVIII Rapporto di Legambiente sulla qualità dell edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi - ottobre Il Rapporto di Legambiente precisa comunque che rispetto ai edifici adibiti a scuole in Italia (dati MIUR 2016), i dati dell indagine si riferiscono solo a edifici in quanto mancano le informazioni di ben strutture (15%).
8 REGOLE TECNICHE DI PREVENZIONE INCENDI DM 26/08/1992 «Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica» DM 07/08/2017 «RTV attività scolastiche», capitolo V.7 dell allegato 1 al DM 03/08/2015 «Norme tecniche di prevenzione incendi», noto anche come Codice di prevenzione incendi
9 PERCHE LE SCUOLE NON SONO A NORMA? Il DM 26/08/1992 contiene un pacchetto di misure di sicurezza antincendio piuttosto severe in rapporto a: patrimonio edilizio scolastico italiano (ante 1992) effettivo livello di rischio incendio nelle scuole. Ciò ha provocato uno stallo nella messa a norma perché, a fronte di numerosi progetti approvati, hanno fatto seguito solo pochi interventi di adeguamento a causa degli elevati oneri.
10 L OPPORTUNITA OFFERTA DALLA RTV DEL CODICE Per queste ragioni, a oltre 25 anni dalla pubblicazione della prima regola tecnica, la conformità antincendio non è stata raggiunta da nemmeno il 50 % delle scuole. La nuova RTV sulle attività scolastiche è invece impostata con riferimento ad un livello di rischio accettabile più equilibrato e sostenibile. Il Codice tuttavia non fa sconti sulla sicurezza ma definisce un sistema organizzato e coordinato di misure di prevenzione e protezione antincendio.
11 ESEMPIO Confronto tra D.M. 26/08/1992 ed RTV Scuole Si propone un confronto tra le misure antincendio previste dalla due regole tecniche, sull esempio di una scuola primaria di Vicenza, costruita negli anni 70. Caratteristiche della scuola: Superficie complessiva: m 2 (700 m 2 per piano) N 2 piani fuori terra + seminterrato N 2 vani scala interni non protetti N 14 aule + mensa, palestra e servizi N 390 occupanti
12
13 PIANO SEMINTERRATO
14 PIANO RIALZATO NUOVA USCITA DALLA MENSA
15 PIANO PRIMO NUOVA SCALA DI SICUREZZA ESTERNA
16 NUOVA USCITA DALLA MENSA NUOVA SCALA DI SICUREZZA ESTERNA PROSPETTI NUOVA SCALA DI SICUREZZA ESTERNA
17 CLASSIFICAZIONE D.M. 26 Agosto 1992 VS R.T.O. D.M. 03 Agosto R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017 Art. 1.2 Scuola di tipo 2: scuole con numero di presenze contemporanee da 301 a 500 persone Capitoli G V 7.2 OB: 300 < n < 500 occupanti HA: h 12 m Aule didattiche: - Rvita = A2 - TA (attività didattiche e spazi comuni) Palestra: - Rvita = A1 - TA (attività didattiche e spazi comuni) Mensa: - Rvita = A2 - TA (attività didattiche e spazi comuni)
18 RESISTENZA AL FUOCO D.M. 26 Agosto 1992 VS R.T.O. D.M. 03 Agosto R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017 Art. 3.0 Le predette strutture dovranno comunque essere realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m R 60 Capitoli S.2 - V Livello III di prestazione Carico d incendio specifico di progetto calcolato in q f,d max = 12 kg/m 2 Tab. V.7-1 Classe minima: Compartimenti Classificazione dell attività HA HB HC HD HE Fuori terra Interrati R 30
19 ESODO Lunghezza vie d uscita D.M. 26 Agosto 1992 VS R.T.O. D.M. 03 Agosto R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017 Art. 5.4 La lunghezza delle vie di uscita deve essere non superiore a 60 metri e deve essere misurata dal luogo sicuro alla porta più vicina allo stesso di ogni locale frequentato dagli studenti o del personale docente e non docente. Capitolo S L es 60 m Aule e mensa (A2) Palestra (A1) L es 60 m L cc 25 m L es 70 m L cc 30 m
20 ESODO Numero minimo vie d esodo D.M. 26 Agosto 1992 VS R.T.O. D.M. 03 Agosto R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017 Art. 5.6 Il numero delle uscite dai singoli piani e dai locali ad uso collettivo (mensa, palestra, ecc.) non deve essere inferiore a due. Minimo 2 Capitolo S Rvita Qualsiasi A1,A2,Ci1, Ci2, Ci3 Qualsiasi Affollamento 50 occupanti 100 occupanti Num. minimo 500 occupanti occupanti 3 > 1000 occupanti 4 1 Aule (A2 390 pers.) Minimo: 2 Mensa (A2 50 pers.) Minimo: 1
21 ESODO Vie d esodo verticali D.M. 26 Agosto 1992 VS R.T.O. D.M. 03 Agosto R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017 Art. 5.2 Gli spazi frequentati dagli alunni ( ), qualora distribuiti su più piani, devono essere dotati, oltre che della scala che serve al normale deflusso, almeno di una scala di sicurezza esterna o di una scala a prova di fumo. Capitolo S.4.7 È ammesso l uso di scale d esodo aperte in attività con profilo di rischio R vita = A2 con il requisito aggiuntivo della sorveglianza da IRAI. Scale di sicurezza esterne Impianto di rivelazione e allarme incendio (IRAI)
22 CONTROLLO DELL INCENDIO D.M. 26 Agosto 1992 VS R.T.O. D.M. 03 Agosto R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017 Art. 9 Le scuole di tipo , devono essere dotate di una rete di idranti (..); da essa deve essere derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, al-meno un idrante con attacco UNI 45 (..) o attacco per naspo. Capitoli S.6 - V Tab. V.7-3 Livello di prestazione per controllo dell incendio: Aree dell attività Classificazione dell attività HA HB HC HD HE TA, TM, TO, TT II III III III III TK III III IV IV IV TZ Secondo risultanze analisi del rischio ESTINTORI + IDRANTI ESTINTORI (protezione di base)
23 OPERATIVITA ANTINCENDIO R.T.O. D.M. 03 Agosto R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017 ESTINTORI (protezione di base) COLONNA A SECCO + IDRANTE COLLEGATO ALLA RETE PUBBLICA Capitolo S.9 Livello III di prestazione: In assenza di protezione interna della rete idranti nelle attività a più piani fuori terra o interrati, deve essere prevista la colonna a secco di cui al paragrafo S.9.5. In assenza di protezione esterna della rete idranti propria dell'attività, deve essere disponibile almeno un idrante, collegato alla rete pubblica, raggiungibile con un percorso massimo di 500 m dai confini dell'attività; tale idrante deve assicurare un'erogazione minima di 300 litri/minuto.
24 CONFRONTO MISURE ANTINCENDIO D.M. 26 Agosto 1992 VS R.T.O. D.M. 03 Agosto R.T.V. Scuole D.M. 7 Agosto 2017 Strutture R/REI 60 Scala esterna / a prova di fumo Estintori + idranti Strutture R/REI 30 IRAI, senza scala esterna / a prova di fumo Estintori + colonna a secco
25 VANTAGGI E RISPARMI OFFERTI DAL CODICE In conclusione, l opportunità di riprogettare la scuola con l utilizzo del Codice di Prevenzione Incendi offrirà i seguenti vantaggi: Risparmio economico sugli interventi di adeguamento Minori tempi di messa a norma Minore invasività (no scala esterna e idranti) Il tutto a fronte di un maggior impegno progettuale e relativi oneri.
26 ing. Marco Di Felice
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