Piano Annuale per l Inclusione Direttiva M. 27/12/2012 Circolare M. n. 8 del 6/03/2013 A.S

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1 DIREZIONE DIDATTICA 7 CIRCOLO di PIACENZA via Emmanueli, Piacenza (PC) Tel. 0523/ Fax 0523/ segreteria@settimopc.it casella pec: pcee00700x@pec.istruzione.it sito web: Piano Annuale per l Inclusione Direttiva M. 27/12/2012 Circolare M. n. 8 del 6/03/2013 A.S Proposto dal G.L.I. d Istituto in data 14/06/2017 Deliberato dal Collegio Docenti in data 23/06/2017 RIFERIMENTI NORMATIVI Dal 1977 con la legge 517 in Italia si è stabilito il principio dell integrazione per tutti gli alunni disabili. La legge 104 del 1992 (Legge Quadro) definisce i principi per una buona qualità dell integrazione scolastica e diviene il punto dei riferimento normativo. La Diagnosi Funzionale (DF), il Profilo Dinamico Funzionale (PDF), e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) rappresentano gli strumenti necessari alla effettiva integrazione degli alunni con disabilità. DPR n. 275/99 art. 4 stabilisce che nell esercizio dell autonomia didattica le istituzioni scolastiche ( ) possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune, tra cui l attivazione di percorsi didattici personalizzati. La legge 53 del 2003 relativa alla PERSONALIZZAZIONE DEI PIANI DI STUDIO afferma il diritto individuale di ciascuna persona di sviluppare compiutamente il proprio percorso di apprendimento. Intesa Stato Regioni per l accoglienza scolastica e la presa in carico degli alunni con disabilità, del 20 marzo 2008, decreta l abolizione del PDF e il suo assorbimento all interno della Diagnosi Funzionale che deve essere redatta secondo i criteri biopsico-dinamici di ICF dell OMS. Nel 2010 la legge 170 stabilisce l obbligo di predisporre un Piano Didattico Personalizzato per gli alunni che presentano una diagnosi di disturbo specifico dell apprendimento (DSA) La Direttiva MIUR del 27/12/2012, la Circolare Ministeriale n. 8 del 6/03/2013, la Nota Ministeriale del 27/06/2013 e la Nota Ministeriale 22/11/2013 estendono il diritto ad un Piano Didattico Personalizzato a tutti gli alunni che presentano bisogni che possono incidere sul rendimento scolastico (BES: Bisogni Educativi Speciali).

2 CHE COS E IL PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA P.A.I. La Direttiva ministeriale del 27/12/2012 ben chiarisce come la presa in carico dei BES debba essere al centro dell attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia. Inoltre invita le istituzioni scolastiche a riflettere sulla necessità di ripensare al proprio modo di fare scuola in termini di maggiore inclusività e sull esigenza di riprogettare il contesto educativo nella direzione della valorizzazione delle diversità di tutti i bambini. Il piano per l offerta formativa (POF) deve quindi prevedere le modalità per l inclusione. A questo scopo il Gruppo di Lavoro per l Inclusione è tenuto a redigere, al termine di ogni anno scolastico, il Piano Annuale per l Inclusività (P.A.I.) riferito a tutti gli alunni con BES. Nell area dei Bisogni Educativi Speciali sono comprese tre grandi sottocategorie: 1. disabilità (con certificazione ai sensi della legge 104/92); 2. disturbi evolutivi specifici: disturbi specifici dell apprendimento (D.S.A., con certificazione ai sensi della legge 170/2010); deficit del linguaggio (con diagnosi); deficit delle abilità non verbali (con diagnosi): - disturbo della coordinazione motoria, - disprassia, - disturbo dell apprendimento non verbale); deficit dell attenzione e dell iperattività, A.D.H.D / D.D.A.I (con diagnosi); funzionamento intellettivo limite o borderline cognitivo (con diagnosi); disturbo dello spettro autistico lieve, qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104/92 (con diagnosi). 3. svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. Il P.A.I. diventa in questo modo lo strumento per una progettazione dell offerta formativa in senso inclusivo. Rappresenta la consapevolezza da parte dell intera comunità educante della centralità e della trasversalità dei processi inclusivi, secondo il concetto di equità.

3 Concetto di equità: Non la scuola di tutti, ma una scuola che sia per tutti e per ciascuno.

4 Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali con P.D.P.: A.S.2016/17 1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) Psicofisici Disturbi evolutivi DSA (Legge 170/2010) 11 Altri disturbi evolutivi (con diagnosi) Svantaggio (difficoltà riscontrate dalle insegnanti) Socio-economico 1 Linguistico-culturale 1 Totali 34 % su popolazione scolastica 740 (4,6%) N PEI redatti dai GLHO (A.S. 2016/17) 12 N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 12 (L. 104/92) (A.S. 2016/17) 11 (L. 170/2010) N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 11 (A.S. 2016/17) B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in / No Insegnanti di sostegno P.E.A. n Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor Mediatori culturali Attività individualizzate e di piccolo gruppo Dal monitoraggio effettuato tramite Schede di Rilevazione si sono evidenziate diverse situazioni di Bisogno Educativo Speciale, emergono soprattutto difficoltà nell area dell apprendimento e dello svantaggio linguistico-culturale. Per rispondere a questi bisogni la scuola ha utilizzato le risorse dell organico di potenziamento (L. 107/2015) attraverso attività individualizzate o di piccolo gruppo.

5 C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso / No Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva D. Coinvolgimento personale ATA E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Coinvolgimento in progetti specifici di integrazione alunni stranieri Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Si Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, DSA, BES, Dis. Intellettive, sensoriali ) Altro:

6 Parte II Obiettivi di incremento dell inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo: Dirigente Scolastico: coordina tutte le attività, stabilisce priorità e strategie, presiede il GLI e promuove un sostegno ampio e diffuso per rispondere ai bisogni e alle diversità di tutti gli alunni. Funzione strumentale inclusione: collabora alla pianificazione di interventi mirati con i Presidenti di interclasse, riferisce sulle normative al Collegio Docenti e mette a disposizione di tutti gli operatori scolastici materiali utili inerenti alle problematiche BES e informazioni sulle offerte formative promosse sul territorio. Presidenti di interclasse: raccolgono le osservazioni dei docenti curricolari che individuano i BES e segnalano poi al GLI per predisporre interventi di recupero. Docenti curricolari: rilevano situazioni di disagio all interno delle classi, si confrontano con il Presidente d interclasse e/o con la Funzione strumentale e suggeriscono interventi specifici. Personale ATA: collabora con tutte le figure coinvolte per garantire l inclusività. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti: Prosecuzione della collaborazione con l Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza per l organizzazione di corsi di formazione, in particolare su: o didattica dell inclusione; o didattica delle competenze aree disciplinari; o comunicazione con le famiglie. Prosecuzione di momenti formativi per gli insegnanti su rilevazione delle difficoltà specifiche di apprendimento. Corso di secondo livello per insegnanti di sostegno referenti e figure di coordinamento. Corsi di formazione sui disturbi dello spettro autistico. Aggiornamento sui disturbi specifici dell apprendimento. Partecipazione a corsi di formazione riguardanti la didattica per competenze per la costruzione del curricolo. Corsi di aggiornamento su nuove metodologie didattiche per l insegnamento delle varie discipline (comprese CLIL e rally matematico). Aggiornamenti per un uso funzionale delle nuove tecnologie per una didattica attiva e inclusiva. Disponibilità ad accogliere studenti tirocinanti provenienti dalla Facoltà di Scienze della Formazione Primaria. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive: Individuazione dei criteri di valutazione personalizzati degli alunni con specifici bisogni, secondo le modalità didattiche più efficaci ed efficienti

7 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno e all esterno della scuola: Nell organizzazione delle attività si terranno presenti tutte le risorse umane, materiali e le metodologie a disposizione: insegnanti di sostegno; mediatori culturali; educatori e assistenti; compresenze; apprendimento cooperativo nelle diverse forme; didattica per progetti (classi 2.0); rapporti con ASL per confronti periodici in occasione degli incontri PEI; collaborazione con l Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza per interventi di supporto agli insegnanti e di sostegno alla genitorialità; collaborazione con enti pubblici e privati. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Identificazione precoce di possibili difficoltà attraverso un osservazione sistematica. Costante attenzione a tutte le attività/iniziative proposte dal territorio. Attivazione di gruppi di lavoro. Approfondimento e progettazione su specifici focus. Valorizzazione delle risorse esistenti Raccolta e diffusione delle buone pratiche. Riconoscimento e valorizzazione delle competenze specifiche di ciascun docente. Coinvolgimento del personale ATA nelle varie tipologie di bisogni degli alunni BES, in vista di eventuali azioni di collaborazione con le altre figure di riferimento. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Progetto Paralympic Sport e Benessere 2.0, organizzato dal C.I.P. Progetto di arte-terapia con i Manicomics. Progetto Azioni a sostegno del sistema educativo e scolastico per la promozione dell integrazione ed il contrasto al disagio promosso da Coopselios Partecipazione a progetti in rete. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola Gruppi di lavoro per l accoglienza e l orientamento. Colloqui con gli insegnanti degli ordini di scuola inferiore e superiore, realizzati con il supporto di specifiche griglie. Gruppi di lavoro formazione classi prime. Redatto dal Gruppo di Lavoro per l Inclusione in data 14/06/2017 Allegati: P.E.I. (L. 104/92) Verifica P.E.I. (L. 104/92) P.D.P. (L. 104/92) P.D.F. (L. 104/92) P.D.P. (per alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento, L. 170/2010) P.D.P. (per alunni con altri Bisogni Educativi Speciali)

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