Continuità della tensione. (Seconda parte)

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1 Continuità della tensione (Seconda parte)

2 Continuità e qualità della tensione d alimentazione nella distribuzione pubblica (Seconda parte) Responsabilità e obblighi degli utenti Le imprese distributrici sanno di dover garantire la qualità dell energia distribuita, minimizzando gli effetti delle connessioni (secondo quanto indicato nella Norma), e al tempo stesso devono assicurare all utente produttore il ritorno dell investimento, grazie ad una connessione alla rete stabile ed affidabile, in grado di realizzare la massima produzione di energia. Ma anche gli utenti, sia passivi, sia attivi, sono responsabilizzati a non immettere a loro volta disturbi in rete, per non passare da vittime ad aggressori (figura 4). Figura 4: Disturbi sulla rete e qualità della tensione Per i carichi (utenti passivi), le Norme CEI 0-21 e 0-16 forniscono un elenco, non esaustivo, di apparecchi sensibili alle varie anomalie che si possono presentare nella tensione d alimentazione, affinché l utente possa ridurne al massimo le conseguenze di malfunzionamento (tabella A).

3 Tabella A: Apparecchi sensibili È pure fornito, a titolo esemplificativo, un elenco di carichi che immettono disturbi in rete. Carichi distorcenti (carichi non lineari, tra cui gli azionamenti a velocità variabile, le lampade, i convertitori statici, gli elettrodomestici, i forni ad arco, le saldatrici, i trasformatori, i motori, ecc.) e carichi fluttuanti (le saldatrici, i motori di potenza elevata avviati direttamente in modo ripetuto nel tempo, l inserzione di trasformatori, ecc.). I disturbi massimi che possono essere immessi nella rete sono indicati dal Distributore tenendo conto dei margini disponibili nella zona di rete interessata e riguardano: le variazioni di tensione (lente e rapide); le fluttuazioni di tensione (flicker); le armoniche e lo squilibrio delle fasi. Gli impianti di produzione possono essere distinti, in funzione dei disturbi immessi in impianti non disturbanti, in impianti connessi tramite dispositivi distorcenti (per esempio, impianti connessi tramite convertitori statici) e impianti a produzione fluttuante (per esempio, impianti eolici). Anche per questi è allegato un elenco non esaustivo. La Norma fornisce la classificazione dei buchi di tensione in funzione della profondità e della durata (tabella B), ma non riporta, nemmeno a titolo indicativo, risultati statistici della rilevazione dei buchi che si verificano sulle reti di distribuzione.

4 Tabella B: classificazione dei buchi di tensione secondo la Norma CEI EN L immunità ai buchi di tensione delle apparecchiature è oggetto della Norma EN e EN (Allegato B della Norma) sulla compatibilità elettromagnetica. L immunità dipende dalla profondità e dalla durata del buco di tensione (severità dei buchi). Le apparecchiature più resistenti ai buchi di tensione sono quelle di classe 3. Attualmente l utente deve valutare, in termini tecnico/economico, se sopportare i costi diretti e indiretti delle microinterruzioni oppure accollarsi l onere economico di: installare apparecchiature di classe 2 o di classe 3 per far fronte ai buchi di tensione e installare UPS per far fronte alle interruzioni transitorie e ai buchi severi (le batterie dell UPS possono essere dimensionate per superare interruzioni di qualche minuto; per far fronte ad interruzioni più lunghe serve anche il gruppo elettrogeno). In particolare, il riferito Allegato B indica che ci si può aspettare che le apparecchiature testate in accordo con i relativi standard di prodotto sopportino i buchi di tensione che sono indicati nelle celle: a) A1, B1, A2, B2 per la classe 2; b) A1, B1, C1, A2, B2, A3, A4 per la classe 3. Standard e valori attesi di continuità e qualità della tensione L AEEG, nel TIQE, stabilisce che la durata media ponderata cumulata (complessiva), su base biennale, delle interruzioni lunghe per utente BT, D1, e il numero complessivo annuo delle interruzioni senza preavviso lunghe e brevi, N1, per utente BT, non eccedano i valori riportati in tabella C. (AC) alta concentrazione: territorio dei comuni nei quali è stata rilevata nell ultimo censimento una popolazione superiore a abitanti; (MC) media concentrazione: territorio dei comuni nei quali è stata rilevata nell ultimo censimento una popolazione superiore a abitanti e non superiore a abitanti; (BC) bassa concentrazione: territorio dei comuni nei quali è stata rilevata nell ultimo censimento una popolazione non superiore a abitanti. Tabella C: Standard di continuità del servizio per gli utenti BT Il diagramma di figura 5 (di fonte AEEG, come i successivi) mostra la durata media annuale delle interruzioni senza preavviso per cliente BT; in blu, quelle di responsabilità delle imprese distributrici. Nel 2013 si è registrato il minimo storico, pari a 39 minuti a livello nazionale (28 minuti nel Nord Italia, 37 minuti nel Centro Italia e 55 minuti nel Sud Italia). Nel calcolo di tale valore sono dedotte le interruzioni eccezionali avvenute in periodi di condizioni perturbate,

5 identificate in base ad un metodo statistico, nonché le interruzioni dovute ad eventi eccezionali, a furti e ad atti di Autorità pubblica. Figura 5: Durata media delle interruzioni BT (D1) Il numero medio annuale di interruzioni senza preavviso lunghe e brevi per cliente BT, di responsabilità delle imprese distributrici, è stato nel 2013 di 3,1 interruzioni a livello nazionale (2,1 Nord Italia, 2,7 Centro Italia e 4,8 Sud Italia), con un miglioramento pari al 32% dall anno 2008, anno d introduzione della regolazione incentivante del numero delle interruzioni lunghe e brevi, è riportato nei grafici di figura 6. Figura 6: Numero medio delle interruzioni BT lunghe e brevi (N1) Le citate disposizioni relative alla qualità dei servizi elettrici prevedono anche un meccanismo di regolazione individuale di tutela per gli utenti MT. Quelli che subiscono un numero d interruzioni lunghe + brevi in misura superiore ai seguenti standard: - ambiti territoriali a AC: 6; - ambiti territoriali a MC: 9; - ambiti territoriali a BC: 10, possono ricevere un indennizzo economico. Per avere diritto a tali indennizzi, gli utenti devono avere inviato all impresa distributrice una dichiarazione di

6 adeguatezza che certifichi la conformità dell impianto elettrico ai requisiti tecnici fissati dall Autorità, desunti dalla Norma CEI Si tratta degli utenti connessi prima del 16 novembre 2006, data di adozione del primo provvedimento dell AEEG che fissava i requisiti tecnici da soddisfare per essere connessi alle reti pubbliche di MT e AT. Per quelli connessi successivamente, i requisiti tecnici sono impliciti nella fase di connessione e, quindi, il rispetto è automatico. Gli utenti che hanno subito un numero d interruzioni superiore allo standard ( peggio serviti ), sono localizzati in maggioranza nelle regioni del Sud. La percentuale degli utenti peggio serviti nel corso del 2013 ha raggiunto il 23%, a fronte dell 8% medio nazionale (figura 7). Figura 7: Percentuale di utenti peggio serviti rispetto al totale degli utenti in media tensione nel 2013 Da alcuni anni (2008), le interruzioni transitorie devono essere registrate dalle imprese distributrici in relazione a ciascun utente in MT. La tabella D presenta il valore medio annuale delle interruzioni transitorie, registrate nel corso del 2011 e messe a confronto con il triennio Tabella D: Numero medio di interruzioni transitorie, utenti MT Il Titolo 8 del TIQE pone a carico delle imprese distributrici importanti adempimenti allo scopo principalmente di: - assicurare un livello adeguato della qualità della tensione (QT) e ridurre le differenze di prestazione tra le reti di distribuzione di energia elettrica nell intero territorio nazionale; - disporre di indicatori di qualità affidabili, comparabili e verificabili al fine di consentire un adeguata informazione agli utenti interessati dai disturbi di QT; - ogni impresa distributrice registra i buchi di tensione e comunica le relative informazioni ai propri utenti MT sottesi a semisbarre MT di cabina primaria in assetto standard della rete di distribuzione a decorrere dall anno 2016 e con riferimento all anno precedente. Nella tabella E sono riportati i buchi di tensione rilevati su un campione pari al 10% delle semisbarre di cabina primaria riferiti al periodo compreso tra la settimana del 3 gennaio 2011 e quella del 1 gennaio 2012.

7 Tabella E: Rilevazione di un campione di buchi di tensione Si può notare, con riferimento anche a quanto riportato nella tabella B, che la maggior parte dei buchi di tensione sono sopportabili dalle apparecchiature di classe 2 e 3. L evoluzione regolatoria in Europa è diretta alla limitazione dei buchi di tensione sentiti dagli apparecchi di classe 3. Per le variazioni lente della tensione, l articolo 94 del TIQE disciplina tempi e modalità per l effettuazione della verifica della tensione di fornitura su richiesta di un utente MT o BT. In particolare, quando l utente richiede tale verifica, il distributore è tenuto ad effettuarla e a comunicargli l esito entro un tempo massimo pari a 20 giorni lavorativi. L articolo 95 dispone che il tempo di ripristino del valore corretto della tensione di fornitura, intercorrente tra la data di messa a disposizione al richiedente del documento recante l esito della verifica della tensione e la data di ripristino del valore corretto della tensione di fornitura, sia pari a 50 giorni lavorativi. È previsto che: - se la tensione di fornitura è non conforme alla Norma, il Distributore deve informare l utente circa la data prevista di ripristino dei valori corretti; - se la tensione di fornitura è conforme alla Norma, l utente deve pagare 150 euro; - se il Distributore ripristina il corretto livello della tensione oltre i 50 giorni lavorativi (ma entro 100), agli utenti spettano indennizzi automatici di 30 euro, 70 euro e 140 euro, rispettivamente per quelli connessi in BT domestici e produttori BT, per quelli connessi in BT non domestici e per quelli connessi in MT. Andrea Gulinelli