RAPPORTO ANNUALE 2008 SULL ECONOMIA TREVIGIANA. L economia reale dal punto di osservazione delle Camere di Commercio

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1 RAPPORTO ANNUALE 2008 SULL ECONOMIA TREVIGIANA L economia reale dal punto di osservazione delle Camere di Commercio

2 SETTORE SVILUPPO IMPRESE Marco D Eredità Segretario Generale CURATORE DEL PROGETTO Federico Callegari Responsabile area Studi - Sviluppo Economico Territoriale REALIZZAZIONE A CURA DI Michela Bianchin, Meri Dalla Libera, Caterina Lorenzon, Anna Morandin, Tamara Stradiotto Camera di Commercio di Treviso, maggio 2009 Piazza Borsa Treviso Tel.: Fax.: studi@tv.camcom.it Website:

3 PRESENTAZIONE L onda d urto dello shock finanziario globale, come molti temevano, si è trasmesso all economia reale, già sotto pressione per i rincari delle materie prime e per gli effetti di una speculazione senza regole. Nell ultimo trimestre 2008 si è innescata la gravissima crisi di fiducia nell uso del denaro con una duplice conseguenza. Da un lato ha sottratto leva finanziaria al sistema e dall altro ha lasciato in apnea i mercati, determinando soprattutto per i beni durevoli e d investimento - repentini cali di domanda e conseguenti flessioni della produzione industriale. Gli effetti sull occupazione sono ancora tutti da stimare. Anche per il sistema produttivo trevigiano, in piena corsa da tre anni sui principali mercati internazionali, non ha potuto evitare questa improvvisa, quanto profonda, frenata dell economia. Il 2008 si è rivelato,quindi, un anno bifronte: per circa 9 mesi sono cresciuti l export ed il fatturato ma nell ultimo scorcio dell anno gli indicatori sono peggiorati e la produzione industriale è stata penalizzata con ripercussioni negative anche sulla Cassa Integrazione e sulla vita delle aziende. Il Rapporto, quindi, è integrato da due specifici strumenti che completano gli scenari della 7^ Giornata dell Economia: una fotografia, aggiornata ai primi tre mesi del 2009, dell economia trevigiana, che ingloba il più recente monitoraggio sulla congiuntura economica, completato il 30 aprile; una nota di approfondimento sui possibili impatti della crisi, dato il modello di sviluppo e specializzazione della provincia, realizzata dall Istituto G. Tagliacarne di Roma a partire da 100 interviste telefoniche, effettuate ad aziende operanti nell industria e nei servizi. Sono infatti convinto che, di fronte alla drammatizzazione mediatica della crisi e al susseguirsi di previsioni, diventa obbligatorio trovare un ancoraggio sicuro e credibile nei dati reali. Si parla di una possibile ripresa per il 2010 ma dobbiamo essere molto cauti nell esame dei dati economici per non ingenerare attese o delusioni. Non nascondo la mia preoccupazione per le imprese oggi in difficoltà e per i lavoratori che perdono il posto di lavoro o che devono affrontare settimane o mesi con redditi ridotti. Su questo fronte siamo chiamati tutti a dare una prova di tenuta della coesione sociale. 3

4 Resto tuttavia dell idea che usciremo per primi dalla crisi perchè saranno decisive le leve dell internazionalizzazione e della riorganizzazione innovativa adottate negli ultimi anni dal nostro sistema manifatturiero e dal terziario. Attraverso questi processi siamo cresciuti fino all altro ieri e siamo diventati più competitivi. E questi stessi processi, debitamente rafforzati, ci faranno riprendere il ciclo espansivo di crescita economica. Quel che è importante è non cessare di prefigurarci cosa vogliamo essere domani perché questa crisi ridisegnerà nuovi business e mercati,oltre che cambiare alcune abitudini di vita. Federico Tessari Presidente CCIAA Treviso 4

5 SEZIONE 1 Indicatori congiunturali 5

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7 1 INDICATORI CONGIUNTURALI 1.1 La giostra fuori di sesto Negli ultimi mesi del 2008 l economia mondiale è andata giù come un sasso. Tutti gli analisti concordano nel dire che non si era mai vista una cosa simile negli ultimi decenni. La decelerazione è stata intensa, repentina e sincrona: ha coinvolto contestualmente tutte le economie, sia quelle industrializzate che quelle emergenti. La miccia d innesto è stata il fallimento della Lehman Brothers, con il suo debito di 613 miliardi di dollari. In realtà, l implosione della finanza globale è stata determinata da una più ampia serie di fatti interlacciati da una circolarità diabolica: subprime ed utilizzo oltre misura del credito al consumo, inscatolamento dei debiti nei derivati, speculazione sulle materie prime in funzione delle scommesse finanziarie, conseguente aumento dell inflazione e dei tassi, erosione del potere d acquisto. A questo punto della spirale, la trasmissione della crisi dalla finanza all economia reale è stata inevitabile: nella forma combinata del credit crunch e del crollo della domanda globale, soprattutto per i beni durevoli. L Italia, già strutturalmente debole, è stata interessata da una contrazione profonda della produzione industriale: per trovare un precedente occorre risalire al Le dinamiche della crisi, tra il febbraio 1992 e il luglio 1993 non bastano come termine di paragone. Gli analisti di Congiuntura ref. (nota del 26 gen 09) spiegano: allora, in un anno e mezzo, i livelli produttivi si ridussero del 5,2% e il PIL si contrasse complessivamente del 1,9%. Attualmente, invece, la contrazione cumulata dei livelli produttivi dell industria è stata ben più ampia, pari al 12,6%, più del doppio di quanto osservato quindici anni fa. Un peggioramento così radicale del quadro economico a cavallo dell anno rende problematico e già vecchio qualsiasi consuntivo 2008, anche a livello provinciale. Il consuntivo è problematico, perché tutto è accaduto da settembre-ottobre: c erano segnali di rallentamento, ma fino ad allora molti indicatori (si pensi anche alle esportazioni provinciali per i primi nove mesi del 2008) sono rimasti ampiamente in positivo. Più di un impresa ha raccontato di telefoni improvvisamente muti (assenza di ordini) a partire dall autunno. Il consuntivo, inoltre, nasce già vecchio, perché comunque, capito quel che si doveva capire della crisi, siamo in realtà tutti protesi a monitorare come stanno andando i primi mesi del 2009: se gli indicatori abbiano raggiunto il pavimento o continuino a flettere; quali siano i punti di tensione, di questa 7

8 crisi, e per quanto tempo siano sopportabili dal mondo delle imprese e dei lavoratori; quando si potrà intravedere un cenno di ripresa; come ne usciremo. Da qui scaturiscono alcune scelte editoriali, richiamate in presentazione: il Rapporto, nella sua veste istituzionale, e per continuità rispetto alle edizioni passate, resta lo strumento attraverso il quale si consegna la fotografia al 2008, con tutte le avvertenze del caso (visto il clamoroso punto di rottura in esso contenuto); in pubblicazioni a latere (Nota Aggiuntiva ed eventuali altri paper facilmente aggiornabili) si darà invece conto della crisi, dei suoi impatti, della sua dinamica, via via che si renderanno disponibili nuovi aggiornamenti statistici rispetto al momento in cui stiamo chiudendo questo testo. Chiarita questa impostazione di fondo, il presente capitolo si articola nel modo seguente: il paragrafo 1.2 presenta il consueto monitoraggio congiunturale condotto sull industria manifatturiera provinciale, con particolare riferimento alle indicazioni raccolte dalle imprese nel terzo e nel quarto trimestre 2008 e ai dati della Cassa Integrazione Guadagni (l analisi del manifatturiero continua poi idealmente nel capitolo 2, dedicato al commercio con l estero); il paragrafo 1.3 illustra il nuovo monitoraggio congiunturale sul commercio e sui servizi, esteso da Unioncamere Veneto anche a livello provinciale, il paragrafo 1.4 chiude infine il capitolo con altri indicatori di contesto relativi ai fallimenti, ai protesti, ai depositi ed impieghi bancari. 1.2 La frenata anticipata del manifatturiero Dopo 3 anni di crescita consecutiva, il manifatturiero trevigiano chiude il 2008 con una produzione in flessione del 7,2% rispetto al Leggendo in sequenza le variazioni congiunturali (trimestre su trimestre precedente), si comprende bene come la frenata del manifatturiero sia tutta avvenuta subito dopo l estate, quasi in sincronia con la crisi finanziaria, e forse giocando un po di anticipo rispetto alla crisi dei mercati reali. A settembre, rispetto al giugno 2008, l indicatore già conosceva una flessione del 10,2%; ma questa flessione si è contenuta al -0,7% negli ultimi 3 mesi. Analogo profilo ha il fatturato: del -6,9% è la variazione rilevata a settembre, sul trimestre precedente; a dicembre tale variazione risale persino al +1,1%, grazie all effetto-alone esercitato (ancora per poco) dalla buona tenuta sui mercati esteri (+4,4% la variazione trimestrale del fatturato estero). 8

9 La batosta era comunque in arrivo: già lo annunciavano gli indicatori sulla raccolta di nuovi ordinativi. Quelli dal mercato interno passavano dal pur debole +0,2% del giugno 2008 al -6,5% di settembre; quelli dal mercato estero invertivano bruscamente la dinamica, dal +2% al -4,5%. Su base annua (IV trimestre 2008 confrontato sul IV trimestre 2007) la raccolta di nuovi ordinativi dal mercato interno ha conosciuto una flessione del -8,9%; al -7,3% si attesta la flessione della raccolta ordini dal mercato estero. E per i primi 6 mesi 2009 la situazione è stata prefigurata in netto peggioramento da quasi i due terzi delle imprese intervistate (campione di 202 imprese trevigiane, di dimensione superiore ai dieci addetti, per un totale di addetti). Poco consola il fatto che la flessione tendenziale della produzione, registrata a Treviso, risulta in linea con il dato regionale e nazionale (rispettivamente -7,7% e -7,6%). Fra le province venete si distingue in peggio la provincia di Vicenza, con una variazione tendenziale della produzione del -9,9%. I dati per settori economici confermano valori più bassi, rispetto al dato medio provinciale, per il tessile-abbigliamento (-4,5% la variazione congiunturale e - 8,4% quella tendenziale) e per la meccanica (con variazioni rispettivamente pari al -2,4% e al -6,9%), che risente del calo nella domanda di beni strumentali. Il comparto del mobile, sebbene accusi un segno negativo su base annuale (- 7,1%), tiene più degli altri settori su base trimestrale facendo registrare un +2,2%. L analisi per classi dimensionali mette in evidenza che le piccole e le medie imprese registrano il calo della produzione con valori abbastanza in linea con quelli medi provinciali, mentre la categoria della grande impresa registra una variazione tendenziale negativa a due cifre (-12,6%) compensata però da un valore trimestrale positivo pari al +2,7%. In netta sofferenza il sottocampione della micro impresa (1-9 addetti), con contrazione della produzione prossimo al 20% nell ultimo trimestre dell anno. L indicatore delle giacenze non trasmette invece segnali critici. Chi aveva da smaltire le scorte lo ha fatto, ma uno zoccolo consolidato di imprese (circa un quarto degli intervistati) da tempo non lavora a magazzino; solo il 9,5% segnala un eccesso di scorte a fronte di un 8,5% che ne evidenzia invece una scarsità. Sul fronte dell occupazione si registrano variazioni negative sia rispetto al trimestre precedente sia sullo stesso periodo dell anno scorso: entrambe risultano pari al -2,0%. Ma, come ormai ampiamente risaputo, ben più reattivo alla crisi è stato l indicatore delle ore autorizzate di Cassa Integrazione. Gli interventi ordinari sono più che raddoppiati tra novembre-dicembre, rispetto ai due mesi precedenti (da a ore autorizzate); gli interventi straordinari 9

10 hanno conosciuto un primo picco già a settembre-ottobre ( ore autorizzate rispetto alle del bimestre precedente). Il 2008 si chiude così con ore autorizzate di Cassa Integrazione nel complesso (tra interventi ordinari e straordinari) per un incremento del 38% rispetto all anno scorso (che diventa del 80% se consideriamo solo gli interventi ordinari). I settori più interessati dal ricorso alla Cassa Integrazione, per volumi e dinamiche crescenti, fino al , sono: meccanica: quasi 1 milione di ore autorizzate (+45% rispetto al 2007); di queste, quasi il 60% sono interventi straordinari; edilizia: oltre ore autorizzate (+73% rispetto al 2007) trasformazione minerali: ore autorizzate (+114%) quasi tutte relative ad interventi straordinari; E importante anche il monte ore autorizzate per il tessile ( , di cui il 71% per interventi straordinari), benché in calo rispetto al La congiuntura nel commercio e nei servizi Come anticipato, da quest anno Unioncamere regionale del Veneto affianca alla consueta indagine congiunturale sul manifatturiero, un analoga indagine sul commercio e i servizi, con dati significativi anche a livello provinciale. La serie storica degli indicatori è limitata, come è comprensibile, ai quattro trimestri del 2008; sufficiente tuttavia per trarre un primo bilancio sull andamento del terziario pre-crisi. Tre sono gli indicatori rilevati per il commercio: fatturato, ordini ai fornitori, prezzi di vendita. Sul primo indicatore la provincia di Treviso presenta variazioni tendenziali positive nei primi tre trimestri dell anno, seppur contenute fra il +1,3% e il +2,2%; compare la flessione (-1,6%) nell ultimo trimestre. Molto peggio il dato regionale: qui il segno negativo compare già dal 2 trimestre, e si porta al -7,7% nel quarto (rispetto allo stesso periodo dell anno precedente). L andamento degli ordini ai fornitori rispecchia ancor più in profondità l incipiente incertezza sulla domanda: per Treviso è negativo nel primo trimestre, nel terzo e nel quarto rispetto ai medesimi periodi dell anno precedente; a livello congiunturale conosce un apprezzabile rialzo (+3,7%) nell ultimo scorcio d anno rispetto ai tre mesi prima, connesso al periodo natalizio. A livello Veneto permane negativo (e in peggioramento) per tutto l anno, fino ad una flessione del 7,8% registrata nel quarto trimestre. Anche la dinamica congiunturale degli ordini appare compromessa dalla seconda metà dell anno. Nonostante questi risultati, fino a giugno (e in certe province fino a settembre) il commercio forniva indicazioni di prezzi in aumento, certo anche sulla scia dei rincari delle materie prime. Emblematico l andamento dell indicatore a livello 10

11 regionale: che resta ancorato ad una variazione tendenziale del 2,5-2,6% per i primi nove mesi del 2008, per poi precipitare al -0,1%. In provincia di Treviso, per ammissione degli stessi operatori commerciali intervistati, i prodotti conoscevano rincari del 4,4% a metà anno (rispetto a 12 mesi prima); per poi ripiegare su aumenti contenuti al +0,5% nell ultimo trimestre. Sugli stessi indicatori sono stati chiesti agli operatori commerciali nche dei giudizi di previsione: del tutto evidente il progressivo slittamento delle attese da ipotesi di aumento/stazionarietà ad ipotesi di flessione. Prendendo a riferimento la provincia di Treviso, se nel primo trimestre i giudizi degli operatori sulle prospettive di vendite si ripartivano quasi equanimemente tra previsioni di aumento, stazionarietà e diminuzione, nel quarto trimestre si addensano per il 68% sulle previsioni di diminuzione. Analoga cosa accade ai prezzi: nel primo trimestre il 58% degli intervistati propendeva per la loro stazionarietà, con un 38% che ancora ne prospettava l aumento; nell ultimo trimestre dell anno il 28% degli intervistati prevede flessione dei prezzi, un 48% li dà per stazionari, un ulteriore 24% azzarda l ipotesi di un loro aumento. Sono senza possibilità di equivoci le prospettive relative agli ordini ai fornitori: già dal 2 trimestre 2008 le indicazioni di aumento riguardano una sparuta minoranza (7,8%), che progressivamente si annulla verso la fine d anno. La maggioranza assoluta dei giudizi si polarizza attorno a prospettive di flessione (56%), contro un 43% che scommette quanto meno per il mantenimento dei livelli di ordinativi consolidati a fine Un ultima domanda invitava a fornire indicazioni sull occupazione: oltre l 85% degli intervistati ha sempre optato per prospettive di stazionarietà; ma nell ultimo trimestre quasi l 11% delle indicazioni prende in considerazione ipotesi di flessione. Sui servizi sono state raccolte informazioni limitatamente al fatturato e ai prezzi di vendita. In provincia di Treviso queste due variabili conoscono un profilo alquanto piatto per il 2008: il fatturato cresce al massimo del +1,9% nel 2 trimestre (rispetto allo stesso periodo dell anno precedente), per poi ripiegare al +0,3% nell ultimo trimestre; i prezzi di vendita oscillano all interno di una dinamica ancor più contenuta. Non molto dissimile il profilo di queste variabili a livello regionale: si evidenzia solo un quarto trimestre in negativo del fatturato (-1,9%) rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Previsioni di vendita in deterioramento anche per i servizi, seppur non nella misura registrata per il commercio. La quota di giudizi di flessione passa dal 18% degli intervistati nel primo trimestre 2008, al 45% nella rilevazione dell ultimo trimestre. Resta pur sempre un ampio zoccolo di operatori (43%) 11

12 che prevede stazionarietà, con un 12% di ottimisti. Prezzi stazionari per l 87% degli intervistati. E tuttavia curioso notare che ancora a giugno 2008 un 20% di operatori del terziario scommetteva sulla possibilità di un aumento dei prezzi. 1.4 Altri indicatori congiunturali di contesto Demografia d impresa Come ampiamente approfondito in altri capitoli 1 di questo Rapporto, i dati di consistenza imprese per settori, al , paiono ancora parzialmente esenti da effetti-crisi. Ciò dipende, in buona parte, dalla natura stessa del dato, da sempre viziato da molteplici variabili giuridico-amministrative, che poco attengono al fenomeno reale. Se si guarda al complesso delle imprese, la situazione appare sostanzialmente statica rispetto al corrispondente periodo del Sono le imprese attive a fine anno, contro le di fine 2007 (+243 unità, corrispondente al +0,3%). A livello di imprese artigiane emerge invece una contrazione di 225 imprese rispetto al , pari ad una variazione percentuale del -0,8%. Dalla suddivisione per settori di attività si rileva che gli unici due settori in costante contrazione dal 2005 sono l agricoltura (da anni in contrazione per ragioni di pulizia dell archivio) e il settore trasporti e comunicazione. Nel comparto manifatturiero si registrano ancora deboli segnali di incremento del numero di imprese, che passano da a (+0,9%). In particolare, all interno di questo comparto aumentano le imprese che producono abbigliamento (+6,3%), calzature (+5,2%) e quelle che lavorano prodotti in metallo (+1,5%), mentre risultano in diminuzione le imprese del legno (-3,2%) e del mobile (-0,8%). Con riferimento alle imprese artigiane, si evidenziano delle contrazioni significative nel manifatturiero che con 148 imprese attive in meno (da a 8.220) interrompe la debole ripresa di consistenza rilevata nel In particolare le perdite risultano concentrate soprattutto nel settore del legnoarredo dove le imprese attive nel corso del 2008 si riducono di 83 unità (- 4,2%). In perdita anche il settore della fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo con 25 imprese in meno (-1,5%) e quello dei macchinari ed elettrodomestici che si riduce di 29 imprese (-4,5%). Anche il comparto delle costruzioni, che non cala guardando al complesso delle imprese attive, accusa invece contrazioni (-33 unità) a livello di aziende artigiane. 1 Il capitolo 3 è dedicato all analisi della consistenza imprese per settori e dei saldi iscrizioni-cessazioni; il capitolo 4 analizza le caratteristiche delle imprese (forma giuridica, anno di costituzione, localizzazioni); il capitolo 5 è dedicato alle aziende artigiane; il capitolo 6, infine, tratta delle caratteristiche dell imprenditoria (genere, età, nazionalità). 12

13 Aperture di procedure di fallimento e di liquidazione, e sentenze di fallimento La calma apparente che emerge dalla lettura degli stock di imprese viene incrinata se si passa ad analizzare le imprese che, nel 2008, sono entrate in procedura fallimentare o di liquidazione. La prima procedura interessa 112 imprese (quando erano 74 nel 2007); la seconda coinvolge imprese (dato tuttavia in linea con quanto accaduto l anno precedente). Le dichiarazioni di fallimento hanno minori connotati congiunturali, visto che giungono alcuni anni dopo l avvio della procedura fallimentare: le citiamo comunque, visto che nei mesi passati sono salite agli onori delle cronache. E infatti interessante notare che, nonostante la nuova legge fallimentare 2, le sentenze di fallimento risultano quasi raddoppiate a Treviso, rispetto al Passano infatti da 98 a 171. Soltanto a Vicenza, fra tutte le province venete, si registra un numero maggiore di sentenze di fallimento rispetto alla Marca Trevigiana. Dalla disaggregazione per settori emerge che a Treviso sono cresciuti, nell arco dell ultimo anno, i fallimenti delle industrie manifatturiere (da 40 a 57 unità), quelli del settore delle costruzioni (da 17 a 47 unità) e del commercio (da 19 a 34 unità). Protesti cambiari Per quanto riguarda i protesti cambiari, è da evidenziare in provincia di Treviso, rispetto al il notevole aumento sia del numero che dell importo degli stessi: rispettivamente il numero degli effetti è passato da a unità (+19,7%) mentre l importo complessivo è salito da 28,4 a 36,4 milioni di euro (+28,2%). Dall analisi per effetti si segnalano gli assegni bancari che crescono del +19,7% in termini numerici (da a unità) e del +32,2% in base all importo (da 15,9 a 21,1 milioni di euro) e le cambiali che, in base al numero, sono lievitate del +19,0% (da a unità) mentre sono aumentate del 21,4% con riferimento agli importi delle stesse (da 11,0 a 13,3 milioni di euro). Aumentano in particolare gli importi medi per titolo protestato, superando anche i livelli registrati nell ultimo periodo di crisi ( ). La cosa è particolarmente evidente per gli assegni: nel 2008 si registra un importo medio di euro per assegno protestato, già più alto del dato medio 2005 (pari a euro per assegno). Se a ciò si aggiunge il confronto tra importi totali protestati (21 milioni di euro nel 2008, contro 13,4 milioni di euro nel 2005) si 2 Entrata in vigore con D.Lgs. n. 5 del e D.Lgs. n. 169 del e che, nelle intenzioni, è tutta mirata a rendere più raro l evento del fallimento. 13

14 può ben comprendere come l attuale crisi metta in luce un problema di solvibilità delle imprese e delle famiglie più esteso che in passato. Impieghi e depositi bancari e finanziamenti oltre il breve periodo Nel momento in cui andiamo a chiudere questo testo, il dato è ancora parziale, fermo ai primi nove mesi Con riferimento a questo periodo, Treviso si conferma prima provincia veneta per valore assoluto degli impieghi bancari per clientela residente ( migliaia di euro), anche se in leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente (-2,8%). Per quanto riguarda i depositi bancari per clientela residente la provincia trevigiana si colloca ancora al primo posto per variazione percentuale rispetto al 2007 (+5,2%), ma risulta terza nel Veneto preceduta da Padova e Verona per valore assoluto degli stessi. La lettura per numeri indice della dinamica trimestrale dei finanziamenti oltre il breve periodo - dal 2005 al 2008 mette in luce non solo una costante crescita degli investimenti in abitazioni, ma anche una corposa, seppur più oscillante, dinamica dei finanziamenti in macchinari e mezzi di trasporto. Ammesso che tale andamento fotografi principalmente il credito concesso per gli investimenti tecnologici in azienda, è interessante mettere a confronto la serie storica indicizzata di Treviso, con quella dell aggregato Nord-Ovest, il cui profilo appare di gran lunga più piatto, nei tre anni considerati. Senza trarre affrettate conclusioni, sarebbe interessante approfondire cosa si nasconde dietro questa differente dinamica. Potrebbe essere correlata al diverso modo di intendere la ricerca e sviluppo nel modello d impresa trevigiano e veneto, prevalentemente incorporata nei processi produttivi. Nulla di nuovo sotto il sole: ma è la dinamica che, per ora, è rassicurante. Sarà da vedere quali andamenti assumerà questa curva nei prossimi trimestri, in tempi di presunto credit crunch. 14

15 I trim I trim IV trim Figura Industria manifatturiera serie storica giudizi di previsione sui principali indicatori Confronto giudizi positivi, negativi e saldi. Serie storica Produzione 80 Fatturato II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim Giudizi positivi Giudizi negativi Saldo Domanda Interna 80 Domanda Estera II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim

16 Tavola Industria manifatturiera trevigiana, indicatori congiunturali. Anni 2007 e 2008 (variazioni trimestrali e su base annua) PRINCIPALI INDICATORI ANNO 2008 ANNO TRIM 3 TRIM 2 TRIM 1 TRIM 4 TRIM 3 TRIM 2 TRIM 1 TRIM PRODUZIONE var. volume fisico rispetto al: trimestre precedente -0,7% -10,2% 1,5% -0,6% 6,8% -4,9% 2,9% 0,0% stesso trim. anno preced. -7,2% -3,5% -1,3% -0,2% 2,0% 2,3% 4,9% 4,0% OCCUPAZIONE variazioni rispetto al: trimestre precedente -2,0% -0,8% -0,5% 0,0% 0,0% -0,2% 0,6% -0,1% stesso trim. anno preced. -2,0% -0,2% -0,8% -0,3% 0,6% 0,3% 1,2% 1,2% CAPACITA' PRODUTTIVA grado di utilizzo impianti: 71,9% 72,1% 75,5% 76,4% 76,1% 75,8% 78,3% 79,4% COSTI DI PRODUZIONE variazioni % trimestrali: nel complesso 0,6% 1,8% 3,6% 2,9% 2,0% 0,8% 2,7% 2,6% GIACENZE PRODOTTI PER LA VENDITA (% di giudizi) alla fine del trim.: esuberanti 9,5% 11,4% 11,1% 10,6% 8,5% 7,4% 9,5% 9,1% normali 55,8% 53,9% 58,6% 51,5% 54,7% 59,4% 57,9% 52,9% scarse 8,5% 7,2% 4,9% 10,6% 13,2% 11,6% 12,7% 10,5% non previste 26,2% 27,5% 25,4% 27,3% 23,6% 21,6% 19,9% 27,5% PREZZI DI VENDITA variazioni rispetto al: stesso trim. anno preced. 1,0% 1,8% 1,1% 2,1% 1,7% 1,2% 2,6% 2,7% FATTURATO variazioni rispetto al: trimestre precedente 1,1% -6,9% 3,4% -0,1% 8,6% -4,7% 3,9% 1,5% stesso trim. anno preced. -6,1% 1,6% 0,6% 1,4% 2,1% 4,9% 7,0% 5,8% FATTURATO ESTERO variazioni rispetto al: trimestre precedente 4,4% -5,8% 3,3% 2,6% 8,9% 0,9% 3,5% 8,0% stesso trim. anno preced. -5,9% 8,8% 5,8% 0,4% 2,4% 9,8% 12,8% 7,8% % di fatturato venduto all'estero: 30,5% 34,1% 35,0% 35,8% 31,4% 36,5% 36,0% 32,6% NUOVI ORDINATIVI var. rispetto al trim. prec.: dal mercato interno -1,9% -6,5% 0,2% -1,4% 7,4% -2,8% 3,4% 0,3% dal mercato estero -2,3% -4,5% 2,2% 2,0% 6,7% 5,6% 7,3% 2,0% var. rispetto stesso trim. anno prec.: dal mercato interno -8,9% -5,2% -4,0% -0,8% 1,5% -0,2% 2,2% 3,3% dal mercato estero -7,3% -2,4% 1,7% 2,0% 5,3% 8,2% 10,4% 4,8% Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso 16

17 Tavola Industria manifatturiera trevigiana: giudizi di previsione degli imprenditori sui principali indicatori al e confronto confronto con i periodi precedenti (valori in percentuali) INDICATORI GIUGNO 2008 SETTEMBRE 2008 DICEMBRE 2008 PRODUZIONE in aumento lieve aumento stazionaria lieve diminuzione in diminuzione DOMANDA in aumento INTERNA lieve aumento stazionaria lieve diminuzione in diminuzione DOMANDA in aumento ESTERA lieve aumento stazionaria lieve diminuzione in diminuzione FATTURATO in aumento lieve aumento stazionaria lieve diminuzione in diminuzione PREZZI in aumento lieve aumento stazionari lieve diminuzione in diminuzione OCCUPAZIONE in aumento lieve aumento stazionari lieve diminuzione in diminuzione Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto ed elaborazione grafica CCIAA Treviso 17

18 Figura Produzione dell'industria manifatturiera trevigiana: confronto tra le imprese con 10 addetti e più e le microimprese Variazioni tendenziali e congiunturali. Serie storica Variazioni tendenziali 10% 5% 0% -5% -10% -15% -20% 1 tim tim tim tim trim trim trim trim trim trim trim trim 2008 Imprese con 10 addetti e più micro imprese Variazioni congiunturali 10% 5% 0% -5% -10% -15% -20% 1 tim tim tim tim trim trim trim trim trim trim trim trim 2008 Imprese con 10 addetti e più micro imprese 18

19 Tavola Ore di integrazione salariale autorizzate (interventi ordinari e straordinari) a favore degli operai e impiegati per settori in provincia di Treviso. Anni SETTORI INTERVENTI ORDINARI INTERVENTI STRAORDINARI TOTALE INTERVENTI ORDINARI E STRAORDINARI GESTIONE ORDINARIA Attività connesse con l'agric Estraz. minerali metalliferi e non Legno e mobilio Alimentari Metallurgia Meccanica Tessile Vestiario e abbigl., arredamento Chimica Pelli e cuoio Trasformazione minerali Carta e poligrafici Affini edilizia Energia elettrica e gas Trasporti e comunicazioni Varie TOTALE Edilizia Commercio TOTALE GENERALE Fonte: Elab. Ufficio Studi CCIAA Treviso su dati INPS Figura CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI Interventi ordinari, straordinari e totale in provincia di Treviso. Serie storica Ore autorizzate Ordinaria (inclusa edilizia) Straordinaria Totale 19

20 Tavola Ore di integrazione salariale autorizzate nelle province italiane (totale interventi). Anni TERRITORIO TERRITORIO TERRITORIO Alessandria Trieste Teramo Asti Udine ABRUZZI Biella FRIULI V.G Campobasso Cuneo Bologna Isernia Novara Ferrara MOLISE Torino Forlì Avellino Verbano C. O Modena Benevento Vercelli Parma Caserta PIEMONTE Piacenza Napoli Aosta Ravenna Salerno VALLE D'AOSTA Reggio Emilia CAMPANIA Bergamo Rimini Bari Brescia EMILIA ROMAGNA Brindisi Como Arezzo Foggia Cremona Firenze Lecce Lecco Grosseto Taranto Lodi Livorno PUGLIA Mantova Lucca Matera Milano Massa-Carrara Potenza Pavia Pisa BASILICATA Sondrio Pistoia Catanzaro Varese Prato Cosenza LOMBARDIA Siena Crotone Genova TOSCANA Reggio Calabria Imperia Perugia Vibo Valentia La Spezia Terni CALABRIA Savona UMBRIA Agrigento LIGURIA Ancona Caltanissetta Bolzano Ascoli Piceno Catania Trento Macerata Enna TRENTINO A. A Pesaro-Urbino Messina Belluno MARCHE Palermo Padova Frosinone Ragusa Rovigo Latina Siracusa Treviso Rieti Trapani Venezia Roma SICILIA Verona Viterbo Cagliari Vicenza LAZIO Nuoro VENETO Chieti Oristano Gorizia L'Aquila Sassari Pordenone Pescara SARDEGNA ITALIA Fonte: INPS di Treviso 20

21 Tavola Ore di integrazione salariale straordinarie autorizzate nelle province italiane. Anni TERRITORIO TERRITORIO TERRITORIO Alessandria Trieste Teramo Asti Udine ABRUZZI Biella FRIULI V.G Campobasso Cuneo Bologna Isernia Novara Ferrara MOLISE Torino Forlì Avellino Verbano C. O Modena Benevento Vercelli Parma Caserta PIEMONTE Piacenza Napoli Aosta Ravenna Salerno VALLE D'AOSTA Reggio Emilia CAMPANIA Bergamo Rimini Bari Brescia EMILIA ROMAGNA Brindisi Como Arezzo Foggia Cremona Firenze Lecce Lecco Grosseto Taranto Lodi Livorno PUGLIA Mantova Lucca Matera Milano Massa-Carrara Potenza Pavia Pisa BASILICATA Sondrio Pistoia Catanzaro Varese Prato Cosenza LOMBARDIA Siena Crotone Genova TOSCANA Reggio Calabria Imperia Perugia Vibo Valentia La Spezia Terni CALABRIA Savona UMBRIA Agrigento LIGURIA Ancona Caltanissetta Bolzano Ascoli Piceno Catania Trento Macerata Enna TRENTINO A. A Pesaro-Urbino Messina Belluno MARCHE Palermo Padova Frosinone Ragusa Rovigo Latina Siracusa Treviso Rieti Trapani Venezia Roma SICILIA Verona Viterbo Cagliari Vicenza LAZIO Nuoro VENETO Chieti Oristano Gorizia L'Aquila Sassari Pordenone Pescara SARDEGNA ITALIA Fonte: INPS di Treviso 21

22 Tavola Settore commercio: indicatori congiunturali per territorio e settori. Anno 2008 (variazioni trimestrali e tendenziali) Province venete e settori FATTURATO ORDINI AI FORNITORI PREZZI DI VENDITA 1 trim 08 2 trim 08 3 trim 08 4 trim 08 1 trim 08 2 trim 08 3 trim 08 4 trim 08 1 trim 08 2 trim 08 3 trim 08 4 trim 08 VERONA VICENZA BELLUNO TREVISO VENEZIA PADOVA ROVIGO VENETO trimestre precedente -5,3% 0,9% -14,2% 1,9% -4,8% 0,9% -13,8% -3,5% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -2,1% -3,0% -5,6% -15,1% -1,0% -1,0% -11,4% -14,4% 2,3% 2,7% 2,9% -0,6% trimestre precedente 5,3% -3,7% -0,2% -7,9% 0,6% -1,6% 3,5% -6,7% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 1,8% -0,7% -4,3% -9,9% 1,2% -1,4% -5,2% -10,3% 2,5% 1,8% 2,0% 0,3% trimestre precedente -3,9% -4,5% 0,8% -3,5% -3,0% -2,6% -1,4% -6,4% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -1,7% -1,7% -0,5% -5,5% -3,4% -6,9% -0,9% -6,7% 2,1% 1,9% 2,1% 1,5% trimestre precedente -5,3% 2,7% -0,4% 5,6% -4,8% 3,3% -2,9% 3,7% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 1,3% 2,2% 1,3% -1,6% -1,2% 0,4% -2,1% -1,7% 2,0% 4,4% 3,0% 0,5% trimestre precedente -10,0% 2,4% -0,2% -1,2% -12,0% 2,8% 2,0% -1,0% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -0,6% -2,3% -2,2% -8,4% -1,4% -0,8% -2,3% -5,9% 2,5% 4,1% 2,3% -0,9% trimestre precedente -1,4% -2,4% -5,0% 1,1% 1,4% 1,6% -3,7% -0,9% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 2,3% -3,4% -0,2% -2,9% -2,0% -0,6% 0,3% -4,9% 3,9% 1,1% 0,3% 0,0% trimestre precedente -4,4% 6,4% -1,5% -8,3% -3,0% 2,2% -3,8% -2,8% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -1,4% 9,4% 4,1% -10,0% -0,4% 2,0% -3,8% -11,4% 2,4% 1,9% 7,5% -1,2% trimestre precedente -1,5% -0,5% -3,1% -1,3% -2,5% 0,8% -2,7% -2,3% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 0,5% -0,6% -1,8% -7,7% -0,7% -1,0% -4,0% -7,8% 2,6% 2,6% 2,5% -0,1% Andamento regionale per settori Commercio all'ingrosso trimestre precedente 1,9% -0,8% -1,6% -4,8% -1,0% 0,6% -1,2% -3,7% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 1,6% 1,5% -0,1% -6,7% 0,1% -0,5% -2,8% -6,9% 2,6% 3,4% 3,2% -1,1% Commercio al dettaglio trimestre precedente -7,5% 1,8% -2,4% 6,1% -5,4% 2,5% -1,3% 1,5% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 1,5% -1,7% -1,0% -4,2% -0,8% -1,0% -1,4% -3,9% 3,2% 1,4% 1,4% 0,9% Comm. man. e rip. di autoveicoli e motocicli trimestre precedente -5,9% -4,9% -10,3% 1,4% -3,6% -2,3% -10,2% -3,2% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -6,4% -9,0% -9,7% -17,4% -4,2% -3,3% -12,3% -18,0% 1,4% 1,1% 1,5% 2,2% Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso 22

23 Figura Settore commercio: indicatori congiunturali in provincia di Treviso. Anno 2008 (variazioni trimestrali tendenziali) Fatturato Prezzi di vendita 4% 4% 2% 3% 0% -2% -4% 2% 1% -6% 0% -8% 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim -1% 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim TREVISO PADOVA VENETO TREVISO PADOVA VENETO Ordini ai fornitori 2% 0% -2% -4% -6% -8% 1 trim 2 trim 3 trim 4 trim TREVISO PADOVA VENETO 23

24 Tavola Settore commercio: giudizi di previsione sui principali indicatori per territorio e settori. Anno 2008 PROSPETTIVE VENDITE Province venete e settori 1 TRIMESTRE 2 TRIMESTRE 3 TRIMESTRE 4 TRIMESTRE in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. Verona 33,4% 29,7% 36,8% 24,9% 33,3% 41,8% 13,8% 27,7% 58,5% 8,6% 23,7% 67,7% Vicenza 25,5% 39,0% 35,5% 14,2% 33,8% 52,0% 20,9% 23,4% 55,7% 3,0% 29,8% 67,2% Belluno 24,9% 39,6% 35,6% 25,0% 45,3% 29,7% 22,8% 50,9% 26,3% 5,3% 38,0% 56,7% Treviso 31,5% 32,6% 35,9% 29,3% 30,8% 39,8% 14,7% 35,5% 49,8% 5,2% 26,6% 68,2% Venezia 28,3% 32,5% 39,1% 24,1% 47,1% 28,8% 21,0% 28,9% 50,0% 6,0% 35,4% 58,5% Padova 23,8% 47,8% 28,5% 21,2% 34,3% 44,4% 23,7% 43,4% 32,9% 16,7% 24,6% 58,7% Rovigo 23,2% 47,4% 29,4% 11,5% 45,1% 43,4% 44,3% 24,3% 31,4% 4,9% 24,2% 70,8% Veneto 27,4% 38,0% 34,5% 22,0% 37,5% 40,5% 21,9% 32,9% 45,3% 7,3% 28,8% 63,9% Andamento regionale per settori commercio all'ingrosso 35,9% 34,5% 29,5% 22,3% 39,6% 38,1% 24,8% 29,8% 45,4% 8,0% 28,7% 63,3% commercio al dettaglio 20,3% 40,6% 39,1% 22,7% 34,3% 42,9% 19,3% 36,6% 44,1% 6,5% 30,1% 63,3% comm. man. e rip. di autoveicoli e motocicli 12,7% 46,5% 40,8% 15,8% 42,5% 41,7% 17,0% 31,3% 51,7% 7,0% 21,0% 72,0% PROSPETTIVE PREZZI DI VENDITA Province venete e settori 1 TRIMESTRE 2 TRIMESTRE 3 TRIMESTRE 4 TRIMESTRE in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. Verona 32,2% 65,8% 2,0% 30,3% 59,9% 9,8% 24,5% 59,8% 15,7% 26,9% 59,6% 13,4% Vicenza 27,9% 56,4% 15,7% 51,3% 34,6% 14,1% 29,2% 52,1% 18,7% 26,6% 44,4% 29,0% Belluno 52,4% 39,4% 8,2% 41,3% 58,7% - 20,9% 66,0% 13,2% 18,2% 65,3% 16,5% Treviso 37,6% 58,6% 3,8% 13,8% 72,9% 13,3% 14,6% 72,0% 13,4% 24,1% 47,9% 28,0% Venezia 37,7% 53,2% 9,1% 33,8% 63,9% 2,3% 24,4% 59,0% 16,6% 19,4% 64,7% 15,9% Padova 29,0% 62,6% 8,4% 29,2% 57,5% 13,3% 29,9% 58,5% 11,6% 19,8% 48,6% 31,6% Rovigo 22,1% 66,3% 11,6% 18,3% 58,1% 23,5% 32,2% 55,0% 12,8% 7,5% 69,9% 22,5% Veneto 34,1% 57,4% 8,5% 31,2% 58,1% 10,7% 24,9% 60,3% 14,9% 21,4% 55,5% 23,1% Andamento regionale per settori commercio all'ingrosso 32,6% 57,2% 10,1% 33,3% 53,7% 13,0% 29,0% 55,6% 15,4% 22,5% 52,0% 25,5% commercio al dettaglio 35,9% 56,7% 7,4% 30,2% 61,4% 8,4% 20,7% 65,3% 14,0% 19,8% 59,0% 21,2% comm. man. e rip. di autoveicoli e motocicli 33,0% 63,6% 3,3% 22,3% 67,5% 10,2% 22,3% 61,5% 16,2% 23,6% 57,6% 18,8% segue 24

25 continua Province venete e settori PROSPETTIVE ORDINATIVI AI FORNITORI 1 TRIMESTRE 2 TRIMESTRE 3 TRIMESTRE 4 TRIMESTRE in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. Verona 24,4% 46,1% 29,5% 15,8% 50,9% 33,3% 4,4% 43,0% 52,7% 7,8% 40,8% 51,4% Vicenza 23,0% 30,2% 46,8% 11,6% 44,0% 44,4% 10,5% 28,5% 61,1% 3,0% 39,1% 57,9% Belluno 24,7% 43,7% 31,6% 9,7% 58,7% 31,7% 12,3% 55,5% 32,2% 8,9% 40,4% 50,7% Treviso 28,7% 41,4% 29,9% 7,8% 54,9% 37,4% 7,4% 47,9% 44,6% 0,4% 43,3% 56,3% Venezia 17,6% 45,1% 37,4% 8,5% 68,9% 22,6% 7,8% 56,0% 36,2% 10,8% 42,4% 46,7% Padova 20,9% 50,1% 29,0% 12,3% 39,0% 48,7% 19,1% 41,9% 39,0% 11,7% 31,2% 57,0% Rovigo 14,6% 46,9% 38,5% 14,2% 44,1% 41,7% 13,7% 53,0% 33,2% - 23,4% 76,6% Veneto 22,7% 43,0% 34,3% 11,2% 51,0% 37,8% 10,6% 44,9% 44,5% 6,2% 38,1% 55,7% Andamento regionale per settori commercio all'ingrosso 27,3% 43,0% 29,7% 10,5% 54,8% 34,7% 11,8% 44,0% 44,3% 7,6% 36,0% 56,4% commercio al dettaglio 19,6% 41,9% 38,5% 12,1% 47,5% 40,4% 9,2% 46,1% 44,7% 5,3% 39,3% 55,4% comm. man. e rip. di autoveicoli e motocicli 11,9% 53,6% 34,5% 10,5% 47,9% 41,6% 11,2% 43,9% 44,9% 3,6% 44,5% 51,9% Province venete e settori PROSPETTIVE OCCUPAZIONE 1 TRIMESTRE 2 TRIMESTRE 3 TRIMESTRE 4 TRIMESTRE in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. in aumento stazionario in diminuz. Verona 1,3% 94,1% 4,6% 0,7% 94,3% 5,0% 1,9% 82,0% 16,0% 7,0% 66,6% 26,5% Vicenza 7,1% 85,9% 7,0% 1,0% 85,9% 13,1% 1,4% 86,4% 12,2% 2,7% 87,3% 10,0% Belluno 13,6% 78,7% 7,7% 5,0% 82,5% 12,6% 3,7% 86,9% 9,4% 2,4% 71,8% 25,7% Treviso 1,8% 94,5% 3,7% 6,9% 83,9% 9,2% 5,1% 87,8% 7,2% 1,8% 87,5% 10,7% Venezia 14,9% 80,5% 4,5% 6,2% 83,4% 10,4% 1,2% 81,7% 17,1% - 82,0% 18,0% Padova 2,9% 87,0% 10,1% 1,7% 85,1% 13,2% 0,4% 93,3% 6,4% - 92,1% 7,9% Rovigo - 94,1% 5,9% 9,0% 79,7% 11,3% 9,7% 76,8% 13,5% - 88,4% 11,6% Veneto 6,1% 87,5% 6,4% 4,0% 85,3% 10,7% 3,0% 85,4% 11,7% 2,0% 82,9% 15,1% Andamento regionale per settori commercio all'ingrosso 7,2% 88,6% 4,2% 4,3% 86,3% 9,3% 2,9% 83,8% 13,3% 2,5% 84,9% 12,6% commercio al dettaglio 5,6% 86,7% 7,7% 3,8% 85,0% 11,2% 3,5% 87,5% 9,0% 1,7% 81,1% 17,1% comm. man. e rip. di autoveicoli e motocicli 1,5% 85,5% 13,0% 3,1% 80,0% 16,9% - 82,6% 17,4% - 80,8% 19,2% Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso 25

26 Tavola Settore servizi: indicatori congiunturali per territorio e settori. Anno 2008 (variazioni trimestrali e tendenziali) Province venete e settori FATTURATO PREZZI DI VENDITA 1 trim 08 2 trim 08 3 trim 08 4 trim 08 1 trim 08 2 trim 08 3 trim 08 4 trim 08 VERONA VICENZA BELLUNO TREVISO VENEZIA PADOVA ROVIGO VENETO trimestre precedente -12,3% 32,8% 1,7% -2,1% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 5,7% 1,7% 4,0% -2,3% 1,2% 0,7% 0,2% 0,1% trimestre precedente 0,0% 4,5% -9,3% 3,9% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 3,3% 9,4% 2,3% -2,1% 0,7% 1,1% 1,5% -0,7% trimestre precedente 6,7% -5,6% 8,6% 10,9% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 0,5% 1,0% 0,1% 1,9% 0,9% 1,0% 0,7% 0,9% trimestre precedente 13,7% -5,2% 10,5% 8,9% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 1,3% 1,9% -1,5% 0,3% 1,3% 1,0% 0,3% 0,7% trimestre precedente 7,0% 14,6% 5,3% -4,9% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 3,4% 0,2% -0,4% -2,4% 0,9% 0,1% 1,0% 0,5% trimestre precedente -11,0% 2,7% 1,7% 2,0% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -9,4% -0,3% -0,4% -4,8% 0,5% 1,0% 0,4% 0,8% trimestre precedente -1,5% 3,1% 1,7% 0,7% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 3,9% 0,8% 1,3% -1,1% 1,2% 0,7% 0,6% 1,2% trimestre precedente -0,7% 8,7% 3,3% 1,9% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 0,9% 2,2% 0,6% -1,9% 0,9% 0,7% 0,7% 0,4% Andamento regionale per settori Alberghi, ristoranti, bar e serv. turistici trimestre precedente -9,5% 32,7% 8,4% -17,3% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. -7,2% -0,7% -2,7% -5,9% 0,5% 0,4% 0,2% 0,3% Trasporti, magazz., attività postali e di corriere trimestre precedente -7,6% 5,6% -4,7% -0,4% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 2,0% 1,7% -1,6% -5,4% 1,1% 0,7% 0,9% 0,6% Informatica e telecomunicazioni trimestre precedente 1,6% -10,9% 8,9% 17,7% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 5,4% -3,1% 7,9% -2,3% -1,0% -0,1% 0,3% 0,5% R&S., collaudi, studi professionali trimestre precedente 10,7% 4,8% 10,7% 8,2% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 1,5% 4,2% 2,4% 0,4% 1,0% 0,9% 0,9% 0,8% Servizi formativi, sanitari, smaltimento e sociali privati trimestre precedente 3,0% -1,5% 2,9% 8,2% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 3,4% 4,9% 2,2% 5,7% 1,5% 1,0% 0,7% -0,1% Altri servizi trimestre precedente -4,4% 7,3% -1,8% 0,3% n.d. n.d. n.d. n.d. stesso trim. anno preced. 2,6% 7,6% -2,0% -6,3% 2,2% 2,4% 0,1% 0,0% Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere del Veneto - CCIAA Treviso 26

Cigs Cigd Anni Andamento nei Settori e nelle Province Lavoratori in Cigs - Cigd Confronto Settori/Regioni-Province

Cigs Cigd Anni Andamento nei Settori e nelle Province Lavoratori in Cigs - Cigd Confronto Settori/Regioni-Province Anni 2008 2009 Andamento nei Settori e nelle Province Lavoratori in Confronto Settori/RegioniProvince 20082009 A Cura dell Dipartimento Settori Produttivi, Industria Agricoltura Artigianato Tabella Riepilogativa

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