Avvocato: avverse condizioni meteo non giustificano il legittimo impedimento

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1 Avvocato: avverse condizioni meteo non giustificano il legittimo impedimento Cassazione penale, sez. VI, sentenza 18/03/2019 n di Michela Anna Guerra Pubblicato il 03/05/2019 Non costituisce legittimo impedimento del difensore le avverse condizioni meteo se non si prova l impossibilità di raggiungere la sede giudiziaria dove si deve celebrare l udienza e l imprevedibilità di queste condizioni. E quanto si chiarisce nella sentenza della Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione del 18 marzo 2019, n Nello specifico, a fronte della conferma in Appello della sentenza emessa dal Tribunale di Ancona, il difensore di fiducia del prevenuto ricorreva in Cassazione lamentando, nel primo motivo, la nullità della sentenza per violazione di legge o per manifesta illogicità della motivazione, in merito all'ordinanza adottata all'udienza del 26/11/2013 con la quale il giudice di primo grado respingeva la richiesta di rinvio per legittimo impedimento del difensore addotto per concomitanti impegni professionali presso altri uffici giudiziari in procedimenti a carico di imputati detenuti, nonché per l'allarme meteo diramato per quel giorno con bollettino meteorologico, assumendo l'impossibilità di raggiungere la sede del Tribunale di Ancona, essendo tanto il difensore titolare che il sostituto avvocati iscritti presso il Foro di Foggia. L istanza di legittimo impedimento veniva rigettata con motivazione che faceva solo riferimento all'impedimento addotto per il concomitante impegno in altra sede, senza alcuna motivazione in ordine all'impedimento correlato alle condizioni meteo. Nel proprio motivo di gravame, il ricorrente censurava inoltre l'ordinanza di rigetto nella parte in cui veniva rilevata la tardiva presentazione per intempestività dell'istanza con riferimento all'impegno professionale addotto dal difensore, sebbene lo stesso avesse dato giustificazione anche dell'inoltro della istanza nello stesso giorno dell'udienza per il carattere di imprevedibilità dell'impedimento meteorologico che non avrebbe consentito al difensore nominato in sostituzione di raggiungere la sede di Ancona. Giova precisare che nel corso dell'udienza in cui veniva chiesto il rinvio per legittimo impedimento, dovevano esse assunte le testimonianze di tre testi determinanti per la decisione, testimonianze poi assunte a fronte dell ordinanza di rigetto.

2 La Suprema Corte dichiarava inammissibile il ricorso ritenendo tutti i motivi addotti dal ricorrente come manifestamente infondati. Nello specifico, gli ermellini rilevavano come in relazione al dedotto impedimento per concomitanti impegni professionali, fosse lo stesso difensore ad aver dichiarato di avere nominato un sostituto per partecipare all'udienza. Quindi l'unico impedimento a fondamento dell'istanza doveva essere rinvenuto nelle avverse condizioni meteo che avrebbero impedito al difensore nominato in sostituzione di raggiungere la sede di Ancona, dovendosi spostare dal proprio domicilio in Foggia (allerta meteo peraltro sostenuta ma non documentata). Tuttavia, la Corte sottolineava come il difensore non avesse indicato il nome di detto sostituto, né avesse allegato la relativa delega agli atti, determinando una impossibilità nella verifica dell irraggiungibilità di raggiungere la sede di Ancona da parte del sostituto processuale. Per tutte queste ragioni, la Suprema Corte, confermava quanto già dedotto e argomentato dalla Corte territoriale sull'impedimento del difensore, escludendo sia il carattere di imprevedibilità dell'evento atmosferico, che avrebbe consentito al difensore di muoversi per tempo per raggiungere la sede giudiziaria, e sia l'assoluta impossibilità dell'impedimento, desunta dal regolare svolgimento dell'udienza con la partecipazione delle altre parti e la presenza dei testimoni. (Altalex, 3 maggio Nota di Michela Anna Guerra) SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 31 gennaio - 18 marzo 2019, n REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente - Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere - Dott. VILLONI Orlando - Consigliere - Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere - Dott. AMOROSO Riccardo - rel. Consigliere - ha pronunciato la seguente:

3 SENTENZA sul ricorso proposto da: 1. P.D.G., nato a (OMISSIS); avverso la sentenza del 03/10/2016 della Corte di appello di Ancona; visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere Riccardo Amoroso; udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. DALL'OLIO Marco, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso; udito l'avv. Giuseppe Stefano Perrone, difensore di P.D., che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ricorso. Svolgimento del processo 1. Con il provvedimento in epigrafe, la Corte d'appello di Ancona ha confermato la sentenza del 06 maggio 2014, con la quale il Tribunale di Ancona ha condannato P.D.G. per i reati di cui agli artt. 81 e 337 c.p. (capo A), artt. 582 e 585 c.p., art. 576 c.p., n. 1, e art. 61 c.p., n. 2, (capo B), art. 341 bis c.p. (capo A2), art. 612 c.p. (capo B2), commessi in (OMISSIS), alla pena di mesi nove di reclusione. 2. Tramite il proprio difensore di fiducia, P.D.G. ha proposto ricorso, articolando tre motivi Con il primo motivo si deduce la nullità della sentenza per violazione di legge o per manifesta illogicità della motivazione, in merito all'ordinanza adottata all'udienza del 26/11/2013 con la quale il giudice di primo grado ha respinto la richiesta di rinvio per legittimo impedimento del difensore addotto per concomitanti impegni professionali presso altri uffici giudiziari in procedimenti a carico di imputati detenuti, nonchè per l'allarme meteo diramato per quel giorno con bollettino meteorologico, assumendo l'impossibilità di raggiungere la sede del Tribunale di Ancona, essendo tanto il difensore titolare che il sostituto avvocati iscritti presso il Foro di Foggia. Il rigetto veniva motivato solo con riferimento all'impedimento addotto per il concomitante impegno in altra sede senza alcuna motivazione in ordine all'impedimento correlato alle condizioni meteo. Inoltre, il ricorrente censurava l'ordinanza di rigetto perchè con riferimento all'impegno professionale addotto dal difensore ne era stata rilevata la tardiva presentazione per intempestività dell'istanza, sebbene il difensore avesse dato giustificazione anche dell'inoltro della istanza nello stesso giorno dell'udienza per il carattere di imprevedibilità dell'impedimento meteorologico che non avrebbe consentito al difensore nominato in sostituzione di raggiungere la sede di Ancona. Nel corso dell'udienza venivano poi assunte le testimonianze di tre testi determinanti per la decisione Con il secondo motivo si deduce nullità della sentenza per violazione di norme processuali in relazione all'udienza del 14/05/2013 che veniva rinviata al 24/11/2015 (recte al ) presso una sede diversa da quella della sezione distaccata di Osimo, soppressa con accorpamento alla sede centrale di Ancona, senza che di tale mutamento di sede fosse stato dato avviso all'imputato assente, essendo stato dato avviso al solo difensore di fiducia presente, che all'udienza successiva del 24/09/2013 prontamente ha eccepito la nullità del rinvio per l'omessa comunicazione all'imputato del

4 mutamento della sede processuale Con il terzo motivo si deduce la nullità per violazione di legge e vizio della motivazione in merito al mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, essendosi indicata come ragione ostativa la ricorrenza di precedenti penali, sebbene si trattasse di precedenti remoti risalenti a venti anni prima. Motivi della decisione 1. I motivi addotti dai ricorrenti sono tutti manifestamente infondati con conseguente inammissibilità del ricorso. In relazione al dedotto impedimento si deve rilevare che è lo stesso ricorrente che esclude che la ragione della richiesta del rinvio fosse legata ai concomitanti impegni professionali, avendo espressamente addotto di avere nominato un sostituto per partecipare all'udienza. Quindi l'unico impedimento addotto a fondamento dell'istanza è dato dalle avverse condizioni meteo che avrebbero impedito al difensore nominato in sostituzione di raggiungere la sede di Ancona, dovendosi spostare dal proprio domicilio in Foggia. Il difensore non ha indicato il nome di detto sostituto, nè ha allegato la relativa nomina agli atti, sicchè neppure si può verificare se effettivamente detto professionista fosse nell'impossibilità di raggiungere la sede di Ancona. Nell'ordinanza del Tribunale non viene dato rilievo alcuno all'impedimento collegato all'allerta meteo, proprio perchè palesemente non documentato. La Corte territoriale ha fornito poi ulteriori argomentazioni a sostegno della infondatezza dell'addotto legittimo impedimento, escludendo sia il carattere di imprevedibilità dell'evento atmosferico, che avrebbe consentito al difensore di muoversi per tempo per raggiungere la sede giudiziaria, e sia l'assoluta impossibilità dell'impedimento, desunta dal regolare svolgimento dell'udienza con la partecipazione delle altre parti e la presenza dei testimoni. Il secondo motivo è ugualmente infondato. Non deve essere, infatti, notificato all'imputato ritualmente citato e non comparso l'avviso del rinvio in prosecuzione del dibattimento ad altra udienza, essendo egli rappresentato in giudizio dal difensore (Sez. 3, 24240, del 24/03/2010, Rv ). Conseguentemente, il mutamento della sede giudiziaria non assume alcuna rilevanza sotto tale profilo, essendo in ogni caso l'imputato assente rappresentato dal suo difensore di fiducia, che avendo appreso personalmente della data e del luogo dell'udienza di rinvio, era tenuto a comunicarlo al proprio assistito. L'ultimo motivo, riferito alla dosimetria della pena ed alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, è inammissibile per genericità. Il giudice d'appello ha applicato correttamente i parametri di cui all'art. 133 c.p., per determinare l'entità della sanzione nei confronti del ricorrente valorizzando la gravità dei fatti e la loro plurioffensività, mentre con riferimento alla mancata concessione delle attenuanti generiche si è attenuto al principio di diritto secondo cui quando la relativa richiesta non specifica gli elementi e le circostanze che, sottoposte alla valutazione del giudice, possano convincerlo della fondatezza e legittimità dell'istanza, l'onere di motivazione del diniego dell'attenuante è soddisfatto con il solo richiamo alla ritenuta assenza dagli atti di elementi positivi su cui fondare il riconoscimento del beneficio (Sez. 3, n. 9836, 17/11/2015, Rv ).

5 3. Dalla declaratoria di inammissibilità del ricorso consegue, a norma dell'art. 616 c.p.p., la condanna del ricorrente, oltre che al pagamento delle spese del procedimento, anche a versare una somma, che si ritiene congruo determinare in duemila Euro. P.Q.M. Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro duemila in favore della Cassa delle Ammende. Così deciso in Roma, il 31 gennaio Depositato in Cancelleria il 18 marzo ( da )

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