ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO DELLA SCUOLA ELEMENTARE VIVALDI E SCUOLA MATERNA FORNASE RELAZIONE TECNICA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO DELLA SCUOLA ELEMENTARE VIVALDI E SCUOLA MATERNA FORNASE RELAZIONE TECNICA"

Transcript

1

2 ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO DELLA SCUOLA ELEMENTARE VIVALDI E SCUOLA MATERNA FORNASE RELAZIONE TECNICA OGGETTO: Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; Oltre 150 e fino a 300 persone: edificio esistente via Fornase, 53 Spinea - VE INTESTATARIO: Comune di Spinea Piazza del Municipio 1, Spinea (VE) TECNICO: Zanon Per. Ind. Luca Via G. Rossa 7, Ponte San Nicolò (PD) Data, 13/03/2019 Il Responsabile della progettazione (Per. Ind. Zanon Luca)

3 PREMESSA Scopo della presente relazione tecnica, sono le verifiche e gli interventi ritenuti necessari per l adeguamento normativo, ai fini della prevenzione incendi, del complesso adibito all esercizio scolastico della scuola elementare A. Vivaldi e materna Fornase site a Spinea in via Fornase, 53 e di proprietà dell amministrazione comunale. L'attività in oggetto è individuata al n Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; Oltre 150 e fino a 300 persone del D.P.R. 151 del 01/8/2011. Si tratta di un complesso scolastico esistente, risalente agli anni 80, il quale negli anni ha subito diverse ristrutturazioni ed ampliamenti volumetrici. Dal punto di vista procedurale, sono stati richiesti due pareri di conformità prevenzione incendi in anni diversi e precisamente: - esame di progetto prot. N del 24/10/2000 relativo all ampliamento della scuola elementare con un nuovo refettorio; - parere di conformità prot.n del 05/01/2004; Dal punto di vista delle attività soggette ai controlli da parte dei VVF, secondo il DM 26/08/1992, la scuola elementare risulta classificata in tipo 1 (persone presenti superiori a 100 persone), mentre la scuola materna in tipo 0 (inferiori a 100 persone). La contemporaneità delle persone presenti non si somma tra le due scuole in quanto le stesse sono divise ed indipendenti anche dal punto di vista degli accessi. Secondo quanto previsto dal DPR 151/11, è prevista la presentazione della SCIA al termine dei lavori di adeguamento del plesso scolastico con persone presenti superiori a 100 ed inferiori a 150. Detto ciò, per quanto riguarda la scuola elementare, sono previste 139 persone presenti, mentre per la scuola materna sono previste 83 persone; anche nell ipotesi di sommare le presenze contemporanee delle due unità scolastiche, si avrebbero 222 persone e l intero edificio sarebbe comunque classificato del tipo 1. 2

4 NORME DI RIFERIMENTO - Decreto Presidente della Repubblica del 1 agosto 2011, n Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49 comma4- quater, del decreto-legge 31 maggio 201, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n Decreto Ministero dell'interno del 30 novembre Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi. - Decreto Ministero dell'interno del 7 agosto Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n Decreto Ministero dell'interno del 26 agosto 1992 Norme di prevenzioni incendi per l'edilizia scolastica. -Decreto Legislativo del 19 marzo 1996 n Modificazioni del Decreto Ministeriale 19 Settembre 1994 n Decreto Ministero dell'interno del 20 dicembre Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE Ubicazione dell edificio L'edificio adibito a scuola non si trova ubicato in prossimità di attività che comportano gravi rischi di incendio e/o esplosione. La scelta del sito soddisfa le disposizioni contenute nel decreto del Ministero dei lavori pubblici 18 dicembre1975. Ubicazione I locali scolastici sono ubicati in due edifici indipendenti. Accessi all'area Gli accessi alle aree sono progettati secondo quanto prescritto dalla normativa vigente onde consentire l'intervento dei VV.F. L'elenco di seguito mostrato riporta in dettaglio le caratteristiche degli accessi. cancello carraio principale - larghezza dell'accesso: 4.50 m; - altezza libera: 4.00 m; - raggio di volta: m; - pendenza: 0 %; - resistenza al carico: 20 t (passo 4 m). Separazione La separazione tra le due scuole è garantita da una parete in laterizio con struttura portante in calcestruzzo, di spessore 25cm intonacata ambo i lati, per cui si può ritenere che la resistenza al fuoco della parete sia superiore a REI 60. 3

5 COMPORTAMENTO AL FUOCO Resistenza al fuoco L'altezza antincendio è pari a 2.00 m, le strutture portanti garantiscono una resistenza al fuoco pari a R 60 e le strutture separanti garantiscono una resistenza al fuoco pari a REI 60. Reazione al fuoco dei materiali Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei percorsi orizzontali protetti, nei passaggi in genere, è consentito l'impiego di materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale). Per le restanti parti sono impiegati materiali di classe 0 (non combustibili); i materiali di rivestimento combustibili, ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco sono posti in opera in aderenza agli elementi costruttivi, di classe 0 escludendo spazi vuoti o intercapedini; i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) saranno di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1. I tendaggi esistenti presenti all interno dei locali della scuola, saranno sostituiti con altri aventi certificazione di reazione al fuoco pari a 1, poiché quelli esistenti non sono classificabili. 4

6 MISURE PER L'EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA Piani e Compartimenti L'edificio scolastico è composto da 1 piano fuori terra. Le caratteristiche dei diversi piani sono riportate di seguito: scuola elementare nella scuola elementare sono presenti 125 studenti, 10 insegnanti e 4 operatori scolastici, per un massimo affollamento di 139 persone. Caratteristiche del piano: - tipologia: fuori terra; - superficie: 954 m²; - n vie d'uscita: 2; - capacità di deflusso: 60 p/modulo; - densità di affollamento: 0.15 p/m²; - massimo affollamento ipotizzabile: presenze contemporanee; - quota pavimentazione: 0 m. Attualmente, nella scuola elementare escluso il refettorio, è presente una sola uscita di sicurezza con percorso monodirezionale e corrispondente alla porta di ingresso normalmente utilizzata per l accesso alla scuola; è necessario creare una nuova uscita di sicurezza sul lato opposto andando a ridurre una aula scolastica creando una nuova parete di separazione per poter distinguere un corridoio di attraversamento che porti fino alla uscita di sicurezza; inoltre è necessario realizzare una rampa con pendenza massima 8% per superare il dislivello esistente tra piano della scuola elementare ed il giardino esterno. VISTA ESTERNA DELLA ZONA INTERESSATA DALLA CREAZIONE DELLA NUOVA USCITA DI SICUREZZA 5

7 VISTA INTERNA DELLA PORTA DA DEMOLIRE PER REALIZZARE IL NUOVO CORRIDOIO A SERVIZIO DELLA NUOVA USCITA DI SICUREZZA scuola materna scuola materna Caratteristiche del piano: - tipologia: fuori terra; - superficie: 492 m²; - n vie d'uscita: 2; - capacità di deflusso: 60 p/modulo; - densità di affollamento: 0.17 p/m²; - massimo affollamento ipotizzabile: presenze contemporanee; - quota pavimentazione: 0 m. scuola elementare Il piano presenta 2 vie d'uscita. L'elenco di seguito riportato indica le caratteristiche di ciascuna di esse: Via d'uscita: percorso verso ingresso principale - percorso: Percorso d'esodo dall'aula educazione naturalistica verso l'uscita di sicurezza posta in corrispondenza dell'ingresso principale al plesso scolastico - lunghezza del percorso: 34 m - larghezza dell'uscita: 210 cm (tolleranza del +/- 5%) 6

8 - larghezza del percorso: 210 cm (tolleranza del +/- 5%) Via d'uscita: uscita di sicurezza alternativa - percorso: Percorso d'esodo dall'aula più distante all'uscita di sicurezza alternativa - lunghezza del percorso: 31 m - larghezza dell'uscita: 120 cm (tolleranza del +/- 5%) - larghezza del percorso: 120 cm (tolleranza del +/- 5%) Il sistema di vie d'uscita descritto permette di rispettare i vincoli sulla capacità di deflusso di 60 (in persone/modulo) del piano in base alla densità di affollamento prevista per esso, pari a 0.15 (in persone/m²). Inoltre, i percorsi suddetti saranno dotati di idonea segnaletica e di impianti di illuminazione di sicurezza, in aggiunta a quelli di illuminazione ordinaria. In termini di misure di protezione, si adotteranno le opportune misure di protezione sia attiva che passiva e si predisporranno gli addetti a mantenere gli stessi percorsi privi di ogni tipo di ostacolo che possa rappresentare un ingombro. scuola materna Il piano presenta 2 vie d'uscita. L'elenco di seguito riportato indica le caratteristiche di ciascuna di esse: Via d'uscita: esodo verso ingresso principale - percorso: Percorso d'esodo dall'aula più distante all'uscita di sicurezza posta in corrispondenza dell'ingresso principale - lunghezza del percorso: 21 m - larghezza dell'uscita: 120 cm (tolleranza del +/- 5%) - larghezza del percorso: 120 cm (tolleranza del +/- 5%) Via d'uscita: esodo verso uscita locale refezione - percorso: Percorso d'esodo verso l'uscita di sicurezza posta nel locale refezione. - lunghezza del percorso: 38 m - larghezza dell'uscita: 120 cm (tolleranza del +/- 5%) - larghezza del percorso: 120 cm (tolleranza del +/- 5%) Il sistema di vie d'uscita descritto permette di rispettare i vincoli sulla capacità di deflusso di 60 (in persone/modulo) del piano in base alla densità di affollamento prevista per esso, pari a 0.17 (in persone/m²). Inoltre, i percorsi suddetti saranno dotati di idonea segnaletica e di impianti di illuminazione di sicurezza, in aggiunta a quelli di illuminazione ordinaria. In termini di misure di protezione, si adotteranno le opportune misure di protezione sia attiva che passiva e si predisporranno gli addetti a mantenere gli stessi percorsi privi di ogni tipo di ostacolo che possa rappresentare un ingombro. Verranno sostituiti i maniglioni antipanico delle porte di sicurezza non dotati di certificazioni CE e non rispondenti alle norme UNI EN 1125 e UNI EN 179. Verranno inoltre sostituite le porte di accesso alle aule scolastiche. 7

9 Le uscite da ciascun piano dell'edificio non sono inferiori a due, e sono posizionate in punti ragionevolmente contrapposti. I locali destinati ad uso collettivo (spazi per esercitazioni, spazi per l'informazione ed attività parascolastiche, mense, dormitori) sono dotati, oltre che della normale porta di accesso, anche di almeno una uscita di larghezza non inferiore a due moduli, apribile nel senso del deflusso, con sistema a semplice spinta, che adduca in luogo sicuro. Le aule didattiche sono servite da una porta ogni 50 persone presenti; le porte hanno larghezza almeno di 1.20m e si aprono nel senso dell'esodo quando il numero massimo di persone presenti nell'aula sia superiore a 25 e per le aule per esercitazione dove si depositano e/o manipolano sostanze infiammabili o esplosive quando il numero di persone presenti sia superiore a 5. Le porte che si aprono verso corridoi interni di deflusso sono realizzate in modo da non ridurre la larghezza utile dei corridoi stessi. SPAZI A RISCHI SPECIFICO Spazi per depositi Sono presenti i seguenti tipi di deposito: - depositi di materiali solidi combustibili a servizio della scuola elementare Ubicazione Strutture Accesso Sup. (in m²) piani fuori terra REI 60 porte REI

10 Le strutture del deposito di materiali solidi combustibili dovranno garantire una resistenza al fuoco pari a REI 60. L'accesso al deposito dovrà avvenire tramite porta con caratteristiche di REI 60 dotata di congegno di autochiusura. l locali dovranno avere apertura di aerazione di superficie non inferiore ad 1/40 della superficie in pianta, protette da robuste griglie a maglia fitta. Ad uso di ogni locale è previsto almeno un estintore, di tipo approvato, di capacità estinguente non inferiore a 21 A, ogni 200 m² di superficie. VISTA DELLA PORTA DI INGRESSO AL DEPOSITO E DELLA PARETE DELL AULA DA CUI RIMUOVERE LE FINESTRE E LA PORTA IN VETRO PER CREARE NUOVO CORRIDOIO 9

11 Servizi tecnologici Mense Servizi logistici Sono presenti locali destinati alla distribuzione e/o consumazione dei pasti. Tali locali rispondono alle vigenti disposizioni di sicurezza e non sono presenti cucine o locali di cottura pasti. IMPIANTI ELETTRICI Gli impianti elettrici del complesso scolastico saranno realizzati in conformità alla legge 1 marzo 1968, n La scuola è munita di interruttore generale, posto in posizione segnalata, che permette di togliere tensione all'impianto elettrico dell'attività; tale interruttore è munito di comando di sgancio a distanza, posto nelle vicinanze dell'ingresso o in posizione presidiata. Dovrà essere spostato il contatore enel e contatore impianto fotovoltaico posti all interno della scuola elementare all esterno in apposito manufatto, in modo da garantire l assenza di energia elettrica in caso di sgancio luce e forza motrice. 10

12 Le scuole sono dotate di un impianto di sicurezza alimentato da apposita sorgente, distinta da quella ordinaria. L'impianto elettrico di sicurezza alimenta le seguenti utilizzazioni, strettamente connesse con la sicurezza delle persone: a) illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux; b) impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme. Nessun altra apparecchiatura è collegata all'impianto elettrico di sicurezza. L'alimentazione dell'impianto di sicurezza è inserita anche con comando a mano posto in posizione conosciuta dal personale. L'autonomia della sorgente di sicurezza non è inferiore ai 30 minuti. Sono presenti nell'edifico lampade con alimentazione autonoma, le quali però non soddisfano a pieno le caratteristiche sopra riportate; dovranno quindi essere sostituire e/o integrate come da progetto allegato. SISTEMI DI ALLARME La scuola è munita di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo. Il sistema di allarme ha caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando è posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. Il sistema di allarme è costituito dello stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola, ma con un suono particolare convenuto. MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI Reti idranti (con applicazione del D.M. 20/12/2012) Analizzate le caratteristiche dell'attività, si può ad essa associare un livello di pericolosità pari a livello 1, secondo la classificazione indicata dal D.M. 20/12/2012. Per soddisfare i requisiti di progetto previsti dalla UNI per la rete a protezione interna si garantisce che la pressione di erogazione di ciascun terminale sia pari ad almeno 1.5 bar e che la portata non sia inferiore a 35.0 l/min. I terminali utilizzati sono naspi. E' possibile utilizzare la rete di idranti a colonna pubblica come rete di protezione esterna in quanto: - gli idranti sono posti nelle immediate vicinanze dell'attività stessa, entro 100 metri dal confine dell'attività; - la rete è in grado di erogare la portata totale prevista per la protezione specificata; - l'attività è ubicata in un'area facilmente raggiungibile dagli automezzi dei Vigili del Fuoco. rete di protezione a naspi alimentati da acquedotto In accordo a quanto previsto dalla normativa UNI EN 12845, l'alimentazione è classificabile come di tipo "singola". La durata dell'alimentazione è di almeno 60 minuti. rete di alimentazione da acquedotto La tubazione flessibile è costituita da un tratto di tubo approvato, con caratteristiche di lunghezza tali da consentire di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta. Il naspo è corredato di tubazione semirigida con diametro minimo di 25 mm e di lunghezza idonea ad assicurare l'intervento in tutte le aree del piano medesimo. Al piede di ogni colonna montante, poichè l'edificio ha meno di 4 piani fuori terra, è installato un attacco per ogni autopompa. Le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete sono protette dal gelo, da urti e dal fuoco. Le colonne montanti corrono, a giorno o incassate, in appositi alloggiamenti resistenti al fuoco di resistenza REI 60. Per garantire la copertura dell intero complesso scolastico a quote inferiori di 20m è necessario integrare la rete naspi con il posizionamento e lo spostamento di nuovi naspi. 11

13 Estintori Sono installati estintori portatili di capacità estinguente non inferiore 13 A, 89 B, C di tipo approvato dal Ministero dell'interno in ragione di almeno un estintore per ogni 200 m² di pavimento o frazione di detta superficie, con un minimo di due estintori per piano. SEGNALETICA DI SICUREZZA Per osservare pienamente le disposizioni sulla segnaletica di sicurezza: D.Lgs. n.81/2008 e s.m.i., deve essere installata nuova cartellonistica di sicurezza e salvataggio, come da progetto allegato. NORME DI ESERCIZIO A cura del titolare dell'attività è predisposto un registro di controlli periodici dove sono annotati tutti gli interventi ed i controlli relativa all'efficienza degli impianti elettrici, dell'illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo, delle aree a rischio specifico e dell'osservanza della limitazione dei carichi d'incendio nei vari ambienti dell'attività. Tale registro è mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i controlli da parte dell'autorità competente. Le vie di uscite sono tenute costantemente sgombre da qualsiasi materiale. OBIETTIVI Ai fini della sicurezza antincendio e per conseguire gli obiettivi di incolumità delle persone e tutela dei beni, i locali destinati alle attività soggette a controllo saranno realizzati e gestiti in modo da: minimizzare le cause di incendio; garantire la stabilità delle strutture portanti al fine di assicurare il soccorso agli occupanti; limitare la produzione e la propagazione di un incendio all'interno dei locali; limitare la propagazione di un incendio ad edifici e/o locali contigui; assicurare la possibilità che gli occupanti lascino i locali indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza. 12

14 IMPIANTI FOTOVOLTAICI A SERVIZIO DELLE ATTIVITÀ Nel progetto in esame si tiene in conto anche della presenza dell'impianto fotovoltaico a servizio dell'attività 'Scuole oltre 100 presenze'. In base alle definizioni previste dalla Circolare N 1324 del 07/02/2012 e successive note, l'installazione di un impianto fotovoltaico incorporato nell'attività soggetta può comportare un aggravio del livello di rischio incendio, in termini di: - interferenza con il sistema di ventilazione dei prodotti della combustione; - ostacolo alle operazioni di raffreddamento/estinzione di tetti combustibili; - rischio di propagazione delle fiamme all'esterno o verso l'interno del fabbricato; - sicurezza degli operatori addetti alla manutenzione; - sicurezza degli addetti alle operazioni di soccorso. Pertanto, l'installazione degli impianti fotovoltaici a servizio delle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi richiede gli adempimenti previsti dal comma 6 dell'art. 4 del D.P.R. n. 151 del 1 agosto NORME DI RIFERIMENTO - Nota DCPREV prot n del 7 febbraio 2012: Guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici - Edizione Anno Nota prot. n del 4 maggio 2012: Chiarimenti alla nota prot. DCPREV 1324 del 7 feb-braio 2012 "Guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici - Edizione 2012". - Nota prot EM 622/867 del 18/02/ Nota DCPREV prot. n del 28/10/2014. PRESCRIZIONI IMPIANTO "Scuole oltre 100 presenze" L'installazione è già stata eseguita negli anni scorsi; dovrà essere esibita dalla ditta installatrice tutta la documentazione tecnica comprovante l installazione in modo da evitare la propagazione di un incendio dal generatore fotovoltaico al fabbricato nel quale è incorporato. L'impianto fotovoltaico infatti deve essere installato su strutture ed elementi realizzati con materiali incombustibili. La classe del materiale di tali elementi sarà di Classe 0, secondo la classificazione prevista dal D.M. 26/06/1984 L'impianto è inoltre provvisto di un dispositivo di comando di emergenza, ubicato in posizione segnalata ed accessibile che consente il sezionamento dell'impianto elettrico, all'interno dell'area interessata nei confronti delle sorgenti di alimentazione e dell'impianto stesso. L'area in cui sarà ubicato il generatore e i suoi accessori sarà segnalata con apposita cartellonistica conforme al D. Lgs. 81/2008, secondo quanto riportato nella Circolare n 1324 del 7/2/2012. Verrà installata la cartellonistica prevista. 13

15 14

16 è prevista inoltre la riqualificazione energetica della copertura dell edificio scolastico, esclusa la copertura del nuovo refettorio. In alcune zone della copertura, adeguatamente segnalate nel progetto esecutivo, la guaina esistente è gravemente deteriorata e presenta dei punti di rialzo. Si dovrà procedere con la sua rimozione, la posa di primer bituminoso e barriera vapore. Successivamente verrà posato uno strato di isolamento in poliuretano espanso e successiva stesura di guaina ardesiata. Verranno inoltre rifatte tutte le scossaline della copertura. 15

17 Si dovrà inoltre provvedere all ordinaria manutenzione dei due lucernari presenti in copertura, andando a pulire la superficie trasparente e andando a sigillare i punti di raccordo tra parte di telaio e parte vetrata. 16

18 INDICE PREMESSA... 2 NORME DI RIFERIMENTO... 3 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE... 3 Ubicazione dell edificio... 3 Ubicazione... 3 Accessi all'area... 3 Separazione... 3 COMPORTAMENTO AL FUOCO... 4 Resistenza al fuoco... 4 Reazione al fuoco dei materiali... 4 MISURE PER L'EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA... 5 Piani e Compartimenti... 5 SPAZI A RISCHI SPECIFICO... 8 Spazi per depositi... 8 Servizi tecnologici Servizi logistici Mense IMPIANTI ELETTRICI SISTEMI DI ALLARME MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI Reti idranti (con applicazione del D.M. 20/12/2012) Estintori SEGNALETICA DI SICUREZZA NORME DI ESERCIZIO OBIETTIVI IMPIANTI FOTOVOLTAICI A SERVIZIO DELLE ATTIVITÀ NORME DI RIFERIMENTO PRESCRIZIONI IMPIANTO "Scuole oltre 100 presenze" INDICE

Oggetto_ Intervento di ristrutturazione e messa in sicurezza dell edificio scolastico sito in Via Rapallo- Ladispoli (RM). Prevenzione incendi

Oggetto_ Intervento di ristrutturazione e messa in sicurezza dell edificio scolastico sito in Via Rapallo- Ladispoli (RM). Prevenzione incendi Oggetto_ Intervento di ristrutturazione e messa in sicurezza dell edificio scolastico sito in Via Rapallo- Ladispoli (RM). Prevenzione incendi Premessa Il presente progetto si riferisce alla ristrutturazione

Dettagli

DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto All. I - Parte B) B1 - RELAZIONE TECNICA

DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto All. I - Parte B) B1 - RELAZIONE TECNICA DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto 7.8.2012 - All. I - Parte B) B1 - RELAZIONE TECNICA La relazione tecnica è redatta a dimostrazione dell'osservanza

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. COMUNE DI ROMA Provincia di Roma LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME VIGENTI ANTINCENDIO. Scuola dell infanzia Casale Azzurro

RELAZIONE TECNICA. COMUNE DI ROMA Provincia di Roma LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME VIGENTI ANTINCENDIO. Scuola dell infanzia Casale Azzurro COMUNE DI ROMA Provincia di Roma LAVORI DI ADEGUAMENTO ALLE NORME VIGENTI ANTINCENDIO Scuola dell infanzia Casale Azzurro RELAZIONE TECNICA IL PROGETTISTA INDICE 1. NORME DI RIFERIMENTO... 3 2. PREMESSA...

Dettagli

RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO

RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA PER ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI PREVENZIONE INCENDI NELLE SCUOLE COMUNALI DI CUI AL DECRETO-LEGGE CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA L. 8 NOVEMBRE 2013,

Dettagli

RELAZIONE TECNICA VVF

RELAZIONE TECNICA VVF RELAZIONE TECNICA VVF PREMESSA La presente relazione verifica la rispondenza alle prescrizioni delle norme tecniche in materia di sicurezza antincendio del progetto per la realizzazione del nuovo plesso

Dettagli

Comune di ANDRIA. Via/Piazza P.ZZA PIO X. Legale rappresentante Telefono. Ragione sociale Cod. Fisc. Progettista Telefono

Comune di ANDRIA. Via/Piazza P.ZZA PIO X. Legale rappresentante Telefono. Ragione sociale Cod. Fisc. Progettista Telefono RELAZIONE TECNICA Allegata al progetto per la costruzione di edifici e locali adibiti a scuole, di qualsiasi tipo, ordine e grado. EDIFICI PREESISTENTI ALLA DATA DI ENTRATA IN VIGORE DEL DECRETO MINISTERIALE

Dettagli

RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO

RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO Dott. Ing. ANGELO BOLZONI STUDIO PROGETTAZIONI IMPIANTI 26013 CREMA (CR) Via Del Commercio, 29 (presso Palazzina Bramante) Tel. 0373/81174 - Fax 0373/252444 RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO Progetto ai fini

Dettagli

Sommario 1. PREMESSA IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITA SOGGETTE DI CUI AL DPR 151/ NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 2

Sommario 1. PREMESSA IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITA SOGGETTE DI CUI AL DPR 151/ NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 2 Sommario 1. PREMESSA... 2 2. IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITA SOGGETTE DI CUI AL DPR 151/2011... 2 3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 2 4. AUTORIMESSA CONDOMINIALE... 2 4.1. Caratteristiche generali... 2 4.2.

Dettagli

COMUNE DI FRASCATI ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO EDIFICIO IN VIA RISORGIMENTO N. 3. SCUOLA TIPO 4 RELAZIONE TECNICA

COMUNE DI FRASCATI ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO EDIFICIO IN VIA RISORGIMENTO N. 3. SCUOLA TIPO 4 RELAZIONE TECNICA COMUNE DI FRASCATI 1/9 ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO EDIFICIO IN VIA RISORGIMENTO N. 3. SCUOLA TIPO 4 RELAZIONE TECNICA RICHIESTA VALUTAZIONE PROGETTO AI SENSI DELL'ART. 3 DEL D.P.R. 151/2011.

Dettagli

RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO

RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO PREMESSA Il progetto contiene tutte le opere necessarie per il completamento del nuovo Polo Scolastico del Comune di Sacrofano (Roma) Lotto II, in quanto, la realizzazione

Dettagli

03053 ele_mat ponticelli relazione generale VVF.doc

03053 ele_mat ponticelli relazione generale VVF.doc Vicolo Botteghino 9/4 56033 Capannoli (PI) Tel 0587609985 - Fax 0587691061 e-mail: giacomo.bini@tin.it Comune di Santa Maria a Monte Provincia di Pisa Oggetto : ADEGUAMENTO NORMATIVO IN MATERIA DI PREVENZIONE

Dettagli

PROGETTO ANTINCENDIO

PROGETTO ANTINCENDIO PROGETTO ANTINCENDIO Relazione di progetto antincendio Ripartizione Tecnica Università del Salento AL COMANDO PROVINCIALE dei VV.F. di LECCE PUGLIA RELAZIONE TECNICA ANTINCENDIO relativa ad attività regolate

Dettagli

MINISTERO DELL'INTERNO

MINISTERO DELL'INTERNO MINISTERO DELL'INTERNO DECRETO 12 maggio 2016 Prescrizioni per l'attuazione, con scadenze differenziate, delle vigenti normative in materia di prevenzione degli incendi per l'edilizia scolastica. (16A03972)

Dettagli

Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni.

Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. . Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. La scuola materna o comunemente chiamata asilo (per bambini dai 3 ai 6 anni) rientra nell attività «scuole»

Dettagli

Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi. Edilizia direzionale. Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno

Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi. Edilizia direzionale. Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi Edilizia direzionale Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno NORMATIVA DI RIFERIMENTO DPR 151/11 Attività n 73 Edifici e/o complessi edilizi a

Dettagli

Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi. Edilizia direzionale. Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno

Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi. Edilizia direzionale. Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno Corso di scienza e tecnica della prevenzione incendi Edilizia direzionale Ing. Fabio Bernardi Comando Pr.le VVF Livorno NORMATIVA DI RIFERIMENTO DPR 151/11 Attività n 73 Edifici e/o complessi edilizi a

Dettagli

NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER GLI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE

NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER GLI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE Decreto Ministeriale 16 maggio 1987, n. 246 NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER GLI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE Sono approvate le norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione contenute

Dettagli

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI (Art. 4 del D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151) PREMESSA LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEL COMPLESSO SPORTIVO DI MONTE MIXI DENOMINATO "EX PALABOXE" DESCRIZIONE

Dettagli

Continuiamo con l'analisi della seconda parte del D.M 12/04/96, successivamente tratteremo il Titolo V "Impianto interno di adduzione del gas".

Continuiamo con l'analisi della seconda parte del D.M 12/04/96, successivamente tratteremo il Titolo V Impianto interno di adduzione del gas. Continuiamo con l'analisi della seconda parte del D.M 12/04/96, successivamente tratteremo il Titolo V "Impianto interno di adduzione del gas". DM 12/04/1996 APERTURE DI AREAZIONE in locali per pubblico

Dettagli

DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto All. I - Parte B) B1 - RELAZIONE TECNICA

DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto All. I - Parte B) B1 - RELAZIONE TECNICA DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto 7.8.2012 - All. I - Parte B) B1 - RELAZIONE TECNICA La relazione tecnica è redatta a dimostrazione dell'osservanza

Dettagli

PROGETTO ESECUTIVO ANTINCENDIO. ATTIVITA' DI CUI AI PUNTI 67 e 74 DEL D.P.R. 151 DEL RELAZIONE TECNICA

PROGETTO ESECUTIVO ANTINCENDIO. ATTIVITA' DI CUI AI PUNTI 67 e 74 DEL D.P.R. 151 DEL RELAZIONE TECNICA COMUNE DI LENOLA (PROVINCIA DI LATINA) AREA TECNICA - URBANISTICA - SERVIZIO LL. PP. PROGETTO ESECUTIVO PROGETTO PER L'INNALZAMENTO DEL LIVELLO DI SICUREZZA E LA RIQUALIFICAZIONE DELL'EDIFICIO SCOLASTICO

Dettagli

RELAZIONE TECNICA Riferimenti normativi

RELAZIONE TECNICA Riferimenti normativi RELAZIONE TECNICA La palestra a servizio dell adiacente Istituto Professionale per l Industria e l Artigianato sito in via S. Giovanni a Campobasso, sarà dotato dei seguenti mezzi ed impianti: - Estintori;

Dettagli

MISURE DI PREVENZIONE E MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

MISURE DI PREVENZIONE E MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI MISURE DI PREVENZIONE E MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI Venezia, 12 dicembre 2016 1 QUADRO NORMATIVO LUOGHI DI LAVORO (attività non soggette) DPR 547/55 Sicurezza sul lavoro Obbligo sopralluogo

Dettagli

Architettura Tecnica

Architettura Tecnica Prof. ing. Renato Iovino Laboratorio di: Architettura Tecnica Lezione Le norme per l edilizia scolastica. La prevenzione incendi CONTENUTI DEL LABORATORIO In questa lezione verranno illustrate le norme

Dettagli

IL RISCHIO INCENDIO NEGLI EDIFICI SCOLASTICI. Gennaro DI MAIO. Funzionario COMANDO PROVINCIALE VVF COMO

IL RISCHIO INCENDIO NEGLI EDIFICI SCOLASTICI. Gennaro DI MAIO. Funzionario COMANDO PROVINCIALE VVF COMO XIX GIORNATA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO LA SALUTE E LA SICUREZZA NELLE SCUOLE : RUOLI E RESPONSABILITA IL RISCHIO INCENDIO NEGLI EDIFICI SCOLASTICI Gennaro DI MAIO Funzionario COMANDO PROVINCIALE VVF COMO

Dettagli

PORTO DI BARI PROGETTO DI FATTIBILITA TECNICA ED ECONOMICA REALIZZAZIONE DI UN TERMINAL PASSEGGERI ALLA BANCHINA 10 NEL PORTO DI BARI

PORTO DI BARI PROGETTO DI FATTIBILITA TECNICA ED ECONOMICA REALIZZAZIONE DI UN TERMINAL PASSEGGERI ALLA BANCHINA 10 NEL PORTO DI BARI Piazzale Cristoforo Colombo, 1 70122 BARI (BA) PORTO DI BARI PROGETTO DI FATTIBILITA TECNICA ED ECONOMICA REALIZZAZIONE DI UN TERMINAL PASSEGGERI ALLA BANCHINA 10 NEL PORTO DI BARI PRIME INDICAZIONI DI

Dettagli

CORSO FOMAZIONE TECNICI L. 818/84

CORSO FOMAZIONE TECNICI L. 818/84 CORSO FOMAZIONE TECNICI L. 818/84 Esempio di azienda per lavorazione alcool etilico 28/06/2010 Corso Formazione Tecnici L. 818/84 1 ATTIVITÀ SOGGETTE La ditta è composta dal titolare più tre dipendenti.

Dettagli

Adeguamento antincendio scuole e asili nido: definite priorità

Adeguamento antincendio scuole e asili nido: definite priorità 04/04/2018 Adeguamento antincendio scuole e asili nido: definite priorità Definizioni - tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone; - tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee

Dettagli

Argomento SCHEMA TIPO REGOLA TECNICA ATTIVITÀ CIVILE

Argomento SCHEMA TIPO REGOLA TECNICA ATTIVITÀ CIVILE Dipartimento di Ingegneria civile e Industriale «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» A.A. 2013-2014 Argomento SCHEMA TIPO REGOLA TECNICA ATTIVITÀ CIVILE ILARIO MAMMONE ilario.mammone@ordineingegneripisa.it

Dettagli

DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEI SERVIZI ANTINCENDI

DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEI SERVIZI ANTINCENDI MINISTERO DELL'INTERNO DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEI SERVIZI ANTINCENDI Prot. n P2244 / 4122 sott. 32 Roma, 30 OTTOBRE 1996 LETTERA-CIRCOLARE - AL SIG. COMANDANTE DELLE SCUOLE CENTRALI

Dettagli

COMUNE DI PAVIA. Piazza Municipio, Pavia tel fax P. IVA

COMUNE DI PAVIA. Piazza Municipio, Pavia tel fax P. IVA COMUNE DI PAVIA Piazza Municipio, 2-27100 Pavia tel. 0382 3991 fax 0382 399369 P. IVA 00296180185 INTERVENTI DI ADEGUAMENTO AI FINI DEL CONSEGUIMENTO DELL'AGIBILITÀ NEGLI EDIFICI SCOLASTICI: SCUOLE MEDIE

Dettagli

Circolare del M.I. N. 23/M.SA. prot. N /4122/1 del 7 ottobre 1980

Circolare del M.I. N. 23/M.SA. prot. N /4122/1 del 7 ottobre 1980 Circolare del M.I. N. 23/M.SA. prot. N. 20904/4122/1 del 7 ottobre 1980 Decreto Ministeriale contenente le direttive di massima previste al n.6 dell'allegato A alla legge 18 luglio 1980, n.406 e chiarimenti.

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. Nell immobile, composto da 1 piano fuori terra, sono presenti le seguenti attività:

RELAZIONE TECNICA. Nell immobile, composto da 1 piano fuori terra, sono presenti le seguenti attività: RELAZIONE TECNICA SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Oggetto del presente progetto è l adeguamento alle Norme di Prevenzione Incendi dell Asilo nido comunale denominato Il ciclamino sito in via Giuseppe Belluzzo

Dettagli

LA SCUOLA PREVENZIONE INCENDI LA RECENTE NORMATIVA. Decreto del Ministero dell Interno 12/05/2016 LA GESTIONE DEL RISCHIO INCENDIO ED ALTRI RISCHI

LA SCUOLA PREVENZIONE INCENDI LA RECENTE NORMATIVA. Decreto del Ministero dell Interno 12/05/2016 LA GESTIONE DEL RISCHIO INCENDIO ED ALTRI RISCHI LA SCUOLA PREVENZIONE INCENDI LA RECENTE NORMATIVA Decreto del Ministero dell Interno 12/05/2016 LA GESTIONE DEL RISCHIO INCENDIO ED ALTRI RISCHI 28/06/2016 Centro Cardinal Urbani Zelarino (VE) 1 RISCHIO

Dettagli

Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone

Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone Pubblicato il: 31/03/2006 Aggiornato al: 31/03/2006 di Gianfranco Ceresini È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 del

Dettagli

C O M U N E D I P A V I A SETTORE LAVORI PUBBLICI SERVIZIO PROGETTAZIONE

C O M U N E D I P A V I A SETTORE LAVORI PUBBLICI SERVIZIO PROGETTAZIONE C O M U N E D I P A V I A SETTORE LAVORI PUBBLICI SERVIZIO PROGETTAZIONE Interventi di adeguamento ai fini della messa in sicurezza e del conseguimento dell'agibilità negli edifici scolastici: scuole elementari

Dettagli

Antincendio alberghi: la nuova regola tecnica punto per punto

Antincendio alberghi: la nuova regola tecnica punto per punto Antincendio alberghi: la nuova regola tecnica punto per punto Analizziamo punto per punto i principali contenuti della nuova regola tecnica per la sicurezza antincendio negli alberghi che possono contenere

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Asilo Nido Timpanaro Il tecnico Ing.

Dettagli

Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015

Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI NUORO CORSO BASE DI PREVENZIONE INCENDI Modulo 11.3 Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015 V.3 Vani degli ascensori ing. G. Lampis 1 Scopo e campo

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI CODICE DI PREVENZIONE INCENDI DECRETO MINISTERIALE 3 AGOSTO 2015 (G.U. n. 192 del 20.08.2015) Operatività antincendio Corso di aggiornamento Varese 29 giugno 2017 Ing. Fabrizio Pasquale Comando provinciale

Dettagli

Aziende e Uffici. Maria Francesca Conti Comando Provinciale Vigili del Fuoco IMPERIA

Aziende e Uffici. Maria Francesca Conti Comando Provinciale Vigili del Fuoco IMPERIA Aziende e Uffici Maria Francesca Conti Comando Provinciale ATTIVITA 71/A Aziende ed uffici con oltre 300 e fino a 500 persone presenti SCIA asseverazione articolo 4 comma 1 d.p.r. 151/2011 D.M. 22 febbraio

Dettagli

COMUNE DI PALENA PROVINCIA DI CHIETI

COMUNE DI PALENA PROVINCIA DI CHIETI COMUNE DI PALENA PROVINCIA DI CHIETI MIGLIORAMENTO SISMICO ISTITUTO COMPRENSIVO SITO NEL COMUNE DI PALENA VIA FRENTANA N 2 (ADEGUAMENTO MEDIANTE DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE CON TRASFORMAZIONE IN EDIFICIO

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. Nell immobile, composto da 2 piani fuori terra, sono presenti le seguenti attività:

RELAZIONE TECNICA. Nell immobile, composto da 2 piani fuori terra, sono presenti le seguenti attività: RELAZIONE TECNICA SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Oggetto del presente progetto è l adeguamento alle Norme di Prevenzione Incendi dell Asilo nido comunale denominato Il mandorlo rosa sito in via Pescaglia

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. Nell immobile, composto da due piani fuori terra, sono presenti le seguenti attività:

RELAZIONE TECNICA. Nell immobile, composto da due piani fuori terra, sono presenti le seguenti attività: RELAZIONE TECNICA SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Oggetto del presente progetto è l adeguamento alle Norme di Prevenzione Incendi dell Asilo nido comunale denominato Il lirio d oro sito in via Portuense 1631,

Dettagli

Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio.

Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio. Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio. Percorso protetto: percorso protetto dagli effetti dell incendio Uscita di emergenza: passaggio

Dettagli

DM 1 luglio 2014 IL MINISTRO DELL'INTERNO

DM 1 luglio 2014 IL MINISTRO DELL'INTERNO DM 1 luglio 2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività di demolizioni di veicoli e simili, con relativi depositi, di superficie superiore a

Dettagli

Decreto Ministero dell'interno 16 maggio 1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione

Decreto Ministero dell'interno 16 maggio 1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione Decreto Ministero dell'interno 16 maggio 1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione (Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno 1987) Il Ministro dell'interno: Vista la

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. Nell immobile, composto da due piani fuori terra (il piano sottotetto non è utilizzato), sono presenti le seguenti attività:

RELAZIONE TECNICA. Nell immobile, composto da due piani fuori terra (il piano sottotetto non è utilizzato), sono presenti le seguenti attività: RELAZIONE TECNICA SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Oggetto del presente progetto è l adeguamento alle Norme di Prevenzione Incendi dell Asilo nido comunale denominato Gradenigo sito in via dei Gradenigo 3,

Dettagli

Decreto ministeriale 29 settembre 1998 n. 382 FRAREG. Consulenza e Formazione

Decreto ministeriale 29 settembre 1998 n. 382 FRAREG. Consulenza e Formazione Decreto ministeriale 29 settembre 1998 n. 382 Regolamento recante norme per l individuazione delle particolari esigenze negli istituti di istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, ai fini delle

Dettagli

COMUNE DI VALMONTONE

COMUNE DI VALMONTONE COMUNE DI VALMONTONE PROVINCIA DI ROMA INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA DELLA SCUOLA MEDIA STATALE "GIORGI" PROGETTO ESECUTIVO PRIMA STESURA NOME FILE: DATA STESURA N. DISEGN. CONTR. APPROV. SOSTITUISCE

Dettagli

SEZIONE V3 VANI DEGLI ASCENSORI

SEZIONE V3 VANI DEGLI ASCENSORI V.3.1 Scopo e campo di applicazione La presente regola tecnica verticale ha per scopo l'emanazione di disposizioni di prevenzione incendi riguardanti i vani degli ascensori per trasporto di persone e merci

Dettagli

D.M , n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione.

D.M , n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. D.M. 16-05-1987, n. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. (G.U. 27-06-1987, n. 148, Serie Generale) Preambolo IL MINISTRO DELL'INTERNO Vista la legge 27 dicembre 1941,

Dettagli

COMUNE DI MORETTA (CN)

COMUNE DI MORETTA (CN) COMUNE DI MORETTA (CN) Lavori presso la scuola elementare G. Prat di riconversione funzionale e abbattimento barriere architettoniche Responsabile del procedimento: geom. Roberto Mina R.T.P. di progettazione:

Dettagli

COMUNE DI PIOSSASCO PROVINCIA DI TORINO MANICA VINCOLATA DEL PALAZZO MUNICIPALE. Piazza Tenente Nicola n. 4 Piossasco (TO) CENTRALE TERMICA

COMUNE DI PIOSSASCO PROVINCIA DI TORINO MANICA VINCOLATA DEL PALAZZO MUNICIPALE. Piazza Tenente Nicola n. 4 Piossasco (TO) CENTRALE TERMICA Dott.Ing. UBERTO A.FORGIA COMUNE DI PIOSSASCO PROVINCIA DI TORINO MANICA VINCOLATA DEL PALAZZO MUNICIPALE Piazza Tenente Nicola n. 4 Piossasco (TO) CENTRALE TERMICA Richiesta di valutazione del progetto

Dettagli

MINISTERO DELL'INTERNO

MINISTERO DELL'INTERNO MINISTERO DELL'INTERNO DECRETO 6 ottobre 2003 Approvazione della regola tecnica recante l'aggiornamento delle disposizioni di prevenzione incendi per le attivita' ricettive turistico-alberghiere esistenti

Dettagli

MINISTERO DELL'INTERNO

MINISTERO DELL'INTERNO MINISTERO DELL'INTERNO DECRETO 6 ottobre 2003 Approvazione della regola tecnica recante l'aggiornamento delle disposizioni di prevenzione incendi per le attivita' ricettive turistico-alberghiere esistenti

Dettagli

Via Costa d Argento Perugia - Tel..336/

Via Costa d Argento Perugia - Tel..336/ ALLEGATO Disposizioni relative alla alimentazione idrica degli impianti antincendio estratte dalle vigenti norme di prevenzione incendi per le seguenti attività Autorimesse e simili Edifici di civile abitazione

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA COMUNE DI MILANO Settore Edilizia Scolastica GRUPPO 1 - ZONA 9 - SCUOLA N 2614 -------- RELAZIONE DESCRITTIVA DELLE OPERE DA REALIZZARE PER L ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI ANTINCENDIO E ADDUZIONE GAS NELLA

Dettagli

mhtml:file://\\pc-server\server\s I T O I N T E R N E T\Normativa\Antincendio\DM_...

mhtml:file://\\pc-server\server\s I T O I N T E R N E T\Normativa\Antincendio\DM_... mhtml:file://\\pc-server\server\s I T O I N T E R N E T\Normativa\Antincendio\DM... Page 1 of 6 DECRETO MINISTERIALE 6 ottobre 2003 Approvazione della regola tecnica recante l'aggiornamento delle disposizioni

Dettagli

DATI GENERALI. Attività: (67) Scuola Individuata al punto < 67.2.B > della tabella allegata al D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151

DATI GENERALI. Attività: (67) Scuola Individuata al punto < 67.2.B > della tabella allegata al D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 PREMESSA Ristrutturazione edilizia, impiantistica e antincendio di locali posti in una porzione del piano primo di un fabbricato esistente ubicato in via Nuova Ponente, 24 - Carpi (MO) DESCRIZIONE Il progetto

Dettagli

DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 16 MAGGIO 1987, N. 246.

DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 16 MAGGIO 1987, N. 246. DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 16 MAGGIO 1987, N. 246. NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER GLI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE Sono approvate le norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione

Dettagli

B.1 SCHEDA INFORMATIVA GENERALE

B.1 SCHEDA INFORMATIVA GENERALE B.1 SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Titolare dell attività: Comune di Riva presso Chieri (TO) Ubicazione: Piazza della Parrocchia n. 4 10020 Riva presso Chieri (TO) Elenco attività (ai sensi del D.P.R. 1.08.2011

Dettagli

Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica (G.U. 16 settembre 1992, n. 218)

Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica (G.U. 16 settembre 1992, n. 218) Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica (G.U. 16 settembre 1992, n. 218) IL MINISTRO DELL'INTERNO Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; Vista la legge

Dettagli

IMPIANTI TERMICI DIFFERENZE TRA IMPIANTI ALIMENTATI A GAS E IMPIANTI ALIMENTATI A LIQUIDO

IMPIANTI TERMICI DIFFERENZE TRA IMPIANTI ALIMENTATI A GAS E IMPIANTI ALIMENTATI A LIQUIDO IMPIANTI TERMICI DIFFERENZE TRA IMPIANTI ALIMENTATI A GAS E IMPIANTI ALIMENTATI A LIQUIDO Il DM 28/04/2005 ha per scopo l emanazione di disposizioni riguardanti la progettazione, la costruzione e l esercizio

Dettagli

SEZIONE S9 OPERATIVITA ANTINCENDIO

SEZIONE S9 OPERATIVITA ANTINCENDIO S.9.1 Premessa Scopo: agevolare l effettuazione di interventi di soccorso dei vigili del fuoco in tutte le attività Si rammenta che il requisito essenziale n. 2 della Direttiva Prodotti da Costruzione

Dettagli

COMUNE DI NASO. Provincia Messina PROGETTO PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO ED IL RESTAURO CONSERVATIVO DELL IMMOBILE DENOMINATO EX CASA COLLICA,

COMUNE DI NASO. Provincia Messina PROGETTO PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO ED IL RESTAURO CONSERVATIVO DELL IMMOBILE DENOMINATO EX CASA COLLICA, COMUNE DI NASO Provincia Messina PROGETTO PER IL MIGLIORAMENTO SISMICO ED IL RESTAURO CONSERVATIVO DELL IMMOBILE DENOMINATO EX CASA COLLICA, DI PROPRIETA COMUNALE, ADIBITO A CENTRO OPERATIVO COMUNALE (COC)

Dettagli

NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA

NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA Decreto Ministero dell'interno 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica (GAZZETTA UFFICIALE n. 278 del 16 settembre 1992) IL MINISTRO DELL'INTERNO Vista la legge 27 dicembre

Dettagli

Decreto del Ministero dell'interno 16 Maggio 1987, N. 246

Decreto del Ministero dell'interno 16 Maggio 1987, N. 246 Decreto del Ministero dell'interno 16 Maggio 1987, N. 246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione. Fonte: GU del 27 giugno 1987, n. 148 Sono approvate le norme di sicurezza antincendi

Dettagli

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Data : Riferimento pratica: RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Art. 3 del D.P.R. agosto 20, n. 5 Dati attività Tipo: istituto comprensivo Elvira Bianchi Serra Piano: Isolato Via Libertà 87050 Pietrafitta

Dettagli

RELAZIONE TECNICA PREVENZIONE INCENDI EDIFICIO CIVILE AUTORIMESSE PUBBLICHE E PRIVATE DEL PIANO NTERRATO

RELAZIONE TECNICA PREVENZIONE INCENDI EDIFICIO CIVILE AUTORIMESSE PUBBLICHE E PRIVATE DEL PIANO NTERRATO s.m..i EDIFICIO CIVILE E AUTORIMESSE PUBBLICHE E PRIVATE DEL PIANO NTERRATO 1 PREMESSA Il progetto prevede la realizzazione ex novo di un fabbricato con destinazione residenziale dotato, al piano interrato,

Dettagli

ELENCO DOCUMENTI RICHIESTI. Documentazione richiesta per il parere preliminare sui progetti:

ELENCO DOCUMENTI RICHIESTI. Documentazione richiesta per il parere preliminare sui progetti: ELENCO DOCUMENTI RICHIESTI Documentazione richiesta per il parere preliminare sui progetti: planimetria in scala non inferiore a 1:1000, riportante l'ubicazione dell'edificio in cui si trovano i locali

Dettagli

Tabelle adeguamento programmatico P.I. Scuole e Asili nido Mille proroghe 2018

Tabelle adeguamento programmatico P.I. Scuole e Asili nido Mille proroghe 2018 Tabelle adeguamento programmatico P.I. Scuole e Asili nido Mille proroghe 2018 Certifico S.r.l. IT Rev. 00 2019 Premessa Disposizioni di prevenzione incendi inerenti scuole RTV D.M. 26 agosto 1992 Le scuole

Dettagli

ALLEGATO NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA

ALLEGATO NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 26 AGOSTO 1992 NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA Sono approvate le norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica contenute in allegato al presente

Dettagli

DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 26 AGOSTO 1992 NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA.

DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 26 AGOSTO 1992 NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA. DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 26 AGOSTO 1992 NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA. Sono approvate le norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica contenute in allegato al presente

Dettagli

Direzione regionale VV.F. Lombardia

Direzione regionale VV.F. Lombardia Direzione regionale VV.F. Lombardia Corsi di formazione Prevenzione incendi Gli edifici pregevoli per arte e storia Ing. G. Sola 1 File: edifici_storici 20051128 Creato il 26 novembre 2005 Aggiornto: il

Dettagli

L analisi della fattibilità antincendio è parte integrante di un progetto finalizzato alla riqualificazione dell area in oggetto.

L analisi della fattibilità antincendio è parte integrante di un progetto finalizzato alla riqualificazione dell area in oggetto. MISURE DI PREVENZIONE INCENDI L analisi della fattibilità antincendio è parte integrante di un progetto finalizzato alla riqualificazione dell area in oggetto. In tal senso ai fini della prevenzione incendi,

Dettagli

Decreto Ministeriale del 26/08/1992

Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. emanato da: Ministro dell'interno pubblicato su: Gazzetta Ufficiale Italiana n. 218 del 16/09/1992 INDICE NOTE...

Dettagli

Decreto Ministeriale del 26/08/1992

Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. Vista la legge 13 maggio 1961, n. 469, art. 1 e 2; Vista la legge 26

Dettagli

MINISTERO DELL'INTERNO

MINISTERO DELL'INTERNO MINISTERO DELL'INTERNO DECRETO 28 febbraio 2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture turistico - ricettive in aria aperta (campeggi,

Dettagli

TRONCO TRENTO VALDASTICO PIOVENE ROCCHETTE

TRONCO TRENTO VALDASTICO PIOVENE ROCCHETTE Committente: Progettazione: CONSORZIO RAETIA PROGETTO PRELIMINARE CALCOLI PRELIMINARI DELL IMPIANTO DI ANTINCENDIO IN GALLERIA I N D I C E 1. PREMESSA 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 3 3. DIMENSIONAMENTO

Dettagli

Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica

Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica IL MINISTRO DELL'INTERNO Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; Vista la legge 13 maggio 1961, n. 469, art. 1 e 2; Vista la legge 26 luglio 1965,

Dettagli

*Decreto ministeriale 26 agosto 1992, (in Gazz. Uff., 16 settembre, n. 218).

*Decreto ministeriale 26 agosto 1992, (in Gazz. Uff., 16 settembre, n. 218). *Decreto ministeriale 26 agosto 1992, (in Gazz. Uff., 16 settembre, n. 218). Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. ). Articolo unico Sono approvate le norme di prevenzione incendi per

Dettagli

Comando Provinciale Vigili del Fuoco Asti. Gli aspetti relativi alla prevenzione incendi negli edifici scolastici

Comando Provinciale Vigili del Fuoco Asti. Gli aspetti relativi alla prevenzione incendi negli edifici scolastici Comando Provinciale Vigili del Fuoco Asti Asti 10 aprile 2014 Convegno sulla Sicurezza degli edifici scolastici e i Rapporti tra Ente proprietario e Dirigenti Scolastici Gli aspetti relativi alla prevenzione

Dettagli

1) Fonte» dal web_usr Veneto_N_ _ »

1) Fonte» dal web_usr Veneto_N_ _ » 1) Fonte» dal web_usr Veneto_N_11135-18_2018-06-074» Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto DIREZIONE GENERALE MIUR.AOODRVE.REGISTRO UFFICIALE(U).0011135.05-06-2018

Dettagli

COMPARAZIONE TRA I REQUISITI DELLA NORMA UNI EN ISO E LE DISPOSIZIONI DEL D.M RELATORE Vittorio Nistrio

COMPARAZIONE TRA I REQUISITI DELLA NORMA UNI EN ISO E LE DISPOSIZIONI DEL D.M RELATORE Vittorio Nistrio COMPARAZIONE TRA I REQUISITI DELLA NORMA UNI EN ISO 7396-1 E LE DISPOSIZIONI DEL D.M. 18.09.2002 RELATORE Vittorio Nistrio POLITECNICO DI MILANO, 13 Dicembre 2011 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE UNI EN

Dettagli

Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. (Gazzetta Ufficiale Italiana n. 218 del 16/09/1992)

Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. (Gazzetta Ufficiale Italiana n. 218 del 16/09/1992) Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. (Gazzetta Ufficiale Italiana n. 218 del 16/09/1992) Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; IL MINISTRO DELL'INTERNO

Dettagli

Decreto Ministero Interno 26 agosto Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica

Decreto Ministero Interno 26 agosto Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 (in GU 16 settembre 1992, n. 218) Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; Il Ministro dell'interno: Vista

Dettagli

Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 (in GU 16 settembre 1992, n. 218) Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica

Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 (in GU 16 settembre 1992, n. 218) Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 (in GU 16 settembre 1992, n. 218) Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; Il Ministro dell'interno: Vista

Dettagli

Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 (in GU 16 settembre 1992, n. 218)

Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 (in GU 16 settembre 1992, n. 218) Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 (in GU 16 settembre 1992, n. 218) Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; Il Ministro dell'interno: Vista

Dettagli

IL MINISTRO DELL'INTERNO. Rilevata la necessità di emanare norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica;

IL MINISTRO DELL'INTERNO. Rilevata la necessità di emanare norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica; Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica. (Gazzetta Ufficiale Italiana n. 218 del 16/09/1992) Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; IL MINISTRO DELL'INTERNO

Dettagli

DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 26 AGOSTO 1992

DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 26 AGOSTO 1992 DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 26 AGOSTO 1992 NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA IL MINISTRO DELL'INTERNO Vista la legge 27 dicembre 1941 n.1570 Vista la legge 13 maggio 1961 n.469,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA DIVISIONE IGIENE E SICUREZZA Pavia, via S.Epifanio 12 tel fax:

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA DIVISIONE IGIENE E SICUREZZA Pavia, via S.Epifanio 12 tel fax: Decreto Ministeriale del 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica 1. Generalità 2. Caratteristiche costruttive 3. Comportamento al fuoco 4. Sezionamenti 5. Misure per l'evacuazione

Dettagli

Decreto Ministeriale 26 agosto Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica IL MINISTRO DELL'INTERNO

Decreto Ministeriale 26 agosto Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica IL MINISTRO DELL'INTERNO Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica Pubblicato su: Gazz. Uff. n 218 del 16 settembre 1992 IL MINISTRO DELL'INTERNO Vista la legge 27 dicembre 1941,

Dettagli

NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA

NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA NORME DI PREVENZIONE INCENDI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA 1. Generalità. 1.0. Scopo. Le presenti norme hanno per oggetto i criteri di sicurezza antincendi da applicare negli edifici e nei locali adibiti a

Dettagli

D.M. 30/11/1983 e successive modifiche

D.M. 30/11/1983 e successive modifiche D.M. 30/11/1983 e successive modifiche TERMINI, DEFINIZIONI GENERALI E SIMBOLI GRAFICI DI PREVENZIONI INCENDI Dott. Ing. Paolo Maurizi DECRETO CON UNICO ARTICOLO IN CUI SI APPROVANO DUE ALLEGATI: ALLEGATO

Dettagli