Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza Sociale Distretto Sociale S10 Alto Sele/Tanagro

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1 Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza Sociale Distretto Sociale S10 Alto Sele/Tanagro Palomonte, Buccino, Castelnuovo di Conza, Colliano, Laviano, Romagnano al Monte, Ricigliano, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva, Comunità Montana Tanagro - Alto e Medio Sele Provincia di Salerno, ASL Salerno COPIA VERBALE DELIBERAZIONE DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE N. 22 DEL OGGETTO: Approvazione Regolamento sui criteri e le modalità di erogazione dei servizi. L anno duemilatredici, il giorno 25 del mese di novembre, alle ore nella sala delle adunanze del Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza Sociale dell Ambito Territoriale S.10 Alto Sele\Tanagro via A. Massa n.1, a seguito di regolare invito prot. n del , diramato dal Legale Rappresentante del Comune di Palomonte quale Presidente del Coordinamento, si è riunito il Coordinamento Istituzionale in seduta straordinaria urgente di prima convocazione. Presiede l adunanza il Sindaco del Comune di Palomonte dr. Pietro Caporale. In prosieguo di seduta risultano presenti i seguenti Enti: IL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE N NOME E COGNOME ENTE P A 1 PIETRO CAPORALE Sindaco Comune di Palomonte X 2 NICOLA PARISI Sindaco Comune di Buccino X 3 FRANCESCO CUSTODE Sindaco Comune di Castelnuovo di X Conza 4 LUCIANO FASANO Assessore Comune di Colliano X 5 MARIA MICHELA TORSIELLO Assessore Comune di Laviano X 6 FRANCO TORTORIELLO Delegato Comune di Romagnano al X Monte 7 CARMINE MALPEDE Assessore di Comune di Ricigliano X 8 Sindaco di Comune di Santomenna X 9 GERARDO MALPEDE Sindaco Comune di San Gregorio X Magno 10 FRANCESCO MARCIELLO Sindaco Comune di Valva X 11 Delegato Provincia di Salerno X 12 FRANCESCO PERROTTA ASL Salerno X 10 2 Assiste alla seduta, in qualità di segretario verbalizzante, Antonio Armando Giglio Coordinatore del Piano di Zona S10. Il Presidente Pietro Caporale Sindaco del Comune capofila constatato che gli intervenuti sono in numero legale DICHIARA Aperta la seduta

2 Il Presidente, relaziona brevemente sull argomento. Passa la parola al Coordinatore il quale evidenzia l importanza del Regolamento in esame, richiesto tra l altro dalla Regione Campania, sottolinea che la bozza del Regolamento teste citato è stata inviata ai sindaci unitamente alla convocazione del Coordinamento per consentire eventuali emendamenti. Il Presidente propone di dare per letto l intero Regolamento ed invita IL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE all esame della seguente proposta di deliberazione: PREMESSO che con deliberazione del Coordinamento Istituzionale n. 16 del , esecutiva ai sensi di legge, è stato adottato il I Piano Sociale di Zona II Piano Sociale Regionale , del Piano di Zona per la dignità e la cittadinanza sociale del distretto S10; CHE l anzidetto piano sociale, e i suoi allegato, è stato trasmesso alla Regione Campania, per la superiore approvazione e per il finanziamento, nei tempi e con le modalità prescritte dalla stessa Regione; RILEVATO che la Giunta Regionale della Campania Area generale di coordinamento assistenza sociale con nota prot. n del , relativamente al Menzionato I Piano Sociale di Zona, ha segnalato, tra l altro, che manca IL REGOLAMENTO SUI CRITERI E LE MODALITA ORGANIZZATIVE DELLA EROGAZIONE DEI SERVIZI, DELL ACCESSO PRIORITARIO (art. 10, comma 2 lett. e) punto 2) L. R. 11/2007), assegnando il termine di giorni 30 dalla stessa nota per l adempimento; VISTO l art. 10, comma 2 lett. e) della L. R. 11/2007 che al punto 2) prescrive l approvazione del regolamento relativo ai criteri e modalità organizzative della erogazione dei servizi, dell accesso prioritario,della compartecipazione degli utenti al costo dei servizi; CONSIDERATO l ufficio di piano ha predisposto, rassegnandola a questo Organo, una bozza del REGOLAMENTO SUI CRITERI E LE MODALITA ORGANIZZATIVE DELLA EROGAZIONE DEI SERVIZI, DELL ACCESSO PRIORITARIO, redatta ai sensi dell art. 10, comma 2, lett. e), punto 2), della L. R. 11/2007); VISTA la menzionata bozza della citato regolamento; RITENUTO doverla approvare così come predisposta dall ufficio di piano; VISTA la legge 8 novembre 2000, n. 328; VISTA, altresì, la L.R. 23 ottobre 2007, n. 11; VISTO, infine, il parere favorevole di regolarità Amministrativa reso ai sensi dell art. 49 del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, riportato in calce alla presente; CON VOTI favorevoli unanimi, resi nei modi e forme di legge; D E L I B E R A 1- DI approvare il REGOLAMENTO SUI CRITERI E LE MODALITA ORGANIZZATIVE DELLA EROGAZIONE DEI SERVIZI, DELL ACCESSO PRIORITARIO, così come redatto dall ufficio di piano, ai sensi dell art. 10, comma 2, lett. e), punto 2), della L. R. 2

3 11/2007), ed allegato alla presente deliberazione a formarne parte integrante e sostanziale; 2- DI stabilire che l entrata in vigore del presente regolamento avviene allo spirare del periodo di pubblicazione ed in assenza di reclami e/o osservazioni in merito. 3

4 REGOLAMENTO SUI CRITERI E LE MODALITA ORGANIZZATIVE DELLA EROGAZIONE DEI SERVIZI, DELL ACCESSO PRIORITARIO [art. 10, comma 2 lett. e) punto 2) L. R. 11/2007] PREMESSA INDICE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 Oggetto del regolamento Art. 2 Principi ispiratori TITOLO II NORME GENERALI Art. 3 Destinatari Art. 4 Criteri di accesso e priorità Art. 5 Accesso ai servizi e prestazioni Art. 6 Determinazione dello stato di bisogno Art. 7 Presidi di accesso ai servizi Art. 8 Documentazione da presentare per accedere ai servizi e alle prestazioni Art. 9 Decisione e revisione Art. 10 Istanza di riesame Art. 11 Sospensione e revoca delle prestazioni TITOLO III TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI Art. 12 Interventi e servizi del sistema integrato di interventi e servizi sociali a) Welfare d accesso Art. 13 Segretariato Sociale Art. 14 Servizio Sociale Professionale ATTIVITA' DI SERVIZIO SOCIALE DI SUPPORTO ALLA PERSONA, ALLA FAMIGLIA E ALLA RETE SOCIALE a) Servizio per l'affido familiare Art. 15 Definizione, finalità e destinatari dell'affido Art. 16 Modalità di ammissione e procedure per l'affido Art. 17 Contributo per affidamento familiare b) Servizio per l'adozione nazionale e internazionale dei minori Art. 18 Orientamento e preparazione delle coppie adottive c) Servizio Centro per le famiglie Art. 19 Centro per la famiglia INTERVENTI VOLTI A FAVORIRE LA DOMICILIARITA' a) Assistenza domiciliare socio-assistenziale per persone autosufficienti e minori Art. 20 Definizione e finalità di Assistenza domiciliare socio-assistenziale b) Assistenza domiciliare integrata con i servizi sanitari per persone non autosufficienti, con grave disabilità o di recente dimissione ospedaliera (ADI/CDI) Art. 21 Assistenza domiciliare integrata con i servizi sanitari per persone non autosufficienti e 4

5 disabili in gravità c) Servizi di prossimità Art. 22 Servizi di prossimità d) Contributi economici per il sostegno della domiciliarità e dell'autonomia personale Art. 23 Sostegno della domiciliarità e dell'autonomia personale e) Compartecipazioni al costo dei servizi art. 24 Compartecipazione al costo del servizio per persone non autosufficienti e disabili in gravità art. 25 Compartecipazione al costo dei servizi sociosanitari CONTRASTO ALLA POVERTA a) Ticket service art. 26 Erogazione Ticket service b) Contributi starordinari art. 27 Contributi economici straordinari per situazioni di emergenza SERVIZI DI SUPPORTO ALLA MOBILITA E AL LAVORO a) Trasporto sociale Art. 28 Trasporto sociale programmato Art. 29 Destinatari del trasporto sociale a) Supporto all inserimento lavorativo Art. 30 Finalità e destinatari dei tirocini formativo - professionali (borse lavoro) Art. 31 Voucher lavoro Art. 32 Modalità di ammissione SOSTEGNO IMMIGRATI a) Sportello Informativo per Immigrati Art. 33 Sportello Informativo per Immigrati Art. 34 Destinatari dello sportello Informativo per Immigrati ASSISTENZA SPECIALISTICA ALUNNI DISABILI a) Assistenza specialistica per alunni disabili negli istituti scolastici di I e II grado Art. 35 Finalità del Servizio Art. 36 Destinatari Art. 37 Modalità di svolgimento STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI a) Centri diurni semiresidenziali per disabili e minori Art. 38 Definizione e finalità delle strutture semiresidenziali Art. 39 Compartecipazione alla spesa delle strutture semiresidenziali STRUTTURE RESIDENZIALI a) Comunità per minori Art. 40 Definizione e finalità delle comunità per minori Art. 41 Destinatari delle comunità per minori Art. 42 Modalità di ammissione in comunità per minori Art. 43 Compartecipazione dei familiari alla spesa per i minori in comunità b) Strutture residenziali per anziani e adulti inabili Art. 44 Strutture residenziali per anziani e adulti inabili Art. 45 Modalità di ammissione Art. 46 Definizione e gestione delle graduatorie Art. 47 Integrazione delle rette di ricovero 5

6 Art. 48 Criteri per l integrazione delle rette sociali in favore di anziani e adulti inabili con parenti Tenuti agli alimenti. TITOLO IV DIRITTI DEI CITTADINI UTENTI DEI SERVIZI E DELLE PRESTAZIONI Art. 49 Diritto di accesso, di scelta e di riservatezza Art. 50 Diritto di informazione Art. 51 Diritto alla privacy Art. 52 Carta dei Servizi Art. 53 Ufficio di Tutela degli Utenti TITOLO V DISPOSIZIONI FINALI Art. 54 Vigenza Art. 55 Disposizioni finali PREMESSA Premesso che la Delibera n. 320/2013, all allegato A, prevedeva il riallineamento/accorpamento dei Comuni costituenti l Ambito territoriale S10 con i Comuni costituenti l Ambito territoriale S5, in un nuovo Ambito denominato S3, stabilendo, altresì, che le modifiche apportate con il citato provvedimento dovevano intendersi operative obbligatoriamente entro il 1 gennaio Sulla base dei provvedimenti adottati dal Coordinamento Istituzionale con la deliberazione n. 12 del e la deliberazione n. 14 del , è stato disposto di produrre opposizione, con istanza cautelare, dinanzi al T.A.R. Campania Napoli per l annullamento della deliberazione della Giunta Regionale della Campania n. 320 del 3/07/2012 e di ogni atto ad essa preordinato, connesso e conseguente. Il T.A.R. Campania Napoli (Sezione Prima) con ordinanza N. 710/2013 Reg.Prov.Cau. - N /2012 Reg.Ric. dell ha accolto la domanda cautelare dei Comuni dell Ambito, e, per l'effetto, ha sospeso l efficacia della citata delibera della Giunta Regionale n. 320 del 3/7/2012, impugnata (per la parte che accorpa i distretti sociali S5 di Eboli ed S10 di Palomonte e costituisce, con tale accorpamento, il Distretto Sociale S3). Inoltre, con ordinanza n. 3404/2013 del , il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello n. 5290/2013 presentato dalla Regione Campania contro l ordinanza cautelare del TAR Campania Napoli n. 710/2013. Quindi, questo Ambito Sociale, con Comune di Palomonte Capofila, fino alla pronuncia giurisdizionale definitiva, continua ad avere piena vita giuridica, con la conseguenza che deve svolgere tutte le attività necessarie ad erogare, in maniera autonoma, i servizi sociali nei Comuni dell Ambito Pertanto il presente regolamento disciplina l affidamento dei servizi socio-assistenziali dell Ambito Sociale Territoriale S3 ex S10 per la redazione del Piano di Zona relativo alla I annualità del II Piano Sociale Regionale L Ambito S3 ex S10, nell esercizio delle sue funzioni, provvede alla gestione dei servizi socio assistenziali aventi per oggetto attività rivolte a: prevenire e rimuovere le cause di ordine economico e sociale che possono ingenerare situazioni di bisogno sociale o fenomeni di emarginazione negli ambienti di vita, di studio, di lavoro; rendere effettivo il diritto di tutti i cittadini ad usufruire delle strutture, dei servizi e delle prestazioni sociali, secondo modalità che assicurino possibilità di scelta a parità di costi; agire a sostegno delle famiglie e dell individuo garantendo, anche ai cittadini in difficoltà, la permanenza nel proprio ambiente familiare e sociale; favorire e sostenere l inserimento sociale, scolastico e lavorativo dei soggetti disabili, dei soggetti emarginati o a rischio di emarginazione TITOLO I 6

7 PRINCIPI GENERALI ART. 1 Oggetto del Regolamento Il presente Regolamento ha per oggetto le modalità di erogazione degli interventi e dei servizi di protezione e promozione sociale, adottati dall Ambito Sociale Territoriale S3 ex S10 per l attuazione del suo Piano Sociale di Zona , nel rispetto delle leggi nazionali e regionali vigenti in materia, con particolare riguardo alla L. R. Campania n.11/2007 e ss.mm.ii., nonché del Piano Sociale Regionale della Campania Gli interventi individuati nel presente atto sono attuati dall Ambito S3 ex S10 allo scopo di favorire il miglioramento delle condizioni di vita dell individuo e/o prevenire situazioni di aggravamento dello stato di bisogno; vengono erogati previa formulazione di progetti individualizzati di intervento, condivisi dal destinatario. ART. 2 Principi ispiratori Accessibilità Tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione ed opinioni politiche, hanno diritto di fruire dei servizi, delle prestazioni, delle procedure e dei programmi d intervento proporzionalmente ai loro bisogni. Adeguatezza Gli interventi debbono essere individualizzati, globali e partecipati, oltreché predisposti sulla base di una valutazione multidisciplinare dei bisogni, nel rispetto di standard quantitativi e qualitativi predefiniti. Efficacia - Efficienza - Economicità L organizzazione delle attività deve essere mirata a garantire la massima qualità delle prestazioni e il migliore coordinamento dei servizi. Le risorse finanziarie, umane e tecnologiche, devono esser utilizzate in modo oculato e razionale, al fine di ottenere il massimo dei risultati evitando ogni spreco. Tempestività I servizi e le prestazioni devono essere dati in tempi rapidi e comunque tali da essere funzionali al superamento del bisogno. Flessibilità Superamento di modelli predefiniti d intervento, adeguando le risposte ai bisogni. Innovazione Sostegno e promozione dell innovazione dei servizi e degli interventi. Umanizzazione Creazione di un rapporto di fiducia tra il cittadino utente e gli operatori. Integrazione Creazione di una risposta al bisogno che sia in grado d integrare gli interventi e le prestazioni attraverso l incontro delle varie responsabilità: istituzionali, gestionali, professionali e comunitarie Partecipazione Coinvolgimento e partecipazione del cittadino, anche attraverso le proprie risorse personali e familiari e dell intera comunità, all individuazione dei bisogni e alle modalità per attuare il loro soddisfacimento. Trasparenza Informazione completa, semplificata e facilmente accessibile, sulle modalità di funzionamento dei servizi e degli interventi. Garanzia e strutturazione delle forme di tutela Rappresentano una priorità del sistema a garanzia del superamento di ogni discriminazione e per il riconoscimento del diritto irriducibile alla libertà individuale. TITOLO II NORME GENERALI ART. 3 Destinatari Hanno diritto di usufruire delle prestazioni e dei servizi del sistema integrato di interventi e servizi 7

8 sociali: a) i cittadini residenti nel territorio dei Comuni dell Ambito territoriale sociale S3 ex S10, compresi gli stranieri e gli apolidi secondo quanto previsto dalla normativa vigente; b) i soggetti domiciliati o di passaggio sul territorio dell Ambito, bisognosi di interventi d urgenza e/o di primo soccorso; c) i minori, cittadini italiani o stranieri, residenti o non residenti. d) donne straniere in stato di gravidanza e nei sei mesi successivi al parto; e) richiedenti asilo e rifugiati politici; f) persone Rom. ART. 4 Criterio di accesso e priorità Il criterio di accesso al sistema integrato di interventi e servizi sociali è la condizione di bisogno. La diversificazione dei diritti e delle modalità di accesso ad un determinato intervento. è basata esclusivamente sulla diversità dei bisogni, con particolare attenzione alle persone e alle famiglie con situazioni di bisogno più acuto, o in condizioni di maggiore fragilità. Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha come primi destinatari, in un ottica di prevenzione e di sostegno, i soggetti portatori di bisogni gravi ed in particolare: - soggetti in condizioni di povertà, o con limitato reddito, - soggetti con forte riduzione delle capacità personali, per inabilità di ordine fisico e psichico, - soggetti con difficoltà d inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro, - soggetti sottoposti a provvedimenti dell autorità giudiziaria, - minori soggetti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria, in situazioni di abbandono, a rischio, in difficoltà. ART. 5 Accesso ai servizi e prestazioni L accesso alle prestazioni e servizi, si articola nelle seguenti fasi: a - Accoglimento della domanda. b - Lettura e valutazione del bisogno. c- Definizione del progetto assistenziale personalizzato, condiviso e sottoscritto dal richiedente o chi per esso. La domanda per l accesso ai servizi può essere presentata, oltreché dalla persona interessata, anche dal legale rappresentante in caso di inabilitato, interdetto, o minore di età. Può essere presentata altresì da un familiare, o altra persona, previo consenso espresso, del soggetto destinatario. Si prescinde dalla domanda in casi eccezionali espressamente previsti dalla legge, inerenti le disposizioni dell autorità giudiziaria e per interventi urgenti e indifferibili. ART. 6 Determinazione dello stato bisogno. Concorrono a determinare lo stato di bisogno i seguenti elementi: a. il carico familiare; b. la situazione sociale, considerati i vari fattori che generano o accentuano lo stato di bisogno, quali : la solitudine, la vedovanza, la carcerazione, la prole numerosa, la disoccupazione, le dipendenze, il maltrattamento, l abbandono; c. il bisogno sanitario di ogni membro della famiglia, le malattie gravi e croniche e le relative spese; d. le risorse proprie, o derivanti a qualunque titolo da altri enti o persone, compresi i redditi esenti; e. la proprietà e/o il possesso di beni mobili e immobili; f. la situazione reddituale dei tenuti agli alimenti; g. il raffronto tra i redditi di cui dispone la persona e le spese occorrenti a far fronte delle necessità ordinarie e straordinarie. ART. 7 Presidi di accesso ai servizi L Ufficio di Piano dell Ambito S3 ex S10, logisticamente ed economicamente sostenibile, organizza 8

9 in ogni Comune un punto di accesso e prima accoglienza dei cittadini utenti, sotto forma di Servizio Sociale Professionale, al fine di garantire ai cittadini utenti una prima accoglienza, la presa in carico dei bisogni e l accesso ai servizi della non autosufficienza e delle prestazioni socio assistenziali. ART. 8 Documentazione da presentare per accedere ai servizi e alle prestazioni L'Ambito S3 ex S10, mediante le proprie strutture territoriali, con particolare riferimento al Servizio Sociale Professionale, al momento della domanda di accesso ai servizi socio assistenziali provvede ad informare l'utente sulla documentazione necessaria ed alla relativa acquisizione, così come previsto negli articoli successivi riferiti ai singoli servizi e prestazioni. Tutta la documentazione tende ad accertare: - la situazione reddituale e patrimoniale del richiedente e del nucleo convivente (familiari e non), aggiornata entro il 15 luglio di ogni anno; - la situazione reddituale e patrimoniale del coniuge non convivente e dei parenti in linea retta entro il primo grado (figli e genitori), aggiornata entro il 15 luglio di ogni anno; - le eventuali spese sostenute per fronteggiare la situazione di bisogno sociale; - le prestazioni sociali agevolate eventualmente erogate da altri soggetti pubblici, e/o interventi di sostegno erogati da soggetti appartenenti al privato sociale; - documentazione sanitaria, attestante l eventuale situazione d invalidità parziale o totale, e/o di bisogno sanitario; - ogni altro documento ritenuto necessario a stabilire le reali condizioni e l effettivo stato di bisogno del richiedente. La predetta documentazione, in ogni caso, va acquisita dall Ufficio di Piano con le modalità di cui alle vigenti leggi in materia. ART. 9 Decisione e revisione Per quanto riguarda gli interventi e le prestazioni del sistema integrato dei servizi sociali, l'assistente sociale o altra figura sociale professionale è il soggetto competente alla lettura, alla valutazione del bisogno ed alla formalizzazione del piano assistenziale. Questi opera in conformità del presente regolamento e degli altri regolamenti di cui si dota l Ambito S3 ex S10, nonché delle norme regionali e nazionali vigenti in materia. Nel caso di accoglimento della domanda, il Coordinatore dell Ufficio di Piano darà formale comunicazione al richiedente, con l indicazione dell inizio dell'intervento, l ammontare e la durata dello stesso, nonché l eventuale compartecipazione al costo del servizio. Nel caso di non accoglimento della domanda, il Coordinatore dell Ufficio di Piano darà apposita comunicazione formale di diniego. Nel caso di prestazioni non immediatamente erogabili, il Coordinatore dell Ufficio di Piano comunicherà l accoglimento della domanda e l indicazione che la prestazione potrà essere erogata al momento che si verificherà la disponibilità finanziaria e/o operativa. ART. 10 Istanze di riesame Il richiedente, o suo familiare, può presentare formale istanza di revisione al provvedimento adottato dal Coordinatore dell Ufficio di Piano, entro 15 giorni dall' avvenuta comunicazione. Il Coordinatore, fatte le opportune verifiche presso gli uffici competenti, darà comunicazione dell'esito all interessato, entro il termine di 20 giorni dalla data di ricezione dell istanza di revisione. ART. 11 Sospensione e revoca delle prestazioni La prestazione può essere revocata modificata o sospesa per i seguenti motivi: a) non adempimento da parte dell interessato, degli impegni assunti nel progetto di assistenza personalizzato; b) in caso di modifica delle condizioni socio economiche (che l utente è tenuto a comunicare tempestivamente), o in caso di decesso dell interessato medesimo; c) in caso di inadempienza al pagamento della quota di compartecipazione al costo del servizio. Il Coordinatore dell Ufficio di Piano, nella fattispecie di cui alla suddetta lett. a), su segnalazione 9

10 dell'assistente sociale o dell'operatore che ha accertato l'omissione, solleciterà formalmente l'utente o chi per esso a provvedere entro 15 giorni all'adempimento dovuto, e in caso di esito negativo provvederà alla immediata sospensione del servizio erogato. TITOLO III TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI ART. 12 Interventi e servizi del sistema integrato di interventi e servizi sociali I servizi e gli interventi di seguito indicati, costituiscono il livello essenziale delle prestazioni socioassistenziali erogabili sotto forma di beni e servizi, secondo le caratteristiche ed i requisiti fissati dalla pianificazione nazionale, regionale e zonale. WELFARE D ACCESSO ART. 13 Segretariato Sociale Il Segretariato Sociale dell Ambito S3 ex S10 è un servizio gratuito rivolto a tutti i cittadini per fornire puntuali informazioni e notizie sulle risorse locali e sulle prassi per accedervi, in modo da offrire un aiuto per la corretta utilizzazione dei servizi sociali. Esso costituisce un servizio essenziale per la realizzazione del Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali del predetto Ambito ed opera, in affiancamento e supporto al Servizio Sociale Professionale di ambito Il Segretariato Sociale è, dunque, un servizio fondamentale ed è assicurato, con risorse riconducibili al Fondo Unico d Ambito, da uno staff di operatori sociali, definito in ragione della copertura del fabbisogno rilevato in virtù della normativa regionale di riferimento e della composizione del Piano Sociale di Ambito. Esso, inoltre, assume funzioni di sportello di accesso ai servizi e Porta Unitaria di Accesso (PUA) al sistema integrato socio-sanitario. Il Segretariato sociale costituisce, altresì, la risposta istituzionale al diritto ed al bisogno di supporto sociale dei cittadini, per garantire a tutti pari opportunità di fruizione e completa accessibilità ai servizi e agli interventi. Ai sensi dell art. 24, L.R. Campania n.11/2007 e ss.mm.ii., esplica azioni di orientamento e di informazione ai cittadini sui diritti e sulle opportunità circa i servizi e gli interventi presenti nell Ambito Sociale Territoriale S3 ex S10. In particolare, il Segretariato Sociale persegue le seguenti finalità: a) rendere accessibile a tutti i cittadini la conoscenza completa e dettagliata dei diritti, delle procedure e delle opportunità rese disponibili dalle normative locali, regionali e nazionali in materia di politiche sociali e dalla rete dei servizi; b) raccogliere e registrare la domanda sociale, in modo da contribuire a predisporre piattaforme conoscitive necessarie all aggiornamento del Piano di Zona; c) offrire ascolto attento a tutte le persone in difficoltà, garantendo risposte che si caratterizzano per completezza, accessibilità, immediatezza, personalizzazione, obiettività, imparzialità e riservatezza; d) elaborare una mappa dei bisogni sulla quale modulare e razionalizzare l offerta dei servizi. ART. 14 Servizio Sociale Professionale Il Servizio Sociale Professionale di ambito è fautore a livello interdisciplinare, della predisposizione di progetti assistenziali personalizzati, dell'esame dei percorsi e delle presa in carico, della valorizzazione delle risorse individuali e delle reti sociali, familiari, parentali e amicali di ogni persona in situazione di bisogno. Opera secondo i principi del codice deontologico, si fonda sul valore della dignità e unicità di tutte le persone, sul rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e sull affermazione delle qualità delle persone. L assistente sociale riconosce la centralità della persona in ogni intervento. Considera ed accoglie ogni persona portatrice di un bisogno e la colloca entro il suo contesto di vita e di relazione. 10

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