INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E LA REGIONE TOSCANA

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1 Ministero dello Sviluppo Economico Regione Toscana Ministero delle Infrastrutture INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E LA REGIONE TOSCANA ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO RISERVA AREE URBANE Roma, giugno 2008

2 IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E LA REGIONE TOSCANA VISTA la Legge 7 agosto 1990, n. 241 recante Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi e successive modifiche ed integrazioni; VISTO il decreto legislativo 3 febbraio 1993 n. 29 e successive modificazioni e integrazioni, recante Razionalizzazione dell organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell art. 2 della legge 23 ottobre 1992 n. 421 ; VISTO il Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni ed integrazioni, recante Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche ; VISTO il Decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modifiche, in Legge 17 luglio 2006, n. 233, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri; VISTO il DPCM del 5 luglio 2006, con il quale è stato definito il riparto di funzioni e compiti trasferiti al Ministero delle infrastrutture (all articolo 1) ed al Ministero dei trasporti (all articolo 2), ed è stata definita l articolazione del Ministero delle infrastrutture in due Dipartimenti, attribuendo al Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento dello sviluppo del territorio, per il personale ed i servizi generali, Direzione generale per la programmazione e i programmi europei, la competenza in materia di programmazione negoziata; VISTO il DPR del 19 novembre 2007, n. 254, recante il Regolamento concernente le disposizioni di organizzazione del Ministero delle infrastrutture; VISTO il Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE); VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici, 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni, per le parti non abrogate dal Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367 concernente Regolamento recante semplificazioni ed accelerazione della procedura di spesa e contabili ; VISTA la Legge 15 marzo 1997, n. 59 recante Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa e successive modifiche ed integrazioni; VISTA la Legge 15 maggio 1997, n. 127 recante Misure urgenti per lo snellimento dell attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo e successive modifiche ed integrazioni; 1/13

3 VISTO il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 recante Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione al Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59 ; VISTO il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 recante "Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali"; VISTO l art. 1 della legge 17 maggio 1999 n. 144, in cui si prevede, tra l altro, la costituzione di un sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) e della relativa banca dati da costruire presso il CIPE; VISTA la delibera CIPE 6 agosto 1999, n. 134 che fornisce indirizzi per la costituzione e disciplina del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) con l individuazione di un gruppo di coordinamento presso il CIPE; VISTA la delibera CIPE del 15 febbraio n. 12 (banca dati investimenti pubblici: codifica) che prevede l approfondimento delle problematiche connesse all adozione del codice identificativo degli investimenti pubblici e la formulazione di una proposta operativa; VISTA la delibera CIPE del 27 dicembre 2002, n. 143 che disciplina le modalità e le procedure per l avvio a regime del sistema CUP in attuazione dell art. 11 della sopra legge citata n. 3 del 16 gennaio 2003; VISTA la legge 16 gennaio 2003 n. 3 Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione, la quale prevede all art. 11 (Codice unico di progetto degli investimenti) che ogni nuovo progetto di investimento pubblico, nonché ogni progetto in corso di attuazione alla data del 1 gennaio 2003, ai fini del monitoraggio previsto dall art. 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144, sia dotato di un Codice unico di progetto, che le competenti amministrazioni o i soggetti aggiudicatari richiedono in via telematica secondo la procedura definita dal CIPE; VISTA la legge 30 giugno 1998, n. 208 (Prosecuzione degli interventi nelle aree depresse); VISTO l art. 73 della legge 28 dicembre 2001 n. 448 (finanziaria 2002), che stabilisce criteri e modalità di assegnazione delle risorse aggiuntive disponibili per interventi nelle aree depresse, a titolo di rifinanziamento della legge n. 208/1998, volti a promuovere lo sviluppo economico e la coesione e a superare gli squilibri economici e sociali presenti nel Paese, assumendo che tali criteri privilegiano tra gli altri gli obiettivi dell avanzamento progettuale e della coerenza programmatica; VISTO l art. 61, comma 3, lett. A), della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003), il quale dispone che il fondo per le aree sottoutilizzate istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico sia utilizzato, fra l altro, per gli investimenti pubblici ex lege n. 208/1998 art.1, comma 1, come integrato dall art. 73 della citata legge finanziaria 2002, attraverso il finanziamento delle intese istituzionali di programma e di programmi nazionali; VISTO l articolo 2, comma 203, della Legge 23 dicembre 1996, n. 662, e successive modificazioni ed integrazioni, che disciplina gli istituti della programmazione negoziata; VISTA in particolare la lettera c) dello stesso comma 203 che definisce e delinea i punti cardine dell Accordo di programma quadro, quale strumento promosso in attuazione di una Intesa istituzionale di programma per la realizzazione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati; VISTO l articolo 15, comma 4, del Decreto-Legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla Legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l articolo 2, comma 203, lettera b) della Legge 23 dicembre 1996, n. 662 e l articolo 10, comma 5 del D.P.R. 20 aprile 1994, n. 367; 2/13

4 VISTA la Delibera CIPE del 21 marzo 1997 n. 29 recante Disciplina della programmazione negoziata ed in particolare il punto 1 sull Intesa Istituzionale di Programma nel quale, alla lettera b), è previsto che gli Accordi di Programma Quadro da stipulare dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti subregionali, gli enti pubblici ed ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla lettera c), comma 203, dell articolo 2 della legge 662/96; VISTA la Delibera CIPE del 21 aprile 1999, n. 55 recante Integrazione del Comitato istituzionale di gestione e del Comitato paritetico di attuazione previsti dalla delibera CIPE del 21 marzo 1997 n. 29 ; VISTA la Delibera CIPE del 25 maggio 2000, n. 44 recante Accordi di Programma Quadro. Gestione degli interventi tramite applicazione informatica, nella quale è allegata la scheda attività/intervento; VISTA la delibera CIPE del 2 Agosto 2002 n. 76 recante Accordi di Programma Quadro Modifica scheda-intervento di cui alla delibera n. 36 del 2002 ed approvazione schede di riferimento per le procedure di monitoraggio ; VISTA la delibera CIPE del 9 maggio 2003, n. 17 recante Ripartizione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate rifinanziamento legge 208/1998 ; VISTA la circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di Programma Quadro emanata dal Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale e le Intese e trasmessa alle Amministrazioni regionali con nota n del 9 ottobre 2003; VISTA la delibera del CIPE del 22 marzo 2006, n. 14, contenente le nuove procedure di aggiornamento e revisione delle intese pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 novembre 2006; VISTO la delibera CIPE del 29 settembre 2004, n. 20 che provvede al riparto delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate per il periodo (legge finanziaria 2004), tra cui quelle destinate in via aggiuntiva alle Regioni del Mezzogiorno per il finanziamento di interventi nelle città e nelle aree metropolitane (Riserva Aree Urbane RAU), stabilendo al punto 1.1 che l utilizzo di tali risorse, da programmare secondo Accordi di Programma Quadro, sia regolato dai criteri di selezione degli interventi definiti con metodo partenariale nell ambito di apposito Tavolo interistituzionale; PRESO ATTO del tavolo inter-istituzionale per la riserva aree urbane del FAS che si è riunito una prima volta in data 28 ottobre 2004 e ha istituito un gruppo tecnico di scrittura con rappresentanti delle Amministrazioni centrali, regionali e locali per la raccolta delle osservazioni di tutte i partecipanti al tavolo; CONSIDERATO il documento Priorità e Criteri per la Selezione degli Interventi ex Riserva Aree Urbane (RAU), approvato in data 26 novembre 2004 dal suddetto Tavolo inter-istituzionale; VISTA la delibera CIPE del 27 maggio 2005, n. 34 Ripartizione generale delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate quadriennio che, al punto P.2, attribuisce, nell ambito della quota destinata agli investimenti pubblici ex L. 208/98, 40,58 milioni di euro alle Regioni del Centro Nord quale Riserva Aree Urbane (RAU), da utilizzarsi attraverso Accordi di Programma Quadro; VISTA la delibera CIPE del 27 maggio 2005, n. 35, che provvede al riparto delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate per il periodo (legge finanziaria 2005), tra le quali l importo di 40,58 milioni di euro da utilizzarsi in base alle delibera CIPE generale di riparto n. 34/2005 sopra citata quale Riserva Aree Urbane (RAU), destinando alla Regione Toscana la quota di euro secondo quanto stabilito dall Allegato 1; CONSIDERATO che il punto 2.1 della citata delibera CIPE n. 35/05 stabilisce che le Regioni e le Province autonome sono chiamate a programmare le risorse di cui alla Riserva Aree Urbane 3/13

5 (RAU) in consonanza con le priorità strategiche e i criteri di selezione definiti dal Tavolo interistituzionale promosso dal Ministero dell economia e delle finanze, Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione, in occasione dell analoga assegnazione disposta per l anno 2004, priorità e criteri che potranno eventualmente essere aggiornati nella medesima sede; VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 121 del 24 novembre 2005, che effettua la ripartizione programmatica delle risorse assegnate alla Regione Toscana dalla deliberazione CIPE 35/2005, prevedendo al punto 1, lettera h), la quota di euro quale Riserva Aree Urbane (RAU) secondo quanto stabilito dalla stessa del. CIPE 35/2005; CONSIDERATA la deliberazione della Giunta Regionale n. 183 del 20 marzo 2006, che individua gli interventi da finanziare con i fondi di cui alla delibera CIPE 35/2005 e da inserire in Accordi di Programma Quadro, stabilendo al punto 8. di non attribuire la suddetta quota di ,00 euro fino a quando al sopra menzionato Tavolo inter-istituzionale non saranno definiti i criteri e le procedure di negoziazione; TENUTO CONTO che il Tavolo inter-istituzionale, riunitosi il giorno 22 marzo 2006, ha confermato, in linea generale, per la programmazione della quota destinata alle Regioni del Centro Nord, la validità degli obiettivi riportati nel punto 3 del documento Priorità e Criteri per la selezione degli Interventi per l utilizzo delle risorse assegnate ex delibera CIPE 20/2004, nonché dei criteri definiti nelle sezioni A e B del suddetto documento, specificando che essi vanno interpretati ed applicati tenendo conto, in fase istruttoria degli APQ, delle opportune specificità relative al contesto territoriale di intervento e della dimensione delle risorse impiegate; CONSIDERATO altresì che in riferimento all utilizzo di parte delle risorse per attività di progettazione o pianificazione innovativa (sezione B del documento Priorità, che stabilisce a tal fine una quota vincolata pari al 10% delle risorse disponibili), nella riunione del 22 marzo 2006, il tavolo inter-istituzionale, ha deciso che, a valle della valutazione della priorità della programmazione regionale/locale e della domanda dei comuni su tali strumenti, la programmazione degli APQ nelle singole regioni, potrà dedicare a tali interventi risorse in misura differente rispetto a tale quota. In tal caso, impostazioni di programmazione che si differenzino da quanto stabilito nel documento Priorità saranno oggetto delle attività istruttorie degli APQ, cui spetterà la valutazione di congruità delle proposte; VISTO il documento concernente le decisioni assunte dal Tavolo Inter-Istituzionale nella riunione del 22 marzo 2006, trasmesso nella versione definitiva via fax in data 11/07/2006 con nota prot. n. 020-III-DIP del 10/07/2006 del Direttore generale del Servizio per le politiche di sviluppo e le intese del Ministero dell economia e delle finanze; CONSIDERATI gli obiettivi generali della riserva aree urbane, così come riportati al punto 3 del documento Priorità e criteri per la selezione degli interventi, approvati dal Tavolo Inter- Istituzionale del 26 novembre 2004, e la cui validità è stata riconfermata, in linea generale, dal Tavolo Inter-Istituzionale del 22 marzo 2006, relativamente alle Regioni del Centro Nord, che possono essere così riassunti: a. accelerazione della spesa per investimenti da realizzarsi attraverso la valorizzazione della progettazione comunale più avanzata e un efficiente calendarizzazione delle erogazioni finanziarie per i singoli interventi; b. sostegno prioritario a interventi di maggiore qualità in termini di rilevanza strategica, valore aggiunto e innovazione da realizzarsi attraverso l utilizzo degli strumenti di programmazione integrata anche di tipo settoriale, già disponibili a livello comunale e/o intercomunale; c. valorizzazione del processo di concertazione tra i diversi livelli di governo e della capacità propositiva delle città e delle istituzioni comunali; 4/13

6 CONSIDERATO il Programma Operativo Competitività regionale e occupazione FESR (POR CreO FESR ), approvato alla Commissione europea il 1 agosto 2007 con decisione C(2007) n.3785 dell e relativa presa d atto di cui alla propria deliberazione G.R. 8/10/2007 n.698; VISTO in particolare l asse V Valorizzazione delle risorse endogene per lo sviluppo territoriale sostenibile del sopra menzionato POR CreO FESR , che si prefigge, tra gli altri, l obiettivo di promuovere il recupero e la riqualificazione dell ambiente fisico e di favorire la tutela, la valorizzazione e la promozione delle risorse naturali e culturali nei sistemi urbani e metropolitani, mediante il finanziamento di interventi nel quadro di Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile (P.I.U.S.S.), attuati attraverso strategie locali partecipate; VISTA la deliberazione di Giunta Regionale n. 986 del , che approva gli Orientamenti per l attuazione dell Asse V del POR CreO FESR riguardanti il sostegno al finanziamento di Piani Integrati di sviluppo urbano sostenibile; VISTA la deliberazione di G.R. n. 205 del 17 marzo 2008 Approvazione del disciplinare di attuazione PIUSS (Piani integrati di sviluppo sostenibile) POR Creo/fesr Asse V; VISTO il Nuovo Patto per lo Sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori in Toscana, firmato il 30 marzo 2004 tra la Giunta regionale e i soggetti del Tavolo generale di concertazione (Area progettuale n. 6 riorganizzazione dei distretti); CONSIDERATA in particolare l opportunità di finanziare la progettazione degli interventi dell Azione 1 del Patto per lo Sviluppo tesi a favorire nuovi insediamenti e/o la rilocalizzazione di PMI industriali, artigiane e di servizio alla produzione, in presenza di situazioni di estrema precarietà e potenziamento delle infrastrutture per la promozione delle produzioni e l Azione 2 tesi a realizzare strutture di servizi avanzati per le imprese, per favorire il trasferimento tecnologico e l innovazione, per il sostegno alla creazione di imprese nei settori avanzati ed innovativi, in quanto concorrono, in modo trasversale, alla riqualificazione delle aree urbane nell ottica di uno sviluppo territoriale sostenibile; CONSIDERATO che la possibilità di derogare al limite del 10% sopra indicato è stata valutata positivamente in sede di attività istruttoria dai soggetti sottoscrittori; VISTA la deliberazione di Giunta Regionale n. 293 del 21/04/2008 che definisce i criteri e individua gli interventi da inserire nell Accordo di Programma Quadro Riserva Aree Urbane e stabilisce la ripartizione delle risorse complessive disponibili di euro ,00; CONSIDERATO che la delibera sopra citata accantona una quota di tali risorse pari ad euro ,00 (pari al 23,26% delle risorse disponibili e ciò in deroga alla percentuale vincolata del 10%) per il finanziamento di un fondo per la progettazione di interventi nelle città e nelle aree metropolitane (Riserva Aree Urbane RAU), secondo quanto stabilito dall Allegato 1 della delibera Cipe n. 35/2005 ed in consonanza con le priorità strategiche previste dal programma comunitario POR CreO FESR sopra citato, destinandolo a due ambiti particolarmente strategici per lo sviluppo locale che sono: i Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile (P.I.U.S.S.) ex asse 5 del POR CreO FESR ed i progetti inseriti nel Nuovo Patto per lo sviluppo Area progettuale n. 6 (Azione 1 e 2); 5/13

7 VISTA l Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo della Repubblica e la Giunta della Regione Toscana, sottoscritta in data 3 marzo 1999; CONSIDERATO che l Intesa sopra richiamata ha individuato i programmi di intervento nei settori di interesse comune, da attuarsi prioritariamente attraverso la stipula di Accordi di programma Quadro e ha dettato i criteri, i tempi ed i modi per la sottoscrizione degli accordi stessi; CONSIDERATO che l'accordo di Programma Quadro costituisce un impegno tra le Parti contraenti per porre in essere ogni misura anche finanziaria per la programmazione, la progettazione e l'attuazione delle azioni concertate, secondo le modalità dell'accordo medesimo; TENUTO CONTO che i finanziamenti a carico dello Stato e della Regione, nelle misure indicate in dettaglio nel successivo articolato, concorrono alla realizzazione degli interventi individuati dal presente Accordo; VISTA la deliberazione di Giunta Regionale n. del. che approva lo schema del presente Accordo di Programma Quadro. STIPULANO IL SEGUENTE ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO RISERVA AREE URBANE Articolo 1 Recepimento delle premesse e allegati 1. Le premesse, la Relazione Tecnica (Allegato 1) e le schede attività-intervento (Allegato 2) formano parte integrante e sostanziale del presente Accordo di Programma Quadro. Articolo 2 Finalità 1. Il presente Accordo di Programma Quadro (di seguito Accordo ) promuove interventi di miglioramento della dotazione infrastrutturale e di progettazione innovativa nelle città e nelle aree metropolitane. 2. Il presente accordo si compone: - di una sezione attuativa (articoli 3 e 4), relativa ad interventi immediatamente attivabili alla stipula del presente accordo; - di una sezione programmatica (articolo 5), relativa ad interventi che non dispongono delle condizioni tecniche-finanziarie e amministrative per la loro immediata attivazione. 6/13

8 Articolo 3 Sezione attuativa - Programma e costo degli interventi 1. Le finalità individuate al precedente articolo 2 verranno perseguite tramite la realizzazione degli interventi analiticamente descritti nella Relazione tecnica allegata predisposta dalla Regione Toscana (Allegato 1). 2. Gli interventi di cui al precedente comma sono riportati nella successiva Tavola 1 ed opportunamente descritti nella citata Relazione Tecnica (Allegato 1) e nelle schede attività/intervento (Allegato 2) redatte ai sensi della delibera del CIPE n.76 del 2 agosto 2002 e secondo le modalità previste dalla Circolare sulle procedure del monitoraggio del 9 ottobre Il costo complessivo degli interventi di cui alla Tavola 1, ammonta ad ,00. TAVOLA 1 INTERVENTI E COSTI (EURO) Sezione attuativa Codice Denominazione Importo RAU001 Nuova Bibilioteca-Mediateca 1 lotto ,00 RAU002 Nuovo Centro Giovani 1 lotto ,00 RAU003 Centro Servizi per il Dente Piaggio e l Università di Pisa ,00 TOTALE ,00 Articolo 4 Sezione attuativa - Quadro finanziario 1. Il quadro complessivo delle risorse finanziarie relative al presente Accordo, dettagliato nelle schede allegate (Allegato 2) ammonta ad euro , La successiva Tavola 2 riepiloga l ammontare di risorse per fonti di finanziamento. 7/13

9 TAVOLA 2 - FONTI DI COPERTURA FINANZIARIA E IMPORTI (EURO) Sezione attuativa Fonti finanziarie Importo Stato Legge 208/98 - Delibera CIPE n. 35/2005 Riserva Aree Urbane, quota D ,00 Enti locali: Comune di Pontedera ,00 Totale ,00 3. La disponibilità delle risorse assegnate dalla Delibera CIPE 35/05 è vincolata al rispetto di quanto disposto al punto 7.7 della succitata delibera. L amministrazione destinataria delle suddette risorse si impegna a fornire tempestivamente al soggetto responsabile ed ai soggetti firmatari dell Accordo ogni utile notizia circa gli adempimenti di cui alla citata delibera. Pertanto in caso di inadempimento, l eventuale quota di tali risorse non impegnate mediante obbligazioni giuridicamente vincolanti dei beneficiari finali entro la data fissata dalla suddetta delibera, sarà espunta dal quadro finanziario e si procederà alla conseguente rimodulazione dell Accordo, secondo le procedure previste dalla delibera CIPE n. 14 del 22 marzo Il Soggetto responsabile dell Accordo fornirà, in sede di monitoraggio semestrale, le informazioni necessarie per quantificare progressivamente l ammontare delle risorse oggetto di obbligazioni giuridicamente vincolanti dei beneficiari finali. 4. Il trasferimento delle risorse per le aree sottoutilizzate Riserva Aree Urbane (RAU) alla Regione Toscana è subordinato alla chiusura dei due monitoraggi dell anno precedente, secondo quanto previsto dalla Circolare sulle procedure di monitoraggio citata nelle premesse. 5. La procedura per il trasferimento delle risorse per le aree sottoutilizzate Riserva Aree Urbane (RAU) programmate in APQ relative ad interventi inseriti nel presente Accordo verrà avviata nei limiti delle disponibilità in termini di residui, competenze e cassa per ogni amministrazione regionale a favore della Regione Toscana destinataria delle stesse con le seguenti modalità: a) il 20% dell importo totale di cui alla precedente Tavola 2 entro 60 giorni dalla data di stipula dell atto nei limiti delle disponibilità in termini di residui, competenze e cassa; b) l importo residuo in ragione dello stato di avanzamento dei costi rilevati periodicamente dall Applicativo Intese. 6. Il trasferimento delle risorse di cui ai punti 5 a) e 5 b) deve comunque tenere conto delle disponibilità sulle annualità di competenza indicate alla Tavola 3; 8/13

10 TAVOLA 3 - ANNUALITÀ DI COMPETENZA Fonti Finanziarie TOTALE (euro) Legge 208/98 - CIPE 35/05 quota D , , , , ,00 7. Le economie riprogrammabili, ai sensi della vigente normativa, derivanti dalla attuazione degli interventi individuati nel presente accordo e opportunamente accertati dal Soggetto responsabile dell Accordo in sede di monitoraggio semestrale, possono essere riprogrammate, su proposta del Soggetto responsabile, secondo le modalità previste dalla delibera CIPE n.14 del 22 marzo La Regione Toscana vigila in ordine al rispetto degli impegni finanziari da parte degli enti locali e degli altri soggetti pubblici per la quota di finanziamento loro spettante. Articolo 5 Sezione programmatica - Programma e costo degli interventi 1. Nel presente Accordo di Programma Quadro, oltre agli interventi attuativi di cui alla precedente Tavola 1, è altresì previsto un intervento, di cui alla Tavola 4, che è relativo al finanziamento di un fondo per la progettazione locale degli interventi in due ambiti particolarmente strategici per lo sviluppo locale, coerenti con gli obiettivi e i criteri dell accordo, inseriti nella presente sezione Programmatica, in quanto non dispongono delle condizioni tecniche, finanziarie e amministrative per essere immediatamente attivati. 2. L intervento di cui al precedente comma è riportato nella successiva Tavola 4 e opportunamente descritto nella relazione tecnica. 3. Il costo totale dell intervento di cui alla tavola 4, è pari a ,50. L importo di ,00 è già disponibile a valere sulle risorse della delibera CIPE n. 35/2005 quota D.3 e viene accantonato in attesa della puntuale definizione dell intervento. Codice RAU000FP TAVOLA 4 INTERVENTI E COSTI (EURO) Sezione Programmatica Delibera Cipe Denominazione 35/05 Quota D.3 Fondo destinato al finanziamento della progettazione: - dei Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile (P.I.U.S.S) ex Asse V - POR CreO FESR e degli interventi selezionati nell ambito del Nuovo Patto per lo Sviluppo. Area progettuale n. 6 (Azioni 1 e 2) Cofinanziamento beneficiari finali , ,50 Totale ,50 9/13

11 4. Il fondo, di cui alla Tavola 4, come meglio precisato al punto 3.1 c) della relazione tecnica (allegato 1), destinato al finanziamento delle due tipologie di progetti sopra indicati, selezionati attraverso procedure di evidenza pubblica, passerà dalla fase programmatica a quella attuativa una volta maturate le condizioni tecniche, finanziarie e amministrative, secondo quanto riportato ai commi successivi. Il passaggio tra le due sezioni avverrà mediante approvazione da parte del Tavolo dei sottoscrittori, ai sensi del punto lettera d) della delibera CIPE 14/2006, su proposta del soggetto responsabile dell accordo. Successivamente, acquisito l assenso del suddetto Tavolo dei sottoscrittori, il Responsabile dell Accordo curerà l inserimento dei dati nell Applicativo intese, ai sensi delle delibere CIPE n.44/00 e n.76/02 e della circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma del 9 ottobre 2003 citata in premessa. A seguito della validazione dati il Ministero dello Sviluppo Economico comunicherà il completamento della procedura. 5. Il quadro finanziario dell Accordo si riterrà aggiornato a seguito della predetta comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico. 6. All intervento della presente sezione, una volta perfezionato il passaggio nella sezione attuativa, verranno applicate le disposizioni relative ai trasferimenti e alle economie riportate nell articolo La Regione Toscana si impegna a reperire, con carattere di priorità, le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi, le cui progettazioni sono state selezionate attraverso una procedura ad evidenza pubblica, di cui al precedente punto 1. La formalizzazione di tale impegno sarà definita in dettaglio nel momento del passaggio dalla fase programmatica a quella attuativa, ai sensi del punto lettera d) della delibera CIPE 14/2006 soprarichiamata. Articolo 6 Impegni dei soggetti sottoscrittori dell Accordo di Programma Quadro 1. Le parti convengono la costituzione del Tavolo dei soggetti sottoscrittori ai sensi e con le procedure previste dal punto della delibera CIPE n. 14/06 composto dai firmatari, o da loro delegati, con il compito di esaminare le proposte, provenienti dal Responsabile dell APQ e dai sottoscrittori, utili al procedere degli interventi programmati e quindi decidere in materia di: - riattivazione o annullamento degli interventi; - riprogrammazione di risorse ed economie; - modifica delle coperture finanziarie degli interventi; - promozione di Atti integrativi o passaggio di interventi dalla sezione programmatica a quella attuativa ; - attivazione di eventuali procedure di accelerazione delle fasi attuative da parte delle stazioni appaltanti, anche attraverso la facoltà di modificare, mediante le risorse premiali, la quota di cofinanziamento a carico dei soggetti attuatori degli interventi. 2. Ciascun soggetto sottoscrittore del presente Atto, si impegna nello svolgimento dell attività di propria competenza a: a) a fornire al Soggetto Responsabile dell accordo tutte le informazioni in proprio possesso necessarie per l adeguato e tempestivo svolgimento delle attività pianificate nel presente atto ed in particolare per l espletamento delle funzioni di monitoraggio dell attuazione; b) rispettare i termini concordati ed indicati nelle schede di intervento di cui alla delibera CIPE 76/2002 e riportate nell Allegato 2 all Accordo; 10/13

12 c) ad utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, con il ricorso in particolare agli strumenti di semplificazione dell attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa, eventualmente facendo ricorso agli accordi previsti dall articolo 15 della legge 7 agosto 1990 n.241; d) ad attivare ed utilizzare a pieno ed in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate nel presente Accordo per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento; e) a rimuovere ogni ostacolo procedurale agli stessi imputabile in ogni fase procedimentale di realizzazione degli interventi, accettando, in caso di inerzia, ritardo o inadempienza, l intervento sostitutivo del responsabile dell attuazione del presente Accordo; f) a procedere periodicamente alla verifica dell Accordo, sulla base delle relazioni di monitoraggio e proporre, se necessario, iniziative correttive, per il tramite del Soggetto Responsabile dell Accordo, secondo quanto previsto dalla delibera CIPE 14/2006, che ha approvato le nuove procedure di aggiornamento e revisione delle Intese; g) a segnalare ogni ostacolo amministrativo, finanziario o tecnico che si frapponga alla realizzazione degli interventi, nonché la proposta delle relative azioni da intraprendere e la disponibilità di risorse non utilizzate, ai fini dell assunzione di eventuali iniziative correttive o di riprogrammazione, revoca e/o rimodulazione degli interventi; h) attuare le nuove modalità di governo delle Intese Istituzionali di Programma sulla base delle disposizioni di cui alla delibera CIPE 14/2006. Articolo 7 Soggetto responsabile dell'attuazione dell'accordo di Programma 1. Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull attuazione del presente Accordo, le parti individuano, quale Soggetto responsabile dell attuazione, il Dirigente del Settore Gestione interventi per lo sviluppo economico della Regione Toscana, Dott. Paolo Praticò. 2. Il Soggetto Responsabile dell'attuazione dell Accordo ha il compito di: a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori; b) governare il processo complessivo di realizzazione degli interventi ricompresi nell Accordo, attivando le risorse tecniche ed organizzative necessarie alla sua attuazione; c) promuovere, in via autonoma o su richiesta dei responsabili dei singoli interventi, le iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi da parte dei soggetti sottoscrittori dell Accordo, provvedendo in particolare alla stipula di specifiche convenzioni con i soggetti attuatori; d) garantire il monitoraggio semestrale sullo stato di attuazione dell Accordo, da effettuarsi secondo le modalità indicate nella Circolare sul monitoraggio degli Accordi di programma quadro citata in premessa; e) verificare nel corso dei monitoraggi semestrali il completo inserimento dei dati aggiornati nelle schede implementate nell Applicativo Intese, entro il 31 luglio e il 31 gennaio di ogni anno; f) controllare la completezza e la coerenza dei dati delle schede intervento, così come l assenza per le stesse di codici di errore nell Applicativo Intese e comunicare al Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale e le Intese del Ministero dello Sviluppo Economico (di seguito SPSTI) la lista degli eventuali interventi che presentano modifiche rispetto alle previsioni effettuate nell ultima versione monitorata come indicato al par. 4.1 della Circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma quadro citata in premessa, modifiche da illustrare in dettaglio all interno del relativo rapporto di monitoraggio; g) curare, al primo monitoraggio dell Accordo, l inserimento del CUP (codice unico di progetto) per ciascuna delle schede attività/intervento implementate nell Applicativo Intese, ove non già 11/13

13 inserito, e, a tal fine, richiederne in tempi utili l attribuzione, direttamente o per il tramite di idoneo soggetto pubblico abilitato (cosiddetto Concentratore); h) inviare al SPSTI ed alle Amministrazioni centrali firmatarie, entro il 28 febbraio ed il 30 settembre di ogni anno - a partire dal primo semestre successivo alla stipula -, il Rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione dell Accordo, redatto ai sensi della Delibera CIPE 76/2002 e secondo le modalità previste dalla citata Circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma quadro citata in premessa; i) assegnare, in caso di ritardo, inerzia o inadempienza, al soggetto che ne è responsabile, un congruo termine per provvedere; j) segnalare, decorso inutilmente il predetto termine, l inadempienza ai sensi della delibera CIPE n. 14 del 22 marzo 2006; k) esercitare, avvalendosi dei servizi e delle strutture organizzative dell Amministrazione procedente, ovvero di altre Amministrazioni pubbliche, ai sensi della citata delibera CIPE n. 14 del 22 marzo 2006, i poteri sostitutivi necessari alla esecuzione degli interventi; l) provvedere, mediante attività di conciliazione, a dirimere tutte le controversie che insorgono tra i soggetti partecipanti secondo le modalità previste dalla richiamata delibera CIPE n. 14 del 22 marzo Articolo 8 Soggetto responsabile della realizzazione del singolo intervento 1. Per ogni intervento previsto dal presente Accordo viene individuato il Responsabile di intervento, nominato su indicazione del Soggetto Responsabile dell Accordo, che nel caso di lavori pubblici corrisponde al soggetto già individuato come Responsabile unico di procedimento ai sensi dell art. 10 del Decreto Legislativo n 163/2006 e successive modificazioni e del DPR 554/1999 e successive modificazioni, per quanto compatibili con il suddetto Decreto Legislativo. 2. Ad integrazione delle funzioni previste come responsabile di procedimento dall art.10 del Decreto Legislativo n 163/2006 e successive modificazioni e dal DPR 554/1999 e successive modificazioni, il Responsabile di Intervento svolge i seguenti compiti: a) pianificare il processo operativo teso alla completa realizzazione dell intervento attraverso la previsione dei tempi, delle fasi, delle modalità; b) organizzare, dirigere, valutare e controllare l attivazione e messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell intervento; c) raccogliere ed immettere nell Applicativo Intese i dati delle schede intervento e rispondere della loro veridicità; d) verificare la veridicità delle informazioni contenute nelle singole schede intervento e l attuazione degli impegni assunti, così come porre in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dell intervento nei tempi previsti; e) trasmettere al Responsabile dell Accordo la scheda-intervento unitamente ad una relazione esplicativa contenente la descrizione dei risultati conseguiti, le azioni di verifica svolte, l indicazione di ogni eventuale ostacolo amministrativo, finanziario o tecnico che si frapponga alla realizzazione dell intervento e la proposta delle relative azioni correttive, nonché ogni altra informazione richiesta dal Responsabile dell Accordo; f) fornire al responsabile dell Accordo ogni altra informazione necessaria, utile a definire lo stato di attuazione dell intervento; g) consegnare, in particolare, al soggetto responsabile dell attuazione dell Accordo, su sua richiesta, gli elaborati progettuali, il cronoprogramma dei lavori, nonché gli atti amministrativi di 12/13

14 impegno alla realizzazione dell intervento, gli atti amministrativi di impegno delle risorse finanziarie e ogni altra documentazione attinente l intervento. Articolo 9 Disposizioni generali 1. Il presente Accordo di Programma Quadro è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori. 2. Il presente Accordo potrà altresì essere integrato, a seguito di intese tra le parti, secondo quanto previsto dalla citata delibera CIPE 14/ La Schede Attività/Intervento riportata nell Allegato 2 al presente Accordo, implementate ai sensi della Delibere CIPE 76/02 nell Applicativo Intese, ovvero la scheda successivamente aggiornata, riporta l indicazione del soggetto pubblico attuatore che ha redatto la scheda stessa. Tale soggetto assicura la veridicità delle informazioni in esse contenute. 4. L Accordo ha la durata sino alla completa attuazione degli interventi in esso previsti. 5. Per quanto non espressamente previsto dal presente Accordo, si rinvia all osservanza di tutte le clausole e prescrizioni riportate nel citato Accordo di Programma Quadro sottoscritto in data 24 giugno 2004 e successivi atti integrativi. 6. I lavori relativi agli interventi ricompresi nel presente Accordo che beneficiano di fondi pubblici, dovranno essere appaltati in coerenza con gli indirizzi programmatici e la tempistica individuati dagli specifici strumenti di finanziamento attivati. 7. Al presente accordo si applicano le norme previste dalla Delibera CIPE del 22 marzo 2006, n. 14. Roma, lì giugno 2008 Per il Ministero dello Sviluppo Economico Dott.ssa Paola Verdinelli De Cesare, Direttore Generale Direzione Generale per le Politiche di Sviluppo Territoriale e le Intese Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione Per il Ministero delle Infrastrutture Ing. Francesco Nola, Direttore Generale Direzione Generale per la Programmazione Per la Regione Toscana Direzione Generale dello Sviluppo Economico Dott. Paolo Praticò, Responsabile dell Area di Coordinamento Politiche Industriali e Dirigente a scavalco del Settore Gestione degli Interventi per lo Sviluppo Economico /13

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