DECRETI PRESIDENZIALI

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1 DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 dicembre Approvazione della «Variante al Piano stralcio per l assetto idrogeologico - Rischio di frana relativamente al territorio del Comune di Minturno». IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI SU PROPOSTA DEL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni; Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20; Visto l art. 87 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiali n. 104 del 7 maggio 2001 che, all art. 1, comma 2, trasferisce dal Ministero dei lavori pubblici al Ministero dell ambiente la Direzione generale della difesa del suolo e gli uffici con compiti in materia di gestione e tutela delle risorse idriche; Vista la legge 18 maggio 1989, n. 183, recante «Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo» e successive modifiche ed integrazioni; Visti in particolare l art. 4, comma 1, e gli articoli 17 e 18 della legge 18 maggio 1989, n. 183, concernenti le modalità di approvazione dei piani di bacino nazionali; Visto in particolare l art. 17, comma 6 -ter, della legge 18 maggio 1989, n. 183, che prevede che i piani di bacino idrografico possono essere redatti ed approvati anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali; Vista la legge 31 luglio 2002, 179, recante «Disposizioni in materia di ambiente»; Visto il decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in materia ambientale» ed in particolare il comma 1 dell art. 170, che prevede che «ai fini dell applicazione dell art. 65, limitatamente alle procedure di adozione ed approvazione dei piani di bacino, fino alla data di entrata in vigore della parte seconda del presente decreto, continuano ad applicarsi le procedure di adozione ed approvazione dei piani di bacino previste dalla legge 18 maggio 1989, n. 183; Visto altresì il comma 2 -bis dell art. 170, secondo il quale «le Autorità di Bacino, di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183, sono prorogate, fino alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di cui al comma 2 dell art. 63 del presente decreto»; Visto il decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2006, n. 228, che proroga l entrata in vigore della parte seconda del citato decreto legislativo n. 152 del 2006; Visto il decreto legislativo 8 novembre 2006, n. 284, recante «Disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo del 3 aprile 2006M n. 152, che ha prorogato le Autorità di Bacino, di cui alla legge 183 del 1989; Visto l art. 1, commi 1 e 2, del decreto-legge del 30 dicembre 2008, n. 208, recante «Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell ambiente»; Visto il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, convertito in legge con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2009, n. 13, che, nelle more della costituzione dei distretti idrografici, proroga le Autorità di Bacino fino all entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 2 dell art. 63 del decreto legislativo n. 152 del 2006; Visto, in particolare, l art. 4 del decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 20 dicembre 2010, recante «Attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 86/280/CEE, nonché modifica della direttiva 2000/60/CE e recepimento della direttiva 2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque.»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 1989, recante la «Costituzione dell Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno»; Visto il decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, recante «Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato e in materia di protezione civile, nonché a favore di zone colpite da calamità naturali», convertito, con modificazioni, nella legge 11 dicembre 2000, n. 365; Visto il decreto legislativo 23 febbraio 2010, n. 49, «Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio del ministri 12 dicembre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 28 maggio 2007, recante «Approvazione del Piano stralcio Assetto idrogeologico Rischio di frana - Bacino Liri-Garigliano e Volturno» ; Considerato che con il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 dicembre 2006 è stato approvato il Piano stralcio Assetto idrogeologico Rischio frana - Bacino Liri-Garigliano e Volturno, adottato dal Comitato istituzionale con deliberazione n. 1 del 5 aprile 2006, per i comuni di cui all allegato A del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Per i comuni di cui all allegato B tale Piano stralcio resta adottato con le Misure di salvaguardia; Considerato che per i comuni di cui all allegato A, così come modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 gennaio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 29 giugno 2009, è previsto che essi, a seguito dell adozione del Piano stralcio per l Assetto idro-

2 geologico - Rischio di frana da parte del Comitato istituzionale, possano sviluppare studi specifici al fine di sottoporre all Autorità di bacino eventuali riperimetrazioni delle aree a rischio idrogeologico ai sensi dell art. 29 della normativa di Piano per procedere successivamente per queste aree all adozione ed all approvazione del Piano stesso; Considerato che per i comuni di cui all allegato B, così come modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 gennaio 2009, è previsto che essi, a seguito dell adozione del Piano stralcio per l Assetto idrogeologico - Rischio di frana da parte del Comitato istituzionale, sviluppino studi specifici al fine di sottoporre all Autorità di bacino eventuali riperimetrazioni delle aree a rischio idrogeologico per procedere successivamente per queste aree all adozione ed all approvazione del Piano; Visto l art. 25, comma 4, delle Norme di attuazione - Misure di salvaguardia del Piano stralcio per l Assetto idrogeologico - Rischio di frana il quale prescrive che «le norme di attuazione del presente Piano, ai sensi dell art. 17, comma 6 -bis della legge n. 183 del 1989 e s.m.i., hanno valore di misure di salvaguardia per le aree di cui ai precedenti articoli 5, 12 e 15, nonché per i territori dei Comuni di cui all Allegato 2, le cui osservazioni prodotte in sede di conferenza programmatica necessitano di approfondimenti ed integrazioni in termini di studi ed indagini»; Visti gli articoli 5, 12 e 15 delle Norme di attuazione - Misure di salvaguardia che dettano norme d uso del suolo rispettivamente per le Aree a rischio potenzialmente alto (Rpa) e per le Aree di attenzione potenzialmente alto (Apa), per le Aree a rischio potenzialmente basso (Rpb) e per le Aree di attenzione potenzialmente bassa (Apb), per le Aree inondabili da fenomeni di sovralluvionamento individuati sulla base di modelli idraulici semplificati o di studi preliminari, il cui livello di rischio o di attenzione deve essere definito a seguito di indagini e studi a scala di maggior dettaglio; Considerato che per tutte le suddette aree le Norme di attuazione - Misure di salvaguardia prevedono la possibilità di annullare e/o modificare, in qualsiasi momento, la perimetrazione e le misure di salvaguardia relative all assetto idrogeologico a seguito di studi ed indagini a scala di maggior dettaglio che consentano una definizione, a scala adeguata, delle condizioni di stabilità del territorio; Considerato che il Comitato istituzionale nella delibera n. 6 del 10 marzo 2010 ha disposto, tra l altro, che «dalla data della presente deliberazione, le norme di attuazione del Piano stralcio per l Assetto idrogeologico - Rischio frana - PSAI-Rf - assumono valore di norme e non più di misure di salvaguardia per tutte le aree «Rpa, Apa, Rpb, Apb» dei comuni dei bacini Liri-Garigliano e Volturno»; Considerato che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 aprile 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 266 del 15 novembre 2011, è stato approvato il Piano stralcio per l Assetto idrogeologico - Rischio di frana, relativamente ai comuni di cui all Allegato B al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 dicembre 2006, adottato dal Comitato istituzionale nella seduta del 10 marzo 2010 con delibera n. 6, ai sensi del comma 1, dell art. 170, del decreto legislativo n. 152 del 2006; Visto l art. 29 delle Norme di attuazione - Misure di salvaguardia recante «Modificazioni ed integrazioni al Piano stralcio»; Considerato che relativamente al Comune di Minturno (LT), sulla base dei rilievi di superficie eseguiti e degli ulteriori approfondimenti effettuati dai tecnici dell Autorità di bacino, il settore di territorio relativo al costone di levante del rilievo di Monte d Argento e di Torre Scauri, interessato da localizzati e puntuali fenomeni di ribaltamento/crollo in roccia, non classificato a rischio/attenzione nell ambito del PSAI-Rf (in scala 1:25.000), adottato dal Comitato istituzionale con delibera n. 1 del 5 aprile 2006, viene perimetrato come area di Alta attenzione; Considerato che in ottemperanza alle disposizioni di legge vigenti e successivamente al parere favorevole per la riperimetrazione delle aree a rischio alla scala 1: espresso dal Comitato tecnico nella seduta del 30 novembre 2010, il Comitato istituzionale nella seduta del 18 luglio 2012, con deliberazione n. 1 ha adottato il Progetto di variante al Piano stralcio per l Assetto idrogeologico - Rischio di frana relativamente al comune di Minturno (LT), disponendo l avvio del procedimento di Variante al PSAI-Rf; Visto che di tale adozione è stata data notizia nella Gazzetta Ufficiale n. 263 del 10 novembre 2012, avviando così la procedura di consultazione in Conferenza programmatica ai sensi dell art. 1 -bis della legge n. 365 del 2000 ed il procedimento ordinario di consultazione pubblica sul progetto di variante; Considerato che la Conferenza programmatica, nella seduta del 16 ottobre 2014, ha espresso parere favorevole alla variante al Piano stralcio relativamente al comune di Minturno (LT); Considerato che il Comitato istituzionale dell Autorità di bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturano nella seduta del 22 dicembre 2014 con delibera n. 3, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 22 del 28 gennaio 2015, ha adottato la «Variante al Piano stralcio per l Assetto idrogeologico - Rischio di frana relativamente al comune di Minturno»; Vista la relazione DICA - n. prot dell Il dicembre 2015 del Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 23 dicembre 2015; Decreta: Art È approvata la «Variante al Piano stralcio per l Assetto idrogeologico - Rischio di frana» relativamente al territorio del comune di Minturno (LT), adottata, ai sensi del comma 1 dell art. 170 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, dal Comitato istituzionale dell Autorità di bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno nella seduta del 22 dicembre 2014, con delibera n. 3, citata nelle premesse. Art Relativamente al settore di territorio del comune di Minturno (LT) al fine di un azione di prevenzione, dalla data di adozione della Variante al Piano stralcio in argo-

3 mento, le disposizioni dichiarate immediatamente vincolanti di cui all art. 25, comma 1, delle norme di attuazione assumono, per i settori di territorio oggetto della variante di cui al precedente art. 1, valore di misure di salvaguardia fino all approvazione della Variante al Piano stralcio per l Assetto idrogeologico - Rischio di frana medesimo. Art Al fine di garantire l incolumità delle persone e la sicurezza delle strutture ed infrastrutture è necessario che gli Enti competenti, nelle aree classificate a rischio molto elevato ed elevato, assicurino: attività di monitoraggio dell intero ambito morfologico significativo per il controllo della tendenza evolutiva dei fenomeni e degli effetti indotti sulle strutture ed infrastrutture presenti; azioni per la mitigazione e gestione del rischio idrogeologico. Art La documentazione prodotta per la «Variante al Piano stralcio Assetto idrogeologico - Rischio di frana» per il comune di Minturno (LT), è parte integrante della presente delibera: Stralcio della «Carta degli scenari di rischio», in scala 1:25.000, del PSAI-Rf approvata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 dicembre 2006; Stralcio della «Carta degli scenari di rischio», in scala 1:25.000, contenente la modifica alla perimetrazione delle aree a rischio a seguito degli approfondimenti condotti. Art Il presente decreto e gli allegati sono depositati presso il Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare - Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche, nonché presso la sede dell Autorità di bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno. 2. Il presente decreto, previa registrazione da parte dei competenti organi di controllo, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e, nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. 3. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 23 dicembre 2015 Il Ministro dell ambiente e della tutela del territorio e del mare GALLETTI I l P re si d e n te del Consiglio dei ministri R ENZI Registrato alla Corte dei conti il 29 luglio 2016 Ufficio controllo atti Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell ambiente della tutela del territorio e del mare, registro n. 1, foglio n A06785 DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DECRETO 2 settembre Approvazione della Tabella per l erogazione del contributo annuale dello Stato per il triennio a favore degli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri. IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE Vista la legge 28 dicembre 1982, n. 948 con la tabella allegata, relativa ai contributi a favore degli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; Visto l art. 2 della legge 12 gennaio 1991, n. 13; Visto il decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale di concerto con il Ministro dell economia e delle finanze del 23 settembre 2013, n. 1012/BIS/586, sull ultima revisione della tabella stessa; Tenuto conto che ai sensi dell art. 1, comma secondo, della citata legge n. 948 del 1982 detta tabella deve essere sottoposta alla revisione per il triennio ; Esaminata l attività svolta dagli enti già iscritti nella precedente tabella sulla scorta delle relazioni trasmesse al Parlamento e delle risultanze della vigilanza esercitata; Vista la documentazione prodotta dagli enti a carattere internazionalistico ai fini dell inserimento in tabella; Preso atto che una parte dello stanziamento complessivo a favore degli enti a carattere internazionalistico è destinata all attuazione dell art. 2 della citata legge n. 948 del 1982 che prevede la concessione di contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l esecuzione di programmi straordinari;

4 Visto il decreto n. 415 del 2 settembre 2016 con il quale il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il Ministro dell economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari, ha approvato la ripartizione dello stanziamento del capitolo 1163 per l anno finanziario 2016; Visti i pareri delle Commissioni affari esteri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; Decreta: È approvata la tabella allegata al presente decreto per l erogazione del contributo ordinario annuale per il triennio , a favore degli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri in revisione della tabella allegata alla legge 28 dicembre 1982, n Il contributo suddetto è stabilito per ciascun ente nella misura indicata nella tabella stessa. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Roma, 2 settembre 2016 Il Ministro dell economia e delle finanze PADOAN Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale G ENTILONI SILVERI Legge 28 dicembre 1982, n. 948 Tabella Ente A LLEGATO Contributo 1. I.A.I. - Istituto affari internazionali I.S.P.I. - Istituto per gli Studi di politica internazionale S.I.O.I. - Società italiana per l organizzazione internazionale Ce.S.P.I. - Centro studi politica internazionale Comitato atlantico Fondazione Alcide De Gasperi Aspen Institute Italia Forum per i problemi della pace e della guerra Centro studi americani C.I.P.M.O. - Centro italiano pace Medio Oriente Circolo di studi diplomatici C.I.M.E. - Consiglio italiano per il movimento europeo Archivio disarmo Fondazione Magna Carta IIDU - Istituto internazionale di diritto umanitario Fondazione Lelio e Lisli Basso Reset TWAI Totale dei contributi ordinari Contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l esecuzione di programmi straordinari (art. 2 della legge 28 dicembre 1982, n. 948) Totale generale 16A06821 MINISTERO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE DECRETO 5 agosto Euro Finanziamento a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 per l attuazione degli interventi previsti dal Piano di azione coesione della Provincia autonoma di Bolzano. (Decreto n. 37/2016). L ISPETTORE GENERALE CAPO PER I RAPPORTI FINANZIARI CON L UNIONE EUROPEA Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, concernente il coordinamento delle politiche riguardanti l appartenenza dell Italia alle Comunità europee e l adeguamento dell ordinamento interno agli atti normativi comunitari; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1988, n. 568 e successive integrazioni e modificazioni, recante il regolamento sulla organizzazione e sulle procedure amministrative del Fondo di rotazione, di cui alla predetta legge n. 183/1987; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che, all art. 3, ha previsto il trasferimento dei compiti di gestione tecnica e finanziaria, già attribuiti al CIPE, alle Amministrazioni competenti per materia; Visto l art. 56 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, concernente disposizioni per l adempimento di obblighi derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità europee (legge comunitaria 1994); Vista la delibera CIPE n. 141 del 6 agosto 1999, concernente il riordino delle competenze del CIPE, che trasferisce al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica la determinazione, d intesa con le Amministrazioni competenti, della quota nazionale pubblica dei programmi, progetti ed altre iniziative cofinanziate dall Unione europea;

5 Visto il decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica del 15 maggio 2000, relativo all attribuzione delle quote di cofinanziamento nazionale a carico della legge n. 183/1987 per gli interventi di politica comunitaria che ha istituito un apposito Gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato I.G.R.U.E.; Vista la delibera CIPE 11 gennaio 2011, n. 1 con la quale sono stati stabiliti indirizzi e orientamenti per l accelerazione degli interventi cofinanziati dai fondi strutturali e la conseguente eventuale riprogrammazione dei programmi operativi; Vista la legge 12 novembre 2011, n. 183, che, all art. 23 comma 4, prevede che il suddetto Fondo di rotazione destina le risorse finanziarie a proprio carico provenienti da un eventuale riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale dei programmi dei fondi strutturali , alla realizzazione di interventi di sviluppo socio-economico concordati tra le Autorità italiane e la Commissione europea nell ambito del processo di revisione dei predetti programmi; Visto il Piano di azione coesione varato il 15 novembre 2011 e successive modifiche ed integrazioni, definito d intesa con la Commissione europea e condiviso con le regioni e le amministrazioni interessate, volto a determinare e attuare la revisione strategica dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali , al fine di accelerarne l attuazione e migliorarne l efficacia; Visti i documenti «Iniziative di accelerazione e di miglioramento dell efficacia degli interventi», approvati in data 27 febbraio 2012 e 18 aprile 2013 dal Comitato nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale; Vista la delibera CIPE 3 agosto 2012, n. 96, concernente la presa d atto del Piano di azione coesione, nonché le informative al CIPE 18 febbraio 2013 e 8 novembre 2013; Vista la delibera CIPE 26 ottobre 2012, n. 113 concernente l individuazione delle Amministrazioni responsabili della gestione e dell attuazione di programmi/interventi finanziati nell ambito del Piano di azione coesione e relative modalità di attuazione; Viste le proprie note n del 6 aprile 2012, n del 31 gennaio 2013, n del 15 ottobre 2013 e n del 5 dicembre 2013 relative alle procedure di utilizzo delle risorse destinate all attuazione degli interventi del richiamato Piano di azione coesione; Visto il decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con modificazioni dalla legge n. 99/2013, recante «Primi interventi urgenti per la promozione dell occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti» il quale, all art. 4, comma 3 prevede anche sulla base degli esiti del monitoraggio sull attuazione delle misure PAC le rimodulazioni delle risorse destinate alle medesime misure PAC; Vista la nota del Dipartimento per le politiche di coesione n del 5 settembre 2014, con la quale è stato comunicato alle amministrazioni responsabili della gestione degli interventi PAC che la mancata alimentazione del sistema unitario di monitoraggio, entro il 30 settembre 2014, con i dati relativi agli impegni e ai pagamenti degli interventi del PAC, avrebbe comportato la riprogrammazione di una parte delle risorse assegnate alle linee di intervento prive di dati risultanti a sistema; Visto l art. 1 commi 122 e 123 della legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015) che assegna al finanziamento degli sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato l importo complessivo di 3,5 miliardi di euro a valere sulle risorse già destinate ad interventi PAC che, dal sistema di monitoraggio del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, risultavano non ancora impegnate alla data del 30 settembre 2014, da rendere funzionalmente disponibili nella misura di un miliardo di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016, 2017 e di 500 milioni per l annualità 2018; Visto, altresì, il comma 124 del medesimo art. 1 della legge n. 190/2014, il quale prevede che le risorse di cui al suddetto comma 122 siano versate all entrata del bilancio dello Stato e restino acquisite all erario; Vista la nota n / del 1 ottobre 2013 con la quale la provincia autonoma di Bolzano ha avviato la procedura di consultazione scritta per l approvazione della riprogrammazione del Programma FSE del periodo 2007/13, conclusasi con esito positivo, per la adesione al Piano azione coesione per l importo di euro ,00; Vista la nota dell Agenzia per la coesione territoriale n. ALCT-DPS 2960 del 15 aprile 2015 indirizzata alla provincia autonoma avente per oggetto «Individuazione delle risorse PAC oggetto della riprogrammazione ai sensi dell art. l, commi 122 e 123, della legge n. 190/2014» che ha comunicato che le risorse di cui alla suddetta proposta di adesione al PAC di euro ,00 sono state destinate alla copertura del fabbisogno per il finanziamento degli sgravi contributivi previsti dalla citata legge di stabilità 2015, diventando così non più disponibili per l Amministrazione; Considerata l ulteriore riduzione del cofinanziamento statale a carico del Fondo di rotazione a seguito della riprogrammazione del POR Bolzano FSE, (Dec. C(2015) 8746 dell 8 dicembre 2015) con adesione al Piano di azione coesione per l importo di euro ,00 e la necessità di assegnare tali risorse al netto dell importo di euro ,00 destinato alle finalità di cui all art. 1 comma 122 e 123 della legge n. 190/2014; Vista la procedura scritta avviata con nota del presidente del Gruppo di azione n. ALCT 5685 del 30 giugno 2016 relativa alla nuova richiesta di adesione al PAC conclusasi in data 11 luglio 2016 con esito positivo; Vista la nota n. ALCT 6198 del 15 luglio 2016 con la quale il presidente del Gruppo di azione ha trasmesso il definitivo piano finanziario riprogrammato degli interventi PAC a titolarità della Provincia autonoma di Bolzano a seguito della citata procedura scritta; Viste le risultanze del Gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - IGRUE, di cui al citato decreto del Ministro del tesoro 15 maggio 2000, nella riunione del 22 luglio 2016; Decreta: 1. Il finanziamento a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 in favore degli interventi del Piano

6 di azione coesione della Provincia autonoma di Bolzano, è stabilito in euro ,00 come specificato nella tabella allegata che costituisce parte integrante del presente decreto. 2. Il Fondo di rotazione provvede ad erogare le risorse destinate al programma del Piano di azione coesione della Provincia autonoma di Bolzano sulla base delle richieste presentate dalla medesima, che ha, altresì, la responsabilità di effettuare i controlli sulla corretta e regolare gestione, nonché sull utilizzo delle risorse assegnate con il presente decreto. 3. La predetta Amministrazione alimenta il sistema nazionale di monitoraggio del QSN con i dati di attuazione finanziaria, procedurale e fisica. 4. Il presente decreto viene trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e successivamente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 5 agosto 2016 L Ispettore generale capo: DI NUZZO Registrato alla Corte dei conti il 7 settembre 2016 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n A LLEGATO Programma Linea di intervento Importi attribuiti in euro PAC P.A. Bolzano 16A06813 Salvaguardia ,00 Nuove azioni ,00 Ass. tecnica ,00 TOTALE ,00 DECRETO 5 agosto Rideterminazione del finanziamento a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 per l attuazione degli interventi previsti dal Piano di azione coesione della Regione Abruzzo. (Decreto n. 38/2016). L ISPETTORE GENERALE CAPO PER I RAPPORTI FINANZIARI CON L UNIONE EUROPEA Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, concernente il coordinamento delle politiche riguardanti l appartenenza dell Italia alle Comunità europee e l adeguamento dell ordinamento interno agli atti normativi comunitari; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1988, n. 568 e successive integrazioni e modificazioni, recante il regolamento sulla organizzazione e sulle procedure amministrative del Fondo di rotazione, di cui alla predetta legge n. 183/1987; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che, all art. 3, ha previsto il trasferimento dei compiti di gestione tecnica e finanziaria, già attribuiti al Comitato interministeriale per la programmazione economica, alle amministrazioni competenti per materia; Visto l art. 56 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, concernente disposizioni per l adempimento di obblighi derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità europee (legge comunitaria 1994); Vista la delibera CIPE n. 141 del 6 agosto 1999, concernente il riordino delle competenze del Comitato interministeriale per la programmazione economica, che trasferisce al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica la determinazione, d intesa con le amministrazioni competenti, della quota nazionale pubblica dei programmi, progetti ed altre iniziative cofinanziate dall Unione europea; Visto il decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica del 15 maggio 2000, relativo all attribuzione delle quote di cofinanziamento nazionale a carico della legge n. 183/1987 per gli interventi di politica comunitaria che ha istituito un apposito gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l Unione europea; Vista la delibera CIPE 11 gennaio 2011, n. 1 con la quale sono stati stabiliti indirizzi e orientamenti per l accelerazione degli interventi cofinanziati dai fondi strutturali e la conseguente eventuale riprogrammazione dei programmi operativi; Vista la legge 12 novembre 2011, n. 183, che, all art. 23, comma 4, prevede che il suddetto Fondo di rotazione destina le risorse finanziarie a proprio carico provenienti da un eventuale riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale dei programmi dei fondi strutturali , alla realizzazione di interventi di sviluppo socio-economico concordati tra le autorità italiane e la Commissione europea nell ambito del processo di revisione dei predetti programmi; Visto il Piano di azione coesione varato il 15 novembre 2011 e successive modifiche ed integrazioni, definito d intesa con la Commissione europea e condiviso con le Regioni e le amministrazioni interessate, volto a determinare e attuare la revisione strategica dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali , al fine di accelerarne l attuazione e migliorarne l efficacia; Visti i documenti «Iniziative di accelerazione e di miglioramento dell efficacia degli interventi», approvati in data 27 febbraio 2012 e 18 aprile 2013 dal Comitato nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale; Vista la delibera CIPE 3 agosto 2012, n. 96, concernente la presa d atto del Piano di azione coesione, nonché le informative al Comitato interministeriale per la programmazione economica 18 febbraio 2013 e 8 novembre 2013; Vista la delibera CIPE 26 ottobre 2012, n. 113 concernente l individuazione delle amministrazioni responsabili della gestione e dell attuazione di programmi/interventi finanziati nell ambito del Piano di azione coesione e relative modalità di attuazione; Viste le proprie note n del 6 aprile 2012, n del 31 gennaio 2013, n del 15 ottobre 2013 e

7 n del 5 dicembre 2013 relative alle procedure di utilizzo delle risorse destinate all attuazione degli interventi del richiamato Piano di azione coesione; Visto il proprio decreto n. 28/2015 del 5 agosto 2015 che ha rideterminato in euro ,00 le risorse complessivamente assegnate in favore del programma del Piano di azione coesione della Regione Abruzzo secondo le modalità previste dall art. 4 del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76 e ai sensi dell art. l, commi 122 e 123, della legge n. 190/2014; Considerato che a seguito delle decisioni europee C(2015) 8497 del 26 novembre 2015 (di riprogrammazione del Programma Operativo Regionale (POR) FSE) e C(2016) 2845 del 3 maggio 2016 (di riprogrammazione del POR FESR) si sono rese disponibili ulteriori risorse a valere sul Fondo di rotazione, per cui le risorse disponibili per l attuazione degli interventi del Piano di azione coesione della Regione Abruzzo ammontano complessivamente ad euro ,00; Considerato che le procedure scritte avviate dal gruppo di azione a seguito delle richieste di riprogrammazione del PAC della Regione Abruzzo si sono concluse con esito positivo, come comunicato da ultimo dal presidente del gruppo di azione con nota n. AlCT 5746 del 1º luglio 2016 relativa alla riprogrammazione complessiva del PAC; Vista la nota n. AlCT 5872 del 5 luglio 2016 con la quale il presidente del gruppo di azione ha trasmesso il definitivo piano finanziario riprogrammato degli interventi PAC a titolarità della Regione; Considerato che il suddetto piano finanziario tiene conto, quindi, sia delle risorse già assegnate con il citato decreto n. 28/2015 sia delle nuove risorse derivanti dalle suddette riprogrammazioni del POR FSE e del POR FESR; Viste le risultanze del gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l Unione europea, di cui al citato decreto del Ministro del tesoro 15 maggio 2000, nella riunione del 22 luglio 2016; Decreta: 1. Il finanziamento a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 in favore degli interventi del Piano di azione coesione della Regione Abruzzo, è stabilito in euro ,09 come specificato nella tabella allegata che costituisce parte integrante del presente decreto. 2. Il Fondo di rotazione provvede ad erogare le risorse destinate al programma del Piano di azione coesione della Regione Abruzzo sulla base delle richieste presentate dalla medesima, che ha, altresì, la responsabilità di effettuare i controlli sulla corretta e regolare gestione, nonché sull utilizzo delle risorse assegnate con il presente decreto. 3. La predetta amministrazione alimenta il sistema nazionale di monitoraggio del QSN con i dati di attuazione finanziaria, procedurale e fisica. 4. Il presente decreto annulla e sostituisce il proprio decreto n. 28/2015 e viene trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e successivamente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 5 agosto 2016 L Ispettore generale capo: DI NUZZO Registrato alla Corte dei conti il 7 settembre 2016 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n A LLEGATO Programma Linea di intervento Importi attribuiti in euro PAC Abruzzo Salvaguardia ,09 Totale ,09 16A06814 DECRETO 5 agosto Rideterminazione del cofinanziamento nazionale pubblico a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 per il Programma nazionale del Fondo asilo, migrazione e integrazione , di cui al regolamento UE n. 516/2014, anni 2015 e (Decreto n. 39/2016). L ISPETTORE GENERALE CAPO PER I RAPPORTI FINANZIARI CON L UNIONE EUROPEA Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, concernente il coordinamento delle politiche riguardanti l appartenenza dell Italia alle Comunità europee e l adeguamento dell ordinamento interno agli atti normativi comunitari; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1988, n. 568 e successive integrazioni e modificazioni, recante il regolamento sulla organizzazione e sulle procedure amministrative del Fondo di rotazione, di cui alla predetta legge n. 183/1987; Visto l art. 56 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, concernente disposizioni per l adempimento di obblighi derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità europee (legge comunitaria 1994); Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che, all art. 3, ha previsto il trasferimento dei compiti di gestione tecnica e finanziaria, già attribuiti al Comitato interministeriale per la programmazione economica, alle amministrazioni competenti per materia; Vista la delibera CIPE n. 141 del 6 agosto 1999, concernente il riordino delle competenze del Comitato interministeriale per la programmazione economica, che trasferisce al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica la determinazione, d intesa

8 con le amministrazioni competenti, della quota nazionale pubblica dei programmi, progetti ed altre iniziative cofinanziate dall Unione europea; Visto il decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica 15 maggio 2000, relativo all attribuzione delle quote di cofinanziamento nazionale a carico della legge n. 183/1987 per gli interventi di politica comunitaria, che ha istituito un apposito gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l Unione europea; Visto il comma 244 dell art. 1 della predetta legge n. 147/2013 che prevede che il recupero, nei confronti delle amministrazioni e degli altri organismi titolari degli interventi, delle risorse precedentemente erogate dal Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, può essere effettuato, fino a concorrenza dei relativi importi, anche mediante compensazione con altri importi spettanti alle medesime amministrazioni ed organismi, sia per lo stesso che per altri interventi, a carico delle disponibilità del predetto Fondo di rotazione; Visto l art. 1, comma 245, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, circa il monitoraggio degli interventi cofinanziati dall Unione europea e degli interventi complementari previsti nell ambito dell accordo di partenariato finanziati dal Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183; Visto l art. 1, comma 671, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, in base al quale «Al fine di accelerare e semplificare l iter dei pagamenti riguardanti gli interventi cofinanziati dall Unione europea a titolarità delle amministrazioni centrali dello Stato, nonché gli interventi complementari alla programmazione dell Unione europea, a titolarità delle medesime amministrazioni centrali dello Stato, il Fondo di rotazione di cui all art. 5, della legge 16 aprile 1987, n. 183, provvede alle erogazioni a proprio carico, riguardanti i predetti interventi, anche mediante versamenti nelle apposite contabilità speciali istituite presso ciascuna amministrazione titolare degli interventi stessi»; Vista la delibera CIPE n. 89 del 4 agosto 2000, concernente direttive generali per l intervento del Fondo di rotazione per l attuazione delle politiche comunitarie, di cui alla legge n. 183/1987, a favore di programmi, progetti e azioni in regime di cofinanziamento con l Unione europea; Visto il regolamento (UE) n. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 che istituisce il Fondo asilo, migrazione e integrazione, che modifica la decisione 2008/381/CE del Consiglio e che abroga le decisioni n. 573/2007/CE e n. 575/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la decisione 2007/435/CE del Consiglio; Visto il regolamento (UE) n. 514/2014 recante disposizioni generali sul Fondo asilo, migrazione e integrazione e sullo strumento di sostegno finanziario per la cooperazione di polizia, la prevenzione e la lotta alla criminalità e la gestione delle crisi; Vista la decisione della Commissione europea C (2015) 5343 del 3 agosto 2015 che approva il Programma nazionale dell Italia per il sostegno nell ambito del predetto Fondo relativamente al periodo dal 2014 al 2020; Vista la decisione della Commissione europea C (2016) 1823 del 21 marzo 2016 che modifica, da ultimo, la citata decisione C (2015) 5343 e approva il Programma nazionale riveduto relativamente agli importi degli impegni annuali complessivi dell Unione europea; Considerato che il Programma nazionale di cui alla suddetta decisione C (2016) 1823 prevede un nuovo piano finanziario che lascia immutata la quota di finanziamento per il 2015, pari ad euro ,00 mentre ridetermina in euro ,00 la quota per l anno 2016; Considerato che per dette annualità è stato già disposto il cofinanziamento nazionale pubblico a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 con il decreto direttoriale Igrue n. 13/2016, con importi pari ad euro ,00 per l anno 2015 e ad euro ,00 per l anno 2016, a fronte di contributi europei di pari importo, e che, pertanto, occorre adeguare il predetto cofinanziamento al nuovo piano finanziario di cui alla decisione C (2016) 1823; Vista la nota n del 23 maggio 2016 del Ministero dell interno - Dipartimento per le libertà civili e l immigrazione relativa alla richiesta di modifica del cofinanziamento nazionale assegnato per l annualità 2016 a carico del citato Fondo di rotazione; Viste le risultanze del gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l Unione europea, di cui al citato decreto del Ministro del tesoro 15 maggio 2000, nella riunione del 22 luglio 2016; Decreta: 1. Il cofinanziamento nazionale pubblico a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 in favore del Programma nazionale del Fondo asilo, migrazione e integrazione del Ministero dell interno, Dipartimento per le libertà civili e l immigrazione, è pari ad euro ,00 per l anno 2015 e per l anno 2016 viene rideterminato in euro , Le predette assegnazioni annullano e sostituiscono le assegnazioni a carico del Fondo di rotazione già disposte per i medesimi anni con il decreto direttoriale Igrue n. 13/2016 richiamato in premessa. 3. Il Fondo di rotazione procede al trasferimento dei suddetti importi in favore dell apposita contabilità speciale, se già attivata, ovvero ad effettuare i pagamenti, sulla base delle indicazioni fornite dal citato Ministero dell interno - Dipartimento per le libertà civili e l immigrazione, amministrazione titolare dell intervento. 4. Il Ministero medesimo effettua i controlli di competenza e verifica che i finanziamenti comunitari e nazionali siano utilizzati entro le scadenze previste ed in conformità alla normativa comunitaria e nazionale vigente.

9 5. In caso di restituzione, a qualunque titolo, di risorse comunitarie alla Commissione europea, il Ministero si attiva per la restituzione al Fondo di rotazione della corrispondente quota nazionale già erogata. 6. Ai fini della verifica dello stato di avanzamento della spesa riguardante gli interventi finanziati il Ministero titolare dell intervento comunica i relativi dati al sistema di monitoraggio unitario di cui all art. 1, comma 245, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, sulla base di un apposito protocollo di colloquio telematico. 7. Il presente decreto viene trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e successivamente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 5 agosto 2016 L Ispettore generale capo: DI NUZZO Registrato alla Corte dei conti il 7 settembre 2016 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n A LLEGATO Fondo asilo, migrazione e integrazione Cofinanziamento nazionale pubblico a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/ anni Fondo asilo, migrazione e integrazione A06815 DECRETO 5 agosto totale , , ,00 Cofinanziamento nazionale pubblico a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 dell azione HOME/2016/ISFB/AG/EMAS/ «Linguistic and Intercultural Mediation for Emergency Action II», nell ambito dell assistenza emergenziale di cui all art. 14 del regolamento (UE) n. 515/2014 che istituisce lo strumento finanziario per le frontiere esterne e i visti (Decreto n. 40/2016). L ISPETTORE GENERALE CAPO PER I RAPPORTI FINANZIARI CON L UNIONE EUROPEA Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, concernente il coordinamento delle politiche riguardanti l appartenenza dell Italia alle Comunità europee e l adeguamento dell ordinamento interno agli atti normativi comunitari; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1988, n. 568 e successive integrazioni e modificazioni, recante il regolamento sulla organizzazione e sulle procedure amministrative del Fondo di rotazione, di cui alla predetta legge n. 183/1987; Visto l art. 56 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, concernente disposizioni per l adempimento di obblighi derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità europee (legge comunitaria 1994); Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che, all art. 3, ha previsto il trasferimento dei compiti di gestione tecnica e finanziaria, già attribuiti al CIPE, alle Amministrazioni competenti per materia; Vista la delibera CIPE n. 141 del 6 agosto 1999, concernente il riordino delle competenze del CIPE, che trasferisce al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica la determinazione, d intesa con le Amministrazioni competenti, della quota nazionale pubblica dei programmi, progetti ed altre iniziative cofinanziate dall Unione europea; Visto il decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica 15 maggio 2000, relativo all attribuzione delle quote di cofinanziamento nazionale a carico della legge n. 183/1987 per gli interventi di politica comunitaria, che ha istituito un apposito Gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - I.G.R.U.E.; Visto il comma 244 dell art. 1 della legge n. 147/2013 che prevede che il recupero, nei confronti delle Amministrazioni e degli altri organismi titolari degli interventi, delle risorse precedentemente erogate dal Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, può essere effettuato, fino a concorrenza dei relativi importi, anche mediante compensazione con altri importi spettanti alle medesime Amministrazioni ed organismi, sia per lo stesso che per altri interventi, a carico delle disponibilità del predetto Fondo di rotazione; Visto l art. 1, comma 671, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, in base al quale «Al fine di accelerare e semplificare l iter dei pagamenti riguardanti gli interventi cofinanziati dall Unione europea a titolarità delle Amministrazioni centrali dello Stato, nonché gli interventi complementari alla programmazione dell Unione europea, a titolarità delle medesime Amministrazioni centrali dello Stato, il Fondo di rotazione di cui all art. 5, della legge 16 aprile 1987, n. 183, provvede alle erogazioni a proprio carico, riguardanti i predetti interventi, anche mediante versamenti nelle apposite contabilità speciali istituite presso ciascuna Amministrazione titolare degli interventi stessi»; Vista la delibera CIPE n. 89 del 4 agosto 2000, concernente direttive generali per l intervento del Fondo di rotazione per l attuazione delle politiche comunitarie, di cui alla legge n. 183/1987, a favore di programmi, progetti e azioni in regime di cofinanziamento con l Unione europea; Visto il regolamento (UE) n. 515/2014 che istituisce, nell ambito del Fondo sicurezza interna, lo strumento di sostegno finanziario per le frontiere esterne e i visti per il periodo e abroga la decisione n. 574/207/CE, istituiva del Fondo per le frontiere esterne per il periodo ; Visto, in particolare, l art. 14 che prevede un sostegno finanziario da parte del suddetto strumento per far fronte a necessità urgenti e specifiche nell eventualità di una situazione di emergenza, come definita all art. 2, lettera f) del medesimo regolamento UE n. 515/2014; Visto il Grant Agreement HOME/2016/ISFB/AG/ EMAS/0019 sottoscritto in data 8 aprile 2016 tra la

10 Commissione europea e il Ministero dell interno - Dipartimento della pubblica sicurezza, Direzione centrale dell immigrazione e della polizia delle frontiere, relativamente all azione «Linguistic and Intercultural Mediation for Emergency Action II»; Considerato che detta azione ha un costo complessivo di euro ,54 alla cui copertura finanziaria concorrono l Unione europea per il 90 per cento e l Italia per la restante quota; Vista la nota n del 30 giugno 2016, con la quale il suddetto Ministero richiede l intervento del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 per assicurare il finanziamento dell onere a carico dell Italia, pari ad euro ,25 a fronte di contributi comunitari ammontanti ad euro ,29; Viste le risultanze del Gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - I.G.R.U.E., di cui al citato decreto del Ministro del tesoro 15 maggio 2000, nella riunione del 22 luglio 2016; Decreta: 1. Il cofinanziamento nazionale pubblico a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 per l azione comunitaria HOME/2016/ISFB/AG/EMAS/ «Linguistic and Intercultural Mediation for Emergency Action II» è pari ad euro , L erogazione delle risorse di cui al punto 1. viene effettuata secondo le modalità previste dalla normativa vigente, sulla base delle richieste del Ministero dell interno. 3. Il Ministero dell interno - Dipartimento della pubblica sicurezza, Direzione centrale dell immigrazione e della Polizia delle frontiere effettua i controlli di competenza e verifica che i finanziamenti comunitari e nazionali siano utilizzati entro le scadenze previste ed in conformità alla normativa comunitaria e nazionale vigente. 4. In caso di restituzione, a qualunque titolo, di risorse comunitarie alla Commissione europea, il Ministero medesimo si attiva per la restituzione al Fondo di rotazione della corrispondente quota nazionale già erogata. 5. Al termine degli interventi il Ministero trasmette al Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - I.G.R.U.E. la situazione finale sull utilizzo delle risorse comunitarie e nazionali, con evidenza degli importi riconosciuti dalla Commissione europea e delle eventuali somme da disimpegnare a valere sull autorizzazione di spesa a carico del Fondo di rotazione, di cui al punto 1 del presente decreto. 6. Il presente decreto viene trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e successivamente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 5 agosto 2016 L Ispettore generale capo: DI NUZZO Registrato alla Corte dei conti il 7 settembre 2016 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n A06816 DECRETO 5 agosto Integrazione del cofinanziamento nazionale pubblico a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 per il programma operativo «South East Europe » dell obiettivo Cooperazione territoriale europea (Decreto n. 41/2016). L ISPETTORE GENERALE CAPO PER I RAPPORTI FINANZIARI CON L UNIONE EUROPEA Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, concernente il coordinamento delle politiche riguardanti l appartenenza dell Italia alle Comunità europee e l adeguamento dell ordinamento interno agli atti normativi comunitari; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1988, n. 568 e successive integrazioni e modificazioni, recante il regolamento sulla organizzazione e sulle procedure amministrative del Fondo di rotazione, di cui alla predetta legge n. 183/1987; Visto l art. 56 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, concernente disposizioni per l adempimento di obblighi derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità europee (legge comunitaria 1994); Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che, all art. 3, ha previsto il trasferimento dei compiti di gestione tecnica e finanziaria, già attribuiti al CIPE, alle Amministrazioni competenti per materia; Vista la delibera CIPE n. 141 del 6 agosto 1999, concernente il riordino delle competenze del CIPE, che trasferisce al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica la determinazione, d intesa con le Amministrazioni competenti, della quota nazionale pubblica dei programmi, progetti ed altre iniziative cofinanziate dall Unione europea; Visto il decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica 15 maggio 2000, relativo all attribuzione delle quote di cofinanziamento nazionale a carico della legge n. 183/1987 per gli interventi di politica comunitaria, che ha istituito un apposito Gruppo di lavoro presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - I.G.R.U.E.; Visti i Regolamenti (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, recante disposizioni generali sui Fondi strutturali e n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); Vista la decisione C(2007) 3329 del 13 luglio 2007 che approva il Quadro Strategico Nazionale dell Italia ; Vista la decisione della Commissione europea C(2007) 6590 del 20 dicembre 2007 di approvazione del Programma Operativo «South East Europe » dell obiettivo Cooperazione territoriale europea ; Vista la delibera CIPE 15 giugno 2007, n. 36 concernente la definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale degli interventi socio-strutturali comunitari per il periodo di programmazione ; Vista la delibera CIPE 21 dicembre 2007, n. 158 concernente attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) , obiettivo di Cooperazione territoriale europea;

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