RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA SCUOLA SECONDARIA STATALE DI PRIMO GRADO G. PASCOLI
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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA e DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA SCUOLA SECONDARIA STATALE DI PRIMO GRADO G. PASCOLI VIA OVIDIO, 25 C.A.P AVERSA(CE) TEL/FAX cemm01700d@istruzione.it A.S. 2015/ 2019 P.A.I.Pia annuale dell inclusività 1
2 PIANO PER L INCLUSIVITA DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Dalla legge 104/1992 al DPR n 394/1999, dalla legge 170/2010 fi alle nuove rmative riguardo l inclusione degli allievi con bisogni speciali per l educazione (BES), la legislazione scolastica ha compiuto un iter sempre più incalzante a favore della socializzazione e dell inserimento di ogni allievo nel contesto scolastico. La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che: ogni alun, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offra adeguata e personalizzata risposta. Il stro Istituto, n solo in ottemperanza al pia di inclusione, ma per il conseguimento del reale benessere di ogni alun della scuola, intende attuare strategie educative idonee a garantire che nessu si senta escluso e n accolto. Ritiene, iltre, opportu garantire ad ogni studente il raggiungimento del successo formativo, nel pie rispetto dei tempi di crescita individuale, senza che nessu si senta escluso o lasciato indietro. LA NOZIONE DI INCLUSIONE Inclusione si distingue da integrazione per il suo grado ed i contesti di diffusione. Integrazione: consiste nell ingresso in un dato contesto di una persona esterna con un deficit, rispetto al contesto stesso, e il successo del suo inserimento è ottenuto grazie a interventi sulla persona medesima. Inclusione: si ha quando la disabilità n appartiene alla persona, ma agli ostacoli di strutturazione sociale e alle barriere presenti in essa, per cui la partecipazione e l esigibilità dei diritti n so un problema della disabilità, ma della struttura sociale. L inclusione interviene sia sul contesto e che sul soggetto. In altri termini, inclusività implica l abbattimento di quelli che vengo chiamati ostacoli all apprendimento e alla partecipazione. Questa condizione esige che l intera piattaforma della cittadinanza sia programmaticamente aperta e agibile da tutti. Una scuola inclusiva deve progettare se stessa e tutte le sue variabili e articolazioni per essere, in partenza, aperta a tutti; ne consegue che l inclusività n è u status ma un processo in continuo divenire; un processo di cambiamento. ALUNNI CON DISTURBO SPECIFICO D APPRENDIMENTO (DSA) Con l acronimo DSA ci si riferisce ad alcuni disturbi delle abilità scolastiche ed, in particolare, a: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA E DISCALCULIA. La dislessia è un disturbo che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. La disortografia è un disturbo specifico dell'apprendimento che interessa la scrittura, n correlato a deficit sensoriali, motori o neurologici. Chi soffre di disortografia n rispetta le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto e n è in grado di tradurre correttamente i suoni che compongo le parole in simboli grafici. La disgrafia è una difficoltà della scrittura, in particolare nella riproduzione di segni alfabetici e numerici. La discalculia consiste in un disturbo della abilità numeriche e aritmetiche. P.A.I.Pia annuale dell inclusività 2
3 L attuale rmativa scolastica prevede che i soggetti con DSA possa usufruire, nell ambito della rmale programmazione della classe e nei momenti di valutazione, di strumenti compensativi e di misure dispensative. La valutazione e la verifica degli apprendimenti degli alunni con DSA terran conto, anche nella fase conclusiva, delle specifiche situazioni soggettive, come recita la rmativa: Le Istituzioni scolastiche adotta modalità valutative che consento all alun o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l applicazione di misure che determini le condizioni ottimali per l espletamento della prestazione da valutare relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove, riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all abilità deficitaria. (Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011, articolo 6, comma 2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Il BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES) introdotto prima dall INVALSI poi dalla Direttiva del 27/12/2012 e dalla CM 8/2013 si configura come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell inclusività: 1) individualizzazione (percorsi differenziati) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 4) misure dispensative; 5) impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e materiali. L espressione impiego calibrato allude tanto al fatto che ciascuna delle cinque strumentalità potrà essere dosata in ragione delle esigenze di ciascu che alla possibilità che in esse venga compresi servizi di aiuto alla persona, abbattimento e superamento di barriere di varia natura ecc.. I DSA prevedo una segnalazione specialistica effettuata attraverso l uso di strumenti diagstici di esclusiva competenza di medici e psicologi. Principale Normativa di riferimento Normativa nazionale - Legge 8 ottobre 2010 n. 170 Nuove rme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico - Decreto attuativo n del 12 luglio Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento allegate al Decreto Ministeriale del 12 luglio Decreto interministeriale del 17 aprile 2013 Linee Guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce di casi sospetti di DSA - Accordo Stato- Regioni su Indicazioni per la Diagsi e certificazione dei DSA- 25 luglio Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2013 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica - Circolare MIUR n. 8 Prot. 561 del 6 marzo Indicazioni operative della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 Normativa regionale - Nota 1425 del 3 febbraio 2009 Disturbi specifici di Apprendimento: successo scolastico e strategie didattiche. Suggerimenti operativi P.A.I.Pia annuale dell inclusività 3
4 - Circolare Regionale n. 8 del 31 maggio 2012 Istituzione dei gruppi di conformità DSA per le segnalazioni di DSA di professionisti privati Il Pia Didattico Personalizzato (PDP) Il Pia Didattico Personalizzato è il documento di programmazione con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con disturbi specifici di apprendimento: 3.1 Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovran essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare u strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese. A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che n superi il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere alme le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo: - dati anagrafici dell alun; - tipologia di disturbo; - attività didattiche individualizzate; - attività didattiche personalizzate; - strumenti compensativi utilizzati; - misure dispensative adottate; - forme di verifica e valutazione personalizzate. Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche automamente o attraverso percorsi extrascolastici. Sulla base di tale documentazione, nei limiti della rmativa vigente, vengo predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d an o a fine Ciclo. Tale documentazione può acquisire la forma del Pia Didattico Personalizzato. (Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento allegate al decreto ministeriale del 12 luglio 2011) Il P.D.P. viene redatto in bozza nei Consigli di classe del mese di settembre, steso definitivamente e approvato nella riunione di vembre. Il coordinatore, entro la fine del mese di vembre, convocherà la famiglia per illustrare il pia, che dovrà essere firmato da tutti i docenti del Consiglio di classe, dal Dirigente scolastico e dai genitori; una copia sarà conservata agli atti, una copia consegnata alla famiglia. Adempimenti del personale della scuola per quanto concerne gli alunni con DSA Dirigente scolastico Referente DSA d Istituto P.A.I.Pia annuale dell inclusività - Individua le risorse per rispondere al meglio alle esigenze di inclusione - Forma le classi - Assegna i docenti curricolari e di sosteg alle classi - Si rapporta con gli enti locali - Riceve i genitori degli alunni con DSA - Visiona le diagsi presentate dalle famiglie - Su richiesta, riceve i genitori di alunni con DSA che desidera ricevere informazioni - Informa i coordinatori e presenta la 4
5 Consiglio di classe Coordinatore Singolo insegnante Famiglia situazione dell alun - Predispone ed invia ai coordinatori il materiale necessario per la formulazione del PDP - Raccoglie e consegna in Segreteria i Piani, affinché venga visionati e firmati dal Dirigente - Redige per ogni alun DSA il PDP e lo condivide con la famiglia - Informa tutti i docenti del Consiglio di classe in cui è presente un alun con DSA, illustrando la diagsi - Mantiene i contatti con la famiglia - Coordina la stesura del PDP - Informa i colleghi su eventuali problematiche ed evoluzioni della situazione - In caso di studenti privi di diagsi, ma di cui si sospetta la presenza di disturbi specifici dell apprendimento, convoca la famiglia, invitandola a recarsi al Servizio sanitario per accertamenti - Segnala al coordinatore casi sospetti che necessita di accertamenti - Concorda con la famiglia le modalità di svolgimenti dei compiti a casa - Utilizza gli strumenti compensativi e dispensativi specificati nel PDP - Modula gli obiettivi facendo riferimento alle coscenze e competenze minime della propria disciplina - Favorisce l autostima e il rinforzo positivo - Consegna la certificazione in Segreteria - Concorda il PDP con il Consiglio di classe - Supporta lo studente nelle attività domestiche con gli stessi strumenti di facilitazione utilizzati in ambito scolastico - Mantiene i contatti con i docenti ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP (Legge 104/92) Per ogni alun in situazione di handicap o con bisogni educativi speciali la scuola si sforza di ricercare ed attuare buone pratiche d integrazione secondo standard di qualità, così come la rmativa prevede e dispone. Presupposto dell integrazione è la programmazione coordinata tra i servizi scolastici e quelli territoriali. La scuola si pone come momento di integrazione degli interventi sociali e sanitari precedenti, concomitanti e successivi (riabilitazione, orientamento, ). La famiglia va considerata come una risorsa importante (oltre che come portatrice di diritti/doveri), nella definizione e verifica dei piani educativi, nei quali van previste anche forme di integrazione tra scuola ed extra-scuola. P.A.I.Pia annuale dell inclusività 5
6 Il principio della continuità rappresenta elemento centrale per garantire il successo dell integrazione. L avvio e la continuazione del processo di integrazione scolastica poggia sulla produzione, l acquisizione e l uso di una documentazione tecnicocoscitivo- progettuale che, in base all art. 12, comma 5, della L. 104/92, si compone dei documenti di seguito indicati: certificazione di handicap ai sensi dell art. 4 L. 104/92; diagsi funzionale (D.F.); profilo dinamico funzionale (P.D.F.); pia educativo individualizzato (PEI); fascicolo personale. Gli interventi relativi all area dell integrazione degli alunni con disabilità certificate (Legge 104/92) vede coinvolti diversi soggetti : GLH d Istituto L articolo 15 della legge n. 104 del 1992 prevede che nelle scuole di ogni ordine e grado il Dirigente Scolastico mini il GLH di Istituto, che affianca i gruppi GLH Operativi sui singoli allievi diversamente abili. I GLH di Istituto han compiti di organizzazione e di indirizzo, e so gruppi di studio e di lavoro composti da insegnanti (di sosteg e curricolari), operatori dei servizi (degli Enti Locali e delle ASL), familiari degli alunni con disabilità e studenti, con il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal pia educativo. Compiti e funzioni Si riunisce due volte all an e/o ogni volta venga ritenuto necessario. Nel mese di giug discute e recepisce la proposta di Pia Annuale per l inclusione. Nel mese di ottobre adatta la proposta di Pia Annuale per l inclusione in base alle risorse assegnate alla scuola. GLH operativi Composizione: Dirigente scolastico, Consiglio di classe (insegnanti curricolari e di sosteg), genitori dell alun disabile, operatori Asl e altro personale che opera con l alun. Nel caso in cui fosse necessario, si prevede la possibilità di riunire G.L.H. straordinari, concordando la presenza degli operatori sanitari. Compiti e funzioni: - Progettazione e verifica del PEI - Stesura e verifica del PDF - Individuazione e programmazione delle modalità operative, delle strategie, degli interventi e degli strumenti necessari all integrazione dell alun disabile. Il docente specializzato Il docente di sosteg svolge una funzione di mediazione fra tutti le componenti coinvolte nel processo di integrazione dell alun disabile, la famiglia, gli insegnanti curricolari, le figure specialistiche delle strutture pubbliche. All inizio dell an scolastico, in base alle esigenze emerse dopo un congruo periodo di osservazione, stabilisce in accordo con il Dirigente scolastico e il referente del sosteg un orario didattico temporaneo. A tal fine, si individua, insieme al Consiglio di classe, le discipline in cui intervenire. Il docente specializzato cura i rapporti con i genitori e con la Asl di riferimento; redige congiuntamente con i referenti del Servizio sanitario, con i genitori e il Consiglio di classe il PEI ed il PDF; partecipa ai G.L.H.O., ai G.L.H. d Istituto; tiene un registro per le attività di sosteg. Alla fine dell an scolastico riferisce il suo operato in una relazione finale. P.A.I.Pia annuale dell inclusività 6
7 Referente per le attività di sosteg Gestisce le risorse personali; tiene contatti con i referenti della Asl, collabora con il Dirigente Scolastico per l organizzazione delle attività di sosteg; richiede la convocazione del Gruppo di lavoro; coordina il Gruppo di Lavoro nello svolgimento delle varie attività. In base ai bisogni educativi emersi nell Istituto e in base alle proposte del gruppo, formula progetti pluridisciplinari. Predispone, iltre, una modulistica comune. Il Consiglio di classe In merito alla disciplina di competenza i docenti, affiancati e supportati dall insegnante di sosteg, metto in atto, già dalle prime settimane dell an scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta (test, lavori di gruppi, verifiche, colloqui, griglie), che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo. Personale n docente I compiti del personale n docente so relativi all ambito dell assistenza fisica al disabile nché di vigilanza in ambiente scolastico e durante le attività didattiche, che si svolgo esterne alla scuola in collaborazione con i docenti. Collegio dei Docenti Discute e delibera il Pia annuale di inclusione. Procedure di accoglienza Il referente per le attività di sosteg, o un docente di sosteg delegato, incontra i docenti della scuola di provenienza dell alun e i suoi genitori, nel mese di maggio, per formulare progetti per l integrazione. Il referente verifica la documentazione pervenuta e attiva risposte di tipo organizzativo per accogliere l alun stesso Il docente per le attività di sosteg assegnato alla classe informa il Consiglio sulle problematiche relative all alun, incontra i genitori all inizio dell an scolastico, prende contatti con gli specialisti della ASL. Scelte metodologiche e didattiche All inter delle varie classi nelle quali so presenti alunni con disabilità si adotta strategie e metodologie favorenti l inclusione e il lavoro di gruppo come l apprendimento cooperativo e il tutoring, le attività di tipo laboratoriale, le lezioni differite. Per programmare gli interventi didattici in base alle esigenze degli studenti si adotta, una programmazione per aree disciplinari. Verifica e valutazione Gli studenti diversamente abili so valutati in base al PEI. Il PEI può essere: curricolare, globalmente riconducibile alla programmazione oppure totalmente differenziato. Le verifiche, orali e scritte, concordate con i docenti curriculari, posso essere equipollenti e/o prevedere tempi più lunghi di attuazione. Nella programmazione educativa individualizzata si promuoveran itinerari che solleciti l automia personale, sociale e didattica, limitando quanto possibile la dipendenza dell alun dal docente per le attività di sosteg. Nel caso di adozione di programmazione differenziata si svilupperan tutti i raccordi possibili con la programmazione della classe, in modo da favorire l inclusione dell alun. Le attività di sosteg si svolgo in classe, ma si posso prevedere anche attività in rapporto u a u. Esperti dell ASL P.A.I.Pia annuale dell inclusività 7
8 Con gli esperti si organizza incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Pia di Inclusione. Il personale ASL avrà modo di verificare il livello e la qualità dell integrazione nelle classi dell Istituto. Gli operatori dan consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI e del PDP oltre a collaborare per l aggiornamento e la stesura del PDF. LA SITUAZIONE ATTUALE Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nell Istituto è sintetizzato nelle tabelle che seguo: C.M. 8/2013 RILEVAZIONE DEI BES PRESENTI NELLA SCUOLA A. Rilevazione dei BES presenti a.s. 2015/2016 n 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 10 mirati vista 1+1 mirati udito 0 Psicofisici disturbi evolutivi specifici 0 DSA 7 ADHD/DOP 0 Borderline cognitivo 0 Altro 0 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 0 Socio-ecomico 0 Linguistico-culturale (NAI neo arrivati Gennaio 2014) 0 Disagio comportamentale/relazionale 0 Altro 0 Totali 14 % su popolazione scolastica N PEI redatti nell a.s. 2015/ N di PDP redatti dai Consigli di classe/team docenti in presenza di certificazione sanitaria (Legge 170/2010) nell a.s. 2015/ B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in / No Insegnanti di sosteg Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo P.A.I.Pia annuale dell inclusività 8
9 Funzioni strumentali / coordinamento Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Si Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) 2 referenti Esperti esterni Docenti tutor Altro: Altro: C. Coinvolgimento docenti Attraverso Docenti curricolari Docenti di sosteg Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Presenza Commissione BES Progetti didattico-educativi per l inclusione dei BES Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Presenza Commissione BES Progetti didattico-educativi per l inclusione dei BES Docenti con specifica formazione Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Presenza Commissione BES Progetti didattico-educativi per l inclusione dei BES Assistenza alunni disabili D. Coinvolgimento personale ATA Collaborazione con docenti Altro: Condivisione PDP e scelte educative Coinvolgimento in progetti di inclusione E. Coinvolgimento famiglie Percorsi di formazione specifici Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell età evolutiva Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Condivisione percorsi orientativi SI SI SI P.A.I.Pia annuale dell inclusività 9
10 F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità o su disagio e simili Informazione Consulenza Formazione Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italia L2 Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD ) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali ) Altro: No No Si Aree di intervento a.s. 2015/2016 So riportate le aree di intervento per l a.s. 2015/2016 previste dal Pia Annuale dell Inclusione 1. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo 2. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti 3. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive 4. Organizzazione dei diversi tipi di sosteg presenti all inter della scuola 5 Organizzazione dei diversi tipi di sosteg presenti all ester della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti 6. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguarda l organizzazione delle attività educative 7. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi P.A.I.Pia annuale dell inclusività 10
11 8. Valorizzazione delle risorse esistenti 9. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione 10. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandisco l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Strutturazione percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Ogni an vengo forniti ai docenti curricolari e ai docenti di sosteg corsi di formazione interna e/o esterna sui temi di inclusione e integrazione e sulle disabilità presenti nella scuola (es. corso autismo, corsi DSA). Si prevede l attuazione di interventi di formazione su: metodologie didattiche e pedagogia inclusiva strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione nuove teclogie per l'inclusione le rme a favore dell'inclusione strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni Gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i BES. Ruolo della famiglia e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni riguardanti l organizzazione delle attività educative. La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all inter dell istituto; perciò viene coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti all inclusiva. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa. Le comunicazioni so e saran puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe/Team dei docenti per favorire il successo formativo dello studente. In accordo con le famiglie vengo individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pie delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio. Le famiglie saran coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso: La condivisione delle scelte effettuate L organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di miglioramento Il coinvolgimento nella redazione dei PDP. P.A.I.Pia annuale dell inclusività 11
12 Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi educatice La valutazione del Pia Annuale dell Inclusione avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità, andando ad implementare le parti più deboli. La Commissione GLI raccoglierà e documenterà gli interventi didattico-educativi, fornirà consulenza ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi. Il GLH rileva i BES presenti nella scuola, monitorando e valutando il livello di inclusività della scuola; elabora la proposta di PAI riferito a tutti gli alunni con BES al termine di ogni an scolastico. Il filo conduttore che guiderà l azione della scuola sarà quello del diritto all apprendimento di tutti gli alunni. L esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impeg in relazione agli stili educativi, al ripensamento della trasmissione-elaborazione del sapere, ai metodi di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula; il tutto si traduce nel passaggio, dalla scuola dell insegnare alla scuola dell apprendere che tiene insieme l importanza dell oggetto culturale e le ragioni del soggetto. Per quanto riguarda la modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti i docenti tengo conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verifica quanto gli obiettivi sia riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti. Relativamente ai percorsi personalizzati i Consigli di Classe/team dei docenti concorda le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze, individua modalità di verifica dei risultati raggiunti che preveda anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune. Stabilisco livelli essenziali di competenza che consenta di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva. Per n disattendere gli obiettivi dell apprendimento e della condivisione e dell inclusione, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all insegnante per le attività di sosteg definisco gli obiettivi di apprendimento sia per gli alunni con disabilità, sia per gli alunni BES in correlazione con quelli previsti per l intera classe. La progettualità didattica orientata all inclusione comporta l adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici. PROGETTO DI ISTITUTO PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L integrazione scolastica degli alunni diversamente abili ha lo scopo di fornire u spazio formativo mediante progetti educativi individualizzati, un sosteg opportu ed una programmazione degli interventi calibrata sui ritmi di apprendimento individuali. Il presupposto da cui vogliamo partire n è tanto quello di considerare gli alunni tutti uguali, ma di affrontare la classe considerando gli alunni come essere unici, ponendosi nell ottica di valorizzare le differenze, pensando ad esse come ad una risorsa. La semplice accettazione dell alun speciale n è sufficiente ad integrarlo veramente. Se la finalità è, quindi, l integrazione scolastica dell alun, gli obiettivi generali saran l automia, la socializzazione e lo sviluppo delle potenzialità ludico-espressive e cognitive Occorre, quindi, considerare il difficile passaggio che deve essere compiuto da un semplice inserimento ad una totale integrazione, dove per integrazione deve intendersi la capacità di vivere in maniera costruttiva, collaborativi e produttiva nell ambiente scolastico.per far ciò bisogna operare sperimentando strategie didattiche ed educative che possa sviluppare al massimo grado possibile le abilità, competenze e coscenze di tali ragazzi. Il stro Istituto propone, un progetto mirato atto a ricevere in modo adeguato coloro che P.A.I.Pia annuale dell inclusività 12
13 han bisogni educativi speciali offrendo a ciascu una reale e fattiva integrazione. Da qui matura l esigenza di sviluppare e approfondire progetti specifici inseriti in un percorso scolastico per classi parallele: ATTIVITA CURRICULARI: di psicomotricità per le classi prime. di manipolazione per le classi seconde. di automia per le classi terze. OBIETTIVI per le attività di psicomotricità Favorire la varietà di relazioni che l alun stabilisce con il proprio mondo, con lo spazio,gli oggetti e le persone Promuovere l evoluzione globale dell alun(affettiva, emotiva, motoria) nel rispetto della sua globalità Favorire la comunicazione e l espressione delle proprie emozioni, partendo dalle proprie capacità e potenzialità. Favorire la coscenza globale del corpo, della sua unità e della sua posizione nello spazio. Affinare gli schemi motori di base Gestire l equilibrio statico e dinamico Gestire, collegare gli schemi motori di base e variarli in funzione di parametri spaziali e temporali Abbassare tensioni muscolari Facilitare l elaborazione dell immagine corporea Obiettivi generali (progetto sull automia) Coscenza del territorio locale e dei vari enti Acquisire l'automia per sapersi orientare sul proprio territorio Obiettivi specifici Saper compilare un bolletti postale Saper ricoscere la funzione degli uffici preposti alle diverse esigenze OBIETTIVI ( progetto manipolazione) Stimolare i processi di percezione, espressione e comunicazione. Sviluppare la capacità di prensione e manipolazione. Affinare la coordinazione oculo-manuale. Sviluppare le capacità grafiche più elementari. Ricoscere i colori e utilizzarli rispettando la realtà. Sviluppare l attenzione e la disponibilità all ascolto. Saper partecipare alle attività di gruppo rispettando le regole. Promuovere l autostima e l automia personale. Avere cura dei materiali comuni I tempi e le modalità per la realizzazione del progetto sarà a cura del docente di sosteg con il consiglio di classe. Approvato dal Gruppo di Lavoro per l Inclusione in data 07/9/2015 Deliberato n. 4 nella seduta del C.d.D. del 09/9/2015 P.A.I.Pia annuale dell inclusività 13
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