Infortuni sul lavoro e Malattie Professionali nel Lazio

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1 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO LAZIOSANITÀ AGENZIA DI SANITÀ PUBBLICA Infortuni sul lavoro e Malattie Professionali nel Lazio Rapporto 2008 Luglio 2010

2 Osservatorio Regionale sulla Sicurezza e la Prevenzione nei luoghi di lavoro. Infortuni sul lavoro e Malattie Professionali nel Lazio. Rapporto 2008 A cura di: Aurora Marchetti Jessica Mantovani Domenico Di Lallo Gabriella Guasticchi

3 Ringraziamenti Laura Alecci (Laziosanità Agenzia di Sanità Pubblica) per il lavoro di redazione del documento.

4 Indice Introduzione Le fonti informative Il Data Base INAIL - ISPESL ISTAT (dati di popolazione) Il Sistema Informativo dell Emergenza Sanitaria (SIES) Unioncamere (situazione produttiva) La realtà produttiva regionale La situazione socio economica e l andamento occupazionale nel Le Aziende del Lazio contenute nel database dei flussi informativi INAIL ISPESL Il fenomeno dell accentramento contributivo nelle ASL del Lazio Infortuni denunciati Infortuni definiti Infortuni definiti positivamente Infortuni che causano inabilità permanente(riduzione delle capacità lavorative con postumi permanenti di grado uguale o superiore al 6%) Infortuni mortali Infortuni denunciati Infortuni definiti positivamente Infortuni occorsi ad apprendisti Infortuni denunciati Infortuni definiti positivamente Infortuni stradali Infortuni denunciati Infortuni definiti Infortuni occorsi a lavoratori nati all estero Infortuni per comparto Infortuni sul lavoro attraverso il SIES Le malattie professionali Registro regionale mesoteliomi...57 Conclusioni...59 Allegati...62 Allegato 1 PAT per ASL per comparto...62 Allegato 2 infortuni denunciati totali...70 Allegato 3 infortuni occorsi a studenti...70 Allegato 4 infortuni in itinere...71 Glossario...75

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6 Introduzione La promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è un obiettivo prioritario per l intera società e per il Servizio Sanitario Nazionale e va perseguito ponendo in primo piano le politiche di prevenzione. Appare necessario che a livello regionale l analisi delle priorità di intervento sui rischi lavorativi, venga effettuata sulla base delle informazioni disponibili sulla struttura produttiva del territorio, sulla distribuzione per settore e occupazione della popolazione in esso residente, nonché sull occorrenza di infortuni e di patologie potenzialmente derivanti dall esposizione a rischi lavorativi. In questa direzione, attraverso il recente riordino delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 81/08, D.Lgs106/09) sono state individuate delle sedi privilegiate dove identificare programmi di lavoro per migliorare le condizioni di salute e sicurezza e condividere priorità d intervento attraverso azioni integrate tra i diversi soggetti attivi nella prevenzione. La fonte dei dati utilizzata in questo Rapporto è il data base INAIL ISPESL Regioni; negli anni tale sistema ha contribuito a potenziare le conoscenze sul territorio regionale e sugli eventi (infortuni, malattie professionali) che in esso avvengono. Il Rapporto offre un analisi del fenomeno infortunistico della Regione Lazio per l anno 2008 volta ad identificare alcune tipologie di eventi che più frequentemente accadono in regione e ad individuare le tipologie di lavoratori ed i comparti maggiormente soggetti ad infortunio. L obiettivo è quello di identificare possibili aree dove attuare interventi di prevenzione efficaci. Si compone di una prima parte che analizza il contesto socio occupazionale laziale con una breve descrizione della struttura produttiva regionale; successivamente, attraverso l utilizzo dei dati del database INAIL-ISPESL-Regioni e Province Autonome, viene effettuata una descrizione degli infortuni sul lavoro e di quelli ad esito mortale divisi in infortuni denunciati ed infortuni definiti, descrivendo le caratteristiche del lavoratore che si infortuna (fasce di età e sesso). Capitoli specifici sono dedicati all analisi degli infortuni che coinvolgono lavoratori con qualifica di apprendisti e lavoratori stranieri per la rilevanza sempre maggiore che sta assumendo il fenomeno, soprattutto in quest ultima categoria di lavoratori; un capitolo ulteriore, poi, viene dedicato agli infortuni stradali. Infine, viene mostrata un analisi dell andamento infortunistico per comparti e gruppi Ateco ed una analisi dei dati ottenuti attraverso la rilevazione degli accessi nei Pronto Soccorso regionali per infortunio sul lavoro. Nell ultima parte del rapporto sono presentati i dati sulle malattie professionali denunciate all INAIL nel Si è scelto di porre l attenzione solo sulle malattie denunciate tralasciando quelle definite perché l archivio su quest ultima tipologia di casi è ancora molto incompleto. Le malattie professionali rappresentano uno dei temi prioritari per la promozione e la tutela della salute nei luoghi di lavoro, anche se ad oggi la conoscenza di queste patologie risente delle criticità del sistema informativo ad esse dedicato, per cui i dati a disposizione rappresentano la punta emergente di un fenomeno 1

7 le cui dimensioni non sono ancora ben definite. L utilità di questa pubblicazione non è solamente epidemiologica: la conoscenza dell andamento infortunistico a livello locale potrà fornire degli spunti di riflessione a tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella programmazione e nell attuazione di strategie di prevenzione al fine di individuare le aree critiche e quindi intervenire con specifici progetti di riduzione dei rischi per la salute dei lavoratori. 2

8 1- Le fonti informative 1.1 Il database INAIL- ISPESL In seguito alla sottoscrizione del Protocollo d Intesa del 25 Luglio 2002 tra INAIL, ISPESL, Regioni e Province Autonome viene trasmessa annualmente alle Regioni la banca dati regionale sui flussi informativi relativa agli infortuni sul lavoro ed alle malattie professionali. La banca dati è rappresentata da 3 archivi: un archivio aziende, un archivio infortuni ed un archivio malattie professionali. Le chiavi di linkage che uniscono gli archivi aziende ed infortuni sono il numero di PAT (Posizione Assicurativa Territoriale) unitamente all anno di competenza per l archivio aziende e l anno di riferimento per l archivio infortuni. La PAT è il codice identificativo del rapporto assicurativo tra datore di lavoro e INAIL in riferimento ad una o più lavorazioni comprese nello stesso macrosettore e svolte in uno stesso ambito territoriale. Archivio Aziende L archivio Aziende contiene solo le Aziende della gestione Industria e Servizi, comprendendo sia quelle con sede nella Regione Lazio che quelle con sede fuori dal Lazio. In quest ultimo gruppo sono presenti solo le Aziende che hanno prodotto infortuni nella Regione. Gli archivi anagrafici aziende/unità produttive contengono la lista delle aziende e delle relative P.A.T. iscritte all INAIL ed attive almeno un giorno nell anno di riferimento. Il rapporto assicurativo ha normalmente inizio con la denuncia all INAIL dell attività esercitata, in quanto ritenuta rischiosa, e con la comunicazione di tutti gli elementi necessari all Istituto per l inquadramento dell azienda. L INAIL assegna al datore di lavoro un Codice Azienda, nonché, per ogni singola sede di lavoro o unità locale, il numero della PAT; inoltre, comunica l inquadramento, per ogni singola PAT, in una gestione tariffaria, il tipo di polizza, la voce o le voci di lavorazione/i ed il relativo tasso di premio applicato. Nella tabella 1.1 è mostrato il numero di PAT (attive, non cessate, non fuori) presenti nell Archivio Aziende per gli anni Come si nota, nel corso degli anni aumenta (+30%) il numero di PAT presenti nell Archivio. Sempre nella stessa tabella sono indicate il numero di Aziende presenti nell archivio aziende negli anni compresi tra il 2000 ed il 2008 che passano da a Tabella 1.1 Numero PAT ed Aziende attive, residenti nel Lazio. Anni Anno Aziende PAT Aziende

9 Nell ambito della gestione Industria e Servizi i dati sono raggruppati in base a vari criteri: 1. per comparti, ciascuno dei quali raggruppa gruppi di tariffa INAIL correlati (gruppi delle lavorazioni previste dalla TARIFFA DEI PREMI costruiti dall INAIL). Ovviamente la voce di tariffa è attribuita dall INAIL solo agli infortuni che rientrano nelle gestioni Industria e Artigianato e non a quelli che avvengono nel Conto Stato o in Agricoltura. I comparti vengono assegnati a ciascuna PAT; 2. per macroaggregato economico: - industria (attività manifatturiere, attività estrattive, attività impiantistiche, attività di produzione e distribuzione energia, gas ed acqua, edilizia, attività dei trasporti e comunicazioni, attività della pesca, attività dello spettacolo, relative attività ausiliarie), - artigianato, - terziario (attività commerciali, comprese quelle turistiche, attività di produzione, intermediazione e prestazione dei servizi anche finanziari, attività professionali ed artistiche, relative attività ausiliarie), - altre attività (non rientranti nei punti precedenti fra le quali quelle svolte dagli Enti pubblici e dagli Enti locali); 3. per settore di attività economica, codice ATECO, attribuito dall ISTAT a ciascuna azienda. Tutte le aziende relative agli anni 2002 e seguenti sono classificate secondo questo nuovo codice, mentre le aziende elaborate negli anni precedenti presentano il codice ATECO91. I tre criteri classificativi nascono da esigenze diverse. Non è possibile il confronto tra i risultati ottenuti attraverso la classificazione per voce di tariffa INAIL con quelli ottenuti mediante gli altri metodi di classificazione dei settori produttivi. Ai fini di questo rapporto, la classificazione per codice di tariffa INAIL e quindi l analisi per comparto, risulta la più utile perché è quella che riunisce le lavorazioni in base al rischio infortunistico. Nel rapporto verranno comunque presentati i dati anche per classificazione ATECO sia per completezza che per omogeneità con gli altri documenti presentati precedentemente nella nostra e nelle altre regioni italiane. Il numero di addetti riportati nell archivio aziende (dipendenti e artigiani) non rappresenta il numero reale, ma una stima indiretta, che si presenta come unità di lavoro-anno calcolate facendo, per ciascuna Posizione Assicurativa Territoriale (PAT), il rapporto tra l'ammontare complessivo delle retribuzioni corrisposte nell'anno e 300 volte la retribuzione media giornaliera dei casi di infortunio verificatisi (e indennizzati) nelle aziende operanti nella stessa provincia ed appartenenti al grande gruppo di tariffa in cui è classificata la posizione assicurativa considerata. Il meccanismo di calcolo, che nella maggior parte dei casi porta ad una stima non significativamente differente dalla realtà, può comportare invece discostamenti (in pratica una sovrastima degli addetti) soprattutto in aziende di grandi dimensioni: nel caso infatti di grandi variazioni dell entità retributiva nei diversi livelli dell organizzazione aziendale (con rilevanti differenze tra alti e bassi salari), la massa salariale 4

10 al numeratore del calcolo è aumentata da una rilevante quota di soggetti ad alto salario ma in genere sono i lavoratori con più bassi salari che si infortunano e che quindi determinano il calcolo del salario medio; di qui la possibile determinazione di numeri di addetti sovrastimati rispetto alla realtà. In relazione alle aziende appartenenti al settore artigiano viene fornito il numero complessivo dei lavoratori autonomi (titolari, familiari e soci) frazionati in relazione ai periodi di lavoro effettuati nel corso dell anno. Inoltre, quando esiste, è riportato anche il numero degli operai-anno. Quest anno relativamente alle aziende è stata introdotta l informazione sul numero di contratti interinali stipulati dalle singole PAT (si precisa che se un lavoratore ha avuto più contratti interinali nell anno con quella azienda, viene considerato una volta sola). Per le ragioni elencate in precedenza e per la presenza dell accentramento contributivo, non è possibile stimare il reale numero di lavoratori delle Aziende presenti nel nostro territorio e quindi produrre conseguenti stime di rischio. Si fa presente che l accentramento contributivo è la possibilità che ha un azienda con più PAT di accentrare i pagamenti assicurativi in un'unica sede che viene definita PAT madre o accentrante. Tutti gli addetti dell Azienda sono quindi attribuiti alla PAT madre anche se gli infortuni vengono per lo più denunciati dalle PAT figlie o accentrate e solo in parte dalla PAT madre. In caso di accentramento contributivo, nell archivio delle aziende sono presenti soltanto le PAT accentranti (PAT madre ). Il numero di addetti disponibile nel database INAIL per il 2008 è pari a (numero di dipendenti PAT + il numero artigiani PAT). Secondo l ISTAT a fine 2008 il tasso di occupazione tra i 15 ed i 64 anni è pari al 60,2%, mentre il tasso di disoccupazione è pari al 7,5%. Gli addetti INAIL e gli occupati ISTAT sono però due insiemi diversi che non coincidono; nel caso degli addetti ISTAT la stima viene basata su un indagine campionaria a partire dal censimento e dalle rilevazioni trimestrali delle forze lavoro. L INAIL di contro non assicura tutti i lavoratori in attività. Il rapporto addetti INAIL /occupati ISTAT è pari circa all 80 % in tutte le Regioni del Nord e Centro scendendo al 50% per il Sud e le Isole. Le spiegazioni possono essere ricercate ad esempio nell accentramento contributivo oppure nel fatto che, negli addetti INAIL, non figurano i lavoratori impiegati in agricoltura. La tabella 1.2 mostra il totale degli infortuni denunciati negli anni divisi per regione di appartenenza della PAT; per le PAT laziali il numero di infortuni passa da a Tabella 1.2 Infortuni denunciati per residenza della PAT. Anni Residenza PAT Anno Lazio Altra Regione manca inf TOTALE

11 La tabella 1.3 mostra il numero di Aziende (Gestione Industria) che hanno prodotto infortuni in Regione negli anni , mentre la tabella 1.4 chiarisce la distribuzione del totale degli infortuni prodotti. Nel 2008 il 3,7 % delle aziende ha denunciato un solo infortunio, l 1 % da due a quattro, lo 0,2 % da cinque a nove ed infine lo 0,1% più di dieci eventi nel periodo. Tabella 1.3 Numero Aziende che hanno prodotto infortuni (denunciati) per residenza dell' Azienda. Anni Residenza AZIENDA Anno Lazio Altra Regione TOTALE Tabella 1.4 Numero Aziende (attive e residenti nel Lazio - gestione industria, artigianato, terziario, altre attività) per numero di infortuni. Lazio, Numero di infortuni Numero aziende n % n % n % , , , , , , , , , , , ,2 > , , ,1 TOTALE , , ,0 *nel calcolo non sono stati inseriti gli infortuni della gestione agricoltura e conto stato in quanto le relative aziende non sono contenute nell'archivio INAIL Una percentuale di aziende compresa tra lo 0,1 e lo 0,2% ha prodotto più di 10 infortuni tra il 2006 ed il 2008, di queste 247 li hanno prodotti in tutti e tre gli anni, 130 in due anni e 252 in un solo anno. Ovviamente tali dati evidenziano solo la distribuzione degli infortuni ma non la reale stima del rischio per azienda in quanto vanno comunque rapportati al numero di addetti impiegati in ogni unità produttiva. 6

12 Archivio infortuni Nell archivio sono presenti tutti gli infortuni avvenuti nella nostra Regione, compresi quelli avvenuti ai dipendenti delle ditte con sede fuori dal Lazio; come già detto (tabella 1.2) nel 2008 sono avvenuti in Regione infortuni di cui il 64% relativi a PAT regionali ed il 9% relativi a PAT di altra regione ma avvenuti nel Lazio. Va rilevato che nel 27% manca l informazione che identifica l appartenenza regionale della PAT. Nel 2008 su infortuni denunciati (compresi quelli in itinere e relativi a categorie speciali), sono poi stati definiti positivamente dall ente assicuratore. Tra i definiti ( , esclusi quelli in itinere e quelli relativi a categorie speciali), gli infortuni gravi con prognosi > 30 giorni sono stati pari a (7%), (tabella 1.5). L infortunio viene considerato grave in funzione dell entità delle lesioni che si sono verificate nel lavoratore, anche se non vi è una precisa ed univoca definizione di questo tipo di infortunio soprattutto relativamente alla modalità di interpretazione della gravità delle lesioni. Nel nostro caso abbiamo inteso gli infortuni gravi quelli che hanno una durata della temporanea superiore a 30 giorni escludendo i casi mortali. Tabella 1.5 Infortuni Gravi.(temporanea maggiore a 30 giorni) per genere e classe di età - esclusi mortali. Anni Genere F M Totale età n n n n.d > n.d > Nella figura seguente, viene mostrato l andamento dei tassi standardizzati degli infortuni indennizzati a livello nazionale. Si ricorda che il tasso grezzo è l indicatore che esprime il numero di infortuni che si verifica ogni addetti nel nostro territorio nel periodo considerato; per un confronto migliore tra le varie province italiane, eliminando le differenze legate ad una diversa distribuzione per attività economica, viene utilizzato il tasso standardizzato di infortunio in cui sono conteggiati tutti gli infortuni avvenuti nella provincia ed i cosiddetti infortuni importati (escludendo però gli infortuni in itinere ed a quelli relativi a categorie speciali). Un valore più elevato del tasso standardizzato in un ASL o regione rispetto ad un altra, esprime una maggiore prevalenza di infortuni in quell area indipendentemente dall attività economica prevalente. 7

13 Nel triennio in oggetto ( ), nella Regione Lazio, i valori più alti si osservano nella ASL di Viterbo, Latina, Frosinone (TG 25-29,9), seguiti dalla ASL di Rieti (TG 30-34,9); il valore più basso è relativo invece al Comune di Roma (TG 4) probabilmente perché in questa area territoriale è prevalente il settore terziario con minor rischio infortunistico. Grafico 1 - Tassi standardizzati nazionali. Anni Archivio malattie professionali L Archivio dell'inail contiene le malattie professionali di lavoratori, dipendenti ed autonomi, soggetti all obbligo assicurativo. Nell archivio viene indicata la data della denuncia effettuata dall azienda o dal lavoratore e quando presente, la data del decesso. Accanto alle malattie professionali tabellate (indicate nel D.P.R. 13 aprile 1994, n. 336), l archivio contiene anche le malattie non tabellate, qualora esista la prova che siano state contratte a causa della lavorazione svolta (sentenza della Corte Costituzionale 179/1988). A seconda delle prestazioni che verranno erogate al lavoratore, la malattia professionale può essere definita più volte; in tale evenienza, l informazione è riportata per ciascun anno in cui il caso è stato trattato. In questo rapporto sono contenute le denunce di malattia professionale effettuate nel periodo

14 1.2 ISTAT (dati di popolazione) L Istituto nazionale di statistica si occupa della produzione delle stime ufficiali degli occupati e delle persone in cerca di occupazione distinguendo, in base alle definizioni dell International Labour Office, la popolazione in età lavorativa (15 anni e oltre) in tre gruppi distinti: occupati, disoccupati, inattivi. Nella condizione di occupato si classificano le persone (con almeno 15 anni) che, nella settimana precedente l intervista, hanno svolto almeno un ora di lavoro retribuito in una qualsiasi attività. Nelle ultime rilevazioni vengono contati anche i lavoratori occupati in collaborazioni coordinate e continuative ed i lavoratori interinali. Le rilevazione sono trimestrali, continue e campionarie ed i risultati di tali rilevazioni sono disponibili sul web all indirizzo: dal quale sono stati tratti i dati occupazionali presentati nel rapporto. 1.3 Il sistema Informativo dell Emergenza Sanitaria (SIES) Il Sistema Informativo dell'emergenza Sanitaria (SIES) del Lazio istituito con la DGR 7628 del , è basato sulla registrazione degli accessi nei Pronto Soccorso della Regione. I dati raccolti dai singoli Istituti sono inviati ogni trimestre all'agenzia di Sanità Pubblica. Tra le informazioni raccolte dal SIES che pervengono all Agenzia vi è anche quella che identifica gli infortuni sul lavoro. Attraverso questa variabile è possibile ottenere informazioni sul fenomeno infortunistico complementari a quelle del database INAIL, relative all età ed al genere, alla ASL di residenza, alla gravità dell infortunio (definita in base al codice di Triage) ed all esito (ritorno a domicilio, ricovero, decesso). 1.4 Unioncamere (situazione produttiva) L Unioncamere è un ente pubblico che ha il compito di rappresentare e curare gli interessi generali delle Camere di Commercio italiane nei confronti di tutti gli interlocutori istituzionali a livello locale, regionale, nazionale e sovranazionale, incluse le organizzazioni imprenditoriali, dei consumatori e dei lavoratori. Le competenze dell Unioncamere sono disciplinate dalla Legge n.580 del 1993, che ha riformato l ordinamento delle Camere di Commercio, e da numerosi provvedimenti successivi che, soprattutto negli anni più recenti, hanno ampliato significativamente il ruolo e le funzioni attribuite agli enti camerali, valorizzandone la natura di rete istituzionale al servizio delle imprese e dei territori. 9

15 2 - La realtà produttiva regionale 2.1 La situazione socio economica e l andamento occupazionale nel 2008 I dati provenienti dall ISTAT mostrano un lieve incremento (1,2%) della popolazione residente nel Lazio tra il 2007 ( residenti) ed il 2008 ( residenti). La tabella 2.1 mostra, i residenti nella Regione divisi per sesso e classe di età considerando l intervallo compreso tra i 15 ed i 64 anni; l 8,5% dei residenti è rappresentato da soggetti nati all estero ( ). La popolazione regionale si concentra per il 72% circa nella provincia di Roma. La realtà dell area della capitale influenza pesantemente le dinamiche occupazionali e settoriali dell intera regione, esercitando una influenza determinante sulla crescita economica generale. La struttura dell economia laziale evidenzia da un lato un sottodimensionamento dei settori agricolo, industriale e manifatturiero (con l unica eccezione del polo farmaceutico) e dall altro un sovradimensionamento del settore dei servizi, riconducibile essenzialmente alla forte presenza delle attività di intermediazione monetaria e finanziaria, alla rilevanza delle attività professionali e di ricerca, nonché al peso delle pubbliche amministrazioni centrali. Tabella 2.1 Popolazione residente per genere e classe di età anni (dati ISTAT). Lazio 2008 Genere F totale M totale TOTALE età 2008 n % < , , , , , ,0 < , , , , , , A livello economico, nel 2008, è iniziata la fase di deterioramento del tessuto di impresa del Lazio, in linea con la situazione a livello nazionale. A fine 2008 si è registrato un calo, seppure non importante, della percentuale di aziende con fatturato ed utile in aumento. Gli indici sintetici della produzione, del fatturato e degli ordini risultano in calo sia congiunturale (rispetto al quadrimestre precedente) che tendenziale (rispetto al primo quadrimestre del In una situazione di affanno dell economia regionale solo la provincia di Roma sembra tenere le posizioni raggiunte nel terzo quadrimestre 2007 mentre sono in difficoltà le province settentrionali di Viterbo e Rieti e soprattutto quelle meridionali di Frosinone e di Latina. Solo per il 23,2% delle imprese il fatturato è in crescita, per il 38,6% è stazionario e per il 38,2% si è ridotto. Nelle difficoltà generali, i settori che 10

16 manifestano le performance migliori sono agricoltura e commercio, mentre il settore edile mostra un marcato ridimensionamento; in una fase stazionaria anche il comparto manifatturiero. Rispetto all ultimo quadrimestre del 2007 aumenta il numero delle imprese in fase stazionaria, ovvero con una crescita assai contenuta. Come si nota nel grafico 1 la percentuale delle imprese in fase espansiva è pari al 15%, lievemente inferiore rispetto al 19% registrato alla fine del 2007; il 48% delle imprese si trova invece in una fase stazionaria ed il 21 % in ridimensionamento. Grafico 1 - Situazione economica, fase congiunturale (rispetto al primo quadrimestre 2007) indicata dall impresa. Lazio, 2008 (fonte Unioncamere) Consolidamento 16% Crescita/espansione 15% Ridimensionamento 21% Stazionarietà (mercato poco dinamico 48% Come mostrato nel grafico 2, le aziende medio-piccole registrano maggiore difficoltà rispetto alle aziende di grandi dimensioni: il 56,7% delle imprese con un numero di lavoratori inferiore a 15 si trova in fase stazionaria. Grafico 2 - Fase congiunturale (rispetto al primo quadrimestre 2007) per classe di addetti, % di imprese. Lazio, 2008 (fonte Unioncamere) 100% 90% 3,0 14,30 8,2 15,0 22,7 Crescita/espansione 80% 70% 60% 50% 40% 56,7 21,3 48,1 16,3 47,6 16,4 42,3 Consolidamento Stazionarietà (mercato poco dinamico) Ridimensionamento 30% 20% 10% 0% 26,0 22,4 21,1 18,6 Da 1 a 15 Da 16 a 49 Da 50 a e olt re 11

17 I dati ISTAT del 2008 indicano che nel Lazio il tasso di attività (rapporto tra popolazione attiva e persone in età lavorativa) è pari al 65,1% ed il tasso d occupazione medio è pari al 60,2% : entrambi rilevano un trend superiore al dato nazionale (63% e 58%). Il tasso di disoccupazione regionale (rapporto percentuale tra persona in cerca di lavoro e forza lavoro x 100) a fine 2008 è pari al 7,5%. Sebbene in termini generali il 2008 abbia fatto registrare un incremento della forza lavoro, occorre sottolineare che c è stato un aumento del lavoro flessibile con particolare riferimento ai collaboratori a progetto il cui numero ha registrato un aumento, rispetto all anno precedente, del 18%. I lavoratori precari sono impiegati soprattutto nei settori delle comunicazioni e telecomunicazioni, della consulenza, della ricerca, della sanità, dell informatica, dell istruzione e del commercio. L occupazione straniera è cresciuta moderatamente per il centro Italia (+0,3 per cento, pari a unità). Le iscrizioni alla Camera di Commercio nel Lazio nel 2008 sono state , le cessazioni con un tasso di crescita pari all 1,69% inferiore rispetto a quello del 2007 (2,19%). 2.2 Le Aziende del Lazio contenute nel database dei flussi informativi INAIL ISPESL La tabella 2.2 mostra il numero di PAT (attive e non cessate) diviso per il territorio di ciascuna ASL negli anni compresi tra il 2000 ed il Nel 2008, le ASL del comune di Roma accolgono più della metà delle PAT attive nel territorio laziale, seguite dalla ASL di Latina, Roma H e Frosinone, Roma G, Viterbo, Roma F, Rieti. Si nota, inoltre, un lieve aumento del numero di PAT regionali (+3,7%) rispetto all anno precedente. Tabella 2.2 Numero di PAT attive e residenti nel Lazio per ASL. Anni n % n % n % n % n % n % n % n % n % RM (A-E) , , , , , , , , ,7 RMF , , , , , , , , ,5 RMG , , , , , , , , ,8 RMH , , , , , , , , ,5 VT , , , , , , , , ,9 RI , , , , , , , , ,0 LT , , , , , , , , ,0 FR , , , , , , , , ,5 TOTALE , , , , , , , , ,0 2.3 Il fenomeno dell accentramento contributivo nelle ASL del Lazio. Le Regioni che, come il Lazio, sono soggette ad un forte accentramento contributivo, hanno numerose difficoltà nella stima degli addetti presenti nel loro territorio; al comune di Roma è attribuito un numero di addetti di molto superiore a quelli che in realtà insistono nel territorio con una conseguente sottostima del fenomeno infortunistico misurato. Nel 2008, le aziende accentranti sono lo 0,3% del totale e si registrano soprattutto nei comparti elettricità Gas ed Acqua (5,1%) ed Industria Chimica e Petrolio (2,2%). 12

18 3 Infortuni denunciati Si considera infortunio, ai fini della tutela assicurativa obbligatoria, ogni evento avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un'inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un'inabilità temporanea assoluta. Rientrano pertanto nella nozione di infortunio tutelabile non solo gli eventi conseguenti al rischio proprio dell'attività svolta dal lavoratore, o di attività ad essa connessa, ma anche quelli eziologicamente riconducibili al rischio insito nell'ambiente di lavoro, e cioè al rischio determinato dallo spazio delimitato dal complesso dei lavoratori in esso operanti e dalla presenza di macchine e di altre fonti di pericolo. Gli infortuni denunciati sono rappresentati dal totale degli infortuni notificati all INAIL; la cosiddetta "definizione" degli infortuni da parte dell ente assicuratore richiede, invece, un certo periodo di tempo. Questo spiega la differenza consistente tra il numero degli infortuni denunciati, quelli cioè realmente accaduti, e quelli "definiti". La denuncia è l atto formale necessario per la definizione di un evento infortunistico ed il procedimento assicurativo inizia con il primo certificato medico rilasciato dal Pronto Soccorso, dal medico di base o da altri sanitari; la denuncia degli infortuni è obbligatoria solo per i casi che rientrano nella definizione del T.U., ma in virtù delle considerazioni precedenti vengono notificati all Istituto anche infortuni che non rientrano in questa definizione. Il D.Lgs 81/2008 all art.18 comma 1 lettera r prevede tra gli obblighi del datore di lavoro la trasmissione all INAIL di tutti gli infortuni che comportino l assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell evento. Gli infortuni denunciati totali nel Lazio nel 2008 sono e rappresentano il 7,3% degli infortuni denunciati in Italia ( ). Il trend nazionale mostra un decremento degli infortuni denunciati rispetto al 2007, in linea con quanto registrato nella Regione Lazio (da a ). Il Grafico 1 mostra il totale degli infortuni denunciati per luogo di accadimento dell evento compresi gli in itinere e quelli relativi a categorie speciali. Nel 2000 si nota una sottostima dei dati relativi agli infortuni prodotti fuori regione in quanto il dato è disponibile soltanto per i settori edilizia e trasporti. In generale, comunque, lungo tutto il periodo , le denunce di infortuni prodotti in regione sono in lieve aumento (+2,6%, da nel 2000 a nel 2008), anche se, si nota una lieve riduzione rispetto all anno precedente nel 2002, nel 2004, nel 2005 ed infine nel 2008; relativamente a quest ultimo anno, si registra, anche, una lieve riduzione (- 1,7%) degli eventi denunciati accaduti fuori regione. 13

19 Grafico 1 - Infortuni denunciati per regione dell evento in aziende con sede PAT nel Lazio. Anni * Lazio fuori regione *per il 2000 l informazione è disponibile soltanto per i settori edilizia e trasporti Tra gli infortuni denunciati avvenuti in regione, una percentuale importante è rappresentata da quelli in itinere (vedi definizione nel glossario) e da quelli riferiti ad alcune categorie professionali definite speciali (sportivi professionisti, studenti, addetti ai sevizi domestici, iscritti a polizze speciali). Laddove non specificato, in tutte le tabelle del rapporto gli eventi accaduti in itinere e relativi a categorie speciali sono esclusi dall analisi. Per quanto riguarda gli apprendisti, sono stati esclusi per gli anni ed invece inclusi nel totale degli infortuni sul lavoro a partire dal Tale decisione nasce dalla considerazione che questa categoria appare a tutti gli effetti inserita nel modo lavorativo, sia per l età media dei lavoratori che per le tipologie di rischio a cui sono esposti. La tabella 3.1 mostra la percentuale degli infortuni in itinere e quelli riferiti alle categorie speciali. Rispetto al totale degli infortuni denunciati, gli in itinere presentano un incremento dal 2006 al 2008 (10,5% nel 2000, 12,7% nel 2008). Fra le categorie speciali, gli studenti presentano valori stabili in tutti gli anni in studio pari a circa il 10% degli infortuni denunciati totali. 14

20 Tabella 3.1. Infortuni denunciati in itinere ed occorsi a categorie speciali. Anni Categorie n %* n %* n %* in itinere , , ,7 sportivi professionisti 32 0,0 34 0,1 28 0,0 studenti , , ,4 collaboratori domestici 306 0, , ,5 iscritti a polizze speciali 491 0, , ,7 TOTALE categorie non esclusive (in molti casi uno stesso infortunio riguarda più categorie) * % sugli infortuni denunciati totali 2006 Nel Grafico 2 sono riportati i dati degli infortuni denunciati, esclusi gli in itinere e le categorie speciali (dal 2005 sono inclusi anche quelli occorsi ad apprendisti). Si osserva nel periodo una riduzione del numero di infortuni del 9 % (da a ), alla quale contribuiscono prevalentemente gli uomini (-15,1%), mentre tra le donne si è registrato un incremento del 6,2 %. Nel 2008 tra i maschi la classe di età maggiormente rappresentata è quella tra i 30 ed i 39 anni (29,7 %), tra le femmine quella compresa tra i 40 ed i 49 anni (29,7%). La percentuale di infortuni sul lavoro tra gli uomini è sempre superiore a quella calcolata tra le donne e ciò vale per tutti gli infortuni analizzati in questo rapporto. Tale andamento probabilmente è l espressione di una maggiore occupazione maschile, in particolare nei comparti più soggetti ad infortuni. Grafico 2 - Infortuni denunciati per genere, classe di età e periodo di accadimento dell evento. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) < < F M

21 Nel Grafico 3 è riportata la distribuzione percentuale degli infortuni denunciati per paese di nascita: nati in Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM) ed in Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA). Dal 2002 (nel 2000 e nel 2001 era consistente il numero di dati mancanti) si osserva un incremento del numero assoluto di infortuni tra i lavoratori nati in PFPM (+104%) ed una lieve riduzione (-1,1%) tra quelli nati in PSA. La percentuale di infortuni denunciati tra lavoratori provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria passa dal 4,0% nel 2002 all 8,7% nel 2008 rispetto al totale. Grafico 3 - Infortuni denunciati (%) per Paese di nascita (vedi nota) e anno di accadimento dell evento. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) ,7 8 7,8 7 6,8 6 5,8 6,2 6,3 % 5 4 4, ,7 3,2 1 0,9 1,0 1,1 1,2 1,2 1,2 1,2 1,4 1, * PFPM PSA Nota: PFPM: Paesi a Forte Pressione Migratoria PSA: Paesi a Sviluppo Avanzato Le ASL che hanno registrato il numero maggiore di infortuni nel periodo considerato sono quelle del comune di Roma, seguite dalla ASL di Latina e Frosinone. Complessivamente, l andamento infortunistico mostra un lieve calo (-2,3%); esaminandolo per singola ASL, la Roma G presenta una riduzione del 15,%, la ASL di Rieti del 13,9%, la ASL di Frosinone del 6,7%, Viterbo del 5%, la Roma H del 4,5%, Latina del 3,6%, il Comune di Roma del 2,6% ed infine la Roma F del 2,1%, (tab.3.2). 16

22 Tabella 3.2 Infortuni denunciati per ASL di appartenenza della PAT. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) ASL n % n % n % RM (A-E) , , ,9 RMF , , ,5 RMG , , ,2 RMH , , ,9 VT , , ,0 RI 789 1, , ,4 LT , , ,9 FR , , ,6 altra regione , , ,4 nd , , ,1 TOTALE ,0 L andamento infortunistico per gestione economica, mostrato nel Grafico 4, evidenzia la riduzione del fenomeno in agricoltura (-46,1%) ed industria e servizi (-7,5%) e l incremento degli infortuni denunciati nel conto stato (+22%). Grafico 4 - Infortuni denunciati per gestione economica e per anno di accadimento dell evento. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) * Agricoltura Industria e Servizi Conto Stato 17

23 4 Infortuni definiti 4.1 Infortuni definiti positivamente In questo capitolo del rapporto sono esaminati gli infortuni definiti positivamente dall INAIL che hanno comportato un assenza dal lavoro superiore ai 3 giorni e non hanno causato decesso. L infortunio definito è quello per cui si è concluso l iter sanitario ed amministrativo da parte dell ente assicuratore. Tutti gli infortuni denunciati vengono definiti, talvolta però la definizione può richiedere tempi più o meno lunghi e quindi a breve termine è possibile rilevare differenze tra il numero di casi denunciati ed il numero di casi definiti per lo stesso anno di evento. Per ciascun infortunio di cui l INAIL viene a conoscenza si apre una pratica che può chiudersi : - con l erogazione all infortunato dell indennizzo - senza alcun esborso economico nei casi non indennizzati, ma riconosciuti positivamente, nei casi chiusi in franchigia ed, infine, nei casi non riconosciuti come avvenuti sul lavoro. L indennizzo varia a seconda delle conseguenze dell infortunio. La tabella 4.1 mostra gli infortuni definiti positivamente avvenuti in itinere e quelli relativi a categorie speciali. Si nota come gli infortuni in itinere presentino un aumento consistente in tutto il periodo in studio arrivando a rappresentare il 16,2 % nel Tabella 4.1 Infortuni definiti positivamente in itinere e per categorie speciali e loro percentuale sul totale (infortuni definiti positivamente con inabilità >3 giorni e che non hanno causato decesso). Anni categorie n % n % n % in itinere , , ,2 sportivi professionisti 20 0,0 24 0,1 22 0,1 studenti , , ,9 collaboratori domestici 229 0, , ,5 iscritti a polizze speciali 402 0, , ,9 TOTALE Il Grafico 1 mostra la distribuzione degli infortuni, con esclusione di quelli in itinere e relativi a categorie speciali, per genere, classe di età ed anno di accadimento dell evento. Complessivamente, si registra una progressiva riduzione del numero di questi infortuni nel periodo (-16,1%) sia per i lavoratori di sesso maschile che femminile. Nel 2008, è possibile, però, una sottostima dei casi, per il mancato completamento dell iter amministrativo e sanitario. I maschi, comunque, risultano sempre maggiormente coinvolti: nel 2008 spettano loro il 69% degli infortuni definiti positivamente con inabilità >3 giorni. La classe di età in cui si registra un maggior numero di eventi nel 2008 è, per gli uomini, quella compresa tra i 30 ed i 39 anni (29,4%) per le donne quella compresa tra i 40 ed i 49 anni (31%), tale andamento rispecchia quello del 18

24 totale degli infortuni denunciati relativamente allo stesso anno. Nel periodo il rapporto tra gli eventi denunciati e quelli definiti positivamente con inabilità temporanea >3 giorni e che non hanno causato decesso si mantiene nel complesso stabile (tranne un lieve calo nel 2008 legato ai tempi di definizione) ed è pari circa al 68% (grafico 1 capitolo 3, grafico 1 capitolo 4). Grafico 1 - Infortuni definiti positivamente per genere, classe di età e periodo di accadimento dell evento. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) < < F M Il Grafico 2 mostra l andamento dell evento infortunistico per nazione di nascita; appare evidente lungo tutto il periodo ( ) l aumento consistente del numero di infortuni definiti positivamente tra i nati in PFPM (+115%). Nel 2008 il 90,7% degli infortuni è occorso a lavoratori nati in Italia, l 8,1 % a lavoratori nati in PFPM, ed infine l 1,1% a lavoratori nati in PSA. 19

25 Grafico 2 - Infortuni definiti positivamente con inabilità >3 giorni (%), esclusi decessi, per Paese di nascita (vedi nota) e per anno di accadimento dell evento. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) ,1 % ,5 5,9 5,9 6,6 7, ,1 3,4 3, ,1 1,1 1,1 1,2 1,2 1,1 1,1 1,4 1, PFPM PSA Nota: PFPM: Paesi a Forte Pressione Migratoria PSA: Paesi a Sviluppo Avanzato Le PAT che hanno prodotto il maggior numero di infortuni definiti positivamente appartengono al comune di Roma, con una frequenza nel complesso lievemente decrescente nel corso degli anni. Nel 2008 nel Lazio le PAT del comune di Roma vengono seguite da quelle da Latina, Frosinone, Roma H, Roma G, Viterbo, Roma F, e Rieti. Se si considera il periodo nella maggior parte delle ASL si nota una riduzione del numero di infortuni definiti positivamente; tralasciando l ultimo anno, tale riduzione è circa dell 8,9% nella Roma G, del 8,3% a Viterbo, del 5 % a Rieti, del 3,9 % a Latina, del 2,1% nel territorio del Comune di Roma, ed infine dell 1,1% nella ASL di Frosinone. Soltanto nel territorio della Roma F si registra un lieve aumento nel periodo esaminato (+1,4%) (tab. 4.2). 20

26 Tabella 4.2 Infortuni definiti positivamente con inabilita > 3 giorni (esclusi decessi) per Asl di appartenenza della PAT. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) ASL n % n % n % RM (A-E) , , ,2 RMF , , ,1 RMG , , ,1 RMH , , ,0 VT , , ,8 RI 667 1, , ,9 LT , , ,5 FR , , ,3 altra regione , , ,7 nd , , ,6 TOTALE , , ,0 La tabella 4.3 mostra la natura degli infortuni definiti positivamente dall INAIL. Le tipologie più frequenti risultano essere le contusioni, le lussazioni e distorsioni, le ferite e le fratture. Tabella 4.3 Infortuni definiti positivamente con inabilita > 3 giorni (esclusi decessi) per natura del trauma. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali). Natura n % n % n % Sconosciuta 317 0, , ,0 Ferita , , ,9 Contusione , , ,8 Lussazione, distorsione , , ,8 Frattura , , ,1 Perdita anatomica 157 0, , ,4 Lesioni da infezioni parassiti 77 0,2 39 0,1 49 0,2 Lesioni da altri agenti , , ,4 Corpi estranei 543 1, , ,8 Lesioni da sforzo 143 0, , ,6 TOTALE , , ,0 Gli infortuni definiti positivamente dall'inail, nel 2008, hanno interessato per lo più l'arto superiore (34,7%) e l'arto inferiore (30,9%); questo aspetto ben si addice al fatto che il maggior numero di infortuni è rappresentato da contusioni, lussazioni e distorsioni. L'interessamento della parete toracica è avvenuto nell 8,6%, seguono con percentuali inferiori l interessamento della faccia e del collo (5,9%) del cranio (5,4%) (tab.4.4). Tabella 4.4 Infortuni definiti positivamente con inabilità > 3 giorni (esclusi decessi) per sede del trauma. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) Sede n % n % n % Cranio , , ,4 Faccia collo , , ,9 Occhio orecchio , , ,6 Organi interni 199 0, , ,6 Colonna vertebrale , , ,3 Parete toracica , , ,6 Arto superiore , , ,7 Arto inferiore , , ,9 nd 317 0, , ,0 TOTALE , , ,0 21

27 4.2 Infortuni con inabilità permanente (riduzione delle capacità lavorative con postumi permanenti di grado uguale o superiore al 6%) Per inabilità permanente si intende l inabilità che comporta una riduzione delle capacità lavorative con postumi permanenti di grado uguale o superiore al 6% (art. 13 D.Lgs. 38/2000). Per gli infortuni avvenuti prima del 25/07/2000 sono considerati definiti in permanente quelli che hanno postumi permanenti superiori al 10%; dopo tale data sono definiti in permanente quelli con postumi superiori al 5% e la valutazione del danno comprende anche il danno biologico. La tabella 4.5 mostra una lieve riduzione del fenomeno nel periodo considerato (da 2070 casi nel 2006 a 1456 nel 2008) anche se i dati dell anno 2008 sono soggetti ad una sottostima legata ai tempi di definizione dell infortunio. Sia per i lavoratori di sesso maschile e sia per i lavoratori di sesso femminile la classe di età in cui si registra un maggior numero di infortuni in permanente è, per il 2008, quella > 50 anni, anche se con percentuali differenti (Donne: 54%, Uomini :36,3%). Tabella 4.5 Infortuni con inabilità permanente 6% per genere e classe di eta. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali). Genere F totale M totale TOTALE età n % n % n % <18 0 0,0 0 0,0 0 0, ,8 24 5,5 16 4, , , , , , , , , ,0 nd 0 0,0 0 0,0 0 0, , , ,0 <18 3 0,2 1 0,1 0 0, , , , , , , , , , , , ,3 nd 5 0,3 3 0,2 3 0, , , ,

28 5 Infortuni mortali 5.1 Infortuni denunciati In questo capitolo sono analizzati gli infortuni mortali denunciati e definiti nel periodo (si considerano consolidati i dati relativi agli anni precedenti contenuti nelle precedenti edizioni del Rapporto Regionale); i decessi avvenuti in Regione nel 2008 sono stati 123 compresi quelli avvenuti in itinere ed a lavoratori appartenenti alle categorie speciali. La tabella 5.1 mostra la percentuale di infortuni avvenuti in itinere ed occorsi a categorie speciali ( studenti, collaboratori domestici, iscritti a polizze speciali) in rapporto al totale degli infortuni mortali denunciati nel periodo considerato. Nel 2008, è evidente, rispetto all anno precedente, una lieve riduzione delle denunce (da 143 a 123 eventi). In tutti gli anni una quota importante è rappresentata dagli infortuni in itinere che, sempre nel 2008, costituiscono il 23,6% degli infortuni denunciati totali. Tabella 5.1 Infortuni mortali denunciati occorsi in itinere e a categorie speciali, e loro percentuale sul totale dei mortali denunciati. Anni Categorie speciali n % n % n % in itinere 34 23, , ,6 studenti 0 0,0 0 0,0 1 0,8 collaboratori domestici 1 0,7 1 0,7 1 0,8 iscritti a polizze speciali 2 1,4 1 0,7 0 0,0 apprendisti 2 1,4 1 0,7 2 1,6 TOTALE mortali denunciati distribuiti per anno La tabella 5.2 mostra gli infortuni mortali denunciati per genere ed età, senza le categorie speciali e gli infortuni in itinere. Nel 2008, tra gli uomini, la maggiore percentuale di casi si osserva nella fascia di età più avanzata (>50 anni, 38,5%); tra le donne la percentuale non è ben valutabile dato lo scarso numero di osservazioni, comunque si registrano 6 casi in lavoratrici con età >50 anni. L andamento generale degli eventi mortali mostra una diminuzione progressiva nel corso degli anni (da 112 casi nel 2006 a 91 nel 2008). Tabella 5.2 Infortuni mortali denunciati per genere, classe di eta. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) Genere F totale M totale TOTALE età n % n % n % <18 0 0,0 0 0,0 0 0, ,0 0 0,0 2 15, ,9 1 20,0 4 30, ,3 3 60,0 1 7, ,6 1 20,0 6 46,2 nd 1 14,3 0 0,0 0 0, , , ,0 <18 1 1,0 0 0,0 0 0, , , , , , , , , , , , ,5 nd 0 0,0 1 1,0 1 1, , , ,

29 Nel 2008 si nota che il numero di denunce di infortuni mortali è maggiore per PAT residenti nelle ASL del Comune di Roma (30,8%), seguite dal territorio di Frosinone (9,9%), dalla ASL di Viterbo (5,5%), dalla ASL Roma G, Roma H e Latina (4,4%), dalla ASL Roma F (3,3%) ed infine dalla ASL di Rieti (1,1%). Sono 8 gli eventi mortali accaduti nel Lazio a lavoratori occupati in PAT che risiedono fuori dal Lazio (8,8%) (tab.5.3). Tabella 5.3 Infortuni mortali denunciati per ASL di appartenenza della PAT. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali). ASL n % n % n % RM (A-E) 31 27, , ,8 RMF 3 2,7 3 3,0 3 3,3 RMG 5 4,5 8 7,9 4 4,4 RMH 7 6,3 6 5,9 4 4,4 VT 4 3,6 5 5,0 5 5,5 RI 3 2,7 2 2,0 1 1,1 LT 13 11,6 3 3,0 4 4,4 FR 7 6,3 9 8,9 9 9,9 altra regione 12 10,7 10 9,9 8 8,8 nd 27 24, , ,5 TOTALE , , ,0 5.2 Infortuni definiti positivamente La tabella 5.4 descrive l andamento negli anni per genere e classe di età degli infortuni mortali definiti positivamente. In tutti gli anni indagati la frequenza infortunistica è di molto superiore tra i maschi (nel %). L andamento del fenomeno appare in diminuzione in tutto il periodo (possibile sottostima). Relativamente a lavoratori di sesso maschile le età maggiormente colpite sono risultate quelle >50 anni e quelle comprese tra i 40 ed i 49 anni. Per donne non è possibile fare una analisi specifica per il basso numero di casi rilevati. Considerando il periodo , l andamento del rapporto degli infortuni definiti su quelli denunciati è variabile (tab. 5.2 e 5.4). Nel 2006 gli eventi definiti sono il 65% di quelli denunciati; successivamente nel 2007 meno della metà degli infortuni denunciati è definito positivamente dall INAIL (49%). Tabella 5.4 Infortuni mortali definiti positivamente per genere, classe di eta. Anni (esclusi in itinere e categorie speciali) Genere F totale M totale TOTALE età n % n % n % ,0 0 0,0 1 14, ,0 1 25,0 3 42, ,0 2 50,0 1 14, ,0 1 25,0 2 28,6 nd 1 50,0 0 0,0 0 0, , , , ,7 8 17,8 7 18, , ,9 8 21, , , , , , ,7 nd 0 0,0 0 0,0 0 0, , , ,

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